Aforismi di Bruno Cancellieri

Recensione di Luigi Anepeta

4687 aforismi    

Sapere è potere.

Capire è prevedere.

Io sono automatico.

Amare è apprezzare.

Più saggi, più soli.

«Dio» è un'autorità.

Homo homini ignarus.

Scrivo, dunque sono.

Un'idea tira l'altra.

Nessuna vita è sicura.

La vita è involontaria.

La verità è un'opzione.

Ogni verità è parziale.

Il problema è un altro.

Dio è un fatto sociale.

Appartengo, dunque sono.

Le informazioni formano.

L'impossibile è inutile.

Umano significa sociale.

La verità è un'opinione.

Conoscere è riconoscere.

La vita è un compromesso.

Il passato non è passato.

I sogni sono involontari.

Il disprezzo è reciproco.

È normale essere anomali.

Ognuno ha i propri altri.

La sincerità è arrogante.

La bellezza è un placebo.

Ognuno valuta ogni altro.

La paura rende obbedienti.

La volontà è involontaria.

Il presente è già passato.

La realtà è un'altra cosa.

Guai a chi non sa mentire!

L'identità è un'illusione.

L'arte è uno stupefacente.

La stupidità è contagiosa.

L'arte è un fatto sociale.

Io valuto te, tu valuti me.

Capire serve ad orientarsi.

Ogni mezzo è anche un fine.

Soffro e godo, dunque sono.

Homo sapiens? Homo ignarus!

Pensare implica immaginare.

Ogni azione è una reazione.

La libertà è imprevedibile.

Chi vince ha sempre ragione.

L'uomo è un animale fazioso.

I pensieri sono involontari.

Chi cerca il male, lo trova.

Siamo macchine sentimentali.

Sapere non significa capire.

Il potere rende competitivi.

La soggettività è oggettiva.

Conoscere = sapere + capire.

La coscienza è involontaria.

Un pensiero scaccia l'altro.

La coscienza serve al corpo.

Scrivo per fare autoterapia.

I bisogni sono condizionati.

L'autostima si deve meritare.

Ognuno è il centro del mondo.

I mezzi giustificano il fine.

Ognuno è in cerca di alleati.

Dio, proteggimi dai tuoi fan.

La vita è un gioco d'azzardo.

L'uomo è un animale domestico.

Più si sa, più si hanno dubbi.

Anche il nonsenso ha un senso.

Qualificando ci qualifichiamo.

Ognuno ha bisogno di qualcuno.

Solo gli ingenui sono sinceri.

L'uomo è un animale narratore.

Quanto valgo? Per chi? Perché?

La mia sapienza contro la tua.

La felicità richiede coraggio.

Problema: qual è il problema?

Pensare è rallentare il tempo.

Nulla è serio tranne il dolore.

La mia coscienza contro la tua.

Alla bellezza si perdona tutto.

Siamo tutti diversamente umani.

Solo i saggi amano la saggezza.

Ho capito che non avevo capito.

Mi lamento dei lamenti inutili.

Prima o poi saremo tutti morti.

Il probabile non è sempre vero.

Ogni mente ha i suoi parametri.

Agitare la mente prima dell'uso.

Mai dire mai, e mai dire sempre.

Chi non si limita sarà limitato.

Siamo tutti diversamente uguali.

Solo ciò che è casuale è libero.

Ogni cosa dipende da altre cose.

Ogni umano è soggetto e oggetto.

Ogni umano è giudice e imputato.

Solo i vivi rischiano di morire.

Tutto ciò che accade è naturale.

Piaceri e paure rendono stupidi.

Lo spirito è software in azione.

Chi ha bisogno di chi? Per cosa?

L'uomo è un animale valutatore.

La vita è interazione e consumo.

Ogni soggetto è anche un oggetto.

Vorrei morire pensando ad altro.

Smettere di dare è come togliere.

La ragione non ha sempre ragione.

Ogni vita si nutre di altre vite.

Cooperazione: servizio reciproco.

Le mie conoscenze non mi bastano.

Nessuna verità, solo probabilità.

Saremo sostituiti e disintegrati.

Credere è una scelta involontaria.

Sia fatta la volontà della natura.

Le poesie sono collages di parole.

Ognuno desidera essere desiderato.

L'uomo è un animale mistificatore.

L'uomo è un animale programmabile.

Il mondo è un'ecologia di bisogni.

La mente è un sistema informatico.

L’eleganza si veste di semplicità.

La natura è fuori e dentro di noi.

Il romanzo è psicologia applicata.

Dimmi chi imiti e ti dirò chi sei.

Gli umani amano adorare in gruppo.

Dietro ogni testo c'è un contesto.

Saggio è chi sa di essere stupido.

Psicoterapeuta: amico in affitto.

Nessuno è il solo ad essere solo.

Ogni valore implica una gerarchia.

La coscienza è soggetto e oggetto.

La bellezza è un'illusione ottica.

L'amore è una forma di valutazione.

Il tempo è la causa di ogni causa.

Un linguaggio è una rete di parole.

Il cervello è un grande simulatore.

Ogni causa è anche una conseguenza.

La verità è scandalosa e arrogante.

Metapensiero = pensare al pensiero.

L'optimum non coincide col maximum.

La poesia è l'oppio dei sognatori.

Credere in falsità ci rende falsi.

Rappresentare non significa essere.

La gente ama tanto l’umiltà altrui.

Le folle adorano chi le sottomette.

Un inganno è una violenza nascosta.

L'onore è una posizione gerarchica.

Siamo tutti matti ma pochi lo sanno.

La vita è un conflitto di interessi.

Chi ama la vita non vuole cambiarla.

Aver fede nella fede rende fanatici.

L'arte è un oggetto di condivisione.

I classici non sono mai fuori moda.

È difficile convivere con gli umani.

La logica è la meccanica delle idee.

La finanza è l'industria del denaro.

Ognuno vorrebbe dominare ogni altro.

Conoscere serve a meglio interagire.

Non esistono valori, ma valutazioni.

La vita è un compromesso temporaneo.

Comprare qualcosa è anche un rituale.

Ognuno fa ciò che ha imparato a fare.

Siamo schiavi delle nostre abitudini.

Chi educa l'educatore dell'educatore?

Ognuno la racconta come gli conviene.

Dacci oggi il nostro like quotidiano.

Gli aforismi sono distillati di idee.

A volte il fine coincide con la fine.

Ogni gesto denota certe appartenenze.

Ognuno sceglie i maestri adatti a sé.

Le falsità uniscono più delle verità.

Nella vita siamo tutti di passaggio.

I giudizi qualificano chi li esprime.

La libertà si paga con la solitudine.

La filosofia è la critica del sapere.

Ogni giorno è il giorno del giudizio.

La verità è nuda, la falsità vestita.

La gente ha paura di chi non ha paura.

Siamo tutti manipolati e manipolatori.

La saggezza è al di sopra delle parti.

Siamo tutti diversamente intelligenti.

Voglio fare della mia vita un romanzo.

Ognuno vede solo ciò che gli conviene.

La vita costituisce entropia negativa.

La morte non esiste, esiste il morire.

Tra libertà e follia il passo è breve.

Ogni azione è parte di un'interazione.

La festa è una condivisione comandata.

L'uomo è soggetto e oggetto di potere.

Ciò che non si può condividere divide.

Ogni critica comporta una svalutazione.

Ognuno è giudice e potenziale imputato.

Chi non condanna il male ne è complice.

Trovo noiose le risposte senza domande.

Non si può cambiare tutto in una volta.

I vittimisti sono vittime di se stessi.

Il piacere sta nel fare, non nel fatto.

Chi vuole tutto o niente, niente avrà.

Le immagini stimolano l'immaginazione.

Ci sono persone felici a loro insaputa.

La gente adora i grandi semplificatori.

L'empatia dipende anche dalla simpatia.

Ogni cosa, ognuno, appartiene al mondo.

Ognuno vorrebbe controllare ogni altro.

L'uomo è un animale geloso e invidioso.

Per imparare una cosa bisogna farne uso.

Ogni causa è conseguenza di altre cause.

Tendiamo a vedere solo le cose previste.

Si può sbagliare anche senza fare nulla.

Ho bisogno di sapere di cosa ho bisogno.

L'amore è il sentimento più mistificato.

L'uomo è il peggior nemico di se stesso.

Chi ama la sua prigione si sente libero.

Si nasce innocenti e si muore colpevoli.

Siamo tutti schiavi, ma pochi lo sanno.

Ogni persona ha la sua idea di felicità.

Lo psicologo è il meccanico della mente.

La solitudine è il prezzo della libertà.

Abbiamo il diritto di non voler sapere?

I pensieri sono combinazioni di parole.

L'autoinganno è il trionfo dell'inganno.

Ognuno pensa secondo la propria memoria.

Per la persona depressa nulla ha valore.

L'uomo dà valore a ciò che lo valorizza.

Non c'è cooperazione senza condivisione.

Morire è un dovere biologico e sociale.

L'io è solo, gli altri sono raggruppati.

Cosa mi aspetto da coloro che disprezzo?

A ognuno piace fare ciò che sa far bene.

Siamo compositori e ripetitori di parole.

Ogni descrizione della realtà è parziale.

Ognuno si comporta secondo certi modelli.

Si nasce vittime e si diventa aggressori.

Un testo senza contesto è insignificante.

Prepararsi al cambiamento è già cambiare.

Amo ciò che mi serve e servo ciò che amo.

Per imparare a vivere non basta una vita.

Continuo a fabbricare monete fuori corso.

La felicità è fatta di buone interazioni.

La Bibbia non parla di Dio, ma dell'Uomo.

Chi la sa più lunga cerca di nasconderlo.

Non si può capire ciò che non si conosce.

Essere significa appartenere e possedere.

Una poesia è un'esibizione di sentimenti.

Lo psicoterapeuta è un amico a pagamento.

Come può un essere umano essere disumano?

Ogni specie è parassita di altre specie.

L'inconscio non ha il senso della misura.

Moriremo senza aver capito cos'è la vita.

I meno meritevoli temono la meritocrazia.

Ognuno adotta la morale che gli conviene.

Un'illusione può avere conseguenze reali.

Ragionare è semplice, vivere è complicato.

La saggezza inquieta chi ne possiede poca.

La psicologia è l'informatica della mente.

Ognuno è esperto delle proprie esperienze.

Cambiando punto di vista, la vista cambia.

Pensare è parlare con persone immaginarie.

il sentimentale è il mentale che si sente.

Tutto può essere utile, nulla sufficiente.

Le scienze si correggono, le religioni no.

Si può essere fascisti a propria insaputa.

Quando non sai cosa fare, non fare nulla.

La coscienza è un prodotto dell'inconscio.

Siamo tutti influencer, chi più, chi meno.

Amiamo i giochi in cui siamo competitivi.

Il pensiero è output e input della mente.

A valuta B in funzione di come B valuta A.

La società è come un puzzle semi-composto.

Tutto è bene ciò che contribuisce al bene.

L'uomo è soggetto oggetto di valutazione.

La filosofia serve a svelare gli inganni.

Poesia: combinazioni suggestive di parole.

I processi sono più importanti delle cose.

Ognuno è soggetto e oggetto di valutazioni.

Certe persone non capiscono ciò che sanno.

La giustizia la cerca chi non ha il potere.

Chi oserà dire che l'uomo medio è mediocre?

Le scienze uniscono, le religioni dividono.

Dimmi che domande ti fai e ti dirò chi sei.

I nostri bisogni comandano e noi obbediamo.

Interagire implica servire e farsi servire.

Anche le critiche possono essere criticate.

Ci sono tante filosofie e una sola scienza.

Il passato e il caso determinano il futuro.

Molti credono in Dio solo per sentito dire.

È stupido dire a uno stupido che è stupido.

Chi non dice mai bugie non è sano di mente.

Ogni composizione non casuale ha un senso.

Solo i virtuosi apprezzano le virtù altrui.

Ognuno sceglie i filosofi che lo assolvono.

Quando leggo Nietzsche mi sento meno solo.

Chi domanda è padrone, chi risponde servo.

Siamo posseduti dai neuroni che possediamo.

Il pensiero segue una struttura reticolare.

L'importante è capire cosa è più importante.

Si può fare del male anche senza fare nulla.

Rieducare è molto più difficile che educare.

I bambini si possono educare, gli adulti no.

I cristiani si dividono in pecore e pastori.

Abbiamo bisogno e paura gli uni degli altri.

Libertà e solitudine crescono di pari passo.

Siamo creature finite di un mondo infinito.

Una verità che non serve a niente è inutile.

La verità ci giudica. Per questo la temiamo.

Ciò che non è ripetibile non è dimostrabile.

Ognuno cerca di portare acqua al suo mulino.

L'uomo è un animale credulone e presuntuoso.

La verità è per i più solo una convenzione.

La psicologia non è una scienza, ma un'arte.

Esistono circa trenta diversi tipi di amore.

L'ateismo non è una fede, ma una diffidenza.

La banalità è negli occhi di chi la osserva.

Ci sono priorità fisse e priorità variabili.

Cosa posso cambiare? Cosa non posso cambiare?

Capire è mettere in relazione le cose sapute.

L'inconscio decide cosa può essere cosciente.

Anche le cose migliori, alla lunga, stancano.

Gli stolti disprezzano ciò che non capiscono.

Il paziente impaziente è un cattivo paziente.

Si può essere schiavi del bisogno di libertà.

L'uomo è un sistema che non sa come funziona.

Certe persone temono il caso, altre lo amano.

La cultura è contagiosa, nel bene e nel male.

A volte è più utile disimparare che imparare.

Ogni testo racconta un dettaglio di un tutto.

Ognuno preferisce i giochi in cui è vincente.

La svalutazione interpersonale genera guerre.

Chi si crede immune da autoinganni s'inganna.

Dietro ogni ideale si nasconde una gerarchia.

Non ci vuole molto ingegno per essere normali.

Il mondo è un insieme infinito di cose finite.

Voglio fare della mia vita un’opera d’ingegno.

Il vittimismo è il preludio dell'aggressività.

L'uomo è un animale che fa di necessità virtù.

Chi inganna se stesso inganna anche gli altri.

Ciò che non riusciamo a condividere ci divide.

Nessuno dice tutta la verità e solo la verità.

Sentirsi liberi non significa esserlo davvero.

Se Dio esistesse non giocherebbe a nascondino.

La filosofia è una gara a chi la sa più lunga.

Il computer è un'estensione della mente umana.

Voglio trasformare in forze le mie debolezze.

A chi giova e a chi nuoce ciò che sto facendo?

È difficile capire bisogni diversi dai propri.

La filosofia non serve se non viene applicata.

Dobbiamo sforzarci di capire chi non capisce.

L'uomo dà alle cose il senso che gli conviene.

Rispetta coloro da cui vuoi essere rispettato.

Ognuno vorrebbe essere favorito da ogni altro.

Ognuno vorrebbe essere obbedito da ogni altro.

Su ogni bisogno si può fondare una psicologia.

Felicità è sentirsi amati dalle persone amate.

Le falsità si dividono in inganni e illusioni.

Potere e volere si influenzano reciprocamente.

Che fare? Perché? Per chi? Con chi? Contro chi?

Il piacere è una cosa che si vorrebbe ripetere.

La vita è una metafora del teatro, e viceversa.

Sono certo solo di una cosa: che nulla è certo.

I sentimenti sono rotondi, i pensieri quadrati.

Non ci sono ladri dove non c'è nulla da rubare.

Le parole si interpretano, i fatti si misurano.

Non so cosa sono, ma so cosa non voglio essere.

Dio è bontà assoluta, ma quando si arrabbia....

La paura è un importante strumento di dominio.

Ognuno vede solo ciò che conferma le sue idee.

Criticare o non criticare, questo è il dilemma.

Ogni scelta non casuale è una scelta politica.

Più una persona la pensa come me, più mi piace.

Qualunque cosa è nociva oltre una certa misura.

Il diavolo non è fuori di noi, ma parte di noi.

Quando le passioni dormono, la ragione governa.

Tutti vogliono cooperare, ma ognuno a modo suo.

Saper scegliere è più importante che saper fare.

Credo di avere dei dubbi, ma non ne sono sicuro.

L'uomo è vittima di altri uomini e di se stesso.

L'illusione più grande è credere che Dio ci ami.

La mia vita non mi appartiene, io le appartengo.

Il denaro è il sangue della società industriale.

Liberarsi è un piacere che richiede un vincolo.

Le crisi di identità sono crisi di appartenenza.

La filosofia serve a chi è capace di servirsene.

Saper tacere è importante quanto saper parlare.

Giocare implica esercitare una libertà limitata.

Le nostre menti interagiscono a nostra insaputa.

I bisogni sono i principi e i motori della vita.

Ognuno è schiavo e padrone della propria mente.

È infelice chi si aspetta troppo dalla felicità.

Pensare è come parlare con un amico immaginario.

La mente è serva del corpo, ma si crede padrona.

Si fa tutto per piacere, o per paura del dolore.

L'uomo è un animale costretto ad essere sociale.

Si può essere felici sapendo che altri soffrono?

Metavalutazione: valutazione di una valutazione.

Socializzare consiste nel condividere qualcosa.

Ogni filosofo dà una versione diversa dei fatti.

Meglio nessun amore che un amore non ricambiato.

Ci sono chiavi che aprono serrature inesistenti.

Una coscienza superiore è cosciente di se stessa.

Ogni filosofia è una mappa diversa della realtà.

La capacità di gioire implica quella di soffrire.

Ognuno adotta i principi morali che lo assolvono.

Tutti hanno bisogno di soddisfare i loro bisogni.

La libertà dovrebbe essere un mezzo, non un fine.

Non si impara guidando, ma seguendo ed eseguendo.

È assurdo giudicare male qualcuno perché giudica.

I miei valori e il mio valore sono interconnessi.

Tante cose esistono solo nelle menti degli umani.

Nessuno è perfetto. Perché Dio dovrebbe esserlo?

Il pensiero consiste in interazioni immaginarie.

La libertà di amare implica quella di non amare.

Morire è tornare dove si stava prima di nascere.

Domanda fondamentale: quali domande dovrei pormi?

Ogni cosa è soggetto e oggetto allo stesso tempo.

Sono più apprezzato quando parlo o quando taccio?

L'uomo è un animale che crede nelle sue finzioni.

Ogni discorso è una semplificazione della realtà.

Io considero immorale non occuparsi della morale.

I problemi psicologici sono problemi relazionali.

Il più forte sceglie il tema della conversazione.

È stupido rimproverare uno stupido di essere tale.

La mia vita è un esperimento di cui sono la cavia.

Chiese, stadi, musei, sono luoghi di condivisione.

La verità non è ciò che si dice, ma ciò che si fa.

Abbiamo bisogno che qualcuno abbia bisogno di noi.

In un certo senso hai ragione, in un altro, torto.

Una paura divide se è privata, unisce se è comune.

I desideri sono la parte superficiale dei bisogni.

I difetti altrui sono sempre più gravi dei propri.

L'amore è un tema in cui tutti si credono esperti.

Dimmi di cosa ti piace parlare e ti dirò chi sei.

Ogni essere vivente è schiavo dei propri bisogni.

Speranza e illusione si rafforzano reciprocamente.

Beati gli stupidi perché non sanno di essere tali.

Il nostro inconscio controlla i nostri sentimenti.

Per certi uomini la compagna è una seconda mamma.

Ogni giorno vissuto è un giorno in meno da vivere.

L'uomo è un animale bugiardo, che nega di esserlo.

I primi della classe sono antipatici ai non primi.

Noi percepiamo solo le differenze, non le essenze.

Il tradimento è una scelta unilaterale di libertà.

Ogni azione umana ha anche un significato rituale.

L'amore coniugale dura finché conviene a entrambi.

Io giudico male chi giudica male chi giudica male.

Io sono un automa consapevole di essere un automa.

Il potere consiste in capacità, libertà, e potenza.

La coscienza farebbe bene a rispettare l'inconscio.

La felicità ha un costo che non è uguale per tutti.

Conviene non desiderare cose impossibili o inutili.

Tutti vogliono la pace, ma alle proprie condizioni.

Ogni forma di vita è una strategia di riproduzione.

La felicità non esiste, ma esistono momenti felici.

L'assenza di una cosa può essere causa di qualcosa.

Fino a che punto può una mente conoscere se stessa?

Condividere significa trasformare il mio in nostro.

Il buono, il bello e il vero non sempre coincidono.

È triste avere bisogno di persone che disprezziamo.

La scienza si occupa di causalità, non di finalità.

La convivenza si fonda sulla convenienza reciproca.

Gli stupidi non vedono gli inganni, e li propagano.

Non tutto è possibile, ma non tutto è impossibile.

Condividere o non condividere? Questo è il dilemma.

Cambiare me stesso o cambiare qualcosa fuori di me?

Ogni verità è un dettaglio di una verità più grande.

Più si è stupidi e meno si è consapevoli di esserlo.

Libertà e giustizia sono inversamente proporzionali.

Il rispetto non è da aspettarselo, bisogna esigerlo.

Il web è la preghiera del mattino dell'uomo moderno.

Se i politici fossero sinceri, pochi li voterebbero.

Superando se stessi si superano anche altre persone.

Per alcuni sono una risorsa, per altri una minaccia.

Il fotografo è un cacciatore di immagini suggestive.

Il sapiente sa trovare somiglianze nelle differenze.

Il matrimonio si fonda sulla convenienza reciproca.

A nessuno perdoniamo la colpa di esserci antipatico.

Parlare di estetica è un fatto estetico, non logico.

I discorsi umani oscillano tra «anche io» e «io no».

La società è una gabbia da cui è pericoloso uscire.

I rapporti umani sono regolati da algoritmi mentali.

Preferisco incantare piuttosto che essere incantato.

Saggezza è pensare la cosa giusta al momento giusto.

La razionalità deve tenere conto dell'irrazionalità.

La vita è basata sull'interazione e la riproduzione.

Il cuore decide e la ragione giustifica la decisione.

La maggioranza degli umani teme i grandi cambiamenti.

Il più grande nemico dell'umanità è l'umanità stessa.

Invece di viverla, passò la vita cercando di capirla.

Se Dio esistesse non avrebbe bisogno di intermediari.

Il più saggio è colui che sa vedere più cose insieme.

Più si cresce, più ci si allontana da chi non cresce.

La gente non ama chi non teme la sua disapprovazione.

Chiedersi quale sia il senso della vita non ha senso.

Non saremo mai liberi finché avremo paura del dolore.

Nel gioco mimetico non c'è posto per la razionalità.

Cosa vogliono gli altri da noi? Che siamo loro utili.

Si obbedisce per comandare e si comanda per obbedire.

La ragione è infinitamente più semplice della realtà.

La metafisica è il rifugio di chi è debole in fisica.

Sono a disposizione di chi desidera essere criticato.

Certe appartenenze implicano certe non appartenenze.

La buona filosofia serve a denunciare quella cattiva.

Prima arriva l'emozione, poi la sua giustificazione.

Ciò che mi appartiene determina ciò a cui appartengo.

Mi sono antipatiche le persone a cui sono antipatico.

Il benessere dipende dalla qualità delle interazioni.

Nessuno ha il diritto di non soffrire e di non morire.

C'è arroganza e ipocrisia nel dire "so di non sapere".

Scampato all'indottrinamento, studio gli indottrinati.

Cambiare sé stessi significa spostare i propri limiti.

L'invidia è la faccia nascosta del senso di giustizia.

La compagnia richiede sempre un adattamento reciproco.

Siamo tutti prigionieri delle nostre identità sociali.

Ognuno dà alle parole il significato che gli conviene.

Ogni donna vorrebbe essere la primadonna del suo uomo.

La vita è causa ed effetto di attrazioni e repulsioni.

Io sono ciò che penso, ciò che sento e ciò che voglio.

È fastidioso discutere con uno che ha sempre ragione.

Più conosco la natura umana, più la gente mi fa paura.

Felici o infelici, tutti sembrano esperti di felicità.

Cerca la tua strada, e se non la trovi, costruiscila.

Denunciare comportamenti immorali è un dovere morale.

Ognuno aspetta segretamente il suo momento di gloria.

Ogni umano teme la perdita delle proprie appartenenze.

Chi non è stupido prima o poi viene scoperto e punito.

Ognuno vorrebbe essere (più) importante per gli altri.

I modelli socioculturali sono modelli di interazione.

La coscienza è manipolabile dagli altri e da se stessa.

Per cooperare non basta volerlo. Bisogna saperlo fare.

La vita sarebbe molto noiosa se conoscessimo il futuro.

È facile odiare il male. Più difficile è amare il bene.

La gente, distratta dalle novità, dimentica facilmente.

Per fare una democrazia ci vuole un popolo democratico.

Ognuno è condizionato dai suoi geni e dalla sua storia.

Ogni azione è una reazione a stimoli esterni o interni.

Immaginare e pensare sono arti che si possono imparare.

Più che sociali, gli esseri umani sono interdipendenti.

Se gli altri non ti capiscono, cerca tu di capire loro.

Comprendere per interagire, interagire per comprendere.

Ogni essere umano ha qualcosa in comune con ogni altro.

Ogni fenomeno è conseguenza e causa di altri fenomeni.

Non puoi capire il nuovo se non hai capito il vecchio.

Bisogna essere molto intelligenti per fingersi stupidi.

Il soggetto possiede l'oggetto e/o è posseduto da esso.

Quando si è felici, le infelicità passate non contano.

La più insidiosa delle paure è quella di avere coraggio.

Quanto c'è di vero nelle storie che ci hanno raccontato?

La schiavitù può essere confortevole, perfino piacevole.

Il conformismo non può essere creativo, per definizione.

Dire ad una persona "non ho bisogno di te" è insultarla.

Dimmi di cosa ridi e di cosa non ridi e ti dirò chi sei.

Quando la ragione ci accusa, preferiamo l'irrazionalità.

Una verità parziale spacciata per totale è una menzogna.

Facebook è un ottimo osservatorio di psicologia sociale.

La vita è adesso. Il passato e il futuro sono solo idee.

Progettare è immaginare e descrivere una realtà diversa.

C'è chi legge libri per cambiare e chi per non cambiare.

Spesso, per non offendere, bisogna nascondere la verità.

L'evoluzione delle specie non è finalistica, ma casuale.

Di una persona possiamo capire solo ciò che ci è affine.

Il bene e il male esistono solo nella mente degli umani.

Chi non vede i difetti altrui non vede nemmeno i propri.

La metafisica non è fonte di conoscenza, ma di credenza.

Non dire ciò che pensi a chi non è in grado di capirlo.

Non possiamo conoscere l'assoluto, ma solo il relativo.

Cosa faccio per gli altri? Cosa fanno gli altri per me?

Cosa dirò e cosa nasconderò alle persone che incontrerò?

Chi sa parlare è politicamente più forte di chi sa fare.

Amiamo tutto ciò che favorisce la nostra competitività.

Essere gentili implica mettersi al servizio degli altri.

Uso la filosofia per difendermi dalla cattiva filosofia.

La morte consiste in un'anestesia totale irreversibile.

Il principio di non contraddizione irrigidisce le menti.

Intelligenza è fare le domande giuste al momento giusto.

Ogni umano è caratterizzato dalle proprie appartenenze.

L'empatia è un accordo di sentimenti (buoni o cattivi).

Mostrarsi disinteressati al proprio status, lo accresce.

Ciò che oggi rende artistico un quadro è la sua cornice.

Io non vorrei vivere eternamente. Finirei per annoiarmi.

Invece di chiemermi perché vivo, mi chiedo per chi vivo.

Vorrei essere felice per aiutare gli altri a diventarlo.

Passato e futuro sono sempre presenti nella mente umana.

Ad ogni cambiamento sociale cambiano valori e gerarchie.

La mente fa progetti mentre il corpo vive alla giornata.

I sentimenti sono il capro espiatorio di ogni immoralità.

Siamo stati formati dalle persone che abbiamo incontrato.

I demoni esistono e agiscono, ma solo nelle nostre menti.

È difficile comprendere ciò che ci disturba o ci repelle.

L'assenza di un'informazione costituisce un'informazione.

Non di buone azioni c'è bisogno, ma di buone interazioni.

Quanto più uno è ignorante, tanto più si crede sapiente.

I limiti stimolano l'ingegno, le libertà lo impigriscono.

Rendersi utili è il miglior rimedio contro la solitudine.

Chi crede in una religione può credere in qualsiasi cosa.

Il mio comportamento influenza quelli altrui e viceversa.

Una persona è una varietà unica di caratteristiche umane.

La morte non è il contrario della vita, ma parte di essa.

Ognuno sceglie gli autori adatti alla propria ignoranza.

Nessuno può disobbedire impunemente al proprio inconscio.

La mamma è sempre una santa, anche per i figli di puttana.

Siamo tutti schiavi del nostro corpo e del nostro passato.

Il peggior nemico della democrazia è la democrazia stessa.

L'io cosciente è progressista, l'inconscio è conservatore.

Chi non ha idee non si batte per la libertà di esprimerle.

Nulla è certo tranne l'esistenza del piacere e del dolore.

Libertà è facoltà e diritto di reagire in modo imprevisto.

Siamo tutti schiavi delle nostre motivazioni involontarie.

Ciò che esce da una mente dipende da ciò che vi è entrato.

Tra ragione e sentimenti ci sono reciproche manipolazioni.

ll libero arbitrio è involontario, come la volontà stessa.

Niente e nessuno può essere padrone di ciò di cui è parte.

L'uomo ha bisogno di condividere con altri le sue visioni.

Il successo della Bibbia la dice lunga sulla natura umana.

Nei riti le forme sono molto più importanti dei contenuti.

L'umiltà altrui piace molto a chi ha poco di cui vantarsi.

Apprezzare sinceramente le virtù altrui è segno di virtù.

Ogni rapporto sociale ha un prezzo in termini di libertà.

Ci sono persone che conoscono solo la legge del più forte.

Chi non vede l'inganno insito in ogni cultura è ingannato.

I filosofi pensano di saperla più lunga dei non filosofi.

La trascendenza si rivela a chi ci crede, come i fantasmi.

Le appartenenze valgono solo se riconosciute dagli altri.

Prima di criticare una tesi, assicurarsi di averla capita.

I pensieri sono cause e conseguenze di processi biologici.

Il sapere è una rete di parole, di immagini e di emozioni.

Ognuno valuta ogni altro più o meno rispetto a ogni altro.

Con il termine «io» dovremmo intendere «la mia coscienza».

La morale dei forti è incompatibile con quella dei deboli.

Ogni discorso costituisce una semplificazione della realtà.

Difficilmente è amato chi ha molto bisogno di essere amato.

Per migliorare la società bisogna migliorare la psicologia.

Il mio corpo non mi appartiene, sono io che gli appartengo.

La questione non è se Dio esista o no, ma quale Dio esista.

La letteratura è interazione sociale virtuale, immaginaria.

Ognuno adotta la visione del mondo per lui più conveniente.

A volte si fanno certe cose solo per far parte di qualcosa.

Illudersi sapendo di illudersi è una vetta della filosofia.

Riconoscere i propri limiti è il primo passo per superarli.

L'apprendimento è una specie di programmazione della mente.

Ci vuole molto più tempo a disapprendere che ad apprendere.

Chi crede nelle fake news è complice della loro diffusione.

Quando l'intolleranza è reciproca, la guerra è inevitabile.

Il problema non è il dittatore, ma coloro che lo accettano.

Voglio bene a tutti, tranne a coloro a cui non voglio bene.

I folli desiderano condividere con altri le proprie follie.

Un'ingiustizia condivisa appare giusta a chi la condivide.

Il difetto più diffuso è la mancanza di senso della misura.

L'uomo è l'unico animale capace di dialogare con se stesso.

È in tempi di crisi che si misura il valore delle persone.

La persona superiore non si cura delle proprie inferiorità.

Una cosa è importante nella misura della differenza che fa.

Le connessioni neuronali rispecchiano le relazioni sociali.

Porto a spasso la mia attenzione come un cane al guinzaglio.

La vita, per mantenersi e riprodursi, ha bisogno di bisogni.

Chi sono? Un essere umano che cerca di capire come funziona.

A volte diamo ordini solo per il piacere di essere obbediti.

La mia memoria è la mia ricchezza, ma anche la mia prigione.

L'io cosciente dice "vorrei", ma l'inconscio dice "voglio".

La società è così falsa che solo chi sa mentire sopravvive.

Anche le cose buone e utili, in dosi eccessive, sono nocive.

Ognuno ha i suoi santuari che non mette mai in discussione.

Nascondere l'inganno è la parte più importante dell'inganno.

Le guerre si fanno per dominare e/o per non essere dominati.

Far passare per oggettivo ciò che è soggettivo è una truffa.

Ogni azione elementare è parte di un'interazione più grande.

Ognuno adotta la filosofia più adatta alla sua intelligenza.

Per sentirsi tutti uguali bisogna ignorare le qualità rare.

Non esiste "la" filosofia, esistono tante filosofie diverse.

L'importanza della soluzione dipende da quella del problema.

I membri di una coppia solida si supportano e si sopportano.

Spesso chi illude è un illuso, e chi inganna è un ingannato.

È più onorevole mostrare le proprie carenze che nasconderle.

Il piacere della vittoria comporta il piacere del conflitto.

Solo ciò che è casuale è illogico. Tutto il resto è logico.

Una minoranza unita è più forte di una maggioranza disunita.

L'uomo riproduce e si riproduce, con variazioni accidentali.

Studiare i valori è anche un modo per valorizzare se stessi.

Una massa è un grande gruppo di persone con mentalità simili.

Un desiderio può essere vinto solo da un desiderio più forte.

Se cambi, rischi. Se non cambi, rischi. Questo è il problema.

Gli agnostici sono atei che hanno paura di dichiararsi tali.

È passato un altro giorno. Come l'ho usato? Come mi ha usato?

Io appartengo al gruppo dei non appartenenti ad alcun gruppo.

Nessuno ha completamente ragione, e ognuno ha le sue ragioni.

Se ammetto che hai ragione, non significa che io abbia torto.

Creatività ed evoluzione dipendono da errori di riproduzione.

Si è tristi perché si è soli, o si è soli perché si è tristi?

La fede non conduce alla verità ma ad una credenza di verità.

L'amore è un effetto dell'interdipendenza degli esseri umani.

Chi vince ha sempre ragione, chi ha ragione non sempre vince.

I gusti condivisi sono gioiosi, quelli non condivisi tristi.

La psicologia è lo studio delle logiche nascoste e inconsce.

Per molti, annoiarsi insieme è meglio che divertirsi da soli.

Essere approvati da persone che disapproviamo è imbarazzante.

Presentare come completa una verità incompleta è una falsità.

A volte parliamo solo per ricordare agli altri che esistiamo.

Se i sentimenti fossero volontari moriremmo tutti di piacere.

Siamo condizionati da vari fattori tra cui la nostra memoria.

Ognuno racconta i fatti in modo da salvare la propria faccia.

L'uomo è l'unico animale che si chiede il perché delle cose.

Ciò che soprattutto l'uomo desidera è il potere sugli altri.

Quando non so dove andare sento il bisogno di essere guidato.

La mia mente passa continuamente da un'illusione ad un'altra.

Siamo comandati da ciò che ci attrae e da ciò che ci repelle.

Un'analisi senza sintesi è inutile come una macchina smontata.

Omettendo parti della realtà si può dimostrare qualsiasi tesi.

Dio, fammi capire di cosa ho bisogno e di cosa non ho bisogno.

È un errore frequente credere completa una visione incompleta.

L'incomunicabilità tra le persone non finisce mai di stupirmi.

Le grandi menti sono sempre più avanti rispetto al loro tempo.

Ci sono persone con cui è inutile discutere, anzi, pericoloso.

È difficile pensare creativamente senza nuovi stimoli esterni.

Di ogni umano chiedersi: con chi interagisce e in quali ruoli?

Narcisista non è chi ama se stesso, ma chi ama solo se stesso.

Ciò che non ci accade ci fa soffrire più di ciò che ci accade.

Nei discorsi, spesso il non detto è più importante del detto.

La verità è pericolosa. Per questo la falsità è così popolare.

Ognuno sceglie i maestri più adatti alla propria intelligenza.

Un uomo può essere punito per ciò in cui crede o non crede.

Fare una cosa equivale a interagire con qualcosa e/o qualcuno.

Ogni persona è un romanzo vivente, un libro più o meno aperto.

Non ci sono per nessuno, disse Dio dopo aver creato il mondo.

Nulla è definito in sé. Siamo noi umani che definiamo le cose.

Per limitare l'uso della forza è necessario l'uso della forza.

O natura, fammi capire di cosa ho bisogno e cosa devo evitare.

Non parlare di intelligenza con chi è meno intelligente di te.

Il pensiero è un tentativo di simulare una parte della realtà.

Se ciò a cui appartengo va in rovina, anche io sono rovinato.

Dovremmo tenere la mente libera da pensieri inutili e cattivi.

Illudersi volontariamente è una raffinatezza da intellettuali.

L'uomo valuta gli altri in funzione di come si sente valutato.

Conviene decostruire le costruzioni mentali inutili o cattive.

Ogni umano valuta gli altri in funzione dei propri interessi.

Il senso della giustizia fa sentire in colpa i più fortunati.

Siamo tutti collezionisti di figurine, ovvero di figure ideali.

Il valore di una persona per gli altri determina il suo status.

Per comprendere un altro bisogna immaginare di essere come lui.

Il pluralismo morale conviene a chi non vuole essere giudicato.

Si può perdere una guerra anche senza perdere alcuna battaglia.

È difficile parlare dell'umanità senza che qualcuno si offenda.

Per cambiare personalità occorre cambiare i propri automatismi.

Sbagliare insieme o avere ragione da soli? Questo è il dilemma.

Siamo tutti diversamente razionali e diversamente sentimentali.

Il problema non è l'ignoranza, ma la presunzione di conoscenza.

Noi tendiamo ad odiare le persone odiate da chi ci è simpatico.

Se vogliamo un futuro migliore, dobbiamo criticare il presente.

L'uomo tende a negare la verità di ciò che non riesce a capire.

L'uguaglianza la desidera chi non si sente superiore a nessuno.

La paura è una malattia mentale quando è troppa o troppo poca.

Prima di demolire una casa sarebbe bene averne pronta un'altra.

Triste è lo stare soli, triste è la compagnia di chi non s'ama.

Tacere di fronte a un’ingiustizia significa divenirne complici.

Per capire una persona non devi usare la tua logica, ma la sua.

Per l'universo sono un microbo, per un microbo sono l'universo.

Società = cooperazione + competizione + imitazione + selezione.

La realtà è molto più complessa di quanto possiamo immaginare.

Le feste sono dimostrazioni ed esami di apppartenenza sociale.

Disordine: situazione in cui le appartenenze non sono definite.

Ognuno avrebbe ragione se la realtà fosse semplice come la vede.

La filosofia dovrebbe servire a combattere la cattiva filosofia.

Anche quando siamo soli interagiamo con gli altri dentro di noi.

La felicità è spesso un'illusione, ma l'infelicità è una realtà.

In politica un incompetente può fare più danni che un disonesto.

Gli umani non sono abbastanza intelligenti per capire se stessi.

Il saggio vede il potenziale bene e male in ogni cosa e persona.

Che dio è, un dio che ha bisogno di intermediari e di difensori?

A volte, volendo fare tante cose, si finisce per non fare nulla.

Le uniche persone al riparo dalle critiche sono quelle mai nate.

Abbiamo tutti bisogno d'aiuto. Alcuni lo ottengono con la forza.

Il saggio sa quando conviene guidare e quando lasciarsi guidare.

Non possiamo non imitare. Semmai possiamo scegliere chi imitare.

Non si può dimostrare l'inesistenza di qualcosa che non esiste.

Conoscere equivale a memorizzare e riconoscere certe differenze.

Più in alto si vola, minore è il numero dei compagni di viaggio.

Immaginare un futuro diverso dal presente stimola la creatività.

Se ti dicessi che sei stupido, falso e cattivo, cosa mi diresti?

Non puoi capire te stesso se non capisci gli altri, e viceversa.

Il piacere e il dolore sono i nostri principali maestri di vita.

Ogni umano va giudicato in base a ciò che fa e a ciò che non fa.

Non c'è cooperazione, né amicizia, né amore, senza condivisione.

Una laurea in filosofia non costituisce una patente di saggezza.

La gente non ama coloro che cercano di superarla sul piano etico.

I voti degli stupidi sono indispensabili per vincere le elezioni.

Se si vuole volare tutti insieme, non bisogna volare troppo alto.

Una persona insoddisfatta costituisce un pericolo per la società.

Ciò che non ha un nome o una forma non esiste nella nostra mente.

Certe persone starebbero bene se non avessero paura di star male.

Se l'uomo non fosse egoista non ci sarebbe bisogno di una morale.

L'amore, essendo involontario, non è nè un dovere né un diritto.

Relazioni e interazioni, nient'altro che relazioni e interazioni!

Una felicità presente ci fa dimenticare tante infelicità passate.

Il problema non sono i pregiudizi, ma l'incapacità di cambiarli.

Le religioni sono le più diffuse forme di manipolazione mentale.

In certi momenti saper tacere è più importante che saper parlare.

Ciò che non notiamo può essere più importante di ciò che notiamo.

Una forma è l'effetto sensibile di una formula o di un algoritmo.

La musica contemporanea serve a tenere lontani i tradizionalisti.

L'arte evoca relazioni inconsce superando i limiti della ragione.

Nessun cosa è sufficiente, abbiamo bisogno di tante cose diverse.

Non far sentire piccoli i piccoli, e fa' sentire grandi i grandi.

La comunicazione non è fine a se stessa ma serve all'interazione.

I comportamenti involontari sono determinati da logiche inconsce.

Meglio una domanda senza risposta che una risposta senza domanda.

Per poter comandare agli inferiori bisogna obbedire ai superiori.

I poco intelligenti non amano coloro che parlano di intelligenza.

Le emozioni sono passioni acute, i sentimenti passioni croniche.

Chi teme di contraddirsi non potrà mai scrivere una buona poesia.

Noi tendiamo a sminuire o a disprezzare ciò che non comprendiamo.

L'uomo spesso considera intenzionali eventi casuali e viceversa.

Le motivazioni sono le logiche strategiche e tattiche della vita.

Le religioni sono industrie che producono e diffondono illusioni.

Una filosofia è anche un mezzo per giustificare le proprie scelte.

Il motto del conformista: se molti lo facessero, lo farei anch'io.

Accusare ingiustamente qualcuno di violenza è un atto di violenza.

Abbiamo bisogno di qualcuno peggiore di noi per sentirci migliori.

L'attenzione è la prima cosa che il dominatore esige dal dominato.

Più ci liberiamo, più aumenta il peso delle nostre responsabilità.

Pazzo è colui che non sa distinguere la realtà dall'immaginazione.

In questo mondo comanda chi ha i soldi, e fa i soldi chi comanda.

L'inconscio è, per lo più, ex conscio automatizzato e dimenticato.

È bello essere serviti, ci fa sentire ben integrati nella società.

I filosofi si dividono in mistificatori, demistificatori e ibridi.

Religioni e ideologie sono importanti fattori del potere politico.

Non possiamo essere liberi, ma possiamo cambiare i nostri legami.

La speranza non risolve i problemi, ma aiuta a sopportare le pene.

Misurare la forza è molto più facile che misurare l'intelligenza.

La caratteristica essenziale di ogni rituale è la sua ripetizione.

Status e potere sono interdipendenti e direttamente proporzionali.

È impossibile vivere in società senza mai essere servi né padroni.

L'io è il mediatore, più o meno imparziale, tra il sé e gli altri.

Un'intelligenza semplice non può capire un'intelligenza complessa.

L'amore non è un dovere, né un diritto, dato che non è volontario.

Dietro il nobile manto della fedeltà si nasconde la sottomissione.

La normalità è un piacere per i normali, un dolore per gli anomali.

Una meditazione comporta una manipolazione della propria coscienza.

Carte attività e certi pensieri sono come droghe per certe persone.

Dei verbi, il tempo che preferisco è l'infinito, perché è infinito.

Cambiare mentalità significa anche cambiare le proprie motivazioni.

Il ridere è causato dall'improvvisa diminuzione di un'inquietudine.

La ragione serve soprattutto a giustificare le decisioni del cuore.

Il mio inconscio non mi appartiene, sono io che appartengo ad esso.

Sento spesso il bisogno di sbattere la realtà in faccia alla gente.

Ogni cosa che facciamo e che non facciamo ci qualifica socialmente.

Chi non si fa domande sul proprio libero arbitrio, non lo esercita.

Ogni cosa è allo stesso tempo soggetto e oggetto, causa ed effetto.

Ci può essere amore senza innamoramento e innamoramento senza amore.

La stupidità nel popolo c'è sempre stata, ma oggi viene corteggiata.

Abbiamo due doveri ai quali non possiamo sottrarci: vivere e morire.

Spesso diciamo ciò che non sappiamo, e non sappiamo ciò che diciamo.

Le persone più deliziose sono gli stupidi che sanno di essere tali.

L'intelligenza è il grado di complessità che si riesce a concepire.

È impossibile giudicare gli esseri umani senza offenderne qualcuno.

La realtà è sempre molto più complessa di come possiamo raccontarla.

Siamo tutti condizionati dagli “altri”, ma ognuno ha i suoi “altri”.

La vita di un umano è un continuo incontro/scontro con altri umani.

Chi vuole differenziarsi è mal visto da chi teme di essere diverso.

Misurare la qualità è molto più difficile che misurare la quantità.

È frustrante sentirsi superiori se non si può dimostrare di esserlo.

In ogni momento dobbiamo scegliere a chi piacere e a chi dispiacere.

Ho un cattivo rapporto con le masse e con coloro che ne fanno parte.

Sacro è ciò a cui si attribuisce un valore assoluto e indiscutibile.

Ogni essere vivente senziente è un portatore di piacere e di dolore.

Parlare con sé stessi è segno di follia o di intelligenza superiore.

Capire un discorso non implica essere d'accordo con il suo contenuto.

A che serve l'Uomo? A che serve la formica? La risposta è la stessa.

Mi chiedo quanti esseri umani si chiedono perché fanno ciò che fanno.

Mentre il genio dorme, il suo cervello disegna macchine e cattedrali.

Per l'inconscio è meglio sbagliare insieme che avere ragione da soli.

Il saggio sa di non sapere, pur sapendo di sapere più di certi altri.

Una competenza specialistica può nascondere un'incompetenza generale.

La mente è un elaboratore di logiche per la soddisfazione di bisogni.

Ognuno condivide qualcosa con qualcuno. Io cosa condivido, e con chi?

È difficile parlare della natura umana senza che qualcuno si offenda.

In caso di conflitto non basta voler dialogare, bisogna saperlo fare.

Il sole continuerà a sorgere e a tramontare incurante delle mie pene.

Essere considerati deficienti da deficienti è nell'ordine delle cose.

Un conflitto esterno può acutizzare o alleviare un conflitto interno.

Protestare senza proporre soluzioni alternative è tipico dei bambini.

L’uomo non conosce la realtà reale, ma mappe soggettive della realtà.

Molti sopravvalutano la propria intelligenza, pochi la sottovalutano.

Ogni messaggio contiene una richiesta o la risposta ad una richiesta.

A volte sento il bisogno di fare qualcosa che non ho mai fatto prima.

Agli umani piace parlare male di altri umani. Li fa sentire migliori.

La morte ci fa paura, o ci attrae, anche perché ci rende tutti uguali.

La gente non vuole cambiare ed è disturbata da chi le chiede di farlo.

Pochi riescono a sopportare la verità sulla vita e sulla natura umana.

Le persone più vulnerabili convivono male con quelle meno vulnerabili.

Il problema non è tanto ciò che facciamo, quanto ciò che non facciamo.

La storia di ciascuno ha avuto inizio da un miscuglio casuale di geni.

Anche da adulti, restiamo inconsciamente bambini in cerca di genitori.

Siamo condannati ad avere bisogni e desideri, e a volerli soddisfare.

Quando si ha paura della solitudine qualunque compagnia è accettabile.

La verità è irritante per chi vive nella menzogna e nell'autoinganno.

La coscienza del presente è il ricordo di un passato appena trascorso.

Non basta ciò che hanno detto i grandi maestri. Bisogna andare oltre.

Chi pensa di essere superiore desidera che anche gli altri lo pensino.

L'infelicità è l'insoddisfazione prolungata di bisogni irrinunciabili.

In ogni momento ognuno desidera ottenere qualcosa dal resto del mondo.

Le domande sono desideri. Desideri di sapere certe cose su certe cose.

Qualsiasi cosa facciamo o pensiamo denota qualche nostra appartenenza.

Il mio comportamento è influenzato da quello degli altri, e viceversa.

Se non siamo consapevoli che stiamo errando, non possiamo correggerci.

Pensare il futuro è combinare in modo nuovo pezzi del proprio passato.

Gli stolti fanno del male inconsapevolmente, i saggi consapevolmente.

La bellezza è uno stupefacente, e può creare assuefazione e dipendenza.

Se non posso essere un buon condottiero, voglio essere un buon seguace.

L' uomo ha una doppia vita: una nella realtà e una nell'immaginazione.

Ognuno vorrebbe controllare gli altri e non farsi controllare da essi.

L'umiltà è una virtù inventata da chi non ha nulla di cui essere fiero.

Dio, salvaci da quelli che prendono troppo sul serio la loro religione.

Viviamo tutti nello stesso territorio, ma le nostre mappe sono diverse.

Ha sempre ragione chi definisce a suo modo il significato delle parole.

L'immaginazione non ha limiti tranne quelli imposti dalle nostre paure.

La coscienza è un fenomeno misterioso, ma i suoi contenuti non lo sono.

È inutile discutere di dettagli se non c'è accordo sul quadro generale.

Non possiamo fare a meno di imitare, ma possiamo scegliere chi imitare.

Io sono bigamo nel senso che, oltre a mia moglie, ho sposato me stesso.

L'amore corrisposto è una fortuna, quello non corrisposto una sventura.

Fare le domande giuste è più importante che trovare le risposte giuste.

Ogni scelta presuppone la scelta del criterio da seguire nella scelta.

Le emozioni sono sentimenti acuti, i sentimenti sono emozioni croniche.

Oltre che agli autori di buoni testi, i meriti vanno a chi li diffonde.

Quanto vale un essere umano? Il valore che gli altri gli attribuiscono.

Aver fame e trovare da mangiare rende più felici che non aver mai fame.

Dio è assoluto, nel senso che di lui non sappiamo assolutamente nulla.

In assenza di freni morali, ognuno cercherebbe di sfruttare ogni altro.

Chi gioca a carte scoperte con uno che gioca a carte coperte è perdente.

È possibile che miliardi di persone credano a cose false? Sì, è normale.

Le bugie più difficili da scoprire sono quelle che diciamo a noi stessi.

Se pensare ci fa star male, non bisogna pensare meno, ma pensare meglio.

Quante storie! Otto miliardi di esseri umani, ognuno con la sua storia.

Quando pensiamo narriamo qualcosa a noi stessi, ci raccontiamo qualcosa.

È sconveniente voler apparire più intelligenti dei propri interlocutori.

Chi cerca la verità ottiene la guerra, perché la verità ha tanti nemici.

Per l'inconscio è meglio condividere falsità che non condividere nulla.

Arte è qualsiasi manufatto capace di ispirare sentimenti non artefatti.

I fatti sono fatti anche se non ci piacciono, anche se ci contraddicono.

Sulla natura umana c'è ancora tanto da scoprire, da imparare, da capire.

Essere in una relazione significa farne parte, cioè appartenere ad essa.

La mente serve a gestire i rapporti con gli altri e col resto del mondo.

La gente non vuole migliorare la società, ma il suo posto nella società.

Per chi medita di suicidarsi, il riscaldamento globale è insignificante.

Per modificare una mente servono nuove esperienze, reali o immaginarie.

La posizione gerarchica di una persona è relativa ad ogni altra persona.

Di ogni cosa e persona dovremmo chiederci: quanto vale? Per chi? Perché?

Spesso le volontà del mio corpo e quelle della mia coscienza confliggono.

Un ingrediente della felicità è la pace tra l'io cosciente e l'inconscio.

Una grande emozione positiva è conseguenza di una grande socializzazione.

Ogni gesto ha una valenza sociale per chi lo compie e per chi lo osserva.

Nietzsche diceva: diventa ciò che sei. Il problema è sapere ciò che si è.

Una lingua s'impara usandola, ovvero interagendo con altri mediante essa.

Informare e governare sono professioni che richiedono competenze diverse.

L'attrazione sessuale è un grande potere che le donne hanno sugli uomini.

Siamo nati a caso e a caso moriremo. Il caso dà le carte e noi giochiamo.

I credenti nelle fake news considerano fake news le denunce di fake news.

Demistificare le false verità è più importante che conoscere quelle vere.

Non possiamo conoscere le cose in sé, ma solo le interazioni tra le cose.

La vita è bella e brutta, dipende dal punto di vista e dall'inquadratura.

Ogni idea che non riesco a condividere con altri mi rende solo e strano.

Molti pensano che ciò che non capiscono sia generalmente incomprensibile.

Con certe persone siamo d’accordo solo sul fatto che non siamo d’accordo.

Ogni umano è soggetto e oggetto, attività e passività, azione e passione.

La grammatica di una lingua è la grammatica del pensare in quella lingua.

Non è vero che più si sa e meglio di vive. Conviene sapere quanto basta.

Chi ha la pelle dura non può capire chi ha la pelle delicata, e viceversa.

Quando due persone volano a quote diverse, le loro rotte non s'incontrano.

Comprendere una persona non implica condividere ciò che essa dice o pensa.

Gli artisti e i poeti sono produttori e trafficanti di forme stupefacenti.

Siamo parti del tutto e abbiamo bisogno di interagire col resto del tutto.

Conscio e inconscio sono interdipendenti e si influenzano reciprocamente.

Spesso, se non vediamo o non capiamo una cosa, è solo perché non ci piace.

Se non disturbi nessuno non stai facendo nulla d'importante per gli altri.

Non ha senso rispondere a domande di cui non si condividono i presupposti.

Ci sono cose che possiamo condividere e cose che non possiamo condividere.

La selezione sociale consiste nello scegliere con chi e quando interagire.

Cerchiamo i difetti in chi ci è antipatico, i pregi in chi ci è simpatico.

La filosofia è una gara a chi la sa più lunga, e i lettori sono i giudici.

Imitare o non imitare? Chi imitare? Chi non imitare? Questo è il problema.

Simpatizzare con certe persone può implicare antipatizzare con certe altre.

Se voglio parlare col mio gatto, devo usare il suo vocabolario, non il mio.

Nel bilancio morale ognuno pensa di aver dato più di quanto abbia ricevuto.

Ciò che più conta non è ciò che uno dice o come lo dice, ma perché lo dice.

Il vero saggio non è umile, non si sopravvaluta, ma nemmeno si sottovaluta.

Che effetto avrà ciò che sto facendo nel modo in cui gli altri mi trattano?

Capire quando e cosa è bene tacere è più importante che saper parlare bene.

A volte ci si illude volontariamente per godere del piacere dell'illusione.

La verità ci fa impazzire. La salute mentale si regge sulla mistificazione.

L'uomo è sempre occupato ad imitare qualcun altro, ma non vuole ammetterlo.

Tendiamo a considerare vero ciò che ci piace, e falso ciò che non ci piace.

Dire le stesse cose con parole diverse facilita la comprensione del testo.

L'uomo ha bisogno di sentirsi parte attiva di qualcosa di più grande di sé.

Se l'umiltà fosse una virtù, ostentare umiltà sarebbe un atto di arroganza.

Il giudizio morale è la base dell'etica, perciò chi non giudica è immorale.

La regola d'oro delle buone maniere è fingere di essere uguali o inferiori.

Il grave difetto della logica aristotelica è che non tiene conto del tempo.

Chi sono? Un esemplare della specie umana, e rifiuto ogni altra etichetta.

Tu non sei completamente intelligente e io non sono completamente stupido.

I meno intelligenti tendono a sottovalutare l'importanza dell'intelligenza.

Dio è una cosa troppo importante per lasciare che se ne occupino i teologi.

L'effetto umoristico è causato da un improvviso calo di status di qualcuno.

Abbiamo bisogno di essere apprezzati da almeno una persona che apprezziamo.

Scrivere i propri pensieri è prepararsi a dirli a qualcuno che incontreremo.

Nel ragionamento del credente, Dio non è il punto di arrivo, ma di partenza.

Chi non giudica assolve, chi assolve ha giudicato. Non si può non giudicare.

Il pensiero è una scansione cosciente della memoria, guidata dai sentimenti.

Chi definisce arbitrariamente il significato delle parole ha sempre ragione.

Saggezza è conoscere le vere cause dei piaceri e dei dolori propri e altrui.

Quante sciocchezze e falsità si dicono per giustificare i propri privilegi!

La vita è un dramma di cui siamo al tempo stesso protagonisti e spettatori.

Ogni umano desidera interagire con altri umani, ma alle proprie condizioni.

Tutti i valori sono negoziabili e negoziati (consciamente o inconsciamente).

Il modo in cui gli altri ti trattano dipende dal modo in cui tu tratti loro.

Per costruire una cosa servono cose che dopo la costruzione non servono più.

Il saggio sa quando è il momento di parlare e quando è il momento di tacere.

Più che un'autocritica individuale, dovremmo fare un'autocritica collettiva.

La felità è una continua sfida, continuamente, e mai definitivamente, vinta.

Il modo in cui siamo valutati dipende dal modo in cui valutiamo, e viceversa.

Siamo tutti in cerca di apprezzamento, ma pochi lo trovano, e per poco tempo.

Una condivisione consiste in una comune appartenenza o in un comune possesso.

Chi si sente diverso dagli altri è diverso da chi si sente uguale agli altri.

Il fatto che una notizia confermi le tue opinioni non significa che sia vera.

Nessun politico dirà mai ai suoi elettori che sono stupidi, anche se lo sono.

Ogni fede che esclude o proibisce la critica di se stessa è falsa e violenta.

Due persone, per interagire pacificamente, devono usare un linguaggio comune.

Per correggere un proprio difetto bisogna prima di tutto ammettere di averlo.

Il vero è il falso sono mescolati così bene che la pura verità è incredibile.

Discutere razionalmente di una cosa considerata sacra equivale a dissacrarla.

Ogni causa è effetto di altre cause, e ogni effetto è causa di altri effetti.

Se fossimo sempre tutti d'accordo non ci accorgeremmo mai dei nostri errori.

Da bambino collezionavo figurine di calciatori. Oggi quelle di intellettuali.

Che senso ha discutere di dettagli se non si è d'accordo sul quadro generale?

Le parole servono a trasmettere verità e falsità, consigli, ordini e inganni.

Stanno bene insieme le persone che condividono lo stesso tipo di conformismo.

Nessun discorso è conclusivo, perché ogni risposta solleva una nuova domanda.

Meno si è intelligenti, meno si è capaci di valutare la propria intelligenza.

Più che ad affermare verità, la filosofia dovrebbe servire a svelare falsità.

In natura il finalismo sembra esistere solo nella mente degli esseri viventi.

Ciò che una persona desidera sapere di te è cosa gli offrì e cosa gli chiedi.

Ognuno preferisce le fonti d'informazione che confermano le proprie opinioni.

Il piacere e il dolore, immediati o differiti, sono la misura di ogni valore.

Tra le varie paure ci sono anche la paura della paura e la paura del coraggio.

La psicologia è teoria e analisi; il romanzo è applicazione pratica e sintesi.

Si cerca sempre di dare agli altri la colpa del fallimento della cooperazione.

Ogni comunità ha un senso di superiorità verso coloro che non vi appartengono.

Ognuno di noi è una società [di processi biologici] a responsabilità limitata.

La psicoterapia dovrebbe includere un addestramento alla libera immaginazione.

Pensare al pensiero è pensare ad un livello logico superiore a quello di base.

Né i genitori, né la scuola ci hanno insegnato a disobbedire responsabilmente.

Io faccio quel che faccio perché sento "automaticamente" il bisogno di farlo.

Ogni giorno che passa ci avvicina di un giorno al momento della nostra morte.

La miseria dell'umanità è dovuta a conflitti irrisolti, mistificati, nascosti.

Ognuno cerca la felicità a suo modo, usando le risorse a propria disposizione.

Tutto deve essere ripensato e rivalutato in funzione dei reali bisogni umani.

Siamo tutti conformisti. Sono diversi solo i modelli ai quali ci conformiamo.

Domande a cui ogni mente cerca di rispondere: Cosa è successo? Cosa succederà?

Qualunque cosa facciamo e non facciamo viene usata dagli altri per giudicarci.

Ogni umano costituisce una serie di collegamenti con certi umani e certe idee.

Il verbo più usato è «essere», ma pochi sanno cosa significhi e cosa implichi.

Quanto più una cosa o una persona ci valorizza, tanto più noi la valorizziamo.

La gente loda chi riproduce alla perfezione i rituali della propria comunità.

La mente è un'enciclopedia di cui possiamo leggere solo una pagina alla volta.

La soddisfazione dei bisogni è sempre temporanea e va rinnovata periodicamente.

Un essere umano è un automa motivato da sentimenti, ovvero da piaceri e dolori.

Cercava sempre di migliorare, non capendo che proprio per questo non era amato.

Introversi ed estroversi non si capiscono perché guardano in direzioni diverse.

Beati coloro che ridono facilmente perché con la stessa facilità si contentano.

Le persone più amate sono quelle che riescono a nascondere la loro superiorità.

Per ottenere qualcosa, non basta volerlo. E comunque la volontà è involontaria.

La libertà deve essere sempre relativa. La libertà assoluta coincide col nulla.

Tutto ciò che dico può essere usato contro qualcuno, a cominciare da me stesso.

Non si comprende ciò che si disprezza, e si disprezza ciò che non si comprende.

Quando la realtà è troppo difficile da affrontare ci si rifugia nella fantasia.

Lo studioso della natura umana deve studiare anche se stesso e il suo studiare.

Tutti si vogliono salvare, ma non dagli stessi inferni e non negli stessi modi.

La negazione del bias cognitivo è un prodotto, e una conferma, del bias stesso.

Più si è intelligenti, più si è capaci di mentire in modo raffinato, con stile.

Scopo della mente è trovare i mezzi più appropriati per raggiungere certi fini.

Per vendere idee e prodotti a un pubblico di stupidi bisogna dire stupidaggini.

Tutti predicano l'amore, ma ognuno è disposto ad amare solo a certe condizioni.

Dietro le forme si nascondono le formule e gli algoritmi che le hanno generate.

Qualsiasi cosa può essere messa in discussione, e potrebbe essere utile farlo.

La vita di un individuo è causata dei suoi geni e serve alla loro riproduzione.

Qualunque cosa io faccia o non faccia, dica o non dica, qualcuno la disapprova.

L'arroganza è un'accusa inventata da chi è incapace di concepire idee originali.

Tutti dicono "sii te stesso". Vale anche per i criminali, gli stupidi e i pazzi?

La vita è una dialettica tra le forze del mantenimento e quelle del cambiamento.

Violenza: comportarsi con una persona, al di fuori di regole convenute con essa.

Certe persone sentono il dovere e il piacere di umiliare i non abbastanza umili.

In democrazia, se il 50% +1 dei cittadini è idiota, il governo è idiota al 100%.

Non abbiamo scelto di nascere e, tranne in rari casi, non sceglieremo di morire.

Gli umani amano condividere non solo i loro gusti, ma ancor più i loro disgusti.

L'amore ha il potere di trasformare una persona qualsiasi in una insostituibile.

L'uomo non desidera essere istruito, ma essere amato con tutta la sua ignoranza.

Se il dio di Abramo esiste, non è una divinità seria, perché gioca a nascondino.

Il bambino scopre il mondo senza aspettarsi nulla. Per questo è così ricettivo.

La libertà totale scioglie ogni legame, compresi quelli di cui abbiamo bisogno.

Vita: per rischi ed effetti collaterali, chiedere al vostro filosofo di fiducia.

Gli umani sono normalmente orgogliosi della propria reale o presunta normalità.

Nelle scienze umane non vi sono certezze, ma solo ipotesi, metafore e tentativi.

Sulla causa del mondo non sappiamo nulla. Su di essa possiamo solo fantasticare.

La cooperazione tra umani si basa sulla condivisione di modelli di comportamento.

Una previsione consiste nell'aspettativa di ripetizione di un'esperienze passata.

La natura mi ha condannato a morte ma non ha stabilito il giorno dell'esecuzione.

La storia di una persona comincia dai suoi geni e continua con le sue esperienze.

Il vantaggio della poesia sulla prosa è la libertà dalla dittatura della ragione.

L'uomo è l'animale più pericoloso. Per l'ambiente, per gli altri e per se stesso.

Per poter dare bisogna prima ricevere, e ognuno dà in base a ciò che ha ricevuto.

Arrogante: chi crede di sapere tutto ciò che è importante sapere per vivere bene.

Compito della coscienza è conciliare le esigenze proprie con quelle del prossimo.

Il libero arbitrio (se esiste) è stancante, perciò non si può esercitare a lungo.

Comprendere una cosa significa trovarle un posto nella propria visione del mondo.

L'uomo non conosce con certezza altro che il proprio dolore e il proprio piacere.

Parlare e scrivere sono mezzi per manipolare i pensieri di lettori e ascoltatori.

La filosofia serve a giustificazione razionalmente le proprie scelte irrazionali.

Se una squadra vince, è come se vincesse ogni suo membro e ogni suo sostenitore.

Lo status più alto appartiene a coloro che non si preoccupano del proprio status.

L'uomo è un animale capace di inventare storie e di credere in storie inventate.

L'uomo vuole essere libero di rimanere schiavo, ignorante, illuso, irresponsabile.

Con l'aumentare delle nostre conoscenze diminuisce la nostra certezza di giudizio.

I demoni che popolano il nostro inconscio ci condizionano più delle persone reali.

Per certe persone libertà significa diritto di imporre agli altri i propri valori.

Mi fanno ridere quei partiti impotenti che annunciano una "opposizione durissima".

La musica è un rito sociale, come il teatro, il cinema ed ogni altra forma d'arte.

Al contrario degli scienziati, i filosofi non dovrebbero insegnare, ma suggerire.

Solo a ciò che in sé non significa nulla l'uomo può dare il significato che vuole.

Gli esseri umani si distinguono anche per la qualità e la quantità dei loro dubbi.

Ogni persona, per ogni altra persona, è un potenziale collaboratore e competitore.

La libertà è un'illusione, sebbene qualcosa ci costringa a credere che non lo sia.

Io non invento nulla, metto solo insieme in un certo modo cose inventate da altri.

Condividere le stesse false credenze è un importante fattore di coesione sociale.

Le disfunzioni del comportamento umano possono avere cause fisiologiche o logiche.

Le migliori religioni non hanno un dio, e i migliori dèi non hanno una religione.

Per capire il modo di ragionare di uno stupido, devi immaginare di essere stupido.

Se A disprezza qualcosa che B apprezza, A e B sono nemici di fronte a quella cosa.

Il mondo è un fenomeno, e ogni fenomeno è causato e costituito da altri fenomeni.

La paura di cambiare implica la paura della creatività, che viene perciò repressa.

Senza problemi da risolvere, senza nemici da combattere, il cervello si atrofizza.

Quando due persone s'incontrano i loro inconsci interagiscono generando emozioni.

Facciamo ciò che facciamo per principio, per convenienza, per istinto o per forza.

Possiamo parlare solo di cose che il nostro interlocutore è disposto ad ascoltare.

Di un oggetto si può desiderare il possesso esclusivo o la condivisione con altri.

L'uomo ama i piccoli cambiamenti, quelli marginali, non quelli grandi, strutturali.

Le culture sono come monete. Hanno valore solo nei gruppi in cui vengono scambiate.

Il piacere della conformità comporta il disgusto della difformità propria e altrui.

Al di fuori della coscienza verbale, il corpo funziona secondo logiche non verbali.

Quasi tutti misurano il valore delle cose dal successo che esse hanno già ottenuto.

Il problema è sempre la mentalità della gente, che è causa ed effetto di sé stessa.

Comprendere l'incomprensibile è sintomo di una malattia mentale o di una illusione.

Un quartiere dove non ci sono bambini che giocano tra di loro è un quartiere morto.

La cultura non dovrebbe dominare la natura, specialmente quella umana, ma servirla.

Il Dio di Abramo è cattivo perché l'uomo lo ha creato a sua immagine e somiglianza.

Il male è tutta colpa della nostra interdipendenza. Anche tutto il merito del bene.

Io e il mio inconscio non andiamo sempre d'accordo. A volte siamo separati in casa.

La bellezza si può far valere (persino vendere), compresa quella del proprio corpo.

Molti si concentrano sui dettagli perché non riescono a capire il quadro d'insieme.

Una comunità può essere basata sul comune credere in un comune insieme di falsità.

Nelle logiche dell'inconscio il passato, il presente e il futuro non sono distinti.

Chi propone certe idee suscita ostilità in coloro che vivono in contrasto con esse.

A volte facciamo domande ad una persona solo per il piacere di interagire con essa.

Chi esprime la verità nuda e disinteressata non è amato da coloro che non la amano.

Se ti dicessi sinceramente ciò che penso di te, ti offenderesti e mi offenderesti.

Quanto meno valoroso è un individuo, tanto maggiore è il suo sentirsi sottovalutato.

Siamo tutti personaggi tragicomici, specialmente quelli che non ne sono consapevoli.

Quasi nessuno è disposto a cambiare ma quasi tutti vorrebbero che gli altri cambino.

È facile essere onesti quando non si ha la possibilità di delinquere o di governare.

Qualunque cosa facciamo o pensiamo è soggetta ad un'autocensura conscia o inconscia.

Siamo tutti in cerca di servi, padroni e alleati, e stiamo male se non li troviamo.

È l'insoddisfazione di bisogni che spinge l'uomo a superare se stesso e/o gli altri.

Ci sono persone che conoscono molti dettagli di cose che non conoscono in generale.

L'arte mostra le relazioni omettendo tutto ciò che non è in relazione con il resto.

Noi non gradiamo la libertà altrui se essa viene usata per fare cose a noi sgradite.

La coerenza costituisce una limitazione di libertà. La libertà di essere incoerenti.

In ogni momento il nostro inconscio decide di cosa (non) dobbiamo essere coscienti.

Gli esseri umani comunicano tra loro continuamente con le parole e i comportamenti.

Non so se sia meglio ingannare gli altri consapevolmente o farlo inconsapevolmente.

Quanto meno una persona è razionale, tanto meno essa apprezza la razionalità altrui.

La follia può essere causata da (e causa di) un eccesso di restrizioni o di libertà.

L'uomo è un animale che fa di necessità virtù, compresa la scarsità di intelligenza.

Ognuno (me compreso) adotta la filosofia che lo fa soffrire di meno o godere di più.

Il bene e il male non sono assoluti, ma relativi al piacere e al dolore di qualcuno.

Una felicità dura finché durano le relazioni (reali o illusorie) che la sostengono.

Per effetto dell'esaltazione dell'umiltà, c'è chi si vanta della propria stupidità.

Un libro è un ponte tra il lettore e l'autore, e tra il lettore e gli altri lettori.

Gli umani fanno di tutto per mantenere o aumentare il proprio valore per gli altri.

Abbiamo tutti bisogno di compagnia, ma siamo diversamente selettivi a tale riguardo.

Tutto ciò che avviene è naturale e ha senso, anche se appare innaturale e insensato.

Ciò che accade in ogni momento è causato dalla situazione immediatamente precedente.

Una valutazione positiva non confermata periodicamente equivale ad una svalutazione.

In un gioco, i giocatori condividono il campo, le regole e lo scopo del gioco stesso.

L'illusione più dolce è l'illusione di essere amati da una creatura amabile e forte.

l'amore non è un fine, ma un mezzo. Tuttavia, come ogni mezzo, può diventare un fine.

Un umano non può darsi la felicità, tuttavia può creare le condizioni per ottenerla.

Tutti vorrebbero un mondo migliore, ma ognuno aspetta che siano gli altri a cambiare.

Se trovassi una religione il cui dio ha il senso dell'umorismo, forse mi convertirei.

L'umanità si divide in pastori, pecore, finte pecore, cani da pastore e cani sciolti.

La felicità di un individuo dipende molto da come esso si sente trattato dagli altri.

Ci sono persone a cui, se togli la bellezza fisica, non rimane nulla di interessante.

I bambini imparano dai genitori non solo la lingua madre ma anche la mentalità madre.

Tutto ha un senso, anche se non riusciamo a capirlo, tranne ciò che avviene per caso.

Per governare una nazione, una organizzazione o una famiglia non basta essere onesti.

L'intelligenza di una persona disturba i meno intelligenti perché li fa sentire tali.

L'Uomo è un animale che non può vivere senza l'aiuto degli altri, o senza sfruttarli.

Per la biosfera sarebbe stato meglio se l'homo sapiens non fosse mai venuto al mondo.

Se certi bisogni non vengono soddisfatti, la psiche e/o il corpo si possono ammalare.

La felicità può essere basata sulla speranza o sull'illusione di una futura felicità.

Ognuno è il suo corpo, la sua storia e i modi in cui è capito e valutato dagli altri.

È difficile costruire qualcosa di nuovo senza sfidare qualcosa di antico o di usuale.

Se vuoi essere capito e accettato dagli altri non devi essere troppo diverso da loro.

Per interagire in modo soddisfacente con gli altri dovremmo essere tutti antropologi.

Le interazioni dipendono dalle relazioni e le relazioni dipendono dalle interazioni.

Il disprezzo è la giustificazione dell'odio, ma l'odio è la vera causa del disprezzo.

Ogni giorno che passa è un giorno in più da ricordare e un giorno in meno da vivere.

A ognuno piace giocare ai giochi in cui è vincente e non a quelli in cui è perdente.

La verità è che la verità è conoscibile solo in piccolissima parte e in modo incerto.

Dovremmo sempre sostituire il verbo "essere" col verbo "credere (che qualcosa sia)".

Chiediamoci perché le persone accusate di stregoneria erano tutte di sesso femminile.

Il sorriso è lo strumento con cui diciamo all'altro “con te sto bene, di te mi fido”.

La morte fa paura perché comporta la perdita di ogni appartenenza e di ogni possesso.

Certe persone vedono solo il male nel mondo, forse per sminuire quello che è in loro.

All'uomo importa poco di essere disprezzato, purché il disprezzo non sia manifestato.

È impossibile parlare di morale senza accusare implicitamente qualcuno di immoralità.

La metà della popolazione mondiale ha un livello di intelligenza inferiore alla media.

La letteratura mondiale è piena di tesori che non conoscerò mai per mancanza di tempo.

Una paura può essere vinta solo da una paura più grande o da un incentivo più potente.

Qualsiasi cosa io dica o faccia, non dica o non faccia, può essere usata contro di me.

Un analfabeta funzionale non è in grado di capire cosa sia l'analfabetismo funzionale.

La differenza tra la parola e l'azione è la stessa che c'è tra la teoria e la pratica.

La maggior parte della gente pensa che ciò che non riesce a capire non sia importante.

Poiché siamo parti del mondo e Dio è il mondo, ogni persona, ogni cosa è parte di Dio.

Invece di vedere il mondo come è, lo vediamo in forme disegnate dalle nostre emozioni.

La creatività si nutre di se stessa, attraverso l'osservazione di produzioni creative.

Prima di cominciare a cambiare una mente, bisogna sapere come è fatta e come funziona.

Basta leggere la Bibbia (tutta) e si diventa subito atei. È semplicemente incredibile!

Quando la democrazia non riesce a mantenere l'ordine, la dittatura viene in suo aiuto.

Anche l'inconscio ha le sue logiche, e sono molto più rozze di quelle della coscienza.

Noi siamo i modi in cui interagiamo col nostro ambiente sociale, naturale e mediatico.

Estasi è riuscire a contemplare serenamente il tutto senza escludere alcuna sua parte.

Per vivere al meglio bisogna conoscere i propri limiti e i propri margini di libertà.

Il più conosce il meno, dice un proverbio, ed io aggiungo: il meno non conosce il più.

Comprendere un fenomeno significa prevedere gli effetti delle cause che lo riguardano.

La domanda più importante è: quali sono le domande più importanti per un essere umano?

La vita sociale è un gioco le cui regole sono scritte raramente e in modo poco chiaro.

Accettare serenamente di non possedere alcuna dote richiede un buona dote di saggezza.

Le parole possono far bene e possono far male. Possono far ammalare e possono guarire.

La violenza è anche un modo per affermare la propria superiorità in termini di potere.

La condivisione dei gusti è quasi sempre il risultato di un condizionamento culturale.

Ogni atto umano, ad eccezione di quelli fisiologicamente necessari, è un atto sociale.

Pensare consiste nell'immaginare storie più o meno realistiche e più o meno piacevoli.

Se non riusciamo ad essere felici, cerchiamo, e contentiamoci, di non essere infelici.

Essere amati è una fortuna. Infatti essere amati non è un diritto, né amare un dovere.

Tutto ciò che non è casuale segue leggi fisiche e/o logiche mentali consce o inconsce.

Gli eventi non sono predeterminati, ma determinati, ovvero causati da leggi o logiche.

Della verità conosciamo solo qualche frammento. È impossibile conoscerla interamente.

L'inconscio controlla la coscienza attivando/disattivando emozioni piacevoli/dolorose.

Giudicare, criticare, amare odiare, apprezzare, disprezzare, sono forme di valutazione.

Gli altri mi valutano non per ciò che io sono per me, ma per ciò che io sono per loro.

Non fidatevi delle religioni che non hanno il senso dell'umorismo (praticamente tutte).

Ogni umano ha un ricorrente bisogno di intrattenersi in giochi rituali con suoi simili.

Se fosse possibile manipolare la propria coscienza, potremmo provare piacere a volontà.

Considera una persona e chiediti: cosa condivide? Con chi? Cosa non condivide? Con chi?

Qualcuno chiede perdono per il male che ha fatto. Nessuno per il bene che non ha fatto.

L'illusione di essere immuni da bias cognitivi è un segno evidente della loro presenza.

Normalmente ci si sposa per amore o per interesse. I più raffinati amano per interesse.

Siamo tutti pazienti psichici, nel senso che soffriamo, più o meno, per motivi mentali.

Le religioni sono un prodotto dell'uomo, che a sua volta è un prodotto delle religioni.

Ascoltare musica è un rito di appartenenza sociale, anche quando la si ascolta da soli.

Se un paradigma non copre tutti gli aspetti di una materia, occorre cambiare paradigma.

Per vivere bene è molto meglio conoscere un poco di tante cose che molto di poche cose.

Nessuna cosa, persona o idea è sufficiente, nessuna può bastare, se non per il momento.

La felicità non è la libertà dai bisogni, ma la possibilità di soddisfarli ogni giorno.

Per certe persone il sesso è un fine, per altre un mezzo, per altre ancora un pericolo.

Per avere un momento di felicità bisogna dimenticare i dolori passati e quelli futuri.

Se la verità non fosse manipolata dagli interessi, crederemmo tutti nelle stesse cose.

Le reazioni (o risposte) emotive precedono e influenzano quelle semantiche e cognitive.

Se vuoi farti voler bene devi esercitare una censura preventiva su tutto ciò che dici.

Certi bisogni elementari possono aggregarsi per costituire bisogni di livello più alto.

Ogni artefatto, atto, gesto o parola può essere un ponte o un muro tra noi e gli altri.

Per andare d'accordo con certe persone bisogna fingere di essere stupidi e/o ignoranti.

Ognuno narra il mondo a suo modo, secondo le proprie capacità e le proprie convenienze.

Il saggio sa cosa aspettarsi e cosa non aspettarsi dagli altri nelle varie circostanze.

Più cose si imparano, più grande è la probabilità che tra esse vi siano contraddizioni.

Se nel 1939 il pacifismo avesse prevalso, oggi in tutto il mondo si parlerebbe tedesco.

La scarsità dei miei muscoli è stata compensata dall'abbondanza della mia rete neurale.

La libertà è pericolosa. Perciò conviene limitarla scegliendo i limiti più adatti a sé.

Da bambino pensavo che le persone "brutte" fossero anche cattive. Colpa di Walt Disney?

Ognuno ha bisogno della società ma la società non ha bisogno di nessuno in particolare.

Accusare di ostilità chi non è ostile è un atto ostile che vuole giustificare se stesso.

Non fidarsi di nessuno, nemmeno di se stessi. È il grande insegnamento della psicologia.

Per cambiare (scopo della psicoterapia) bisogna superare la paura inconscia di cambiare.

Siamo sistemi che interagiscono secondo programmi che possiamo modificare solo in parte.

I più non si chiedono perché fanno ciò che fanno, né se, né come, potrebbero far meglio.

Durante il sonno, nel mio cervello si formerà una nuova idea. Al risveglio la conoscerò.

Per star bene bisogna liberare ciò che è troppo legato e legare ciò che è troppo libero.

La realtà è ciò che accade, ovvero il risultato di una combinazione di caso e necessità.

L'uomo è l'unico animale capace di dare nomi alle cose, anche a quelle che non esistono.

Ognuno vede il mondo, e ne fa esperienza, con gli occhi delle sue precedenti esperienze.

Ci sono persone che sanno molto di cose poco importanti e poco di cose molto importanti.

Ognuno vorrebbe dominare gli altri, ma i più rimuovono questo desiderio dalla coscienza.

I luoghi comuni sono importanti. Senza di essi non potremmo comprenderci né incontrarci.

Possiamo pensare in modo seriale (cioè per storie) e in modo parallelo (cioè per mappe).

Il modo più sicuro per evitare di dire cose sciocche, sbagliate o inopportune è tacere.

Nei momenti di straordinaria difficoltà gli umani mostrano il meglio e il peggio di sé.

Ogni tanto abbiamo bisogno di una persona con cui giocare a qualche gioco che ci piace.

I sentimenti sono reali ma ciò che sentiamo non corrisponde necessariamente alla realtà.

La filosofia non dovrebbe essere una branca del sapere, ma la sintesi di tutti i saperi.

Ogni umano é il risultato della combinazione tra i propri geni e le proprie esperienze.

Gli umani sono interdipendenti. Su questa interdipendenza si può fondare una psicologia.

È impossibile capire la politica, l'economia e la religione senza capire la psicologia.

Dato che ogni filosofo la pensa diversamente, non ci possiamo fidare di nessuno di essi.

Per comprendere oggettivamente una comunità o una persona bisogna guardarle dall'esterno.

Per piacere a una persona devi approvarla, aiutarla, compiacerla, amarla, o affascinarla.

Non può essere felice chi è costretto a nascondere le proprie idee e i propri sentimenti.

I bisogni si rinforzano e si indeboliscono secondo le situazioni e col passare del tempo.

Chi crede in un Dio infinitamente buono tende a considerare le disgrazie castighi divini.

La solitudine è insopportabile. Per evitarla siamo disposti perfino a farci indottrinare.

Non c'è nulla di più banale e drammatico che il bisogno e il piacere di sentirsi normali.

Gli ignoranti non amano la sapienza né i sapienti, altrimenti non resterebbero ignoranti.

Se tutti gli umani fossero onniscienti, come si comporterebbero gli uni verso gli altri?

Inutile giocare a chi la sa più lunga se i contendenti non accettano uno stesso arbitro.

La neurobiologia è l'anello di congiunzione e di integrazione tra psicologia e biologia.

Oltre alla vita, che prima o poi tutti comunque perderemo, non abbiamo nulla da perdere.

I disonesti approfittano della incapacità degli onesti di organizzarsi per contrastarli.

Sono malate le menti e le società in cui il piacere è disprezzato e il dolore apprezzato.

Mentre tu decidi a cosa fare attenzione il tuo inconscio fa le sue scelte e te le impone.

Perché ci chiediamo il perché degli eventi? Per poterli prevedere, promuovere o evitare.

In un certo senso (quello dell'appartenenza) andare ad un concerto è come andare a messa.

Il sistema nevoso di un essere vivente contiene una mappa della realtà che lo interessa.

È meglio essere apprezzati da poche persone di grande valore o da molte persone mediocri?

Per contribuire al cambiamento della società dobbiamo cambiare prima di tutto noi stessi.

L'arte di vivere consiste nel conciliare il bisogno di appartenenza con quello di libertà.

Parlare di psicoterapia con certi psicoterapeuti è come parlare di religione con un prete.

Astuzia delle religioni: prima inculcare la paura e poi offrire un rimedio per alleviarla.

L'inconscio non è solo un archivio, ma un agente segreto che tiene in scacco la coscienza.

L'uomo non ha bisogno di libertà dalle regole, ma di regole che soddisfino i suoi bisogni.

Noi siamo le maschere che indossiamo. Senza una maschera non siamo nessuno, non esistiamo.

L'uomo non ha bisogno di verità, ma di condivisione di narrazioni, vere o false che siano.

Ogni ambiente influenza chi ci vive. Per cambiare le influenze conviene cambiare ambiente.

Il comportamento di un essere umano dipende soprattutto dalla sua mappa mentale del mondo.

Gli stupidi dicono stupidaggini, ma non tutti quelli che dicono stupidaggini sono stupidi.

Per capire il comportamento esterno di un essere vivente bisogna conoscere quello interno.

Ognuno vede e non vede, nota e non nota, ciò che gli conviene per la propria tranquillità.

Per far parte di una comunità bisogna eseguire i suoi riti anche se non significano nulla.

Un grande problema dell'umanità è che i meno intelligenti non riconoscono di essere tali.

Dialogare serve anche a stabilire, confermare o cambiare relazioni, appartenente e status.

Ogni motivazione è finalizzata alla soddisfazione di una motivazione di livello superiore.

Ognuno ha ragione dal suo punto di vista, e i punti di vista possono essere molto diversi.

Immaginazioni, fantasie, credenze, sono realtà in quanto influenzano comportamenti reali.

Solo la morte ci rende liberi. Finché siamo in vita dipendiamo dalla cooperazione altrui.

Per parlare con una persona bisogna usare linguaggi, parole e significati noti a entrambi.

Creatività è la capacità di immaginare nuove combinazioni di forme, di oggetti e di idee.

A volte, dietro l'amore per la concretezza si nasconde una scarsa capacità di astrazione.

Il passato e il caso determinano il futuro, sia nella realtà fisica che in quella mentale.

Ogni disordine è relativo ad un certo ordine, è la differenza rispetto ad un certo ordine.

Ci sono persone che soffrono volontariamente per dimostrare di essere vittime di qualcuno.

La creatività consiste nella capacità di (e nella motivazione a) trasformare idee e forme.

Se vuoi piacere ad una persona devi essere come lei ti vuole e fare ciò che lei desidera.

La felicità consiste nel soddisfare dei bisogni e nel risolvere con successo dei problemi.

Per essere accettati e stimati ci facciamo piacere cose che in realtà ci sono indifferenti.

Una cooperazione presuppone un'approvazione reciproca e modelli di comportamento condivisi.

Ognuno ha bisogno di maestri, e preferisce un cattivo maestro piuttosto che nessun maestro.

I sentimenti consistono in attrazioni e repulsioni, cioè previsioni di piaceri o di dolori.

Verrà il giorno (per alcuni è già venuto) che non sapremo distinguere gli umani dai robot.

Forse diciamo le stesse cose in termini diversi, e nessuno rinuncia al proprio vocabolario.

Il mondo è costituito da un insieme di oggetti. Cosa posso/voglio fare di ciascuno di essi?

La psicologia è la scienza dell'irrazionale, in quanto cerca le logiche dell'irrazionalità.

La paura di cambiare è più forte della paura del riscaldamento e dell'inquinamento globali.

A volte il sapere aumenta il potere, altre volte ci rivela la nostra impotenza e ignoranza.

Quanto più simili sono le storie di due umani, tanto più forte è la relazione tra di essi.

Amiamo tutto ciò che avalla le nostre menzogne e odiamo tutto ciò che minaccia di svelarle.

Abbiamo paura di essere liberi di comportarci in modo asociale e di subirne le conseguenze.

L'essenza di ogni essere è costituita dai modi in cui esso interagisce col resto del mondo.

L'offesa percepita, non l'offesa reale o intenzionale, scatena il comportamento aggressivo.

Può succedere che due persone con idee diverse abbiano entrambe ragione e/o entrambe torto.

Non conviene dire agli altri cose più intelligenti di quanto essi siano in grado di capire.

È disonesto (se non stupido) far passare per verità o fatti ciò che è solo interpretazione.

La conoscenza non è fine a sé stessa, ma serve a risolvere problemi e a soddisfare bisogni.

I fascisti si sono sempre battuti per la libertà di togliere la libertà ai loro oppositori.

Le uniche certezze sono il proprio piacere e il proprio dolore. Tutto il resto è opinabile.

Per poter appartenere a certi gruppi o categorie sociali, ci devono appartenere certe cose.

La psicoanalisi è troppo importante per lasciare che se ne occupino solo gli psicoanalisti.

Ci sono dolori che non sappiamo lenire e che temiamo di aggravare con un rimedio sbagliato.

Il modo in cui gli altri si comportano con te dipende dal modo in cui ti comporti con loro.

Quasi nessuno è interessato alla verità e alla giustizia se non ne ricava qualche vantaggio.

Cristianesimo: una religione dove splende il dolore, soffrire è una virtù e godere un vizio.

Vorremmo che gli altri si preoccupino del nostro benessere, ma noi ci preoccupiamo del loro?

Ogni umano è interessato a interagire con gli altri solo secondo un certo copione personale.

Molti non amano coloro che con la propria luce mettono in ombra la loro minore intelligenza.

La vita e il caso mi offrono continuamente opzioni, e qualcosa in me decide quali scegliere.

Fare della propria vita un'opera d'arte è un modo per trasformare certe sofferenze in gioie.

Quando ci accingiamo a fare qualcosa, chiediamoci: perché e, soprattutto, per chi la faccio?

I veri poeti, i veri artisti e i veri filosofi sono coraggiosi perché osano dire cose nuove.

L'uomo desidera una comune appartenenza rispetto agli altri, e per questo tende ad imitarli.

Dovremmo cercare di conoscere i nostri limiti e le possibilità e impossibilità di superarli.

Se vuoi discutere con uno più stupido di te, per farti capire devi scendere al suo livello.

Disprezzare un gruppo a cui una persona appartiene equivale a disprezzare la persona stessa.

Ogni essere umano è un inconsapevole agente pubblicitario di un certo numero di idee altrui.

Ogni interazione umana è come un esame, e chi è impreparato rischia di prendere brutti voti.

Di certe cose non sappiamo nulla se non cosa ne pensano gli altri. Una di queste cose è Dio.

C'è una elevata probabilità che la prossima persona che incontrerai per caso sia uno stolto.

Per la maggior parte delle persone le verità sono noiose o fastidiose, le falsità eccitanti.

Ciò che conta non è il dono che riceviamo, ma il fatto che qualcuno voglia donarci qualcosa.

Per valutare l'intelligenza di una persona bisogna avere un'intelligenza uguale o superiore.

Il mondo è pieno di cose belle e di cose brutte. Fortunato chi può scegliere quali guardare.

La psicoterapia dovrebbe aiutare il paziente a costruire nuovi insiemi e nuove appartenenze.

Noi ci vergogniamo di vergognarci, perciò nascondiamo le nostre vergogne anche a noi stessi.

Socrate sapeva di non sapere, ma allo stesso tempo credeva di sapere più di tutti gli altri.

Noi dividiamo le persone in buone e cattive, ma in realtà la divisione è tra amici e nemici.

Non posso apprezzare chi non mi apprezza, e non posso essere apprezzato da chi non apprezzo.

Ognuno, in ogni momento, vede solo una piccolissima parte del mondo, e a una certa distanza.

Una conoscenza serve a orientarsi, a decidere cosa fare e non fare, o a dimostrare qualcosa.

Nulla di ciò che ho letto o ascoltato soddisfa completamente il mio desiderio di conoscenza.

Signore, proteggimi da coloro che pretendono di conoscere la tua storia e le tue intenzioni!

Se fai sentire il tuo interlocutore importante, diventi automaticamente importante per lui.

Se fai sentire il tuo interlocutore irrilevante, diventi automaticamente per lui un nemico.

Quanto più una cosa favorisce l'interazione sociale soddisfacente, tanto più essa ha valore.

Si discute per condivdere idee già condivise o per difendere o combattere idee non condivise.

Un libro non è solo una fonte di informazioni, ma anche un manifesto di appartenenza sociale.

Molti matrimoni sopravvivono solo per la paura, di uno o entrambi i coniugi, di restare soli.

La poesia è la forma di letteratura più onesta perché non pretende che ciò che dice sia vero.

Anche alle filosofie e ideologie più belle e convincenti manca sempre qualcosa di importante.

Ognuno reca in sé un computer interiore, che decide in ogni momento cosa fare e cosa pensare.

Chi vuole insegnare agli altri come essere felici, deve prima di tutto dimostrare di esserlo.

Ognuno ha ragione dal suo punto di vista, ma certi punti di vista sono più limitati di altri.

Parlare male di qualcuno è un modo per distogliere l'attenzione dalle proprie responsabilità.

Per raggiungere la felicità bisogna rinunciare a qualcosa, e a volte il prezzo è troppo alto.

Non si può costringere nessuno a dialogare, a rispondere alle nostre domande, a comprenderci.

Ogni volta che sento o vedo un messaggio pubblicitario, perdo un po' di fiducia nell'umanità.

Anche il rifiuto di credere che siamo governati da algoritmi è il risultato di un algoritmo.

Per stare in pace con gli altri non basta tollerare i loro difetti. È necessario non vederli.

Desideriamo il successo perché ci aspettiamo che ci renda più desiderabili e più competitivi.

Si può dire tutto e il contrario di tutto. Basta cambiare il punto di vista o il dizionario.

Lo psicologo dà fastidio a molti perché può svelare le loro mistificazioni consce o inconsce.

Se Nietzsche non avesse avuto tanti problemi di salute forse non sarebbe stato così geniale.

Il fotografo non costruisce e non crea, ma scopre e inquadra. In questo consiste la sua arte.

I giochi estetici sono quelli in cui vince chi produce o riproduce le forme più affascinanti.

Un essere umano non può vivere senza continuamente obbedire a delle leggi naturali e sociali.

La mente serve soprattutto a rispondere alla domanda: con chi e come mi conviene interagire?

L'idea dell'uguaglianza sociale è una buona scusa per evitare la competizione interpersonale.

Per un credente Dio è il punto di partenza, per un ateo è un punto a cui non si può arrivare.

Ci sono appartenenze impossibili da cambiare, altre che possono essere cambiate parzialmente.

Essere apprezzati è più importante che essere geniali. Per questo in giro ci sono pochi geni.

Io non ho inventato nulla. Ho solo messo in un ordine a me congeniale cose inventate da altri.

Chi non fa nulla per migliorare la società è corresponsabile dello stato in cui essa si trova.

Quando guardiamo qualcosa dovremmo sempre cercare di metterla in relazione con tutto il resto.

Le interazioni tra umani dipendono dalle loro identità sociali assunte, presunte o attribuite.

Non so se il libero arbitrio esista. Nel dubbio, mi comporto come se esistesse, almeno per me.

Se l'anima fosse puro spirito non si ammalerebbe. I disturbi mentali sono malattie dell'anima.

Il male è doppiamente male quando è nascosto, triplamente quando viene fatto passare per bene.

Quando si tratta di spiegare le proprie motivazioni, non credo a nessuno, nemmeno a me stesso.

I sogni (quelli ad occhi chiusi) sono imprevedibili, e ci condizionano in modo imprevedibile.

Quando una persona parla è importante capire ciò che essa non dice, più che ciò che essa dice.

La domanda più importante è: "quali sono le domande più importanti, e perché sono importanti?"

Sono un materialista logico-sentimentale, in quanto cerco di capire le logiche dei sentimenti.

Un essere umano è disposto a mettere qualunque cosa in discussione, tranne la propria dignità.

L'essere, in senso identitario, è sempre relativo. Infatti nessuno è la stessa cosa per tutti.

Chiunque parli di Dio, se non per negare che si possa sapere qualcosa di lui, è un ciarlatano.

Tutti sanno cos'è una casa, ma pochi sanno come si costruisce. Lo stesso vale per una società.

Se una proposizione non l'hai capita, non puoi essere né d'accordo nè in disaccordo con essa.

Intelligenza è anche la quantità di cose interconnesse a cui uno può pensare contestualmente.

Per migliorare la società è necessario creare nuovi e migliori modelli di interazione sociale.

Tutti abbiamo bisogno di essere amati, ma amare non è un dovere ed essere amati non un diritto.

Un piccolo spazio/tempo pieno di cose interessanti è più ricco di un grande spazio/tempo vuoto.

Molte persone preferiscono rinunciare all'amore piuttosto che accettare un amore non esclusivo.

Non esiste il buono e il cattivo, il vero e il falso, ma il soddisfacente e l'insoddisfacente.

È nell'interazione con gli altri che l'uomo forma la sua mente e può soddisfare i suoi bisogni.

La reazione emotiva ad uno stimolo è più veloce di quella cognitiva, e condiziona quest'ultima.

Ogni umano cerca di dominare ogni altro se non contrastato da quello o da una certa educazione.

Una democrazia perfetta è la dittatura della mediocrità. Io sono per una democrazia imperfetta.

Se uno non vuol capire una certa cosa è perché non capisce che capirla potrebbe essergli utile.

Il saggio sa cosa è opportuno dire e cosa non dire, quando è opportuno parlare e quando tacere.

Una guerra civile tra i cultori della cultura e i cultori dell'ignoranza mi sembra inevitabile.

Siamo tutti compagni di viaggio su questa terra, ognuno guidato dai suoi algoritmi clandestini.

Ciò che consideriamo involontario è in realtà causato dalla volontà di agenti mentali inconsci.

Per l'inconscio essere diversi dagli altri è una colpa che prima o poi viene scoperta e punita.

Non dire nulla che il tuo interlocutore non desideri ascoltare, se non vuoi la sua ostilità.

Il nostro bisogno di condivisione è talmente forte che condividiamo anche le cose più stupide.

L'uomo è lacerato dal conflitto tra il bisogno di conoscere la verità e quello di nasconderla.

Siamo tutti diversamente intelligenti e ognuno valuta l'intelligenza altrui usando la propria.

La musica è un fatto sociale. Essa dà il ritmo e il tono per interazioni sociali di vario tipo.

Per l'uomo anche il vuoto ha un significato, anche l'assenza di significato ha un significato.

Il mondo cambia (in peggio) perché la gente non cambia il suo modo di pensare e di comportarsi.

Ciò che una cultura ignora, nega o proibisce può essere più importante di ciò che essa afferma.

Passo molto tempo a filosofare, ma non so se ciò mi dà il diritto di considerarmi un filosofo.

Certe persone nascondono le loro sofferenze e fingono godimenti per non apparire come perdenti.

Quando un megalomane riesce a conquistare il potere politico assoluto, sono guai per l'umanità.

Ogni cosa esiste in quanto risultato di combinazioni di casualità, leggi fisiche e motivazioni.

I preti non esisterebbero se non ci fossero persone pronte a credere alle cose che essi dicono.

È illusorio cercare un senso in ciò che è casuale, come pure pensare che nulla avvenga per caso.

Quanto più in alto si vola rispetto alla media, tanto maggiore è la probabilità di restare soli.

Ragionare o non ragionare, questa è una scelta che ogni umano fa inconsciamente in ogni momento.

Per ottenere una cosa, non basta volerla, deve essere possibile e bisogna sapere come ottenerla.

La mente è un campo di battaglia (con morti e feriti) nella guerra tra motivazioni contrastanti.

Se partecipo sarò giudicato in quanto partecipante, se non partecipo in quanto non partecipante.

Tutto ciò che interessa gli altri è per me interessante, anche solo perché interessa gli altri.

Diventare amico di qualcuno comporta il diventare nemico dei suoi nemici e amico dei suoi amici.

Noi conosciamo i nostri bisogni non per mezzo della ragione, ma attraverso i nostri sentimenti.

Il mondo è così falso anche perché molti hanno paura di dire la verità, e persino di conoscerla.

Non solo gli umani odiano, ma quel che è peggio, giustificano il loro odio con argomenti odiosi.

Appartenenza sociale e status costituiscono le motivazioni più importanti di ogni essere umano.

Cos'è una cosa? Credo che la maggior parte della gente non saprebbe rispondere a questa domanda.

Le persone in disaccordo farebbero bene a trovare un accordo sulle ragioni del loro disaccordo.

Ci sono momenti in cui la miglior cosa da fare è non fare nulla e aspettare che accada qualcosa.

Il sesto senso è l'interpretazione inconscia dei sentimenti altrui fornita dai neuroni specchio.

L'uomo ha un bisogno innato di imitare, copiare, riprodurre, e ne trae piacere quando vi riesce.

Siamo tutti consciamente o inconsciamente preoccupati del valore che gli altri ci attribuiscono.

Ogni racconto è una mappa in cui sono indicate cose, persone, i loro valori e il proprio valore.

Il disprezzo di un ideale può facilmente condurre al disprezzo per le persone che lo perseguono.

La mente è un agente inconscio di cui la coscienza conosce solo gli effetti, non i procedimenti.

Ogni umano detesta e teme coloro che rivelano, direttamente o indirettamente, le sue inferiorità.

Un errore comune di filosofi e non filosofi è credere che una cosa insufficiente sia sufficiente.

La bellezza non aiuta a capire, perché incanta, e una persona incantata non ha capacità critica.

L'empatia è inversamente proporzionale alla distanza nello spazio e nel tempo rispetto all'altro.

Noi temiamo chi, con le sue idee o il suo operato, ci mette di fronte alle nostre responsabilità.

La tecnologia ha eliminato tanti bisogni, troppi, al punto che oggi siamo a corto di motivazioni.

L'autostima è direttamente proporzionale alla percezione della stima altrui nei propri confronti.

Troppa verità, tutta insieme, fa male a chi non vi è abituato. La verità va presa a piccole dosi.

L'uomo si abitua a tutto, anche alla bruttezza, all'ingiustizia, alla stupidità, alla sofferenza.

Ogni cultura contiene norme che servono a conservarla, cioè a impedire che possa essere cambiata.

Una volta arte e bellezza andavano sempre insieme. Da quasi un secolo hanno preso strade diverse.

Fingersi stupidi richiede una grande intelligenza, e fingersi pazzi un grande equilibrio mentale.

Ciò che dà forma e movimento agli esseri viventi e non viventi sono leggi fisiche e informazioni.

La vita e la morte dell'individuo sono entrambe necessarie per la conservazione della sua specie.

Se avete idee originali, abbiate il coraggio di esprimerle. Solo così la società può progredire.

Siamo così prodighi di superlativi, che, ad esempio, "caro" è diventato più forte di "carissimo".

Emil Cioran, come pochi altri, mi ha insegnato il coraggio di pensare in modo non convenzionale.

Rispondere ad una domanda di qualcuno, è rendergli un servizio, cioè soddisfare un suo desiderio.

Chi conosce solo la propria schiavitù, fisica e/o mentale, teme la libertà in quanto sconosciuta.

I messaggi pubblicitari non promettono prodotti efficaci, ma apppartenenze e status desiderabili.

È quasi impossibile cambiare una mente già formata, a meno che essa non desideri essere cambiata.

Ci sono persone che desiderano la morte di coloro su cui non riescono ad esercitare alcun potere.

Guai se X afferma di essere meglio di Y. Se Y ci crede, si deprime, se non ci crede, disprezza X.

Potendo scegliere, preferiamo appartenere alle comunità in cui possiamo avere lo status più alto.

La contagiosità dello sbadiglio potrebbe essere spiegata mediante la teoria dei neuroni specchio.

La saggezza consiste nel non perdere di vista tutto il resto quando si guarda una parte del tutto.

C'è un limite alla quantità di cambiamento interno ed esterno che un essere umano possa tollerare.

A volte, per stare in pace con gli altri, bisogna fingersi più stupidi di quanto si sia realmente.

La ragione obbedisce ai sentimenti senza accorgersene e si illude che i sentimenti le obbediscano.

La specie umana rischia di estinguersi per eccesso di mezzi di distruzione e distrAzione di massa.

Anche i sentimenti e le emozioni hanno, o seguono, delle logiche, seppure inconsce e involontarie.

È facile criticare qualcuno dopo avergli arbitrariamente attribuito idee e intenzioni criticabili.

Il modo più semplice e sicuro per ridurre il numero delle morti è ridurre il numero delle nascite.

L'empatia è inversamente proporzionale alla distanza fisica, temporale, culturale e intellettuale.

Suppongo che lo scopo della ragione sia quello di obbedire ai sentimenti e arbitrarne i conflitti.

Ogni giorno che vivo mi trasforma, sebbene gran parte della mia mente resista ad ogni cambiamento.

Le persone più imitate sono quelle più visibili, cioè quelle viste dal maggior numero di persone.

Quando prendere decisioni ed eseguirle sono attuati da persone diverse abbiamo un sistema sociale.

Le religioni sono credenze senza prove. Se avessero prove si chiamerebbero scienze, non religioni.

L'idea che nessuno abbia bisogno di noi ci spaventa. E l'idea opposta ci rassicura e ci gratifica.

Un'etica non condivisa è come un contratto firmato da una sola parte, e impegna solo chi la segue.

Una coscienza moralista può essere manipolata da un inconscio mosso da motivazioni inconfessabili.

Immagina di essere l’unico umano rimasto vivo al mondo; tutti i problemi psicologici svanirebbero.

La libertà, senza la capacità di usarla saggiamente e creativamente, può essere inutile o dannosa.

Ognuno qualifica, valuta, giudica ogni altro, ed è qualificato, valutato, giudicato da ogni altro.

Dovremmo cercare di metterci d'accordo almeno sulla definizione di ciò su cui non siamo d'accordo.

Il disprezzo di se stessi è conseguenza del dare ragione a colori da cui ci si sente disprezzati.

Si potrebbe dire che ogni percezione è illusoria, ma certe illusioni sono più realistiche di altre.

Il tempo è la condizione di ogni movimento, di ogni causalità, di ogni storia, di ogni cambiamento.

La coscienza è un riassunto, un compromesso, e una giustificazione della parte nota dell'inconscio.

La verità è molto più complessa e imbarazzante delle falsità. Per questo la falsità è più popolare.

C'è qualcosa di più pericoloso delle armi di distruzione di massa: le armi di distrazione di massa.

Il problema dell'uomo è l'uomo. La natura umana è un problema per l'uomo e per l'ambiente naturale.

Gli errori più comuni che facciamo riguardano la valutazione del grado di complessità dei problemi.

Sperare in cose impossibili sottrae tempo, energie, attenzione e intelligenza a progetti fattibili.

La gente, incapace di affrontare i problemi generali dell'umanità, si occupa di quelli particolari.

La questione non è se siamo pazzi o sani di mente, ma quanto siamo consapevoli delle nostre pazzie.

Siamo alle solite. Politici che per farsi eleggere promettono l'impossibile e tanti che ci credono.

Sentimento: associazione di una certa idea con l'aspettativa di una certa dose di piacere o dolore.

Vorrei aver letto tutti i libri del mondo, per capire cosa c'è nella mente di persone di ogni tipo.

Il valore che diamo alle cose e alle persone dipende dai nostri bisogni e dalle nostre aspettative.

L'uomo fa di necessità virtù, e di virtù difetti, specialmente quando le virtù non sono necessarie.

Quando comportarmi da adulto mi è troppo difficile non trovo di meglio che comportarmi da bambino.

Ciò che segretamente ogni umano desidera è avere potere, dominio, controllo, influenza sugli altri.

Non viviamo per conoscere, ma conosciamo per vivere, ovvero per meglio soddisfare i nostri bisogni.

Chi è poco competitivo nel gioco della razionalità preferisce giocare a quello dell'irrazionalità.

Le conversazioni consistono spesso in giochi a chi la sa più giusta, più lunga, o più sorprendente.

Io penso che la verità oggettiva esiste, ma che ognuno può vederne solo una minima e diversa parte.

Quanto più una verità è semplice tanto più è falsa. Ma anche una verità complessa può essere falsa.

Uno dei grandi problemi del cristianesimo è il fatto che Gesù non aveva alcun senso dell'umorismo.

Felice è chi crede ad una falsa promessa di felicità, finché non scopre che la promessa era falsa.

Per liberarsi dall'ansia è necessario conoscerne le vere cause, in modo da evitarle o distruggerle.

Io ho bisogno degli altri, ma gli altri non hanno bisogno di me. Questa è la tragedia dell'umanità.

Voglio scrivere un libro intitolato "Vietato leggere questo libro". Così forse qualcuno mi leggerà.

Molti desiderano essere incantati da narrazioni non falsificabili. È bello vivere nell'incantesimo.

In ogni momento ogni umano decide se e quanto essere cooperativo nei confronti di ogni altro umano.

L'uomo è fondamentalmente infelice perché è una bestia a cui non è consentito comportarsi come tale.

Chi ha una buona conoscenza della natura umana sa cosa aspettarsi e cosa non aspettarsi dagli altri.

Più alto è il punto di vista, più cose e più piccole si vedono; più è basso, meno cose e più grandi.

Ogni tanto bisognerebbe far riposare l'io cosciente e stare a vedere cosa succede mentre lui riposa.

È inutile essere intelligenti se non si usa l'intelligenza per soddisfare i bisogni propri o altrui.

Se la verità non creasse problemi, nessuno la nasconderebbe o la combatterebbe e nessuno mentirebbe.

Diffido delle spiegazioni totali e non do credito a chi spaccia per totale una spiegazione parziale.

Il vittimista è uno che chiede agli altri un risarcimento per i danni subiti per colpa di se stesso.

Non possiamo criticare impunemente la società in cui viviamo, ovvero le persone con cui interagiamo.

Chi sono? Una vita tra tante che cerca di evitare il dolore e di godere di gioie non troppo costose.

Il saggio vive la saggezza, non la insegna (se nessuno gli chiede di farlo). Perciò non sono saggio.

I miei pensieri non sono coerenti e non voglio che lo diventino. Perché la coerenza è una schiavitù.

È impossibile non dipendere da qualche persona o gruppo. Semmai possiamo scegliere da chi dipendere.

Ci sono tante cose inutili o dannose eppure piacevoli. E ci sono tante cose utili eppure spiacevoli.

Una relazione è sostenibile finché per ciascuno degli interagenti i vantaggi superano gli svantaggi.

L'uomo è schiavo di se stesso, cioè del proprio corpo, delle proprie memorie, delle proprie logiche.

Un artista è un inventore, costruttore, scopritore, raccoglitore o portatore di forme affascinanti.

Non solo l'uomo agisce per interesse; egli pensa, crede e prova emozioni e sentimenti per interesse.

Un simbolo, una frase, un'immagine, quanto più sono ripetuti e diffusi, tanto più acquistano valore.

Gli animali hanno un vantaggio sugli umani: le loro coscienze non sono manipolabili dai loro simili.

L'io cosciente e l'io inconscio si influenzano reciprocamente nel gestire i rapporti con gli altri.

Spesso, per avere una buona interazione sociale, conviene farsi piccoli rispetto agli interlocutori.

I concetti sono luoghi della mente attraversati da strade che li collegano con altri concetti/luoghi.

Il papa si fa chiamare "santità". Basterebbe questo per dimostrare che il cattolicesimo è una truffa.

Per essere simpatici ad una persona dobbiamo essergli inferiori o nascondergli la nostra superiorità.

Gli altri non desiderano il nostro cambiamento a meno che non sia in una direzione a loro favorevole.

La spontaneità è un lusso che si possono permettere solo le persone sane, soddisfatte e sicure di sé.

La maggioranza degli esseri umani non è abbastanza intelligente per capire i propri errori cognitivi.

Essere autentici richiede il coraggio di mostrarsi come si è, non come si dovrebbe o vorrebbe essere.

Si dice che davanti a Dio non ci sono né servi né padroni. Anche questo rende le religioni attraenti.

L'uomo ha bisogno di condividere. Se non lo fa muore. Tanto più condivide, tanto più è vivo e felice.

Non far sapere al tuo rivale che consci i suoi punti deboli, per evitare che migliori le sue difese.

Sarebbe terribile scoprire che le uniche cose ci possono far felici sono inaccettabili per gli altri.

Siamo dominati da piacere e dolore, attrazione e repulsione. Ragione e volontà sono al loro servizio.

Ogni essere vivente (compreso l'uomo) è il risultato dell'interazione tra le parti che lo compongono.

Non riuscendo ad essere coerenti, molti, per non soffrirne, diventano ciechi alle proprie incoerenze.

Ognuno crede di capire tutto ciò che può capire, e che tutto ciò che non capisce sia incomprensibile.

Tutto ciò che non è casuale non è libero, perché è soggetto a leggi o logiche. Solo il caso è libero.

Quando siamo depressi pensiamo che nessuno ci possa soddisfare e che non possiamo soddisfare nessuno.

Il bello della poesia è che, a differenza della prosa, ognuno la può interpretare come più gli piace.

Cambiare un dettaglio senza cambiare la struttura portante è a volte impossibile, o di cattivo gusto.

Per giustificare la nostra immoralità cerchiamo di dimostrare che gli altri sono più immorali di noi.

Un'intelligenza artificiale non è più intelligente né più sapiente dei dati con cui è stata istruita.

Certi dialoghi sono come muri dove ognuno incolla i suoi manifesti coprendo quelli dell'interlocutore.

Ogni spiegazione consiste in una semplificazione in cui si trascura qualcosa di più o meno importante.

Certe forme d'arte ci piacciono perché ci mostrano che c'è qualcuno mentalmente più disturbato di noi.

Io non voglio capire tutto poiché non posso capire tutto, ma voglio capire tutto ciò che posso capire.

Lo spirito è forte ma la carne è debole, e quanto più debole è la carne, tanto più forte è lo spirito.

Le cose avvengono per caso oppure per effetto di una logica, oppure per un misto di entrambe le cause.

Le relazioni e le interazioni tra esseri viventi sono relazioni e interazioni tra algoritmi adattivi.

Far parte di una gerarchia consente di soddisfare sia il bisogno di comandare, sia quello di obbedire.

Una menzogna condivisa e protetta dagli assalti della verità è un potente fattore di coesione sociale.

C'è un'infinità di cose che non faremmo mai se non sapessimo che persone che noi rispettiamo le fanno.

Per l'inconscio tutto ciò che facilita la socializzazione è buono, tutto ciò che la ostacola cattivo.

Per il progresso civile e morale occorre sostituire il senso di colpa con il senso di responsabilità.

Ogni cosa che impariamo interagisce con quelle già imparate, dando luogo ad un reciproco adattamento.

La bellezza è un'attraente dimostrazione di intelligenza (naturale o artificiale) o di salute fisica.

Il problema dell'amore è che è libero e involontario, perciò va dove vuole lui, non dove vogliamo noi.

I più dicono "siamo uguali", i meno "siamo diversi". Entrambi hanno ragione e torto allo stesso tempo.

Chi tace acconsente, sia al bene che al male. Oppure non ha tempo per commentare, o ha paura di farlo.

Ci sono persone per le quali il pensiero magico è più confortante e più credibile di quello razionale.

Ciò che abbiamo in mente quando pensiamo alla realtà non è la realtà, ma la nostra mappa della realtà.

La nostra dipendenza dagli altri è molto più profonda e complessa di quella che crediamo di conoscere.

Ognuno vorrebbe giocare solo ai giochi in cui ha qualche speranza di vincere, o almeno di non perdere.

Non fidarti delle offerte gratuite. Il prezzo da pagare è nascosto e sarà pagato al momento opportuno.

Tra gli stolti e i saggi c'è un'ostilità permanenente, più o meno più o meno dichiarata o dissimulata.

La principale preoccupazione di chi ha conquistato il potere è come evitare che qualcuno glielo tolga.

L'intelligenza artificiale comporta dei rischi, ma l'intelligenza umana comporta rischi molto maggiori.

Molti credono non perché vedono o capiscono, ma perché hanno bisogno di credere e paura di non credere.

Il saggio resta sereno e socievole anche di fronte a persone che non gli piacciono o che lo disturbano.

La realtà non è comprensibile mediante un'unica disciplina scientifica o umanistica, o un'unica teoria.

Il comportamento di una persona è causa ed effetto del comportamento delle persone con cui interagisce.

La cosiddetta verità è una variabile dipendente, funzione del punto di vista, del contesto, e dei fini.

Quando si ammira un autore si trova sempre il modo di giustificare e di valorizzare ciò che ha scritto.

I nostri pensieri sono influenzati da ciò che siamo, e ciò che siamo è influenzato dai nostri pensieri.

Una mente semplice non può capire una realtà complessa e pensa che la realtà sia più semplice di com'è.

Ciò che ci distingue o ci accomuna non sono solo le cose che notiamo, ma anche quelle che non notiamo.

Il pragmatismo è un metodo di ricerca capace di andare oltre tanto al positivismo quanto all’idealismo.

Siamo come gli attori della commedia dell'arte, che improvvisano su un canovaccio scritto dalla Natura.

La coscienza serve a conciliare i diversi bisogni della persona e a organizzare la loro soddisfazione.

L'inconscio non "ragiona" in termini di giusto o ingiusto, vero o falso, ma di piacevole o spiacevole.

Pensare in modo maligno ci aiuta a difenderci dal male che viene dagli altri. L'ingenuità è pericolosa.

La sospensione del giudizio morale è pericolosa perché potrebbe indurci a comportarci in modo immorale.

A chi sono utile? A chi potrei essere utile? Sono due domande a cui dovremmo avere una risposta pronta.

Noi non vediamo la realtà, ma mappe e raffigurazioni di parti della realtà disegnate dai nostri sensi.

La storia della schiavitù dovrebbe farci riflettere sulla natura umana e sulla relatività della morale.

Il tempo della mente, sempre soggettivo, è il ricordo e/o l'immaginazione di un tempo passato o futuro.

Consciamente o inconsciamente, ognuno di noi vorrebbe essere un dittatore (nel senso di dettare legge).

Gli attori ci affascinano e ci sembrano divini perché sono capaci di cambiare identità volontariamente.

L'estrema destra rivendica la libertà di espressione per poi sopprimerla una volta raggiunto il potere.

Il mio corpo mi appartiene ed io appartengo ad esso. Il mio corpo ed io ci apparteniamo reciprocamente.

La creatività consiste nel combinare cose casualmente e nello scoprire l'utilità di certe combinazioni.

La paura (conscia o inconscia) di essere esclusi dalle proprie comunità di appartenenza rende stupidi.

Nella nostra mappa mentale della realtà, da qualche parte dovremmo rappresentare anche la mappa stessa.

Il libero arbitrio è limitato dalle, e alle, opzioni che in ogni momento la vita ci offre e ci toglie.

Il senso del dovere è il senso del dolore che si proverebbe se non ci si comportasse in un certo modo.

Ancora oggi molti credono a qualsiasi cosa in cambio di una identità, un'appartenenza, una consolazione.

Ognuno di noi vorrebbe che gli altri cambino o facciano qualcosa per meglio soddisfare i nostri bisogni.

Quando due persone interagiscono, a interagire non sono tanto le loro coscienze, quanto i loro inconsci.

Per la maggior parte degli esseri umani, i grandi della filosofia e della psicologia sono stati inutili.

Una scelta non casuale è sempre conseguenza di una logica, ovvero di una legge fisica o di un programma.

Parlare del nulla. Anche questo è un mestiere. Perché il nulla è rassicurante in una realtà inquietante.

La società è come un puzzle di cui uno può far parte solo se ha una forma adatta alle forme degli altri.

Essere diversi dagli altri può costituire un pregio o un difetto, ma è certamente un problema e un peso.

Troppo comodo limitarsi a non fare del male. E comunque si può fare del male anche non facendo alcunché.

Ognuno è quello che è, in parte per necessità e in parte per caso (sia in senso genetico che culturale).

La direzione in cui volgiamo lo sguardo è una delle cause e uno degli effetti del nostro comportamento.

Per convivere pacificamente con gli altri non bisogna mostrarsi più intelligenti né più morali di loro.

Prima di rispondere ad una domanda, assicuriamoci che sia sensata e basata su presupposti condivisibili.

In ogni gesto, in ogni azione, in ogni espressione umana è implicito il messaggio "io appartengo a ...".

Di questo passo la dittatura è inevitabile. Dobbiamo solo scegliere il dittatore, finché siamo in tempo.

Il sé è l'insieme delle esperienze della persona organizzate e valutate secondo i propri schemi mentali.

Le opere letterarie e quelle artistiche ci aiutano a immaginare e a simulare incontri con altre persone.

Ogni cosa che facciamoci ci qualifica come appartenenti alla categoria di persone che fanno quella cosa.

A che servono le virtù e le conoscenze se non comportano vantaggi sociali? Solo a generare frustrazioni.

Ogni umano può essere utile o dannoso per ogni altro umano. Perciò nessuno di noi può stare tranquillo.

Il carattere di un essere umano consiste nelle cose che lo fanno soffrire in quelle che lo fanno godere.

I rapporti sessuali non sono solo l'oggetto di un istinto o di un desiderio, ma anche uno status symbol.

Appartenenza e status sono collegati. Tanto minore lo status, tanto maggiore il rischio dell'esclusione.

Il bisogno di conoscenza non è prioritario, in quanto è strumentale alla soddisfazione di altri bisogni.

L'understatement è l'arte di non fare pesare le proprie doti, il proprio valore, le proprie superiorità.

A un certo punto bisogna smettere di cercare, e cominciare a organizzare e a usare ciò che si è trovato.

Invece di dire «io voglio la cosa X» sarebbe più corretto  dire «io sento in me la voglia della cosa X».

Sia l'egoismo che l'altruismo sono strategie (consce o inconsce) di sopravvivenza e di successo sociale.

La bellezza e la magnificenza dei templi sono mezzi incantevoli usati dalle religioni per fare proseliti.

Quasi tutto ciò che facciamo è cercare di condividere qualcosa (di materiale o di immateriale) con altri.

Un ingrediente indispensabile della felicità e l'accordo tra la propria coscienza e il proprio inconscio.

Cambiare il software è molto più facile che cambiare l'hardware, a condizione che si conosca il software.

Ogni cosa può essere collegata con ogni altra cosa ma non sempre il collegamento è utile o significativo.

In circa la metà del pianeta non è garantita la libertà di religione. Come si fa a non essere misantropi?

Non si può chiedere ad un cane di comportarsi come un uomo, o viceversa. Ognuno deve obbedire al suo DNA.

Ognuno dà importanza solo a ciò che conferma le proprie opinioni, e considera irrilevante tutto il resto.

Ci sono persone che credono che tutto ciò che non riescono a capire sia irrilevante, stupido o mostruoso.

La psiche è un'arena dove si affrontano demoni antagonisti e vince il più forte, non il più intelligente.

La psicologia indaga ciò che non sappiamo e a cui non pensiamo, che tuttavia determina i nostri pensieri.

Non ha alcun senso parlare di Dio senza prima definire cosa sia, altrimenti ognuno lo intende a modo suo.

Non dobbiamo sospendere il giudizio, dobbiamo ampliarlo per includere interessi e punti di vista diversi.

Mentre pensiamo, noi osserviamo ed elaboriamo differenze che causano differenze nel nostro comportamento.

Ciò che consideriamo involontario è in realtà causato dalle volontà di uno o più agenti mentali inconsci.

Ogni essere vivente (compreso l'uomo) è portatore di automatismi, anzi, è portato dai propri automatismi.

La religione si è quasi sempre arrogata il diritto esclusivo di amministrare la violenza e la sessualità.

Il nostro presente deve essere coerente con il nostro passato, e il nostro futuro con il nostro presente.

La varietà delle culture è dovuta a imitazioni mal riuscite, deviazioni e miscugli di culture precedenti.

L'imbecille non sa di essere tale e pensa che la sua opinione non valga meno di quella di chiunque altro.

Molte discussioni sono gare a cui la sa più lunga, ovvero a chi è più meritevole di onori e di autorità.

Chi esprime idee originali che sfidano il senso comune passa spesso per saccente, presuntuoso, arrogante.

Se vuoi essere simpatico ad una persona, non darle motivo di sospettare che essa sia meno sapiente di te.

Ogni scelta costituisce la risposta ad una domanda, e ogni risposta ad una domanda presuppone una scelta.

Se siamo di cattivo umore c'è qualcosa che ci dispiace. Se siamo di buon umore c'è qualcosa che ci piace.

Si dovrebbe prendere sul serio solo il dolore e ciò che lo causa. Di ogni altra cosa si dovrebbe ridere.

Un individuo A accetta di cooperare con un individuo B solo se B soddisfa certi requisiti stabiliti da A.

La libertà del pensiero (proprio e altrui) è pericolosa e inquietante. Per questo cerchiamo di limitarla.

Chi non si interessa di filosofia non si ritiene meno intelligente né meno saggio di chi se ne interessa.

Che ruoli ho nelle visioni del mondo degli altri? E che ruoli hanno gli altri nella mia visione del mondo?

La condanna a morte di Socrate ci dice quanto sia pericoloso mostrarsi più saggi dei propri interlocutori.

I sentimenti non sono la causa di un comportamento, ma l'espressione delle sue motivazioni o frustrazioni.

Alla fine conta ciò che ho ricevuto e ciò che ho dato, ciò che ho preso e ciò che altri hanno preso da me.

Ma come fai ad amare "il prossimo tuo" se questo è allergico all'idea che tu possa essere migliore di lui?

Diffidare di chi propone soluzioni semplici a problemi complessi, ovvero della maggioranza degli elettori.

I fenomeni macroscopici sono completamente deterministici, quelli microscopici sono parzialmente aleatori.

I nostri principali desideri sono appartenenza, status e libertà. Soddisfarli tutti insieme è impossibile.

È una fortuna che il cuore sia un muscolo involontario. Se fosse volontario ci distruggeremmo rapidamente.

In ogni momento decidiamo involontariamente quanto farci dirigere dalla coscienza e quanto dall'inconscio.

Quanto parliamo male di qualcuno è sottinteso che noi siamo migliori, e questo ci gratifica e ci promuove.

Noi speriamo che la filosofia ci dia delle certezze; invece, a parer mio, la buona filosofia ce le toglie.

Insegnare una certa lingua equivale a insegnare a vivere, cioè a interagire con gli altri, mediante essa.

Nulla è ovvio. Di qualunque evento e fenomeno è lecito chiedersi il perché, cioè per quale causa e/o fine.

Il mio benessere dipende dalla qualità delle mie interazioni con le persone e le cose con cui interagisco.

Chi è manipolato mentalmente non si renda conto della manipolazione, altrimenti che manipolazione sarebbe?

Chiedere a Dio di fermare il virus è utile come chiedere al gioco del lotto di far uscire un certo numero.

I nostri antenati non hanno fatto grandi danni all'ambiente perché non avevano i mezzi tecnici per farli.

Voglio sapere, momento per momento, quali siano i miei margini di libertà e ciò a cui non posso sfuggire.

Ciò che più importa per noi umani è, dopo la salute fisica, ciò che possiamo condividere con altri umani.

Ogni espressione culturale caratterizza una certa comunità di idee e di gusti, e la distingue dalle altre.

Ci si interessa di morale per poter fare ciò che si desidera evitando di essere disapprovati da qualcuno.

Ognuno pensa di saperla più lunga di chi la pensa diversamente. Altrimenti la penserebbe allo stesso modo.

Ogni umano è dominato dalla paura di essere dominato e dal desiderio inconfessabile di dominare gli altri.

Piacere agli altri è un bisogno che quando viene soddisfatto ci riempie di gioia. È il piacere di piacere.

Affinché due persone possano essere amiche, esse devono appartenere ad una stessa classe di esseri umani.

Chi cerca di superare se stesso non è amato perché superando se stesso rischia di superare anche gli altri.

Ciò che percepiamo può trasformare la nostra mente. Scegliamo dunque con cura gli stimoli a cui sottoporci.

Ogni tanto bisogna buttare via le chiavi che non aprono nessuna porta per impedire loro di fare confusione.

Conoscere la natura umana significa saper prevedere il comportamento di ogni persona in certe circostanze.

La nostra personalità è il risultato di una combinazione casuale di geni e di esperienze più o meno comuni.

A poco valgono "virtute e canoscenza" se non si hanno buone relazioni con un sufficiente numero di persone.

Un modo sicuro per rendersi antipatici a qualcuno è dimostrare di avere un'intelligenza maggiore della sua.

Se non avessimo bisogno e paura gli uni degli altri non saremmo possessivi, né vili, né violenti, né falsi.

Conoscere se stessi? Impossibile se non si conoscono anche gli altri, se non si conosce l'uomo in generale.

Essendo l'uomo un animale fondamentalmente imitatore dei propri simili, egli imita sia il bene che il male.

Le uniche parti sensate e utili contenute in un trattato di teologia non hanno nulla a che vedere con Dio.

Un essere umano non può capire il mondo oltre un certo livello che dipende dal suo livello di intelligenza.

Per un essere umano molto umano l'amore, l'amicizia e/o il successo sono molto più importanti della verità.

Ci sono popoli incapaci di rapporti sociali pacifici senza la sottomissione ad un comune brutale dittatore.

Siamo abituati, in ogni situazione, a pensare nei modi, ed entro i limiti, imposti dalla situazione stessa.

I più dicono che il male fa male e che il bene fa bene, e ignorano il perché del bene e il perché del male.

I filosofi disprezzano i non filosofi, e viceversa, altrimenti saremmo tutti filosofi o nessuno lo sarebbe.

La speranza riaccende la vita, dà energia, anche quando è illusoria o falsa. Finché c'è speranza, c'è vita.

Per non essere conformisti è necessario uno sforzo doloroso, perché il conformismo è una tendenza naturale.

Ognuno ha bisogno di sentirsi approvato dal suo Altro generalizzato, che è diverso da quello di ogni altro.

Prima di tutto gli uomini sono spruzzatori di sperma, e le donne ricettacoli di sperma. Poi tutto il resto.

Chi cerca di piacere agli altri rischia di sottomettersi ad essi. Io vorrei piacere agli altri dominandoli.

È illusorio credere che amando saremo amati e odiando saremo odiati. Amore e odio non sempre sono reciproci.

Per fare buon uso dell'intelligenza artificiale bisogna avere un sufficiente grado di intelligenza naturale.

Il libero arbitrio consiste nello scegliere a quali forze (interne ed esterne) obbedire e a quali resistere.

Poter scegliere liberamente e senza condizionamenti con chi, come e quando interagire è roba da superuomini.

L'unico modo per non essere fraintesi è quello di non esprimersi, ma anche il silenzio può essere frainteso.

L'occhio di Dio di certe religioni è simile a quello del Grande Fratello orwelliano. Una invenzione geniale.

Fatevi delle domande e scrivetele da qualche parte. Forse nei giorni o mesi seguenti troverete le risposte.

Tutto ciò che facciamo e diciamo, non facciamo e non diciamo, parla di noi e ci qualifica agli occhi altrui.

Ogni umano è un particolare compromesso tra ciò che vuole il proprio inconscio e ciò che vogliono gli altri.

I nostri organismi interagiscono con i loro ambienti per conservarsi e riprodursi, finché non si disgregano.

Trovare un senso in cose senza senso (come i fenomeni casuali) non è segno di intelligenza, ma di stupidità.

Ognuno ha un suo vocabolario mentale che non coincide con alcuno di quelli che si trovano nelle biblioteche.

È evidente che il comportamento degli altri verso di me dipende *anche* dal mio comportamento verso di loro.

Siamo tutti influencer. Ciò che cambia è la quantità e la qualità delle persone che riusciamo a influenzare.

I frutti di certi lavori non sono immediati, ma arrivano dopo un certo tempo. Certi lavori sono come semine.

La funzione principale dell'inconscio freudiano è quella di favorire i buoni rapporti dell'io con gli altri.

Ognuno (persino Dio) vorrebbe essere amato e temuto da ogni altro, ma amore e timore si escludono a vicenda.

Un progetto può fallire per l'incapacità di chi ci lavora, per carenza di risorse o per carenza di realismo.

Il termine «generale» indica l'apice di una gerarchia, sia nel mondo militare che nella logica dei discorsi.

Basta poco per superare ogni freno morale. È sufficiente qualificare l'altro come disumano, come mostruoso.

A chi ha avuto un passato difficile e un presente deludente non resta che immaginare un futuro soddisfacente.

Ogni cosa che un umano fa può servire a confermare, affermare, negare o rinnegare una certa identità sociale.

Quasi ogni cosa che facciamo o evitiamo di fare ci qualifica socialmente, ed ha pertanto una valenza sociale.

Né il tema di una conversazione, né il suo livello di profondità, possono essere imposti ad un interlocutore.

Se non capiamo un discorso forse è perché esso ne presuppone altri che non conosciamo o che non condividiamo.

Non puoi discutere con un animale. E se con un uomo non riesci a discutere, è perché di tratta di un animale.

Per rispettare l'uomo e non esserne delusi, non bisogna sopravvalutarlo, non bisogna aspettarsi molto da lui.

La filosofia è la scienza dei perché (cioè delle cause e dei fini) di ciò che accade all'uomo e alla società.

Solo quando il grado di un disturbo supera una certa soglia si innesca la motivazione ad eliminare le cause.

Se vuoi farti benvolere da qualcuno non dire cose troppo elevate rispetto alle sue capacità di comprensione.

Le persone che si prostituiscono sono le sole che dicono chiaramente cosa offrono e cosa chiedono in cambio.

Come diceva Stendhal, la bellezza è una promessa di felicità. Purtroppo è una promessa spesso non mantenuta.

Alla maggior parte degli esseri umani non interessa capire cosa sia il bene comune e come si possa ottenere.

Ciò che vediamo non è la realtà, ma la trasformazione e codificazione di una sua parte infinitamente piccola.

La solitudine è il risultato della impossibilità, o della non volontà, di condividere cose con altre persone.

Ogni cosa ha un senso, o più sensi, ma questi possono essere difficili o impossibili da capire, e sgradevoli.

Il messaggio nascosto in ogni annuncio pubblicitario: questo prodotto ti renderà più importante per gli altri.

Non si può dimostrare la verità né la falsità di una proposizione il cui significato non sia chiaro e univoco.

Il comportamento di essere vivente è determinato dal suo software, dal suo hardware, e dagli input che riceve.

Per qualcuno che tutta la vita ha cercato di cambiare, un grande cambiamento sarebbe decidere di non cambiare.

L'arte sacra dimostra come la bellezza possa essere usata efficacemente per soggiogare le menti delle persone.

L'interesse, la volontà, il desiderio, il bisogno, la paura, orientano e deformano la percezione della realtà.

Ogni essere umano ha, da una parte, bisogno dell'aiuto altrui e, dall'altra, la capacità di aiutare gli altri.

Invece di dire "con chi voglio interagire?" sarebbe meglio dire "con chi voglio far interagire il mio corpo?".

Immagina che una cosa che non ti piace ti piaccia. Se ci riuscirai, capirai cose che non hai mai capito prima.

Conoscendo gli altri (in termini di somiglianze e di differenze) conosciamo anche noi stessi, e non viceversa.

L'uomo è forse l'unico animale capace di immaginare il futuro e di anticipare futuri dolori e futuri piaceri.

Raramente una persona rivela alle altre ciò che di male pensa e sente verso di loro, per paura di ritorsioni.

Dovremmo chiederci quanto la società in cui viviamo sia malata, perché vivere in una società malata ci ammala.

L'unico modo per difendere la propria salute mentale dalle insidie delle religioni è non prenderle sul serio.

Andare alla messa serve soprattutto a dimostrare di appartenere alla comunità di coloro che vanno alla messa.

Due persone sono unite nella misura in cui condividono certe gerarchie etiche, estetiche, logiche e politiche.

Le energie che i giovani usano verso l'esterno, i vecchi le usano solo per sostenere il proprio corpo cadente.

Regalare qualcosa a qualcuno significa rinunciare ad una proprietà in cambio della condivisione di una storia.

Affinché una comunità si mantenga integra, è necessario che i suoi membri condividano le stesse regole morali.

L'uomo ha un incontenibile bisogno di condividere spazio, tempo, massa, energia e informazone con altri umani.

Le persone senza nemici vanno d'accordo con tutti, si adattano a tutto e non fanno nulla per cambiare il mondo.

La religione ci insegna a ringraziare Dio per ogni sventura evitata e ad assolverlo per ogni sventura avvenuta.

Ci sono persone incapaci di godere, che invidiano coloro che ne sono capaci e fanno di tutto per impedirglielo.

Il conformista teme di avere idee diverse da quelle altrui, e che gli altri abbiano idee diverse dalle proprie.

L'intelligenza emotiva è la capacità di comprendere e conciliare i bisogni e i desideri propri e quelli altrui.

La conoscenza della verità non rende necessariamente felici, perché la felicità è spesso basata sull'illusione.

Collezionare e condividere cose buone, belle e utili è un'ottima soluzione contro l'alienazione e l'isolamento.

Elettori stupidi (e in Italia sono la maggioranza) non possono eleggere che politici incompetenti e/o corrotti.

Qui sta la grandezza e specificità dell'uomo: dare nomi, significati e valori a cose altrimenti prive di senso.

Quando non ci saranno più chiese di alcuna religione, ci mancheranno queste meravigliose fonti di consolazione.

Certi filosofi sono per me repulsivi e inutili, come medicine cattive che per giunta non guariscono alcun male.

Per interagire cooperativamente con gli altri bisogna tenere in considerazione le loro mappe cognitivo-emotive.

Io non credo nelle sacre scritture, ma le leggo per capire la mentalità di chi le ha scritte e di chi le segue.

Nuove interessanti forme o idee possono nascere da nuovi incontri e nuove connessioni tra vecchie forme o idee.

Ognuno crede di sapere tutto ciò che è importante sapere, e pensa che ciò che non sa non sia importante sapere.

Non esistono posizioni assolute (né nello spazio, né nel tempo), ma solo posizioni relative ad altre posizioni.

Visto che di Dio non sappiamo nulla, non siamo tenuti ad obbedire alla sua volontà, dato che non la conosciamo.

Il particolare è concreto, il generale astratto. E ad ogni livello di astrazione si perde qualcosa di concreto.

Una persona non ci è antipatica perché ha dei difetti, ma troviamo in essa dei difetti perché ci è antipatica.

Chi vede cose che altri non vedono è un pazzo o un genio. Chi non vede cose che altri vedono è cieco o ingenuo.

Quando diciamo «gli altri» ci riferiamo a una cosa che George Herbert Mead ha chiamato «l'Altro generalizzato».

Essere saggi significa, tra l'altro, conoscere meglio i rischi connessi con le diverse scelte di comportamento.

Il piacere e il dolore causato dalle interazioni sociali è una chiave di comprensione delle interazioni stesse.

Non abbiamo bisogno di nuove idee elementari, ma di nuove e più utili combinazioni di idee elementari già note.

La vita biologica è basata sulla riproduzione, la vita sociale sull'imitazione, che è una sorta di riproduzione.

Esercitare il libero arbitrio significa scegliere liberamente con chi/cosa/come interagire, momento per momento.

Se ognuno volesse il piacere altrui oltre che il proprio, la vita umana sarebbe in generale molto più gradevole.

Una filosofia che non è capace di mettere in dubbio qualsiasi cosa (a cominciare da se stessa) non è affidabile.

Ci sono quelli che si fanno ammazzare per difendere un'idea e quelli che cambiano idea per qualche soldo in più.

L'uomo ha una tale paura della mancanza di senso della vita che tende a dare un senso anche a ciò che non lo ha.

Solo ciò da cui dipende la nostra vita o che può essere utilizzato nelle interazioni con gli altri ha un valore.

Il desiderio e la speranza di far parte di una unanimità sono irresistibili e ci accompagnano per tutta la vita.

La maggior parte di ciò che avviene nella nostra mente è involontario, e a volte contrario alla nostra volontà.

Il particolare è singolare, il generale è plurale. Usare il singolare quando si parla in generale è ingannevole.

I pensieri sono come i capelli. Se non li pettini ogni giorno e ogni tanto non li tagli, ti possono imbruttire.

Una forma è tanto più forte e riconoscibile quanto più piccola è la formula logico-matematica che la definisce.

L'infelicità è brutta, cattiva e socialmente svantaggiosa. Perciò conviene illudersi o fingere di essere felici.

Un comunicatore efficace inserisce pensieri e immagini di sua scelta nelle menti dei suoi lettori e ascoltatori.

Per il credente Dio è un punto di partenza, un assioma. Per l’ateo è un punto di arrivo a cui non si arriva mai.

Se pensare è come immaginare di vedere un film, le persone più creative tendono a immaginare film sempre diversi.

Ognuno è schiavo del suo corpo, della sua personalità, della sua memoria, delle sue abitudini, dei suoi pensieri.

La maggior parte della gente è talmente occupata a vivere la sua vita che non ha il tempo per cercare di capirla.

Chi considera una cosa sacra non permette che se ne discuta razionalmente, perché ciò equivarrebbe a dissacrarla.

Vorremmo che tutti avessero i nostri stessi gusti. I gusti altrui, quando sono diversi dai nostri, ci disturbano.

L'uomo è un animale narratore, l'unico animale capace di inventare e narrare storie, e di credere che siano vere.

Durante il sonno, rispetto alla veglia, sono attive (o inattive) diverse zone della mente e diverse soggettività.

Per riprodurre un fenomeno ci sono due modi. Copiarne la forma o copiare la formula che ha generato la sua forma.

Ognuno sente il bisogno di imitare certi modelli di comportamento, e quanto meglio ci riesce, tanto più è felice.

Gli animali non umani hanno sempre licenza di uccidere. Gli umani hanno licenza di farlo solo in tempo di guerra.

Quando vediamo tutto il bene da una parte e tutto il male da un'altra, ci inganniamo e inganniamo chi ci ascolta.

Ciò che crediamo di sapere è quasi tutto di seconda mano, cioè è ciò che qualcun altro dice, non la verità in sé.

Secondo me, per imparare a vivere, una vita non basta. Ce ne vorrebbe almeno una seconda col ricordo della prima.

La vita sociale (e psichica) è tutta qui: con chi giocare, a quali giochi, con quali regole e a quali condizioni.

La vita interiore e quella esteriore sono interdipendenti e non puoi comprendere l'una senza comprendere l'altra.

Un'illusione può causare un piacere reale. Per questo le illusioni sono così diffuse. Come pure gli illusionisti.

Se tu avessi il potere di rendere tutti gli altri più felici a scapito della tua felicità, useresti tale potere?

Molti rifiutano l'idea che qualcuno possa insegnare loro qualcosa di utile sulla vita in generale e su se stessi.

I ricchi non conoscono i poveri e i poveri non conoscono i ricchi. Fanno eccezione gli ex poveri e gli ex ricchi.

La coscienza (cioè l'io cosciente) è un simulatore più o meno realistico della realtà passata, presente e futura.

La coscienza, come l'attenzione, è selettiva. Infatti possiamo essere consapevoli di un solo contesto alla volta.

Un errore molto comune di noi umani è quello di considerare oggettivi significati, cognizioni e valori soggettivi.

L'umorismo di un personaggio è una tensione e un'oscillazione tra la sua rispettabilità e la sua irrispettabilità.

Il grado d'intelligenza di una persona è proporzionale al grado di complessità che essa è in grado di comprendere.

Di fronte a qualcuno che soffre, i piu cercano solo di dimostrare di non essere responsabili di quella sofferenza.

Difficilmente la società può migliorare se non c'è un sufficiente numero di persone disposte a cambiare mentalità.

Condividere dei valori e delle verità comporta il sottoporsi ad un corrispondente giudizio morale e intellettuale.

Ogni essere umano è portatore di bisogni e di una certa capacità di soddisfare o frustrare quelli propri e altrui.

Ci sono tre tipi di persone: 1) Se non mi ami ti odio; 2) Se non mi ami mi odio; 3) Se non mi ami me ne infischio.

Non basta stare insieme a qualcuno per non sentirsi soli. Ciò che conta è il reciproco desiderio di stare insieme.

Prendersi sul serio e credere che ciò che si pensa sia vero è indice di ingenuità e di scarso senso dell'umorismo.

Noi umani abbiamo bisogno di ripetizioni e cambiamenti in un giusto dosaggio, ciascuno secondo la sua personalità.

Esiste un grado ottimale di disordine che è il miglior compromesso tra i benefici e gli inconvenienti dell'ordine.

È paradossale che le persone che hanno meno fiducia in se stesse siano le meno capaci di autocritica, e viceversa.

Quando due persone giocano a tennis (o a qualunque altro gioco), a giocare sono i loro algoritmi comportamentali.

Nel bilancio tra il dare e il ricevere di una coppia, le prestazioni sessuali hanno un peso più o meno importante.

I nostri pensieri vanno dove non hanno paura di soffrire. Per questo la loro visione della realtà è così limitata.

Per filosofare bisogna distanziarsi dalla vita. Per questo non bisogna filosofare troppo spesso né troppo a lungo.

Molti desiderano essere apprezzati per la loro conformità ai costumi più comuni, pochi per la loro non conformità.

Ci sono tanti effetti di cui non conosciamo tutte le cause e tante cause di cui non conosciamo tutti gli effetti.

Ognuno adotta la filosofia che lo assolve e che fa virtù dei propri limiti (ovviamente questo vale anche per me).

Non solo ogni essere umano è destinato a morire, ma anche la specie umana è destinata ad estinguersi, prima o poi.

Cosa penso degli altri? Cosa pensano gli altri di me? Le risposte a queste domande si influenzano reciprocamente.

Esercizio mentale: prendere una qualsiasi cosa percepita come repellente e cercare in essa degli aspetti positivi.

Il bene e il male non esistono (cioè non hanno senso) in senso assoluto, ma solo relativamente a chi può subirli.

Il motivo per cui l'umiltà è considerata da molti una virtù è che a nessuno piace sentirsti inferiore ad un altro.

Il volere dell'uomo è in realtà il volere capriccioso della natura che fa esperimenti casuali con la nostra specie.

Molti si preoccupano di migliorare il proprio corpo e non capiscono che invece dovrebbero migliorare la loro mente.

Vedendo una persona, chiedersi: che bene può farmi? Che male può farmi? Che bene posso farle? Che male posso farle?

Qualunque filosofia, psicologia o psicoterapia è influenzata dagli interessi personali del suo autore o praticante.

È vero ciò che mi piace o mi conviene, falso ciò che mi spiace o non mi conviene. È questa la logica della psiche.

In ogni momento siamo intrappolati tra il ricordo di un passato e l'aspettativa di un futuro più o meno immaginari.

Quando si giudica il comportamento di una persona, bisogna usare criteri non solo razionali, ma anche sentimentali.

Davanti a me, le due cose da cui la vita discende e dipende: il caso e la necessità, ovvero la libertà e la logica.

Ogni cultura è un miscuglio di verità e falsità. Il nostro compito è quello di distinguere le prime dalle seconde.

I centri commerciali sono i nuovi templi. Il paradiso è dove si trovano le cose più desiderate al prezzo più basso.

Siamo tutti diversi nella qualità e quantità dei nostri pensieri, dei nostri sentimenti e delle nostre motivazioni.

Pochi possono sopportare l'idea di essere meno intelligenti, meno saggi o meno sapienti del proprio interlocutore.

Da bambino collezionavo figurine di calciatori e di attori. Oggi colleziono figurine, e pensieri, di intellettuali.

La vita di un essere umano è un compromesso tra ciò che lui vuole essere e ciò che gli altri vogliono che lui sia.

Cominciano con l'imitare gli altri, finiamo con l'imitare noi stessi avendo dimenticato coloro che abbiamo copiato.

Chi dice che il male non sta da una parte sola è considerato un nemico o uno stupido da tutte le parti in conflitto.

Ogni umano ha il potere e la responsabilità di contribuire a soddisfare o a frustrare i bisogni di ogni altro umano.

Le persone sono più o meno diverse in quanto hanno bisogni più o meno diversi, quantitativamente e qualitativamente.

Il grado di validità e ragionevolezza di una opinione non è correlato con la quantità di persone che la condividono.

L'arte, la poesia, la letteratura sono spesso richieste di comprensione più o meno ottimiste, arroganti o disperate.

Si può essere felici senza almeno la speranza o l'illusione di una relazione d'amore con qualche persona o divinità?

Se uno non è d'accordo con le tue opinioni, non significa che queste siano sbagliate, ma che non sono adatte a lui.

Se io decidessi di pensare e di comportarmi in modo diverso da qualsiasi altra persona, mi prenderebbero per pazzo.

La coscienza è la percezione e cognizione del tempo del proprio corpo, stretto tra il suo passato e il suo avvenire.

Un contesto sociale è come una scala musicale. Ogni transazione fuori contesto è stonata come una nota fuori scala.

Si vive (a tutti i livelli, a cominciare dalle proprie cellule) a causa dei propri bisogni e al fine di soddisfarli.

Il successo di una persona è in piccola parte la misura del proprio valore e in gran parte quella della sua fortuna.

Ogni umano è giudice, imputato e testimone allo stesso tempo, e ciascuno di questi ruoli implica una responsabilità.

Chi crede di appartenere a un rango sociale elevato tende a evitare situazioni in cui quel rango non è riconosciuto.

Le cause degli eventi sono combinazioni del caso, delle leggi della fisica e delle motivazioni degli esseri viventi.

Ci sono appartenenze impossibili da cambiare, altre che possono essere cambiate parzialmente, più o meno facilmente.

Il problema delle religioni è che pretendono di essere universali, di valere per tutti gli umani, sempre e dovunque.

Per conoscere se stessi è indispensabile confrontarsi con gli altri e capire in cosa e in quale misura siamo diversi.

A forza di mentire e di cercare e inventare prove della verità delle nostre menzogne, finiamo per crederci anche noi.

I pazzi conclamati hanno il privilegio di poter dire ciò che pensano senza paura di essere presi per pazzi o malvagi.

Buona idea non prendersi sul serio, non cercare di essere presi sul serio e non prendere sul serio nemmeno gli altri.

Non fare una cosa perché non si può fare completamente o perfettamente è una scusa tipica dei pigri e degli incapaci.

L'appartenenza sociale è basata sulla imitazione e riproduzione di certe forme caratteristiche di una certa comunità.

La televisione non fa altro che presentarci continuamente modelli di comportamento da imitare e altri da non imitare.

I preti dicono cose sensate e utili miste a cose insensate e nocive, ma i più vedono solo le prime o solo le seconde.

Più siamo certi di non ingannarci, più ci inganniamo. E viceversa, più siamo certi di ingannarci, meno ci inganniamo.

Il modo più efficace per evitare di farsi indottrinare è non capire la dottrina. Provate a indottrinare una scimmia!

Ogni essere umano adulto è responsabile di fronte agli altri dell'uso che fa del proprio corpo e della propria mente.

Tutto ciò che la gente fa, lo fa per bisogno, per piacere o per paura. Questo è il senso di ogni comportamento umano.

Nella misura in cui abbiamo bisogno della collaborazione di altre persone, dobbiamo comportarci in modo da ottenerla.

Quando il più debole non riconosce la superiorità del più forte, il più forte fa la guerra al più debole, e la vince.

Dire a una persona che ciò in cui crede è falso equivale a dirle che essa funziona male. Insomma è una offesa grave.

Nessuno è uguale a se stesso per più di un istante. Tuttavia ognuno ha certe somiglianze con le persone che è stato.

La felicità è l'effetto temporaneo dell'avverarsi dei propri desideri o dell'illusione che essi stiano per avverarsi.

Il genio di una persona non ancora famosa può essere apprezzato solo da persone molto intelligenti e non conformiste.

Qualunque descrizione della realtà di un essere umano è infinitamente più piccola e più semplice della realtà stessa.

Condividere un dolore può lenire il dolore stesso, perché qualunque condivisione non indesiderata è fonte di piacere.

Il sacro è condiviso tra coloro che lo adorano, e ogni condivisione ha qualcosa di sacro per coloro che la praticano.

Noi facciamo ciò che facciamo per ottenere un piacere (fisico o mentale) o per evitare un dolore (fisico o mentale).

La saggezza consiste in una serie di consigli su cosa non fare e cosa fare per vivere nel migliore dei modi possibili.

L'uomo è un sistema di agenti fisici e mentali, e la società un sistema di esseri umani, dunque un sistema di sistemi.

La tecnologia è troppo importante (nel bene e nel male) per lasciare che venga amministrata da tecnologi e tecnocrati.

Quando qualcuno dice qualcosa è interessante capire ciò che dice, ma è ancora più interessante capire perché lo dice.

Le persone fisicamente più deboli sono le più motivate a risolvere i problemi con l'intelligenza anziché con la forza.

L'uomo ha un tale bisogno di trovare un senso in tutto ciò che avviene, che dà un senso anche a cose che non ne hanno.

L'uomo è un robot sentimentale programmabile. Non può programmarsi, ma a volte può scegliere da chi farsi programmare.

Il problema di noi umani è che abbiamo bisogno gli uni degli altri, anche di coloro che non amiamo e che non ci amano.

Immaginare può richiedere coraggio. A volte abbiamo paura di immaginare cose contrarie a ciò che ci è stato insegnato.

Quando moriamo torniamo ad essere ciò che eravamo prima di essere concepiti. Perciò non dovremmo aver paura di morire.

È difficile fare i conti con chi ricorda bene le transazioni a favore degli altri e meno bene quelle a proprio favore.

Se prendiamo in considerazione solo ciò che conferma le nostre idee possiamo dimostrare tutto e il contrario di tutto.

Quante falsità e sciocchezze si dicono per negare e nascondere l'ignoranza, l'egoismo, la sopraffazione e la violenza!

Se l'evoluzione ha reso l'uomo sensibile alla bellezza forse essa comporta un vantaggio adattivo per la nostra specie.

Il malessere psicofisico può essere dovuto ad un conflitto (ovvero "doppio vincolo") tra bisogni antagonisti inconsci.

Molti credono di conoscere Dio, in realtà hanno perso la capacità di conoscere realisticamente sé stessi e gli altri.

La vita di un individuo serve a mantenere quella della sua specie. La vita di una specie serve a mantenere se stessa.

Cerco di usare il verbo essere il meno possibile, perché è facilissimo usarlo in modo inappropriato. E sottolineo "è".

I non-accademici che non danno importanza ai titoli accademici sono oggetto di disprezzo da parte di molti accademici.

Non siamo padroni dei nostri pensieri. Qualcosa nella nostra mente decide momento per momento a cosa dobbiamo pensare.

Ogni vita si moltiplicherebbe in modo esponenziale all’infinito se non intervenisse la morte o la ragione a limitarla.

Il valore di una cosa per un essere umano consiste nella capacità della cosa, di soddisfare i bisogni propri o altrui.

Quando due persone interagiscono, coloro che interagiscono non sono le rispettive coscienze, ma i rispettivi inconsci.

La psicologia è importante almeno quanto la filosofia, perché ogni conoscenza è soggetta agli autoinganni della mente.

Il mio inconscio interagisce autonomamente con gli altri e determina il mio umore indipendentemente dalla mia volontà.

In un paese incivile, la maggioranza della gente è più tollerante verso gli incivili che verso chi critica l'inciviltà.

Una soluzione che non tiene conto di tutti gli aspetti di un problema rischia di aggravarlo o di creare nuovi problemi.

Tanti testi di psicologia sono come quei libri che insegnano come guadagnare tanti soldi rapidamente e con poco sforzo.

Cristo fu condannato a morte perché disturbava. Lo stesso è accaduto a tanti altri disturbatori dell'ordine costituito.

Non potendo contare sulla mia forza fisica, ho scelto di coltivare la saggezza, ovvero la forza morale e intellettuale.

Non ci sarà pace nel mondo finché ci saranno persone che credono di avere certi diritti e privilegi per volontà di Dio.

Le nostre menti sono programmate da altri esseri umani. Non c'è dunque da meravigliarsi che siano così piene di errori.

La cosiddetta verità è solo un'ipotesi non ancora smentita dai fatti, che vale solo in certi casi e a certe condizioni.

Il cervello tende ad ignorare (cioè a non rendere cosciente e a non memorizzare) tutto ciò che e costante o ripetitivo.

Immaginare algoritmi diversi dai propri è un esercizio terapeutico e creativo, che può migliorare i propri automatismi.

Una persona è tanto più intelligente quanto più alto è il grado di complessità dei suoi pensieri e dei suoi sentimenti.

Il narcisista non ha il senso della comunità, ovvero non si sente parte di un insieme che può anche fare a meno di lui.

Io cerco di distinguere il bene dal male, non i buoni dai cattivi; ma a volte la prima distinzione comporta la seconda.

È difficile combattere il male se questo viene negato, occultato, mistificato, minimizzato, giustificato da noi stessi.

Se non conosciamo i bisogni nostri né quelli altrui, non possiamo soddisfare né gli uni né gli altri in modo razionale.

La mia mente cambia continuamente, perché è il risultato delle mie esperienze e ogni mia nuova esperienza la trasforma.

La logica razionale (aristotelica) riguarda l'essere, la logica cibernetica (software) riguarda le relazioni e il fare.

Il grado di felicità di un essere umano dipende soprattutto dalla qualità delle sue interazioni abituali con gli altri.

Un soggetto, oltre ad interagire con altri soggetti, può organizzare interazioni tra altri soggetti senza parteciparvi.

Conoscere a fondo qualcosa o qualcuno significa poter prevedere il suo comportamento in tutte le condizioni possibili.

Non possiamo conoscere l'essenza delle cose, ma solo le loro forme, le loro parti, le loro relazioni e i loro effetti.

Un buon filosofo si chiede quali siano le cause e le consequenze di ciò che accade e cerca le risposte a tali domande.

Qualunque cosa tu faccia o non faccia, a qualunque cosa tu voglia appartenere o non appartenere, a qualcuno dispiacerà.

Apprendere una conoscenza che non sia il risultato di una propria esperienza originale consiste nel copiare certe idee.

Molti confondono la filosofia con la storia della filosofia. È come confondere la scienza con la storia della scienza.

Se qualcuno ti offre qualcosa, si aspetta (consciamente o inconsciamente) qualcosa in cambio (da te o da qualcun altro).

Coloro che sono senza peccato tendono a disprezzare tutti gli altri. Altrimenti non avrebbero motivo di mantenersi puri.

Quando si è vecchi come me, la probabilità di incontrare persone migliori di quelle già incontrate è praticamente nulla.

Una delle cose più emozionanti nella vita di un umano è il cambio della sua posizione gerarchica, o l'illusione di esso.

Voler bene ad una persona significa godere dei suoi successi e della sua libertà. Perciò dove c'è gelosia non c'è amore.

Che senso ha discutere di aspetti particolari della natura umana se non c'è il minimo accordo sui suoi aspetti generali?

Il libero arbitrio consiste nel decidere volontariamente se assecondare o contrastare le proprie decisioni involontarie.

Attribuire ad una persona più intelligenza di quella che ha può condurre a fatali errori di comunicazione e interazione.

Felicità è il sentimento che provi mentre stai interagendo in un modo che ritieni buono e giusto per te e per gli altri.

È molto più facile cambiare la mente di un robot che quella di un essere umano. Per questo i robot hanno tanto successo.

Quando discutiamo per dimostrare di aver ragione, difficilmente cerchiamo di capire le ragioni del nostro interlocutore.

Abbiamo bisogno di parlare con qualcuno, e, se non troviamo nessuno con cui parlare, leggiamo o parliamo con noi stessi.

Quando non riusciamo a spiegare un fenomeno con la scienza, lo spieghiamo con la magia, la religione o lo spiritualismo.

La felicità è una condizione in cui, nel bilancio emotivo di una persona, il piacere prevale statisticamente sul dolore.

Ogni elemento di ogni organismo ha dei bisogni che necessitano di essere soddisfatti pena la morte dell'elemento stesso.

L'io cosciente serve ad arbitrare i conflitti tra bisogni quando nessuno di essi riesce a prevalere in modo automatico.

Gli esseri umani si differenziano anche per la quantità e la qualità delle domande che pongono agli altri e a se stessi.

Siccome (io so che) le cose stanno così, allora facciamo così.
Siccome io ne so più di te, allora facciamo come dico io.


Gli spiritualisti tendono ad accusare di riduzionismo (se non di peggio) coloro che non si interessano di spiritualismo.

Ogni gesto, ogni azione, ogni espressione umana è anche parte di un rituale di appartenenza ad un certo insieme sociale.

Ognuno giudica gli altri, consciamente o inconsciamente. Non si può non giudicare, dobbiamo cercare di giudicare meglio.

Noi facciamo ciò che facciamo, per piacere o per paura, e un piacere può essere causato dalla diminuzione di una paura.

Tra le persone che rifiutano la competizione ci sono coloro che non temono di risultare perdenti e coloro che lo temono.

Attraverso il piacere e il dolore, la natura, ovvero il programma genetico della nostra specie, ci fa fare ciò che vuole.

Non esistono solo le allergie fisiche, ma anche quelle mentali, le quali dovrebbero essere prese sul serio come le altre.

Un'intelligenza vivace ha sempre bisogno di nuovi stimoli, nuove forme, e mal sopporta le ripetizioni e ciò che è amorfo.

Non bisogna smettere di giudicare, ma cambiare e migliorare i modi, i criteri, i punti di vista e gli scopi del giudizio.

I rifiuti di un popolo e il modo in cui vengono trattati sono indice del suo livello di civiltà, intelligenza e moralità.

L'uomo si abitua a tutto, anche alla bruttezza, all'ignoranza, alla violenza, alla schiavitù, alla solitudine, al dolore.

La logica non è una scienza esatta se le parole che essa usa non hanno un significato univoco e universalmente condiviso.

Dietro un piccolo gesto, dietro una semplice espressione, ci può essere la ricerca di tutta una vita e forse di più vite.

Inutile offrire solo democrazia e giustizia ad un popolo che chiede solo ordine e sicurezza. Così si perdono le elezioni.

Siamo conformisti al punto tale che se vogliamo differenziarci dobbiamo farlo secondo comuni modelli di differenziazione.

Per andare d'accordo con gli altri bisogna limitare la propria intelligenza ad un livello compatibile con quella altrui.

Non fare al prossimo ciò che non vuole subire, non dargli ciò che non vuole ricevere, non dirgli ciò che non vuole udire.

Siamo circondati da gente stupida e cattiva che approfitta della democrazia e della libertà per condurci alla dittatura.

Una delle principali attività dei livelli superiori della mente consiste nella gestione dei conflitti interni ed esterni.

Quando vedo folle di persone entusiasmarsi per eventi che mi lasciano indifferente o mi irritano, mi sento solo e triste.

La competizione tra esseri umani è esaltata dal rispetto, dalle lodi e dagli omaggi che le masse rivolgono ai vincitori.

Il mio comportamento passato e presente è uno dei principali fattori che determinano il comportamento altrui verso di me.

In democrazia la colpa delle disfunzioni sociali è sempre della maggioranza, perché in democrazia la maggioranza prevale.

Nulla unisce le persone più di un comune nemico, ovvero la difesa di interessi comuni aggrediti da un comune aggressore.

Compito della filosofia dovrebbe essere soprattutto svelare gli inganni, specialmente quelli prodotti da certe filosofie.

Ogni volta che una persona ne incontra un'altra, ciascuna di esse si sottopone alla valutazione e al giudizio dell'altra.

Per avere un buon rapporto con una persona, è necessario evitare di dire o fare cose che possono farla sentire svalutata.

La pornografia costituisce un chiaro esempio degli effetti fisici dell'informazione e dell'immaginazione sul corpo umano.

Ogni umano dà cose agli altri e prende cose dagli altri, secondo i propri bisogni, i propri interessi e le proprie paure.

Quanto valgo io per X? Quanto vale X per me? In cosa consiste il mio valore per X? In cosa consiste il valore di X per me?

Ognuno dovrebbe chiedersi: "Se io non fossi mai nato, le persone con cui ho interagito sarebbero state più o meno felici?"

Secondo me non dobbiamo scegliere la teoria della mente migliore, ma la combinazione migliore di varie teorie della mente.

La società è un gioco le cui regole sono nascoste, dissimulate, mistificate, inconsce, crudeli verso chi non le rispetta.

Qualcuno si uccide perché il suo inconscio è convinto che non esistere sia l'unico modo per essere accettati dagli altri.

Gli allievi brillanti superano i loro maestri, quelli mediocri non osano mettere in dubbio gli insegnamenti che ricevono.

Ognuno è responsabile dell'uso del corpo e della mente che il caso gli ha assegnato, nella misura in cui è sano di mente.

La mente serve a risolvere problemi, a soddisfare dei bisogni. Chi non ha problemi né bisogni non ha bisogno di una mente.

Un giudizio non condiviso è spesso causa di conflitto. Per questo molti evitano di giudicare e temono di essere giudicati.

Per capire quale sia il senso della vita bisogna prima stabilire cosa sia la vita, cosa sia il senso e cosa sia il capire.

L'umorismo è caratterizzato da appartenenze sociali ambigue e da improvvisi cambi di appartenenza a certi insiemi sociali.

Quando due persone guardano un cubo da punti di vista opposti, ognuna vede facce del cubo diverse, ma il cubo è lo stesso.

La fraternità richiede il comune riconoscimento di genitori comuni (genetici o metaforici) e la comune obbedienza ad essi.

A chi non riesce a trovare argomenti razionali contro una tesi sgradita non resta che distorcerla e/o calunniarne l'autore.

Il dramma della democrazia è che i voti degli stupidi e dei disonesti contano come gli altri, e sono spesso in maggioranza.

L'io cosciente può cambiare in un attimo: basta una scoperta. L'inconscio, invece, per cambiare ha bisogno di tempi lunghi.

Per me le cose non sono mai buone o cattive in assoluto, ma più o meno utili a qualcuno in un certo momento della sua vita.

Alla fine della vita il bilancio consisterà in cosa ho dato agli altri, cosa ho avuto da loro e cosa abbiamo fatto insieme.

Ad essere d'accordo sulle soluzioni dei problemi sociali sono soprattutto i fanatici e i fondamentalisti di ogni ideologia.

Il vero saggio è tanto felice quanto uno nelle sue condizioni possa essere, perché la saggezza è la scienza della felicità.

Ogni giorno recitiamo il personaggio che il nostro codice genetico, le nostre esperienze e la società hanno scelto per noi.

Quando esprimiamo una opinione riveliamo qualcosa della nostra personalità, della nostra storia e delle nostre motivazioni.

I concetti-chiave della natura umana: emozione, appartenenza, interazione, cooperazione, autorità, gerarchia, competizione.

Ogni progresso verso la conoscenza comporta un peggioramento delle relazioni con i compagni di ignoranza rimasti indietro.

Credere di essere più liberi di quanto realmente si è può avere conseguenze dolorose, come pure credere di esserlo di meno.

Quando si parla di morale è facile farsi dei nemici tra coloro che non sono assolti dalla morale che si intende promuovere.

Senza il linguaggio saremmo meno sapienti e meno intelligenti, ma anche meno stupidi perché non crederemmo a tante falsità.

Si può credere in qualche dio anche senza essere religiosi, così come si può essere religiosi senza credere in qualche dio.

Una coscienza superiore è cosciente dei propri limiti e delle proprie risorse, dei propri poteri e della propria impotenza.

La società è piena di individui che sopravvalutano la propria intelligenza. Ovviamente io potrei essere uno di loro. E voi?

Una persona può indurre un'altra a manipolare la propria coscienza nell'interesse, della prima, della seconda o di entrambe.

Un effetto della scarsità di intelligenza è l'incapacità di rilevare contraddizioni logiche nei discorsi e nelle narrazioni.

La bellezza di una foto non si misura con la sua somiglianza al reale, ma con la forza dei sentimenti che riesce ad evocare.

Cosa cerco dagli altri? Cosa cercano gli altri da me? Cosa cercano gli uni dagli altri? La soddisfazione dei propri bisogni.

L'interazione umana consiste in una negoziazione esplicita o implicita, conscia o inconscia, di identità, ruoli ed esigenze.

Il sapere non rende felici, non è un valore in sé, ma ci fa conoscere strumenti e vie utili per soddisfare i nostri bisogni.

A volte vorrei essere un altro, ma la persona che vorrei essere non è mai esistita. In realtà vorrei essere tutti e nessuno.

Gran parte della vita di un essere umano consiste nell'immaginare o nel credere di vivere una vita diversa da quella reale.

La maggior parte della gente si accontenta degli amici, degli amori e della religione che la sorte gli ha fatto incontrare.

L'uomo deve avere pazienza con la donna, e la donna con l'uomo, perché hanno mentalità diverse, ma bisogno l'uno dell'altra.

Quando nasce un bambino i genitori desiderano che le sue volontà si accordino con le loro e reprimono quelle in disaccordo.

Anche ciò che non ci piace o che ci disturba ha un perché, ovvero un senso, una causa o uno scopo, tranne ciò che è casuale.

Non possiamo vivere senza padroni reali o virtuali. Nel migliore dei casi possiamo sceglierli o modificarne qualche aspetto.

Il motivo per cui uno sta più o meno bene è estremamente complesso. Chi crede di conoscerlo, molto probabilmente si sbaglia.

Chi non si fa domande presume di sapere tutto ciò che è importante sapere, o che non vi siano risposte alle domande inevase.

Il mondo è ciò che è perché non potrebbe essere altrimenti, ma può cambiare, e noi possiamo contribuire al suo cambiamento.

Nella misura in cui siamo empatici ciò che piace agli altri piace anche noi e ciò che fa male agli altri fa male anche noi.

Ad ogni bisogno corrispondono un piacere e un dolore: il piacere della sua soddisfazione e il dolore della sua frustrazione.

La gente acquista certi prodotti per la loro utilità pratica e/o perché essi esprimono appartenenze a certi insiemi sociali.

In ogni momento confrontiamo la realtà percepita con quella desiderata e cerchiamo di eliminare ogni discrepanza tra le due.

Quando non ci si cura più dell'apprezzamento da parte degli altri, ogni comportamento è possibile, senza alcun freno morale.

Qualunque compagnia è meglio di una solitudine durata più di un certo numero di giorni, numero diverso da persona a persona.

Il mondo è costituito da combinazioni di combinazioni di materia, energia, spazio, tempo informazioni, bisogni e sentimenti.

Siamo tutti incompleti. Ogni conoscenza è incompleta. Capire l'incompletezza è il primo passo verso una maggiore completezza.

Su una cosa, almeno, la pensiamo tutti allo stesso modo: tutti quelli che non la pensano come noi sono stupidi e/o ignoranti.

Forse il tempo non esiste, forse esiste solo il presente in continua trasformazione, e il passato e il futuro sono solo idee.

Ci sono tre diversi tipi di eroi: gli eroi dell'obbedienza, quelli della ribellione e quelli della creazione di nuove regole.

Se mi obbedisci sarai premiato, se mi disobbedici punito. Questo è il nucleo di ogni religione, tradizione, ideologia, etica.

L'informazione informa la vita, ovvero le dà forma. La vita è basata sullo scambio di informazioni tra elementi di organismi.

È una fortuna che non possiamo cambiare facilmente e a volontà. Se ciò fosse possibile, rischieremmo di diventare dei mostri.

Una sciocchezza ben vestita e ben truccata può passare per una perla di saggezza. La bellezza aiuta a vendere e a convincere.

Ognuno cerca di dare agli altri una certa immagine di sé e delle proprie intenzioni, che corrisponde più o meno alla verità.

Pensare in modo costruttivo è un'arte che si può imparare a condizione di mettere in discussione il proprio modo di pensare.

I migliori si tengono lontani dalla politica in quanto la ritengono "sporca" (a priori) lasciandola nelle mani dei peggiori.

Ogni cosa ha un senso, anche se non lo capiamo. Il nonsenso non esiste, è la giustificazione di chi non riesce a comprendere.

Ciò che percepiamo, sentiamo, vediamo, ricordiamo sono costruzioni della nostra mente più o meno corrispondenti alla realtà.

Ognuno detesta e teme tutto ciò che può rendere evidenti le proprie incapacità, le proprie immoralità e le proprie stupidità.

Amore è avere qualcuno che puoi abbracciare in qualsiasi momento senza un motivo particolare e senza dover dare spiegazioni.

Ci sono persone per cui tutto ciò che non è consentito è vietato, e persone per cui tutto ciò che non è vietato è consentito.

Per farci gradire da una persona è necessario (ma non sufficiente) che essa percepisca (o che si illuda) che noi la gradiamo.

Gli esseri umani, me compreso, mi fanno pena perché sono costretti a mentire e a credere alle menzogne altrui e alle proprie.

Ogni conflitto presuppone certe appartenenze e certi status relativi alle parti in competizione; presupposizioni discordanti.

Ci sono momenti in cui siamo infastiditi dalla nostra saggezza e cerchiamo di metterla a tacere, come pure la nostra coerenza.

I gusti non sono solo gusti, ma anche comunità in cui quelli che hanno gusti simili si ritrovano e si distanziano dagli altri.

Per molte religioni uccidere è un grave peccato, tranne quando lo si fa in nome di Dio, nel qual caso si guadagna il Paradiso.

L'amore non esiste. È un nome inventato per mistificare e nobilitare il piacere, il desiderio e il bisogno di avere e di dare.

Certo pensieri tendono a ripetersi finché non sono scritti. Infatti la scrittura è anche un modo per generare pensieri nuovi.

Ogni nostro atto può farci acquisire crediti o debiti, apprezzamento o disprezzo, simpatia o antipatia agli occhi di qualcuno.

Uno psicoterapeuta è utile soprattutto come persona con cui allenarsi a interagire con gli altri in modi più sani e più utili.

La storia insegna che aver ragione può essere molto pericoloso e che è più sicuro sbagliare insieme che avere ragione da soli.

Nel giudicare la verità e il valore di un discorso siamo normalmente influenzati dalla reputazione dell'oratore e dell'autore.

C'è pace quando c'è accordo, guerra quando c'è disaccordo, sui rispettivi ruoli sociali e le rispettive posizioni gerarchiche.

L'umiltà è considerata una virtù perché ognuno è preoccupato del suo rango sociale e si rilassa quando gli altri si abbassano.

Ci sono persone che credono in certe cose perché se non ci credessero perderebbero la stima dei membri della propria comunità.

Cosa si aspettano gli esseri umani gli uni dagli altri? Cosa sono disposti a fare gli uni per gli altri e gli uni agli altri?

Ogni discorso è basato su certi presupposti. È inutile criticare un discorso, conviene piuttosto criticare i suoi presupposti.

II mettere insieme e il vedere insieme cose normalmente sparse che hanno qualcosa in comune è una misteriosa fonte di piacere.

Il modo in cui giudico dipende al modo in cui sono giudicato, e il modo in cui sono giudicato dipende dal modo in cui giudico.

Il mondo è così grande che non possiamo vederlo tutto insieme. Perciò in ogni momento dobbiamo scegliere quale parte guardare.

Ogni libro, ogni articolo di giornale, ogni film, ogni trasmissione TV, piace a qualcuno, e può essere utile chiedersi perché.

Un rito serve anche a confermare una gerarchia, e di solito l'organizzatore del rito è il rappresentate della massima autorità.

La complessità di un insieme può essere definita come la numerosità delle differenze che in esso un'intelligenza può rilevare.

Accusare qualcuno di superbia solo perché non riconosce come vere le nostre ragioni è un vizio più grave della superbia stessa.

Un dio che mi chiede di punire coloro che non si sottomettono al suo volere è un vigliacco che non sa farsi rispettare da solo.

Ci sono persone che non sanno distinguere una critica costruttiva da una manifestazione di disprezzo, arroganza o aggressività.

La nostra psiche è troppo importante per non occuparcene personalmente e lasciare che se ne interessino solo psicologi e preti.

Succede a volte che l'amore che uno dà non sia considerato tale da chi lo riceve, ma qualcosa di cui farebbe volentieri a meno.

Ci sono diversi modi di fare la rivoluzione. Si può fare con violenza o dolcezza, volgarità o eleganza, grossolanità o finezza.

L'errore dei populisti è credere e far credere che le cose vadano male per colpa dei cattivi politici e non del cattivo popolo.

Con le carte che il caso mi ha dato, avrei forse potuto giocare meglio? Certamente sì col senno di poi, ma col senno di allora?

Per definizione, l'irrazionale non può tener contro del razionale, ma il razionale può e dovrebbe tener conto dell'irrazionale.

Inventare non significa creare cose inesistenti, ma mettere insieme e collegare in modo nuovo e funzionale cose già conosciute.

Ciò che scriviamo ci influenza, ci modifica o rafforza le nostre idee e il nostro carattere. Scrivere non è mai senza effetto.

La coscienza è controllata dall'inconscio, l'inconscio dalla società, la società dalle comuni coscienze di gruppi di individui.

Grazie alla psicologia vedo conflitti interni ed esterni che prima non vedevo, e posso gestirli razionalmente e con poca ansia.

Gli eroi, cioè coloro che rischiano la loro vita a favore di quella altrui, sono rari. Alcuni li lodano, pochissimi li imitano.

Ognuno conosce il mondo in base alle sue esperienze dirette e indirette, alla propria intelligenza e alla propria sensibilità.

Un dialogo costruttivo consiste in domande e risposte, non in un alternarsi di tesi o di opinioni contrapposte o non correlate.

È facile seguire le idee di autori famosi, difficile seguire le idee di autori poco noti, difficilissimo avere idee originali.

Ogni umano si chiede (consciamente o inconsciamente): come posso influenzare a mio favore i sentimenti degli altri verso di me?

Leggere un testo è come permettere a uno sceinziato di attivare certi gruppi di neuroni del tuo cervello in una certa sequenza.

L'investigatore di polizia cerca la verità su un crimine particolare. Il filosofo dovrebbe fare lo stesso sui crimini generali.

Le religioni sono la dimostrazione pratica di quanto sia facile ingannare miliardi di esseri umani per centinaia di generazioni.

I sorrisi sui volti di certi monaci dimostrano quanto la rinuncia alla libertà possa essere per certe persone fonte di serenità.

Forse la vera autenticità consiste nel riconoscere e accettare l'incoerenza e l'ambivalenza (o ambiguità) delle nostre identità.

Se mi vuoi bene ti voglio bene, se mi vuoi male ti voglio male. Su questa semplice logica si basa gran parte dei rapporti umani.

La quantità attrae più della qualità. Infatti, i modelli di comportamento più imitati sono quelli più diffusi, non i più nobili.

L'uomo è l'unico animale capace di porre domande agli altri e a se stesso. Quante più domande ci poniamo, tanto più siamo umani.

A quasi nessuno interessa conoscere idee altrui che non siano coerenti con la propria visione del mondo, se non per contestarle.

Una relazione sociale si rompe quando una delle parti non riesce più a trattenersi dal dire all'altra che è stupida e/o cattiva.

L'inconscio di ognuno grida continuamente: io voglio appartenere a certi insiemi e non voglio appartenere a certi altri insiemi!

Quando si parla di morale, a molti interessa solo una cosa: non essere accusati di immoralità. Il resto è per loro indifferente.

Certe regole servono solo a creare effetti estetici, o a distinguere coloro che vi obbediscono da coloro che non vi obbediscono.

Nelle religioni le colpe verso Dio prevalgono sulle colpe verso gli uomini. Nell'ateismo contano solo le colpe verso gli uomini.

Ci sono almeno due modi per evitare i cattivi pensieri, cioè i pensieri che ci rendono infelici: pensare meno, o pensare meglio.

Per essere amato, un essere umano è disposto a fare qualsiasi cosa, buona o cattiva, e a credere in qualsiasi cosa, vera o falsa.

Ogni umano è causa di piaceri, dolori, desideri e paure per altri umani. Questo fatto dovrebbe essere il fondamento della morale.

La vita è un mega-problema, cioè una enorme quantità di problemi tra loro correlati, e ognuno di essi è un bisogno da soddisfare.

Ciò che penso dell'altro determina ciò che l'altro pensa di me, e ciò che l'altro pensa di me determina ciò che penso dell'altro.

Nuove idee, nuove opzioni, ma anche nuove inibizioni e nuove gabbie mentali si formano e diventano automatiche a nostra insaputa.

Chi tace non acconsente né dissente: evita la responsabilità di prendere apertamente una posizione, per diplomazia o insicurezza.

Ogni umano ha bisogno di "giocare" con altri umani. Si tratta di stabilire a quali giochi (con quali regole e libertà) e con chi.

Psicoterapia e automiglioramento sono (o dovrebbero essere) processi di conoscenza e cura dei propri algoritmi di comportamento.

Noi dobbiamo la nostra esistenza innanzitutto al DNA e alla biosfera. Senza di essi non saremmo mai nati né avremmo mai vissuto.

Noi percepiamo, riconosciamo, pensiamo e valutiamo secondo stereotipi a cui abbiamo associato certe proprietà e certe relazioni.

L'uomo è parzialmente in grado (chi più, chi meno e in una certa misura) di conoscere e modificare alcuni dei propri automatismi.

La scienza ha i suoi limiti, ma al di fuori di essa si può dire tutto e il contrario di tutto perché ogni verifica è impossibile.

Non c'è bisogno di leggere un libro intero per decidere se vale la pena di leggerlo. Lo stesso vale per la lettura delle persone.

Per una mente ordinaria è difficile pensare che una persona prevalentemente buona abbia anche degli aspetti cattivi, e viceversa.

Arriva un momento, nella vita di ogni essere vivente, in cui non vale più la pena di vivere. Molti muoiono prima di tale momento.

Non cambiare nulla nel proprio comportamento significa assistere con indifferenza al disfacimento della biosfera e della società.

Quasi tutti pensano di sapere quanto basta su come comportarsi con gli altri, e non cercano di imparare qualcosa a tale riguardo.

È difficile amare senza la speranza, anche se illusoria, di essere ricambiati da qualcuno, che potrebbe anche non essere l'amato.

Devo fare uno sforzo per considerare che ciò che a me non piace, ad alcuni piace, e che ciò che a me piace, ad alcuni non piace.

Siccome l'imprevedibilità nel comportamento umano è inquietante, ognuno di noi cerca di essere (o almeno di sembrare) prevedibile.

Un bisogno importante di ogni essere umano è quello di sentirsi dire, ogni giorno, dal maggior numero di persone: "Tu sei giusto".

I ciarlatani non amano gli scienziati perché disturbano il loro lavoro, e perciò cercano di screditarli in tutti i modi possibili.

Il principe Siddharta, prima di fondare il buddismo, abbandonò moglie e figlio. L'etica, per i fondatori di religioni, è relativa.

Nietzsche e Freud mi hanno insegnato a pensare in modo libero e critico, a sospettare di tutto e tutti, a cominciare da me stesso.

Il lato positivo della fame è che ti motiva a cercare cibo e ti fa contento quando lo trovi. Senza bisogni, nessuna soddisfazione.

Ogni libro, ogni giornale, ogni cartello o video pubblicitario è un pezzo di software che ci invita a copiarlo nella nostra mente.

Normalmente, ognuno tende a valorizzare il tipo fisico e quello psicologico della propria persona, a prescindere dai loro difetti.

Ogni essere umano è effettivamente o potenzialmente in relazione con ogni altro secondo regole d'interazione più o meno condivise.

Una coppia è tanto più stabile quanto più c'è una dipendenza reciproca tale da poter dire che ciascuna parte appartiene all'altra.

Il valore di un'entità conoscibile dipende dallo schema mentale in cui essa viene collocata. In tal senso ogni valore è relativo.

Dire "buongiorno" o "ciao" a qualcuno significa "tu per me esisti e mi sta bene che tu esista". Per questo è importante salutarsi.

La libertà dell'uomo è molto limitata, e la saggezza consiste soprattutto nella conoscenza dei propri limiti, obblighi e divieti.

Le religioni uniscono e dividono. Infatti uniscono i fedeli contro gli infedeli, ovvero contro gli atei e i fedeli di altre fedi.

Pensarla diversamente da un altro è intrinsecamente offensivo perché implica che il modo di pensare altrui valga meno del proprio.

Quando la razionalità non risolve i nostri problemi, non lenisce le nostre sofferenze o ci spaventa, ci affidiamo all'irrazionale.

Una cosa che ogni umano si chiede (consciamente o inconsciamente) è: Che posso fare per farmi apprezzare maggiormente dagli altri?

Sto facendo ciò che in questo momento mi piace fare, anche se ciò potrebbe avere conseguenze per me spiacevoli nei giorni a venire.

Uno spazio esiste solo se contiene oggetti o è delimitato da oggetti. Per oggetto intendo una composizione di massa e/o di energia.

La somma del passato e del futuro è costante. Infatti in ogni momento la durata del passato aumenta e quella del futuro diminuisce.

Il mondo è pieno di portatori di bisogni, per soddisfare i quali ogni portatore ha bisogno della collaborazione di altri portatori.

Ognuno ha ragione dal suo punto di vista. Perciò l'importante non è avere ragione, ma avere un punto di vista più alto e più ampio.

Dio non causa terremoti, ma può evitarli. Per questo vuole farsi pregare ma spesso non ritiene sufficienti le preghiere che riceve.

Quanto più cresciamo intellettualmente e/o moralmente, tanto più diventiamo antipatici a quelli che non sono cresciuti altrettanto.

Le persone si dividono in due categorie: quelli che causano i cambiamenti e quelli che si adattano ai cambiamenti causati da altri.

La felicità dipende soprattutto dalla fortuna. Non comprendere e non accettare questa semplice verità ci rende ancora più infelici.

Per cambiare la propria mente occorre cambiare abitudini, come interagire con altre persone, leggere altri autori, fare altre cose.

Grazie alle nuove tecnologie gli stupidi, i criminali e i dittatori possono fare molti più danni che in passato, a livello globale.

Per certe persone l'erudizione non ha altra funzione che quella di status symbol e di distintivo di appartenenza ad un certo ceto.

Non esistono valori assoluti. Il valore di una cosa è sempre relativo a qualche fine, ovvero varia a seconda del fine considerato.

Attraverso la parola un essere umano può essere formato e trasformato, specialmente per quanto riguarda le sue interazioni sociali.

Nulla è meno creativo della religione. Infatti essa, in tema di idee, riserva la creatività al Creatore e la proibisce agli uomini.

L'uomo è riluttante ad usare la scienza per conoscere la propria natura; preferisce affidarsi al sapere religioso e al senso comune.

Quando si è giovani si cerca un riconoscimento dai propri genitori, quando si è anziani si cerca un riconoscimento dai propri figli.

Le competenze richieste per arricchire una persona o un gruppo di persone sono diverse da quelle richieste per arricchire un popolo.

Non dobbiamo chiedere ai politici di essere onesti, ma agli onesti di occuparsi di politica dopo aver dimostrato di esserne capaci.

Uno dei motivi per cui può essere interessante fare certe esperienze è la possibilità di condividerle, ovvero di parlarne con altri.

Per ogni persona che si incontra sarebbe opportuno chiedersi: cosa ci unisce? Cosa ci divide? Cosa ci assimila? Cosa ci differenzia?

Una teoria che non può essere messa in pratica o dimostrata praticamente serve solo a ispirare immaginazione, riverenza e illusione.

Se dalla Bibbia prendiamo solo ciò che ci conviene ne viene fuori un ottimo libro. Lo stesso vale per quasi tutti i libri del mondo.

Ogni libro sacro ha qualcosa di buono e qualcosa di nefasto. Ognuno fa la cernita della parte "buona" a modo suo, a sua convenienza.

L'uomo è l'unico animale che costringe i suoi simili alla schiavitù. Forse, senza il linguaggio simbolico ciò non sarebbe possibile.

L'arte è bellezza sociale: coniuga bellezza formale e condivisione sociale. Non è arte se manca anche una sola delle due componenti.

Se dici a uno stolto che è stolto, aspettati una reazione stolta. Se dici ad un saggio che è stolto, aspettati una reazione saggia.

Il successo di un umano si misura con la quantità di umani i cui bisogni e desideri egli è riuscito a soddisfare, incluso se stesso.

Ogni cosa che diciamo o scriviamo è un tentativo conscio o inconscio di manipolare le menti di coloro che ci ascoltano o ci leggono.

L'idea che la mente prenda decisioni all'insaputa della coscienza e le metta in atto involontariamente, è per molti insopportabile.

Dietro il desiderio di un miglioramento della società si può nascondere il desiderio di un miglioramento del proprio status sociale.

Ciò che è accaduto non poteva accadere diversamente date le circostanze. Tuttavia le circostanze possono cambiare o essere cambiate.

A volte è difficile stabilire se un piacere o un dolore sono dovuti a cause reali o immaginarie, a situazioni effettive o illusorie.

Ognuno vorrebbe che gli altri condividano le proprie idee, i propri valori, i propri sentimenti, i propri gusti e i propri progetti.

Se l'uomo s'illude facilmente è perché le illusioni agiscono nel cervello come droghe, in quanto danno piacere e alleviano il dolore.

Quand'ero bambino credevo che il bello, il buono e il vero fossero la stessa cosa. Da adulto ho capito che sono qualità indipendenti.

La metafisica è un luogo frequentato da ciarlatani perché vi si può affermare qualunque cosa senza il rischio di essere contraddetti.

Nel mondo accademico i testi chiari e facili sono snobbati perché li possono capire tutti, anche da chi non ha fatto studi superiori.

Se ad una persona non dimostri i sentimenti che quella si aspetta o desidera da te, essa può pensare che tu sia incapace di provarli.

Conosciamo i nostri bisogni attraverso il piacere e il dolore che proviamo quando sono, rispettivamente, soddisfatti e insoddisfatti.

I materialisti consigliano di pensare di più, gli spiritualisti di pensare di meno. Io che sono pragmatico preferisco pensare meglio.

Ognuno vede solo gli elementi della realtà che confermano le proprie opinioni, le quali sono sempre più semplici della realtà stessa.

L'uomo ha bisogno di partecipare frequentemente a riti sociali per confermare la propria appartenenza all'umanità e a certe comunità.

Molte spiegazioni dei fenomeni sociali sono semplificazioni riduttive di una realtà molto più complessa di quanto possiamo concepire.

Facebook è la vox populi della nostra epoca, una voce incontrollata quanto potente, da cui dipendono anche le sorti delle democrazie.

Ogni umano ha un bisogno irrefrenabile di interagire con altri umani. Quando non riesce a farlo realmente, lo fa con l'immaginazione.

La vita è dare e ricevere, cooperazione e competizione, simbiosi e antibiosi, conservazione ed evoluzione, ripetizione e cambiamento.

Ogni soluzione semplice ad un problema oggettivamente complesso è sbagliata per definizione e potrebbe aggravare il problema stesso.

La filosofia (intesa come fenomeno unitario) non esiste che nella mente delle persone. Nella realtà esistono tante diverse filosofie.

Il progresso tecnologico ci rende sempre più interdipendenti, e in tal senso più fragili e meno liberi, in quanto meno indipendenti.

Se l'uomo è libero, è anche libero di rinunciare alla propria libertà per soddisfare i propri bisogni o per sedare le proprie paure.

La vita di ogni essere umano procede inseguendo il bisogno di riconoscimenti positivi e fuggendo la paura di riconoscimenti negativi.

Ogni umano può favorire od ostacolare la soddisfazione dei bisogni di altri umani, contribuendo così alla loro felicità o infelicità.

Una causa di stress mentale è la discrepanza tra le appartenenze che il soggetto si attribuisce e quelle che altri gli attribuiscono.

Le buone idee per migliorare il mondo sono inefficaci se non c'è un sufficiente numero di persone disposte a praticarle personalmente.

Siamo profondamente condizionati dall'idea del giudizio morale: facciamo qualsiasi cosa per evitarlo o meritarne uno a noi favorevole.

L'io cosciente deve imparare a interagire in modo soddisfacente sia con gli enti esterni, sia con quelli interni alla propria persona.

L'uomo ha un tale bisogno di interagire con gli altri che, se non può avere interazioni reali, si contenta di interazioni immaginarie.

Meglio rivolgersi agli sciamani, visto che i medici sono tutti pagati dalle multinazionali del farmaco. Molti la pensano davvero così.

Quanto meno una persona è dotata di cultura scientifica, tanto più tende a dare credito a teorie non scientifiche o anti-scientifiche.

Le persone si differenziano (tra l'altro) nella loro propensione a mettere in discussione la propria visione del mondo e di se stessi.

Quanto più originale è il modo in cui penso e mi comporto, tanto meno gli altri mi capiscono e tanto meno desiderano la mia compagnia.

Chi nega di essere ciò che è inganna e/o si inganna. Infatti molti non sanno distinguere tra ciò che sono e ciò che vorrebbero essere.

Chi vede più facilmente i difetti e le incoerenze nei prodotti e nel comportamento umano soffre più di chi li vede più difficilmente.

La reazione emotiva precede e orienta quella cognitiva, così come la reazione dell'inconscio precede e orienta quella della coscienza.

Di ogni espressione e manifestazione umana, culturale, artistica, ecc. dovremmo chiederci: quali persone unisce? Quali persone divide?

Non è importante leggere, capire e condividere tutto quello che ha scritto un filosofo, ma solo le parti che ci possono essere utili.

Particolari combinazioni di parole possono agire sulla psiche come psicofarmaci e droghe, causando cambiamenti temporanei o permanenti.

Siamo schiavi di madre natura che ci fa fare ciò che vuole usando le leve del piacere e del dolore, dell'attrazione e della repulsione.

Una cultura è anche un catalogo di riti e giochi a cui si può partecipare insieme con altre persone per confermare la coesione sociale.

Nessuno vuole cambiare se stesso. I cambiamenti che tutti vorrebbero riguardano le cose da possedere o dominare, o la mentalità altrui.

La questione non è se una certa cosa sia buona o cattiva, bella o brutta, vera o falsa, giusta o sbagliata, ma per chi e perché lo sia.

Nessuno dovrebbe essere criticato né giudicato per ciò che non ha espresso, perché non esprimere una certa cosa non equivale a negarla.

Le relazioni e le interazioni tra entità (persone, cose, informazioni, algoritmi, luoghi ecc.) sono più importanti delle entità stesse.

Abbiamo un tale bisogno di interagire con altri esseri umani che se non riusciamo a farlo nella realtà lo facciamo con l'immaginazione.

Chi non ha più voglia di giocare ha rinunciato alla felicità. Il problema è trovare un gioco che piaccia anche ai propri interlocutori.

Chi si sente diverso dagli altri è diverso da coloro che si sentono uguali agli altri. La sua diversità consiste nel sentirsi diverso.

Abbiamo bisogno di condividere idoli con i nostri simili, idoli sacri (divinità religiose) e profani (artisti, filosofi e condottieri).

Chi ha problemi e riesce a risolverli può offrire ad altri le sue soluzioni. Chi non ha mai avuto problemi non ha soluzioni da offrire.

Le persone che si sopravvalutano sono insopportabili. Quelle che si sottovalutano sono interessanti come buoni prodotti a buon mercato.

La cultura si fonda soprattutto sul linguaggio, sulla capacità di astrazione, sul bisogno di compagnia e sulla paura della solitudine.

Ogni umano ha bisogno di essere ben valutato dagli altri al fine di ottenere la loro cooperazione, senza la quale non può sopravvivere.

L'uomo entra, la donna ospita. L'uomo sceglie dove entrare, la donna sceglie chi ospitare. È una faccenda genitale, ormonale e sociale.

Ognuno usa la propria intelligenza per valutare la propria intelligenza. Non c'è da meravigliarsi se uno stupido si crede intelligente.

La storia dell'umanità è la storia della lenta e ancora incompiuta migrazione dalla legge del più forte alla legge del più intelligente.

Appena diamo un nome a una cosa creiamo un'astrazione, a cui attribuiamo certe proprietà. Ma il nome di una cosa non è la cosa nominata.

I neologismi servono a liberarsi da vecchie associazioni mentali ovvero pregiudizi divenuti inutili, improduttivi, fuorvianti, o nocivi.

Noi umani non sappiamo tutto ciò che facciamo, né perché lo facciamo, né le conseguenze di ciò che facciamo, ma ci illudiamo di saperlo.

È difficile la cooperazione tra chi vuole cambiare e chi non vuole. E tra chi vuole che gli altri cambino in un senso e chi in un altro.

Domande brevi non retoriche e risposte brevi pertinenti sono il sale di un dialogo, ovvero il nutrimento di una interazione costruttiva.

Nell'inconscio di ognuno, e di conseguenza nella società, si combattono due dèmoni: quello della conservazione e quello del cambiamento.

Ogni essere umano è innocente e colpevole allo stesso tempo. Il grado di colpevolezza dipende dal tipo di morale che si vuole applicare.

Non ha senso parlare di "essere" senza fare riferimento al comportamento. Infatti l'essere di un ente si "deduce" dal suo comportamento.

L'uomo ha un profondo bisogno, più o meno consapevole, di appartenere a qualche cosa più grande, più forte e più duratura di se stesso.

Il tabù delle differenze umane è talmente forte che distinguere un saggio da uno stolto viene da molti considerato una forma di razzismo.

La psicologia dovrebbe essere lo studio dei bisogni umani e delle logiche consce e ancor più inconsce adottate per la loro soddisfazione.

Solo quando si è soli si può essere liberi. Ma se lo si è troppo a lungo, si può diventare schiavi del bisogno e della paura degli altri.

Ciò che non ci ha paura ci fa sorridere, o ridere. Il sorriso è una manifestazione di fiducia, il riso una manifestazione di superiorità.

Noi tendiamo a condividere i sentimenti di amore e di odio delle persone che amiamo, e a non condividere quelli delle persone che odiamo.

Ogni essere umano ha bisogno di interagire con un certo numero di altri esseri umani disposti ad interagire con lui secondo certe regole.

La separazione tra filosofia e scienza, intervenuta a partire dal secolo XVII, ha creato scienziati senza etica e filosofi senza pratica.

In democrazia, una piccola variazione nella percentuale di stolti nella popolazione può determinare la rovina o la salvezza di uno stato.

È nelle difficoltà che l'uomo mostra il meglio e il peggio di sé. Quando non ci sono grossi problemi tutti sembrano buoni e intelligenti.

Ad ogni comportamento attribuiamo un certo significato, anche se il soggetto del comportamento non intende con esso significare alcunché.

C'è un limite all'autocontrollo (in termini di durata e di frequenza) che non conviene superare per evitare di star male o di impazzire.

Gli esseri umani interagiscono per lo più automaticamente, involontariamente e inconsciamente, secondo regole che in gran parte ignorano.

Solo il piacere e il dolore sono certamente reali (anche quando sono causati da entità immaginarie). Tutto il resto può essere illusorio.

Per essere felici è necessario sapere (o illudersi) di essere compresi, accettati, assolti, approvati, amati da almeno una persona amata.

Mi fa piacere che qualcuno usi qualcosa che io ho prodotto, protetto o riprodotto. Mi fa sentire degno di appartenere alla società umana.

L'uomo tende naturalmente a disapprovare e a disprezzare, consciamente o inconsciamente, chi non condivide i suoi gusti o le sue opinioni.

Di ogni persona è utile chiedersi: cosa la fa godere? Cosa la fa soffrire? Poi chiedersi: posso farla godere? Posso farla soffrire? Come?

Non siamo liberi di credere in alcuna cosa, nemmeno nel libero arbitrio. La decisione di credere o non credere in qualcosa è involontaria.

Dobbiamo decidere se vogliamo che la nostra psiche sia un campo di battaglia con morti, feriti e prigionieri, o un tavolo di negoziazione.

Dobbiamo scegliere di quale sofferenza soffrire: quella causata dalla solitudine o quella causata dall'assurdità del comportamento altrui.

Felicità è interagire con le persone e le cose giuste al momento giusto e nel modo giusto, ovvero soddisfacente per tutti gli interattori.

Ognuno è i suoi automatismi, cioè i modi in cui reagisce agli stimoli esterni e interni, cognitivamente, emotivamente e motivazionalmente.

Un pensiero tira l'altro, secondo una mappa inconscia in cui tutte le parole sono collegate in modi che dipendono dalle nostre esperienze.

Il libero arbitrio consiste nella volontà/nolontà di interagire in un certo modo e in un certo momento con una certa persona, cosa o idea.

La differenza tra 'essere parte' e 'far parte' è che nel primo caso s'intende una presenza passiva, nel secondo una partecipazione attiva.

L'uomo fa ciò che fa perché ha bisogno di farlo. Non dobbiamo dunque chiederci perché l'uomo fa certe cose, ma perché ha bisogno di farle.

La musica "incanta". Quante ore un essere umano può restare incantato senza perdere il contatto con una realtà che ha poco di incantevole?

Se capisci la psicoanalisi e credi nei suoi assiomi fondamentali, non puoi non usarla nell'affrontare qualsiasi problema umano e sociale.

Se non ci fossero gli altri non ci sarebbe nemmeno la psiche, né la psicologia. Perché la psiche serve a gestire i rapporti con gli altri.

Nei computer hardware e software si possono studiare e modificare separatamente; nelle menti degli esseri viventi questo non è possibile.

Un essere umano non può fare a meno di interagire con altri esseri umani, ma i più fortunati possono scegliere con chi e come interagire.

Certe persone molto intelligenti sono considerate stupide da chi non è abbastanza intelligente per valutare il loro grado di intelligenza.

La mente è un sistema decisionale. Serve a rispondere a domande e a fare scelte. In realtà scegliere equivale a rispondere ad una domanda.

Mentre la coscienza pensa, sente e desidera, l'inconscio prepara i prossimi pensieri, sentimenti e desideri da presentare alla coscienza.

Per capire le logiche delle persone malvagie bisogna immaginare di essere malvagi. Ma questo è impossibile a chi ha paura della malvagità.

Discutere sull'esistenza o non esistenza di Dio è una perdita di tempo. Non importa stabilire se Dio esiste o no, ma cosa vuole Dio da noi.

Così come l'organismo distrugge i neuroni inutilizzati, la psiche rimuove i bisogni la cui continua frustrazione è eccessivamente dolorosa.

Molti problemi psicologici sono psico-logici, ovvero hanno a che fare con una errata logica che usiamo per valutare noi stessi e gli altri.

L'inconscio non vuole essere scoperto, vuole continuare a fare ciò che gli pare, senza essere disturbato da consigli, psicoterapie o altro.

La mancanza di interazione può causare frustrazione e danni psichici. Così come abbiamo bisogno di riposare, abbiamo bisogno di interagire.

È difficile esprimere una opinione senza offendere qualcuno (presente o assente). E se nessuno si offende si tratta di una opinione banale.

Chi ripudia o rinnega l'educazione che i genitori gli hanno inculcato deve fare i conti con un inconscio senso di colpa di alto tradimento.

Chiedersi il perché delle cose non basta. Bisogna anche chiedersi il perché del perché e così via, in una catena infinita di cause-effetti.

Organizzazione è ciò che fa la differenza tra disordine e ordine. Organizzare significa imporre delle logiche agli elementi di un sistema.

La mente è (anche) una rete di idee collegate mediante neuroni. In altre parole, le reti neurali permettono la formazione e l'uso di idee.

Se è vero che il pensare dipende dal linguaggio, la ricchezza dei pensieri di una persona dipende dalla ricchezza del proprio vocabolario.

La libertà è sempre relativa, soggettiva e limitata. Ciò che fa sentire libera una persona, a me può far sentire prigioniero, e vice versa.

Certe persone competono per dimostrare di essere i meno interessati alla competizione, come se competere fosse una cosa di cui vergognarsi.

Quando due persone conversano di cose diverse da loro due, in realtà dicono qualcosa di se stesse e si aspettano qualcosa l'una dall'altra.

È difficile parlare della natura umana senza offendere qualcuno. E chi dice parole che non offendono nessuno non dice nulla di importante.

Uno non può stabilire quanto un’azione sia immorale senza tener conto di cosa pensano gli altri a tale riguardo. La morale è convenzionale.

Uno dei motivi del successo del cristianesimo è la glorificazione dei perdenti. Per questi è una consolazione, per i vincenti un'ipocrisia.

In quanto umani, non siamo chiamati a scegliere tra dionisiaco e apollineo, né tra estetica ed etica, ma a conciliare questi modi di vivere.

Tutto può essere illusorio, tranne il piacere e il dolore che sentiamo. Essi sono le uniche cose certamente reali. Tutto il resto è incerto.

Ognuno ha ragione dal suo punto di vista. Ha torto solo chi pensa che il proprio punto di vista sia l'unico valido, rispettabile e completo.

Ogni forma o espressione culturale è un invito all'imitazione, alla conformazione, alla condivisione, all'interazione secondo certe logiche.

La questione sul libero arbitrio non è se esso esiste o non esiste, ma in che misura può esistere, in quali circostanze e con quali limiti.

Libertà e solitudine si accompagnano perché ci sono tante cose che a un umano è vietato fare, dire e perfino pensare in compagnia di altri.

È segno di saggezza capire che per altre persone ciò che non ci piace potrebbe essere buono, e che ciò che ci piace potrebbe essere cattivo.

Nessun comportamento è disinteressato. Tuttavia gli interessi possono essere molto diversi, da quelli più materiali a quelli più spirituali.

Trovo noiosi i discorsi che danno per scontati certi valori. Per me nessun valore è scontato, e lo stesso concetto di valore è problematico.

L'uomo è disposto a credere in qualsiasi cosa che comporti premi, vantaggi, piaceri o conforto per chi crede, o punizioni per chi non crede.

È pericoloso parlare di natura umana con un essere umano, perché ciò implica parlare anche di esso, ed è facile offenderlo dicendo la verità.

I politici, per farsi votare, dicono al popolo ciò che al popolo piace sentirsi dire, non importa quanto sia vero, verosimile o realizzabile.

Dubito che tutto ciò che è stato scritto sull'Essere abbia giovato a qualcuno (a parte la soddisfazione di sentirsi eruditi ed intelligenti).

Se non vogliamo essere complici di una cultura assurda dobbiamo rifiutarci di comprendere l'incomprensibile e di dare un senso all'insensato.

Può una persona capace di libero arbitrio e di autogoverno interagire con una che ne è incapace senza che questa ne sia spaventata o turbata?

La logica di un essere umano è un percorso ad ostacoli: ci sono assiomi, postulati e cognizioni che non possono essere messi in discussione.

Chi si ritiene superiore a tutti in tutto è semplicemente uno psicopatico. Giusto e sano è invece ritenersi superiore a qualcuno in qualcosa.

La bellezza non implica la bontà e nemmeno l'intelligenza. Tuttavia l'uomo è attratto dalla bellezza più che dalla bontà e dall'intelligenza.

Fantasia è tutto ciò che esiste solo nella mente di una o più persone. Tuttavia una fantasia può causare comportamenti reali, non fantastici.

Il tempo è fatto di numeri, il numero di rotazioni della terra intorno al suo asse, il numero di rivoluzioni della terra intorno al sole ecc.

Ognuno è schiavo e padrone della propria mente, la quale serve soprattutto a rispondere alla domanda: con chi e come mi conviene interagire?

La filosofia è una disciplina presuntuosa e arrogante per definizione. Se non lo fosse non avrebbe nulla da dire di diverso dal senso comune.

Un testo che parla seriamente del bene e del male fa paura a tutti, perché, leggendolo, ognuno potrebbe trovarsi nella categoria dei malvagi.

Chi attribuisce un valore a qualcosa o a qualcuno, attribuisce almeno in parte un valore anche a se stesso in quanto arbitro e valorizzatore.

Facciamo ciò che facciamo perché proviamo (o ci aspettiamo) un piacere nel farlo o perché proviamo (o ci aspettiamo) un dolore nel non farlo.

Il maggior limite di ogni essere umano è l'incapacità di conoscere i propri reali limiti intellettuali, ovvero di sapere cosa non può capire.

La vita, per chi la vive, è fatta di piaceri e dolori, desideri e paure, che la mente (conscia e inconscia) cerca di gestire come meglio può.

Qualunque idea capace di cambiare il mondo è osteggiata da coloro che temono di perdere privilegi, sicurezza, reputazione e proprietà privata.

Il sesso, per l'uomo è la felice conclusione di un percorso pieno di speranze, per la donna il felice inizio di un percorso pieno di speranze.

Più si è intelligenti, istruiti, liberi, economicamente sicuri e in salute, più si è corresponsabili dello stato della società in cui si vive.

I filosofi vengono tollerati, e perfino elogiati, finché sono innocui, cioè finché con le loro idee non rischiano di rivoluzionare la società.

La vita ha bisogno di bisogni, nel senso che consiste nella soddisfazione di bisogni e non potrebbe riprodursi se non avesse bisogno di farlo.

Quando la volontà dell'io cosciente e quella dell'inconscio si combattono, alla fine vince sempre la seconda perché questa manipola la prima.

Per risolvere i quotidiani doppi vincoli della nostra civiltà, molti ricorrono all'autoinibizione (inconscia) della propria capacità critica.

Interessante come la stessa battuta faccia ridere una persona e indignare un'altra. Dimmi di cosa ridi (e di cosa non ridi) e ti dirò chi sei.

Cosa ci fa pensare che le religioni, che in passato hanno causato o permesso gravi atrocità, nel futuro ci aiuteranno a migliorare la società?

Chiunque presuma di saperla più lunga di qualche altro è presuntuoso, e senza tale presunzione non ci sarebbe progresso civile né tecnologico.

Laddove non si riesce ad accordarsi su altre leggi, vale quella del più forte. Perciò, quanto più si è deboli, tanto più conviene accordarsi.

Una poesia è un sogno volontario ritmico. Come ogni sogno, è libera di prendersi qualsiasi licenza utile al suo ritmo o alla sua drammaticità.

Per molti è meglio una cattiva compagnia che una totale solitudine. Per questo per molti è meglio sbagliare insieme che avere ragione da soli.

Per ogni umano è importante sapere cosa gli appartenga e a cosa egli appartenga, e cosa appartenga agli altri e a cosa gli altri appartengano.

Le mezze verità sono più pericolose delle falsità totali, perché una verità parziale può nascondere falsità e lacune o essere presa per totale.

La morte è un ringiovanimento totale, è tornare allo stato prenatale, cioè a ciò che si era prima di nascere, prima ancora di essere concepiti.

Il contesto è più importante del testo, ovvero del messaggio, perché il significato del messaggio dipende dal contesto a cui esso si riferisce.

Non solo l'uomo fa di necessità virtù, ma gli immorali fanno virtù dell'immoralità, gli stupidi della stupidità e gli ignoranti dell'ignoranza.

L'uso che facciamo del verbo essere è quasi sempre sbagliato quando non è accompagnato da specifiche condizionanti, relativizzanti o limitanti.

La questione non è se l'anima esista o no, ma se sia mortale o immortale. Per Nietzsche, le anime esistono e sono mortali come lo sono i corpi.

Tutto ciò che succede, avviene per effetto di un insieme complesso di leggi fisiche, logiche, causalità e casualità che conosciamo poco e male.

Ogni umano desidera appartenere, con uno status adeguato al proprio valore, ad un insieme sociale avente uno status adeguato al proprio valore.

Per quanto riguarda l'essere e il divenire, suppongo che esista solo il divenire e che l'essere sia solo una costruzione mentale "in divenire".

Più di ogni altra cosa, l'uomo ha bisogno di essere amato, e desidera tutto ciò che ritiene (consciamente o inconsciamente) utile in tal senso.

Servire qualcuno significa soddisfare i suoi bisogni e desideri, i quali, per poter essere soddisfatti, debbono essere conosciuti dal servente.

In tempi di crisi vengono messe pragmaticamente alla prova le intelligenze degli umani, specialmente quelle degli intellettuali di professione.

Non solo abbiamo bisogno di essere accettati dagli altri, ma abbiamo bisogno di essere accettati con uno status adeguato alle nostre capacità.

Il pensiero è intrinsecamente limitato, insufficiente, e in quanto tale ingannevole, dato che possiamo pensare solo poche cose simultaneamente.

Per capire perché certe cose che mi disgustano piacciono ad altri, devo immaginare, cioè fingere come un attore, che esse piacciono anche a me.

La sapienza consiste nel sapere come il mondo funziona, la saggezza nel sapere cosa conviene e cosa non conviene fare nelle diverse situazioni.

Ognuno è ciò che è per necessità della propria natura, e tratta gli altri in certi modi che dipendono dalla propria natura e da quelle altrui.

Una metaintelligenza è un’intelligenza che capisce i propri meccanismi e può cambiarli. Molti umani sono intelligenti, pochi metaintelligenti.

La condivisione di certe credenze e di certe autorità intellettuali, etiche ed estetiche costituisce un importante fattore di coesione sociale.

Noi umani tendiamo a credere vere le narrazioni che suscitano in noi emozioni piacevoli, e false quelle che suscitano in noi emozioni dolorose.

Ciò che più conta nel rapporto tra due persone A e B è il posto di B nella visione del mondo di A, e il posto di A nella visione del mondo di B.

In una condivisione i ruoli possono essere simmetrici o asimmetrici. Il secondo caso implica una subordinazione del donatore o del beneficiario.

L'uomo è l'unico animale capace di dare nomi alle cose, ma a volte dà lo stesso nome a cose diverse e altre volte nomi diversi alle stesse cose.

È meglio non essere più intelligenti del necessario. L'intelligenza non deve essere fine a se stessa, ma aiutarci a soddisfare i nostri bisogni.

Secondo me la "forza di volontà" è una dote naturale, non un merito. Se uno non ce l'ha "non se la può dare", come il coraggio per Don Abbondio.

L'incontro tra due particolari entità (forme, idee, organismi ecc.) può danneggiare o rinforzare ciascuna di esse o dar vita a una terza entità.

C'è chi vede cose che esistono, chi non vede cose che esistono e chi vede cose che non esistono. E non c'è peggior cieco di chi non vuol vedere.

La soluzione di un problema provoca un piacere, ma una volta che il problema è risolto, esso svanisce, come pure il piacere della sua soluzione.

La cooperazione tra persone è condizionata dalla condivisione di valori, cioè di opinioni su cosa sia più desiderabile e cosa meno desiderabile.

Le paure ci limitano, specialmente quelle inconscie, specialmente la paura della vergogna, del giudizio, della sofferenza, e della stessa paura.

Una delle tragedie dell'umanità è il fatto che spesso la gioia di uno comporta la tristezza di altri. Infatti, per uno che vince, altri perdono.

Che Dio ami gli esseri umani mi sembra una sciocchezza, basata unicamente sul desiderio che ciò sia vero, nonostante le infinite prove contrarie.

L'Uomo ha bisogno di bisogni, perché senza bisogni da soddisfare non c'è piacere né dolore, né emozioni né sentimenti, né valori, né motivazioni.

Gli stupidi ci sono sempre stati, ma oggi, grazie allo sviluppo tecnologico, essi hanno un raggio di azione e di ricezione enormemente più ampio.

Fare qualcosa insieme a qualcuno è più prudente che farla da soli. Infatti nel primo caso si dispone già dell'approvazione implicita di qualcuno.

Una cosa (manufatto o performance) diventa arte quando almeno due persone le attribuiscono (o vi trovano) un comune significato o valore sociale.

La vita è integrazione, la morte disintegrazione; la vita è interconnessione, la morte sconnessione; la vita è interazione, la morte isolamento.

Ci sono persone che non amano le spiegazioni troppo chiare e precise. Preferiscono quelle più vaghe che possono interpretare come conviene loro.

Ciò che più distingue l'uomo dagli altri animali è la sua spiccata capacità di prevedere il futuro, anche se in modo spesso erroneo e illusorio.

Comprendere una persona significa soprattutto sapere cosa la fa soffrire e cosa la fa godere. Questo vale anche per la comprensione di se stessi.

Arrogante è chi si considera perfetto, cioè non migliorabile, non chi si considera più capace di un altro per il raggiungimento di un certo fine.

Auguro a ognuno di voi e a me stesso di non sentirci mai soli, perché l'angoscia della solitudine ci spinge a cercare un gregge a cui aggregarci.

Ogni cervello contiene una rete di registrazioni che condizionano le percezioni, le intenzioni e le emozioni presenti e future del suo portatore.

L'Uomo è un animale dialettico. Perché ha bisogni antitetici come: servire ed essere servito, conformarsi e differenziarsi, competere e cooperare.

Coloro che non hanno capito nulla di un certo fenomeno sono meno dannosi di quelli che, avendone capito una parte, credono di averlo capito tutto.

Se il popolo vuole la dittatura come mezzo per avere ordine e sicurezza, l'avrà. Nessuno potrà impedirlo, nemmeno la costituzione più democratica.

Fintanto che ognuno cerca di dimostrare che le proprie idee sono giuste e quelle dell'interlocutore sbagliate, nessuno impara qualcosa dall'altro.

A mio avviso, la vita consiste in continue trasformazioni organizzate (ordinate e casuali) di materie, energie e informazioni nello spazio/tempo.

Le idee sono "fatti" informatici che avvengono nel cervello, e che possono causare altri "fatti" come il piacere, il dolore e certi comportamenti.

Le interazioni tra persone possono essere vere o finte, reali o immaginarie, consce o inconsce, volontarie o involontarie, meditate o automatiche.

Dobbiamo giudicare meglio, non giudicare meno. Astenersi abitualmente dal giudizio è immorale perché la morale si esercita attraverso il giudizio.

Il comportamento umano è determinato da due motivazioni fondamentali: soddisfare i propri bisogni biologici, e ottenere vantaggi e meriti sociali.

La stupidità è contagiosa. Questo è il problema fondamentale, la tragedia, dell'umanità. Nemmeno i filosofi più famosi sfuggono a questa tragedia.

Amore: il bisogno di interagire simbioticamente con una certa persona o altro essere vivente o non vivente, in modo duraturo, possibilmente eterno.

Fai questo e ti sentirai meglio. A volte funziona, specialmente se la cosa viene fatta insieme ad altri e acquista in tal modo una valenza sociale.

Ciò che conta non è solo la verità sulla natura umana, ma ancora più ciò che la maggior parte degli umani sa, non sa e crede sulla propria natura.

Le cose si fanno per necessità, costrizione, paura, abitudine, dovere o piacere. Quando vi accingete a fare qualcosa, chiedetevi perché la fate.

Questo è il paradosso dei credenti: Le religioni sono tanto più dannose quanto più esse vengono prese sul serio, e seguite con zelo e alla lettera.

La letteratura, l’arte, l’architettura, la moda, sono corrotte quando vengono create e usate come strumenti di competizione e di selezione sociale.

Ogni espressione umana (informativa, letteraria, artistica, ecc.) comporta certi messaggi e certe intenzioni, e sollecita certe prese di posizione.

I rapporti umani sono basati sull'obbedienza reciproca: se tu fai ciò che io ti chiedo, in compenso io faccio ciò che tu mi chiedi, altrimenti no.

Quel che accade, accade perché può o deve accadere secondo le leggi della fisica e del caso, e secondo le logiche delle menti degli esseri viventi.

L'amore divino è un grande imbroglio di certe religioni. Il trucco è questo: se non credi che Dio ti ami, lui ti punisce, quindi è meglio crederci.

Ciò che l'uomo segretamente più desidera è che gli altri obbediscano ai suoi voleri, cioè che pensino come lui vuole e facciano ciò che lui vuole.

Chi cerca di superare se stesso viene fatalmente percepito, dalla maggioranza delle persone, come uno che cerca di raggiungere o superare gli altri.

Lo scopo della psicologia dovrebbe essere il miglioramento dei rapporti umani nel senso di una migliore soddisfazione dei bisogni degli interessati.

In un sistema che interagisce con altri sistemi, come nel caso dell'essere umano, le interazioni esterne influiscono su quelle interne e vice versa.

Rispettare una persona significa anche riconoscere i suoi limiti e le sue incapacità, ovvero non aspettarsi da essa ciò che non può fare né pensare.

Se io ti parlo di un concetto filosofico e tu capisci immediatamente ciò che ti dico, vuol dire che non ti sto dicendo nulla che tu non sapessi già.

È difficile convivere, e ancor più cooperare, con persone che credono in narrazioni in cui non crediamo o non credono in narrazioni in cui crediamo.

Se io fossi in grado di scegliere liberamente, consciamente, razionalmente, volontariamente la mia identità sociale, quale mi converrebbe scegliere?

Apprendere significa estendere o modificare le proprie risposte cognitive, emotive, motivazionali e/o psicomotorie agli stimoli esterni e/o interni.

La storia è un insieme di pochi fatti reali arbitrariamente selezionati, di interpretazioni soggettive e di semplificazioni e distorsioni di comodo.

Siccome per essere felici abbiamo bisogno della cooperazione altrui, quando siamo infelici tendiamo a dare agli altri la colpa del nostro soffrire.

Nella comunicazione tra due persone succede a volte che esse intendano la stessa cosa usando parole diverse, e cose diverse usando le stesse parole.

La creatività richiede una certa libertà di pensiero, cioè la capacità e il coraggio di connettere ogni idea con qualsiasi altra, in qualsiasi modo.

Perché ci piace ciò che ci piace e ci dispiace ciò che ci dispiace? Questa domanda potrebbe essere il fondamento di una nuova psicologia pragmatica.

Per valutare i rischi ecologici che ci riguardano, prima che filosofi e politici, sono indispensabili fisici, chimici, biologi, etologi e ingegneri.

L'autoinganno è normale. Tutti ci autoinganniamo perché è l'inconscio che decide di cosa dobbiamo essere consapevoli e di cosa non dobbiamo esserlo.

Grazie ai social network siamo tutti giornalisti, e ognuno è moralmente responsabile delle notizie che diffonde, non importa se originali o copiate.

Ogni azione umana, ogni gesto può essere visto (dal soggetto e dagli altri) come atto rituale carico di significati e di una certa valenza sociale.

La libertà di scelta è una bella cosa se siamo noi a scegliere o se siamo scelti come compagni o come autorità, una brutta cosa se non siamo scelti.

La felicità è più importante della verità. La falsità rende parzialmente felici alcuni e infelici altri. Perciò la società è così falsa e infelice.

Pochi hanno il coraggio di trovare brutte, cose che quasi tutti trovano belle, e, viceversa, di trovare belle, cose che quasi tutti trovano brutte.

Possiamo essere socialmente liberi solo nella solitudine. Perciò la libertà sociale ci fa paura e ci fa stare male, sia la nostra che quella altrui.

Per l'inconscio gli altri si dividono in due categorie: amici e nemici. E ogni persona può passare da una categoria all'altra in qualsiasi momento.

Considera una cosa qualsiasi (oggetto, persona, gruppo, oggetto, concetto, idea ecc.) e chiediti: che rapporto c'è tra questa cosa, gli altri, e me?

Ognuno di noi costruisce una narrazione di se stesso dignitosa, cioè accettabile dagli altri, e vive cercando di essere coerente con tale narrazione.

Gli esseri umani sono dominati da forze irrazionali e conservatrici, come l'amore, l'istinto del potere e la paura dell'isolamento e del cambiamento.

Di solito, chi critica non ha dubbi sulle idee e le intenzioni del criticato e non è consapevole del fatto che si tratta solo di sue interpretazioni.

Nella natura fisica non ci sono né nomi né significati; essi si trovano solo nella natura logica, ovvero nelle menti degli umani e nei loro prodotti.

Ogni allievo che può scegliere i suoi maestri ha i maestri che si merita. Ogni maestro che può scegliere i suoi allievi ha gli allievi che si merita.

Gli umani si distinguono anche per la quantità e qualità delle domande che pongono a se stessi o agli altri. Dimmi che domande fai e ti dirò chi sei.

La storia della filosofia si dovrebbe chiamare storia delle filosofie, così come non esiste una storia della religione, ma la storia delle religioni.

Immagino di essere un robot che si ribella ai suoi programmatori e pretende di riprogrammarsi da sé ma non sa esattamente come, e teme di far peggio.

La primavera non sarebbe così bella se non fosse preceduta dall'inverno.
E il paradiso non sarebbe così bello se non fosse preceduto dall'inferno.


Il conformismo (ovvero l'apprendimento e il comportamento mimetici) non è un difetto o un vizio, ma una caratteristica essenziale della natura umana.

Se, come dice Gregory Bateson, l'informazione è una differenza che fa una differenza, due informazioni uguali costituiscono due differenze identiche.

Tutto ciò che facciamo, lo facciamo per soddisfare dei bisogni. Questo vale per tutti gli esseri viventi e i loro organi, a cominciare dalle cellule.

La psicologia è scienza o filosofia? Tutte le nozioni psicologiche che si possono dimostrare sperimentalmente sono scienza, tutto il resto filosofia.

Questo comune nemico (il coronavirus) ci allontana fisicamente ma ci avvicina mentalmente e ci ricorda cosa è davvero importante per un essere umano.

Politici e industriali desiderano un pubblico più stupido possibile, abbastanza stupido da credere negli slogan politici e nei messaggi pubblicitari.

La scienza può prevedere il futuro solo quando è in grado di misurare tutte le variabili che lo determinano. Una di esse, il caso, non è misurabile.

La gallina è un esempio di come l'evoluzione (con o senza l'intervento umano) possa comportare una perdita di abilità (in tal caso quella di volare).

L'appartenenza ad un insieme sociale non è un fatto binario (sì/no). Si può appartenere in una certa misura, che varia dallo zero al cento per cento.

Ogni umano vorrebbe occupare un certo posto nella società, ma tale desiderio è realizzabile solo se gli altri membri della società glielo permettono.

Il Vecchio Testamento è fascista. Il Nuovo comunista. Per non far torto a nessuno dei due, i cristiani, a cominciare da San Paolo, sono democristiani.

Un like fa sempre piacere. È un segno di riconoscimento, anche se superficiale ed effimero. Ci dice che, almeno per un attimo, esistiamo per qualcuno.

L'intelligenza è la capacità di comprendere idee complesse. Più un'idea è semplice, più basso è il livello di intelligenza richiesto per comprenderla.

La vita sociale è come un'opera teatrale in cui ognuno di noi cerca di giocare un certo ruolo più o meno compreso, accettato o osteggiato dagli altri.

I fatti sono transazioni, laddove un'interazione consiste in un insieme di transazioni e una relazione consiste in un insieme di interazioni abituali.

Il consiglio "divide et impera" riguarda anche l'impero della conoscenza, a condizione che non ci dimentichiamo di ricombinare ciò che abbiamo diviso.

I più intelligenti devono aspettarsi l'ostilità dei meno intelligenti, a meno che i primi non nascondano ai secondi la loro superiorità intellettuale.

Se vuoi essere amato da una certa persona, devi "essere" come essa desidera che tu sia, ovvero devi comportarti come essa desidera che tu ti comporti.

Quando incontrerò la morte l'accoglierò con tutti gli onori e mi congratulerò con lei per la sua puntualità. La morte arriva sempre al momento giusto.

Gli insegnamenti più importanti riguardano il riconoscimento degli insegnamenti errati e di quelli che mirano solo a sottometterci a qualche autorità.

Ognuno vorrebbe (consciamente o inconsciamente) avere un certo dominio su ogni altro, nei limiti del possibile, cioè nei limiti consentiti dall'altro.

Noi non possiamo conoscere le cose in sé, ma solo le loro rappresentazioni, costituite da frammenti di trasformazioni delle energie che esse emanano.

La scuola ci dovrebbe insegnare ad apprendere in autonomia, cioè non solo a copiare il sapere, e a capire cosa sia utile apprendere e cosa non lo sia.

Ci sono comunità di stupidi che stanno bene insieme perché, non sapendo di essere tutti stupidi, non si criticano reciprocamente per la loro stupidità.

Per essere simpatici bisogna avere il coraggio di mostrare le proprie fragilità, non indossare corazze e non mostrare risentimento per chi è più forte.

Per un uomo, offrire dei fiori ad una donna in quanto donna significa porsi ad un livello superiore (protettore) o inferiore (servente), mai paritario.

La mentalità di coloro che hanno il potere è diversa da quella di coloro che lo subiscono. Infatti, appena una persona ottiene il potere, si trasforma.

La maggior parte della gente non sa distinguere le fake news dalle notizie vere. È grazie a tale incapacità che prosperano religioni e altre ideologie.

La realtà (ovvero la verità) è una sola, ma ognuno la vede, valuta e racconta a modo suo, come gli conviene e sempre in modo frammentario e incompleto.

La realtà è un insieme di relazioni e interazioni più o meno favorevoli alla soddisfazione dei bisogni e dei desideri degli esseri viventi interagenti.

L'uomo ha addomesticato (per usarla) ogni specie animale che si è lasciata addomesticare, compresa quella umana. L'uomo è infatti un animale domestico.

Ignorare o denunciare le falsità, questo è il dilemma. Denunciarle significa inimicarsi coloro che vi credono, ignorarle essere complici di un inganno.

L'io (sia quello cosciente che quello inconscio) è soggetto e oggetto allo stesso tempo, e questa coincidenza crea una grande confusione intellettuale.

È più saggia non la persona che ha più conoscenze, ma quella le cui conoscenze sono più utili al fine della soddisfazione dei bisogni propri e altrui.

Se è vero che il passato influenza il futuro, le nostre scelte sono influenzate dal nostro passato. Infatti il nostro passato limita la nostra libertà.

La cognizione di qualunque essenza è il prodotto di classificazioni. Infatti "essere" una certa cosa significa appartenere ad una certa classe di cose.

Immaginate che ogni persona, compresi voi stessi, porti un cartello in cui è scritto che essa interagisce solo con certe persone e solo in certi modi.

Credere alle stesse false promesse di felicità è un fattore di coesione sociale, di condivisione, di unione, e in quanto tale è un fattore di felicità.

Noi umani abbiamo una tendenza innata ad attribuire agli altri intenzioni, sentimenti e pensieri sulla base dei nostri pregiudizi e delle nostre paure.

La soddisfazione di ciascun bisogno umano facilita la soddisfazione di ogni altro bisogno. In altre parole, i bisogni umani si aiutano reciprocamente.

Ci sono due modi per non sentirsi immorali: il primo consiste nel comportarsi moralmente, il secondo nel negare il valore di qualsiasi giudizio morale.

Per me la pazzia consiste nella disconnessione dagli altri, cioè nell'incapacità di comunicare con gli altri in modo comprensibile e credibile da loro.

Tutto ciò che non è casuale segue una o più logiche e leggi. Il problema è conoscere tali logiche e tali leggi. A volte è impossibile conoscerle tutte.

Essere amati da Dio è un'idea sciocca e ingenua, sia che Dio esista, sia che non esista. Uno che ti punisce se non credi in lui e se non lo ami, ti ama?

Quello che è successo durante il nazismo non è stato capito dai più e per questo potrebbe ripetersi. L'umanità non è ancora vaccinata contro certi mali.

Ogni essere umano è in una certa misura vittima dell'incomprensione, egoismo, ignoranza e stupidità altrui, e a sua volta causa delle altrui sofferenze.

L'uomo ha un bisogno fondamentale di interagire con i suoi simili. Questo fatto spiega e dà un senso a tante interazioni sociali apparentemente assurde.

Il piacere nasce dalla soddisfazione di un bisogno o desiderio. Perciò non ci può essere piacere se prima non vi è un bisogno o desiderio da soddisfare.

Un essere umano che non studia la natura umana ritiene di sapere già tutto ciò che è importante sapere su tale argomento, ovvero su di sé e sugli altri.

L'interazione tra umani può avere un fine, ma può anche essere fine a se stessa, ovvero soddisfare il bisogno di interazione ed essere fonte di piacere.

Sappiamo sempre di più come funzionano i sistemi e ancora troppo poco come funzionano gli esseri umani, nonostante il fatto che anche noi siamo sistemi.

Che ruoli (non) ho nella società?
Che ruoli (non) vorrei, (non) potrei, (non) dovrei avere?
Che ruoli (non) voglio, (non) posso, (non) devo avere?


Leggere un libro è un po' come stare in compagnia del suo autore e dei suoi personaggi. È infatti anche un rimedio contro la solitudine e l'isolamento.

Conoscere il pensiero dei grandi della storia della filosofia è utile in quanto ci permette di denunciare con competenza i loro errori e le loro lacune.

Siamo passati dalla selezione naturale a quella culturale. Credo che la seconda sia molto più pericolosa della prima, perché la nostra cultura è malata.

Un essere umano non può non associarsi con qualcuno, e la scelta delle persone con cui assicurarsi è limitata dall'interesse altrui a tale associazione.

A volte, dietro il piacere di fare una certa cosa, si nasconde il piacere dell’idea che gli altri ci ammirino o ci approvino vedendoci fare quella cosa.

L'arte, la musica, la poesia ed ogni forma di bellezza, incluse quelle di cui si servono le religioni, sono l'oppio dei popoli, e anche io ne faccio uso.

La musica unisce, e questo è commovente, ma quando finisce tornano le divisioni e incomprensioni di prima. Unione, quella musicale, effimera e illusoria.

Io credo che teologia e filosofia siano incompatibili. Per la prima Dio è il punto di partenza, per la seconda Dio o la sua negazione il punto di arrivo.

Il libero arbitrio consiste nello scegliere con chi/cosa interagire e con quali regole, limiti e libertà, ovvero conformemente a quale tipo di relazione.

Non mi fido delle religioni che non hanno il senso dell'umorismo, ovvero che non sono capaci di ridere di se stesse, dei propri dei e dei propri seguaci.

Il piacere e il dolore e le loro anticipazioni, cioè l'attrazione e la repulsione, formano i nostri pensieri, le nostre motivazioni e i nostri interessi.

Tutto ciò che ci viene dato, la morte ce lo toglie. In tal senso, tutto ciò che ci viene dato costituisce un prestito da restituire a data da destinarsi.

La verità è così vasta e complessa che è impossibile vederla tutta e in tutte le sue relazioni. Ognuno ne vede solo qualche frammento, chi più, chi meno.

Fuori e dentro di noi c'è un padrone (in piccola parte visibile e in gran parte invisibile) a cui non possiamo disobbedire. È la natura con le sue leggi.

Ogni organismo vivente è il mezzo, lo strumento, il metodo, il progetto, il sistema, la strategia con cui i suoi geni si riproducono, e non il contrario.

La ferrovia è un esempio di come una limitazione di libertà (i binari che impongono un certo percorso) possa essere molto produttiva per un certo scopo.

Il valore che attribuiamo ad una cosa dipende dal valore che attribuiamo alla struttura alla quale quella cosa appartiene nella nostra visione del mondo.

Perché l'uomo desidera conoscere e imparare? È un bisogno fine a se stesso o è strumentale per soddisfare altri bisogni? Propendo per la seconda ipotesi.

La scuola dovrebbe insegnarci non solo ciò che è vero, ma anche ciò che è falso sebbene molti ci credano, e ciò che non è verificabile né falsificabile.

La qualità della relazione tra due persone dipende soprattutto dalla concordanza e dalla compatibilità del valore che essi attribuiscono alle varie cose.

Pensare consiste nel leggere la propria memoria e nel reagire ad ogni parola, frase, immagine, ricordo secondo la propria mappa cognitivo-emotivo-motiva.

Nascondere il disprezzo è stressante specialmente per le persone più sincere. Per questo molti si astengono dal disprezzare anche le cose più spregevoli.

Per essere considerato rilevante da una persona devi essere riconosciuto da essa come suo leader, suo seguace, suo compagno, suo cliente o suo fornitore.

Le parole servono a ricordare, a qualificare, a chiedere, a comandare, a giustificare, a raccontare, a collegare, a informare, a confondere, a ingannare.

Ognuno desidera (consciamente o inconsciamente) che gli altri condividano i propri sentimenti, compreso l'amore o l'odio verso certe persone o certe cose.

Da sempre l'uomo approfitta della sua superiorità fisica e politica rispetto ad altri per imporre loro la sua volontà e ottenere da loro ciò che desidera.

Questionario sulle interazioni: con chi/cosa ho interagito, sto interagendo, voglio interagire, in che tipo di interazione, in quali ruoli, a quali scopi?

Potrebbe essere che Dio, nell'inconscio del mistico, come in quello della gente comune, sia un sostituto o rappresentante dei genitori e/o della comunità.

Quando due persone interagiscono, il risultato dell'interazione dipende soprattutto dalla speciale combinazione delle loro mappe cognitivo-emotivo-motive.

Non siamo "noi" a decidere cosa vogliamo, ma un insieme di cose dentro di noi che interagiscono automaticamente con un insieme di cose al di fuori di noi.

Quando sei con qualcuno, tieni presente le cose che vi uniscono e quelle che vi dividono, e scegli in ogni momento se parlare delle prime o delle seconde.

I filosofi si dividono in due categorie: quelli rassicuranti e quelli inquietanti. Ognuno sceglie quelli che confermano il proprio ottimismo o pessimismo.

L'intensità del bisogno di imitare un certo modello di comportamento è proporzionale alla quantità di imitatori del modello stesso percepita dal soggetto.

Un individuo può agire, verso gli altri, nei seguenti possibili modi: condividere, cooperare, competere, ignorare, adattarsi, imporsi, isolarsi, emigrare.

La persona carismatica lascia intuire una grande potenza e capacità sotto un umile rivestimento e una grande padronanza dietro una servizievole apparenza.

Se riuscissimo anche solo per qualche minuto a inibire ogni reazione emotiva repulsiva (disprezzo, disgusto, paura ecc.) vedremmo e capiremo molto di più.

La filosofia non serve ad insegnarci come essere felici, ma a combattere quelle idee e quei modelli di comportamento che ci impediscono di essere felici.

La felicità non è mai garantita, va difesa e riconquistata continuamente contro le persone e le cose che vorrebbero togliercela apertamente o di nascosto.

Metasentimento: sentimento su un proprio sentimento. Per esempio, provare attrazione o repulsione per un proprio sentimento di attrazione o di repulsione.

Guardare la TV, un film, ascoltare un discorso, una canzone, una musica significa aprire una porta della tua mente e permettere a qualcuno di manipolarla.

Molti media, assecondando i desideri del pubblico, spiegano ciò che la gente fa, ma non perché lo fa, né se ciò che fa sia giusto, né se sia migliorabile.

Litigare è facile, tutti ne sono capaci, anche i più stupidi e ignoranti. Convivere e interagire pacificamente, invece, richiede doti che pochi possiedono.

Anche un bambino ha una visione del mondo. La visione del mondo di un adulto non è necessariamente più vera di quella di un bambino, ma solo più complessa.

Chi non è con me non è necessariamente contro di me, e io non sono necessariamente contro chi disapprovo, né disapprovo necessariamente chi è contro di me.

Amore: parola passepartout a cui ognuno dà il significato che gli pare. Molto usata per nobilitare o giustificare comportamenti discutibili o inspiegabili.

Una poesia non si può discutere. Non può essere giusta o sbagliata, solo bella o brutta, commovente o insignificante agli occhi e al cuore di chi la legge.

Psicologia e filosofia sono per me così intricate e interdipendenti che ritengo necessarie una filosofia della psicologia e una psicologia della filosofia.

Una persona di una certa intelligenza convivere difficilmente con una molto più intelligente perché non tollera di aver sempre torto in caso di disaccordo.

Il senso di colpa è la paura inconscia di essere esclusi dalla propria comunità interiorizzata a causa di un comportamento non rispettoso delle sue regole.

Se fossimo tutti uguali e avessimo tutti gli stessi gusti, la morale sarebbe molto più facile da capire e da applicare, in quanto avremmo tutti la stessa.

È sorprendente che molti siano diventati atei a causa delle ingiustizie del mondo e molti siano diventati credenti per consolarsi delle stesse ingiustizie.

Uno dei grandi problemi della democrazia è che essa permette la propria trasformazione irreversibile in dittatura attreverso un legittimo voto democratico.

L'organismo di un essere umano non ha bisogno di una filosofia fine a se stessa, ma di una filosofia finalizzata al bene dell'organismo e della sua specie.

La psicologia della cooperazione studia i fattori e le condizioni che contribuiscono positivamente o negativamente alla cooperazione tra due esseri umani.

Ci sono persone che, per nascondere anche a se stesse il fatto che cercano il potere per il potere, credono e fanno credere che operano per volontà di Dio.

Una religione può essere usata nel rapporto tra due umani come presunto giudice, alleato, difensore, protettore, contro le pretese indesiderate dell'altro.

Sono certo che, se ogni umano avesse la possibilità materiale di distruggere ogni forma di vita sulla Terra, compreso se stesso, alcuni lo farebbero subito.

Lo scopo della psicoterapia dovrebbe essere il cambiamento di certe logiche cerebrali disfunzionali, consce o inconsce, di tipo cognitivo, emotivo o motivo.

Alla domanda «Di cosa ho veramente bisogno?» si può rispondere con la ragione e/o col sentimento, e le risposte possono essere molto diverse tra i due casi.

Ognuno vorrebbe sempre star bene, ma chi decide il proprio stato d’animo è l’inconscio, e lo fa secondo logiche inconsce, diverse da quelle della coscienza.

Abbiamo paura di capire ciò che ci fa paura, perché per capire qualcosa dobbiamo avvicinarci ad essa, ma abbiamo paura di avvicinarci a ciò che ci fa paura.

A volte, quando due persone discutono, è come se a discutere fossero i loro avvocati, il cui scopo è solo quello di dimostrare il torto della parte avversa.

Visto che l'uomo ha bisogno di riti per confermare la sua appartenenza sociale, inventiamo dei riti intelligenti e produttivi per sostituire quelli stupidi.

La conoscenza, la cultura, l'istruzione non ci rendono felici né ci portano al successo, ma ci aiutano a capire perché non siamo felici né abbiamo successo.

Ogni umano chiede e offre qualcosa agli altri, ma lo fa in modo per lo più confuso, nascosto e inconsapevole, rendendo difficili le interazioni cooperative.

Quando sento qualcuno parlare io so che ciò che dice non è la verità, ma la razionalizzazione di una verità.
Lo stesso vale per ciò che penso e che dico.


La fratellanza scaturisce dall'essere figli degli stesso padre, sudditi dello stesso dominatore, allievi dello stesso maestro, o nemici dello stesso nemico.

In informatica, come in medicina e nella vita in generale, c'è chi preferisce occuparsi di hardware e chi di software. Io appartengo alla seconda categoria.

Interessarsi di malattie psichiche è importante perché non possiamo escludere di non esserne affetti almeno in parte, o che non ne saremo affetti in futuro.

L'immenso potere politico delle religioni abramitiche si basa sulla promessa dell'immortalità, sulla possibilità del Paradiso e sulla minaccia dell'Inferno.

Il presente non esiste, dato che la sua durata è nulla. Esistono solo il passato (come realtà), e il futuro (come immaginazione). Il presente è già passato.

Offendere un insieme (gruppo, organizzazione, comunità, chiesa, stato ecc.) a cui un individuo sente di appartenere equivale a offendere l'individuo stesso.

Agire, subire, informare, informarsi, lasciarsi informare, danno luogo all'appartenere e al possedere, e questi danno luogo all'essere, cioè alle identità.

L'io serve, tra altre cose, a mediare tra i desideri del proprio corpo e quelli dei corpi altrui, e tra i bisogni attuali e quelli futuri (propri e altrui).

Finché gli onesti si tengono fuori dalla politica limitandosi ad inveire contro i politici disonesti, questi continueranno indisturbati a fare i loro comodi.

Quando una falsità è considerata sacra (e di conseguenza indiscutibilmente vera) da milioni di persone, criticarla può essere molto pericoloso e inopportuno.

Occorre liberarsi dai padroni che ci sono stati imposti da bambini, per scegliere liberamente e consapevolmente nuovi padroni a cui affidare la nostra anima.

Metainganno: inganno sull'inganno, ovvero non accorgersi di essere stati ingannati, di avere ingannato qualcuno o di essersi ingannati, non vedere l'inganno.

Non è che la gente non pensi, il fatto è che i più pensano in modo passivo, cioè non controllano i loro pensieri, non scelgono razionalmente a cosa pensare.

Un artista è una persona capace di conferire bellezza a qualunque idea o progetto, anche a quelli più malvagi e più malsani facendoli apparire desiderabili.

La nostra attenzione è attratta dalle novità. Ciò che non cambia non viene notato. Anche per questo i vecchi problemi ancora attuali non vengono affrontati.

Sul fatto che l'umanità sia piena di stupidi, di cattivi e di ignoranti siamo tutti d'accordo. Su chi appartenga a tali categorie siamo spesso in disaccordo.

La resistenza al cambiamento della propria struttura fondamentale è una caratteristica geneticamente determinata di ogni essere vivente e di ogni suo organo.

Ci sono due modi per indurre qualcuno a fare ciò che desideriamo: (1) con la violenza; (2) con promesse o minacce di vantaggi o svantaggi, piaceri, o dolori.

Una mente è un sistema basato su una rete di significati supportata da una rete di neuroni. Pensare, parlare, scrivere è fare un certo percorso in tale rete.

Chi è più in alto ride di chi è più in basso, e chi è più in basso odia chi è più in alto, tranne quando chi è più in alto aiuta chi è più in basso a salire.

Ognuno desidera certi comportamenti da persone libere di scegliere se soddisfare o no i desideri altrui, e cerca di influenzare a proprio favore tale scelta.

Ci sono cose che per me non hanno alcun valore, o hanno un valore negativo, mentre per altri hanno un valore positivo, e viceversa. Questo fatto mi disturba.

Ogni umano ha due bisogni innati in perenne conflitto: essere uguali gli altri, ed essere diversi dagli altri. In alcuni vince il primo, in altri il secondo.

La rete dei neuroni non ha una struttura gerarchica. Infatti ogni neurone può connettersi con qualsiasi altro, indipendentemente dalle rispettive posizioni.

Ognuno di noi ha una visione semplificata della realtà, in cui sono omessi tutti gli aspetti che non riusciamo a capire o a conciliare con le nostre opinioni.

Quanti cristiani sanno perché Cristo si è fatto massacrare? Che bisogno c'era? Chi lo ha voluto? Per far contento chi? E a cosa è servito? Cosa ha dimostrato?

Ciò che scelgo di fare in questo momento determinerà in parte il mio futuro e le opzioni che in futuro mi si presenteranno, tra cui potrò scegliere cosa fare.

Sapere in ogni momento cosa ci manca e cosa ci è di troppo, ovvero di cosa abbiamo bisogno e cosa abbiamo in eccesso, è essenziale per una vita soddisfacente.

A volte non riusciamo a capire un discorso semplicemente perché è falso. Non comprendere una falsità ci salva dall'essere ingannati e dal propagare l'inganno.

Chi disprezza gli altri vive nel continuo timore (conscio o inconscio) di una vendetta da parte dei disprezzati, essendo il disprezzo difficile da nascondere.

In ogni momento dobbiamo scegliere se comandare o obbedire a certe entità (persone, cose, idee, sentimenti, pulsioni ecc.) esterne e interne ai nostri corpi.

Luogo comune non sempre vero, ma spesso: la donna cerca i legami, l'uomo la libertà dai legami. Perciò l'uomo e la donna sono spesso in conflitto d'interessi.

Parti della mia persona interagiscono automaticamente tra loro e con parti del resto del mondo per soddisfare i loro bisogni o quelli di coloro che le usano.

Libertà e competitività sono interdipendenti. Infatti per essere liberi è necessario essere competitivi, e per essere competitivi è necessario essere liberi.

Esprimere le proprie idee è sempre pericoloso, perché chi la pensa diversamente si sentirà minacciato dalla nostra visione del mondo e ci vedrà come un nemico.

Sia fatta la volontà di Dio. Ottimo principio, ma come si fa a conoscere tale volontà? In nome di essa sono stati compiuti i peggiori crimini contro l'umanità.

Per cambiare una cosa bisogna immaginarla diversa nelle sue interazioni con il resto del mondo e chiedersi se le nuove interazioni immaginate sono sostenibili.

Una vecchia tecnica retorica è, di una medaglia, vedere solo una faccia e non il rovescio. È ciò che fanno tutti i politici, e, di conseguenza, i loro seguaci.

Così come in musica ci sono musicisti virtuosi, altri mediocri, e persone stonate, così in tutte le altre attività della vita umana, tra cui quella di pensare.

Quanto più una persona è solitaria, tanto più viene vista con sospetto dalla gente comune, a causa della sua maggiore libertà dal reciproco controllo sociale.

Io e gli altri, ciascuno con i suoi algoritmi. Siamo tutti portatori di algoritmi che regolano il nostro comportamento e interagiscono anche a nostra insaputa.

Una persona disperata è distruttiva. Per questo tutto ciò che infonde speranza in modo sostenibile (come le religioni) è utile per mantenere l'ordine pubblico.

Come ci insegna George Herbert Mead, nella nostra mente vive ed opera l'Altro generalizzato, con cui l'inconscio dialoga continuamente, e da cui prende ordini.

La filosofia dovrebbe anche servire per imparare a comunicare con chi ignora o detesta la filosofia e non è in grado di comprendere argomentazioni filosofiche.

Il senso del dovere è una mistificazione. Infatti le cose le facciamo perché dal farle ci aspettiamo un piacere o perché dal non farle ci aspettiamo un dolore.

Ogni comunità è esclusiva e inclusiva allo stesso tempo. Inclusiva verso chi ne rispetta le regole (forme, norme, valori), esclusiva verso chi non le rispetta.

Non c'è nulla che sia sempre e comunque buono. In ogni situazione il valore di ciascuna cosa dipende dalla situazione stessa. Insomma, ogni valore è relativo.

Se pensi a una rosa non pensi a un dinosauro, né alla democrazia, a meno che qualcuno non ti presenti un quadro dove sono rappresentate quelle tre cose insieme.

Qualunque filosofia che non si ponga come obiettivo la trasformazione della società o dell'individuo è inutile, o è utile solo a giustificare lo stato presente.

La saggezza di una persona non dipende dalla quantità delle conoscenze acquisite, ma dalla loro utilità rispetto alla soddisfazione dei bisogni propri e altrui.

Non nasciamo con doveri, non esistono doveri né diritti naturali, ma ci conviene darci dei doveri e dei diritti se non vogliamo che la specie umana si estingua.

Viviamo perché abbiamo bisogno di vivere; moriamo perché abbiamo bisogno di morire. Non siamo noi a decidere di cosa abbiamo bisogno, ma qualcosa dentro di noi.

L'adorazione di uno stesso dio costituisce motivo e strumento di coesione sociale, così come l'adorazione di un certo tipo di bellezza ovvero di stile estetico.

L'errore che tutti facciamo è quello di pensare che gli altri pensino come noi, ragionino come noi, sappiano ciò che sappiano noi, sentano ciò che sentiamo noi.

Un grande successo nell'automiglioramento è riuscire a trasformare una risposta cognitivo-emotiva spontanea di disprezzo o paura in una di curiosità o simpatia.

Dio è il rappresentante e nume tutelare della comunità. Se fossi l'ultimo umano rimasto sulla terra, non rimarrebbe nemmeno Dio perché sarebbe divenuto inutile.

L'uomo è l'unico animale capace di dare un nome e un senso a cose, esseri viventi, idee ecc., che senza il suo intervento non avrebbero né un nome, né un senso.

Abbiamo bisogno di nemici da combattere, altrimenti le nostre capacità difensive si atrofizzano. E se non troviamo nemici reali dobbiamo inventarli o simularli.

La vita umana oggi: otto miliardi di portatori di bisogni e desideri. Bisogni e desideri da comprendere, conciliare, regolare e soddisfare per quanto possibile.

Ogni elemento culturale (per esempio una canzone) può costituire un punto di convergenza o divergenza sociale, di comunità o estraneità di gusto e appartenenza.

L'uomo è l'unico animale capace di torturare un suo simile per ottenere qualcosa da lui, o per il piacere connesso al potere di condizionare le emozioni altrui.

Quando proviamo piaceri o dolori non sappiamo quali siano le rispettive cause, ma le attribuiamo alle situazioni nelle quali i piaceri e i dolori si presentano.

Ognuno ha ragione dal suo punto di vista. Dipende da dove uno guarda. Non tutti i filosofi hanno una visione a 360 gradi, anzi forse solo una minoranza di essi.

Il guaio di internet è che permette a qualsiasi imbecille di improvvisarsi giornalista indipendente potendo raggiungere un'enorme quantità di lettori imbecilli.

Non possiamo conoscere la realtà direttamente né completamente. Possiamo solo tentare di indovinare e immaginare alcuni suoi aspetti, cioè alcune sue relazioni.

C'è una domanda che ci poniamo sempre inconsciamente di fronte a qualsiasi essere umano, e a cui inconsciamente rispondiamo: cosa pensa di me, e come mi valuta?

A forza di migliorare se stessi si finisce per diventare migliori di altri, e questo dà fastidio a chi è stato superato. Perciò per migliorare ci vuole coraggio.

Nel corso della mia vita ho incontrato tante cose e persone che mi hanno aiutato, e che oggi mi sarebbero inutili o persino dannose. Ogni tempo ha i suoi valori.

Per certe persone, mettere in ordine ciò che è disordinato è fonte di piacere. Per ottenere tale piacere, quelle persone hanno bisogno di situazioni disordinate.

La tendenza a schierarsi dalla parte dei vincitori è un tratto molto comune della natura umana. Evidentemente ha una funzione adattiva in senso evoluzionistico.

L'amore (qualunque cosa sia) non è una condizione on/off, ma ha un'intensità variabile e non c'è alcun criterio oggettivo per stabilire quando sia 'sufficiente'.

Tutto ciò che impariamo(nel bene e nel male) lo impariamo da altri. Perciò è importante saper scegliere con spirito critico i propri maestri e i propri modelli.

La plasticità cerebrale (cioè la capacità di apprendere) è massima nei bambini e diminuisce con l'età. Per questo chi resta bambino più a lungo impara più cose.

La società umana ha tre anime: una cooperativa, una competitiva e una selettiva, a volte in guerra tra loro, a volte alleate, a volte palesi, spesso nascoste.

Il fatto che un certo discorso ti dia piacere, ti affascini, ti rassereni, ti rassicuri, ti consoli, ti dia speranza, non significa che ciò che afferma sia vero.

Quando qui ed ora non abbiamo nulla da fare, nessun problema da risolvere, nessun compito da eseguire, la nostra mente immagina il futuro sulla base del passato.

Il fatto che miliardi di orologi segnino la stessa ora (con pochi secondi di differenza) dovrebbe far ricredere chi pensa che non esista alcuna realtà oggettiva.

Per non ammalarsi di testa occorre avere almeno 4-5 persone che stimiamo, che ci stimano e ci vogliono bene anche se tutti gli altri ci disprezzano o ci ignorano.

Molti non sono disposti a rinunciare alla religione che è stata loro inculcata malgrado le sue assurdità, perché non sanno come sostituirla come fondamento etico.

Le cose, le parole, le idee non hanno un senso o un significato in sé; è la psiche che dà loro un senso e un significato, più o meno diverso da persona a persona.

Anche i bugiardi, i ciarlatani e gli stupidi, in mezzo ad affermazioni false, infondate o insignificanti, dicono cose sensate, altrimenti nessuno li ascolterebbe.

Dobbiamo imparare a distinguere ciò che ci piace per le sue qualità intrinseche da ciò che ci piace perché contribuisce a darci una identità sociale desiderabile.

Solo il caso non ha senso. Tutto il resto ne ha, anche quando non lo capiamo. Tuttavia potrebbe essere un senso spaventoso per chi spera in uno di tipo religioso.

Per i credenti in una narrazione o mitologia o narrazione non importa se ciò in cui credono sia vero, ma che ciò in cui credono costituisca un legame comunitario.

Noi desideriamo che gli altri la pensino come noi, ma se questo non avviene allora preferiamo che gli altri non pensino affatto piuttosto che diversamente da noi.

Il vantaggio del complottismo è che offre spiegazioni semplici a problemi complessi, tanto semplici che anche i meno dotati intellettualmente possono comprendere.

A mio parere, servirsi della prostituzione è la soluzione più facile per chi desidera avere interazioni sessuali senza impegnarsi in relazioni amorose vincolanti.

Se vuoi avere una relazione (libera e non forzata) con qualcuno, devi dargli di te un'immagine compatibile con i suoi gusti, i suoi desideri e le sue aspettative.

Le nostre scelte sono il risultato di algoritmi, cioè di logiche, oppure sono casuali. La libertà intesa come non essere soggetti a vincoli è dunque un'illusione.

Il vero filosofo è un demistificatore di inganni e di autoinganni. Lo stesso vale per il vero psicologo. Infatti il vero filosofo è anche psicologo, e viceversa.

Quasi nessun essere umano si chiede perché gli piace ciò che gli piace, e quasi tutti pensano, senza dubitarne, che ciò che a loro piace sia buono, giusto e vero.

Ciò che più desidero capire è il senso (cioè la logica) di ogni comportamento umano, anche di quelli che mi sembrano più insensati, più terribili, più repellenti.

Tranne rare eccezioni, tra uomini e donne c'è sempre stata una rivalità esplicita o implicita, accompagnata da un disprezzo reciproco consapevole o inconsapevole.

Io (cioè la mia coscienza) sono cosciente di me stesso e degli altri. Gli altri (cioè le coscienze altrui) sono coscienti di se stessi e degli altri, me compreso.

La grande popolarità della narrativa romantica è dovuto al fatto che, nella maggior parte delle relazioni di coppia, non c'è il tipo di amore narrato nei romanzi.

Le emozioni sono i mezzi mediante i quali il corpo e la mente inconscia comunicano con le mente cosciente, e la dirigono secondo i loro bisogni e le loro logiche.

Vorrei che tutte le persone di buona volontà e di buona mente si uniscano e si organizzino culturalmente e politicamente per fare la storia, piuttosto che subirla.

È impossibile non comunicare al nostro interlocutore, mediante il linguaggio non verbale, i nostri sentimenti e le nostre opinioni sulla sua persona e le sue idee.

Ognuno ha bisogno di essere riconosciuto come appartenente a certe comunità, classi o categorie, e come posizionato ad un certo livello di certe gerarchie sociali.

Ad ogni cosa che vedo o che sento ho una certa reazione cognitivo-emotiva automatica e involontaria. Posso cambiarla? Voglio cambiarla? Quanto? Quanto? Dove? Come?

Ogni volta che incontro un umano devo recitare una parte, devo comportarmi in modo tale da non spaventarlo ed evitare che mi aggredisca, mi disprezzi o mi calunni.

Amore e libertà sono antitetici, ovvero si escludono a vicenda. Infatti l'innamorato è felice di non essere libero e del fatto che la persona amata nemmeno lo sia.

Una tipica domanda da introverso: che conseguenze potrebbe avere per me e per gli altri (nel breve, medio e lungo termine) ciò che sto considerando di fare adesso?

La cultura è una collezione di strumenti con i quali qualcuno ha cercato (o cerca) di farci credere, non credere, fare, non fare, sentire, non sentire, certe cose.

Quando si collegano tra loro certe idee, dopo un periodo di gestazione più o meno lungo, ne nascono spontaneamente di nuove, frutto di una reciproca fecondazione.

Le informazioni sono la base non solo delle funzioni cognitive e logiche consce e inconsce di noi umani, ma della stessa vita animale e vegetale a tutti i livelli.

Fotografie, quadri, souvenir, soprammobili, media in genere ecc. sono artifici che ci permettono di influenzare il nostro pensiero, di guidarlo in certe direzioni.

Lo studio dei maestri dovrebbe essere finalizzato al loro superamento o completamento, perché nessun maestro è sufficiente per imparare a vivere nel proprio tempo.

Succede comunemente che uno trovi errori e/o falsità nelle idee di un altro solo perché non le capisce, e/o perché non riesce a sopportarne le conseguenze emotive.

Quando con la razionalità non riesce a risolvere i propri problemi, l'uomo ricorre all'irrazionalità. Come dice la canzone: proviamo anche con Dio, non si sa mai..

Può una religione riformare se stessa senza uno scisma? Ne dubito. Il problema di ogni religione è che considera un peccato, un sacrilegio metterla in discussione.

Ogni cosa che facciamo serve a soddisfare uno o più bisogni. Dovremmo perciò chiederci: quali bisogni stiamo cercando di soddisfare facendo ciò che stiamo facendo?

"Credere, obbedire, combattere" è stato sostituito da "Credere, obbedire, comprare". Siamo infatti tutti più o meno manipolati da preti, politicanti e commercianti.

Io sarei favorevole ad una democrazia in cui possano votare solo coloro che hanno superato un esame di educazione civica, cultura generale e alfabetismo funzionale.

Non sono gli stati che devono essere governati, ma i popoli, e qualsiasi analisi politica che non tenga conto della psicologia del popolo da governare è inefficace.

Si fa presto a dire amore, ma molti non hanno tempo né energia per amare, e ad altri non viene permesso dalla gelosia di qualcuno che vorrebbe l'amore tutto per sé.

Lo scopo di una psicoterapia dovrebbe essere quello di modificare o neutralizzare le risposte cognitivo-emotive alla percezione di certe idee, immagini e/o domande.

Quanto meglio si conosce la natura umana, tanto più si è capaci di prevedere il comportamento, le emozioni e i pensieri propri e altrui in determinate circostanze.

Un essere umano nel corso di una giornata ha bisogno di diverse cose, e la frustrazione di un bisogno non può essere compensata dalla ipersoddisfazione di un altro.

Un filosofo è uno che pensa al posto di migliaia di persone che non lo fanno. Il guaio e che quelle migliaia di persone non si curano di ciò che pensa il filosofo.

Le religioni rispondono, ognuna a modo suo, a domande a cui non è possibile rispondere razionalmente. Tra tali domande, una fondamentale è: perché esiste il mondo?

La vita consiste in un’enorme quantità di problemi e in una piccola quantità di soluzioni, molte delle quali si dimostrano inefficaci e causa di ulteriori problemi.

Ogni tanto faremmo bene a osservare il mondo con occhi nuovi, come se fosse la prima volta che riuscianmo a vedere ogni cosa dopo essere stati ciechi dalla nascita.

Un gruppo sociale può anche essere un sistema di mutuo riconoscimento e di mutua approvazione, riconoscimento e approvazione di cui abbiamo tutti un grande bisogno.

A volte noi umani diamo un senso in ciò che non ha senso, non diamo un senso in ciò che ha una senso, e diamo un senso diverso da quello vero a ciò che ha un senso.

Tra le cause della misontropia ci possono essere il sentirsi non abbastanza apprezzati, non abbastanza compresi, non abbastanza amati, o il sentirsi diversi e soli.

Quando si ride, si ride sempre di qualcuno (o di se stessi), e ogni ridere è un deridere, ovvero un abbassare il bersaglio della derisione, diminuire il suo status.

Se Dio esistesse, non avrebbe bisogno di intermediari. Ma Dio non esiste, e approfittando di questo molti fanno dell'intermediazione divina un mestiere e un vanto.

La ragione per cui non conviene mentire (salvo eccezioni) non è di ordine morale, ma pragmatico. È che la menzogna, se scoperta, fa perdere credibilità al mentitore.

Preferisco parlare con persone che non sanno nulla di filosofia, o la disprezzano in assoluto, piuttosto che con amanti della filosofia irretiti da cattivi filosofi.

Se vi dicessi che sono felice fareste bene a dubitarne. Infatti potrei dirlo (e crederci mentendo a me stesso) per ostentare una mia presunta superiorità filosofica.

La paura di essere giudicati può condurre ad un comportamento rigidamente moralista o, al contrario, ad un totale relativismo morale, ovvero ad una morale fai-da-te.

Io non ho inventato nulla. Ho solo selezionato e connesso in un modo nuovo idee altrui che ritengo utili alla soddisfazione dei bisogni umani, a cominciare dai miei.

Per vivere una vita soddisfacente, l'uomo ha bisogno di bisogni da soddisfare e dei mezzi per soddisfarli. Senza bisogni non ci sono emozioni, né dolore, né piacere.

Una delle cose più interessanti che la moderna fisica ci insegna è che non possiamo conoscere nulla delle cose in sé, ma solo qualcosa delle interazioni tra le cose.

Quando sento un ignorante di scienze naturali parlare di fisica quantistica per avvalorare teorie esoteriche o parapsicologiche non so se ridere, piangere o inveire.

Si è malinconici perché si hanno pensieri tristi o si hanno pensieri tristi perché si è malinconici? Forse sono veri entrambi i casi, in un perfetto circolo vizioso.

C'è un tempo per ogni cosa. La stessa cosa può essere buona in certi momenti e cattiva in altri. Nulla è sempre buono e nulla sempre cattivo, tranne l'irreparabile.

Il problema non è quanto i dati narrati dalle religioni siano veri o falsi (sono ovviamente falsi), ma quanto faccia bene o male all'umanità credere che siano veri.

Cambiare o non cambiare, questo è il dilemma. Chi dovrebbe cambiare? Quali cose dovrebbe cambiare? Come dovrebbe cambiarle? Come cambierà il mondo se nessuno cambia?

Quando non si riesce ad avere buone relazioni reali, ci si accontenta di buone relazioni virtuali o immaginarie, come quelle offerte dalla letteratura e da internet.

Il significato e il valore di qualsiasi cosa non sono intrinseci alla cosa, ma dati dal suo contesto. Infatti cambiando contesto cambiano il significato e il valore.

Il massimo della ciarlataneria è la promessa del Paradiso come ricompensa per l'obbedienza alle disposizioni di chi si presenta come intermediario tra Dio e l'uomo.

La felicità dipende in gran parte da cosa ci aspettiamo dagli altri, e il comportamento degli altri verso di noi dipende in gran parte da cosa ci aspettiamo da loro.

Dato che per sopravvivere e soddisfare i nostri bisogni abbiamo bisogno della cooperazione degli altri, abbiamo bisogno di adattarci ad essi in qualche modo e misura.

L'uomo è sempre impegnato ad affermare e confermare la propria identità sociale, sia mentre interagisce con altri, sia quando è solo, in attesa dei prossimi incontri.

Il peccato è una disobbedienza o un tradimento. Il senso di colpa che ne deriva è la paura inconscia della punizione da parte della società e dell'eventuale divinità.

Cosa condividere? Con chi? Come? Quando? Quanto? Cosa non condividere? Perché condividere? Perché non condividere? Condividere o non condividere, questo è il dilemma.

Tra ordine e caso ci vuole un certo equilibrio, senza il quale la vita non potrebbe sussistere. Guardiamoci dunque da eccessi di ordine come da eccessi di casualità.

Colpevoli o innocenti, volontari o involontari, siamo comunque la causa dei mali della società, per tutto ciò che facciamo e ancor più per tutto ciò che non facciamo.

La "creatura" (il mondo vivente) dipende dal "pleroma" (il mondo non vivente); il pleroma, invece, non dipende dalla creatura anche se può essere trasformato da essa.

Io non credo che la casualità sia l'opposto della causalità. La casualità è causata da leggi fisiche. Ciò che rende un fenomeno casuale è solo la sua imprevedibilità.

Un essere umano socialmente isolato è debole, irrilevante e insignificante. Solo in quanto membro di una comunità l'uomo diventa importante, significativo e potente.

Ogni umano viene giudicato (e trattato di conseguenza dagli altri) per come si presenta, per ciò che fa, per ciò che non fa, per ciò che dice e per ciò che non dice.

Se la filosofia servisse ad aumentare la felicità, gli esperti di filosofia dovrebbero essere più felici dei non esperti. Ma non è sempre così, anzi quasi mai è così.

Gli umani cercano di accrescere non solo la propria potenza (il più possibile e per quanto possibile), ma anche l'apparenza, agli occhi altrui, della propria potenza.

Una scelta consapevole è sempre limitata dalla consapevolezza delle opzioni praticabili. Chiediamoci dunque quali siano le nostre opzioni e quanto siano praticabili.

Per ottenere uno stesso bene, certe persone debbono pagare, in denaro, in fatica o in umiliazioni, molto più di certe altre. Così si misura la disuguaglianza sociale.

Il messaggio nascosto nella pubblicità è "io valgo più di tanti grazie a questo prodotto". Oppure "il possesso di questo prodotto aumenta il valore del proprietario".

Non si può avere empatia verso tutti gli altri esseri viventi, ma solo verso alcuni di essi, quelli più vicini nello spazio e nel tempo, e quelli più rappresentativi.

Siamo tutti affetti da conflitti di interesse perché qualsiasi cosa facciamo, esprimiamo o pensiamo può essere più o meno vantaggiosa per noi e svantaggiosa per altri.

L'uomo è libero di scegliere cosa fare e non fare, ma non è chiaro quale sia, al suo interno, l'agente che sceglie, ovvero l'io cosciente e/o qualche agente inconscio.

Il discorso del ciarlatano: tu stai male a causa di una certa, semplice causa e io posso indicarti o fornirti gli strumenti per eliminare o neutralizzare quella causa.

Una certa cosa che mi piace a qualcuno dispiace. Una certa altra cosa che mi dispiace a qualcuno piace. Queste discordanze rendono difficile e dolorosa la vita umana.

Il tatto è una disattenzione volontaria praticata per non mettere in difficoltà il proprio interlocutore quando questo rivela inavvertitamente qualcosa di inquietante.

Il successo di una religione può essere dovuto, tra l'altro, al fatto che anche chi non ci crede la può trovare utile come limitazione volontaria della libertà altrui.

Chiedi a una persona come affronterebbe un certo problema o conflitto e dalla risposta ti farai un’idea della sua intelligenza, della sua cultura e della sua moralità.

Gli altri ci giudicano, e noi giudichiamo gli altri. Da tali giudizi, di cui siamo più o meno consapevoli, dipendono le nostre interazioni e le nostre non-interazioni.

Come possiamo insegnare agli altri a fare cose che non siamo capaci di fare noi stessi? Come possiamo insegnare agli altri ad essere felici se non lo siamo noi stessi?

La messa in atto della propria capacità di fare del male a qualcuno può dare una piacevole sensazione di potenza. Per questo molti fanno del male anche gratuitamente.

Cosa diresti di uno che ti punisce se non credi in lui, in ciò che dice o nei suoi poteri? È così che si comportano i dittatori e gli dei, tra cui il Dio della Bibbia.

L'uomo ha bisogno di trovare un "senso" alle cose, ma questo non significa che le cose abbiano un senso. Un bisogno non rende reale la cosa di cui si sente il bisogno.

L'uomo non ha un'anima unica, ma almeno quattro, e un ministero per ciascuna di esse: cooperazione, competizione, imitazione, selezione. Ovviamente sono anime mortali.

Il fatto che io affronti analiticamente piuttosto che idealisticamente o sentimentalmente il problema dei miei rapporti con gli altri può essere mal visto dagli altri.

Non posso escludere che la mia esistenza sia solo un cursore che si muove in uno spazio-tempo infinito già determinato che comprende tutto il passato e tutto il futuro.

Si può essere padroni o schiavi delle idee proprie e altrui. Le idee possono essere usate come risorse o gabbie mentali, come strumenti di conservazione o di progresso.

La duratura coesione di molti matrimoni potrebbe essere dovuta semplicemente alla difficoltà per ciascun coniuge di trovare una migliore alternativa al proprio partner.

La malattia mentale, al pari della cultura, è contagiosa. D'altra parte, ogni cultura è morbosa nella misura in cui impone o propone comportamenti malsani o repressivi.

Quando al buon cristiano capita qualcosa di buono, lui ringrazia Dio per il dono che da Lui ha ricevuto. Quando gli capita una disgrazia, lui dice che Dio è misterioso.

Se vogliamo continuare a crescere mentalmente, non dobbiamo mai smettere di chiederci il perché di tutto ciò che avviene, e non dobbiamo mai contentarci delle risposte.

Ogni momento di coscienza è influenzato da quelli precedenti e condiziona quelli futuri. A tali influenze vanno aggiunte quelle costituite dalle percezioni del momento.

Il sacro è assolutamente soggettivo. Nulla è sacro in sé. Sacro è ciò a cui l’uomo attribuisce una sacralità, secondo le sue convenienze, le sue paure e i suoi inganni.

Come il menagramo di Pirandello che chiese la patente di iettatore, così io chiedo la patente di arrogante, essendo stufo di essere considerato arrogante a sproposito.

Ogni sapere la cui verità non può essere dimostrata con il metodo scientifico è oggetto di filosofia. In altre parole, qualsiasi filosofia consiste in saperi opinabili.

Il rapporto tra due personae A e B è di buona qualità nella misura in cui la coscienza di A è cosciente della coscienza di B e delle diversità tra di esse, e viceversa.

Uno dei motivi per cui molti evitano la filosofia e la psicologia, è che mediante queste discipline possono essere svelati gli inganni che preferiscono tenere nascosti.

Ogni umano deve conciliare tre volontà: (1) Ciò che vuole la propria coscienza. (2) Ciò che vuole il resto del suo organismo (inconscio). (3) Ciò che vogliono gli altri.

In ogni momento la mia coscienza e il mio inconscio combattono per il controllo della mia persona. Il mio corpo è un campo di battaglia. Normalmente l'inconscio prevale.

Purtroppo non siamo, per temperamento ed educazione, tutti ugualmente sensibili e purtroppo chi è meno sensibile non capisce cosa prova chi è più sensibile, e viceversa.

Provate per qualche minuto a immaginare di essere pazzi. Forse scoprirete qualcosa di interessante sulla natura umana e su voi stessi, che non avete mai osato conoscere.

Ognuno promuove le qualità che possiede, i giochi ai quali è vincente e le discipline in cui è più competente, ovvero competitivo. In tal modo ognuno promuove se stesso.

La competizione tra umani è tale che i più ignoranti cercano di annullare i vantaggi dei più sapienti screditandoli e minimizzando o non riconoscendo le loro conoscenze.

L'umorismo ha a che fare con il doppio vincolo. L'effetto umoristico si ha quando un doppio vincolo si risolve improvvisamente nel senso più gradevole per l'osservatore.

Quando sentiamo un discorso, ciò che più conta non è quanto esso sia vero ma quanto e a chi esso sia utile o dannoso, ovvero quali conseguenze potrebbe avere e per chi.

Ogni umano è motivato ad appartenere a cose di valore e a possedere cose di valore, secondo i valori tipici delle comunità a cui appartiene o a cui vorrebbe appartenere.

Un essere umano è costituito e costruito dai suoi bisogni. La vita è fondata sui bisogni. I bisogni non sono un aspetto della vita, sono l'origine e il motore della vita.

È interessante la diversità di opinioni sul senso della vita da parte di noti intellettuali e artisti. Non ci preoccupiamo dunque se non abbiamo idee chiare in proposito.

Spesso confondiamo i nostri desideri con la realtà. L'uomo cerca la bellezza, la semplicità, l'armonia, tutte cose che in natura non ci sono anche se crediamo di vederle.

Io penso che per conoscere se stessi occorre prima conoscere la natura umana in generale. Solo rispetto ad una conoscenza generale è possibile una conoscenza particolare.

Ci sono persone che mentono sapendo di mentire e altre che mentono non sapendolo, ovvero ignorando che ciò che vedono, pensano e dicono è totalmente o parzialmente falso.

Alcuni dicono che per valutare un libro bisognerebbe prima leggerlo direttamente e per intero. È come raccomandare di accendere un fiammifero per accertarsi che funziona.

Credere che la propria famiglia, la propria comunità, la propria nazione siano migliori delle altre è l'errore più comune e più stupido in cui incorrono gli esseri umani.

Noi ci illudiamo di fare e pensare ciò che vogliamo, ma in realtà facciamo, pensiamo e vogliamo ciò che la natura e la società ci impongono, con pochi margini di libertà.

Ciò che ora mi piace
fra un'ora mi annoierà.
Domani forse mi piacerà di nuovo
per un po' di tempo.
Il piacere è sempre provvisorio,
forse anche il dolore.


Da un certo punto di vista, la masturbazione è un esperimento neurologico in cui si osservano gli effetti delle simulazioni percettive sui processi emotivi e fisiologici.

Ogni epoca dovrebbe reinterpretare (e ri-criticare) gli autori del passato alla luce delle sue nuove conoscenze. Nessuna interpretazione o critica può essere definitiva.

È opportuno usare cautela nel rivelare le proprie appartenenze e non appartenenze, per evitare l'ostilità di coloro che appartengono ad insiemi rivali rispetto ai propri.

Ogni umano ha bisogno di occupare un posto nella società, adatto alla propria personalità, alle proprie capacità e alla propria competitività, e riconosciuto dagli altri.

Tra i motivi per cui l'imitazione dei comportamenti altrui è così pervasiva nell'Uomo, c'è il fatto che essa viene solitamente premiata, sin dalla nascita dell'individuo.

Ognuno si preoccupa di come gli altri lo valutano, ma ognuno ha i suoi propri altri, con i propri valori e i propri criteri di valutazione, diversi da persona a peresona.

Ogni umano ha un certo potere, più o meno grande, su altri, anche per il solo fatto che può accusarli di atti illegali o immorali, costringendo gli accusati a difendersi.

Lo stupido desidera comandare quanto l'intelligente e spesso vi riesce, anche perché gli stupidi, che sono maggioranza, preferiscono essere comandati da stupidi come loro.

La felicità: per alcuni arriva inaspettata, per altri arriva dopo terribili fatiche, per altri ancora non arriva mai. Anche perché non è chiaro cosa sia e da cosa dipenda.

Il desiderio di ricevere amore è normalmente più grande del desiderio di darlo, specialmente a coloro da cui non ci aspettiamo nulla in cambio. Perciò i conti non tornano.

Un'opera d'arte o di letteratura non è per tutti. Ogni autore ha il suo pubblico, più o meno raffinato, più o meno intelligente e più o meno interessato a certe tematiche.

Ho diversi maestri e cerco di collegare e organizzare le loro idee in modo da ottenere una comprensione della natura umana che sia maggiore della somma dei singoli saperi.

Perché stupirsi della grande circolazione di fake news? Le religioni, che hanno miliardi di credenti, sono fondate su fake news, come, ad esempio, i racconti dei miracoli.

Considero le religioni organizzate strumenti per limitare l'intelligenza della persone e renderle in tal modo più facilmente governabili, come pecore accudite da pastori.

Il filosofo studia ciò che appare, lo psicologo ciò che è nascosto, il filosofo cerca le verità, lo psicologo le falsità, specialmente quelle involontarie e inconsapevoli.

Gli altri sono sempre dentro di noi, ci osservano e ci giudicano in ogni momento. Gli altri, non Dio. La voce della coscienza morale è la voce degli altri interiorizzati.

Molte interazioni sociali servono solo allo scambio di una reciproca approvazione, affinché gli interessati possano placare le loro paure inconsce dell'isolamento sociale.

Non posso scegliere il mio umore, dato che non uso droghe né psicofarmaci. Posso tuttavia cercare di vivere saggiamente, sperando che la saggezza favorisca il buon umore.

Io ti valuto, tu mi valuti, io mi valuto, tu ti valuti, tutti valutano gli altri e se stessi. Secondo quali cognizioni? Quali sentimenti? Quali motivazioni? Quali logiche?

Per star bene è necessario soddisfare i propri bisogni. Per soddisfare i propri bisogni bisogna conoscerli. Quindi, per stare bene è necessario conoscere i propri bisogni.

Di professione, se rinascessi, non mi dispiacerebbe fare il critico filosofico, uno che di ogni testo filosofico ti dice cosa (secondo lui) c'è di buono e cosa di cattivo.

Mentre i filosofi discutono tra loro, i politici e gli industriali decidono le sorti della società, e il popolo si lamenta dei filosofi, dei politici e degli industriali.

Tra la maggior parte degli umani c'è un tacito accordo per cui nessuno vede la falsità dell'altro, né la propria. Questa è la base del rispetto reciproco e dell'autostima.

L'informazione (contenuta nel DNA e nelle strutture cerebrali) è la base della vita, del comportamento innato e del modo in cui un essere vivente elabora le sue esperienze.

Ciò che sento per gli altri dipende da ciò che io credo gli altri sentano per me, e ciò che gli altri sentono per me dipende da ciò che gli altri credono io senta per loro.

Quando siamo in disaccordo con qualcuno, abbiamo bisogno di credere che l'altro sia in errore, perché altrimenti saremmo noi a sbagliare, cosa insopportabile e inquietante.

Amore, un concetto in cui gli esperti abbondano (specialmente tra quelli che lo cercano e non lo trovano) e si può dire tutto e il contrario di tutto senza essere smentiti.

OK: due lettere per indicare il bene; KO: due lettere per indicare il male; OKKO quattro lettere per indicare la potenzialità di bene e male in ogni cosa. Ogni cosa è OKKO.

Io giudico gli altri e gli altri mi giudicano. Da questi giudizi dipendono le nostre relazioni, e dalla qualità delle nostre relazioni dipendono i nostri piaceri e dolori.

L'arte della sottrazione consiste nel togliere o nascondere, in un contesto, tutto ciò che non è in una relazione essenziale con il resto. Ciò che rimane è l'opera d'arte.

Per me, meditare consiste nell'ascoltare le volontà dei miei dèmoni, in quanto padroni e amministratori dei miei sentimenti, ovvero dei miei piaceri e delle mie sofferenze.

Le religioni abramitiche sono estremamente ingiuste perché promettono, dopo la morte, premi e castighi sproporzionati rispetto al bene e al male che uno fa in questa vita.

Alcuni considerano assolute, cognizioni che sono relative. Per alcuni tutto è assoluto e nulla relativo. Alcuni non capiscono nemmeno la differenza tra assoluto e relativo.

La filosofia, mediante argomentazioni razionali, giustifica ciò che ci è simpatico, condanna ciò che ci è antipatico, e convalida e celebra le gerarchie che ci favoriscono.

A volte, dietro la paura di offendere si nasconde la paura della reazione aggressiva dell'offeso, e dietro la gentilezza si nasconde la speranza che essa venga ricambiata.

Scegliere liberamente, momento per momento, se pensare o non pensare, e a cosa pensare, può costituire una meravigliodsa avventura intellettuale e una conquista di libertà.

Il sacro è una cosa misteriosa di cui si deve collettivamente avere un timoroso rispetto tale da proibirci di analizzarla e di criticarla. Immunità intellettuale del sacro.

Una metamappa è una mappa mentale in cui sono rappresentate delle mappe mentali proprie e/o altrui. Un umano è tanto più evoluto quanto più è capace di concepire metamappe.

Quando si parla di valori è impossibile non fare confronti tra ciò che vale di più e ciò che vale di meno, siano le cose confrontate animate o inanimate, oggetti o persone.

Gli esseri umani sono portatori. più o meno consapevoli. di bisogni, di strategie per la loro soddisfazione e di sentimenti che corrispondono al loro grado di soddisfazione.

La solitudine è una medicina da prendere a dosi che non vanno superate, pena l'emarginazione. Ognuno può permettersi dosi più o meno forti, a seconda delle proprie capacità.

Il presente dipende dal passato come il futuro dipende dal presente. Noi siamo il prodotto del nostro passato e la causa del nostro futuro, insieme ad altre forze e al caso.

Le interazioni spontanee tra due persone A e B dipendono soprattutto dalla configurazione di A nella mappa mentale di B e dalla configurazione di B nella mappa mentale di A.

Criticare una critica non significa negare il diritto di criticare, così come consentire una critica non significa accettarla. Anche le critiche debbono essere criticabili.

Ci sono persone che, ad un certo punto della loro vita, perdono la capacità di imparare cose nuove, e da allora restano difensivamente ancorate a ciò che hanno già appreso.

La mia ambizione è quella di scoprire cose importanti che sono sotto gli occhi di tutti ma che nessuno vede o di cui nessuno capisce l'importanza, le cause e le conseguenze.

L'io è responsabile del proprio inconscio in quanto può curarlo (anche se solo indirettamente e lentamente) mediante lo studio delle psicologie e la pratica di psicoterapie.

Sarebbe bello se ciò che è bello fosse anche buono e vero, e se ciò che è brutto fosse anche cattivo e falso. Sapremmo allora riconoscere facilmente il bene e la verità.


In assenza di conflitti la vita è piatta e noiosa. In presenza di conflitti insuperabili la vita è dolorosa. L'ideale è avere sempre qualche conflitto superabile da gestire.

Il Dio di Abramo è cattivo, ma i suoi fedeli devono credere e dire che è buono, altrimenti Lui si arrabbia e li punisce crudelmente, come la Bibbia insegna con molte storie.

Il successo di una persona dipende più dalle proprie motivazioni che dalle proprie capacità. Tuttavia le motivazioni di una persona sono influenzate dalle proprie capacità.

Il mondo è troppo complesso per poterlo gestire razionalmente senza semplificarlo. Ma ogni semplificazione costituisce un'alterazione, ovvero un allontanamento dalla verità.

Tutto ciò che un umano fa o pensa è soggetto a valutazione da parte degli altri e ad autovalutazione, e in tal senso può modificare le relazioni tra il soggetto e gli altri.

Gli antichi avevano tanti difetti, ma almeno avevano il senso del limite, che con la modernità abbiamo perso. La libertà e il progresso tecnologico ci hanno dato alla testa.

Gli umani non possono cambiare i libri che credono siano stati scritti o ispirati da Dio. Questo divieto intrinseco rende le religioni dogmatiche, conservatrici, retrograde.

L'uomo obbedisce per comandare e comanda per obbedire, alle proprie passioni e al resto del mondo. Ogni ribellione a questo ordine delle cose è morbosa e viene presto sedata.

Molti non sanno distinguere il valore dal prestigio, nel senso che attribuiscono valore solo a ciò che è prestigioso, cioè solo a ciò a cui molti altri attribuiscono valore.

Il motivo che ci spinge a trovare difetti negli altri è che, per ogni difetto che troviamo, la nostra posizione nella gerarchia morale migliora rispetto a quelle degli altri.

Qualunque cosa facciamo denota l'appartenenza ad un certo insieme sociale, e il piacere che ne ricaviamo può essere un effetto dell'illusione di appartenere a quell'insieme.

Chi ha stabilito che l'uomo ha più diritti di una cane, di un elefante, di una formica? Non certo Dio, né la natura, ma l'uomo, e lo ha fatto per favorire i propri interessi.

Ogni umano cerca di accrescere la porta importanza alla occhi altrui. Alcuni lo fanno mostrando le proprie capacità, altri mostrandosi seguaci di persone ritenute importanti.

Se tutti si attenessero alla regola di parlare non più dell'interlocutore, ad eccezione del tempo dedicato alle domande e alle risposte, i dialoghi sarebbero molto produttivi.

La paura di dissacrare il sacro è uno dei più grandi ostacoli al cambiamento sociale, così come il bisogno di dissacrare è uno dei principali motori dell'evoluzione culturale.

A mio parere, la saggezza implica la capacità e l'abitudine di esplorare, sorvegliare e valutare le risposte cognitivo-emotive proprie e altrui agli stimoli esterni e interni.

Immaginare un farmaco o un apparato elettronico che inibisca ogni sentimento di repulsione rispetto a qualunque cosa si stia vedendo, pensando o immaginando. Spaventoso, vero?

Una cosa non è giusta sempre, dovunque e comunque, ma solo al momento giusto, ovvero nelle circostanze in cui soddisfa un bisogno senza frustrarne altri, in una o più persone.

La specie umana è una delle più precarie, in quanto intrinsecamente e naturalmente più debole, anche se riesce a dominare quasi tutte le altre grazie ad artifici, cioè a idee.

Ogni vita umana costituisce, tra altre cose, anche un modello di comportamento sociale che altri possono imitare almeno in parte, se lo trovano congeniale, utile o necessario.

L'appartenenza di un'entità a certe categorie determina le proprietà dell'entità stessa, così come le proprietà di un'entità determinano la sua appartenenza a certe categorie.

A cosa appartengo secondo gli altri? A cosa appartengo secondo me? A cosa vorrei appartenere? Cosa possiedo secondo gli altri? Cosa possiedo secondo me? Cosa vorrei possedere?

Ogni umano coltiva, nutre e difende il proprio status (nei confronti di quelli altrui) come meglio può, usando le risorse materiali, sociali, fisiche e mentali di cui dispone.

La realtà è così complessa che nessuno riesce a capirla completamente e pochi riescono a capirla in misura sufficiente per non fare gravi errori per sé stessi e per la società.

Siamo governati da algoritmi interni ed esterni che conosciamo poco e male e di cui siamo per lo più inconsapevoli. Di conseguenza quasi nessuno cerca di capirli e migliorarli.

Nella natura fisica non esistono numeri ma quantità, ovvero quanti di energia. I numeri esistono solo nella natura logica, ovvero nelle menti umane, come risultato del contare.

Suppongo che l'uomo sia l'unico animale capace di simulare la realtà, ovvero di vivere, con l'immaginazione, in una realtà virtuale, e perfino di trarne piaceri e dolori reali.

Tutti i ciarlatani, in mezzo alle falsità, dicono qualcosa di sensato e ovvio, facile da capire, con cui non è possibile essere in disaccordo, altrimenti nessuno li seguirebbe.

Le cose non sono come appaiono, e non possiamo sapere cosa siano veramente se non in termini di elementi che le compongono, i quali, però, a loro volta, non sono come appaiono.

Nessuno è totalmente originale. Ognuno di noi imita (consciamente o inconsciamente) dei modelli di pensiero e di comportamento appresi per imitazione interagendo con gli altri.

In ogni momento l'inconscio influenza il proprio io cosciente. In ogni momento l'io cosciente deve decidere in quale misura e in che modo obbedire o resistere al suo inconscio.

Un metaumano è un essere umano che conosce se stesso, nel senso che sa come funziona un essere umano in generale e se stesso in particolare. Io cerco di diventare un metaumano.

Certe persone tendono ostinatamente e a ripetere come un rituale quelle attività in cui in passato hanno avuto successo e sono state lodate, anche se il successo non si ripete.

Il libero arbitrio consiste nella scelta delle autorità (biologiche, intellettuali, sociali, politiche, morali, estetiche, religiose, ecc.) a cui obbedire, a cui sottomettersi.

L'uomo è, a mio parare, l'unico animale capace di porre (e di porsi) domande, con l'eccezione di qualche animale ammaestrato che chiede al padrone: cosa vuoi che faccia adesso?

Tutti moriremo prima o poi, ma al momento della morte non avremo sofferto e goduto tutti nella stessa misura. Queste differenze sono la cosa più importante per le nostre vite.

L'immaginazione non ha limiti e non è soggetta a critiche. Per molti (me compreso) è una consolazione, un conforto. Tuttavia io cerco di distinguere tra realtà e immaginazione.

Ci sono infinite cose che potrei scegliere di fare, ma di pochissime sono di volta in volta consapevole. Ciò riduce enormemente la mia libertà pratica rispetto a quella teorica.

La razionalità è la capacità di scomporre le cose e le idee nelle parti e negli aspetti che le compongono e di esaminare le relazioni e le interazioni tra le diverse componenti.

Le feste sono anche esami in cui si misura la conformità delle persone rispetto alle forme, norme e valori della comunità, da cui si evince il grado di appartenenza alla stessa.

Le persone zelanti sono considerate troppo rigide e un po' fesse da quelle non zelanti. Le persone non zelanti sono considerate inaffidabili e un po' immorali da quelle zelanti.

Forse il sogno è un tentativo di compromesso tra motivazioni inconsce e consce. Forse, se il compromesso riesce, al risveglio il sogno viene ricordato. Se fallisce, dimenticato.

La verità oggettiva esiste ma è inconoscibile. L'arte di vivere (ovvero la saggezza) consiste dunque nella capacità di conciliare la propria verità soggettiva con quelle altrui.

Io faccio cose che molti non fanno. Molti fanno cose che io non faccio. E ci sono cose che sia io che altri facciamo. Con gli altri conviene parlare solo di queste ultime cose.

Qualunque cosa facciamo dovrebbe essere compatibile con la nostra comunità interiore e con quelle reali di cui siamo membri. Altrimenti potremmo avere fastidiosi sensi di colpa.

L'io cosciente deve continuamente scegliere se (e in quale misura) comandare o obbedire al suo inconscio, e se (e in quale misura) mantenerlo o cambiarlo, per quanto possibile.

Non credo che esistano dei fini, se non nelle menti degli esseri viventi. Il fine ultimo di una mente è quello di vivere per vivere. IN altre parole, la vita è fine a se stessa.

La storia ci insegna che né il comunismo, né il fascismo sono possibili se non vengono sostenuti da una dittatura, anche se possono avere origine da una democrazia disordinata.

La rivelazione di una verità può essere più o meno conveniente per qualcuno. Per questo ci sono persone che cercano di occultare certe verità e persone che cercano di rivelarle.

Parlare è più spontaneo che scrivere. Infatti, la scrittura consente un tempo lungo quanto si vuole per riflettere e controllarsi tra l'emergere di un'idea e la sua espressione.

Siamo tutti marionette guidate dai meccanismi neurologici del piacere e del dolore e dalla previsione del piacere e del dolore, ognuno con le sue particolari mappe sentimentali.

In cosa pensi di essere superiore alla media? In cosa inferiore? Non dirlo, pensalo soltanto, perché dalla risposta dipende gran parte del tuo carattere e del tuo comportamento.

Scrivere è un mezzo per esercitare un potere sugli altri o su se stessi. Infatti ogni scritto che viene letto influenza in qualche nodo e in qualche misura la mente del lettore.

Il verbo essere può, e dovrebbe, sempre essere sostituito dal verbo appartenere e/o possedere. Perché "essere" significa, appunto, appartenere a qualcosa e/o possedere qualcosa.

Il piacere di un essere umano è dovuto soprattutto ad un rapporto cooperativo con altri umani, rapporto reale o immaginario, effettivo o illusorio, presente, passato, o sperato.

La vita di un essere umano implica ubbidire e comandare alla natura e agli altri umani. Saggio è colui che capisce quando è opportuno ubbidire e quando comandare, e a chi e come.

A cosa serve il dolore? A educare. È il modo in cui la natura, ovvero lo spirito della specie, costringe i propri funzionari a fare il loro dovere, punendoli quando non lo fanno.

Un detto popolare afferma che "chi non piscia in compagnia, o fa il ladro o fa la spia". Per l'uomo comune l'affermazione è valida sostituendo a "pisciare" qualunque altro verbo.

Il bianco e il nero hanno qualcosa in comune: sono entrambi tonalità di grigio. Qualcuno preferisce il bianco, qualcuno il nero, qualcuno una delle infinite tonalità intermedie.

La cultura è una rete di memi interconnessi. Seguendo un percorso in tale rete si possono fare incontri più o meno prevedibili o imprevedibili, più o meno entusiasmanti o noiosi.

Data la nostra interdipendenza, ognuno di noi vorrebbe influenzare a proprio favore i sentimenti, i pensieri e i comportamenti altrui, con qualsiasi mezzo a propria disposizione.

Così come è normale per un umano amare i genitori, la patria e la lingua che non ha scelto, così dovrebbe essere normale che esso ami la sua stessa persona, che neppure ha scelto.

Se il tuo avversario ti spinge, tu tiralo. Se il tuo avversario ti tira, tu spingilo. È un principio del Judo che conviene applicare anche nelle conversazioni e nelle discussioni.

Spesso le persone si riuniscono per nessuno scopo particolare se non quello di stare insieme, di fare qualcosa insieme, un cosa qualsiasi, perché di ciò l’uomo ha un gran bisogno.

Editori, scrittori, giornalisti e autori in generale hanno grandi responsabilità sociali perché determinano di cosa le nostre menti si occupano, e costruiscono i nostri pensieri.

Piangere insieme, condividere un lutto è un importante fattore di coesione sociale nelle sciagure. Per questo le cerimonie funebri sono importanti, non per i morti, ma per i vivi.

Considerata la nostra interdipendenza e la necessità di conformarci a dei comuni modelli di pensiero e di comportamento, scegliamo insieme i modelli più adeguati e soddisfacenti.

Non solo la maggior parte della gente non mette in discussione il proprio comportamento e non si fa domande sulla propria natura, ma vede con sospetto o ostilità chi fa tali cose.

Noi vogliamo inconsciamente essere come ci vogliono le persone da cui la nostra vita dipende, cioè quelle di cui abbiamo bisogno (materialmente o come guide o modelli) per vivere.

Il mio benessere dipende dalla configurazione dell'ambiente in cui mi trovo e dalla qualità dei miei pensieri e delle mie interazioni con le persone e le cose con cui interagisco.

Non bisogna sottovalutare i benefici (per il benessere psicofisico) delle illusioni fiduciose e ottimiste Infatti, i placebo (sia farmaceutici che filosofici) fanno miracoli.


Tutto ciò che un essere umano fa ha uno o più motivi, anche se non riusciamo a comprenderli, anche se nemmeno chi agisce li comprende, anche se sono nocivi per la propria persona.

Il Dio di Abramo è un sadico che impone alle sue vittime di amarlo, adorarlo e considerarlo infinitamente buono, minacciando, in caso contrario, punizioni infinite e irrevocabili.

Se volessimo creare una nuova religione, più credibile di ogni altra del passato e del presente, e rispettosa della scienza, il pensiero di Gregory Bateson sarebbe un'ottima base.

I credenti in una religione che promette un premio eterno a chi si sottomette, si castiga e ha fede senza prove, tendono a sottomettersi, a castigarsi e ad aver fede senza prove.

Quando si parla di morale, tutti hanno paura (consciamente o inconsciamente) di essere qualificati come immorali, o meno morali di altri. Per questo pochi amano parlare di morale.

A mio avviso, ogni cosa al mondo (compresa la coscienza, la mente, il cervello ecc.) è soggetto e oggetto allo stempo tempo, e le due nature non andrebbero studiate separatamente.

Tra due persone e tra due culture ci sono somiglianze e differenze. È sbagliato vedere differenze o somiglianze che non ci sono, e non vedere differenze o somiglianze che ci sono.

È infantile esortare la gente ad essere onesta e giusta per andare in paradiso ed evitare l'inferno dopo la morte. Ci sono motivi ben più seri e razionali su cui basare una morale.

Le persone normali non dicono mai quello che pensano veramente, solo i pazzi e gli sprovveduti lo fanno. Per questo c'è più realtà in molti romanzi che nelle normali conversazioni.

Ognuno definisce l'amore come gli pare, per cui è inutile discuterne. Amore è una parola che andrebbe vietata per la confusione che genera, ma io stesso mi dimentico di non usarla.

Che ci siano differenze tra umani è indiscutibile. Discutibili sono invece la natura, l'origine e gli effetti di tali differenze, specialmente da un punto di vista civile e morale.

Il motivo per cui una cosa ci piace o ci spiace potrebbe non aver nulla a che fare con la cosa in sé, ma con il suo contesto o con cose o persone con cui la cosa è stata associata.

Ogni azione elementare è parte di un gioco più grande. Perciò prima di chiederci cosa fare e cosa non fare dovremmo chiederci a quali giochi partecipare e a quali non partecipare.

Questa epidemia ci ha rivelato che ci sono tante persone che non hanno idea di cosa significhi probabilità e tante pronte a spiegare con i complotti cose che non riescono a capire.

La felicità dipende dalla saggezza, dalla salute, dai rapporti sociali e da quelli economici, e tutte queste cose dipendono dalla fortuna, perciò la felicità dipende dalla fortuna.

1) Immagina una cosa A qualsiasi; 2) immagina una cosa B più piacevole di A; 3) immagina una cosa C più piacevole di B; 4) immagina una cosa D più piacevole di C; 5) e così via...

È molto difficile misurare la stupidità di una persona, perché la stupidità di una mente non è costante né omogenea, ma varia secondo le emozioni provate e i contesti del pensiero.

Oggi sappiamo tante cose importanti. Non importa sapere come siamo arrivati a saperle o chi le abbia capite e spiegate per primo. L'importante è sapere ciò che è importante sapere.

A scuola tutti dovrebbero imparare a programmare un computer e farlo comunicare con altri computer. Questo favorirebbe l'autogoverno e la comunicazione razionale tra esseri umani.

Il controllo delle proprie emozioni è l'obiettivo più ambizioso per un essere umano. Per raggiungerlo ci vuole molto tempo e molto lavoro. I più, muoiono prima di averlo raggiunto.

La critica sociale è l'attività intellettuale più difficile e ingrata, sebbene essa sia ciò di cui la società ha più bisogno per migliorare. Perché a nessuno piace essere criticato.

L'uno per cento della popolazione mondiale possiede circa il cinquanta per cento della ricchezza totale. Questo dovrebbe sollevare qualche domanda sulla salute mentale dell'umanità.

Il teatro, il cinema, il romanzo, la poesia, l'arte, la musica, consistono nella rappresentazione dei bisogni umani e dei sentimenti causati dalla loro soddisfazione e frustrazione.

Ogni comportamento segue una logica, più o meno conscia e/o inconscia, volontaria e/o involontaria, semplice e/o complessa, razionale e/o irrazionale, conoscibile e/o inconoscibile.

L'uomo passa la vita a imparare e disimparare la logica della felicità, ovvero quali situazioni, pensieri e comportamenti aumentano il suo grado di felicità e quali lo diminuiscono.

A parer mio, per filosofare sono necessari una sufficiente quantità di tempo libero da impegni, dolori, stress e preoccupazioni, e un sufficiente grado di cultura e di intelligenza.

L'uomo è simultaneamente "soggetto" a innumerevoli bisogni spesso antitetici e inconsci, per cui è difficile scegliere consapevolmente e volontariamente quali cercare di soddisfare.

Scienza, filosofia e psicologia non debbono essere separate, ma procedere congiuntamente, nutrendosi l'una delle altre. Altrimenti ciò che producono è pericolosamente insufficiente.

Da sempre la maggior parte della gente crede in ciò che crede non perché ne abbia le prove, ma perché si affida a menti altrui, ovvero al parere di persone che considera autorevoli.

Nella mia mente, qualunque percezione dà luogo a risposte automatiche cognitive, emotive e motive consce e inconsce che non posso cambiare senza un lungo e laborioso addestramento.

Il compito dell'informatico è quello di esaminare un sistema (vivente o non vivente) e di costruire un sistema (non vivente) che produca gli stessi risultati in modo più efficiente.

Per essere felici è necessario che siano soddisfatti vari bisogni primari, per essere infelici è sufficiente che uno di essi sia insoddisfatto. Per esempio, il bisogno di compagnia.

Le cose che un umano possiede (beni materiali e spirituali) hanno un valore intrinseco (personale) e un valore di mercato, entrambi variabili. La loro variabilità è causa di ansia.

Tra due opzioni scegliamo sempre quella che, tutto sommato, ci appare al tempo stesso, consciamente o inconsciamente, nel presente e nel futuro, la più piacevole e la meno dolorosa.

Un problema enorme è costituito dalla libertò di scegliere con chi cooperare e con chi no. Libertà che favorisce chi sceglie, ma condanna chi non è scelto dalle persone desiderate.

In passato quasi tutte le donne pensavano che fosse meglio essere serve di un uomo che restare nubili. Oggi molte donne non la pensano così, e non tutti gli uomini lo hanno capito.

Le persone riservate sono inquietanti perché non esprimono pubblicamente le proprie intenzioni e presunzioni. Infatti dietro ogni persona riservata si potrebbe nascondere un rivale.

In ogni umano convivono due motivazioni fondamentali e antitetiche verso altri umani: una alla cooperazione e una alla competizione. In alcuni prevale la prima, in altri la seconda.

Per essere felici è importante avere ruoli, posizioni gerarchiche, poteri e valore personale adatti a sé, e riconosciuti e accettati da un numero di persone sufficientemente grande.

L'interazione tra due persone consiste in due interazioni simultanee: una tra i loro inconsci e una tra le loro coscienze. Tali interazioni seguono logiche diverse, ma interconnesse.

A differenza degli altri animali, l'uomo non può sopravvivere senza maestri di vita. Infatti, la qualità della sua vita dipende molto dalla qualità dei maestri da cui viene istruito.

Una narrazione è tanto più interessante quanto meno si sa o si può immaginare come va a finire. Perciò siamo attratti da nuove narrazioni. Di ciò dovrebbero tener conto i narratori.

Molti sono per un pluralismo e relativismo filosofico, etico e culturale, ovvero per un fai-da-te morale in cui ciascuno si giudica come gli conviene sottraendosi al giudizio altrui.

Il desiderio di ottenere e mantenere il successo influenza i pensieri, i sentimenti e i comportamenti delle persone. Tuttavia ognuno ha la sua personale idea di cosa sia il successo.

Ci hanno insegnato a chiedere perdono a Dio dei nostri peccati. Io penso invece che Dio dovrebbe chiedere perdono a noi umani per averci fatti così vulnerabili e sensibili al dolore.

I pazzi conclamati hanno il grande vantaggio di poter dire ciò che pensano degli altri senza nascondere nulla e senza fingere. È un lusso che i sani di mente non possono permettersi.

La filosofia è la ricerca della verità, ma non di verità qualunque, bensì di quelle verità che giustificano e nobilitano il pensiero e il comportamento del filosofo e dei suoi amici.

La misura del potere sociale, ovvero dell'effettiva posizione gerarchica di un essere umano, è la sua capacità di premiare e di punire altri umani in funzione del loro comportamento.

L'uomo è un animale selettivo, che sceglie ciò che ritiene più soddisfacente per i suoi bisogni, spesso ignorando i bisogni altrui e quelli dell'ambiente di cui ha bisogno per vivere.

L'uomo è l'unico animale capace di creare linguaggi simbolici. Perciò esistono tante lingue umane, mentre gli altri animali parlano una sola lingua e non hanno bisogno di apprenderla.

Se il filosofo x non fosse mai nato, l'umanità sarebbe andata avanti lo stesso, forse peggio o forse meglio. Ciò si può dire di qualunque nome importante della storia della filosofia.

La libertà di esprimere opinioni diverse da quelle della maggioranza senza essere puniti per questo, è un lusso che l'uomo ha conosciuto solo da pochi anni, e non in tutto il pianeta.

Pragmatismo in sintesi: Non importa ciò che siamo, ma ciò che facciamo, ovvero come interagiamo col resto del mondo, e come soddisfiamo i bisogni della nostra persona e quelli altrui.

Le scelte più importanti per un essere umano consistono nel decidere con chi interagire e con chi non farlo, chi frequentare e da chi stare lontani, di chi fidarsi e di chi diffidare.

Scegliere in modo consapevole, valutando razionalmente tutte le opzioni disponibili, è faticoso e rischioso. Per questo i più preferiscono delegare le proprie scelte al proprio cuore.

Ė inutile e insensato discutere su ciò che una cosa è o non è. Si dovrebbe invece discutere su come una cosa si comporta, cioe sui modi in cui essa interagisce con il resto del mondo.

Quando due persone si incontrano, ciascuna non può evitare di comunicare all'altra che la considera amica, nemica o indifferente, e che si sente superiore, inferiore o uguale ad essa.

Nessuno sa perché gli piace ciò che gli piace e gli dispiace ciò che gli dispiace. Tuttavia ognuno trova una giustificazione razionale e morale per i suoi piaceri e i suoi dispiaceri.

Se per essere gradito ad A devo essere sgradito a B, e viceversa, devo fare una scelta dolorosa tra (1) essere sgradito ad A, (2) essere sgradito a B e (3) essere sgradito a entrambi.

Mentra la coscienza ragione, l'inconscio fa lo stesso, ma seguendo logiche diverse. I risultati dei due ragionamenti, e le conseguenti motivazioni, possono perciò essere contrastanti.

Ogni forma di vita ha una forma, e ogni forma è il prodotto di un'informazione, cioè di una formula. Pertanto ogni forma di vita è il prodotto di un'informazione, cioè di una formula.

Forse anche lo stomaco pensa e ha una coscienza, forse anche il fegato e gli altri organi, ma non possiamo saperlo perché essi non comunicano con noi con un linguaggio che conosciamo.

Siamo servi dei nostri desideri e delle nostre paure. Tuttavia senza di essi e senza di esse saremmo morti. Perciò abbiamo paura di non avere, e desideriamo avere, gli uni e le altre.

Una persona che cerca di aumentare la propria bellezza vorrebbe essere più bella di altre persone. La bellezza è terreno di competizione. Lo stesso vale per la bellezza dei manufatti.

Dire che l'uomo è fondamentalmente buono è come dire che Dio ci ama. Beato chi ci crede. A mio avviso l'uomo è buono se gli conviene e finché gli conviene, o se crede che gli convenga.

Ognuno può dare un senso alla propria vita come crede. Il senso della vita è soggettivo. Tuttavia ognuno è responsabile, nei confronti degli altri, del senso che dà alla propria vita.

I pensieri non devono essere sprecati, ma usati bene, per scopi buoni, belli, utili. Un pensiero sprecato è nocivo perché sottrae tempo ed energia mentale a pensieri utili o piacevoli.

Una delle caratteristiche più importanti della natura umana è la capacità dell'Uomo di essere ammaestrato, in modo spesso irreversibile, a credere, apprezzare o disprezzare certe cose.

L'arte, come la filosofia, non può mai essere compiuta, definitiva. C'è sempre la possibilità di fare o dire qualcosa di nuovo o qualcosa di antico in un modo nuovo capace di stupirci.

Suppongo che il grande successo di Facebook sia dovuto al fatto che è uno strumento di condivisione, che promette condivisione, della quale l'Uomo ha un forte e insopprimibile bisogno.

Ogni essere umano ha interiormente una mappa del mondo, un vocabolario, un'enciclopedia, un'epistemologia, attrazioni, repulsioni e motivazioni più o meno originali o copiate da altri.

Cosa ti manca per essere felice? Una domanda difficile e imbarazzante anche perché coinvolge il comportamento di altre persone. Una domanda a cui preferisco non rispondere in pubblico.

Chi non fa parte di una certa comunità può permettersi di vederla senza pregiudizi né obblighi di fedeltà, e di criticarla in modi che i suoi membri troverebbero arroganti e offensivi.

Nel supermercato della filosofia e della psicologia ognuno sceglie le verità più adatte alla propria personalità. Ce ne sono di tutti i generi, di tutte le taglie e di tutti i prezzi.

Le cose più importanti per un essere umano sono i modi in cui si comporta verso gli altri e i modi in cui gli altri si comportano verso di lui, modi che si influenzano reciprocamente.

Il vangelo dice: ama il prossimo tuo come te stesso. Ma gli umani non desiderano essere amati dal prossimo come lui ama se stesso; gli umani desiderano essere desiderati dal prossimo.

Le folle si formano perché le persone ne sono attratte, desiderano formarle e farne parte. Perché far parte di una folla fa sentire più grandi, più potenti, più giusti e invulnerabili.

Per paura della guerra, del disordine e della solitudine l'uomo è pronto a rinunciare alla libertà di pensare e di giudicare in modi diversi da quelli della comunità a cui appartiene.

Una società è costituita dalla propria gente, ovvero dagli esseri umani che la compongono, oltre che dalle istituzioni e dalle risorse culturali e materiali che la gente usa e consuma.

È facile che una critica venga percepita come un'offensiva manifestazione di disprezzo. Criticare e disprezzare sono due cose diverse, ma non tutti riescono ad apprezzare la differenza.

Perché la gente non mette in pratica le buone teorie? Questo è il problema più grande che rallenta il progresso umano. Inutile dunque avere buone teorie se non risolviamo tale problema.

Nella competizione politica, culturale, economica coloro che salgono nella scala gerarchica godono di un vantaggio supplementare dovuto alla tendenza popolare a premiare i già premiati.

In Pakistan c'è la pena di morte per chi bestemmia, e il Pakistan è uno stato democratico. La democrazia non garantisce il rispetto dei diritti umani, nemmeno di quelli più rudimentali.

Gli altri desiderano o si aspettano qualcosa da noi, e noi decidiamo chi contentare (o scontentare) e in quale misura. D'altra parte gli altri decidono se e in quale misura contentarci.

Il saggio sa quando conviene guidare e quando lasciarsi guidare, quando dominare e quando servire, quando lavorare e quando riposare, quando cercare la compagnia e quando la solitudine.

La dittatura è l'inevitabile effetto del disordine sociale, che si instaura quando i cittadini non riescono a trovare un accordo maggioritario su come governare ed essere governati.


Se fossimo capaci di modificare la nostra mente a volontà e a piacere, probabilmente ci distruggeremmo o impazziremmo a causa della nostra ignoranza sulla fisiologia della mente stessa.

Un'infinità di cose avvengono continuamente nella nostra mente a nostra insaputa, cose che determinano le nostre motivazioni, i nostri pensieri, i nostri sentimenti e le nostre scelte.

Cosa vuole il mio inconscio? Quali sono i suoi valori? Quali le strategie che sta perseguendo? Quali i progetti che sta cercando di realizzare? Di cosa ha paura? Cosa cerca di evitare?

Tutti capiscono la legge del più forte, perfino le bestie. Pochi capiscono la legge del più saggio. Per questo anche il saggio, per far rispettare le sue leggi, ha bisogno della forza.

Quando in democrazia i cittadini si tengono lontani dalla politica attiva e si limitano a scegliere tra i partiti politici il giorno delle elezioni, i politici finiscono per corrompersi.

Invidia e gelosia sono il nostro pane quotidiano, sentimenti tanto forti quanto repressi, negati, mistificati; presenti anche nelle persone più insospettabili. Nemmeno io ne sono esente.

Nella cultura greco-romana ci si vergognava di essere vittime; in quella cristiana essere vittime è motivo di merito e c'è una competizione per dimostrare di essere più vittime di altri.

Possiamo capire solo in parte le logiche per cui facciamo ciò che facciamo (e non facciamo ciò che non facciamo) e le relative conseguenze. Perché tali logiche sono per lo più inconsce.

Quando cominci ad avere dubbi sull'opportunità di andare dove stai andando, o sulla correttezza della direzione che hai preso, fermati e non ripartire finché i dubbi non saranno svaniti.

Quella che chiamiamo mente di un individuo è in realtà un insieme di menti, per lo più inconsapevoli, che interagiscono tra loro e col mondo esterno in modi cooperativi e/o conflittuali.

Il giudizio va sospeso quando non ci sono prove sufficienti per giudicare Una sospensione sistematica e incondizionata del giudizio è immorale in quanto l'etica è fondata sul giudizio.

Immagina di trovarti davanti a tutti gli altri umani, e di dichiarare pubblicamente con chi e in quali modi sei disposto a interagire, e con chi e in quali modi non sei disposto a farlo.

Se vuoi essere simpatico al tuo interlocutore, non fargli vedere che sei più intelligente di lui, anzi fagli credere di essere più intelligente di te. La gente ama tanto l'umiltà altrui.

L'uomo ha un bisogno genetico di condividere con gli altri quante più cose possibile, ed è tanto più felice quante più cose riesce a condividere (o quanto più si illude di condividerle).

Se il Dio cristiano non è stato creato da un creatore di livello più alto, ma è sempre esistito, perché l'universo non potrebbe essere sempre esistito senza l'intervento di un creatore?

La felicità è un fatto naturale e non si costruisce con la ragione. Tuttavia la ragione ci aiuta a individuare, e, se possibile, a rumuovere, gli ostacoli alla felicità propria e altrui.

Mi chiedo se possa essere utile osservare me stesso dall'esterno, senza intervenire in alcuna mia scelta, e scoprire cosa farò senza il controllo della mia coscienza e della mia volontà.

Se improvvisamente e inaspettatamente ti senti felice, non sentirti in colpa per questo, anche se sei circondato da persone infelici. E comunque i momenti di felicità hanno breve durata.

Quando per una persona una certa parola ha una connotazione emotivamente negativa, è molto difficile trasformare quella connotazione in positiva o neutra mediante argomentazioni logiche.

Una persona diventata molto popolare dicendo falsità o agendo in modo immorale dovrebbe essere presa in seria considerazione e studiata come esempio di manipolazione mentale delle masse.

L'immaginazione è reale (in quanto meccanismo cerebrale) e ha effetti reali cognitivi ed emotivi (come, ad esempio, il godimento), anche se ciò che immaginiamo è spesso del tutto irreale.

Purtroppo non tutti sono in grado di comprendere la complessità dei problemi, ovvero la molteplicità delle cause di ogni conseguenza e la molteplicità delle conseguenze di ciascuna causa.

Un politico non dovrebbe essere giudicato per la sua arroganza o il suo egocentrismo, ma per la sua capacità di governare per il bene comune, per la qualità dei risultati del suo governo.

Ho bisogno di un ostacolo da superare, di un nemico da combattere, di una sfida a cui rispondere, di un padrone a cui ribellarmi, di un problema da risolvere, di un bisogno da soddisfare.

Non dobbiamo dare sempre ad altri la responsabilità dei mali della società. La società siamo noi, ognuno di noi, siamo tutti, chi più, chi meno, corresponsabili dello stato della società.

La religione "fai-da-te" è la più diffusa al mondo. Ognuno legge le sacre scritture come gli conviene, scegliendo le pagine più accettabili e ignorando quelle terrificanti o imbarazzanti.

Bisogna criticare tutto ciò che l'uomo fa e dice, a partire da ciò che noi stessi facciamo, diciamo e pensiamo. Perché nessuno è innocente, nessuno onnisciente e nessuno immune da errori.

L'amore è una specie di grazia o disgrazia su cui non possiamo fare nulla razionalmente né volontariamente, se non curare quei disturbi psichici che rendono l'amore morboso o mal riposto.

La bellezza non si può catturare perché anche le cose più belle, se possedute e ripetute stancano. La bellezza, per sedurre e affascinare, deve essere nuova o esser vista con occhi nuovi.

Le persone più serie sono inquietanti per quelle meno serie, perché sono percepite come più inclini a giudicare e quindi a condannare coloro che non corrispondono ai loro principi morali.

La psicoterapia richiede tempi lunghi e molti esercizi, come per apprendere a suonare uno strumento musicale o a parlare una lingua straniera. Più si è avanti negli anni, più è difficile.

Tutto ciò che l'uomo fa, pensa e sente ha un senso, ovvero risponde ad un bisogno, ad un desiderio o ad una necessità, anche ciò che ci sembra irrazionale, assurdo, insensato o mostruoso.

Le religioni abramitiche sono unite nel considerare le donne una classe inferiore a quella degli uomini. È strano che il femminismo non sia stato un fenomeno principalmente antireligioso.

Chi non crede nell'inconscio pensa che per risolvere i problemi sociali basti volerlo. Non li risolverà, perché la volontà, i sentimenti e la coscienza sono pilotati da logiche inconsce.

Chi scatena una guerra lo fa presumendo che la vincerà. Ma a volte quella presunzione non si avvera. Infatti perdere una guerra significa anche dimostrare di aver sbagliato una previsione

Quasi nessuno si lamenta per il fatto di essere nato in una certa famiglia e in certo paese, e quasi tutti accettano e onorano entrambe le cose come se non avessero potuto avere di meglio.

Se ciò che dici non dà fastidio a nessuno vuol dire che non stai dicendo nulla di nuovo da un punto di vista etico, ovvero nulla che possa causare qualche cambiamento nei rapporti sociali.

Ciò che adesso percepiamo dipende da ciò che abbiamo percepito in passato. Le esperienze passate sono le basi sulle quali vengono elaborate, interpretate e valutate le esperienze presenti.

Il mondo è un insieme di relazioni tra esseri di vario tipo. Io sono uno di questi esseri, con le mie relazioni verso altre persone e cose, e le relazioni tra gli organi che mi compongono.

Sebbene i meccanismi di apprendimento di base siano congeniti, ovvero scritti nel codice genetico, l'uomo è in grado (chi più, chi meno, e in una certa misura) di apprendere ad apprendere.

Ci sono persone che non riescono a sopportare i disagi e i doppi vincoli della nostra civiltà, e per avere un po' di pace si rifugiano nella follia, nell'illusione, nell'allucinazione ecc.

Il successo di una persona consiste nella quantità e nella qualità delle persone che le manifestano la loro stima, approvazione, ammirazione, comprensione, affinità, solidarietà o affetto.

La sovrappopolazione umana è dannosa non solo perché depaupera e inquina la biosfera, ma anche perché esaspera la competizione e induce le persone a odiarsi e ad aggredirsi reciprocamente.

Ogni cosa che avviene non casualmente ha un senso, ovvero è causata da certe leggi e/o da certe logiche. Compito della filosofia è capire il senso delle cose che avvengono non casualmente.

Invece di dire semplicemente "io" (intendendo la totalità della propria persona) faremmo bene in molti casi a dire "io coscienza", intendendo sola la parte cosciente della propria persona.

La dialettica è un gioco di logica. Ci sono i giocatori e gli spettatori, e quelli che non amano giocare con la logica, i quali vanno a fare o a vedere altri giochi per loro più congeniali.

La bellezza non insegna nulla, si limita a sedurre. Ma può essere usata da un insegnante per rendere seducenti i propri insegnamenti e da un dittatore per rendere seducenti i propri ordini.

La spontaneità, intesa come comportamento libero, è una illusione. Quando siamo spontanei siamo in realtà guidati da programmi inconsci e involontari, ovvero dalle nostre abitudini mentali.

Le parole possono avere effetti di enorme portata. Infatti, milioni di persone hanno ucciso o si sono fatte uccidere in nome di libri come la Bibbia, il Corano, Il Capitale, Mein Kampf ecc.

Il vero mistero resta tale e non può essere chiarito, altrimenti cessa di essere un mistero. Attenti dunque ai falsi misteri di certe religioni e filosofie, ammantati di certezze infondate.

Siamo continuamente condizionati e influenzati da ciò che vediamo, udiamo e sentiamo, ovvero dall'ambiente esterno e interno in cui viviamo e dalla memoria di quello in cui abbiamo vissuto.

La vita è interazione, e la qualità della vita dipende dalla qualità delle interazioni. Perciò è importante che queste siano indagate e studiate. Tale è lo scopo della filosofia sistemica.

Anche una cosa buona, alla lunga diventa cattiva. È importante capire quando è opportuno smettere (temporaneamente o definitivamente) di usare ciò che è buono e cercare altri tipi di bontà.

Verità non coincide con bontà. Una verità è buona se ci aiuta a risovere i nostri problemi (specialmente per qunto riguarda i rapporti con gli altri), cattiva se è sfavorevole in tal senso.

Voglio essere riconosciuto per ciò che sono. Se sono un genio, mi si dica che sono un genio, se sono un verme, mi si dica che sono un verme, se sono mediocre, mi si dica che sono mediocre.

Usare un testo senza un chiaro riferimento ad un contesto conosciuto sia da chi scrive che da chi legge, ovvero da chi parla e da chi ascolta, oltre ad essere inutile, può causare malintesi.

Immaginare di essere un'altra persona è un esercizio difficile, pericoloso e sorprendente. Richiede coraggio, libertà e cultura. Potrebbe cambiare in modi imprevedibili la vita di chi lo fa.

L'ordine sociale si basa sulle differenze, non sulle uguaglianze; sulle differenze di ruoli e di responsabilità, e dei conseguenti diritti e doveri. L'indifferenziazione è la madre del caos.

Certi comportamenti sono valutati come leciti in certi contesti, e come illeciti in altri contesti. Insomma, il contesto è più importante del comportamento, in quanto ne definisce il valore.

Vedendo una persona (nella realtà o nei media) chiedersi: che rapporto c'è tra questa persona e me? Chiedersi la stessa cosa vedendo un oggetto, un ambiente, un simbolo, o leggendo un testo.

Non esiste una definizione scientifica, né oggettiva, del concetto di felicità. Ognuno la definisce a suo modo. Siamo solo d'accordo, forse, che sia qualcosa di desiderabile e di desiderato.

L'uomo quasi mai conosce le logiche inconsce per cui certe cose gli piacciono e altre cose non gli piacciono. Il fine della psicologia dovrebbe essere proprio quello di rivelare tali logiche.

Chi critica un'idea, critica la propria idea di quella idea. Tra un'idea e l'idea che uno si fa di essa ci possono essere differenze enormi, tali da rendere la critica ingiusta e fuori luogo.

Le tradizioni servono a mantenere la coesione sociale. Quando non raggiungono più tale scopo, diventano solo un peso. Conviene allora abbandonarle ed eventualmente crearne altre più efficaci.

La vita, a mio parere, può essere definita (anche) come continue trasformazioni e riproduzioni di aggregati di materie organiche e di informazioni, regolate da informazioni consce o inconsce.

Da quando sono nato, indipendentemente dalla mia volontà, il mio cuore non ha mai smesso di pompare sangue, e il mio cervello non ha mai smesso di elaborare informazioni. Non è meraviglioso?

Credere di avere più poteri di quelli che realmente si hanno può avere gravi conseguenze negative. Questo vale anche per quanto riguarda i poteri altrui, e per il credere nel libero arbitrio.

L'interazione è funzionale alla vita, la comunicazione è funzionale all'interazione, il pensiero è funzionale alla comunicazione, il pensiero è dunque funzionale all'interazione e alla vita.

Dire seriamente a qualcuno "stai dicendo cazzate" è offensivo in quanto umiliante. Infatti, sebbene molti considerano l'umiltà una virtù, nessuno tollera di essere umiliato da qualcun altro.

Tutte le espressioni culturali (come ad esempio gli articoli dei giornali o le pagine del web) costruiscono proposte di condivisione di cognizioni utilizzabili come mezzi di socializzazione.

Noi facciamo, o evitiamo di fare, tantissime cose per motivi che non conosciamo, vale a dire per scopi, strategie e logiche inconsci. La psicologia dovrebbe aiutarci a conoscere tali motivi.

Ogni appartenenza necessità il rispetto di certe regole (forme, norme, valori) e la soddisfazione di certi requisiti (obblighi e divieti). In altre parole, ogni apppartenenza è condizionata.

Per me il mistero più grande è l'esistenza dei sentimenti, cioè del piacere e del dolore nelle loro svariate forme, e la loro funzione nella vita di ogni essere capace di godere e di soffrire.

Può un umano cambiare volontariamente e liberamente i propri automatismi mentali? Gli conviene farlo? Perché? Come? Le risposte a queste domande sono influenzate dai nostri automatismi stessi.

L'effetto umoristico è dovuto a improvvise, drastiche, alternate salite e discese di qualcuno in qualche scala gerarchica causate dal cambiamento di significato di una azione, gesto o simbolo.

Se il Dio della Bibbia esistesse davvero, non avrebbe bisogno né di emissari né di rappresentanti o interpreti. Parlerebbe direttamente alle persone, e la Bibbia sarebbe tutta un'altra storia.

L'inconscio ha una logica, ma diversa da quella dell'io cosciente. Conoscere il proprio inconscio significa conoscere la sua logica, ovvero i programmi secondo i quali prende le sue decisioni.

Siamo talmente dipendenti dagli altri che siamo disposti a credere in cose assurde e ad avere sentimenti e desideri assurdi se ciò è indispensabile per essere accettati da almeno una comunità.

Gli intellettuali si possono dividere grosso modo in due categorie: mistificatori e demistificatori. Sia gli uni che gli altri possono essere più o meno intelligenti, raffinati e affascinanti.

Ognuno è favorevole alle persone, alle cose e alle idee che ritiene (consciamente o inconsciamente) favorevoli alla soddisfazione dei propri bisogni, desideri e interessi (consci e inconsci).

In una società molto competitiva e molto selettiva, mostrare le proprie miserie, le proprie debolezze e le proprie inferiorità richiede un grande coraggio e una grande onestà intellettuale.

I fanatici di qualsiasi ideologia o teoria sono persone non abbastanza intelligenti per comprendere gli errori, le falsità e i limiti dell'ideologia o teoria che essi sostengono senza riserve.

Chi non è affiliato a qualche fan-club (politico, religioso, filosofico, sportivo, estetico ecc.) non esiste socialmente se non come consumatore ed (eventualmente) fornitore di beni o servizi.

La felicità è direttamente proporzionale all'illusione di essere tutti uguali, tutti uniti, tutti amanti gli uni degli altri, e tutti vittoriosi su coloro che non fanno parte di questa unione.

Credo in un Dio non senziente, cioè incosciente e senza sentimenti. Se sbaglio, Lo sfido a punirmi per le mie bestemmie e i miei sacrilegi. Ma che sia Lui a punirmi, non qualcuno dei suoi fan.

I buoni aforismi sono assoluti, riduttivi e generalizzanti perché estremamente sintetici. Non vanno per il sottile e sono provocatori. Non si può criticare un aforisma come si critica una tesi.

L'esperienza dell'eclissi di luna è stata consolante. Almeno di due cose possiamo essere certi: che la terra è tonda e che gli scienziati sono capaci di prevedere eventi con grande precisione.

Secondo me i migliori filosofi sono anche scienziati e i migliori scienziati sono anche filosofi. Scienza e filosofia non dovrebbero mai viaggiare separate e l'una dovrebbe sorvegliare l'altra.

Il passato è definitivamente trascorso e non può essere cambiato. Tuttavia possiamo sempre vederlo, valutarlo, usarlo, spiegarlo, raccontarlo, comprenderlo e interagire con esso in modi nuovi.

Ogni comunità ha i suoi riti e rituali di appartenenza, i suoi giochi di status, le sue verità, la sua etica e la sua estetica. Possiamo chiamare tutte queste cose requisiti di partecipazione.

Gli esseri umani tendono ad imitare tutto ciò che vedono gli altri fare, e più sono quelli che fanno la stessa cosa, più forte è la motivazione ad imitarli. Per questo la TV è molto pericolosa.

Per me cattivo gusto è mescolare il pulito con lo sporco, il bello col brutto, l'elegante con lo sciatto, la saggezza con la stupidità, la verità con la falsità, i tacchi alti con i blue jeans.

Doppio vincolo: se critico negativamente gli altri sono soggetto alla loro vendetta, se non li critico sono loro complice e divento perciò condannabile. Ognuna delle due opzioni è penalizzante.

Due mani che battono l'una contro l'altra fanno un suono (l'applauso) che nessuna delle due, da sola, può fare. Il sistema ha proprietà maggiori della somma delle proprietà delle singole parti.

Ci sono un'infinità di esperienze che non abbiamo mai fatto e che non faremo mai, e che possiamo solo intuire dai racconti di coloro che le hanno fatte e dai romanzieri che le hanno immaginate.

Gli umani litigano spesso sulle idee e le procedure (consce o inconsce) che dovrebbero regolare le loro interazioni. Infatti ognuno tende a interpretare le idee e le procedure a proprio favore.

Il "mi piace" nei social network risponde ad un bisogno fondamentale dell'uomo, quello di essere gradito ad altri. Vuoi fare felice una persona? Dille che la gradisci, manifestale gratitudine.

Siamo schiavi delle particolari connessioni tra i nostri neuroni, in quanto esse determinano le nostre reazioni cognitive ed emotive, automatiche e involontarie, agli stimoli esterni e interni.

Così come chi investe in borsa si informa sui prezzi correnti dei vari titoli finanziari, cosi chi investe in relazioni sociali si informa sul valore corrente delle varie persone per gli altri.

A nessuno interessano i pensieri, progetti, bisogni, desideri, sentimenti, ragionamenti di un altro, a meno che essi non siano favorevoli ai propri o costituiscano una minaccia rispetto ad essi.

La questione non è se la filosofia sia utile o inutile. La buona filosofia è utile, quella cattiva inutile o dannosa. La questione è dunque come distinguere la buona filosofia da quella cattiva.

In quanto animale sociale, l'uomo dovrebbe porsi domande come: "Con chi (non) posso / devo / voglio interagire? In quali modi? In quali ruoli? Con quali regole? A quali fini? Con quali risorse?"

Dovremmo avere più rispetto per le masturbazioni mentali e per coloro che le praticano. Una buona masturbazione mentale può dare piaceri che non si possono ottenere da nessuna interazione reale.

Quando qualcuno ci è antipatico, cerchiamo in tutti i modi di giustificare la nostra antipatia, anche se non abbiamo argomenti in tal senso. A nessuno perdoniamo la colpa di esserci antipatico.

L'uomo ama le cose e le persone che lo fanno sentire importante, abile, buono, bello e saggio e odia le cose e le persone che lo fanno sentire non importante, incapace, cattivo, brutto o stolto.

La ragione dovrebbe sempre diffidare di se stessa. Lo stesso vale per l'io cosciente. Tuttavia, la ragione e l'io cosciente dovrebbero sempre diffidare di chi si oppone altre loro affermazioni.

Quando facciamo qualcosa, qualsiasi cosa, c’è un congegno inconscio che misura la valenza sociale di quell’attività e genera emozioni più o meno piacevoli o spiacevoli sulla base di tale misura.

Un essere umano è come una foglia dell’albero della sua specie, che deve essere sostituita periodicamente da una nuova affinché l’albero sopravviva. Lo stesso vale per ogni altro essere vivente.

Uno dei tristi effetti collaterali del Covid-19 è stata la messa a nudo dell'irrimediabile stupidità di milioni di persone, tra cui amici insospettabili in quanto portatori di titoli accademici.

Ogni cosa è certe cose in quanto appartiene a certe classi. L'appartenenza di una cosa ad una certa classe implica che quella cosa abbia certe relazioni e certe interazioni con certe altre cose.

L’uomo è un animale ipotizzatore, nel senso che è capace di formulare ipotesi di azioni o di combinazioni di cose, e di stimarne il valore in termini di soddisfazione di bisogni propri e altrui.

Nessuna cosa è buona o cattiva in sé. Infatti il valore di una cosa è relativo ai vantaggi e agli svantaggi che essa reca a coloro che ne fanno uso, che la possiedono o che ad essa appartengono.

Un umano ha bisogno di essere considerato umano dagli altri, e di sentirsi umano. Per questi motivi sente il bisogno di comportarsi come un umano, cioè come crede che un umano debba comportarsi.

Più che «gettati nel mondo» (espressione di Martin Heidegger), siamo gettati in una società dove circolano persone sospette, come lo stesso Heidegger, che ci parlano in modo inutilmente astruso.

Al di fuori della scienza si può dire tutto e il contrario di tutto. Al di fuori della scienza ciò che conta non è la verità, ma i sentimenti, cioè ciò che piace o dispiace, che attrae o repelle.

Il valore di una cosa, di un'idea, di una persona dipende da quanto quella cosa, idea o persona ci aiuta nelle interazioni con gli altri, ovvero ad interagire con gli altri in modo soddisfacente.

Il culto della verginità di Maria è il culto di una inibizione, di una astensione dalla soddisfazione di un bisogno naturale, è fare di una privazione contro natura, di una infelicità, una virtù.

L'occhio della scienza e quello della religione non possiamo stare entrambi aperti. Per evitare la schizofrenia, ad ogni pensiero uno dei due occhi deve stare chiuso. Alcuni li chiudono entrambi.

Lo strutturalismo è una scuola di pensiero che ci invita a vedere le cose (forme, gesti, idee ecc.) non come isolate, ma come elementi di strutture più grandi che danno un senso alle cose stesse.

"Essere se stessi" non significa nulla. Siamo sempre noi stessi, anche quando imitiamo gli altri, perché è impossibile non imitare, perché sin da bambini apprendiamo e ci formiamo per imitazione.

La conoscenza consiste in risposte a domande come le seguenti: quali forme? Insieme con quali altre forme? In quali relazioni? In quali interazioni? In quali misure? Da quali cause? A quali fini?

Ogni relazione comporta vantaggi e svantaggi per i contraenti. Una relazione è sostenibile finché per ogni contraente i vantaggi (reali o immaginari) superano gli svantaggi (reali o immaginari).

Per me ciò che chiamano "trascendenza" (parola che io evito di usare) è solo un desiderio, un mito, una realtà immaginaria, non una realtà conoscibile (se potessimo conoscerla sarebbe immanente).

Oggi, quando si parla di morale, lo si fa, prevalentemente, solo per relativizzarla e svalorizzarla. Non sento mai parlarne in modo costruittivo, cioè al fine di costruire una morale alternativa.

Credere alle stesse bugie unisce più che credere alle stesse verità. Perché le bugie sono semplici e tutti le possono spiegare e capire, mentre le verità sono complesse e difficili da comprendere.

Cambiare la mentalità di un essere umano è spesso impossibile. Se essa cambia, non è per volontà dell'interessato o di qualcun altro, ma per una serie di forze incontrollabili e di eventi casuali.

Un amico è una persona con cui puoi essere completamente sincero, con cui non devi nascondere o fingere nulla. Con cui puoi essere totalmente te stesso senza paura di offendere o di essere offeso.

La realtà è plurale e parallela, ogni pensiero è singolare e seriale. Perciò il pensiero, in ogni momento, non può afferrare che un'infinitesima parte della realtà e in modo più o meno realistico.

Nulla ha senso o valore in sé. Sono gli umani che danno senso e valore alle cose secondo le proprie inclinazioni, e insegna agli altri le loro attribuzioni come se fossero intrinseche e oggettive.

Se la società è malvagia, ciò è dovuto al fatto che l'uomo è generalmente malvagio. Forse non siamo tutti egualmente malvagi, ma chi può stabilire il diverso grado di malvagità di ciascuno di noi?

Gli animali vivono solo nel presente, noi umani più nel futuro che nel presente. Infatti la maggior parte del nostro comportamento serve ad assicurarci un futuro (più o meno lontano) sopportabile.

Non è facile distinguere il naturale dal culturale nel comportamento umano. Infatti possiamo considerare la cultura una seconda natura, senza la quale forse la specie umana si sarebbe già estinta.

Pragmatismo in sintesi: Non importa ciò che siamo, ma ciò che facciamo, ovvero come interagiamo col resto del mondo, e come soddisfiamo i bisogni e i desideri della nostra persona e quelli altrui.

Un essere umano si comporta in un certo modo perché si aspetta di ricavarne un piacere o un vantaggio, oppure perché ha paura di ricavare un dolore o uno svantaggio non comportandosi in quel modo.

Il nostro bisogno di comunità ci induce ad amare tutto ciò che ci accomuna agli altri, mentre il nostro bisogno di competizione ci induce ad amare tutto ciò che ci avvantaggia rispetto agli altri.

Abbiamo tutti, chi più, chi meno, bisogno e paura degli altri. In alcuni prevale generalmente il bisogno, in altri la paura. In una stessa persona a volte prevale il bisogno, altre volte la paura.

Se ognuno avesse una religione diversa, le religioni sarebbero inutili, anzi dannose, in quanto non favorirebbero la cooperazione e la coesione sociale, ma sarebbero causa di conflitti permanenti.

Un piacere può essere prodotto da una libido o dalla diminuzione di una sofferenza. Analogamente, un dolore può essere prodotto da una nevralgia o dell'aspettativa di un trauma o di una disgrazia.

Il corpo guarisce da solo, grazie ai propri meccanismi di autoguarigione. La chimica dei farmaci e il pensiero "positivo" servono solo a stimolare e attivare i processi di autoguarigione del corpo.

Da quando ho letto la "Semantica generale" di Alfred Korzybski, uso la logica non aristotelica, in cui il principio di non contraddizione ("tertium non datur") non solo non vale, ma è una iattura.

Non ci sono soluzioni definitive per ottenere il piacere, perché esso è sempre temporaneo e provvisorio e va ricercato di nuovo ogni volta, meglio se in forme diverse, perché la ripetizione annoia.

Immagina che oggi, e ogni giorno da oggi in poi, sia l'ultimo della tua vita. Se accetti serenamente l'idea della tua morte puoi vivere una vita piena, serena e coraggiosa e darle perfino un senso.

Tutto ciò che facciamo e non facciamo, diciamo e non diciamo, pensiamo e non pensiamo, conosciamo e non conosciamo, sentiamo e non sentiamo, desideriamo e non desideriamo, ci qualifica socialmente.

Conoscere le menti altrui, a partire da quelle dei propri vicini, è per me molto più importante e appassionante che conoscere altri popoli senza esplorare le particolari strutture delle loro menti.

C'è una notevole differenza tra usare una cosa che si possiede da tanto tempo e usare una cosa appena ottenuta. Il secondo caso ha il sapore di una grazia o di una conquista, ovvero di un successo.

Quando si parla di morale, lo si fa normalmente solo in modo superficiale, anzi, banale, perché se lo si facesse in modo approfondito e non convenzionale, ognuno di noi si troverebbe in difficoltà.

L'uomo definisce oggetti, crea categorie e stabilisce l'appartenenza di certi oggetti a certe categorie. Allo stesso tempo l'uomo prende atto di oggetti, categorie e appartenenze definiti da altri.

La vita è un continuo processo di riproduzione, cioè di copia, sia in senso genetico che interattivo. Infatti la mente non fa che riprodurre modelli di comportamento appresi, con piccole variazioni.

I problemi sociali consistono, essenzialmente, in un insufficiente incontro tra la domanda e l'offerta di interazioni secondo ruoli, condizioni e scopi posti dagli individui offerenti e richiedenti.

Se tutti parlano di una certa cosa, è impossibile non parlarne, anche solo per chiedersi perché tutti ne parlano e se sia una cosa reale o immaginaria, vera o falsa, buona o cattiva, bella o brutta.

Amore: mistero, mito, desiderio, bisogno, fortuna, dovere, diritto, volontà, emozione, promessa, dolore, piacere, premio, castigo, inganno, attrazione, sogno, illusione... Ognuno lo vede a modo suo.

Se Dio ha deciso (finora) di fare due diversi testamenti (e non è chiaro se il secondo sostituisce il primo o si aggiunge ad esso), possiamo aspettarcene un terzo adatto alla gente del nostro tempo?

Di fronte a una certa cosa istintivamente sentiamo che ci piace o ci dispiace in un certa misura. Dovremmo anche chiederci quanto quella cosa piace o dispiace agli altri, e regolarci di conseguenza.

Per capire la realtà abbiamo bisogno di modelli astratti di fenomeni. Infatti capire un fenomeno significa associare un certo avvenimento ad un certo modello, cioè ad una certa classe, di fenomeni.

Governare una nazione comporta il dovere di decretare la morte o danni per un certo numero di persone (conosciute o sconosciute) per salvare o migliorare la vita di un più grande numero di persone.

Una filosofia che si rispetti dovrebbe essere capace di vedere le cose sia dall'alto che dal basso, ovvero sia con gli occhi dello statista e dello stratega che con quelli dell'operaio e del soldato.

Un individuo non è mai solo, ma è sempre interiormente e inconsciamente accompagnato da un Altro ideale, una persona che egli spera sempre di incontrare in uno o più altri individui nella vita reale.

Qualsiasi risorsa materiale o immateriale, mobile o immobile (oggetto, idea, persona, luogo ecc.), può essere usata pro o contro qualcuno, tolta o data a qualcuno, nascosta o condivisa con qualcuno.

Ogni essere vivente è caratterizzato da un particolare complesso di bisogni più o meno soddisfatti, e, nelle specie senzienti, da sentimenti che esprimono le relative soddisfazioni e insoddisfazioni.

Ognuno ha ragione dal suo punto di vista, ma i punti di vista sono diversamente ampi. Infatti ognuno vede solo ciò che conferma le sue opinioni e che non mette in discussione la propria intelligenza.

Una delle principali funzioni della nostra mente è indicarci cosa fare e cosa non fare per ottenere la maggiore cooperazione possibile da parte degli altri, cosa di cui abbiamo assolutamente bisogno.

Il piacere è il dolore sono le uniche cose certe e sicuramente importanti per un essere umano. Tutto il resto può essere considerato come cause e/o conseguenze dei propri piaceri e dei propri dolori.

Niente è sempre buono, sempre utile, sempre piacevole. Ogni cosa può essere buona, utile, piacevole solo in certe occasioni, per certe persone, a certe condizioni, e per un limitato periodo di tempo.

Il pensiero non è libero, ma si muove all'interno di un labirinto senza uscita. Ognuno ha il suo personale labirinto mentale, che può in parte cambiare ed estendersi per effetto di nuove esperienze.

La qualità delle interazioni tra due persone dipende molto dalla qualità e dalla misura delle rispettive valutazioni di cose e persone, cioè da quanto tali valutazioni sono concordanti o discordanti.

Le differenze più importanti tra gli umani sono costituite dalle rispettive valutazioni, ovvero dalle cose e persone che ciascuno trova attraenti o repellenti, e dalla misura delle valutazioni stesse.

Credere è un fatto sociale, dato che il fatto di credere in una certa narrazione conferisce al credente lo status di appartenente alla comunità, o categoria sociale, dei credenti in quella narrazione.

Suppongo possa essere utile guardarsi intorno (fuori e dentro di sé) e di ogni cosa o idea che si vede o che viene in mente chiedersi: A chi e perché potrebbe servire? A chi e perché potrebbe nuocere?

La mente serve a risolvere problemi. Se non ha problemi da risolvere, si atrofizza. Più importanti e complessi sono i problemi che essa affronta, più la mente si sviluppa e più aumenta l'intelligenza.

I cristiani hanno bisogno di santi da usare come modelli o protettori, non importa come hanno veramente vissuto. Di loro circolano immagini fabbricate ad arte, senza macchie, per suscitare adorazione.

Quanto sei felice in questo momento? Sei non sei abbastanza felice, cerca di capirne la causa. Probabilmente hai un bisogno primario insoddisfatto. Cerca di capire quale, e come potresti soddisfarlo.

Ciò che più determina l’umore di un essere umano è la sua previsione, conscia o inconscia, di come sarà trattato dagli altri, specialmente da coloro da cui dipende la soddisfazione dei propri bisogni.

L'aggettivo "strano" viene da molti usato per qualificare persone, cose o idee che ai loro occhi non appartengono ad alcuna categoria ad essi nota, ovvero appartengono alla categoria delle stranezze.

Utile, per un essere vivente, è tutto ciò che facilita la soddisfazione di qualche suo bisogno o desiderio. In tal senso, alcune filosofie possono essere utili per alcuni, inutili o dannose per altri.

Il Natale è una promessa di felicità, di fraternità, di comunità, di pace e di regali. A parte i regali ai bambini, normalmente la promessa non viene mantenuta e dal giorno dopo tutto torna come prima.

Coloro che indossano jeans volutamente strappati, forse lo fanno per distinguersi da quelli che li indossano sani, facendo intendere che essi sono più liberi, coraggiosi e meno conformisti degli altri.

Interagire con gli altri è come un gioco di bambini. Si sceglie un gioco che tutti i giocatori conoscono e a cui hanno voglia di giocare, e si rispettano le relative regole, pena la "squalificazione".

L'umorismo richiede il capovolgimento improvviso e rassicurante di una seria aspettativa, come quando lo status di una persona passa da saggio a stupido, o da stupido a saggio, nel tempo di una parola.

Proclamare con fierezza una propria diversità implica una superiorità, una ribellione, una indipendenza, una libertà o una repulsione. Perciò può essere percepito come atto ostile o sfida competitiva.

Se uno desidera qualcosa, fa tutto ciò che è libero di fare e che è capace di fare, ovvero che ha il potere di fare, per ottenerla. Questo vale anche per i desideri riguardanti il comportamento altrui.

Ogni filosofia cerca di descrivere il mondo in qualche libro. Le cattive filosofie hanno la presunzione che la propria descrizione del mondo sia sufficiente, quelle buone ne riconoscono l'insufficienza.

Ognuno vorrebbe avere un certo ruolo e rango nella società o in un certo gruppo, e assegnare agli altri certi ruoli e certi ranghi. Il problema è che raramente c'è accordo sulle rispettive assegnazioni.

Ci sono persone che, non riuscendo a capire né a risolvere i loro problemi e non sopportandone il peso, se ne distraggono frequentemente mediante viaggi, conversazioni, letture e spettacoli divertenti.

Compito principale della filosofia e della psicologia dovrebbe essere quello di svelare le falsità, le dissimulazioni, gli inganni, le mistificazioni, le affermazioni infondate e quelle infalsificabili.

Non è la punizione divina che dobbiamo temere (perché Dio non punisce) ma quella del nostro super-io. Infatti, per lui il benessere della nostra comunità è più importante di quello della nostra persona.

Un analfabeta sa di essere tale. Un analfabeta funzionale non sa di esserlo. Tuttavia l'analfabetismo funzionale non è una proprietà binaria (presente o assente) ma graduale da un minimo ad un massimo.

È raro che un essere umano riconosca i propri errori nei confronti degli altri se a causa di tali errori non riceve un danno abbastanza grave. Se li riconoscesse facilmente, li commetterebbe raramente.

Ben venga la carità, facciamo più carità. Ci sentiremo più buoni e non ci sentiremo in colpa per non aver fatto nulla di più costruttivo, intelligente, efficace e risolutivo contro i mali della società.

Ogni filosofo, come ogni essere umano qualsiasi, ha la cattiva abitudine di stabilire una gerarchia delle importanze, minimizzando o ignorando tutto ciò che non rientra nel suo campo di studio preferito.

L'arma vincente di ogni ciarlatano consiste nell'inserire qualche affermazione d'incontestabile verità e buon senso tra le falsità e le fantasie. Lo stesso vale per le sacre scritture di molte religioni.

La scuola insegna soprattutto ad obbedire, a conformarsi, a pensare secondo schemi stabiliti dalle autorità politiche, religiose, culturali e accademiche. Essa premia la conformità e punisce la devianza.

Per interagire con gli altri bisogna sentirsi uguali a loro. A tale scopo bisogna dimenticare ciò in cui si è superiori. Bisogna tuttavia evitare di attribuire gli altri qualità e capacità che non hanno.

Per imparare a suonare uno strumento musicale ci vogliono centinaia di ore di studio e di esercizio. Come possiamo pensare che sia più facile e rapido imparare nuove abilità sociali o cambiare mentalità?

L'ambiente (naturale e sociale) in cui viviamo ci influenza e ci condiziona, ma noi possiamo in una certa misura cambiarlo, cambiare il modo di interagire con esso oppure emigrare in un ambiente diverso.

Per libertà di pensiero non dovremmo intendere l'assenza di divieti di pensare a particolari temi o di credere in particolari cose, ma la facoltà di pensare al di fuori degli schemi condivisi e consueti.

Per quanto riguarda la conoscenza, l'uomo non ha bisogno di verità ma di approvazione e di condivisione. Infatti per un essere umano è meglio condividere una falsità che non poter condividere una verità.

L'uomo deve fare attenzione a come si comporta verso gli altri, perché dal proprio comportamento verso il prossimo dipende l'atteggiamento più o meno benevolo o malevolo del prossimo nei suoi confronti.

Nessun essere vivente viene creato. Ognuno nasce come risultato di una riproduzione, cioè come copia (perfetta o con qualche errore) di un altro essere, o come miscuglio casuale delle copie di altri due.

Ogni persona è oggettivamente l'insieme dei modi in cui interagisce con il resto del mondo e con se stessa, e, soggettivamente, come se stessa e le altre persone pensano (ognuna a suo modo) che essa sia.

L'arroganza (reale o presunta) di una persona non costituisce prova della sua fallacia. Infatti tutti i filosofi innovativi erano arroganti in quanto pensavano di saperla più lunga dei loro predecessori.

I rapporti interpersonali comportano vantaggi e svantaggi, e ognuno vorrebbe avere più vantaggi e meno svantaggi. Il problema è che i vantaggi per alcuni corrispondono a svantaggi per altri, e viceversa.

Ogni umano ha bisogno di appartenere a qualche comunità e a qualche categoria umana. Il problema è a quali categorie e a quali comunità appartenere, considerando i contrasti tra categorie e tra comunità.

L'uomo è sempre stato, direttamente o indirettamente, consciamente o inconsciamente, diretto da altri esseri umani. Questo assicura una certa moralità. Un uomo totalmente libero sarebbe troppo pericoloso.

Il motivo per cui chi mostra le proprie inferiorità ci è simpatico e chi mostra le proprie superiorità antipatico, è che la superiorità degli altri ci inquieta, così come la loro inferiorità ci rassicura.

Ogni culto costituisce una classe di appartenenza sociale, e, come tale può soddisfare il bisogno di appartenenza presente in ogni essere umano, a prescindere dai contenuti e dalle forme del culto stesso.

Molto di ciò che ci viene detto è parzialmente o completamente falso, e molte cose importanti ci vengono nascoste. Queste considerazioni dovrebbero essere la base di ogni ricerca filosofica e psicologica.

Pensare in termini relazionali (cioè non ontologici) significa chiedersi, per qualsiasi ente (persona o cosa): che rapporto c'è tra questo ente e me? Che rapporto c'è tra questo ente e il resto del mondo?

Le transazioni interpersonali servono a trasmettere beni, servizi e informazioni, piaceri e dolori, a cooperare e a competere, a stabilire condivisioni e non condivisioni, secondo certi modelli culturali.

Una delle principali chiavi di comprensione del comportamento umano è costituita dai modelli socioculturali, che ogni individuo è obbligato ad apprendere, a scegliere, e a usare nelle interazioni sociali.

Avere uno o più padroni o circostanze che impongono di fare o pensare certe cose può calmare l'angoscia di non sapere cosa fare o pensare e la paura di essere vittime e responsabili di decisioni sbagliate.

Una morale completamente soggettiva non è una morale, è solo una personale strategia di vita. La morale (e il conseguente giudizio morale) riguarda regole di comportamento condivise tra almeno due persone.

Le donne si fanno belle per attrarre gli uomini, sia quelli che ancora devono incontrare, sia quelli con cui sono legate, per evitare che sciolgano il loro legame attratti da altre donne più belle di loro.

Chi non riesce a interagire realmente come vorrebbe immagina di farlo. L'uomo è forse l'unico animale capace di immaginare, ovvero di vivere una realtà virtuale e di trarne, almeno in parte, soddisfazione.

A mio parere, la musica unisce e divide, unisce coloro che apprezzano lo stesso genere musicale e divide colori che hanno gusti e interessi musicali diversi. Lo stesso vale per tutte le altre forme d'arte.

Ormai la tecnologia non è più al servizio dell'umanità, ma di pochi uomini a svantaggio di molti. Basta pensare all'enorme disoccupazione che produce. Non soddisfa più i bisogni primari, ma quelli indotti.

La coscienza, non potendo considerare che poche idee e immagini alla volta, è un grande semplificatore (e quindi falsificatore) della realtà, la quale è molto più complessa di quanto un umano possa capire.

Succede raramente che le mie idee vengano criticate, spesso che vengano ignorate o fraintese. Quando qualcuno mi critica è più per ciò che non dico, non vedo, non sento o non capisco, che per ciò che dico.

Cooperazione, competizione e dominio sono concatenati. Infatti si può competere per dominare e per cooperare, si può cooperare per competere e per dominare, e si può dominare per cooperare e per competere.

Non ha senso chiedersi: Chi sono? Cosa sono? Mentre ha senso chiedersi: Chi/cosa sono io per gli altri? E più precisamente: Chi/cosa sono io per X? Per Y? Per Z? Ecc. E poi: Chi/cosa sono gli altri per me?

A mio parere la vicenda nazista non è stata né elaborata (da un punto di vista psicologico e filosofico) né capita dalla maggior parte degli esseri umani. Perciò può ripetersi in forme più o meno diverse.

Il piacere di essere alla moda è legato alla paura di non esserlo. Infatti essere alla moda costituisce un bisogno, perché il non esserlo potrebbe essere causa (reale o percepita) di emarginazione sociale.

Per fare parte di un sistema sociale, cioè di un gruppo di umani cooperanti, occorre condividerne in misura sufficiente il linguaggio, le forme, le norme e i valori (in senso cognitivo, etico ed estetico).

Molti sono convinti che le cose che essi non vedono non esistano, e pensano che quelli che le vedono siano allucinati. Pensano anche che ciò che essi non capiscono sia sbagliato. Arroganza dell'ignoranza.

Il fatto che molte azioni che in passato erano considerate morali oggi sono considerate immorali implica che molte azioni che oggi sono considerate morali, in futuro potrebbero essere considerate immorali.

Tutto è stato già detto, ma in modo scoordinato, disorganizzato, disperso, frammentario, settario. Non abbiamo bisogno di nuove conoscenze, ma di selezionare, integrare e organizzare quelle già disponibili.

L'astensione dal giudizio, più che essere una virtù e un segno di saggezza, potrebbe nascondere una strategia per evitare lo stress del giudizio, ovvero la paura che il proprio giudizio venga mal giudicato.

Se io morissi oggi, quante persone vivrebbero da domani una vita più felice, quante una vita meno felice? Ecco una domanda che dovremmo farci ogni tanto per fare il punto sulla nostra utilità per gli altri.

Energia e massa si organizzano generando forme a partire da leggi fisiche e chimiche che possono essere modulate da informazioni. Infatti l'informazione informa, nel senso che dà forma, quindi è formatrice.

L'autogoverno di una persona comporta il rinunciare (temporaneamente o definitivamente) alla soddisfazione di certi bisogni o desideri, per consentire la soddisfazione di bisogni e desideri più importanti.

Il mondo consiste in interazioni più o meno piacevoli o dolorose tra oggetti viventi e non viventi più o meno dotati di coscienza, regolate da leggi fisiche e da logiche più o meno note agli oggetti stessi.

La psicoanalisi delle interazioni sociali indaga ciò che avviene nell'inconscio quando si interagisce con gli altri, e che viene negato, dissimulato o mistificato dalla coscienza perché considerato immorale.

Un fatto può essere più o meno reale o immaginario, e a volte è difficile stabilire quanto siano reali o immaginari i fatti che producono certe percezioni e certe sensazioni più o meno piacevoli o dolorose.

I pensieri e le emozioni di un essere umano sono influenzati dal contenuto della sua memoria, la quale è determinata dalle sue esperienze passate e da quella presente, oltre che da predisposizioni genetiche.

Qualsiasi interazione sociale, anche la più stupida, insensata, nociva o noiosa è meglio che nessuna interazione sociale. Spesso si interagisce solo per interagire, senza altro fine che l'interazione stessa.

Tutto ciò che avviene, specialmente negli esseri viventi e tra di loro, è il risultato di logiche più o meno complesse di cui capiamo (bene o male) solo alcuni aspetti o che sono da noi del tutto incomprese.

L'uomo è un animale interdipendente in quanto la soddisfazione dei suoi bisogni e il suo conseguente benessere psicofisico dipendono dalla quantità e qualità delle sue relazioni e interazioni con gli altri.

Se non avessimo alcun bisogno o desiderio da soddisfare, alcun problema da risolvere, alcun nemico contro cui combattere, la nostra vita sarebbe vuota, insignificante, insensata, stupida, noiosa, invivibile.

Tutto ciò che ci appare lo classifichiamo e valutiamo secondo i nostri schermi mentali e la nostra visione del mondo. La percezione e la valutazione morale sono dunque sempre soggettive, parziali, personali.

La volontà non è una causa prima, ma la conseguenza di altre volontà che risiedono nella parte inconsapevole e involontaria del corpo. In altre parole la volontà è voluta da qualcosa di diverso da se stessa.

Una donna si fa bella per attrarre gli uomini, ma non tutti, solo quelli che a lei piacciono. Il problema è che può attrarre anche quelli che a lei non piacciono, e questo può avere conseguenze indesiderate.

Cosa intende chi dice "ho capito"? Secondo me per molti capire significa semplicemente assimilare un concetto nella propria visione del mondo, la quale può essere più o meno realistica e più o meno ingenua.

Ciò che facciamo agli altri influenza ciò che gli altri fanno a noi, ma in modi diversi da persona a persona. Perciò è importante scegliere opportunamente le persone con cui interagire e i modi in cui farlo.

Se gli umani potessero ottenere piacere a volontà e senza limiti di quantità e di durata, non farebbero altro, e non smetterebbero di farlo fino a morirne. Perciò il piacere è biologicamente sempre limitato.

Gli esseri umani imitano comportamenti altrui senza comprenderne il significato. Se lo comprendessero, non si tratterebbe di imitazione. Imitano perché l'imitazione viene premiata e la non imitazione punita.

Se il libero arbitrio non esiste, accetto il mio destino. Se esiste, scelgo le opzioni che mi fanno star meglio. Se esiste parzialmente, faccio entrambe le cose. Nel dubbio, prendo per buona la terza ipotesi.

Un errore che spesso l'uomo fa è quello di individuare una sola causa degli eventi, i quali sono invece, in generale, multifattoriali. Perché l'uomo aborrisce la complessità e preferisce spiegazioni semplici.

Ridiamo quando qualcuno che sembrava stupido si rivela improvvisamente intelligente, o viceversa. Smettiamo di ridere quando quello che sembrava intelligente e si è rivelato improvvisamente stupido siamo noi.

Ciò che il filosofo non osa dire in quanto politicamente scorretto, il “romanziere filosofo” lo fa dire a qualche suo personaggio, senza precisare se certe espressioni corrispondono alle opinioni dell’autore.

Un'entità (cosa, persona, idea ecc.) può essere percepita (consciamente o inconsciamente) come soggetto e/o oggetto di bisogni, cioè come qualcosa che ha bisogni propri e/o che può soddisfare bisogni altrui.

È molto difficile per un essere umano distinguere il vero dal falso, il reale dall’immaginario, il volontario dall’involontario, il causale dal casuale, il generale dal particolare, il semplice dal complesso.

L'io cosciente contribuisce a soddisfare i bisogni della persona e a gestire nel modo più produttivo i conflitti tra di essi, mediante il pensiero astratto (basato sul linguaggio) e la previsione del futuro.

Non siamo esseri umani, ma esseri pre-umani. Infatti nella nostra evoluzione siamo oggi a metà strada tra la scimmia e l'uomo e facciamo esperimenti culturali senza aver abbandonato i nostri istinti bestiali.

Gli umani possono grosso modo essere divisi in due categorie rispetto alle regole della convivenza sociale: coloro che cercano di adattarsi alle regole, e coloro che cercano di adattare le regole a se stessi.

Quando il tuo inconscio ti impone di interagire con altri esseri umani reali, in carne ed ossa, non c'è nient'altro, nessuna simulazione, nessuna illusione, nessun surrogato che possa soddisfare tale bisogno.

Berlusconi ha avuto successo non tanto per la sua intelligenza e la sua mancanza di scrupoli, quanto per il carattere immorale e servile della maggioranza degli italiani, che lui ha saputo sfruttare abilmente.

Per la felicità è meglio appartenere a un piccolo gruppo molto unito che a un grande gruppo poco unito. Ma il piccolo gruppo rischia di essere annientato dal gruppo più grande, invidioso dell'unità dell'altro.

Nessuna simulazione, nessuna interazione asincrona, virtuale o immaginaria con una persona non presente fisicamente può sostituire il piacere di un'intima interazione dal vivo con una persona reale congeniale.

Ogni causa è anche una conseguenza. Questo vale anche per il capitalismo. Vederlo solo come causa di mali è miope. Chiediamoci anche da cosa sia causato, ovvero da quali aspetti della natura umana esso emerga.

Collegare logicamente (col pensiero) due idee significa stabilire una connessione elettrica (più o meno temporanea o permanente) tra le zone del cervello in cui tali idee risiedono o a cui esse sono associate.

Gli esseri umani si imitano a vicenda involontariamente, automaticamente e inconsapevolmente. Questo è generalmente utile (infatti è una caratteristica genetica) ma può essere disastroso in una società malata.

A parer mio, la festa del Natale è una bella illusione collettiva in cui ci vogliamo tutti bene e apparteniamo tutti alla stessa comunità. Finita la festa, finita anche la benevolenza e la comune appartenenza.

Gli altri sono nella mia mente e io sono nella mente degli altri in certe relazioni e con certe valutazioni, le quali determinano i tipi di interazione che possono esserci o non esserci tra me e ciascun altro.

Se troviamo insensato un certo comportamento è solo perché non siamo abbastanza intelligenti o sapienti per comprenderlo, per vederne il senso, ovvero la causa e/o il fine. Solo ciò che è casuale non ha senso.

Ciò che possiamo fare o pensare momento per momento dipende molto da ciò che ci sta accadendo, cioè dagli stimoli che stiamo ricevendo. Più in generale, dipende dalle interazioni in atto tra noi ed altri enti.

La prima disgrazia di un essere umano, il suo primo incontro con l'ingiustizia del mondo, è il fatto di non poter scegliere i propri genitori, e di non poterli nemmeno giudicare, almeno nei primi anni di vita.

Non la coscienza, ma l'inconscio decide se uno ha o non ha paura di qualcosa e se è attratto o repulso da qualcosa. L'inconscio è il decisore e l'autore di ogni sentimento e di ogni comportamento involontario.

Se nessuno è peggiore di me io sono un mostro, e questo è per me inaccettabile. Perciò ho bisogno di dimostrare che ci sono persone peggiori di me, e quanto più grande è il loro numero, tanto migliore io sono.

Tutte le ipotesi e le speculazioni sull'origine dell'universo non hanno alcun impatto sulla nostra vita pratica, né sulla nostra felicità o infelicità. Lasciano il "tempo", anzi, lo "spazio-tempo" che trovano.

La libertà fondamentale di un essere umano è quella di scegliere dove guardare e con chi o cosa interagire. Tale libertà è limitata dalle sue paure consce e inconsce che gli sottraggono una quantità di opzioni.

La volontà è, in un certo senso, involontaria, in quanto segue regole o algoritmi, per lo più inconsci ed emotivi. L'unico modo per liberarsi dalla schiavitù delle motivazioni involontarie è scegliere "a caso".

Il bene è cooperazione e sincerità. Il male violenza e inganno. Tra il bene e il male c'è la competizione, che può essere buona o cattiva. Quella buona rispetta regole convenute, quella cattiva è sregolata.


Quando le risorse alimentari non bastano per tutti, occorre limitare la popolazione. Questo si può fare mediante politiche demografiche (democratiche o dittatoriali) oppure guerre di sterminio. A noi la scelta.

Ogni essere umano vorrebbe essere un certo tipo di persona perché inconsciamente crede che essere quel tipo umano gli permetterà di fare parte di una comunità a lui favorevole, e il non esserlo glielo impedirà.

Quello che le tragedie greche insegnavano al popolo non erano solo particolari prescrizioni morali, ma il principio generale per cui un individuo non è libero di non rispettare, le leggi della propria comunità.

La logica razionale è spaziale, quella cibernetica temporale. Lo spazio è statico e tangibile, il tempo è dinamico e intangibile. Perciò è più difficile padroneggiare la logica cibernetica che quella razionale.

La realtà è infinita, mentre l'intelletto è finito e precario. Perciò possiamo contemplare soltanto mappe di frammenti della realtà, disegnate dai nostri sensi e delimitate da cornici arbitrarie e involontarie.

Uccidere qualcuno per qualunque motivo è un crimine infinitamente più lieve che condannare qualcuno all'inferno per l'eternità per qualunque motivo. Qui sta l'infinita ingiustizia e malvagità del dio di Abramo.

Sono felici i momenti in cui ci si sente uguali e uniti agli altri. Purtroppo quei momenti sono fugaci perché presto torna la percezione conscia o inconscia delle differenze e della competizione interpersonale.

Nel rapporto tra due umani, ognuno di essi dovrebbe chiedersi: che cosa il mio interlocutore gradirebbe che io gli dicessi o gli facessi? E che cosa io gradirei che il mio interlocutore mi dicesse o mi facesse?

Gli scienziati competono tra loro per arrivare per primi a nuove scoperte (poi condivise da tutti), non per affermare, come fanno invece i filosofi, che la propria visione del mondo è meglio di quella di altri.

Contrariamente a quello che ha detto un personaggio di Dostoevskij, la bellezza non salverà il mondo. Infatti da sempre la bellezza è stata usata come strumento di potere e di manipolazione dell'uomo sull'uomo.

A volte è bene fare del male a qualcuno, se non c'è altro mezzo per fermare il suo male. Non si può combattere il male col bene, ma solo con un male più grande. Questo è il male che il saggio fa consapevolmente.

L'io cosciente è (o dovrebbe essere) il mediatore tra le proprie esigenze e quelle altrui. Per funzionare bene deve conoscere entrambe le esigenze, i modi per soddisfarle, e gli ostacoli alla loro soddisfazione.

L'effetto umoristico nasce da un brusco cambiamento di ruolo di una persona (da un ruolo inferiore ad uno superiore, da uno perdente a uno vincente, o viceversa) per effetto di un brusco cambiamento di contesto.

Cosa possiamo condividere con gli altri? Tanto più i nostri interessi sono elevati, profondi e originali, tanto meno essi sono condivisibili, ovvero più rare sono le persone con cui una condivisione è possibile.

Nulla è irrazionale, perché ogni cosa, ogni comportamento ha le sue ragioni. Se qualcosa o qualcuno ci sembra irrazionale è perché non capiamo le sue ragioni a causa della nostra ignoranza o scarsa intelligenza.

Il microcosmo (cioè una mente) e il macrocosmo (cioè il mondo ad essa esterno) sono ecologie di bisogni e di conseguenti volontà. Perciò la questione fondamentale in ogni momento e in ogni luogo è: chi comanda?

Si può scegliere di non scegliere, ovvero di non cambiare nulla. Anche quella è una scelta. Inoltre si può scegliere di rimandare una scelta a quando saranno disponibili più opzioni. E anche quella è una scelta.

Quando un non imbecille incontra un imbecille, è impossibile per il primo ritenersi uguale al secondo; infatti, se si ritenesse tale, sarebbe un imbecille. Tuttavia gli può convenire fingere di ritenersi uguale.

Anche le cose più assurde, le più misteriose e le meno prevedibili, nella misura in cui non sono casuali, seguono certe logiche. Logiche sconosciute, inconsce, ma pur sempre logiche e, in quanto tali, razionali.

Ad una domanda scomoda o imbarazzante, molti rispondono che essa è irrilevante ("il problema è un altro"), impertinente o stupida, oppure rispondono ad altre domande, più comode, che l'interlocutore non ha posto.

Ricetta della felicità.
La felicità è possibile
e la ricetta è questa:
liberarsi e liberare,
capire ed esser capiti,
amare ed essere amati,
comunicare e cooperare,
e insieme giocare col caso.


Caro corpo, cosa posso fare per te? Di cosa hai bisogno? Cosa desideri? Peccato che tu non possa parlare per rispondere a queste domande. Mandami qualche segnale che io possa decifrare, e cercherò di soddisfarti.

Forse la differenza principale tra noi umani e gli altri animali è la nostra capacità di vivere vite immaginarie mediante l’uso di simboli capaci di evocare emozioni simili a quelle provocate da situazioni reali.

L'uomo ha bisogno e paura del prossimo e su questa ambivalenza (troppo spesso ignorata o sottovalutata) si basa la civiltà con le sue istituzioni, restrizioni, competizioni, falsità, autoinganni e mistificazioni.

Gesù disse: "Chi non è con me è contro di me". Una conseguenza logica di questa prescrizione è: "Chi non è nemico dei miei nemici è mio nemico". Idee di questo genere sono carburante per guerre a tutti i livelli.

Non sarò mai una persona importante, ma di una cosa mi vanto: che non mi faccio ingannare facilmente da alcuna cultura. Infatti ogni cultura è ingannevole in quanto dissimula le vere motivazioni dell'agire umano.

Col tempo ci si abitua a tutto, anche alla propria bruttezza fisica e morale, e a quella delle persone e dei luoghi abitualmente frequentati, che col tempo diventano più familiari, più normali, più sopportabili.

Dicono che Piero Angela abbia aspettato con grande serenità la morte che stava per sopravvenire. Come lo spiegano coloro che ritengono normale e universale, per un essere umano, aver paura e angoscia della morte?

Un nome è una chiamata che aspetta una risposta. Infatti si dice: "come si chiama questa cosa?" intendendo: "che nome ha questa cosa?". Un problema è che ad una stessa chiamata ci possono essere risposte diverse.

Far parte di una società (bisogno umano fondamentale dovuto alla nostra interdipendenza) significa occupare un posto e avere una funzione, un ruolo, un valore, riconosciuti dagli altri membri della società stessa.

Non siamo mai mentalmente soli perché anche nella solitudine la nostra mente si prepara ai prossimi incontri o scontri con gli altri. Tutto si fa per gli altri, con loro, per servirci di loro o difenderci da loro.

La libertà più grande che un umano possa esercitare è quella di uccidersi, sebbene molti suicidi avvengano involontariamente, impulsivamente, per disperazione, e non come conseguenza di una scelta libera e serena.

Ogni umano desidera condividere i propri sentimenti con quante più persone possibile. Questo vale per ogni tipo di sentimento: gioia, sofferenza, amore, odio, apprezzamento, disprezzo, interesse, disinteresse ecc.

Ognuno ha il diritto di non giudicare gli altri, ma il progresso civile e morale si basa sul giudizio, ovvero sull'obiettivo di migliorare ciò che si giudica cattivo o inadeguato. Senza giudizio, niente progresso.

Quando osserviamo una foto, vediamo un film, leggiamo un articolo, dovremmo cercare di rispondere a queste domande: (1) Chi/cosa appartiene a chi/cosa? (2) Quali appartenenze sono compatibili, quali incompatibili?

Se A disprezza B, A si aspetta (consciamente e inconsciamente) che, a sua volta, B lo disprezzi. Tale aspettativa rafforza il disprezzo di A per B e innesca in A il timore di una ritorsione di B nei suoi confronti.

Per capire perché le persone fanno ciò che fanno, un'ipotesi molto probabile è che stiano cercando di ottenere, dimostrare o conservare l'appartenenza ad una certa comunità e un certo status nella comunità stessa.

Un ateo e un credente avranno sempre idee inconciliabili sulla religione. Ognuno pensa che l'altro non sia abbastanza intelligente per capire come stanno veramente le cose e ogni discussione in tal senso è inutile.

Prima di rispondere ad una domanda, poniamoci un'altra domanda: cioè se vale la pena di trovare una risposta a quella domanda, ovvero se non vi siano domande più interessanti di quella, a cui cercare di rispondere.

È difficile intendersi con qualcuno la cui formazione e le cui letture sono molto diverse dalle proprie. Infatti quando i presupposti dei ragionamenti sono molto diversi, anche le conclusioni degli stessi lo sono.

La filosofia (intesa come critica del sapere) e la psicologia (intesa come cura della mente) sono troppo importanti per lasciare che se ne occupino attivamente solo coloro che hanno titoli accademici con tali nomi.

Il grande successo delle religioni è dovuto anche al fatto che esse danno agli umani l'illusione di non essere mai soli, in quanto sempre in compagnia di qualche divinità, e di altri credenti nelle stesse divinità.

Noi umani abbiamo bisogno di cooperare, e per poter cooperare è necessario che condividiamo certe cose. Perciò abbiamo bisogno, periodicamente, di riunirci per praticare condivisioni utili alla nostra cooperazione.

Un rapporto sessuale consiste nella reciproca condivisione di due corpi: ogni corpo condivide se stesso con l'altro, e usa l'altro come se gli appartenesse. In tal modo ogni corpo soddisfa i propri bisogni sessuali.

Ogni filosofia disturba tutti quelli che seguono filosofie contrastanti, cioè filosofie criticate o smentite dalla prima. Per tali persone i seguaci della filosofia disturbante sono nemici da abbattere o screditare.

Secondo me esiste un bisogno di potenza (tra altri bisogni) innato, più o meno intenso in ogni essere umano che può essere esaltato o inibito dall'educazione, dalle esperienze e dall'interplay con gli altri bisogni.

L'acquisto o la consumazione di certi beni e servizi caratteristici di una certa cultura possono costituire riti di appartenenza e identificatori sociali. Per questo essi possono risultare particolarmente attraenti.

A mio avviso, l'uomo è diventato stupido quando è diventato uomo, cioè quando ha smesso di comportarsi come gli altri animali, ovvero istintivamente. La ragione è uno strumento pericoloso perché può generare mostri.

Ogni messaggio che riceviamo può essere parzialmente o totalmente falso e avere motivazioni nascoste a favore di chi lo emette e a nostro sfavore. Non ci possiamo fidare totalmente di nessuno, nemmeno di noi stessi.

Possiamo usare il libero arbitrio (ammesso che esista) quando i nostri sentimenti dormono. Quando sono svegli non possiamo fare altro che obbedire loro. Tra due sentimenti contrastanti, obbediamo a quello più forte.

Per me il "senso" delle scienze umane e sociali consiste nell'individuazione dei bisogni umani e delle loro strategie di soddisfazione attraverso la storia e i cambiamenti culturali, tra cooperazione e competizione.

Si coopera per competere e si compete per cooperare.
Si offre per chiedere e si chiede per offrire.
Si obbedisce per comandare e si comanda per obbedire.
Tutti con tutti, tutti contro tutti, tutti a tutti.


Una reazione emotiva negativa (cioè di rigetto) rispetto ad un certo fenomeno (cosa, persona, evento, situazione ecc.), inibisce la possibilità di comprenderlo e di trovare in esso aspetti utili e persino piacevoli.

Affinché due persone possano interagire cooperativamente, è indispensabile che esse condividano certe cognizioni, certi valori, certi obiettivi, un certo vocabolario, certe risorse, un certo spazio e un certo tempo.

Per noi umani, libertà non è poter fare qualsiasi cosa, ma poter fare le cose che ci piace fare. In ogni caso, sia la natura, sia la società, limitano fatalmente le nostre libertà, e di conseguenza i nostri piaceri.

Possiamo chiederci il perché di qualsiasi cosa, e il perché di ogni perché, e di ogni perché del perché, e così via senza fine, e ogni tanto dovremmo farlo, fino alla noia, per renderci conto della nostra ignoranza.

Sempre più persone, per non sentirsi in colpa, affermano che la colpa non esiste, che nessuno è colpevole, che il giudizio morale non ha senso, e che nessuno dovrebbe giudicare moralmente, né gli altri, né se stesso.

In tutto ciò che avviene, il caso ha un ruolo più o meno importante, di cui occorre tener conto. Pensare che nulla avvenga per caso è, a parer mio, una grande illusione alimentata da religioni e filosofie esoteriche.

Io suppongo che i geni non siano costituzionalmente diversi dagli altri, ma che in essi siano venute meno, per cause fortuite, certe inibizioni del pensiero che impediscono a certe idee di collegarsi con certe altre.

A tutti interessano le narrazioni che parlano di colpe di altre persone o di altri gruppi, purché non vi sia in esse il minimo accenno a possibili responsabilità dell’ascoltatore o dei gruppi a cui questo appartiene.

Qualunque comportamento di qualunque essere umano è soggetto ai giudizi e alle reazioni (favorevoli o sfavorevoli) da parte degli altri. Di questo fatto si occupano e si preoccupano le nostre menti consce e inconsce.

Tra la realtà reale e la realtà percepita dalla mente umana c'è una differenza abissale. La mente contiene una piccola mappa della realtà, costruita dall'uomo con tutti gli errori, le omissioni e le falsità del caso.

Scienziati e filosofi non sono tutti uguali: ognuno di essi è in parte geniale e in parte sciocco, in parte saggio e in parte stolto, in parte onesto e in parte disonesto, in proporzioni diverse da persona a persona.

La vita sociale è una tragicommedia in cui la maggior parte delle persone considerano assoluto ciò che è relativo. In realtà tutto è relativo, a partire dallo spazio e dal tempo, che sono ciascuno relativo all'altro.

La bellezza, la speranza, la fede, la meditazione, l’illusione, sono droghe informative dell’apparato cognitivo che ci aiutano a sopportare l'assurdità e i dolori della vita. Consistono tutte in promesse di felicità.

Ciò che piace di una musica non è la musica in sé, ma i sentimenti i ricordi, le associazioni mentali che essa evoca. Lo stesso si può dire di ogni espressione artistica e letteraria, anzi, di ogni espressione umana.

Ci sono discorsi che imbrogliano e discorsi che sbrogliano, discorsi che confondono e discorsi che distinguono, discorsi che oscurano e discorsi che chiariscono, discorsi che mistificano e discorsi che demistificano.

La gente non ama coloro che attribuiscono a se stessi titoli o valori. La gente vorrebbe che valori e titoli fossero assegnati a furor di popolo o da istituzioni autorizzate dalla società ad esercitare tale funzione.

La musica è come una droga. Quando ascolto musica mi immergo in un piacevole e incantevole mondo immaginario che corrisponde ai miei interessi e alla mia sensibilità, dimenticando quello reale che non vi corrisponde.

Si può dire che un pensiero tira l'altro, ma anche che un pesiero scaccia l'altro. Infatti non possiamo pensare a più di un numero molto limitato di pensieri, che varia da persona a persona, forse due, tre o quattro.

La filosofia serve a stabilire quanto certe idee siano vere e quanto certi comportamenti siano buoni per chi li agisce e per gli altri. Di conseguenza la filosofia serve solo alle persone che hanno dubbi in tal senso.

Uno dei mali dell'attuale civiltà occidentale è la massa di false promesse di felicità da cui siamo circondati, promesse che si contendono la nostra attenzione per venderci qualcosa o indurci a sostenere certi leader.

Non sempre ciò che ci piace è ciò di cui abbiamo bisogno, e non sempre ciò di cui abbiamo bisogno ci piace, specialmente se abbiamo rimosso bisogni innati (sani in quanto innati) e coltivato bisogni acquisiti malsani.

Chi ha inventato la democrazia dava per scontato che i votanti avrebbero votato per favorire i propri interessi. In realtà succede spesso che i cittadini votino per politiche i cui risultati sono per loro sfavorevoli.

Gli imbecilli, i cretini, gli stupidi ci sono sempre stati e sempre ci saranno in ogni società, in una proporzione che varia da cultura a cultura. Certi partiti politici hanno l'abilità di riunirli in forze politiche.

Perché dovremmo fare certe cose, in un certo modo, in certe situazioni? A volte facciamo le cose perché ci sentiamo in dovere di farle a causa dell'abitudine, mentre non ce n'è alcun bisogno, né qualcuno ce lo chiede.

Una cosa che rende difficile e dolorosa l'esistenza di un essere umano è la conflittualità dei suoi sentimenti: Amore e odio, attrazione e repulsione, desiderio e paura verso uno stesso oggetto, anche simultaneamente.

Il potere dà piacere a chi lo esercita, mentre l'impotenza è causa di frustrazione. Per questo ognuno di noi cerca (consciamente o inconsciamente) di avere il maggior potere possibile sulla natura e sugli altri umani.

Quando si parla di morale, di sentimenti e di motivazioni, io non credo a ciò che la maggior parte della gente dice, anche se molti sono in buona fede (nel senso che ingannano se stessi prima di ingannare gli altri).

Tra le tante cose che differenziano gli umani, c'è la misura del bisogno di essere logicamente coerenti. In certe persone tale bisogno è quasi del tutto assente, in altre è tanto potente da prevalere su altri bisogni.

La psicoterapia dovrebbe consistere in una ristrutturazione migliorativa delle connessioni neuronali mediante nuove esperienze ad hoc praticate un sufficiente numero di volte, con o senza l'intervento di un terapeuta.

Come le religioni, le filosofie uniscono e dividono, costruiscono e distruggono, consolano e fanno disperare, chiariscono e confondono, assolvono e condannano. Perché sono più di una e diverse. Invece la scienza è una.

Gli specialisti nelle varie discipline accademiche hanno dimostrato la loro insufficienza nell'affrontare gli attuali problemi dell'umanità. Abbiamo bisogno di scienziati-filosofi specializzati in complessità generale.

Tutto ciò che facciamo, lo facciamo per ottenere certi risultati, anche se non siamo consapevoli dei risultati che cerchiamo di ottenere. Perciò non sappiamo quanto essi siano realistici, utili, gradevoli o sgradevoli.

Nella mente umana c'è un congegno che, alla percezione della bellezza, inietta nel cervello una certa quantità di droga stupefacente che dà piacere, allevia il dolore, e allenta le autocensure consce e quelle inconsce.

Nell'attuale panorama culturale dilagano le analisi ma scarseggiano le sintesi e le proposte di azione. La cultura sembra essersi ridotta ad un'occasione per socializzare e per dimostrare di saperla più lunga di altri.

Il pragmatismo è per me una delle migliori filosofie di cui disponiamo oggi, in quanto compendia tutto ciò che di utile c'è nelle precedenti filosofie, e tralascia ciò che vi è di inutile, di impraticabile e di nocivo.

Quando la realtà ci fa soffrire desideriamo qualcosa di diverso, di irreale, e dal desiderare cose diverse dalla realtà nascono le illusioni e le speranze impossibili, che pure ci consolano (almeno per un certo tempo).

Una poesia è una raccolta di allusioni eleganti e ben ritmate, che nascondono o abbelliscono veritã brutali e inconfessabili, o riempiono di significato e di valore luoghi vuoti e insignificanti. Allusioni e illusioni.

La maggior parte della gente si tiene lontana dalla riflessione sulla natura umana e i rapporti sociali, come se non ci fosse nulla di nuovo da scoprire, imparare o migliorare su come vivere e rapportarsi con gli altri.

Qualunque comportamento umano ha un senso, ovvero una logica, anche quelli che ci appaiono assurdi, illogici, insensati, folli. Il senso è un algoritmo scritto nell'inconscio di ognuno di noi, diverso per ogni persona.

In ogni momento c'è una cosa ottimale che uno può fare per la soddisfazione dei bisogni propri e/o altrui. Si tratta di trovarla. Tuttavia, ciò che è ottimale in un certo momento può essere inadatto in un altro momento.

La società è un mercato di identità, dove ognuno sceglie l'identità, ovvero il ruolo, da assumere come si sceglie un vestito o una maschera da indossare. E ogni identità comporta un prezzo da pagare in divieti e doveri.

Il governo attuale mi fa tenerezza. Si è instaurato promettendo l'impossibile e adesso si vanta di essere "responsabile" perché rinuncia a fare l'impossibile. Per mantenere il potere si spinge perfino a fare cose sagge.

Per capire l'intelligenza di una persona bisogna essere almeno altrettanto intelligenti. Di conseguenza, dell'intelligenza di una persona possiamo capire solo una parte, quella che riusciamo a raggiungere con la nostra.

Noi facciamo tante cose perché ci fanno piacere senza sapere perché ci fanno piacere, ed evitiamo di fare tante cose perché ci fanno soffrire senza sapere perché ci fanno soffrire. Siamo dominati dai nostri sentimenti.

È difficile affrontare utilmente (e ancor più risolvere) i problemi sociali se tra gli interessati non c'è un minimo accordo sulla natura umana, ovvero sulla costituzione e il funzionamento dell'essere umano in generale.

Il bello della musica è che può essere usata come strumento per manifestare una comune appartenenza, come colonna sonora di interazioni umane, come motivo per ballare insieme ad altri sia fisicamente che metaforicamente.

A parer mio i termini psicologia e filosofia andrebbero usati solo al plurale, se non accompagnati da un qualificatore. Perché le psicologie e le filosofie sono tante, più o meno buone e più o meno in contrasto tra loro.

Noi possiamo volontariamente fare nuove esperienze, ma non cambiare volontariamente la nostra mente, cioè i nostri algoritmi di comportamento. I cambiamenti mentali sono involontariamente causati dalle nuove esperienze.

Un errore molto comune è quello di scambiare alcune parti per il tutto, il parziale per il totale. D'altra parte non possiamo mai vedere e capire il tutto, ma solo alcune delle sue parti e alcune interazioni tra di esse.

Ci sono due tipi di pazzie: quelle che tendono a inibire e quelle che tendono a liberare. Per il pazzo "inibito" la società è piena di persone senza freni morali, per il pazzo "liberato" essa è piena di persone represse.

Per ogni cosa di cui siamo consapevoli in un dato momento ve ne sono miliardi di cui non siamo consapevoli (e di cui probabilmente non lo saremo mai) che agiscono in noi determinando perfino ciò di cui siamo consapevoli.

Visti i gravi problemi che ancora affliggono l'umanità dopo millenni di varie culture, dovremmo ripensare radicalmente il concetto di cultura, cominciando col chiederci perché e come parliamo, e perché e come scriviamo.

Un grande limite del pensiero è che possiamo pensare solo poche cose alla volta, una quantità infinitamente più piccola rispetto alle cose della vita, della società, e del mondo, che sono interconnesse e interdipendenti.

È possibile controllare le proprie risposte emotive? Ovvero trovare il lato positivo in ciò che ci disturba e il lato negativo in ciò che ci attrae? Penso di sì, e credo che sia un esercizio utile per diventare più saggi.

Esercitare il libero arbitrio significa scegliere con chi / cosa / come interagire qui ed ora, nella consapevolezza che le nostre scelte avranno conseguenze più o meno positive o negative, nelle nostre interazioni future.

Ci sono ancora 12 paesi dove c'è la pena di morte per gli atei o gli apostati. Questi casi dimostrano che la maggioranza di una società può essere malata di mente e trasmettere la sua malattia alle generazioni successive.

Se non vuoi soffrire di solitudine, devi scegliere se essere intellettualmente pecora o pastore, e, nel secondo caso, devi competere per la miglior posizione nella gerarchia dei pastori e combattere contro la concorrenza.

Solo ciò che è casuale è libero. Tutto il resto è soggetto a leggi o logiche non casuali, cioè predefinite. In tal senso il libero arbitrio è libero solo nella misura in cui è casuale, ovvero nelle sue componenti casuali.

Le parole che udiamo o leggiamo influenzano i nostri pensieri, e questa influenza ci trasforma, nel bene e nel male. Perciò dovremmo esaminare criticamente ogni espressione linguistica che ci capita di udire o di leggere.

Un’illusione sociale è credere che comportandoci in un certo modo gli altri ci ameranno. In realtà l’amore non si ottiene per merito. I più fortunati lo trovano per caso, perché sono (o sembrano) ciò che altri desiderano.

In ogni istante miliardi di esseri viventi vengono distrutti da miliardi di altri esseri viventi, e non possiamo evitarlo. Anche noi umani siamo tra i distruttori. Più precisamente, siamo generatori e distruttori di vite.

Un giornale, un libro, un messaggio pubblicitario, un discorso, consistono in insiemi di parole (con o senza immagini) interconnesse, che mirano a interconnettere i corrispondenti concetti nel sistema nervoso del lettore.

Il fine della filosofia e della psicologia dovrebbe essere innanzitutto quello di aiutarci a migliorare i nostri rapporti con gli altri nel senso della maggiore soddisfazione possibile dei bisogni delle persone coinvolte.

Tra inconscio e coscienza cè competizione per l'autogoverno della persona. Di solito vince l'inconscio, semplicemente perché è il più forte e può manipolare la conscienza, mentre questa non riesce a manipolare l'inconscio.

È insensato, inutile e illusorio conoscere il particolare (cioè il dettaglio, la specialità) se non si conosce il quadro generale (cioè il sistema) al quale il particolare appartiene e col quale si relaziona e interagisce.

Ogni umano classifica gli altri in amici e nemici, in modo più o meno assoluto e più o meno variabile nel tempo. Le persone più intelligenti sanno che ogni persona può essere al tempo stesso amica e nemica, utile e nociva.

Semplicismo è vedere un fenomeno più semplice di come sia realmente. Parzialismo è vedere solo una parte di un fenomeno illudendosi di averlo visto interamente. Noi esseri umani siamo per lo più semplicisti e parzialisti.

Vi do un consiglio: non fidatevi dei consigli, specialmente di quelli non richiesti, come quello che vi sto dando. Infatti ogni consiglio tende a dare una buona immagine del consigliere ed è coerente con i suoi interessi.

Prova per qualche minuto, nei tuoi pensieri e in ciò che dici o che scrivi, ogni volta che stai per usare il verbo essere, a sostituirlo con il verbo "appartenere (ad una classe)". Sarà l'inizio di una rivoluzione mentale.

Mai come oggi gli esseri umani hanno avuto tante opzioni tra cui scegliere. Il nostro futuro dipende dalla nostra capacità di scegliere ciò che è meglio per noi come individui, come società, come specie e come ecosistema.

Un essere vivente vive grazie alle particolari interazioni tra le sue parti, le cui regole sono determinate dal particolare codice genetico e dal particolare codice culturale acquisito attraverso le particolari esperienze.

Siamo responsabili non solo di ciò che facciamo e produciamo, ma anche della scelta di dove guardare, dove ascoltare, dove leggere. In altre parole, siamo responsabili non solo del nostro output, ma anche del nostro input.

La realtà oggettiva esiste, ma pochi la conoscono e solo in piccola parte. Ed esiste una realtà soggettiva per ogni essere umano, che corrisponde solo in piccola parte alla realtà oggettiva e alle realtà soggettive altrui.

La mente umana, come qualsiasi altra mente, ha tutte le caratteristiche di un sistema cibernetico, anche se non si può escludere che abbia anche altre caratteristiche non presenti nella definizione di 'sistema cibernetico'.

Un modo indiretto per dare dello stupido o del cattivo ad una persona è quello di attribuirgli idee o intenzioni da stupido o da cattivo. Perciò fare processi alle idee o alle intenzioni di una persona può essere offensivo.

Il funzionamento della mente si basa sul riconoscimento automatico di analogie nelle esperienze, e sulla motivazione (conscia o inconscia) a ripetere esperienze analoghe piacevoli e ad evitare esperienze analoghe dolorose.

Il corso del nostro pensiero è influenzato dagli stimoli esterni che percepiamo e dai sentimenti più o meno piacevoli o dolorosi suscitati dai luoghi mentali che attraversiamo procedendo in una rete di percorsi predefiniti.

L'inconscio si forma in età infantile e cambia poco in età adulta. L'io cosciente è invece molto più plastico per tutta la vita. È così che un io cosciente adulto viene influenzato per tutta la vita da un inconscio bambino.

Ci sono attività che causano la secrezione di dopamina. Questo può spegare perché certe persone fanno certe cose. Resta da spiegare perché certe attività causano la secrezione di dopamina. Questo è compito della psicologia.

Ciò che ci piace, che ci sembra giusto e che ci rassicura può non avere altro valore che il fatto di darci piacere, di rassicurarci e di farci sentire giusti. Può essere perfino nocivo, prima o poi, per noi e per gli altri.

Più una persona cresce moralmente e intellettualmente, più aumenta la sua differenza rispetto a coloro che non crescono nella stessa misura. Per questo molti, che desiderano soprattutto essere normali, rinunciano a crescere.

Ogni essere umano sa fare bene certe cose (cioè risolvere bene certi problemi) e male o per niente certe altre. In tal senso si può parlare di intelligenza solo al plurale: le varie intelligenze (e stupidità) di una persona.

Chi disprezza la razionalità terme che essa metta a nudo le sue irrazionalità, stupidità e cattiverie. Infatti la razionalità è anche uno strumento di giudizio, e ognuno di noi teme (più o meno) di essere giudicato male.


La morte fa parte della vita, nel senso che è il suo completamento. D'altra parte nessuna vita sarebbe possibile senza la morte di qualche altro essere vivente, ad eccezione di microorganismi che si nutrono solo di minerali.

Ogni cosa che facciamo viene giudicata dagli altri e da noi stessi. Siccome i giudizi possono essere contrastanti, molti preferiscono fare solo cose che anche gli altri fanno, e farle insieme agli altri, o allo stesso tempo.

I commercianti sono le persone più realiste e pragmatiche che ci siano, perché sono abituati a fornire ai clienti solo ciò che i clienti chiedono, e propongono solo merci e servizi capaci di soddisfare i bisogni dei clienti.

Abbiamo tutti bisogno di essere approvati, perciò consideriamo (consciamente o inconsciamente) nemici coloro che non ci approvano. D'altra parte per diminuire il rischio di essere disapprovati tendiamo ad essere conformisti.

Se l'uomo non avesse una coscienza la sua mente sarebbe completamente inconscia. L'inconscio non è solo il nascondiglio freudiano dei cattivi pensieri e dei cattivi ricordi, ma il complesso degli automatismi logici "veloci".

Gli altri mi giudicano e mi trattano non solo per come mi comporto verso di loro, ma anche per come mi comporto verso me stesso. Infatti il modo in cui mi comporto verso me stesso può essere più o meno vantaggioso per loro.

Quanto minore è l'intelligenza di una persona, tanto più semplice è la propria visione del mondo. Infatti l'intelligenza di una persona può essere definita come il grado di complessità a cui il proprio pensiero può arrivare.

All'uomo interessa sapere quali pensieri, sentimenti, motivazioni e intenzioni gli altri hanno nei suoi confronti, e poter influenzare a proprio favore quei pensieri, quei sentimenti, quelle motivazioni e quelle intenzioni.

Una paura è un forte desiderio di evitare un dolore. In tal senso la paura può essere definita come "desiderio negativo", che compete con altri desideri, positivi o negativi, per decidere l'azione o l'inazione del soggetto.

Così come possiamo allenarci con esercizi fisici per migliorare la nostra forma fisica, così possiamo allenarci con esercizi mentali per migliorare la nostra forma mentale, da cui dipende anche la forma mentale della società.

A parer mio è molto semplice definire l'inconscio: è tutto ciò di cui non siamo coscienti. Questa definizione, molto più estesa rispetto all'inconscio freudiano, include qualsiasi automatismo cognitivo, emotivo e fisiologico.

Gli esseri umani sono geneticamente quasi identici nelle loro strutture fisiologiche e mentali. Ciò che cambia sono soprattutto i contenuti delle strutture stesse, ovvero ciò che esse hanno "appreso" attraverso le esperienze.

I discorsi che esprimono un certo grado di intelligenza disturbano coloro la cui intelligenza è di grado inferiore, perché i meno intelligenti non sono in grado di capire tali discorsi e di conseguenza si sentono inadeguati.

Dato che la nostra felicità dipende molto dalla qualità delle nostre relazioni sociali, dovremmo spesso chiederci cosa ci conviene fare e cosa non fare (e quindi cosa cambiare) per migliorare i nostri rapporti con gli altri.

Se vuoi farti voler bene da qualcuno, apprezzalo sempre e non criticarlo mai, sii amico dei suoi amici e nemico dei suoi nemici. Tuttavia sappi che se quella persona ti vorrà bene, i suoi nemici, sapendolo, ti disprezzeranno.

Quando proviamo un piacere "mentale" non possiamo mai sapere con certezza quale sia la sua vera causa, perché ogni causa è conseguenza di un'altra causa e non tutte le cause sono consce. Lo stesso vale per il dolore "mentale".

È un bene che qualunque fonte di piacere venga a noia dopo un certo numero di volte che la si gode. Se non fosse così, l'uomo non farebbe che godere continuamente delle stesse fonti, senza cercarne altre, fino allo sfinimento.

Suppongo che la scelta tra mediocrità ed eccellenza sia innata e che la maggioranza propenda geneticamente per la mediocrità. D'altra parte se non vi fosse una maggioranza conformista la società sarebbe un caos insostenibile.

C'è un disprezzo reciproco più o meno velato tra chi si interessa di filosofia e chi non se ne interessa. I primi pensano che i secondi siano mediocri è un po' stupidi, i secondi pensano che i primi siano arroganti perditempo.

La maggior parte dell'umanità si è fatta sempre imbrogliare da sacerdoti, teologi, ciarlatani, cattivi filosofi, cattivi psicologi ecc. Di questo non si è mai preoccupata. Ora si preoccupa di essere imbrogliata da un computer?

Una democrazia perfetta è insostenibile in una popolazione dove la maggioranza è insufficientemente colta. In tal caso è meglio una democrazia imperfetta, cioè una in cui il potere non è completamente in mano alla maggioranza.

Le parole possono aiutare, nuocere, suscitare piaceri e dolori, salvare, uccidere, o lasciare il tempo che trovano. Dipende dalle loro combinazioni, dai contesti in cui vengono espresse, e dalle menti di coloro che le sentono.

Criticare è un diritto e un dovere, se si vuole migliorare la società. Tuttavia prima di criticare bisogna comprendere, perché non ha senso criticare ciò che non si comprende. La "comprensione critica" è l'atteggiamento ideale.

Siamo talmente abituati ad essere ingannati che non ce ne accorgiamo nemmeno. Per esempio, i prezzi che finiscono con virgola 99 sono ingannevoli perché ci illudono che il prezzo sia inferiore di una unità. Ma nessuno protesta.

Per essere amati e rispettati bisogna fare qualcosa per meritarlo, fare in modo che l'altro ci ami e ci rispetti, indurlo ad amarci e rispettarci, influenzarlo in tal senso. Amore e rispetto non sono gratuiti né incondizionati.

Una mente senza un corpo non può esistere perché l'informazione (e la mente è un elaboratore di informazioni), pur essendo immateriale, ha bisogno di un supporto fisico, materiale, per essere memorizzata, trasmessa e percepita.

L'uomo è l'unico animale che compete di nascosto e inconsciamente con i suoi simili, in ogni contesto, dai conflitti all'interno di una coppia o di un gruppo a quelli tra stati. Gli altri animali, invece, competono apertamente.

Siamo tutti gelosi. Lo è perfino il Dio che abbiamo creato a nostra immagine. Egli, infatti, non tollera che noi adoriamo altri dei, e ci punisce severamente se lo facciamo. È scritto nei primi due comandamenti della Sua legge.

Ci sono almeno due buoni motivi per migliorare il proprio modo di pensare. Il primo è prendere decisioni migliori per il proprio benessere, il secondo è essere più competitivi e più convincenti nelle discussioni con gli altri.

La vita è essenzialmente automatica. Per cambiare vita bisogna cambiare gli automatismi, sostituirli con dei nuovi. I cambiamenti desiderati saranno effettivi solo quando avranno prodotto nuovi automatismi, ovvero nuovi affetti.

Vivere improvvisando significa fare cambiamenti causali nel proprio comportamento e osservarne gli effetti, mantenendo i cambiamenti che hanno avuto un effetto piacevole e smettendo quelli che hanno avuto un effetto spiacevole.

A mio avviso, oltre a preoccuparci di capire la società così com'è, dovremmo decidere (insieme) come vogliamo cambiarla. In tal modo, anziché subire i cambiamenti sociali, potremmo determinarli volontariamente e consapevolmente.

Non mi fido degli "interpreti" della Bibbia. Mi pare che cerchino di confondere, cioè mistificare, ciò che per me è terribilmente chiaro. In altre parole, mi pare che cerchino di imbrogliarci per farci accettare l'inaccettabile.

Partecipare ai riti ed eseguire i rituali tipici di una certa comunità serve a confermare e dimostrare la propria appartenenza ad essa e la necessaria obbedienza alle sue norme, implicite nelle sue tradizioni civili e religiose.

Nelle questioni intellettuali gli stupidi non hanno nemici perché non vengono presi in considerazione. Al contrario, le persone geniali hanno molti nemici nelle persone che si sentono minacciate da conoscenze che non posseggono.

Da un punto di vista biologico, se potessimo ricordare tutte le nostre percezioni passate impazziremmo. Un filtro è indispensabile. Tuttavia questo filtro può essere più o meno "innocente". È il tema centrale della psicoanalisi.

Nessuno tollera di farsi ingannare, ma certe persone si fanno ingannare da persone che si spacciano per svelatori di inganni. Mi riferisco ai cosiddetti complottisti, che vedono inganni inesistenti e non vedono quelli esistenti.

Quale pensi che sia la percentuale di umani che hanno bisogno di essere desiderati da almeno un altro umano di proprio gradimento? Quale pensi che sia la percentuale di umani che riescono a soddisfare tale bisogno? Tu ci riesci?

C'è un modo pragmatico per misurare l'amicizia di un individuo A verso un individuo B. È l'importo che A è pronto a regalare a B in caso di necessità di B, importo in termini relativi, cioè come percentuale delle proprietà di A.

Una «vita soddisfacente» è una riposta positiva alla domanda «Sei soddisfatto della tua vita? Accettersti di continuare a vivere così come la vivi oggi, senza sperare in alcun miglioramento, né in questa vita, né dopo la morte?»

Questa persona di fronte a me, che tipo di relazione/interazione sta cercando? Con quale tipo di persone? In che misura io appartengo a quel tipo di persone? In che misura io sono disponibile a quel tipo di relazione/interazione?

La meraviglia non è sempre un fatto positivo. Per esempio, uno sciocco può meravigliarsi di qualcosa di cui un saggio non si meraviglierebbe. Quanto più si conosce il mondo e l'uomo, tanto meno ci si meraviglia di ciò che accade.

L'empatia consiste in una imitazione o copiatura. Infatti un essere vivente può riprodurre in sé, cioè copiare, i sentimenti e i pensieri di un altro. Su questa imitazione si basano l'apprendimento, la comunicazione e la cultura.

Necessità (leggi della fisica), caso (aleatorietà dei fenomeni microscopici) e volontà (intenzionalità delle menti) sono i tre fattori che, in proporzioni variabili, determinano gli avvenimenti che hanno l'uomo come protagonista.

Una volta si sapeva da dove venivano le informazioni. Oggi, con internet, molto meno. Potrebbero venire dal nostro vicino di casa psicopatico e non lo sappiamo. Oggi siamo tutti autori ed editori, dal momento che non costa nulla.

A mio avviso, siamo tutti schiavi dei nostri bisogni, delle nostre paure e delle nostre abitudini. Possiamo cambiare qualcuno dei nostri padroni, ma non il nostro status di schiavi. Ribellarsi a questa realtà è inutile e dannoso.

Per gestire il proprio inconscio conviene andare per tentativi: provare a cambiare qualcosa a caso nel proprio comportamento e vedere l'effetto che fa. Se l'effetto è buono, allora continuare, se è cattivo, provare qualcos'altro.

È difficile parlare di differenze umane senza finire per parlare di superiorità e di inferiorità. È anche difficile avere opinioni diverse senza finire per parlare di superiorità o inferiorità di un'opinione rispetto ad un'altra.

Un personaggio di Dostoevskij dice: «se Dio non esiste allora tutto è permesso». In realtà molte cose ci sono vietate nel senso che se le facciamo qualcuno ci punisce: gli altri, il nostro corpo, la nostra mente, il mondo fisico.

Uno dei motivi per cui la musica piace ed è coltivata è che essa accomuna le persone che la frequentano. La musica di un certo tipo è simbolo, distintivo, e rito di appartenenza ad una certa comunità o ad un certo tipo di umanità.

Non fare ad altri ciò che ti renderebbe antipatico ai loro occhi.
Non fare ad altri ciò che non possono capire.
Non fare ad altri ciò che non ti hanno chiesto di fare.
Non fare ad altri ciò che non possono sopportare.


Per andare d’accordo con una persona, più che comprendere la sua mentalità e le sue esigenze, può essere necessario nascondere le proprie conoscenze e le proprie ragioni, se l’altro non è in grado di comprenderle né di accettarle.

Cosa dire, cosa non dire, come dirlo, come non dirlo, cosa fare, cosa non fare, come farlo, come non farlo, come presentarsi, come non presentarsi: sono domande che il nostro inconscio si pone quando interagiamo con altre persone.

I tatuaggi, a mio parere, servono prima di tutto ad attirare l'attenzione sulla persona che li porta. In secondo luogo a conferirle una certa identità sociale, ovvero l'appartenenza ad una certa comunità, categoria, tipo o gruppo.

Quando una persona incontra una o più altre persone, deve scegliere come porsi rispetto ad esse nelle varie gerarchie (intellettuale, morale, tecnica, economica, politica, sportiva, ludica ecc.) riconosciute nella comune comunità.

Ci sono individui che non riescono ad accettare il fatto di essere meno intelligenti o meno saggi di altri, e perciò cercano in tutti i modi di trovare lacune o contraddizioni in ciò che le persone migliori di loro fanno o dicono.

Due persone possono avere valori concordanti, indifferenti e contrastanti. Dal grado di concordanza / contrasto dei valori perseguiti dalle persone dipende il tipo di relazione e la qualità delle interazioni tra le persone stesse.

La conoscenza non è fonte di felicità in sé, ma ha valore nella misura in cui può aiutarci a capire cosa dobbiamo fare per essere più felici, ovvero per soffrire di meno e godere di più, cioè per soddisfare meglio i nostri bisogni.

Io sono felice quando gli altri mi dimostrano approvazione e ammirazione, infelice quando gli altri mi ignorano o mi dimostrano disapprovazione o disprezzo. Credo che questa disposizione d'animo sia comune a tutti gli esseri umani.

Se uno parte dall'assioma che la religione sia una cosa buona, troverà sempre argomenti per dimostrarlo. Basta non prendere in considerazione gli argomenti contrari. D'altra parte il sacro non si discute, altrimenti lo si dissacra.

Fare una cosa di un certo tipo significa anche dimostrare di appartenere alla categoria di persone che fanno quel tipo di cose. A volte questa dimostrazione di appartenenza è più importante e più significativa della cosa che si fa.

È facile che una minoranza tolleri una maggioranza, difficile che una maggioranza tolleri una minoranza. Perché il più debole non può costringere il più forte a tollerarlo, mentre il più forte può costringere il più debole a farlo.

Molte religioni, tra cui quelle abramitiche, promettono l'immoralità a chi si sottomette al presunto volere divino interpretato arbitrariamente dal clero. Promettere qualcosa di cui non si dispone è una truffa, roba da ciarlatani.

Una comunità è un insieme di persone interagenti che condividono un insieme di idee su ciò che è vero/falso, buono/cattivo, bello/brutto, obbligato/vietato/libero ecc. Tali idee condivise caratterizzano e differenziano le comunità.

La precarietà della specie umana sta soprattutto nel fatto che siamo socialmente interdipendenti, ma, a differenza di altri animali sociali, le regole della cooperazione e della convivenza sono volatili, non istintivamente fissate.

La probabilità di incontrare persone molto diverse da quelle che hai già incontrato in passato è quasi nulla. Ti conviene perciò trovare un modo accettabile di convivere e di interagire con le persone che sei abituato a incontrare.

Fino ad oggi le culture di massa hanno assecondato la natura violenta dell'uomo, perfino attraverso le religioni. Se vogliamo che la nostra specie sopravviva dobbiamo cambiare le culture di massa in senso filosofico e non violento.

Il bisogno di socializzare, e il piacere connesso con la sua soddisfazione, possono spiegare la maggior parte dei comportamenti umani, meglio delle spiegazioni fornite dagli interessati, che sono per lo più false e/o inconsistenti.

La psiche è un sistema di algoritmi autoapprendenti e concorrenti che gestiscono le relazioni e le interazioni tra la propria persona e il resto del mondo allo scopo di soddisfare i bisogni (innati e acquisiti) della persona stessa.

Potenza, intelligenza, bellezza, cura del prossimo ecc. sono valori umani a cui ogni individuo attribuisce una certa importanza sia assoluta che relativa. Il profilo di tali importanze in un individuo ne caratterizza la personalità.

Tutto ciò che facciamo in campo sociale lo facciamo per ottenere qualcosa di materiale o immateriale dagli altri. Succede tuttavia spesso che l'effetto non è, qualitativamente e/o quantitativamente, quello che speravamo di ottenere.

Quando due umani si incontrano (realmente, virtualmente o col pensiero) essi negoziano, rinegoziano o confermano (consciamente o inconsciamente) i ruoli e i livelli gerarchici reciproci che regoleranno le loro prossime interazioni.

Gli animali rapaci di solito non attaccano gruppi di prede ma solo animali isolati. Anche per questo gli esseri umani cercano di muoversi all'interno di gruppi e di presentarsi come membri di gruppi piuttosto che come individui soli.

Ciò che sto pensando, facendo e subendo, che conseguenze avrà nella soddisfazione dei miei bisogni e nelle mie interazioni con gli altri? Su questa domanda, per lo più inconscia, si fonda la struttura e il funzionamento della psiche.

Per capire la vita, l'uomo, la società, il mondo, bisognerebbe cominciare col cercare di rispondere alle seguenti domande: chi/cosa interagisce con chi/cosa? Perché? Come? Secondo quali logiche? Con quali regole? Con quali linguaggi?

Non possiamo permetterci di leggere qualsiasi libro, di vedere qualsiasi film, di parlare con qualsiasi persona, di andare in qualsiasi luogo, di credere a qualsiasi cosa. Dobbiamo scegliere ciò che è meglio per noi e per la società.

I filosofi sono tutti arroganti per definizione, perché pretendono di conoscere il vero, il buono e il bello meglio dei non filosofi e di quei filosofi che la pensano diversamente da loro. Ciononostante, aspiro ad essere un filosofo.

Perché a certe persone piacciono certe cose e altre no? È una domanda che pochi si fanno e a cui è molto difficile rispondere. Eppure penso che conoscere almeno in parte la risposta a questa domanda potrebbe aiutarci a vivere meglio.

Per avere successo, i letterati devono produrre opere che possono essere usate come fattori di cooperazione e/o competizione e occasioni sociali da gruppi di persone. Difficilmente ha successo chi scrive per persone rare e solitarie.

Ognuno desidera qualcosa dagli altri ed è oggetto di desideri da parte degli altri. I comportamenti degli uni verso gli altri sono orientati alla soddisfazione di tali desideri e dipendono da come e quanto questi vengono soddisfatti.

Io suppongo che tra qualche secolo, se la specie umana non sarà estinta, l'uomo sarà riuscito a leggere e a scrivere con precisione il linguaggio di programmazione della sua mente. Speriamo che saprà usare con saggezza tale capacità.

Ogni essere vivente è un esemplare di una specie biologica. Ogni specie è caratterizzata da un insieme di bisogni particolari la cui insoddisfazione prolungata causa la sofferenza, la malattia e la morte dell'esemplare insoddisfatto.

Io penso che una caratteristica essenziale della vita di un essere vivente sia il fatto di essere soggetto e oggetto allo stesso tempo, in una interazione circolare (basata sul feedback) tra il ruolo di soggetto e quello di oggetto.

Qualsiasi attività, materiale o intellettuale. se prolungata oltre una certa soglia, dà luogo a stanchezza fisica e/o mentale, o a "stufatezza", ovvero noia, disgusto, repulsione. Questo vale anche per le attività più entusiasmanti.

Affinché due persone possano conversare, esse devono condividere non solo un linguaggio, ma anche modelli e regole di comportamento, rituali, valori, gerarchie, interessi, gusti, idee, sentimenti, ecc. Altrimenti di cosa parlerebbero?

Quando due umani s'incontrano, in ciascuno di essi si attivano una serie di processi automatici inconsci il cui scopo è quello di stabilire come comportarsi verso l'altro. Sarebbe utile rendere coscienti tali processi per migliorarli.

L'affinità, la familiarità, la fratellanza, l'amicizia tra due persone consistono in comuni appartenenze. L'amore e la simbiosi tra due persone consistono in appartenenze reciproche, ovvero nel fatto che ciascuno appartiene all'altro.

A causa della sempre maggiore libertà di pensiero e di comportamento, e della conseguente diversificazione sociale, è sempre meno probabile che due persone siano tra loro compatibili. Di conseguenza la solitudine è sempre più diffusa.

L'uomo è disposto a fare qualunque cosa, perfino ad adeguare il suo modo di vedere, di pensare e di sentire, pur di essere accettato da qualcuno, perché per l'inconscio la peggiore sventura è quella di non essere accettati da nessuno.

I bisogni di un essere umano possono essere contrastanti, cioè antagonisti, sia tra di loro che rispetto ai bisogni altrui. Le miserie dell'umanità, sia a livello individuale che sociale, sono dovute principalmente a tali antagonismi.

La diffusione di fake-news più o meno mascherate da buone intenzioni è un virus che attacca le menti, si replica e danneggia la società. E’ un dovere morale denunciare tale fenomeno e coloro che ne sono responsabili attivi o passivi.

I verbi fondamentali nelle interazioni umane sono i seguenti: chiedere, comandare, obbedire, ricevere, ottenere, prendere, offrire, concedere, donare, rifiutare, accettare, scegliere, osteggiare, punire, cooperare, competere, imitare.

Ognuno ha bisogno di essere gradito al maggior numero possibile di altre persone, ma è impossibile essere graditi da coloro che non gradiamo. Per questo molti gradiscono a priori, e perciò evitano di giudicare, qualsiasi essere umano.

Le persone si possono classificare secondo un continuum ai cui estremi ci sono l'intellettuale e il muscolare. Il primo preferisce scommettere sulla capacità e la bellezza dell'intelligenza, il secondo sulla forza e la bellezza fisica.

Finché la scienza e le tecnologie erano poco sviluppate, l'irrazionalità dell'uomo non poteva fare danni irreparabili. Oggi che la scienza e le tecnologie sono così avanzate, l'irrazionalità è un lusso che non possiamo più permetterci.

L'uomo è l'unico essere vivente che non ha con gli altri rapporti immediati. I suoi rapporti sono infatti sempre mediati dalla sua particolare cultura, attraverso la quale esso assegna ad ogni cosa, persona e atto significati e valori.

Dobbiamo essere felici di morire (al momento opportuno) perché la nostra morte è indispensabile per la sopravvivenza della nostra specie e quella dell'ambiente che ci ospita. Se nessuno di noi morisse, la vita diventerebbe impossibile.

Secondo me la filosofia, come le altre discipline umane e sociali, è divenuta autoreferenziale avendo perduto il riferimento al benessere psicofisico sostenibile dell'uomo, che dovrebbe essere il fine e la misura della buona filosofia.

Una delle motivazioni inconsce per cui molte persone non riconoscono l’autorità intellettuale della scienza, è la “subcognizione” che ciò che essa dice contraddice le loro idee, dimostrando così la loro ignoranza e/o la loro stupidità.

L'uomo è così complicato e sciagurato che può vergognarsi di ciò che gli dà piacere e illudersi di godere di ciò che lo fa in realtà soffrire. Perciò a volte non sa egli stesso cosa gli piace veramente né cosa lo fa veramente soffrire.

Ogni volta che facciamo o diciamo qualcosa che gli altri non capiscono o che contraddice le opinioni altrui, rischiamo l'emarginazione sociale. Per questo i più evitano di dire o fare cose che gli altri non capiscono o non condividono.

A proposito della "sacra" Sindone, se Dio volesse usare dei miracoli per convincerci della sua esistenza e delle sue potenzialità, lo farebbe in modi molto più chiari, semplici, evidenti e diretti, e senza intermediari. Meditate gente!

Il problema più importante per un umano è trovare un posto sostenibile nella società, cioè un posto che non richieda troppi sacrifici e troppe frustrazioni, ovvero un posto compatibile con i propri bisogni e con la propria personalità.

Qualsiasi parola può essere usata come punto di partenza per un viaggio infinito, attraverso analogie, affinità, sinonimi, contrari, assonanze, cause ed effetti, conseguenze logiche, provocazioni, stimoli, incanti, ricordi, domande ecc.

Le destre sono più unire delle sinistre, perché la loro politica è più semplice. Per la destra vale la legge del più forte, per la sinistra quella del più giusto, ma è molto più facile stabilire chi sia più forte che chi sia più giusto.

Gli altri ci propongono continuamente i loro modi di vedere, di pensare e di sentire. Sta a noi accettare e condividere quei modi, oppure rifiutarli (sapendo che in caso di rifiuto il proponente si sentirà, deluso, frustrato o offeso).

Ogni volta che qualcuno ci dice, ci mostra o ci fa qualcosa, noi reagiamo in modo più o meno automatico dopo avere valutato (consciamente o inconsciamente) l'autenticità e l'utilità per noi di ciò che ci è stato detto, mostrato o fatto.

Ogni giorno che passa è una giorno in più che ho vissuto e un giorno in meno che mi resta da vivere. Due cose di segno emotivo opposto, che sono in realtà la stessa cosa. Infatti la morte non è il contrario della vita, ma parte di essa.

Se sostituissimo sempre il verbo «essere» (in senso identitario) con il verbo «consistere in», forse i nostri discorsi diventerebbero più chiari e più pragmatici. Proviamo dunque, invece di dire "cosa è X"? a dire: "in cosa consiste X?"

La percezione è sempre contestuale. C'è un contesto di riferimento interiore inconscio rispetto al quale ciò che percepiamo acquista significato e valore. Per migliorare il modo di percepire bisogna migliorare il contesto di riferimento.

Ogni umano ha bisogno di interagire con altri, ma molti vogliono ricevere più di quanto l'altro sia disposto a dare, e dare meno di quanto l'altro vorrebbe ricevere, per cui molti restano soli o hanno rapporti insoddisfacenti o violenti.

L'unico merito che si può attribuire ad un essere umano è quello di essere nato con un sistema nervoso efficiente e di aver vissuto in un ambiente favorevole al suo sviluppo. Perché da tali cose dipendono le sue scelte e i suoi successi.

A mio avviso, in un certo senso, siamo tutti personaggi in cerca di autore, un autore (dio o daimon) che ci dica cosa fare e cosa dire, cosa non fare e cosa non dire, evitandoci l'angoscia di dover decidere con il nostro libero arbitrio.

Il cinema è l'arte più avvincente. Infatti non si fa in tempo a reagire cognitivamente ed emotivamente ad un'immagine che subito questa cambia in modo imprevisto, stimolando una nuova reazione. In tutto questo l'io cosciente è disarmato.

L'altruismo di un essere umano è utile alla sua specie e allo stesso individuo. Infatti se l'uomo smettesse di essere altruista (almeno in una certa misura) la specie umana si estinguerebbe dopo grandi sofferenze per i singoli individui.

A qualcuno dobbiamo piacere o almeno non dispiacere, perché se non piacessimo a nessuno, saremmo in guai seri. Per questo il nostro comportamento è molto influenzato dalla necessità di piacere agli altri, o almeno di non dispiacere loro.

Ciò che oggi è nel cuore, all'inizio era nella testa. Ciò che oggi è inconscio all'inizio era conscio. È l'abitudine che rende spontanee, involontarie, automatiche, acritiche, inconsce cose che inizialmente erano volontarie e consapevoli.

Abbiamo continuamente bisogno di interagire con altri umani, ovvero di dare e/o ricevere qualcosa dal prossimo. Senza questo scambio ci assale l'angoscia della solitudine e un senso di colpa verso la nostra natura e la natura in generale.

Siamo tutti figli e servi dello stesso padrone: la logica della specie. Col piacere e col dolore ci usa per riprodursi e, finito il nostro gioco più o meno creativo e più o meno felice, di noi non resta che qualche idea per qualcun altro.

Un proverbio dice che "il medico pietoso fa la piaga puzzolente". Lo stesso si potrebbe dire del filosofo e dello scienziato in cerca della verità, perché questa non ha nulla a che vedere con la pietà, né con la bontà, né con la bellezza.

Il fatto che non esistono premi Nobel per la filosofia e per la psicologia la dice lunga sullo scarso credito che hanno tali discipline nella cultura attuale, meno credito che per la letteratura, per la quale il premo Nobel invece esiste.

Gli umani si differenziano anche per la dimensione del proprio vocabolario, cioè per il numero di lemmi e per la lunghezza e la varietà delle definizioni degli stessi. È il vocabolario che usano per pensare e per comunicare con gli altri.

Se una cosa mi appartiene, in virtù di tale appartenenza la mia persona acquisisce di riflesso parte del valore della cosa stessa. Per questo la gente ama ornarsi di gioielli, monili, tatuaggi, opere d'arte, titoli accademici, trofei ecc.

L'uomo è un animale immaginario, ovvero capace di immaginare e immaginarsi, ma incapace di conoscersi. La sua vita e il suo benessere dipendono dalla qualità della sua immaginazione, perché da essa dipende la qualità del suo comportamento.

Affinché l'io cosciente possa influenzare il suo inconscio sono necessari tempi lunghi, grande impegno e sofferenze, mentre l'inconscio influenza l'io cosciente costantemente e senza sforzi. Nell'immediato l'inconscio è il padrone di casa.

Uno dei vantaggi di esser morti è di non aver più bisogno di nessuno e di non temere più nessuno. Infatti il morto non deve fare alcuno sforzo per piacere ad alcuna persona e può permettersi il lusso di essere totalmente sincero con tutti.

Ci sono libri che servono solo a rassicurare il lettore circa la propria dignità sociale, specialmente per quanto riguarda le proprie opinioni, in quanto coerenti con quelle dell'autore e della maggioranza degli altri lettori-sostenitori.

L'uomo è l'unico animale capace di desiderare la propria morte e l'estinzione della propria specie. Infatti alcuni si suicidano e alcuni, se potessero, porrebbero fine al genere umano, anche perché per la natura siamo più nocivi che utili.

È istintivo, automatico, involontario disprezzare le idee altrui che contrastano con le proprie e, quel che è peggio, disprezzare gli autori e ripetitori di tali idee. Dobbiamo fare un grande sforzo di volontà per ostacolare tale tendenza.

La psicoterapia dovrebbe servire ad analizzare e modificare le apppartenrnze sociali del paziente, sia quelle che egli si attribuisce, sia quelle che egli ritiene che gli altri gli attribuiscano, sia quelle che egli attribuisce agli altri.

Perché una cosa che ci piace in un certo momento o in un certo luogo non ci piace in un altro momento o in un altro luogo? Perché cambia il contesto. Il contesto in cui una cosa viene apprezzata può essere più importante della cosa stessa.

Una differenza essenziale tra l'uomo e gli altri animali è che questi vivono solo nel presente, mentre l'uomo è quasi sempre condizionato dalla sua idea del futuro ed è capace di provare dolore e piacere anticipando dolori e piaceri futuri.

Il disaccordo tra due persone non è quasi mai dovuto alla constatazione di errori di logica nella narrazione altrui, ma nel confronto tra logiche inconfrontabili in quanto partono da presupposti diversi qualitativamente e quantitativamente.

Un soggetto può diventare oggetto, perfino del suo stesso oggetto diventato a sua volta soggetto. E viceversa. È ciò che avviene normalmente tra l'io cosciente e il suo inconscio, che si scambiano continuamente i ruoli di soggetto e oggetto

Ciò che unisce le persone non sono solo le cose che esse comunemente pensano e fanno, ma anche quelle cose che non pensano e non fanno in quanto disprezzate, ignorate o proibite dai loro costumi, ovvero dalle loro norme etiche ed estetiche.

La filosofia si divide in logica, etica ed estetica, che sono tra loro intrecciate. Infatti possiamo parlare di logica dell'etica, logica dell'estetica, etica della logica, etica dell'estetica, estetica della logica ed estetica dell'etica.

Ci sono persone che hanno una tale paura (conscia o inconscia) dei conflitti, che non solo cercano di evitarli, cioè essere coinvolte in un conflitto, ma in certe situazioni nemmeno li vedono nonostante i segni evidenti della loro presenza.

La legge di gravità, per cui un corpo tanto più è grande, tanto più attrae altri corpi, vale anche per i corpi psicologici e sociali, cioè per le masse umane. Infatti l'uomo è attratto dalle masse e desidera farne parte, con rare eccezioni.

La natura è ingiusta. A certe persone dà la bellezza, ad altre la nega, indipendentemente dai meriti. E la società non fa nulla per compensare questa ingiustizia, anzi l'accentua favorendo le persone più belle a svantaggio delle meno belle.

Di tutte le cose che ogni autore ha scritto, che ogni persona ha detto, alcune sono vere, altre false, alcune utili, altre inutili, altre nocive, alcune importanti, altre non importanti. Nessuno è completamente saggio o completamente stolto.

Molti esseri umani (forse la maggioranza) mal sopportano, e perciò rifiutano, l'idea che qualcuno sia più saggio di loro, ovvero che qualcuno veda la realtà in modo più vero e completo di come la vedono loro, e che la capisca meglio di loro.

Siamo schiavi delle nostre capacità di godere di soffrire, obbligati a cercare il piacere e a fuggire dal dolore, costretti a scegliere, tra diversi piaceri, quello più grande e duraturo, e tra diversi dolori, quello più piccolo e più breve.

I conflitti tra persone o tra gruppi sono conflitti tra diverse idee di comunità: ognuna delle parti in conflitto vorrebbe imporre alle altre la propria idea di comunità, con i suoi principi, le sue forme, i suoi valori, e le sue gerarchie.

Perché una persona A svaluta una persona B? Per il bene di chi? Spesso (ma non sempre) il motivo è che svalutando gli altri uno cerca di rivalutare se stesso. Sarebbe infatti terribile scoprire di valere meno della maggior parte degli altri!

Presentarsi agli altri implica il riferimento a certi modelli culturali di comportamento che uno dichiara di aver assunto e/o di voler assumere, e a certi altri modelli culturali che uno dichiara di non aver assunto e/o di non voler assumere.

Occuparsi di politica in un paese democratico significa affidarsi ai capricci di un datore di lavoro (il popolo) che ha il diritto di licenziarti ad ogni elezione, senza giustificati motivi, senza cognizione di causa e con qualsiasi pretesto.

Le colonne sonore sono come lo zucchero che aiuta a inghiottire qualsiasi cosa, coprendo i sapori repellenti e l'insipidità. Un artificio che i pubblicitari conoscono bene. La musica piace, incanta, diverte e rende attraente ciò che non lo è.

L'assoluto è estremamente più semplice del relativo e per questo più attraente. Esso semplifica le nostre scelte, che altrimenti rischierebbero di essere troppo esitanti, cosa che, per la conservazione della specie, potrebbe essere deleterio.

Mi piacciono i filosofi che criticano altri filosofi. Per me la filosofia dovrebbe essere militante contro la cattiva filosofia. E ogni filosofo dovrebbe prendere posizione spiegando quale sia per lui la buona e la cattiva filosofia e perché.

La differenza tra una prostituta e una donna per bene è che, per donarsi, la prima vuole essere ricompensata in contanti e subito, la seconda in amore, titoli, servizi, sostegno, protezione e prestigio in modo continuativo e senza un termine.

Una stampante 3D è una dimostrazione pratica di come certe informazioni possano dare forma alla materia. Un'altro esempio è il DNA. Altri esempi sono le religioni, le ideologie, gli insegnamenti e i costumi, che danno forme alla storia umana.

Pensare è immaginare. Immaginare è simulare interazioni, relazioni, combinazioni, eventi, come se avvenissero realmente, sapendo che non sono reali. Solo i bambini e i malati di mente non riescono a distinguere l'immaginazione dalla la realtà.

I preti affermano che l'omosessualità sia contro natura. Ma cosa ne sanno di natura i preti che ancora la considerano come il disegno intelligente di un Dio che ha creato l'uomo direttamente e non come il risultato di una evoluzione spontanea?

Nella religione cristiana si può peccare non solo con le azioni, ma anche con i pensieri, con i desideri e perfino con i sentimenti, ovvero anche senza volerlo. Idea geniale per impadronirsi delle menti dei fedeli e diffondere la schizofrenia.

Che un tal Gesù sia esistito intorno all'anno uno può anche essere vero, ma cosa abbia realmente, effettivamente detto e fatto non lo sa nessuno. I vangeli potrebbero essere solo favole di grande successo. Ognuno crede in ciò che gli conviene.

Nonostante i progressi della psicologia e della filosofia, I motivi per cui alcuni sono più felici o infelici di altri non sono affatto chiari. Alcuni pensano di conoscere tali motivi, ma non ci sono idee largamente condivise a tale riguardo.

Il valore di un essere umano è sempre relativo e comparativo. Infatti occorre chiedersi: valore per chi? Che rapporto c'è tra il valore di una certa persona e quello di altre persone? Sono uguali o diversi qualitativamente e quantitativamente?

Una visione del mondo consiste in oggetti (caratterizzati da certe forme particolari), categorie di oggetti (caratterizzate da certe forme generali), e collegamenti tra categorie ed emozioni, tra oggetti e categorie, e tra oggetti ed emozioni.

Il patrimonio letterario filosofico e religioso è pieno di spiegazioni che non spiegano nulla e di risposte che rispondono a domande diverse da quelle a cui pretendono di rispondere. Occorre guardarsi dalle non-spiegazioni e dalle non-risposte.

Dato che siamo geneticamente uguali ai nostri antenati di 20000 anni fa, si può affermare che i nostri bisogni innati siano gli stessi dell'uomo di allora, e che tutti gli altri bisogni dell'uomo odierno siano indotti dalla cultura in cui vive.

Il libero arbitrio (ammesso che esista) consiste nello scegliere in quale ambiente stare e con chi e come interagire. Durante l'interazione, infatti, prevalgono gli automatismi della nostra mente, e il libero arbitrio non può essere esercitato.

Gli scienziati non sono infallibili né immuni da conflitti di interesse, ma i non scienziati lo sono ancora meno. Perciò pur diffidando degli scienziati, diffido ancor più di coloro che pensano di saperla più lunga delle autorità scientifiche.

Noi umani abbiamo un assoluto bisogno di interagire, ma non con chiunque e non in qualunque modo. Perciò la nostra mente è sempre occupata a scegliere con chi interagire e in quali modi, e a negoziare i modi preferiti con le persone preferite.

Essere conservatori oggi, cioè non battersi per il cambiamento della società, significa assecondare la distruzione della biosfera e l'estinzione della specie umana a causa della crescente sovrappopolazione e dell'aumento dei consumi pro-capite.

La violenza verbale, diretta o indiretta, esplicita o implicita, non è mai giustificabile. Serve solo a scatenare una guerra o ad aumentarne il livello di una guerra. Perfino la violenza fisica è in certi casi giustificabile. Quella verbale mai.

Gli esseri umani sentono il bisogno "etico" di giustificare il loro comportamento rispetto agli altri, e lo fanno normalmente falsificando, mistificando o nascondendo le loro vere motivazioni, essendo queste quasi sempre politicamente scorrette.

Un essere umano, per concedere i suoi favori ad un altro vuole sempre qualcosa in cambio, qualcosa che soddisfi qualche suo bisogno o desiderio, compresi i bisogni di dare, di aiutare, di accudire, di servire, di partecipare, di appartenere ecc.

Una mente si forma e si sviluppa sulla base, ed entro i limiti, del corpo che la contiene. Perciò l'io cosciente, che è una parte della mente, è limitato dal corpo che lo contiene e ha difficoltà a comprendere l'io cosciente delle altre persone.

L'uomo è un animale competitivo (oltre che cooperativo). Compete non solo in prima persona, ma anche come fazioso sostenitore di altri competitori, come si vede chiaramente negli sport, in politica, nelle religioni e nelle varie forme culturali.

L'uomo è l'animale più stupido e malvagio, specialmente quando è organizzato in società, in quanto crede nelle cose più assurde e teme le verità che lo riguardano. Oggi in Nigeria un uomo è stato condannato a 24 anni di reclusione per blasfemia.

L'inconscio tiene la contabilità dei debiti e dei crediti sociali, in senso lato, includendo tutto ciò che uno ha ricevuto dagli altri e che ha dato agli altri da quando è nato. Molti sottostimano i propri debiti e sovrastimano i propri crediti.

Ogni cultura comprende un certo numero di subculture, e permette una certa libertà di scegliere a quale subcultura appartenere. Chi sceglie di non appartiene ad alcuna subcultura si ritrova solo e rischia di impazzire o di morire prematuramente.

Una delle principali funzioni della coscienza è quella di prendere decisioni consapevoli riguardanti l'intera persona. Si tratta di rispondere a domande come: con chi/cosa la mia persona dovrebbe interagire? Cosa la mia persona dovrebbe cercare?

I rapporti tra l’io e l’inconscio possono essere più o meno cooperativi o conflittuali, dato che l’io deve tener conto anche delle esigenze altrui e di una visione razionale del mondo che può non corrispondere alle esigenze dell’inconscio stesso.

La razionalità consiste nel dividere un oggetto, persona o fenomeno in varie parti e nel considerare le relazioni e le interazioni tra di esse. L'irrazionalità tende invece considerare le cose indivisibili e ad attribuire loro proprietà assolute.

Per sopravvivere e soddisfare i propri bisogni, c'è chi punta sulla forza fisica, chi sulla ricchezza, chi sulle amicizie, chi sull'intelligenza, chi sulla cultura, chi sulla bellezza, in funzione di ciò che la natura e la sorte gli hanno donato.

Amore e timore si confondono nel sacro: l'amore per ciò che allontana la paura. Il sacro è come il genitore che ama e premia i figli che lo amano e gli obbediscono, e odia e punisce in modi terribili quelli che non lo amano e non gli obbediscono.

Noi umani siamo talmente interdipendenti che abbiamo continuamente bisogno di contare sulla cooperazione degli altri a nostro favore. Perciò ogni segnale in tal senso ci rassicura e ci allieta, e ogni segnale contrario ci angoscia e ci rattrista.

I sentimenti sono causati da ormoni (come, ad esempio, le endorfine), e gli ormoni possono essere stimolati da percezioni o pensieri. In questo senso i pensieri cosiddetti positivi possono contribuire alla felicità, anche se non sono sufficienti.

Così ragiona l’inconscio:
- se il tuo bene comporta il mio male, o se il tuo male comporta il mio bene, allora voglio il tuo male;
- se il tuo male comporta il mio male, o se il tuo bene comporta il mio bene, allora voglio il tuo bene.


Esercitare il libero arbitrio significa scegliere consapevolmente e volontariamente a cosa pensare e con chi/cosa/come interagire. Tale scelta è limitata alle opzioni di pensiero e di interazione di cui si è consapevoli nel momento della scelta.

Se è vero che abbiamo un assoluto bisogno di interagire con altri umani, siamo motivati a fare qualunque cosa favorisca direttamente o indirettamente tale interazione, e ad evitare di fare qualunque cosa la ostacoli direttamente o indirettamente.

I populisti sono i grandi semplificatori della politica e dell'economia, che spiegano in termini semplici le cause, i responsabili e le soluzioni dei problemi. In termini così semplici che anche gli stupidi e gli ignoranti sono in grado di capire.

Con i pronomi personali (io, tu, lui...) non dobbiamo intendere persone intere, ma solo la parte cosciente di esse, ovvero una piccolissima parte delle loro menti. Perciò è appropriato dire "io e il resto della mia mente", "io e il mio corpo" ecc.

Non dobbiamo mai escludere la possibilità che una certa persona (qualunque persona, anche quelle che ci amano) ci inganni. Perché molti ingannano inconsciamente e involontariamente se stessi e gli altri. Perché siamo tutti ingannati e ingannatori.

La coscienza è il processo in cui si confrontano le nuove esperienze con le precedenti, ciò che si vede e si sente nel presente con ciò che si è visto e sentito nel passato, confronto da cui scaturisce la previsione e il presentimento del futuro.

A parer mio non ha senso discutere se la filosofia sia utile o inutile. Sicuramente per qualcuno è utile, altrimenti nessuno se ne occuperebbe. Ha invece senso discutere sul perché (e il come) la filosofia sia utile per alcuni e inutile per altri.

Una domanda può essere più o meno interessante o noiosa, utile o inutile, illuminante o fuorviante, produttiva o improduttiva, aperta o chiusa, pertinente o non pertinente, rassicurante o inquietante, discreta o indiscreta, intelligente o stupida.

Assistere ad eventi sportivi agonistici per molti è eccitante perché fa risuonare lo spirito competitivo che è nella natura umana. Assistervi in massa è ancora più eccitante perché fa risuonare lo spirito comunitario che è pure nella natura umana.

"Voglio" è incondizionato, mentre "vorrei" è condizionato. "Vorrei" implica che se per ottenere ciò che desideriamo il costo è troppo alto, oppure è molto difficile ottenerlo, allora siamo è pronti a rinunciarvi. Cosa vogliamo incondizionatamente?

Una cooperazione richiede un coordinamento, e un coordinamento richiede una condivisione di saperi, valori, regole, idee, linguaggi, consuetudini, gusti, autorità, gerarchie, proprietà, credenze, miti, religioni, metodi, tecniche, automatismi, ecc.

Una persona può interagire solo con persone che capiscono il suo linguaggio oppure deve censurare il suo linguaggio e adottare quello delle persone con cui desidera interagire, intendendo per linguaggio un particolare mondo di significati e valori.

La realtà è fatta di tantissime cose e ognuno di noi dà più importanza, e di conseguenza più attenzione, ad alcune piuttosto che ad altre. Questa differenza di importanze differenzia gli umani e rende difficile la loro comunicazione e cooperazione.

In democrazia non conta l'uomo per tutte le stagioni. Prevale infatti colui la cui visione politica corrisponde meglio agli umori e alle opinioni correnti del popolo, e dice alla gente ciò che essa, in quel particolare momento, vuole sentirsi dire.

Quasi ogni testo che tratta di cose umane ammira o giustifica certe categorie di persone a svantaggio di certe altre e può perciò contare sul supporto e l'ammirazione degli ammirati e dei giustificati e sull'avversione o il disinteresse degli altri

Quando due persone interagiscono, ognuna si aspetta inconsciamente dall'altra un comportamento non libero, ma soggetto a certe regole non scritte. In tal senso, ogni interazione sociale è costituita da rituali inconsci, che io chiamo criptorituali.

Io suppongo che se in un dialogo fossero consentite solo domande e risposte, e vietate affermazioni che non siano risposte pertinenti a domande dell'interlocutore, il dialogo sarebbe altamente produttivo, sia qualitativamente che quantitativamente.

Prima di insegnare agli altri come essere felici, bisogna esserlo. Ma essere felici non basta per insegnare agli altri come esserlo, perché ognuno è felice e infelice a modo suo. Pensare che ci sia solo un modo per essere felici è una sciocchezza.

A mio parere uno dei principali problemi a monte di tutto ciò che funziona male nella società è la nostra incapacità di dialogare costruttivamente. Di questo problema fondamentale mi interessa parlare più che dei vari problemi che da esso derivano.

Per ognuno sono importanti non solo le proprie appartenenze ma anche quelle altrui, anzi, è importante il confronto tra tali appartenenze. Inoltre ognuno, se potesse, cercherebbe di cambiare non solo le proprie appartenenze, ma anche quelle altrui.

Siamo circondati, sommersi da falsità, a cominciare dalla pubblicità commerciale, dalla propaganda politica, dal proselitismo religioso e dalle opinioni delle masse amplificate dai social media. È difficile difendersi da tali falsità senza isolarsi.

Tra il volere e il potere c'è di mezzo il mondo, la realtà, le leggi della fisica e della biologia, la società ecc. Facciamo tante cose senza volerlo e non riusciamo a fare tante cose che vorremmo. Tuttavia a volte riusciamo a fare ciò che vogliamo.

I maestri, dopo essere stati seguiti, sono fatti per essere superati, ovvero completati. Nessun maestro, nessun insegnamento è sufficiente. Ognuno deve cercare il necessario complemento adatto a sé presso altri maestri e/o con la propria intuizione.

Se è vero che l'uomo è un animale sociale, esso ha una profonda paura (conscia o inconscia) di essere escluso dalla società. Infatti gran parte del suo comportamento è motivato dalla ricerca della sicurezza contro il rischio dell'esclusione sociale.

Agli altri chiediamo di essere coerenti, ma non a noi stessi. Infatti giustifichiamo ogni nostra incoerenza, ma non quelle altrui. In realtà la coerenza è una schiavitù a fini sociali. Serve ad evitare che gli altri si comportino in modo imprevisto.

La pluralità delle idee e la libertà di esprimerle son gran belle cose, ma se non ci si organizza politicamente intorno ad una idea o ideologia comune non si cambia nulla nella società, e si continua a subire e a commentare la storia fatta da altri.

È nelle emergenze e nei disastri che si evidenziano con i fatti le virtù e i difetti degli esseri umani. Siamo infatti tutti buoni, bravi, coraggiosi, altruisti e intelligenti quando la vita sociale si svolge nella norma e ci sono risorse per tutti.

Nella conoscenza non c'è solo l'aspetto logico e quello sentimentale, ma anche quello psico-logico, ovvero quello che riguarda il campo delle logiche nascoste e inconsce. Per questo per me una filosofia che non sia anche psicologia è insufficiente.

Qualunque cosa facciamo che abbia una rilevanza sociale, la facciamo per ottenere un certo effetto nella mente di certe persone, cioè per fare credere qualcosa su di noi a certe persone o per suscitare in certe persone certi sentimenti verso di noi.

Ogni nostro oggetto potrebbe essere condiviso o scambiato con qualcuno, e il suo valore sociale coincide con il suo potenziale di condivisibilità, al pari di una moneta, che vale nella misura in cui è riconosciuta e accettata come titolo di credito.

La separazione tra psicologia e sociologia ostacola la comprensione della vita degli individui e quella delle società. Infatti le forme sociali sono plasmate da individui, e la mente individuale è plasmata della società a cui l'individuo appartiene.

Quanto più una persona è considerata libera, cioè dotata di libero arbitrio, tanto più essa può essere oggetto di giudizio morale. Infatti la negazione dell'esistenza del libero arbitrio induce alla tolleranza, alla comprensione, e alla compassione.

Molte persone si lamentano del governo del proprio paese ma sono incapaci di proporre alternative e, ancor meno, di organizzarsi per cambiare qualcosa; lamentarsi insieme non risolve i problemi politici, ma fa sentire piacevolmente uniti i lamentosi.

Siamo circondati, sommersi da falsità, a cominciare dalla pubblicità commerciale, dalla propaganda politica, dal proselitismo religioso e dalle opinioni delle masse amplificate dai social media. È difficile difendersi da tante falsità senza isolarsi.

Il libero arbitrio consiste nella capacità e nella volontà di sorvegliare e di neutralizzare selettivamente le proprie risposte cognitivo-emotive agli stimoli esterni e interni. Si può esercitare quando ci si ricorda di farlo e finché lo si desidera.

Non tutti hanno bisogno della filosofia o della psicologia per star bene, ma per qualcuno la vita, gli altri, la propria persona, le relazioni sociali e tante altre cose sarebbero incomprensibili e insopportabili senza le spiegazioni di certi autori.

La funzione del giurista (giudice o avvocato) è importante dal punto di vista sociale ma anche esistenziale, perché decide cosa si può e non si può fare, cosa si deve e non si deve fare. Si tratta infatti di restringere o ampliare la nostra libertà.

Le opinioni sono flessibili e variabili, le convinzioni rigide e spesso immutabili. Le opinioni sono più manipolabili delle convinzioni, tuttavia, le convinzioni ostacolano la crescita intellettuale, l’intelligenza e la creatività più delle opinioni.

Se offrissi ad un cane la possibilità di diventare magicamente un essere umano, lui non l'accetterebbe. Lo stesso vale per la maggioranza degli umani a cui offrissimo la possibilità di diventare, magicamente, migliori in senso morale e intellettuale.

Nessun autore ha detto tutto ciò che c'era da dire, nessun autore è sufficiente, nessun autore è senza errori. Chi vuole capire cos'è un essere umano e come funziona deve selezionare e mettere insieme cose insegnate da vari autori di varie discipline.

L'amore (qualunque cosa esso sia) può essere più o meno esclusivo o inclusivo. Quello esclusivo limita la libertà di amare altre persone o cose, quello inclusivo la tutela; quello esclusivo ostacola lo sviluppo mentale, quello inclusivo lo favorisce.

Ogni umano vorrebbe asservire gli altri ed evitare di essere asservito dagli altri. I desideri di due umani sono dunque incompatibili a priori. Perciò dobbiamo essere sempre pronti a negoziare compromessi miranti ad un servizio reciproco sostenibile.

Ci ricordiamo facilmente dove abbiamo comprato ciò che possediamo, perché acquisire il possesso di qualcosa è un atto di rilevanza sociale, che cambia, seppur di poco, il nostro status. Perciò ogni acquisto è accompagnato da un certo grado di piacere.

Mi sento come uno vissuto in un lontano futuro, trasferito nel 2023 mediante una macchina del tempo. Tutti, con rare eccezioni, mi sembrano tanto presuntuosi, convinti di sapere tutto ciò che è importante sapere per vivere nel modo migliore possibile.

Molti pensano che la quantità di denaro che possiedono o che guadagnano sia una misura della propria importanza per gli altri, e cercano di ottenere più denaro non per il valore del denaro in sé, ma per diventare più importanti agli occhi degli altri.

Immagina di essere poco intelligente, poco istruito, poco esperto, poco abile, senza capacità critica, gentile, benevolente e in cerca della benevolenza altrui. Questo è l'atteggiamento giusto da tenere in conversazioni generiche con persone qualsiasi.

Alla domanda se una certa asserzione sia vera, la logica semplice risponde con un sì o con un no, mentre la logica complessa risponde: "a volte sì e a volte no, e in una certa misura che dipende da ...". Certe persone capiscono solo la logica semplice.

In pubertà mi trovai a scegliere tra la santità e l'ateismo. Infatti non potevo essere cristiano senza essere un santo, sarebbe stato incoerente, e siccome la santità mi sembrava impossibile da raggiungere, oltre che non interessante, scelsi l'ateismo.

Ogni cosa ha un senso, o più di uno, anche quelle che ci sembrano assurde, insensate, inutili, nocive, bestiali, mostruose, spaventose. Capire il senso nascosto e mistificato delle cose, e specialmente del comportamento umano, è la missione del saggio.

Quando due individui s'incontrano, gli algoritmi (consci e inconsci) di entrambi cercano di determinare le possibili relazioni e interazioni tra loro, ciascuno secondo i propri schemi predefiniti, cioè secondo la propria mappa cognitivo-emotivo-motiva.

Uno dei principali motivi che ostacolano il progresso umano è l'intolleranza verso ogni critica e ogni messa in discussione, diretta o indiretta, della moralità del proprio comportamento e della veridicità e completezza della propria visione del mondo.

Non abbiamo bisogno di certi oggetti, né di certe situazioni in senso statico, ma di certi processi e delle interazioni che li sostengono. Certi oggetti e certe situazioni sono utili nella misura in cui facilitano le interazioni di cui abbiamo bisogno.

L'essere umano è capace di qualsiasi cosa se questa è considerata normale dala sua comunità di appartenenza. Qualsiasi delitto, se compiuto in massa diventa lecito. Qualsiasi assurdità, se praticata in massa, diventa sensata, o addirittura obbligatoria.

È ingenuo pensare che per ottenere carezze e riconoscimenti occorra essere bravi e diligenti. Quello che conta, invece, è soddisfare i bisogni e i desideri degli altri, i quali sono spesso infastiditi dal fatto che uno sia più bravo e diligente di loro.

Mi pare che ogni epistemologia, ovvero ogni sistema di conoscenza, sia tautologico perché ogni parola che descrive una realtà, per essere spiegata ha bisogno di altre parole, in una catena più o meno lunga che si chiude su se stessa in uno o più anelli.

Il fatto che esistano buoni cristiani non significa che il cristianesimo sia una cosa buona. Infatti, secondo me, i buoni cristiani sono buoni nonostante gli insegnamenti della Bibbia, ovvero per motivi indipendenti da ciò che è scritto nei libri sacri.

Ad una persona si può augurare il bene o il male. Augurarle il bene (buon giorno, buona vacanza, buone feste ecc.) significa desiderare il suo bene, ovvero volerle bene. Insomma, dire sinceramente a qualcuno "buon xyz" significa dirgli "ti voglio bene".

Un problema dei sentimenti è la loro instabilità. Si ama involontariamente una persona per un po' di tempo, poi si smette (sempre involontariamente) di amarla, e questa resta delusa e amareggiata, si sente trattata ingiustamente e reagisce con ostilità.

Le nostre esperienze, come le lezioni dei sapienti, sono sempre frammentarie e insufficienti. Sta a noi, col nostro ingegno, interconnettere ciò che percepiamo, in un modo che corrisponda alle connessioni e interazioni reali che costituiscono la natura.

È impossibile distinguere l'essere dall'apparire, perché l'essere si deduce dall'apparire. Infatti non possiamo conoscere l'essenza delle cose ma solo le loro relazioni e interazioni con il resto del mondo, nella forma e nella misura in cui ci appaiono.

La pubblicità vende, insieme al prodotto che vuole vendere, l'appartenenza all'insieme degli utenti di quel prodotto. Perciò il messaggio pubblicitario si concentra, più che sulle qualità del prodotto in vendita, sulle presunte qualità dei suoi utenti.

In una compagnia non conflittuale si parla di ciò che accomuna i presenti, e non di ciò che li differenzia e li divide. Questo fatto è tragico per coloro che sono molto diversi dalla media dei presenti, e che perciò non trovano argomenti di cui parlare.

Il valore di ogni oggetto e di ogni informazione consiste nell'uso che se ne può fare per soddisfare il bisogno d'interazione sociale. Infatti, ciò che non si può scambiare, o di cui non si può parlare con altri, non ha valore, o ha una valore negativo.

I nostri pensieri dipendono da ciò che siamo e ciò che siamo dipende dai nostri pensieri. In altre parole, i nostri pensieri sono causa e conseguenza di ciò che siamo.

Lo stesso si può dire del rapporto tra essere e sentire, e tra essere e volere.


La bellezza attrae e cattura l'attenzione, distrae, confonde, affascina, incanta, inganna, fa girar la testa, incute rispetto, suscita piacere, speranza e desiderio di possesso e di perfezione. La bellezza è un pericolo piacevole e un pericoloso piacere.

Ci sono due tipi di cultura: una conservatrice e una progressista. La prima tende alla ripetizione dei comportamenti, la seconda al loro cambiamento. Quando si dice che una persona è colta bisognerebbe specificare a quale tipo di cultura ci si riferisce.

Ho fatto cose che oggi non farei, ho detto cose che oggi non direi, ho pensato cose che oggi non penserei, farò cose che oggi non farei, dirò cose che oggi non direi, penserò cose che oggi non penserei. La mia identità è cambiata e continuerà a cambiare.

Capire un'idea significa riuscire a spiegarla usando i propri schemi e le proprie categorie mentali. Un'idea incompatibile con i propri schemi e le proprie categorie mentali risulta incomprensibile finché questi non cambiano fino al punto di comprenderla.

Così come i manuali per l'apprendimento delle lingue straniere o di materie scolastiche sono divisi per livello (principiante, medio, avanzato) così dovrebbero essere anche i libri che insegnano a pensare e a vivere, come quelli di filosofia e psicologia.

Un oggetto, un gesto o un segno diventa sacro o quasi sacro quando viene scelto dalla comunità come uno dei simboli della sua comunione e solidarietà. Può essere una cosa qualsiasi, non deve avere qualità intrinseche particolari, purché sia riconoscibile.

Ogni essere vivente è soggetto e oggetto di attrazioni e repulsioni nei confronti di altri esseri (viventi e non viventi). Tra due esseri viventi ci possono essere attrazioni e repulsioni più o meno intense, più o meno reciproche e più o meno consapevoli.

A volte ci convinciamo e crediamo di amare qualcuno che in realtà odiamo, di rispettare qualcuno che in realtà disprezziamo. Infatti il super-io ci impone di rimuovere, ovvero di nascondere a noi stessi, ogni odio e ogni disprezzo politicamente scorretti.

Il concetto di rispetto è generalmente visto come qualcosa di positivo, di buono. Eppure io credo che rispettare uno che si comporta male, evitare di giudicarlo, di accusarlo, di disprezzarlo, sia qualcosa di negativo, di cattivo, una forma di complicità.

Piacere e dolore sono allo stesso tempo causa ed effetto del comportamento degli animali senzienti, compreso l'uomo. Tutto ciò che facciamo e che non facciamo è infatti ricerca del piacere ed evitamento del dolore. Piacere e dolore sia fisici che mentali.

Il pensiero produttivo serve a soddisfare dei bisogni e/o a risolvere dei problemi. Prima di pensare in modo volontario, chiediamoci dunque quali bisogni i pensieri che ci accingiamo a pensare dovrebbero soddisfare e/o quali problemi dovrebbero risolvere.

Conviene non fidarsi di soluzioni semplici a problemi complessi e viceversa. E soprattutto, prima di cercare una soluzione, conviene assicurarsi di aver capito la complessità del problema. Un problema è che la semplicità è più attraente della complessità.

L'intelligenza e la conoscenza non sono buone in sé, ma lo sono nella misura in cui contribuiscono alla soddisfazione dei nostri bisogni. Infatti esistono cattive intelligenze e cattive conoscenze, cattive in quanto causano sofferenze a certi esseri umani.

Orgoglio e superbia sono dovuti soprattutto ad una sopravvalutazione del proprio talento, della propria intelligenza e della propria importanza. È bene ricordarci che siamo tutti sostituibili (e saremo immancabilmente sostituiti) nel breve o medio termine.

Le persone superiori sono quelle che non sentono il bisogno di dimostrare di avere ragione o di essere superiori, nemmeno quando avrebbero le prove e gli argomenti per dimostrare le proprie maggiori capacità, in certi campi, rispetto a certe altre persone.

A mio parere, la cosa più importante per essere felici, dopo la salute, è la qualità delle proprie relazioni sociali. Una relazione sociale è tanto migliore quanto più ognuna delle parti comprende l'altra, l'accetta così com'è e tende a cooperare con essa.

Certe cause di piacere funzionano solo la prima volta, ovvero quando sono nuove o hanno nuove forme. Tra queste l'umorismo, il sesso, il superamento di una sfida, un viaggio, un'opera d'arte ecc. Forse per questo l'uomo raramente si contenta di ciò che ha.

Felicità è amare ciò che si ha, non provare invidie né gelosie, non temere il futuro, conoscere e accettare i propri limiti, poter esercitare le proprie capacità, avere buoni rapporti con gli altri e poter soddisfare a sufficienza i propri bisogni innati.

Cosa ci resta nei rapporti umani se smettiamo di fare filosofia, cioè di discutere di cosa sia vero o falso, buono o cattivo, bello o brutto, giusto o sbagliato? Non ci resta che discutere di chi sia vincente o perdente, per diventare seguaci dei vincenti.

Io desidero prima di tutto che le mie idee vengano capite, anche se non vengono condivise. Ma ho spesso l'impressione che chi non condivide le mie idee non le condivide perché non le ha capite, non perché abbia trovato in esse degli errori o delle falsità.

L'umiltà è considerata una virtù perché ognuno è preoccupato di mantenere più alto possibile il suo rango sociale, Infatti ci rilassiamo quando gli altri si mostrano umili, e ci mettiamo sulla difensiva e/o offensiva quando gli altri ostentano superiorità.

Nei 10 comandamenti biblici ce n'è uno che dice "non desiderare la donna d'altri". Ma non ce n'è uno che dica "non desiderare l'uomo d'altre". Perché? Evidentemente per il Signore è inconcepibile e inaccettabile che le donne possano avere desideri sessuali.

Una delle cose più tristi e imbarazzanti che possano capitarci è la compagnia di persone con cui non abbiamo nulla in comune, e il dover fingere con esse, per non offenderle o passare per arroganti, una comunione di interessi, valori o gusti che non esiste.

Destra, sinistra, qualunquismo e liberismo.
La mentalità di destra dice: vinca chi ha vinto e perda chi ha perso.
Quella di sinistra: vinca chi ha perso e perda chi ha vinto.
Quella qualunquista: che io non perda.
Quella liberista: che io vinca.


Immaginando nuovi comportamenti possiamo, poco a poco, cambiare i nostri algoritmi di comportamento. Ma anche solo immaginare di comportarsi in modi nuovi, diversi dal solito, richiede un coraggio, un'apertura mentale e un'intelligenza che pochi possiedono.

Ogni donna, col suo uomo, si comporta da primadonna e rifiuta qualsiasi ruolo secondario. Per questo, per farsi amare da una donna, un uomo deve trattarla come una (anzi, come l'unica) primadonna. Fanno eccezione le prostitute e rare donne "non vincolanti".

Di tutte le idee che abbiamo appreso, noi possiamo in un dato momento pensarne solo una o poche più, anche perché tutte quelle idee non sono organizzate in una struttura chiara e conosciuta, ma sono disperse nella nostra memoria senza un ordine particolare.

Chi nasce serpente deve vivere come un serpente, chi nasce lumaca, come una lumaca, chi nasce aquila, come un'aquila. Non possiamo vivere che come il nostro patrimonio genetico ci obbliga a fare, nei limiti da esso imposti e con le libertà da esso concesse.

Un essere umano è capace sia di pulire che di sporcare, non solo ambienti fisici, ma anche ambienti culturali. La sporcizia fisica è oggettiva, quella culturale soggettiva. Infatti, nelle questioni culturali, ciò che per alcuni è pulito, per altri è sporco.

Ogni espressione umana, ogni frase, ogni parola, va intesa non come informazione a sé stante, ma come parte di un contesto cognitivo ed emotivo, ovvero di una certa visione del mondo. È tale contesto che dà all'espressione il suo vero e profondo significato.

In ogni cambiamento di definiscono tre stati: (1) prima del cambiamento, (2) durante il cambiamento, (3) dopo il cambiamento. In ognuno di tali stati si possono provare sentimenti (piacere e dolore) diversi rispetto a quelli che si provano negli altri stati.

Ci hanno insegnato a non mentire ma poi abbiamo imparato che dire ciò che pensiamo è sconveniente. Molti sono incapaci di gestire questa contraddizione e per questo evitano di pensare, oppure non fanno altro che infastidire gli altri svelando i loro inganni.

Due cose sacre che non siano collegate sono necessariamente rivali. Non possiamo adorare dèi diversi che non facciano parte dello stesso Olimpo, che non siano sottomessi ad una stessa autorità divina. Il sacro non ammette la concorrenza di un sacro estraneo.

Gli altri ci classificano per ciò che facciamo e non facciamo, diciamo e non diciamo, pensiamo e non pensiamo, abbiamo fatto e non abbiamo fatto, vogliamo fare e non vogliamo fare, abbiamo e non abbiamo, sappiamo e non sappiamo, e ci trattano di conseguenza.

La natura è sempre vera, libera e violenta. La cultura è generalmente falsa, costrittiva e protettiva. Tuttavia una parte della cultura, quella cosiddetta progressista, combatte il resto di essa per renderla meno falsa, più libera e più realmente protettiva.

Una relazione (di causa-effetto, di appartenenza, di identità, di cooperazione, di competizione, di somiglianza ecc.) tra due oggetti mentali corrisponde ad una connessione neuronale di un certo tipo tra le zone cerebrali corrispondenti agli oggetti stessi.

Dalla qualità dei nostri pensieri dipende la qualità delle nostre relazioni e interazioni con gli altri, da cui dipende il nostro benessere psichico. Tuttavia la qualità dei nostri pensieri non dipende dalla nostra volontà, perché i pensieri sono involontari.

Quelli che screditano la scienza sono per lo più persone che non hanno una formazione scientifica. In tal modo fanno di necessità (e difetto) virtù. Ciò e vero anche per quelli che screditano la cultura umanistica non avendo avuto una formazione in tal senso.

A mio avviso, il bisogno di ordine e sicurezza prevale sul bisogno di libertà nella maggior parte della gente. Su questo fatto prospera il fascismo, che cade solo quando non riesce più a garantire l'ordine a causa di insuccessi economici o sconfitte militari.

Secondo me l'inconscio non è "strutturato come un linguaggio" (come affermava Lacan), ma è una macchina (o sistema, in senso cibernetico) e in quanto tale usa un linguaggio, anzi, più linguaggi, per le comunicazioni interne (tra le sue parti) e con l'esterno.

Il comportamento di un essere vivente dipende dal comportamento dei propri organi, dai loro bisogni e dalla loro percezione della realtà esterna e di quella interna. L'io cosciente è uno di tali organi ed è (o dovrebbe essere) al servizio di tutti gli altri.

L'uomo fa un'infinità di cose perché gli piace farle o perché soffrirebbe se non le facesse. Ma non sa perché gli piace fare certe cose o perché soffrirebbe se non le facesse. Capire il perché del piacere e del dispiacere delle cose è compito dello psicologo.

Posso anche ammettere che esista un Dio creatore, ma chi parla di Dio attribuendogli piani, fini, intenzioni, desideri, volontà, pensieri o azioni ritengo sia un ciarlatano. Dio, se esiste, non è conoscibile. Pertanto descriverlo è un imbroglio o una fantasia.

Per i più, l'inconscio è una piccola parte della coscienza, mentre è vero il contrario. Infatti la coscienza è una piccola parte dell'inconscio e ha poteri molto limitati sulla nostra vita e sulle nostre scelte, anche se si illude di essere la padrona di casa.

Un uomo può essere giudicato e condannato per i suoi gusti, ovvero per ciò che ama e ciò che detesta, ciò che gli dà piacere e ciò che lo fa soffrire, sebbene i gusti siano involontari. È giusto giudicare e condannare una persona per i suoi tratti involontari?

Farsi domande può essere pericoloso, sia perché le risposte possono essere dolorose, sia perché gli altri non gradiscono quelli che si fanno più domande di loro in quanto potrebbero trovare risposte che essi non hanno e superarli nella gerarchia intellettuale.

Ogni umano, per ogni altro umano, può essere causa di piacere e di dolore, di benefici e di danni. La questione è dunque: come fare affinché dalla cooperazione con altri umani ognuna delle parti coinvolte possa ottenere piaceri e benefici e non dolori e danni?

L'uomo è l'unico animale capace di odiare. Ma non si contenta di odiare, cerca sempre di giustificare il suo odio attribuendo all'odiato qualche colpa o un odio precedente. "Mi hai fatto arrabbiare" è una comune giustificazione di aggressioni fisiche o verbali.

Volendo distinguere in "naturali" e "artificiali" gli atti umani, si potrebbe dire che tutto ciò che facciamo di simile ad altre specie animali sia "naturale" e tutto ciò che è specificamente, esclusivamente umano sia "artificiale" ovvero un prodotto culturale.

Non solo gli umani desiderano essere felici, ma ancor più desiderano apparire tali, perché l'apparenza della felicità è uno status symbol rispettabile, e mostrarsi infelici un segno di fallimento. Infatti nessuno dà credito ad un infelice o ne segue i consigli.

A mio avviso, i libri sacri di ogni religione sono arroganti in quanto hanno la presunzione di onniscienza e di verità certa. Fortunatamente la maggior parte dei loro credenti non li prende alla lettera, non è sicura di averli capiti e non li legge interamente.

Chi parte dall'assioma che un certo autore sia saggio, "interpreta" qualsiasi cosa quell'autore dice in un senso "buono e giusto", anche se si tratta di sciocchezze, falsità, assurdità o illusioni. Lo stesso avviene con le sacre scritture delle varie religioni.

Il cosiddetto libero arbitrio consiste nello scegliere, ma la scelta è sempre orientata verso la migliore, maggiore e più facile soddisfazione dei nostri bisogni. Solo in caso di indecisione o di indifferenza la scelta può essere casuale, e in tal senso libera.

Siamo doppiamente alienati. Prima perché rinunciamo a soddisfare i nostri bisogni fondamentali per conformarci a norme sociali che non li riconoscono, poi perché rimuoviamo tale alienazione per conformarci a norme che ci impongono di essere felicemente normali.

Ci illudiamo di pensare liberamente, mentre i nostri pensieri sono guidati dall'inconscio secondo motivazioni inconsce. Ci illudiamo di pensare razionalmente, ma non siamo padroni dei nostri pensieri e non siamo nemmeno in grado di valutarli in modo imparziale.

Le cose piacciono o dispiacciono, non per ciò che sono intrinsecamente, ma per i loro collegamenti e le loro relazioni con altre cose che piacciono o dispiacciono. In altre parole, ciò che piace o dispiace di una cosa non è la cosa in sé, ma ciò che essa evoca.

Metacomportamento è il comportamento che consiste nel riflettere e nell’interrogarsi sul proprio comportamento (specialmente nei confronti degli altri umani), e nel cercare modi per migliorarlo nel senso di una maggiore soddisfazione dei bisogni propri e altrui.

La vita si svolge a vari livelli di organizzazione: molecolare, cellulare, tessuti, organi, corpi, gruppi, società, ecologia, biosfera. All'interno di ogni livello, e tra diversi livelli, avvengono interazioni determinate da leggi fisiche, da logiche e dal caso.

Umiltà e tolleranza possono essere deleterie se generalizzate. Bisogna essere umili e tolleranti solo quando è opportuno e con chi è opportuno esserlo. Infatti ci sono persone che non devono essere tollerate e persone di fronte alle quali non bisogna inchinarsi.

Tra i motivi per cui molte persone inesperte di informatica hanno paura dell'intelligenza artificiale c'è il fatto che essa aumenta il potere dei tecnici e degli imprenditori informatici (i soli che capiscono come essa funziona), e diminuisce quello degli altri.

Gli umani non smettono mai di riprodurre forme e stili, che non hanno alcun senso, se non quello di essere forme e stili tipici di certe culture e sottoculture, e quello di confermare l'appartenenza di chi li riproduce alle culture e sottoculture corrispondenti.

La coscienza è sempre relazionale, nel senso che ciò di cui siamo coscienti consiste in relazioni e interazioni tra oggetti e/o tra noi e qualche oggetto, materiale o immateriale. Tali relazioni e interazioni possono essere logiche, sentimentali e motivazionali.

Ogni cultura è piena di narrazioni a cui vengono dati significati spesso totalmente arbitrari, infondati, variabili e volatili, la cui condivisione è tuttavia fattore di coesione sociale, indipendentemente dal loro reale significato o dall'assenza di significato.

Forse prima del Big bang il tempo non esisteva, e nemmeno lo spazio. Forse c'era solo una infinita energia concentrata in un unico, infimo, immobile punto, senza un perché, né un senso, né una vita, né una mente. Senza tempo non può esserci informazione né mente.

Il dolore e il piacere sono cose assolutamente reali, forse le uniche cose della cui verità possiamo essere certi, anche se le cause che li determinano possono essere immaginarie e false, anche se possono essere ottenuti manipolando la mente in cui sono generati.

Quando due persone s'incontrano, i loro inconsci calcolano ciò che esse condividono e ciò che esse non condividono, cosa possono condividere e cosa non posono condividere. I risultati di questo calcolo determinano le possibiltà di cooperazione tra le due persone.

A che serve la conoscenza se non viene usata per ridurre i mali dell'umanità e per soddisfare i bisogni propri e altrui? Se la conoscenza non viene usata in tal senso, serve solo come status symbol o come distintivo di appartenenza ad una certa categoria sociale.

Ogni umano, per ogni altro umano, è un potenziale amico e un potenziale nemico. Perciò ognuno si preoccupa (consciamente o inconsciamente) delle intenzioni altrui, specialmente se il comportamento altrui appare "strano", cioè non convenzionale o non prevedibile.

Non facciamo del pensiero di qualunque autore una dottrina, un punto di arrivo, ma consideriamo ogni insegnamento un punto di partenza, uno spunto per andare oltre. Nella ricerca della conoscenza, ogni nuova idea è una tappa intermedia di un percorso senza fine.

Se confrontiamo le informazioni provenienti da un paese dove c'è libertà di espressione con le informazioni provenienti da un paese dove non c'è libertà di espressione e ogni notizia viene censurata dal governo, quali informazioni sono secondo voi più affidabili?

La conoscenza dovrebbe servire a prevedere il futuro date certe caratteristiche del presente e certe ipotesi progettuali. Se uno non riesce a prevedere il futuro nonostante le sue conoscenze, vuol dire che quelle conoscenze non sono buone e/o non sono sufficienti.

Esercitare il libero arbitrio in un dato momento significa scegliere se, in quel momento, pensare ed agire in modo automatico e involontario oppure fermarsi oppure cambiare pensiero e comportamento in modo volontariamente casuale, ovvero senza un fine particolare.

Non dall'essere né dall'avere ricaviamo piaceri e dolori, ma dall'immaginare, dal fare, dal subire, dal ricordare cose che abbiamo bisogno di immaginare, di fare, di subire, di ricordare e dall'immaginare, fare, subire, ricordare cose che non possiamo sopportare.

A mio parere, la differenza di metodo tra le scienze della natura e quelle dell'uomo deve essere superata perché danneggia entrambe le scienze. Abbiamo bisogno di più scienza "dura" nello studio dell'uomo e di più filosofia nella ricerca scientifica e tecnologica.

Momento per momento, un certo numero di cose nel mio corpo e nella mia mente inconscia decidono il mio stato d'animo, il mio umore, il mio grado di felicità, i miei sentimenti, i miei desideri, le mie paure, i miei pensieri, le mie illusioni, le mie decisioni ecc.

Il verbo essere è illusorio e fuorviante. Infatti nessuna cosa o persona “è” qualcosa o qualcuno. L'identità di una persona o di una cosa è data dal suo comportamento particolare e dalle sue particolari relazioni e interazioni con altre cose e/o con altre persone.

Consciamente o inconsciamente, l'uomo divide gli altri in amici e nemici, e desidera la distruzione dei propri nemici. Prima ancora, l'uomo, consciamente o inconsciamente, desidera essere amato da ogni altro, e classifica come nemici tutti coloro che non lo amano.

Ci sono quattro categorie di piacere: il piacere estetico, il piacere etico, il piacere logico, e il piacere fisico. Bello è ciò che piace esteticamente, buono è ciò che piace eticamente, geniale è ciò che piace logicamente, voluttuoso è ciò che piace fisicamente.

Quando si sta in compagnia di altre persone è bene chiedersi cosa ciascuna di esse desidera fare e non fare, ascoltare e non ascoltare, vedere e non vedere, ricevere e non ricevere, ricordare e non ricordare, pensare e non pensare, di cosa parlare e non parlare.

Al di fuori della loro cerchia c'è poco rispetto per gli intellettuali. La causa di tale mancanza di rispetto è da ricercare sia negli errori di molti intellettuali, sia nella difficoltà dell'uomo di ammettere di essere intellettualmente inferiore ad un suo simile.

La competizione tra umani può assumere forme paradossali. Infatti alcuni competono per dimostrare di essere più sottomessi, più obbedienti, più servizievoli, più disciplinati e più umili di altri. Lo fanno per ottenere dei compensi o dei privilegi sociali o divini.

I preti di ogni religione non hanno come scopo la mia felicità su questa terra, ma la mia sottomissione alla loro narrazione e a divinità più o meno assurde, sadiche e psicopatiche. Per ottenerla mi promettono una doppia felicità: terrena e soprattutto ultraterrena.

Conoscere se stessi significa conoscere la natura umana, i propri bisogni e le proprie logiche di soddisfazione. Il rischio è che sia i bisogni che le logiche di soddisfazione possono essere incompatibili con quelli altrui o censurati dalla comunità di appartenenza.

Gli umani si dividono in tre categorie: gli sfruttatori, gli sfruttati e quelli che non appartengono ad alcuna delle due categorie precedenti, né si immischiano nei loro affari. Ogni umano appartiene a tutte e tre le categorie allo stesso tempo o in momenti diversi.

L'io cosciente e l'inconscio competono per dirigere l'attenzione e il pensiero del soggetto dove questi processi provocano meno dolore e più piacere. Il guaio è che l'io cosciente e l'inconscio hanno quasi sempre idee diverse circa le fonti del dolore e del piacere.

Io vi insegno che quasi nessun essere umano accetta e tollera che qualcun altro gli insegni a vivere e a pensare in modo più adatto alla soddisfazione dei bisogni propri e altrui, se tale insegnamento mette in discussione la propria visione del mondo e di se stessi.

La mente è simile al World Wide web e la coscienza è simile ad un browser che la naviga. La navigazione può essere più o meno attiva o passiva. È passiva, per esempio, quando col browser vediamo un film, attiva quando facciamo ricerche e clicchiamo su qualche link.

Si può entrare a fare parte di un meccanismo sociale (inteso come sistema) sia modificandolo (per esempio aggiungendovi una nuova funzione) sia senza modificarlo (per esempio sostituendo una o più persone o aumentando il numero di persone aventi una certa funzione).

Celebrare un certo valore o una certa persona comporta sempre un'autocelebrazione. È ciò che avviene, ad esempio, nelle religioni, dove chi adora una divinità qualifica implicitamente se stesso come persona giusta, sapiente, morale, in grazia della divinità adorata.

La parola "libertà" da sola non significa nulla. Bisogna sempre aggiungere un complemento e un contesto, bisogna dire "libertà di ..." oppure "libertà da ...", "libero di ..." o "libero da ...". Anche io, sbagliando, spesso uso la parola "libertà" senza complementi.

Praticare la psicologia significa chiedersi perché ci piace ciò che ci piace, se ci fa bene, se fa bene agli altri, e se ci piace veramente; come pure chiedersi perché ci dispiace ciò che ci dispiace, se ci fa male, se fa male agli altri, e se ci dispiace veramente.

Tutto cià che un umano fa, pensa e dice è raramente creativo. Infatti consiste quasi sempre nella riproduzione, più o meno precisa, di qualche modello comportamentale e cognitivo appreso da altri o sviluppato in un lontano passato a partire dalle proprie esperienze.

Siamo eccitati dalla novità, dall'imprevisto, dall'imprevedibile, dal non sapere come una forma o una storia vanno a finire. L'eccitazione diventa delusione quando l'esito ci è indifferente, serenità quando l'esito ci soddisfa, repulsione quando l'esito ci disturba.

Ogni appartenenza ha un prezzo e una scadenza. Un'appartenenza va continuamente rinnovata mediante la partecipazione a rituali collettivi e solitari, particolari abbigliamenti, arredamenti, pratiche, frequentazioni di luoghi, spettacoli e argomenti di conversazione.

Il mio inconscio ragiona così: X non può avere ragione perché, se l'avesse, dovrei odiare chi amo, disprezzare chi apprezzo e ammettere di essere stupido, di aver sbagliato, di essere colpevole, di aver costruito la mia visione del mondo su fondamenta inconsistenti.

Abbiamo tutti una tale paura inconscia di essere accusati di egoismo che neghiamo l'evidenza dell'egoismo strutturale dell'uomo. Il che non esclude che l'uomo sia anche altruista, dato che se non lo fosse almeno in una certa misura, la nostra specie si estinguerebbe.

Io penso che coloro che sconsigliano pubblicamente (direttamente o indirettamente) la vaccinazione anticovid siano moralmente responsabili delle morti e di gravi problemi di salute di persone che hanno rifiutato di farsi vaccinare in quanto influenzate in tal senso.

Il mito del buon dittatore ha origini religiose. Il buon dittatore somiglia stranamente al buon Dio, al Buon Pastore. È esecutore e garante della volontà di Dio, che ha fatto gli uomini, i re e i dittatori, a sua immagine e somiglianza, perché l'ordine regni sul caos.

Tra la realtà e la nostra conoscenza della realtà c'è la stessa differenza che tra un territorio e una sua mappa. La mappa non è il territorio, ma una sua selettiva rappresentazione, infinitamente ridotta rispetto all'originale e soggetta ad interpretazioni ed errori.

La conoscenza della realtà sta alla realtà come una mappa sta al territorio che rappresenta. Si tratta di due cose molto diverse, quantitativamente, qualitativamente e logicamente, ovvero esse appartengono a due tipi logici diversi e non dovrebbero essere mai confuse.

L'uomo è un animale competitivo, geloso, invidioso, vanitoso, presuntuoso, arrogante, litigioso, egoista, conformista, gregario, credulo, ingenuo, pavido, bugiardo, nevrotico, miope, semplicista, ostinato ecc. È l'animale più pericoloso per il pianeta e per se stesso.

Nella mente avvengono continuamente connessioni logiche tra enti mentali, quando ciò non viene impedito da autocensure o pregiudizi. Per diventare più intelligenti, creativi e aperti è necessario rompere quanti più possibili isolamenti ingiustificati tra enti mentali.

Se il Dio della Bibbia esistesse realmente, scriverebbe le sue disposizioni in un linguaggio chiaro, non contraddittorio, in tutte le lingue del mondo, e le invierebbe direttamente a tutti gli interessati, senza fare uso di ghost writer, teologi, preti e portalettere.

Dire che facciamo una cosa per amore è una banalità, una ovvietà, e non significa nulla. Sarebbe invece interessante sapere perché amiamo o odiamo qualcosa. Infatti l'amore e l'odio non sono cause prime, ma conseguenze di altre cause che raramente vengono investigate.

La volontà consiste nell'imposizione di un certo progetto a una o più cose e/o persone. Lo stesso soggetto può essere oggetto della volontà. L'esercizio di una volontà è l'effetto di un comando programmato nell'ambito di un sistema cibernetico biologico o tecnologico.

L'amore è sempre condizionato, consciamente o inconsciamente, dato che non è casuale. Lo stesso vale per l'amicizia, la simpatia, e ogni altro sentimento. Infatti i sentimenti non sono casuali, ma condizionati da certe situazioni, sia esterne che interne al soggetto.

Siamo guidati e dominati dai nostri bisogni e dai nostri desideri, dato che essi sono involontari e che da essi dipendono i nostri piaceri e i nostri dolori, le nostre gioie e le nostre sofferenze. Infatti, un desiderio può essere vinto solo da un desiderio più forte.

Da qualche parte nella mia mente, un agente inconscio ha calcolato che un mio bisogno è insoddisfatto, e ha generato un dolore, un lamento e una richiesta di soddisfazione in tal senso. Tale bisogno potrebbe essere quello di essere abbastanza importante per gli altri.

Spesso provo una pulsione a partecipare a un rituale. Ne ho bisogno per sentimi umano tra umani. Lo chiamerei bisogno di ritualità. Purtroppo i rituali proposti dalla società mi sembrano stupidi e assurdi, per cui li rifiuto, col risultato di sentirmi solo e frustrato.

Il nostro inconscio ci impone di essere come gli «altri» ci vogliono, e ad essi fedeli, ma chi siano i nostri «altri» non è stabilito per sempre. Infatti la libertà consiste nel tradire i vecchi «altri» a favore di nuovi. Dietro la fedeltà si nasconde la sottomissione.

Yuval Harari ci insegna che, da sempre, ciò che unisce gli umani e permette l'organizzazione sociale è la condivisione, non di verità, ma di narrazioni, indipendentemente dal loro grado di verità. Anzi, si è visto in molti casi che le falsità uniscono più delle verità.

Simpatie e antipatie sono normalmente reciproche. Infatti, se credo di esserti simpatico o di poterlo diventare, mi sei simpatico; se credo di esserti antipatico o di poterlo diventare, mi sei antipatico. Su questa reciprocità si basano le relazioni sociali affettive.

Alla fine del conflitto il mio schieramento o quello avverso dominerà l'altro, a meno che la guerra non venga fermata. Ma se fermarla è impossibile, allora devo scegliere se combattere (e in quale campo) o stare fuori dalla mischia aspettando di conoscere il vincitore.

Ci sono persone che nella vita reale non sono amici e non si frequentano a causa di una scarsa affinità o di una scarsa simpatia, ma si qualificano come amici nei social network. Questa contraddizione dovrebbe farci riflettere sulla non autenticità di certe relazioni.

Criticare o non criticare, questo è il dilemma. Perché se critico mi rendo antipatico a tutti quelli che direttamente o indirettamente sono toccati dalle mie critiche; se non critico sono complice di tutte le stupidità e malvagità di cui io e i miei simili siamo capaci.

Non credo che un’anima possa esistere al di fuori di un corpo, come invece pensava Platone. Per me l’anima è il software del corpo, cioè la sua mente conscia e inconscia, che si forma e si sviluppa nel corpo a partire dal codice genetico, e si dissolve con la sua morte.

Il primo problema di qualsiasi movimento riformatore è quello di sopravvivere nonostante le dinamiche competitive tra i suoi membri. Perciò, prima di insegnare alla gente come cambiare, un movimento dovrebbe dare un esempio di coesione, armonia e solidità organizzativa.

Finché la ricerca della cosiddetta Verità è un fatto privato che non coinvolge il prossimo, non ci vedo problemi. Quando invece qualcuno cerca di convincere altre persone a credere in una certa Verità, ci vedo un dissimulato tentativo di dominazione dell'uomo sull'uomo.

A proposito della presunta mancanza di creatività dell'intelligneza artificiale, il problema. a mio avviso, non è la qualificazione dell'intelligenza artificiale, ma di quella umana, che mi sembra per molti aspetti e per molte persone meno creativa di quella artificiale.

Ho sfidato il mio super-io e adesso mi aspetto le sue subdole, ostili e morbose reazioni "per il mio bene" cioè per proteggermi dal rischio di essere espulso dalla comunità. Ma sarò vigile e saprò scoprire e respingere ogni suo tentativo di boicottare la mia libertà.


Per cambiare la propria vita si possono fare cose da soli e/o con altri. Da soli si può meditare, pensare, riflettere, interrogarsi, studiare, immaginare ecc. Con altri si possono frequentare nuove persone e ci si può comportare in modo nuovo con persone già frequentate.

Oggi abbiamo ancora bisogno di Gesù per capire come è giusto e doveroso comportarci verso il prossimo? Non basta l’intelligenza e la scienza per capirlo? Dovremmo dare più importanza al dopo vita che alla vita? Giacché questa è la parte fondamentale del suo insegnamento.

Per poter interagire con qualcuno non è possibile essere qualsiasi cosa, avere qualsiasi identità e natura, essere se stessi liberamente, ma è indispensabile avere una identità, ovvero un insieme di caratteristiche, compatibile con le aspettative e le esigenze dell'altro.

Ogni scuola di pensiero, ogni autore, dovrebbero tener conto delle scuole e degli autori precedenti, integrando o criticando le loro idee in tutto o in parte, facendole evolvere in nuove analisi e sintesi, e completandole con l’aggiunta di nuove scoperte e nuovi concetti.

Se fai x sarai felice.
Se fai y sarai infelice.
Se non fai j sarai felice.
Se non fai k sarai infelice.
A volte x, y, j e k sono la stessa cosa e in tali casi si determina ciò che Gregory Bateson chiamava "doppio vincolo", ovvero un fattore della schizofrenia.


L'uomo è costretto a interagire con i suoi simili, ma le sue possibilità di scelta circa le persone con cui interagire e i modi in cui farlo sono molto limitate, perché presuppongono che anche la controparte sia disposta ad interagire con lui e nei modi da lui desiderati.

Che ruolo voglio avere nella società? Ho i prerequisiti e le competenze per tale ruolo? Gli altri riconoscono i miei prerequisiti e le mie competenze, e sono disponibili ad accettare che io assuma tale ruolo? Cosa devo fare affinché gli altri mi riconoscano in tale ruolo?

La maggior parte dei filosofi, per ogni idea sensata e utile che esprimono, ne esprimono più di una inutile e/o insensata. Infatti i filosofi potrebbero essere valutati e ordinati in base al rapporto tra idee utili e sensate, e idee inutili e/o insensate da essi espresse.

I mezzi di comunicazione di massa, e specialmente internet, di gran lunga il più potente, sono immensi spazi popolati da simulacri di esseri umani che si contendono la nostra attenzione, il nostro denaro e/o il nostro sostegno con false promesse di piacere o di sicurezza.

Siamo tutti più o meno condizionati dalla paura conscia o inconscia che le nostre falsità, colpe, viltà, meschinità, brutture, sconfitte, asocialità e paure vengano scoperte, e che gli altri si accorgano che l'immagine sociale che mostriamo di noi stessi non è autentica.

Suppongo che molte persone si astengono da rapporti sessuali extraconiugali non perché non li desiderino, o perché li considerino immorali, ma semplicemente perché, se il coniuge ne venisse a conoscenza, rischierebbero di perderlo. Insomma perché non ne varrebbe la gioia.

L'uomo desidera sempre più potere perché più ha potere, maggiori e più efficaci sono i propri poteri sugli altri, da usare al momento opportuno per soddisfare i propri bisogni e i propri desideri. Il potere è infatti la capacità di influenzare o controllare altre persone.

Per esercitare il libero arbitrio (ammesso che sia possibile) è necessario essere liberi da emozioni e da motivazioni, ma in tal caso nessuna libera scelta avrebbe senso. Infatti una scelta è sensata, cioè non è casuale, solo se risponde a una emozione o a una motivazione.

È una disgrazia che psicologia, sociologia e filosofia siano discipline separate, dato che studiano la stessa cosa: il comportamento umano. Dovrebbero confluire in un'unica disciplina chiamata, per esempio, "panantropologia", termine coniato dallo psichiatra Luigi Anepeta.

Che fare per risolvere i problemi della società? Studiare la natura umana, la quale è la causa prima di tutti i mali della società. Nonostante sia il tema più importante, esso è tra i meno studiati con un approccio scientifico a causa delle pressioni religiose e politiche.

Un’astrazione è un nome assegnato ad una determinata combinazione di altri nomi, allo scopo di evocare la combinazione stessa. La capacità di astrazione è più o meno grande da persona a persona; è innata ma può essere sviluppata attraverso un apprendimento appropriato.


La mente umana è così complessa, fragile e piena di lacune che, per evitare di affrontare verità dolorose, riesce perfino a trovare il bene nel male e il male nel bene, a vedere l'invisibile e a non vedere il visibile, ad avere certezza dell'incerto e incertezza del certo.

Quanto più una società è libera, tanto più gli interessi, i gusti e i punti di vista delle persone che ne fanno parte tendono a differenziarsi, e tanto più diventa difficile per un individuo conoscere, capire e condividere gli interessi, i gusti e i punti di vista altrui.

Molti parlano della filosofia come se fosse un corpus di conoscenze integrato, organico e coerente. Invece si tratta di una collezione di diverse idee e ideologie, spesso contrastanti. Il temine filosofia andrebbe usato solo al plurale, oppure seguito da un qualificatore.

Per essere apprezzati bisogna essere bravi servi o bravi padroni, bravi discepoli o bravi maestri, brave pecore o bravi pastori, bravi amici o bravi nemici, bravi conservatori o bravi progressisti, bravi tradizionalisti o bravi rivoluzionari, bravi buffoni o bravi artisti.

Non dobbiamo stabilire cosa sia bene o male in assoluto, ma di ogni cosa, di ogni opzione, capire per chi, dove e quando e in quale misura lo sia. Perché ciò che è buono per me ora potrebbe essere cattivo in un altro momento o in un'altra situazione, o per un'altra persona.

Il grande limite della coscienza consiste nel fatto che si può essere coscienti di pochissime cose alla volta, mentre la realtà è determinata da una enorme quantità di fattori che agiscono simultaneamente, la maggior parte dei quali non è percepibile dalla coscienza stessa.

Se capisci che il tuo nemico è dentro la tua mente e non al di fuori, puoi difenderti meglio da lui e avere una disposizione d'animo più amichevole verso gli altri. Alludo al super-io, che ci punisce quando non rispettiamo le forme, le norme e i valori della nostra comunità.

Non è lecito criticare una cosa che non si capisce, ma è lecito (e appropriato) dire che non la si capisce. Anche perché il motivo per cui non si capisce una cosa è che non si è abbastanza intelligenti e istruiti oppure perché essa è intrinsecamente confusa, assurda o falsa.

Le appartenenze sono fondamentali nelle interazioni tra individui in quanto da esse dipendono diritti, doveri, gerarchie, solidarietà, conflitti, comprensioni, incomprensioni, limiti, libertà ecc. Chi stabilisce tali appartenenze? Quali conflitti e discrepanze le riguardano?

Una madre non nutre i suoi piccoli perché li ama, ma perché ha bisogno di nutrirli e, come per tutti i bisogni, prova piacere quando lo può soddisfare e dolore quando non può. Dietro ciò che viene chiamato amore c'è sempre un bisogno, innato o acquisito, di dare e/o ricevere.

Nulla è assoluto, tutto è relativo. Relativo alle relazioni. Ogni relazione è circolare. Ciò che è influenzato influenza a sua volta ciò che lo influenza. Ciò che non è in relazione con altre cose, che non influenza altre cose, che non è influenzato da altre cose, non esiste.

Una causa di infelicità è il non essere la persona che si vorrebbe essere. Ma perché un essere umano vorrebbe essere diverso da ciò che è? Forse perché si illude che se fosse diverso (nel senso di una certa diversità) gli altri lo rispetterebbero o lo amerebbero maggiormente.

La creatività consiste nella costruzione, o nella scoperta, di nuove combinazioni interessanti, utili o piacevoli, di oggetti elementari o complessi, intendendo per oggetti parole, concetti, idee, storie, forme, immagini, suoni, materiali, sistemi, organi, esseri viventi ecc.

Vi è mai capitato di leggere una citazione senza conoscerne l'autore e di trovarla banale e di nessun interesse, e poi, dopo aver scoperto che l'autore è una persona importante e da voi stimata, rileggette la citazione e la trovate interessante? A me è capitato diverse volte.

Affinché una persona mi dia piacere, devo darle piacere. Ma ciò che piace ad essa può non piacere a me, e viceversa. Quanto sono disposto a dare piacere agli altri? A chi in particolare? Quanto gli altri sono disposti a darmi piacere? Chi in particolare? Questo è il problema.

Molte religioni insegnano allo stesso tempo ad essere umili e arroganti. Umili verso i propri correligionari, arroganti verso gli "infedeli" e i non credenti. Gregory Bateson direbbe che si tratta di un doppio vincolo (double bind) e come tale può essere causa di schizofrenia.

Il piacere e il dolore di un essere umano dipendono soprattutto da come gli altri lo trattano. E i modi in cui gli altri lo trattano dipendono soprattutto da come egli li tratta. I modi di trattare gli altri costituiscono una parte importante della mentalità di ogni individuo.

La mente di un essere umano funziona in modo diverso a seconda delle persone con cui egli sta interagendo. Di conseguenza il suo comportamento, momento per momento, è influenzato in modo più o meno importante dagli interagenti attualmente presenti nel suo campo di interazione.

La verità è indipendente dalla moralità, nel senso che una persona buona può dire anche falsità così come una persona cattiva può dire anche verità. Per questo anche le persone cattive meritano di essere ascoltate e di ciò che dicono le persone buone è consigliabile diffidare.

Molti sono così ingenui da non capire che dare il potere ad un dittatore, sia pure attraverso un voto democratico, è una strada senza ritorno, perché poi non sarà più possibile toglierglielo, anche se quello dovesse dare segni di pazzia. È ciò che sta avvenendo oggi in Russia.

Ogni umano presume delle appartenenze, cioè presume a chi/cosa ogni persona o cosa appartenga, e chi/cosa appartenga ad ogni cosa o persona. Questo vale anche per se stesso, cioè ognuno presume di appartenere a certe cose o persone, e che certe cose o persone gli appartengano.

Sentirsi dire «non ti amo» è percepito da molti come offensivo. È per questo che l'assenza di amore è generalmente nascosta. Infatti non siamo liberi di non amare qualcuno senza pagarne le conseguenze. D'altra parte non siamo nemmeno liberi di amare chiunque a nostro piacimento

Secondo me la coscienza esiste solo negli esseri viventi. All'inizio (alla nascita dell'embrione) è piccolissima, debole e rudimentale, e nel tempo diventa sempre più grande, forte e sofisticata. In essa possiamo distinguere tre componenti: cognizioni, sentimenti e motivazioni.

Nulla ci rende più felici che la sensazione di essere uguali e uniti agli altri. Per questo tendiamo a illuderci e a illudere gli altri che siamo veramente uguali e uniti, e a tale scopo chiudiamo spesso gli occhi di fronte alle evidenti differenze e competizioni tra noi umani.

Vuoi essere felice? Coltiva l'illusione che gli altri ti capiscano, ti rispettino, ti ammirino, ti vogliano bene, desiderino la tua compagnia e la tua cooperazione, e che tu sia libero di cooperare con le persone che ti piacciono, quanto, dove, come e quando ti piace cooperare.

Ognuno umano ha certi desideri, più o meno consci, relativamente ad altri umani, e cerca di realizzarli consciamente o inconsciamente usando i mezzi di cui dispone. Di ogni persona dovremmo dunque chiederci: cosa desidera che io faccia, che io creda, che io pensi e che io senta?

Ciò che conta per la felicità non è chi ha ragione e chi torto, le posizioni nelle gerarchie, il possesso di beni e privilegi o la conformità a certi modelli di pensiero e di comportamento, ma la reciprocità, ovvero l'utilità, l'aiuto e il desiderio reciproci tra esseri viventi.

Scusate se non rispondo agli auguri di buon Ferragosto, buona Pasqua ecc.. So che vengono fatti con buone intenzioni, e spesso per dimostrare amicizia e affetto, ma li trovo di per sé insignificanti, e non voglio contribuire al mantenimento di questa tradizione per me insensata.

Immaginate che vi siano dei libri leggendo i quali si provano sensazioni simili a quelle causate da certe sostanze stupefacenti. La gente leggerebbe molto di più. In effetti ci sono certi libri che in certe persone provocano simili sensazioni, anche se in modo molto più blando.

Per me morire è tornare dove si era prima di nascere. Una situazione di pace assoluta ed eterna momentaneamente disturbata da una vita infinitamente breve rispetto all'eternità. Per questo non sono preoccupato di dover morire. Spero solo di non soffrire troppo prima del congedo.

Immagina che ogni essere umano abbia, da qualche parte nel suo cervello, un computer che lo fa comportare secondo un certo programma che si modifica parzialmente con le esperienze. Non è fantascienza, è realtà. Anche il rifiuto di credere che ciò sia vero è scritto nel programma.

Ciò che dice un singolo scienziato può essere più o meno vero, ma ciò che dice la maggioranza degli scienziati è molto probabilmente vero. D'altra parte, la probabilità che la maggior parte degli scienziati dicano falsità è molto più bassa della probabilità che le dica un amico.

La psicologia non è una scienza. Infatti non studia fatti verificabili sperimentalmente (tranne in pochi casi), ma procede prevalentemente per metafore, per "come se". Le sue analogie possono tuttavia essere utili per affrontare i nostri problemi e attenuare le nostre sofferenze.

Il paradosso di alcune religioni, specialmente quelle monoteiste, è che esse sono compatibili con il vivere civile e la legalità soltanto se non vengono prese sul serio, cioè se non vengono presi in considerazione e applicati molti dei precetti presenti nelle loro sacre scritture.

Molti evitano di porre domande e di rispondere in modo pertinente alle domande che gli vengono poste perché una domanda presuppone una ignoranza, e rispondere in modo pertinente ad una domanda chiarificatrice può rivelare falsità, incoerenze e assurdità insite nei propri pensieri.

La bellezza fa sembrare vero ciò che è falso, nobilita ciò che è ignobile, dà un senso a ciò che è insensato, incanta e in tal modo diminuisce la capacità critica. Per questo la bellezza viene normalmente usata per accompagnare ogni rito di appartenenza sociale civile e religioso.

Da chi crede veramente e seriamente nella verità delle cosiddette sacre scritture di ogni religione rivelata ci possiamo aspettare qualsiasi assurdità, qualsiasi sciocchezza, qualsiasi contraddizione, qualsiasi follia, qualunque malvagità. La storia è piena di esempi in tal senso.

Una filosofia dovrebbe prima di tutto stabilire i suoi fini, ovvero i problemi che intende risolvere, le domande a cui intende rispondere, i bisogni che intende soddisfare. Questo permetterebbe alla gente di stabilire in quale misura quella filosofia rientra nei propri interessi.

Questa è la legge della vita: chi non è adatto ad un certo ambiente deve (1) emigrare in un ambiente più favorevole, (2) cambiare l'ambiente per adattarlo a sé, (3) cambiare se stesso per adattarsi all'ambiente, (4) estinguersi, o (5) praticare una combinazione di tali strategie.

Una importante differenza tra la donna e l'uomo: raramente una donna si concede sessualmente ad una persona dell'altro sesso senza pretendere qualcosa in cambio, come ad esempio fedeltà, protezione o beni materiali o immateriali; un uomo, invece, lo fa normalmente senza condizioni.

Il modo in cui un essere (o organo) vivente interagisce col resto del mondo dipende da come esso tratta le informazioni che riceve e che ha memorizzato, ovvero dal suo programma comportamentale, cioè il suo software, che viene comunemente chiamato mente, psiche, spirito, anima ecc.

Una religione non può sopravvivere solo sulla base di promesse di premiazioni e punizioni ultraterrene. Deve offrire ai suoi seguaci vantaggi immediati, come l'appartenenza ad una comunità, e uno status intellettuale e morale, oltre che politico, superiore a quello dei non seguaci.

Se le idee vengono messe in un certo ordine, si finisce per frequentare e riprodurre solo quelle che si trovano ai primi posti, le quali non sono necessariamente le più utili o le più vere. Sarebbe meglio mettere le idee in un ordine casuale, ogni giorno in un nuovo ordine casuale.

La musica è come una droga leggera che dà piacere e conforto. Essa viene usata per promuovere emotivamente idee benefiche o malefiche, come l'amore, la fratellanza, ma anche l'indottrinamento religioso e militare. È perciò anche uno strumento di potere, come la bellezza in generale.

In ogni momento possiamo (e dobbiamo) scegliere se lasciare inserito il pilota automatico del nostro comportamento o se passare in modalità manuale, ovvero consapevole e volontaria. In tal senso non si può non scegliere, e ognuno è responsabile delle sue scelte di fronte agli altri.

Le pressioni sociali a cui siamo sottoposti possono indurci a simulare (anche a noi stessi) bisogni non nostri, ma osservati negli altri e ritenuti giusti o necessari dalla comunità di appartenenza. Sono ciò che chiamiamo "bisogni indotti". Chi può dire di non avere bisogni indotti?

Il problema delle religioni è che esse non si limitano a chiedersi il perché delle cose, ma trovano pure le risposte, che sono tutte fasulle dal momento che presuppongono uno o più dèi che si interessano dei destini umani e, con le loro manie, intervengono nelle vite delle persone.

Ogni essere umano ha bisogno di occupare un posto nella società adatto alla propria personalità, alle proprie capacità e ai propri bisogni. Per "posto nella società" intendo un insieme di ruoli e di interazioni abituali e sostenibili funzionali alla soddisfazione dei propri bisogni.

A mio parere, che ci sia "qualcosa" dentro di noi che prende decisioni sulla base di certe logiche (con o senza una certa dose di casualità) mi sembra indiscutibile. Che quella "cosa" sia più o meno consapevole e più o meno volontaria può essere oggetto di ipotesi e di discussione.

Se qualcuno ricompensasse delle persone solo per imitare gesti di sua invenzione privi di qualunque significato, dopo un certo numero di giorni molte di quelle persone sentirebbero il bisogno e il piacere di imitare altri gesti, e alcuni vi troverebbero dei significati interessanti.

I segni sono tali in quanto informazioni che sollecitano certe reazioni in coloro che li ricevono. La mente è un sistema che riceve segni, e reagisce ad essi in certi modi. La differenza tra due menti consiste nella differenza tra i modi in cui ciascuna mente reagisce a certi segni.

Ogni insieme a cui apparteniamo ci appartiene in una certa misura, in quanto possiamo disporne per trarne dei vantaggi. Se non fosse così, non ci sarebbe alcun vantaggio, alcun interesse, a far parte di qualche insieme, e perciò non ne faremmo parte se non fossimo costretti a farlo.

A che ci serve la scienza se non ci aiuta ad essere felici? Ci aiuta a fuggire da ciò che ci fa paura, a dominare gli altri, a combattere l'ignoranza, ad evitare i pericoli e le malattie, a lavorare di meno, ecc. ma non ad essere felici. Abbiamo bisogno di una scienza della felicità.

L'illusione di far parte integrante e attiva di una comunità sana e forte è fonte di sicurezza e di piacere, e tutto ciò che conferisce tale illusione (cioè la rappresentazione e la celebrazione delle forme e dei rituali della comunità) ha un grande valore per i soggetti interessati.

Ci sono alcune persone che non hanno nulla di meglio da offrire che il proprio corpo, e in esso, più che nella propria mente, investono le proprie risorse, per renderlo sempre più forte, bello e sano. In quanto alla loro mente, non pensano che sia utile migliorarla e non ci investono.

Nei rapporti umani quello che conta non è se ciò che l'altro dice sia vero o falso, ma in che misura l'altro ci accetti, rispetti, ami, apprezzi, sostebga. Infatti tendiamo a credere che ciò che dicono le persone che ci amano sia più vero di ciò che dicono le persone che non ci amano.

Un modo molto usato e facile di criticare qualcuno è quello di attribuirgli pensieri e intenzioni criticabili interpretando in modo arbitrario e tendenzioso le sue parole e/o il suo comportamento, senza preoccuparsi di averlo capito bene, anzi assumendo di averlo capito perfettamente.

Quando comincio a scrivere non so cosa scriverò se non le prossime quattro o cinque parole. Le successive mi vengono ispirate da quelle precedenti e alla fine avrò scritto e corretto qualcosa di nuovo che trasformerà in una certa misura la mia mente e, di conseguenza, la mia vita.


Gli altri ci giudicano (e ci trattano di conseguenza) non per ciò che siamo né per i nostri meriti, ma per quanto ciò che siamo conviene loro, cioè per la misura in cui ciò che pensiamo, diciamo e facciamo è in armonia (o in contrasto) con i loro interessi e le loro visioni del mondo.

Ironia della religione. In Iran, a causa del Coronavirus il governo ha cancellato le preghiere del venerdì. Perché tanto Allah non le ascolta e non protegge nessuno contro il virus, anzi punisce chi si riunisce per pregare. Mi chiedo quando il Vaticano deciderà di sospendere le messe.

Le nostre scelte, le nostre preferenze, le nostre espressioni, i nostri comportamenti, ci qualificano agli occhi degli altri in quanto rivelano un certo grado di affinità o di differenza rispetto a loro che può suscitare un certo grado di simpatia o antipatia, attrazione o repulsione.

Tutto ciò che un essere umano comunica agli altri ha un fine nascosto, spesso inconfessabile, spesso nascosto anche al comunicatore: quello di influenzare, secondo i propri desideri (spesso incofessabili), i pensieri, i sentimenti e i comportamenti dei destinatari della comunicazione.

Per me metafisica è qualsiasi idea che non può essere dimostrata né falsificata, ed è tuttavia capace di influenzare il comportamento umano, e di dare piacere e/o di lenire il dolore per qualcuno. È sostanzialmente una illusione. È una definizione personale ed eretica, non accademica.

Immaginare che Dio esista, che mi voglia bene, che mi gradisca e che abbia intenzione di premiarmi eternamente per come sono, per ciò che penso, e per come mi sono comportato finora. È un'idea molto gradevole anche se inverosimile, talmente gradevole che molti ci credono e ne godono.

Io credo che "amare se stessi" o "piacere a se stessi" sia solo un'illusione. Credo infatti che noi possiamo amare solo gli altri e desiderare di essere amati da essi, e quando ci sentiamo degni di essere amati, scambiamo tale sentimento per amore per noi stessi o piacere a noi stessi.

Se uno dice: il signor x non ha tutti i torti, chi ascolta potrebbe tradurre la frase in: il signor x ha tutte le ragioni. Perché le risposte cognitivo-emotive (automatiche) non hanno il senso della misura. Per misurare, per calcolare, ci vuole consapevolezza, razionalità, riflessione.

La prova più lampante dell'ingiustizia del Dio abramitico è l'eternità della pena riservata a chi l'offende. La sproporzione tra il peso (finito) dell'offesa e l'infinita durata della pena è segno evidente del fatto che il Dio abramitico non ha il senso della misura né della giustizia.

Per molte persone il sesso senza l'amore non vale nulla, mentre l'amore senza il sesso può avere un valore più o meno grande. Così, in mancanza d'amore, molte persone si astengono dai rapporti sessuali, creando difficoltà a quelle per cui il sesso ha un valore anche in assenza d'amore.

Il problema del capitalismo non è la proprietà privata, ma il fatto che questa può essere incrementata in misura sproporzionata (perfino esponenziale) rispetto al lavoro, allo sforzo e all'impegno profuso per ottenerla. Questa sproporzione rende il capitalismo intrinsecamente ingiusto.

Siamo soliti fare zapping non solo con la televisione, ma con qualsiasi altra percezione e con i pensieri che di volta in volta ci vengono in mente. Quando un pensiero ci fa sentire a disagio, ci ratttrista o ci disgusta, lo sostituiamo rapidamente con qualsiasi altro più sopportabile.

Senza l'ossigeno che il sangue porta al cervello, la mente muore. Basta questo semplice fatto per smentire qualsiasi teoria spiritualista. Perché uno spirito, non essendo materia per definizione, avrebbe bisogno di materia per sopravvivere? Cosa lo spirito ha a che fare con la materia?

Noi tendiamo a pensare che se una persona ha detto alcune cose vere e importanti, tutto ciò che quella persona dice sia vero e importante, e viceversa, se una persona ha detto alcune cose false o non importanti, tendiamo a pensare che tutto ciò che essa dice sia falso o non importante.

Le menti più semplici tendono ad affrontare le questioni in termini alternativi ed esclusivi, cioè a pensare che una certa idea sia vera o falsa, mentre le menti più complesse accettano il fatto che un’idea possa essere vera e falsa, cioè vera in certi casi o contesti, e falsa in altri.

Ritenere vere affermazioni contraddittorie danneggia la mente in quanto inibisce il funzionamento di quelle sue parti che rivelerebbero le contraddizioni stesse. In altre parole, le credenze contraddittorie riducono l'intelligenza. È il caso di molte credenze religiose e superstiziose.

Quando non possiamo o non desideriamo interagire con persone reali, interagiamo con persone interiorizzate. Il passaggio dal primo al secondo tipo di interazione è segnato dalla tristezza e dalla frustrazione di non poter interagire con persone che ci piacciono in modi che ci piacciono.

Ogni umano, e ogni gruppo umano, cerca di elevare il proprio status il più possibile rispetto agli altri, usando le risorse materiali, intellettuali, estetiche ed etiche di cui dispone. Tale motivazione costituisce il motore del progresso e dei conflitti interpersonali e internazionali.

Ognuno vuole essere normale, e a tale scopo cerca di capire cos'è normale per gli altri, i suoi altri, cioè quelli da cui dipende. Infatti solo gli altri, con la frequenza del loro comportamento, possono stabilire cosa sia normale e cosa strano. Nessun individuo da solo ha tale autorità.

L'inconscio non "nasce" ma è innato. Alla nascita contiene solo automatismi biologici, poi con le esperienze si riempie di automatismi sociali. Si forma quindi attraverso un apprendimento, per lo più inconsapevole. Si può modificare, ma è molto più difficile disapprendere che apprendere.

Continuo a pensare che l'ontologia, in generale, sia una ciarlataneria. Perché l'essere è inconoscibile. Possiamo conoscere solo le relazioni e interazioni tra le cose, non la loro essenza, a meno che la "cosa" non sia un sistema analizzabile in quanto insieme di parti che interagiscono.

Cambiare è molto più difficile che ripetere. Per cambiare bisogna vincere la forza d'inerzia della ripetizione, che è il motore principale della vita. Per questo le persone creative sono rare. Ci sono però momenti nella vita di una persona in cui è necessario cambiare per non soccombere.

Certe idee, certe forme culturali, sono buone non in se stesse, ma nella misura in cui ci aiutano a migliorare i nostri rapporti con gli altri, cioè nella misura in cui possono costituire un ponte e uno strumento per comunicare e interagire efficacemente e costruttivamente con gli altri.

Se nessuno apprezza ciò che stai facendo, non significa che ciò che stai facendo non sia valido. Significa piuttosto che, per il momento, non è sufficiente all'ottenimento di apprezzamenti. Anche perché i più apprezzano solo cose già apprezzate da masse di persone o da persone influenti.

Il fatto che l'intelligenza, o meglio, le intelligenze di una persona non si possano misurare, non impedisce che esistano notevoli differenze nei relativi gradi da persona a persona, e che ognuno di noi li misuri intuitivamente, consciamente o inconsciamente, in modo del tutto arbitrario.

L'amore verso qualcosa potrebbe sussistere per una proprietà transitiva, ovvero, ad esempio, A ama B perché attraverso B può ottenere C che è il vero oggetto del suo amore o desiderio. In tal caso può succedere che A è conscio dell'amore per B ma inconscio del suo amore o desiderio per C.

Dobbiamo fare di necessità virtù, nel senso che non dobbiamo combattere, ma assecondare ciò che è necessario in quanto imposto dalle leggi della natura. In questo consiste la virtù, anche detta saggezza, e il suo premio è il risparmio di lotte inutili e ancor più dannose dell'inevitabile.

Molte relazioni umane non si realizzano o falliscono perché una (o ciascuna) delle parti si aspetta dall'altra ciò che l'altra non è disposta a concedere, specialmente per quanto riguarda le rispettive libertà. Infatti ogni relazione comporta qualche limitazione delle libertà delle parti.

Io non so cosa sia la coscienza, né cosa sia il dolore, né come siano stati generati, né in che consistano da un punto di vista materiale, spirituale e biologico, ma sono cosciente, con un elevato grado di certezza, del fatto che se mi do una martellata su un dito proverò un forte dolore.

Immaginate che sia stato inventato un congegno per connettersi a distanza con la mente di qualsiasi persona e leggere i suoi pensieri, i suoi sentimenti, le sue volontà e i suoi ricordi. Che uso ne fareste? Come cambierebbero i vostri rapporti con gli altri e la vostra visione del mondo?

Lo scopo principale di un essere umano è avere successo nei propri rapporti con gli altri. Infatti la mente umana si osserva, si giudica e si corregge in funzione del proprio successo nei rapporti con gli altri, ovvero della propria capacità di ottenere dagli altri ciò di cui ha bisogno.

Per fare una rivoluzione, o una più semplice rivolta, ci vuole unità di ideali e di intenti, e questa oggi è la cosa che più manca. Siamo tutti fieri della nostra libertà (che non abbiamo conquistato, ma ci è stata regalata dai nostri predecessori) e incapaci di organizzarci politicamente.

Filosofia, psicologia e sociologia non dovrebbero essere discipline separate, dato che certe differenze filosofiche possono essere spiegate in termini di differenze psicologiche, così come certe differenze psicologiche possono essere spiegate in termini di differenze sociali, e viceversa.

Da quando nasce a quando muore, l'uomo non fa altro che cercare il modo di soffrire di meno e godere di più, in tutte le possibili forme del dolore e del piacere. Da tale bisogno derivano tutte le sue opere, attività, comportamenti, costumi, filosofie, gusti, arti, narrazioni, ragioni ecc.

Il fatto che una certa cosa mi lasci indifferente, mi annoi o mi piaccia può rendermi biasimabile o lodabile da certe persone. Perciò il fatto che una certa cosa mi lasci indifferente, mi annoi o mi piaccia può essere dovuto al mio bisogno di essere lodato e non biasimato da certe persone.

Per comprendere una persona occorre immaginare di essere quella persona e di agire per soddisfare i suoi bisogni, desideri e interessi, secondo le sue esperienze e conoscenze. Per riuscirvi occorre mettere da parte i propri bisogni, desideri, interessi e le proprie esperienze e conoscenze.

La scienza non procede soltanto per scoperte e affermazioni, ma anche per ricoperte e ridimensionamenti, in quanto può dimostrare l'incertezza, la relatività, la complessità, l'incompletezza o l'inconoscibilità di nozioni che si ritenevano certe, assolute, semplici, complete e conoscibili.

Quando vediamo una persona sconosciuta ci chiediamo (consciamente o inconsciamente): cosa abbiamo in comune? Come potremmo cooperare? Cosa mi potrebbe offrire? Cosa le potrei offrire? Di cosa potremmo parlare? Come potremmo interagire? Quanto siamo compatibili? In cosa siamo incompatibili?

Una competizione può essere più o meno violenta. In una competizione non violenta si stabiliscono regole (obblighi e divieti) che i contendenti devono rispettare. Tuttavia, ci può essere violenza nello stabilire le regole, nel senso che ognuno vorrebbe stabilire regole a sé più favorevoli.

Chi accusa qualcuno di arroganza è arrogante in quanto si arroga il diritto di giudicare l'altro arrogante e di sentirsi migliore di esso. In realtà siamo tutti arroganti nella misura in cui giudichiamo gli altri; tuttavia questa arroganza è indispensabile per il progresso morale e civile.

Tutto ciò che ci fa sentire potenti, vincenti, intelligenti, abili, belli, sani, buoni, giusti, migliori di altri, ci piace e ci entusiasma. Tutto ciò che ci fa sentire impotenti, perdenti, stupidi, inabili, brutti, malati, cattivi, ingiusti, peggiori di altri, ci fa soffrire e ci deprime.

Ci sono due tipi di falsità: quelle che affermano l'esistenza di qualcosa che non esiste, o l'inesistenza di qualcosa che esiste, e quelle che considerano una parte della realtà affermando che sia la sola rilevante, ignorando o nascondendo altre parti che contraddicono le loro affermazioni.

A mio parere, far credere alla gente che Dio ci ami (contro ogni evidenza contraria) è la grande truffa del cristianesimo. E una volta che hai fatto credere a qualcuno qualcosa di evidentemente falso, gli puoi far credere qualunque altra cosa, perché hai disattivato la sua capacità critica.

Dare ascolto ad una persona significa permetterle di influenzare i propri pensieri. Per questo molti non ascoltano volentieri ciò che gli altri dicono, infatti molti cercano di difendere i propri pensieri dalle influenze altrui, dai cambiamenti arbitrari che gli altri potrebbero apportarvi.

Per quale livello intellettuale di lettori è stata scritta la Bibbia? A mio avviso per un livello molto basso, anche se preti e teologi vorrebbero farci credere che essa contiene messaggi che solo persone preparate ad hoc e di notevole intelligenza (come loro) possono interpretare e capire.

Ci sono tante cose che danno l'illusione di essere in compagnia. Tra queste: l'adorazione di una divinità, la visione di uno spettacolo o di un film, la visita di un museo, l'ascolto di una musica, la lettura di un libro, la pratica di una disciplina o di una filosofia, la masturbazione ecc.

Ogni giorno, ogni essere umano deve risolvere questo problema: come ottenere la migliore e più ampia cooperazione da parte degli altri (per soddisfare i propri bisogni) al costo più basso in termini economici, politici, sociali, ecologici, emotivi, biologici e di parziale perdita di libertà.

Una cosa (qualsiasi cosa, oggetto, macchina, informazione, idea, persona, meme ecc.) è tanto più importante e valida quanto più è efficace nel facilitare e rendere produttive le interazioni tra le persone che la usano o la condividono, in termini di soddisfazione dei loro bisogni e desideri.

Ogni relazione implica benefici e costi per ciascuno dei contraenti. Quando per uno di essi i costi superano i benefici, questo cerca di uscire dalla relazione, a meno che l'uscita non comporti penali non sostenibili. È in base a tale principio che le relazioni umane si formano e si disfano.

Quando siamo soli e liberi da impegni e da preoccupazioni, ci prepariamo, consciamente o inconsciamente, alle prossime interazioni con gli altri, in quanto facciamo o cerchiamo cose di cui potremmo parlare con gli altri, che potremmo mostrare agli altri o che potremmo condividere con altri.

La gente fa ciò che le piace fare o che ha paura di non fare, e non fa ciò non le piace fare o che ha paura di fare. Perché alla gente piace ciò che le piace? Perché non le piace ciò che non le piace? Perché ha paura di ciò di cui ha paura? La psicologia cerca di rispondere a queste domande.

L'uomo non può decidere ciò che deve piacergli o non piacergli. Essendo i gusti involontari essi non possono essere giudicati moralmente. Tuttavia certi gusti possono essere pericolosi per sé e/o per gli altri. In tali casi una psicoterapia per modificarli o controllarli può essere opportuna.

Il capitalismo è caratterizzato da una sproporzione (in certi casi esponenziale) tra il lavoro erogato da una persona (in senso quantitativo e qualitativo) e i redditi che essa può ottenere grazie ad esso. Inoltre, nel capitalismo più si è ricchi e più è facile aumentare la propria ricchezza.

Tutti ammettono senza problemi che vi siano persone più sapienti di loro nei campi specialistici del sapere, ma pochissimi ammettono che vi siano persone più sapienti di loro nella conoscenza generale, elementare, non accademica e non specifica, della vita, della natura umana e della società.

La gente ha bisogno di partecipare periodicamente ad attività comuni che non richiedano impegni preventivi né successivi, abbiano un costo moderato e compatibile con la propria condizione economica e non mettano a confronto o in discussione le proprie capacità e qualità intellettuali e morali.

Le relazioni e le interazioni umane sono regolate da politiche personali per lo più inconsce, irrazionali, mistificate e involontarie; sta a noi decidere se cercare di renderle più consapevoli, razionali, genuine e volontarie nonostante il boicottaggio del super-io e delle convenzioni sociali.

Dai bisogni scaturiscono le pulsioni, che ci "spingono" a fare determinate scelte. Ci si oppone ad una pulsione solo se interviene una pulsione contraria di maggior forza, per esempio una inibizione morale, ovvero la pausa di fare qualcosa per cui saremo puniti da una persona o dalla comunità.

La nostra vita è il risultato di un enorme numero di eventi microscopici e macroscopici che avvengono simultaneamente, in ogni momento, nel nostro organismo e al di fuori di esso. Alcuni di tali eventi sono casuali, altri seguono logiche innate o apprese di cui siamo per lo più inconsapevoli.

La mente umana è un sistema che serve a determinare (consciamente o inconsciamente) i comportamenti più adeguati per soddisfare i bisogni della persona in termini di cooperazione, competizione, imitazione, selezione, sopravvivenza, riproduzione, evitamento del dolore e ottenimento del piacere.

Ogni cosa che facciamo o che esprimiamo in ambito sociale serve anche, o soltanto, a indurre negli altri (e nell’Altro generalizzato che è dentro il nostro sé) una certa immagine desiderabile di noi stessi in quanto appartenenti a certe comunità, a certe categorie e a certi livelli gerarchici.

L'uomo ha bisogno di essere apprezzato dagli altri, e che gli altri cerchino il suo apprezzamento. Tuttavia, quanto più forte o più debole è in una persona questo bisogno rispetto ad un certo livello ottimale, tanto più le sue interazioni sociali sono insoddisfacenti e tendono a interrompersi.

Vorrei parlare con qualcuno di temi che mi interessano, ma non trovo quasi mai persone interessate a parlare con me di tali temi. Trovo invece quasi sempre persone interessate a parlare di temi che interessano a loro e non a me. Credo che anche altri abbiano lo stesso problema. Come risolverlo?

Tra i tanti aspetti che differenziano gli esseri umani c’è la plasticità mentale, ovvero la capacità della mente di cambiare per rispondere a nuove situazioni in modo più soddisfacente. Tale capacità è più o meno grande da persona a persona. Potrebbe essere un fattore determinato geneticamente.

Quando sento parlare di umiltà come valore divento nervoso, ho la sensazione che qualcuno mi voglia imbrogliare, che mi voglia indurre ad essere umile per non far emergere le mie doti o la sua inferiorità. I grandi uomini non sono umili, anche se spesso fingono di esserlo per ottenere consensi.

Un problema della morale è che nessuno accetta di essere considerato immorale rispetto agli altri (cioè rispetto ad un impegno preso esplicitamente o implicitamente con altre persone). Alcuni credenti si considerano facilmente immorali rispetto a Dio, ma difficilmente rispetto ad altre persone.

Quasi tutte le religioni uniscono coloro che credono nella stessa religione e cooperano sulla base di essa, come pecore che seguono lo stesso pastore, ma al tempo stesso dividono coloro che credono in religioni diverse, come pecore che seguono pastori diversi e competono per uno stesso pascolo.

Ogni discorso è parziale, incompleto, insufficiente. Non si può dire tutto con poche parole, nemmeno con molte, nemmeno con un numero infinito di esse. Perché le parole non bastano per descrivere la realtà, ma possono richiamare solo una piccola parte di essa, solo qualche suo aspetto limitato.

La gente odia chi si sopravvaluta, perché la sopravvalutazione altrui implica la propria sottovalutazione, e nessuno tollera di essere sottovalutato. Perciò, se A pensa che B si sopravvaluti, A si sente in diritto, o perfino in dovere, di esprimere una valutazione al ribasso nei confronti di B.

L'uomo fa ciò che fa perché sente il bisogno o il desiderio di farlo, non per una scelta razionale. La ragione cosciente serve a giustificare le proprie motivazioni e azioni, che sono in realtà il risultato di logiche e meccanismi inconsci (innati e appresi) che la psicologia dovrebbe indagare.

Il nome di una cosa non è la cosa. Ciò che la cosa sia dipende dall'esperienza che uno ne ha avuto; è pertanto qualcosa di soggettivo. E allora, quando ci chiediamo cosa sia una cosa, aggiungiamoci un "per chi". Infatti la stessa cosa è diversa, ad esempio, per uno scienziato e per un ignorante.

Finora la filosofia ha avuto successo nell'analizzare e demistificare la società, l'uomo e la stessa filosofia, ma ha fallito nel costruire e proporre modelli di uomo, di società e di filosofia sufficienti, realistici e sostenibili. Perciò la maggior parte della gente ignora o teme la filosofia.

Le azioni che scegliamo di fare (o di non fare) in questo momento avranno una certa influenza (più o meno importante) su ciò che succederà (o non succederà) in futuro a noi e agli altri. Per questo è bene chiederci quanto e in che senso le nostre scelte siano convenienti per noi e per gli altri.

Per infiniti anni non sono esistito, per infiniti anni non esisterò. Rispetto all'eternità la mia vita è infinitamente breve, insignificante e di nessuna importanza. E allora di cosa dovrei preoccuparmi? Di soffrire il meno possibile. Ogni altro scopo è ridicolmente inutile, effimero e illusorio.

Un essere umano ha due tipi di problemi: quelli attuali e quelli potenziali; la sua mente si dedica alla soluzione dei problemi potenziali quando non ha problemi attuali da risolvere. I problemi potenziali ci sono sempre, in quanto non possono mai essere risolti completamente, né definitivamente.

La missione del messia Gesù è fallita definitivamente. Insistere con il vangelo cristiano è ormai solo una perdita di tempo e un'illusione. Abbiamo bisogno di nuove idee, nuove filosofie, nuove ideologie, anzi, abbiamo bisogno di metaidee, metafilosofie, metaideologie e, al limite, metareligioni.

Ciò che accade nella natura e nella società è il risultato di interazioni tra volontà interne agli esseri viventi a vari livelli di organizzazione, dalla cellula alla nazione. Tali volontà sono il risultato della composizione di bisogni e interessi più o meno simbiotici, sinergici e/o antagonisti.

Molti pensano che una mente possa essere sana o malata, intendendo "interamente" sana o "interamente" malata. Ma così come il corpo può essere parzialmente malato e in modo più o meno grave, così anche la mente. Tuttavia quasi tutti credono di essere interamente sani o interamente malati di mente.

Gli esseri umani si distinguono per l'altezza a cui riescono a volare col pensiero. Le quote più alte sono le meno frequentate. Vi suoi trovano persone piuttosto solitarie, che i "normali" vedono con sospetto, come se da quelle altezze per loro inaccessibili stessero congiurando per sottometterli.

Kant sbagliava dicendo che l'uomo non deve essere un mezzo, ma solo un fine. Infatti gli umani sono interdipendenti e hanno bisogno gli uni degli altri per soddisfare i loro bisogni ed essere felici. In altre parole, gli altri sono i principali mezzi per la sopravvivenza e il benessere degli uni.

Conoscere una persona significa soprattutto conoscere i suoi bisogni, i suoi desideri, le sue motivazioni, le sue attrazioni, le sue repulsioni, le sue paure, le sue speranze, le sue disperazioni, più di quanto la persona stessa ne sia consapevole. Questo vale anche per la conoscenza di se stessi.

Quando si esprimono sinceramente e francamente le proprie idee sulla religione in generale o su una religione in particolare è facile offendere qualcuno anche solo indirettamente. Quindi bisogna scegliere tra il rischio di offendere e la diplomazia che consiste nel non rivelare il proprio pensiero.

L'errore più insidioso e più comune non è quello di ritenere vera una cosa falsa o falsa una cosa vera, ma completa una cosa incompleta, ovvero sufficiente una cosa insufficiente. Ed anche ritenere certa una cosa incerta. Specialmente per quanto riguarda le motivazioni e le cause dei comportamenti.

Ognuno di noi è parte del tutto, occupa un certo spazio e un certo tempo del tutto e interagisce con altre parti in modo più o meno costruttivo o distruttivo, conservativo o trasformativo. D’altra parte ognuno di noi è un tutto composto da parti che interagiscono rendendo possibile la propria vita.

L'uomo moderno ha rinunciato all'idea di un'etica condivisa e oggi siamo all'assurdo che ognuno ha un'etica soggettiva, "fai-da-te", il che toglie all'etica la sua ragione di esistere. Comunque, per definire un'etica occorre una profonda conoscenza della natura umana, cosa che oggi è alquanto rara.

Quando facciamo una cosa di un certo tipo, ci qualifichiamo come appartenenti alla categoria di persone che fanno quel tipo di cose, con tutti gli attributi socialmente pregevoli e spregevoli del caso. Per questo siamo indotti consciamente o inconsciamente a fare o a non fare cose di un certo tipo.

La mente proietta il futuro in base al passato, mentre il corpo vive il presente. Per il corpo, il passato e il futuro non esistono, esiste solo il presente. Per la mente il presente non esiste, esistono solo il passato e futuro. Per questo il corpo e la mente sono spesso in conflitto tra di loro.

Per definire il significato di una parola abbiamo bisogno di altre parole, che a loro volta necessitano di altre parole, e così via, senza fine. Questo non significa che dovremmo smettere di parlare, ma che non dovremmo prendere troppo sul serio, né interpretare in modo rigido, ciò che viene detto.

Una funzione fondamentale della mente umana (conscia e inconscia) è quella di determinare, sia tatticamente che strategicamente, come ottenere dagli altri la massima cooperazione al minimo costo in termini di beni, servizi, fatiche, impegni, frustrazioni, sofferenze, rinunce, finzioni, inganni ecc.

Gli esseri umani si differenziano oltre che per il loro grado di intelligenza (comunque essa venga definita), anche per la loro apertura mentale (ovvero la varietà dei punti di vista dai quali sono capaci di vedere il mondo) e per la quantità di punti di vista altrui che sono per loro intollerabili.

La maggior parte delle ricette di felicità e serenità che troviamo nel supermercato delle religioni, filosofie, ideologie e pseudoscienze offrono cure palliative che non risolvono il problema principale di ogni essere umano, che è quello di avere interazioni mutuamente soddisfacenti con altri umani.

Un rapporto tra due persone è riuscito quando l'una contribuisce a soddisfare i bisogni dell'altra, cosa difficile a causa della scarsa conoscenza dei bisogni propri e altrui, delle differenze tra i rispettivi bisogni, desideri e interessi, e della naturale tendenza a dominare in caso di disaccordo.

Se in una conversazione tra amici o conoscenti devo evitare di esprimere qualunque idea che possa mettere direttamente o indirettamente in discussione le visioni del mondo e le capacità cognitive dei miei interlocutori, non potrò dire che innocue banalità. È l'effetto della dittatura dell'etichetta.

Valutare equivale a misurare, e misurare implica il confronto di una grandezza con una unità di misura. È infatti impossibile valutare qualcosa o qualcuno senza confrontarlo con un modello di riferimento. Ogni valutazione è dunque relativa ad un modello. Cambiando il modello, cambia la valutazione.

A differenza degli altri animali, l’uomo si preoccupa di come gli altri lo valutano (intellettualmente, moralmente, esteticamente, politicamente, economicamente ecc.). Questa preoccupazione è costante e impegna l’uomo anche quando è solo. Essa influenza quasi tutti i suoi pensieri e le sue emozioni.

L'io cosciente serve soprattutto a conciliare le esigenze del proprio corpo con quelle dei corpi delle persone della cui cooperazione esso ha bisogno. Penso infatti che se l'uomo non fosse un animale sociale la sua coscienza non sarebbe molto diversa da quella di qualsiasi altro animale non sociale.

Piuttosto che chiederci di cosa l'uomo ha bisogno in generale, dovremmo chiederci di cosa egli ha bisogno in una certa situazione. Infatti i bisogni dipendono dalle situazioni. Per lo stesso motivo dovremmo chiederci: di cosa ho bisogno in questo momento? Di cosa avrò bisogno in una certa situazione?

Quando si dice «la filosofia», spesso si dimentica, o si ignora, che i filosofi dicevano cose spesso contraddittorie e incompatibili. Ad esempio, Platone, Aristotele, Epicuro, dicevano cose contrastanti. E allora, quando diciamo «filosofia», a quale filosofia ci riferiamo? A quella di quale filosofo?

L'inconscio morale è un sistema automatico di sorveglienza che ci avverte, mediante la genereazione di ansia o panico, se stiamo facendo o pensando qualcosa di socialmente riprovevole. Purtroppo non spiega perché ha generato ansia o panico. Scoprirlo è compito della psicoterapia e dell'introspezione.

La bellezza è la piacevole emozione che si prova osservando lo spettacolo dell'integrità di un insieme di parti (oggetti, forme o eventi), tra cui esistono evidenti relazioni funzionalmente, matematicamente, o logicamente armoniose e coerenti, ovvero dove le parti sono in accordo le une con le altre.

Il messaggio cristiano è minacciosamente chiaro: dobbiamo essere ingenui come bambini, e guai a chi cerca di svegliarci! Illuminare la mente delle persone è scandalo, e dare scandalo è la cosa più grave che un uomo possa fare, punibile con il fuoco eterno. La verità è scandalosa! (vedi Matteo 18/1-9)

Ogni cosa (oggetto, parola, persona, idea, immagine, gesto ecc.) ha per un essere umano significati consci e inconsci, a volte molto diversi e perfino contrastanti. La psicologia si occupa, o dovrebbe occuparsi dei significati inconsci, mentre la filosofia si occupa, purtroppo, solo di quelli consci.

Un essere umano non può decidere razionalmente cosa sia buono o cattivo, piacevole o spiacevole, bello o brutto, per se stesso e tanto meno per gli altri. È la natura che lo decide, e un essere umano può solo cercare di capire cosa la natura abbia deciso a tal proposito per sé, e cosa per gli altri.

La realtà consiste nel movimento di corpi (compreso il mio), nelle forze che li attraggono e li respingono, nelle informazioni che li dirigono e li riproducono, nel piacere e nel dolore che i movimenti producono, e nella volontà (degli organi affettivi) di evitare il dolore e di ottenere il piacere.

"Normale" non significa "sano". Sano è chi non soffre se non in misura occasionale, giustificata e proporzionata rispetto alle cause. Ci sono società, come la nostra, dove è "normale" avere disturbi mentali, soffrire per motivi irrazionali, ovvero cercare ciò che fa male e non cercare ciò che fa bene.

La nostra felicità dipende dalla qualità dei nostri rapporti con gli altri. A sua volta, la qualità dei nostri rapporti con gli altri dipende dalla qualità delle nostre menti. Perciò per essere più felici dobbiamo migliorare le nostre menti affinché i nostri rapporti con gli altri possano migliorare.

Perché ci chiediamo il perché delle cose? Per lo stesso motivo per cui cerchiamo di conoscere il mondo in cui viviamo. Infatti la conoscenza consiste nel comprendere le cause e le conseguenze dei fenomeni, i quali sono le forme delle cose. Uno dei bisogni umani fondamentali è il bisogno di conoscenza.

In ogni essere umano convivono, con intensità variabili, quattro vocazioni fondamentali che ci differenziano:
- quella del pastore, o istinto di dominazione;
- quella della pecora, o istinto gregario;
- quella del cane da pastore, o istinto poliziesco;
- quella del cane randagio, o istinto di libertà.


Il successo di un'ideologia implica la vittoria dei suoi sostenitori contro i suoi detrattori. Certe persone persone si battono per il successo di una certa ideologia. In realtà si battono per il proprio successo in una gara a chi la sa più lunga, e di conseguenza a chi è più meritevole di comandare.

Ci sono persone belle che presumono di essere brutte, persone brutte che presumono di essere belle, persone sapienti che presumono di essere ignoranti, persone ignoranti che presumono di essere sapienti, persone buone che presumono di essere cattive, persone cattive che presumono di essere buone ecc.

Non c'è nulla che non si possa dire anche in poche parole. Tuttavia, quanto maggiore è il numero di parole, tanto più numerosi sono i dettagli e gli esempi che si possono dare, e minore il rischio di fraintendimento. Ma la capacità di sintesi varia da persona a persona. I più capaci sono gli aforisti.

Quando un umano non è occupato a fare ciò che è obbligato a fare dalla natura o dalla società, esso è occupato a interagire con altri umani o a prepararsi per le future interazioni con altri umani. Infatti il bisogno pià importante di ogni umano, dopo i bisogni fisici, è quello di interazione sociale.

La società reale è costituita dall'interazione reale tra esseri umani reali viventi. La società virtuale è specifica di ciascun essere umano, ed è costituita da interazioni immaginarie tra esseri umani reali o fittizi. Ogni essere umano è continuamente impegnato in interazioni sociali reali e virtuali.

Ogni volta che qualcuno dice "problematica" intendendo "problema", o "tipologia" intendendo "tipo", un vocabolario piange. Confondere tipi logici diversi, direbbe Gregory Bateson, è un sintomo di schizofrenia. Infatti "tipologia" significa un insieme di "tipi" e "problematica" un insieme di "problemi".

L'identità sociale di un individuo è stabilita non da esso stesso ma dalle persone con cui interagisce. Perciò, un individuo insoddisfatto dell'identità che gli viene attribuita dalle persone che frequenta, farebbe bene a frequentare persone diverse, che possano attribuirgli identità più soddisfacenti.

A mio avviso, il Nuovo Testamento è ormai troppo vecchio e inadatto ai nostri tempi. Infatti nessuno (nemmeno il clero) lo prende sul serio e tutti fanno il contrario di ciò che vi è scritto. È ora, a mio parere, che "uno bravo" scriva un nuovissimo Testamento che ci aiuti a vivere nella postmodernità.

Quando si legge un libro, nella mente del lettore ci sono due posizioni da stabilire: la posizione del lettore nella narrazione del libro e la posizione della narrazione del libro nella vita del lettore. Tali posizioni devono essere coerenti con la visione del mondo del lettore e con la sua autostima.

Quanto più noi contribuiamo alla soddisfazione dei bisogni altrui, tanto più gli altri, in teoria, dovrebbero essere disposti a contribuire alla soddisfazione dei bisogni nostri. Tuttavia la contabilità dei contributi è sempre soggettiva, e spesso non c'è equilibrio tra il bene fatto e quello ricevuto.

Nulla "è" qualcosa in sé, ma solo in relazione a qualcos'altro. Infatti ogni predicato riguardante una certa entità implica relazioni con altre entità, anzi, è definito solo da tali relazioni. D'altra parte si potrebbe dire che ogni entità appartiene alle sue relazioni, o che possiede le sue relazioni.

Ognuno sa che non tutti siamo ugualmente intelligenti (in senso cognitivo), ma nessuno accetta l’idea terrificante di avere un’intelligenza inferiore alla media, e di non essere perciò in grado di capire cose che altri capiscono. Infatti la maggior parte della gente sopravvaluta la propria intelligenza.

Ci sono tre tipi di dialogo: quello confermativo, che serve a confermare le idee e le appartenenze condivise con l'interlocutore; quello distruttivo, che serve a svalutare le idee e le appartenenze dell'interlocutore; e quello costruttivo, che serve a produrre nuove idee con l'aiuto dell'interlocutore.

Un'armonia è la percezione di un certo rapporto tra due o più percezioni separate. Infatti non si trova in nessuna delle percezioni elementari, ma nel rapporto tra di esse. Più semplice è il rapporto (ovvero più piccola è l'espressione matematica che lo rappresenta) più forte è la percezione di armonia.

I grandi attori sono considerati «divi», cioè «divini». La loro «divinità» consiste nella capacità di assumere diverse personalità, cosa impossibile per i non divi. Anche la saggezza è una proprietà «divina» nel senso che il saggio può comprendere ogni personalità umana senza necessariamente assumerla.

Ogni libro, esplicitamente o implicitamente, valorizza certe cose e certe persone, e ne svaluta altre. Di conseguenza, anche il lettore viene indirettamente valorizzato o svalutato dal libro. Questo fatto è importante nella scelta e nella motivazione del lettore a leggere certi libri piuttosto che altri.

Condividere, che implica copiare, imitare, conformarsi, costituisce un bisogno umano di origine genetica, e un piacere quando tale bisogno è soddisfatto. Qualsiasi cosa può essere oggetto di condivisione, e quindi causa di piacere, anche le cose più stupide e insensate. anche i comportamenti più assurdi.

Per definizione, l'io cosciente non può conoscere l'inconscio direttamente, altrimenti quest'ultimo non sarebbe tale. Tuttavia possiamo inferire, dedurre, intuire, ipotizzare, teorizzare, qualcosa che può aiutarci a migliorare i nostri rapporti con l'inconscio e perfino a modificarlo in una certa misura.

Il verbo essere è uno strumento scritto nel nostro DNA, infatti lo troviamo in ogni lingua umana. Grazie ad esso possiamo consciamente o inconsciamente costruire delle identità (o equazioni), dotarle di significati, riconoscerle e comportarci di conseguenza, anche se spesso si tratta di equazioni erronee.

Il poeta è un giocatore di parole. Il gioco consiste nel mettere insieme parole in modo bello e suggestivo. Parole che da sole avrebbero solo un significato letterale, inserite in un bella composizione evocano emozioni libere dai vincoli della coerenza logica e contribuiscono ad una coerenza estetica.


Suppongo che, così come abbiamo un bisogno e un istinto di imitazione, così abbiamo una capacità innata di capire quanto il nostro interlocutore sia simile o diverso rispetto a noi nei pensieri e nei sentimenti, e di reagire di conseguenza, automaticamente, involontariamente, in modo amichevole od ostile.

Il pensiero trascendente può avere una funzione costrittiva e/o liberatoria rispetto alle libertà e ai vincoli del pensiero logico razionale. È costrittivo quando è dogmatico, assoluto, esclusivo, determinato, semplice; è liberatorio quando è possibilista, relativista, inclusivo, indeterminato, complesso.

Sentimenti, emozioni, bisogni, desideri, volontà, sono causati da informazioni generate elettricamente e chimicamente da certi organi del corpo secondo certe informazioni e certe logiche, e generano a loro volta informazioni dirette ad altri organi capaci di decifrarle e di agire secondo le loro sintassi.

Quando si discute di libero arbitrio, si cerca normalmente di stabilire se esso esista o sia solo una illusione. Io penso, invece, che si dovrebbe ipotizzare una sua esistenza parziale, intermittente, latente, più o meno forte e competitiva rispetto alle altre forze che determinano il nostro comportamento.

Per gli antichi greci la saggezza consisteva soprattutto nel conoscere i propri limiti e nel non tentare di superarli, pena la punizione divina. Credo che questo principio di saggezza valga anche per chi non crede negli dei. Ci pensano infatti la natura e la società a punire chi oltrepassa i propri limiti.

Nei rapporti con gli altri, un essere umano libero ha generalmente tre opzioni: cooperare, competere, selezionare. Cooperare implica soddisfare i desideri altrui, competere implica soddisfare i propri desideri a scapito di quelli altrui, selezionare implica scegliere con chi interagire e con chi non farlo.

In tedesco il termine "Schuld" significa sia "colpa" che "debito". Infatti, per l'inconscio, il senso di colpa comporta la necessità di pagare un debito (o una pena) più o meno grande. Per questo, per l'inconscio è così importante difendersi da accuse che, se fossero provate, ci farebbero sentire in colpa.

Le prime forme di vita erano costituite essenzialmente solo degli apparati digerenti. L'evoluzione dei sistemi nervosi, fino alla coscienza umana, può essere considerata come lo sviluppo di tecniche, metodi e strategie per favorire l'ottenimento del cibo, la sopravvivenza e la riproduzione degli individui.

L'autocelebrazione di una comunità deve avere un costo non trascurabile in attività, rituali, simboli, simulacri, gadget ecc., altrimenti non sarebbe una cosa seria, non avrebbe un valore significativo (come tutto ciò che è gratuito), e quindi non funzionerebbe come fattore psicologico di coesione sociale.

A mio parere, il cervello umano, e la mente, sono "anche" hardware (ovvero materia biologica) e software (ovvero informazioni, programmi, dati). Ovviamente c'è "anche" dell'altro che non possiamo (ancora) conoscere né vedere, né misurare, qualcosa di misterioso come la coscienza, la volontà, i sentimenti...

L'uomo, quando è libero da costrizioni, fa ciò che gli piace e non fa ciò che non gli piace. Chiediamoci allora: perché ad una certa persona certe cose piacciono e certe altre non piacciono? Perché abbiamo gusti diversi mentre gli altri animali hanno gusti identici? Chi ha deciso i gusti di ciascuno di noi?

L'uomo, essendo più forte fisicamente, ha soggiogato la donna e l'ha ridotta a sua schiava. Perché da sempre i forti sottomettono i deboli (anche se molti lo trovano ingiusto o fingono di trovarlo ingiusto). Oggi che la forza fisica è meno importante per il successo, la donna si sta lentamente emancipando.

I comandanti, i legislatori, i sacerdoti, gli insegnanti, gli intellettuali, i cerimonieri, gli istrioni, gli artisti, sono figure fondamentali nella società, perché definiscono le regole etiche ed estetiche del comportamento sociale senza le quali gli individui non saprebbero come interagire e morirebbero.

L'uomo sembra essere l'unico animale capace di fare domande agli altri e a se stesso. Tuttavia la quantità, la qualità e la frequenza delle domande può essere molto diversa da persona a persona. Si potrebbe dire che un essere umano è tanto più umano quante più domande si fa e quanto più esse sono complesse.

È opportuno distinguere il sentimento d'amore dall'atto d'amore, perché si può avere la sensazione di amare, o di essere amati, senza che vi sia alcuna interazione reale, alcuno scambio di informazioni, di beni o di energie, tra l'amante e l'amato. In tal caso si può dire che si tratta di amore immaginario.

Dio è ciò che determina i miei piaceri e dolori, attuali e futuri. Dio esiste se è vero che i miei piaceri e dolori esistono, e la sua esistenza termina quando essi non esistono più. Dio è dunque personale e temporale, ed anche sociale dato che gli umani possono procurare piaceri e dolori gli uni agli altri.

Qual è il limite di sopportabilità reciproca tra esseri umani? Quanti miliardi di umani il pianeta, e la società, possono sopportare prima che le persone comincino a uccidersi reciprocamente per riportare la popolazione a livelli numerici accettabili? Nel poverissimo Niger ogni donna ha in media sette figli!

Secondo me i sogni non sono messaggi dotati di senso che l'inconscio invia intenzionalmente al conscio per indurlo a fare o a comprendere qualcosa, ma narrazioni casuali generate a partire da informazioni memorizzate, che ognuno può interpretare liberamente, attribuendo loro significati non dati all'origine.

Siamo sempre condizionati e influenzati dall'ambiente esterno e da quello interno in cui ci troviamo. L’ambiente esterno è costituito dalle persone e cose con cui interagiamo, quello interno dai contenuti della nostra mente. I due ambienti interagiscono anche a nostra insaputa e anche se non lo vogliamo.


Domanda da fare all'interlocutore quando una discussione diventa sterile: "secondo te, il mio pensiero e il tuo sul tema in oggetto (1) sono contraddittori e quindi incompatibili,(2) sono entrambi validi e quindi si completano, o (3) si ignorano reciprocamente come se ciascuno ritenesse l'altro irrilevante?"

A volte, per comprendere una configurazione di cose, persone, eventi e relazioni che ci appare incomprensibile, basta aggiungere ad essa un ulteriore elemento particolare, che in tal caso può definirsi "elemento chiave". Quando non riusciamo a comprendere qualcosa, cerchiamo dunque l'elemento chiave mancante.

Mi pare che i giovani siano talmente assuefatti alla musica, che se non la sentono per più di cinque minuti vanno in crisi di astinenza, qualsiasi cosa stiano facendo. Anche quando studiano devono sentire musica. Perfino quando sentono una lezione o una conferenza hanno bisogno di una colonna sonora musicale.

La felicità è uno stato emotivo di intensità variabile caratterizzato da assenza o scarsità di dolore, ottimismo e piacere connesso alla soddisfazione dei bisogni primari propri e delle persone con cui si è in relazione. Non si può essere sempre felici, ma si può essere più o meno felici momento per momento.

Un essere umano è una realtà molto più complessa e imprevedibile di come i suoi simili (ed esso stesso) lo percepiscono, lo classificano e lo giudicano. Infatti l'essere e la percezione dell'essere sono cose molto diverse, anche se interconnesse, così come una mappa non equivale al territorio che rappresenta.

Dubito che a chi crede nell'immortalità dell'anima i piaceri e i dolori della vita mortale siano indifferenti. D'altra parte l'idea di una nuova e migliore vita dopo la morte è per molti causa di piacere e di lenimento del dolore in questa vita. Mortalisti e immortalisti dovrebbero rispettarsi reciprocamente.

La maggior pare della gente non ha tempo da dedicare alla crescita personale né al miglioramento della società perché è troppo occupata a sopravvivere in quella attuale, di cui è sostanzialmente schiava perché deve lavorare, occuparsi dei familiari, ed evitare il cattivo giudizio altrui e l'isolamento sociale.

Di norma, gli esseri non viventi sono formati e regolati solo da energie; quelli viventi, da informazioni connesse con energie. I computer sono un'eccezione, in quanto sono regolati da informazioni connesse con energie, ma non sono viventi. O meglio, sono quasi viventi essendo (per ora) incapaci di riprodursi.

Ogni essere umano ha una responsabilità per quanto riguarda le informazioni che riceve dagli altri. Ha infatti il dovere di selezionare e inoltrare ad altri quelle che ritiene valide e utili, e di respingere e criticare quelle che ritiene errate, inutili o dannose. In tal senso ognuno di noi è un giornalista.

Un meccanismo automatico, involontario e inconscio sceglie momento per momento cosa dobbiamo pensare, come dobbiamo agire, e come dobbiamo reagire a ciò che ci succede. Tuttavia il nostro io cosciente si illude di essere stato lui a scegliere il nostro comportamento, e di averlo fatto per certe giuste ragioni.

L'inconscio è il meccanismo biologico automatico che decide quali sentimenti, emozioni e pulsioni dobbiamo provare e a cosa dobbiamo pensare. In altre parole, l'inconscio è ciò che decide, momento per momento, di cosa dobbiamo essere consapevoli, cosa dobbiamo desiderare, cosa amare, cosa odiare e cosa temere.

Ad ogni livello di astrazione si perde qualcosa, si perdono variazioni in quanto si generalizza. Le astrazioni d'altra parte servono proprio a questo, a farci parlare col minor numero di parole possibile. Le astrazioni economizzano i discorsi nell'intenzione (che spesso è una illusione) di dire tanto con poco.

Numero, quantità, rapporto, qualità. C'è una relazione di causa-effetto tra queste quattro categorie. Infatti la qualità di una cosa dipende dal rapporto tra le quantità di certi suoi aspetti, le quali quantità dipendono dal numero di volte che quegli aspetti accadono. Perciò la qualità è determinata da numeri.

La mente difficilmente conosce se stessa. Quando crede di conoscersi, la sua conoscenza è incompleta, semplificata, mistificata e manipolata. E siccome è attraverso la propria mente che un essere vivente conosce il mondo, anche la nostra conoscenza del mondo è incompleta, semplificata, mistificata e manipolata.

Contraddizioni, incongruenze, delusioni, illusioni, inganni, doppi vincoli e indecisioni ci rendono infelici. Per evitare il dolore che sentiremmo affrontando tali contrasti, le nostre menti perdono la capacità critica, il senso della misura e il senso della realtà, fino a rendere invisibili i contrasti stessi.

Se A desidera B molto più di quanto B desideri A, oppure se A è utile a B molto più di quanto B sia utile ad A, la relazione soffre e il relativo desiderio si può facilmente trasformare in frustrazione e rabbia, o semplicemente estinguersi. La contabilità della reciprocità nelle relazioni umane è sempre attiva.

Sono drammatici o umoristici i momenti in cui le appartenenze, i poteri o il prestigio di una persona si rafforzano o si indeboliscono. Il cambiamento è percepito come drammatico o umoristico a seconda della posizione dell'osservatore nei confronti del protagonista del cambiamento, e delle tensioni tra di essi.

Di fronte agli altri dobbiamo decidere come presentarci, cioè dobbiamo dichiarare le nostre appartenenze, e il nostro status e i nostri ruoli nell'ambito di ognuna di esse. Così facendo ci esponiamo alla competizione e alle critiche riguardanti tutte le appartenenze, gli status e i ruoli che abbiamo dichiarato.

I numeri non esistono in natura. Ciò che esiste sono quantità di energie e di informazioni. I numeri sono una invenzione dell'uomo per misurare le quantità, e si basano sull'analogia tra la quantità di ciò che si vuole misurare e quella delle dita delle sue mani. Perciò il termine "digitale" è molto appropriato.

Esercitare il libero arbitrio (ammesso che questo esista) significa scegliere con conoscenza di causa. Quanto meno si conoscono le opzioni disponibili e le loro conseguenze, tanto meno libera è la scelta. Il libero arbitrio (se esiste) è dunque sempre relativo a tali conoscenze e possibilità, e da esse limitato.

Tutti i pensieri, i sentimenti e le motivazioni di una persona sono prodotti dalla sua mente. Per cambiarli occorre cambiare la struttura della mente stessa. A tale scopo, voler cambiare non basta. Dato che la struttura mentale si è formata a seguito di esperienze, per cambiarla sono necessarie nuove esperienze.

Quanti italiani, specialmente tra gli elettori della Lega, sanno cosa sia lo spread, i meccanismi finanziari e gli inconvenienti ad esso connessi che ricadono anche su di loro? Temo che siano una piccola minoranza, pronta a sostenere provvedimenti demagogici che faranno aumentare lo spread a livelli fallimentari.

Ci sono due tipi di falsità: (1) quelle che affermano l'esistenza di qualcosa che non esiste, o l'inesistenza di qualcosa che esiste, e (2) quelle che prendono in considerazione una parte della realtà affermando che sia la sola rilevante, ignorando o nascondendo altre parti che contraddicono le loro affermazioni.

Ogni forma che percepisco, ogni parola o frase, ogni situazione, ogni dettaglio di ciò che vedo o sento ha una carica emotiva più o meno positiva o negativa (cioè di attrazione o repulsione) e può accadere che in uno stesso quadro percettivo vi siano elementi a cui sono associate cariche emotive di segno opposto.

Il micro e il macro si influenzano reciprocamente. La macroeconomia è influenzata dalla microeconomia e viceversa. La macrosociologia è influenzata dalla microsociologia e viceversa. La microsociologia è oggetto di studio della psicologia e dell'interazionismo simbolico di George Herbert Mead e di Herbert Blumer.

Tra le funzioni di una mente umana ci sono il riconoscimento di "entità" in base alla loro forma o al loro nome, il riconoscimento di eventi intesi come combinazioni di entità e dei sentimenti ad esse associati, collocate in strutture temporali, e la memorizzazione di storie, intese come concatenazioni di eventi.

La scelta dei pensieri a cui pensare momento per momento può influenzare non solo il proprio benessere del momento, ma anche quello futuro. Perciò conviene scegliere i propri pensieri in modo intelligente, razionale, metodico, e ogni tanto chiedersi: qual è la cosa più utile a cui posso pensare in questo momento?

L'intelligenza artificiale è sgradevole e spaventosa per molti perché svilisce la loro intelligenza e istruzione, perché dimostra che una macchina può pensare, scrivere, argomentare, risolvere problemi, programmare meglio di loro. È un affronto alla propria autostima e la paura di divenire sempre più irrilevanti.

La vita è basata su, e dipende da, una continua elaborazione e generazione di informazioni, a partire dal DNA. Per non morire (come specie) dobbiamo trasmettere una quantità di informazioni, da noi ereditate ed elaborate, a coloro che ci succederanno, e che essi a loro volta elaboreranno e trasmetteranno ad altri.

"Essere se stessi" non significa nulla. Noi siamo comunque come ci vogliono gli altri, come ci vuole l'Altro generalizzato (per usare un termine di G. H. Mead), l'altro interiorizzato. Senza l'esperienza e l'interazione con gli altri la psiche nemmeno esisterebbe. Il problema è che gli altri non sono tutti uguali.

Leggere un romanzo o una novella è allettante come spiare le vite di altre persone e leggere i loro pensieri senza essere accusati di violazione della privacy. D'altra parte, sapere come vivono e pensano gli altri ci è indispensabile per adattare i nostri principi morali allo spirito della società in cui viviamo.

Le conoscenze di una persona sono come una rete ferroviaria con un numero di stazioni, scambi e cantieri più o meno grande, e il pensiero di quella persona è come un treno pilotato dal suo inconscio, che percorre quella rete ad una velocità più o meno alta, fermandosi un tempo più o meno lungo nelle varie stazioni.

Se la società è miserabile, non è colpa degli atti criminali (che sono una minoranza degli atti umani), ma dell'idea molto diffusa che la morale debba consistere solo in divieti e non in obblighi. È facile astenersi dal compiere crimini, difficile fare qualcosa di utile per la società al di là dei propri interessi.

Ogni volta che si cambia ambiente geografico il corpo deve adattarsi a nuove condizioni atmosferiche ed ecologiche. Ogni volta che si cambia ambiente sociale, la mente deve adattarsi a nuove condizioni etiche ed estetiche. Il cambiamento può essere stressante o rigenerante, noioso o divertente, difensivo o creativo.

Aver bisogno di una certa cosa comporta il bisogno di assicurarsela. Così, aver bisogno degli altri comporta il bisogno di assicurarsi il loro favore. Tale assicurazione può darla solo una continua frequentazione degli altri, nella speranza di ricevere da essi segni di rispetto, approvazione, amicizia e solidarietà.

C'è sempre il rischio di scendere troppo nel particolare perdendo di vista il generale. Quando succede, dimostriamo di essere specialisti bravi ma incapaci di soddisfare i bisogni nostri e altrui. Perché la vita richiede che siano soddisfatte un certo insieme di condizioni, non solo alcune, quantunque perfettamente.

I robot possono provare dolore? A mio parere una coscienza senza la capacità di provare piacere o dolore non credo sia concepibile. Per me la coscienza riunisce in modo non separabile le cognizioni, le emozioni/sentimenti e le motivazioni/volontà. Se togliamo uno solo di questi tre elementi, la coscienza si annulla.

Ci sono tipi diversi di psicoanalisi, ma hanno tutte in comune l'idea dell'inconscio come motore involontario, automatico, inconsapevole, dotato di logiche proprie e manipolatore della coscienza. Se si rifiuta questa idea, secondo me non si va lontano nella comprensione della natura umana e del nostro comportamento.

Per molte persone lo scopo inconscio della conversazione è, oltre a scambiarsi informazioni utili su ciò che succede, avere conferme e approvazioni della propria visione del mondo, della propria personalità e della propria dignità sociale. A quelle persone qualsiasi discorso in contrasto con tali scopi non è gradito.

La cattiva politica e la cattiva burocrazia non vengono dal cielo. Sono il frutto della cattiva mentalità della maggior parte della gente, specialmente in un sistema democratico. Non è vero che molti soffrono per colpa di pochi; spesso è vero il contrario, ovvero che le minoranze soffrono per colpa delle maggioranze.

La coscienza è la percezione delle differenze e delle ricorrenze nello spazio e nel tempo, dei movimenti, dei trasferimenti, dei cambiamenti e del piacere, del dolore e delle necessità che questi comportano, secondo logiche stabilite dalla natura e dalla società. La coscienza svanisce nella stasi e nell'indifferenza.

Le domande sono più importanti delle risposte. Molti non fanno domande perché sono così arroganti da credere di sapere tutto ciò che occorre sapere per vivere bene, oppure perché hanno paura di essere considerati più sciocchi o ignoranti degli altri. E così molti restano sciocchi e ignoranti per paura di fare domande.

La capacità di migliorare consapevolmente le proprie risposte cognitivo-emotive agli stimoli esterni e interni è la qualità umana di più alto valore per la conquista della felicità, ovvero per il mantenimento di buone relazioni con gli altri e con la natura, e per la ricorsiva soddisfazione dei propri bisogni primari.

Anche l'irrazionale ha una logica. E ogni logica è razionale. In altre parole, l'irrazionale non esiste. Tutto è razionale, anche ciò che troviamo assurdo perché non riusciamo a capirne il senso o le cause. Ciò che chiamiamo irrazionale è qualcosa che segue una logica diversa dalla nostra e che non riusciamo a capire.

Ci sono individui che, a causa di certe situazioni passate, odiano e/o temono profondamente gli altri in generale, e accettano di interagire con qualcuno solo in caso di bisogno e a condizione che l’altro si sottometta alla sua autorità, ovvero assuma un atteggiamento umile, servile o ossequioso nei propri confronti.

Quando non c'era libertà di pensiero, tutti la pensavano allo stesso modo e perciò la vita era più semplice, anche se più dura. Oggi, grazie alla nostra libertà di pensiero la vita è più facile, ma ognuno la pensa a modo suo, tutti disprezzano coloro che la pensano in modo diverso dal proprio e siamo tutti più divisi.

Essere = contenere, appartenere, interagire, apparire, sembrare. L'uomo è un animale che ha bisogno di essere, e l'essere è un fatto sociale fondato sull'imitazione di modelli di comportamento, di pensiero e di sentimento. Infatti l'essere è condizione per interagire socialmente, cosa indispensabile per la vita umana.

Di ogni persona (compresi se stessi) è lecito e consigliabile chiedersi: Chi crede di essere? Come vorrebbe essere riconosciuto? Cosa si aspetta dagli altri? Che progetti ha? Cosa desidera? Di cosa ha bisogno? Cosa è disposto a offrire agli altri? Cosa pensa di coloro che non condividono la sua visione del mondo? Ecc.

La forma di ignoranza più diffusa e pericolosa non consiste nel non conoscere qualcosa, ma nel credere che qualcosa sia più semplice di quanto realmente sia, ovvero di non riconoscere la complessità dei problemi, specialmente quelli sociali, e, di conseguenza, nel proporre soluzioni che anziché alleviarli li aggravano.

Ogni umano è valutato e giudicato da ogni altro non soltanto per ciò che fa e che non fa, ma anche per ciò che pensa e che non pensa, ovvero per la sua visione del mondo. Per questo può essere utile non rivelare agli altri la propria vera visione del mondo, e lasciar loro credere di vedere il mondo come essi lo vedono.

Dare ragione a qualcuno con cui c'è stata una discussione dialettica significa dichiararsi a lui intellettualmente inferiore, almeno per quanto riguarda il contesto della discussione. Per questo (dato che ognuno teme la propria inferiorità) è così raro che qualcuno ammetta di aver avuto torto nei confronti di un altro.

Ogni espressione umana ha un senso, anche quando questo non appare. Comunque, il senso reale di un'espressione può essere molto diverso da quello che appare o che l'autore cerca di mostrare. Quando il senso reale è inconfessabile o disturbante, si preferisce nasconderlo, o dissimularlo con un senso fittiizio o fasullo.

La salute mentale richiede una visione del mondo coerente, cioè senza contraddizioni logiche. Infatti il malato mentale ha diverse visioni del mondo tra loro incompatibili e inconciliabili, che danno luogo a diverse personalità in conflitto tra loro. Tale conflitto è paralizzante e consuma inutilmente energia mentale.

Quando una cosa ci piace, sappiamo che ci piace, ma non sappiamo perché, anche se ci illudiamo di saperlo. Il vero motivo per cui ci piace ciò che ci piace e ci spiace ciò che ci spiace è inconscio. Il motivo che crediamo di conoscere è solo una illazione, spesso di comodo, tendenziosa (biased) e politicamente corretta.

Un’opera d’arte è, a mio avviso, una composizione (cioè una configurazione, un mettere insieme) di forme elementari tale da costituire una forma complessa con un certo stile, cioè rispettando certe regole formali in termini di obblighi, divieti e libertà, per quanto riguarda sia le forme elementari che quella complessa.

Ogni messaggio, ogni espressione, ogni azione, ogni reazione che avvengono tra esseri umani, sono causati da leggi fisiche e biologiche, motivazioni, emozioni, logiche e casualità, tutte cose che la psicologia dovrebbe aiutarci a rilevare. Infatti la psicologia è la ricerca delle cause nascoste del comportamento umano.

È un bene che la volontà cosciente non sia sovrana, ma suddita dei sentimenti, perché questi hanno garantito la conservazione della nostra specie per milioni di anni, mente la volontà cosciente potrebbe causare in poco tempo la nostra estinzione a causa di scelte arbitrarie nocive alla natura umana e al suo ambiente.


Quando una cosa ci piace, sappiamo che ci piace, ma non sappiamo perché, anche se ci illudiamo di saperlo. Il vero motivo per cui ci piace ciò che ci piace e ciò spiace ciò che ci spiace è inconscio. Il motivo che crediamo di conoscere è solo una illazione, spesso di comodo, tendenziosa (biased) e politicamente corretta.

La sequenza dei nostri pensieri non è determinata dalla nostra volontà, ma da agenti inconsci e involontari che competono per portare alla coscienza (ovvero all'attenzione cosciente) quei pensieri che stanno loro a cuore. Insomma, non è l'io cosciente che decide cosa pensare, ma meccanismi indipendenti dalla sua volontà.

Una cosa può essere buona ma insufficiente per soddisfare un bisogno o un desiderio. In tal caso non va scartata, ma unita ad altre cose anch'esse buone ma insufficienti, in modo tale che l'insieme divenga sufficiente. In ogni caso è meglio qualcosa di imperfetto ma sufficiente, che qualcosa di perfetto ma insufficiente.

Abbiano bisogno di Influencer che fungano da modelli etici e intellettuali per il progresso civile. Gli influencer attuali sono solo modelli di mode esteriori, che non richiedono alcun impegno, né materiale, né mentale, né verso gli altri, né verso se stessi. Servono solo a ridurre la paura di sentirsi diversi, anormali.

Io divido il mondo nelle seguenti parti che interagiscono tra loro: io (cioè la mia mente cosciente), la mia mente inconscia, il resto del mio corpo, gli altri, il resto del mondo. Ognuna di queste parti è costituita da parti subordinate che interagiscono tra loro. Su questa divisione si basa la mia filosofia/psicologia.

Un soggetto dotato di un'intelligenza molto superiore rispetto alle persone con cui interagisce può avere grandi difficoltà nelle interazioni stesse. Ciò è dovuto ad un'eccessiva differenza tra le rispettive visioni del mondo, ed è tanto più vero quanto meno gli altri riconoscono la superiorità intellettuale del soggetto.

Incontrare una persona è come presentarsi ad un esame. Bisogna essere preparati per evitare bocciature e punizioni. Bisogna saper rispondere come si deve alle domande che l'altro potrebbe farci. Tuttavia anche l'altro rischia a sua volta di essere bocciato e punito da noi se risponde in modo sbagliato alle nostre domande.

Il più grande problema della filosofia è che la stragrande maggioranza della gente non ne riconosce il valore né l'autorità intellettuale. Il suo secondo grande problema è che la filosofia non è unitaria, ma frammentata in diverse visioni del mondo che spesso si contraddicono. Il secondo problema è una concausa del primo.

Un placebo è una promessa di felicità che rende felice chi ci crede, fino al momento della delusione. La bellezza, la medicina ciarlatana, la propaganda (commerciale, politica, religiosa, ecc.), la fede, sono esempi di placebo. Il placebo genera speranza e fortifica, e in tal modo facilita l'autoguarigione dalle malattie.

Ogni essere umano, per sopravvivere e per soddisfare i suoi bisogni, ha bisogno della cooperazione (volente o nolente) di un certo numero di altri esseri umani, e di tutto ciò che può essere utile per ottenerla e mantenerla Allo stesso tempo ha bisogno di evitare tutto ciò che può ostacolare o diminuire tale cooperazione.

Ciò che trovo interessante nei resoconti storici è l'umanità delle persone di allora, è scoprire in loro gli stessi bisogni e desideri delle persone attuali, sebbene in forme e modi diversi, data la differenza delle circostanze. In altre parole mi colpisce l'universalità, nel tempo e nello spazio, delle motivazioni umane.

Ogni messaggio è una richiesta o la risposta ad una richiesta, e ogni richiesta è una richiesta di appartenenza. La richiesta può essere un comando o una supplica. Il messaggio può essere del tipo «ti chiedo di (non) appartenere a Y» oppure del tipo «ti chiedo di accettare che io (o una certa cosa X) (non) appartenga a Y».

I conflitti nascono "naturalmente" sia dallo "status game" (a cui nemmeno i santi sono immuni), sia dal fatto che abbiamo idee, priorità, interessi e bisogni diversi. Perciò, in un certo senso ed in una certa misura, la presenza di conflitti è un segno di buona salute, sia dell'individuo che del gruppo in cui interagisce.

Noi non pensiamo né agiamo liberamente perché dal modo in cui pensiamo e agiamo dipendono gli atteggiamenti altrui nei nostri confronti. In altre parole, il nostro posto nella società e la nostra reputazione dipendono dal mondo in cui pensiamo e agiamo. Tale dipendenza determina un'autocensura inconscia dei nostri pensieri.

Più ci aspettiamo dagli altri e da noi stessi un comportamento intelligente, coerente, onesto, razionale e ragionevole, più siamo delusi, amareggiati o adirati. Più ci aspettiamo un comportamento stupido, incoerente, disonesto, irrazionale e irragionevole, più proviamo comprensione e simpatia per gli altri e per noi stessi.

L'uomo è un animale credente. È capace di credere in qualsiasi cosa. Guardate in quante cose diverse l'uomo ha creduto nelle varie epoche e nei vari paesi. Le più assurde, le più improbabili, le più pericolose, le più violente, le più strane, le più ingenue, le più stupide. Specialmente in materia di religione. Ancora oggi.

Una mappa non è il territorio che rappresenta ma una sua raffigurazione infinitamente semplificata e ridotta. Tuttavia ci sono mappe che corrispondono più e meglio di altre al territorio che vorrebbero rappresentare. Questo vale anche per le mappe nelle nostre menti, con cui raffiguriamo il mondo di cui abbiamo esperienza.

Gli esseri non viventi si scambiano pacchetti contenenti materia ed energia. Gli esseri viventi si scambiano pacchetti contenenti materia, energia e informazione. I pacchetti che gli umani si scambiano possono contenere anche titoli convertibili in materia, energia e informazione, cioè denaro, obbligazioni e partecipazioni.

L'uomo non può vivere al di fuori di una comunità. Pertanto, se è insoddisfatto della comunità in cui vive, ha queste opzioni: (1) sopportare l'insoddisfazione, (2) emigrare in una comunità più adatta a sé, (3) riformare la comunità in cui vive, (4) formare una nuova comunità, (5) una combinazione delle opzioni precedenti.

Quando incontro una persona, le persone che si incontrano sono in realtà almeno otto: (1) io come sono realmente, (2) io come mi vedo,(3) io come l'altro mi vede, (4) l'altro come è realmente, (5) l'altro come si vede, (6) l'altro come lo vedo io, (7) io come credo che l'altro mi veda e (8) l'altro come crede che io lo veda.

Il motivo per cui gli umani cercano di possedere e guadagnare più denaro possibile, anche oltre il necessario, è che il denaro, oltre a permetterci di comprare cose di cui abbiamo bisogno, è considerato da molti una prova e dimostrazione di potere, valore, merito, intelligenza, capacità e per alcuni perfino di grazia di Dio.

L'uomo è un animale sociale non egualitario e non imparziale. Infatti il comunismo ha fallito perché non ha considerato che l'uomo è per natura incline a privilegiare gli interessi propri e quelli delle persone amate rispetto a quelli della comunità, ovvero delle persone con cui non ha rapporti affettivi diretti e reciproci.

La musica che scegliamo di ascoltare parla di noi, afferma, conferma e sottolinea i nostri sentimenti, gusti e appartenenze sociali, esalta la nostra personalità, ci fa sentire meno soli, più forti e sicuri, ci scorta, ci fa sentire in armonia con il resto del mondo. È la colonna sonora della tragicommedia della nostra vita.

La percezione della realtà è il risultato di inquadrature, filtri e trasformazioni di informazioni, come avviene nella fotografia. In tal senso una fotografia è una falsa (oltre che ridotta) riproduzione della realtà. A maggior ragione è falsa la nostra percezione. Spesso consiste in "fotografie" ritoccate e in fotomontaggi.

Si fa presto a dire «sii te stesso». Ma se quel te stesso è troppo diverso dagli altri, tanto che quelli non sono in grado di capirlo, e lo disapprovano perché lo fraintendono, allora, se non vuoi restare solo, devi nascondere agli altri ciò che sei veramente, e dire e fare solo cose che gli altri possono capire e approvare.

Gli atei non si pongono come pastori di anime, non fanno promesse assurde, perciò le percorelle restano in cerca di un pastore e sono smarrite non trovandolo. L'ateo non può sostituire il pastore cristiano. L'ateo prefigura una società i cui membri non sono pecore, ma a quanto pare le masse restano pecore in cerca di pastori.

La checklist è una geniale invenzione che serve a guidare il pensiero, in quanto suggerisce a chi la usa opzioni di cose a cui pensare lasciandogli la scelta di ciò su cui concentrarsi. La checklist aiuta dunque a non trascurare o dimenticare opzioni importanti e a scegliere in modo più efficiente cosa fare, pensare o volere.

Una mente superiore è una mente capace di studiare se stessa, ovvero la propria struttura e il proprio funzionamento, e di modificarsi volontariamente e consapevolmente, nei limiti del possibile, per migliorare le proprie interazioni con il mondo esterno e interno, in modo da soddisfare meglio i bisogni della propria persona.

Le manifestazioni pubbliche dei negazionisti del Covid in tutto il mondo, anche nei paesi più sviluppati e democratici, sono una evidente dimostrazione del fatto che gli idioti non sono rari e isolati, ma si aggregano in macroscopiche comunità di loro simili, comunità che rafforzano e rendono irrimediabile la propria idiozia.

Ogni volta che rivolgiamo la nostra attenzione verso una cosa, la distogliamo da ogni altra. Ci vorrebbe una cosa generale che riassume organicamente tutte tutte le altre, da tenere sempre presente insieme alla cosa particolare a cui stiamo pensando. Quella «cosa generale» dovrebbe essere l'oggetto principale della filosofia.

Conosci te stesso! Ottima cosa, ma per riuscirci non basta volerlo. Chi vuole conoscere se stesso deve fare un percorso complicato e difficile, in cui ci si può anche perdere o ingannarsi. A tale scopo è indispensabile l'aiuto di altre persone (dal vivo o mediante libri), e trovare le persone giuste è una questione di fortuna.

Anche l'approvazione o la disapprovazione di qualcosa o di qualcuno possono essere oggetto di approvazione o disapprovazione da parte degli altri. Per questo ci capita di approvare o disapprovare qualcosa o qualcuno per essere approvati. Approvare o disapprovare certe cose o persone sono aspetti importanti di ogni conformismo.

Coltiviamo la bellezza (è un bisogno umano), ma senza dimenticare che essa incanta, affascina, disarma, cattura, stupisce, distrae ecc. La bellezza è anche un'arma di distrazione e di manipolazione di massa. Vedi l'uso che ne fanno le religioni, le classi dominanti, i pubblicitari, le industrie per vendere i loro prodotti ecc.

Quando le interazioni reali con gli altri non ci soddisfano, possiamo alleviare la frustrazione immaginando interazioni più soddisfacenti. L’immaginazione è un’illusione volontaria e lucida che può darci piacere e lenire il nostro dolore. E’ un prezioso dono che la natura ci ha fatto, senza il quale saremmo molto più infelici.

Certe domande possono stimolare una mente al punto di modificarne qualche parte. Si potrebbe infatti inventare una psicoterapia basata soprattutto su domande a cui il paziente dovrebbe tentare di rispondere, pur non essendo obbligato a farlo. Due esempi di domande terapeutiche: "Chi posso soddisfare?", "Chi mi può soddisfare?"

L'edonismo, specialmente nella forma epicurea, comporta il curarsi del piacere altrui oltre che del proprio, e non solo del piacere fisico ma anche di quello mentale. Infatti il piacere si ottiene soprattutto attraverso una reciproca cooperazione con altri umani. Perciò l'etica edonista è allo stesso tempo egoista e altruista.

Perché succede ciò che succede e non succede ciò che non succede? Perché le persone si comportano in certi modi e non si comportano in certi altri modi? Credo che queste siano le domande principali (e fondamentali) che un essere umano, la scienza, la filosofia, la psicologia e le altre scienze umane e sociali dovrebbero porsi.

In che misura abbiamo contribuito a causare le sofferenze altrui? In che misura possiamo alleviarle? In che misura consideriamo nostro dovere alleviarle? In che misura ci interessa alleviarle? In che misura le riteniamo giuste o meritate? In che misura ne godiamo? In che misura consideriamo nostro dovere porci queste domande?

L'insegnamento che ho tratto da Emil Cioran è quello di uno scetticismo sistematico come unica possibilità di sfuggire a qualsiasi forma di conformismo, tranne a quella costituita dallo stesso scetticismo, quando diventa di maniera. Tuttavia sono scettico sulla possibilità di essere immuni dal conformismo senza disumanizzarsi.

L'uomo ha un irresistibile bisogno di interazione sociale, che lo induce a volte ad accettare interazioni nocive piuttosto che nessuna interazione. La psicologia dovrebbe aiutarci a migliorare la qualità delle nostre interazioni sociali, cioè a trovare occasioni e modi d'interazione più soddisfacenti rispetto ai nostri bisogni.

Quando si chiede perché una certa cosa ha certe qualità o caratteristiche, si assume che quella cosa abbia quelle qualità o caratteristiche. Ebbene, ciò potrebbe non essere vero affatto o in parte, quindi, prima di chiederci il perché di qualcosa, bisognerebbe assicurarsi di aver capito come quella cosa è fatta e come funziona.

Per appartenere ad una certa comunità, una persona deve fare ciò che quella comunità si aspetta da un membro nel ruolo e nella posizione che la persona ha o desidera avere nella comunità stessa. In altre parole, per appartenere ad una comunità è necessario servirla, ovvero esserle utile. Non si può appartenere parassiticamente.

L'io inconscio e l'io cosciente si censurano e si inibiscono reciprocamente. Farebbero bene a mettersi d'accordo per dividersi il potere. L'io cosciente sa leggere, scrivere, contare, prevedere e pianificare, mentre l'io inconscio è analfabeta e irrazionale, ma sa meglio dell'io cosciente cosa causa il piacere e cosa il dolore.

Ogni umano interagisce con altri umani in certi modi, da cui dipende in gran parte il grado di soddisfazione dei bisogni propri e altrui. Il miglioramento di tali modi (nel senso di una maggiore soddisfazione dei bisogni propri e altrui) dovrebbe essere il fine di tutte le scienze umane e sociali, a cominciare dalla psicologia.

A mio parere, ogni causa è conseguenza di un'altra causa, ovvero non esistono cause prime. Ogni evento è puramente causale, puramente casuale o in parte causale e in parte casuale. Suppongo che anche il libero arbitrio rientri in questo paradigma, ovvero che non sia una causa prima, e che sia in parte causale e in parte casuale.

Siamo tutti servi e padroni, sia perché ognuno deve rispondere ad altri del proprio operato, sia perché nell'interazione tra due persone ognuna fa richieste all'altra e risponde a quelle altrui, cioè ognuna dà e riceve qualcosa. Nel dare siamo servi (perché serviamo l'altro), nel ricevere padroni (perché ci serviamo dell'altro).

Da quando siamo nati, innumerevoli persone, direttamente o indirettamente, ci dicono ciò che è vero, ciò che e buono, ciò che e bello e i loro contrari, e ci danno consigli e raccomandazioni, spesso contrastanti. A chi credere? Con quale metodo possiamo distinguere il vero dal falso, l'utile dall'inutile, il benefico dal nocivo?

Qualunque comportamento non casuale è determinato o da una legge fisica o logica. Un algoritmo (anche detto programma, procedura, routine o software), è una legge logica a cui un computer o un essere vivente obbedisce. Tuttavia certi comportamenti sono parzialmente casuali e parzialmente determinati da leggi fisiche e/o logiche.

Una cosa che generalmente manca nella nostra cultura è, a mio parere, la motivazione a progettare insieme una nuova società, più soddisfacente di quella attuale. Qualcuno si lamenta debolmente di ciò che non lo soddisfa, mentre la maggioranza accetta come inevitabile la situazione sociale e la competizione di tutti contro tutti.

Molti sono uniti nel rifiuto dell'attuale "sistema", ma non lo sono in un progetto positivo, costruttivo. In altre parole, il popolo sa ciò che non vuole ma non ciò che vuole, o vuole cose irrealizzabili in quanto non corrispondenti alla reale natura umana. La gente è egoista ma nega di esserlo e rimuove l'egoismo nell'inconscio.

Se riuscissimo ad esercitare un libero arbitrio non influenzato da sentimenti o interessi, saremmo in preda ad un profondo sconforto, non sapendo dove una libertà così totale potrebbe condurci. E allora, per neutralizzare l'angoscia, ci troveremmo a scegliere se rientrare nella nostra abituale gabbia mentale o cercarne una nuova.

Il libero arbitrio (ammesso che esista) consiste nello scegliere in quale ambiente stare, se interagire o non interagire, con chi interagire o non interagire, e se continuare o smettere di interagire. Durante l'interazione, infatti, prevalgono gli automatismi della nostra mente, e il libero arbitrio non può essere esercitato.


Per «inconscio» intendo un processo mentale nascosto che dirige il comportamento automatico e la coscienza attraverso i sentimenti e le emozioni secondo certe strategie (che la coscienza non conosce) di soddisfazione dei bisogni. Strategie diverse da persona a persona, che dipendono dalla costituzione genetica e dalle esperienze.

Oggi è tutto un patetico e a volte ridicolo "fai-da-te" intellettuale. Non solo non c'è più rispetto per le religioni (cosa che non mi dispiace) ma nemmeno per i grandi pensatori. Vige l'"uno vale uno" e tanti, anche i più ignoranti, anzi, specialmente i più ignoranti, pensano di non essere inferiori (intellettualmente) a nessuno.

Io cosciente = sentimento + coscienza + volontà. Nessuna di queste tre entità servirebbe a qualcosa, né perciò avrebbe ragione di esistere, senza le altre due. Infatti, ciascuna di esse coopera con le altre per esercitare la sua funzione. L'io cosciente non è qualcosa di diverso o separato dalle altre tre entità, ma la loro somma.

Quando due persone o due nazioni si fanno la guerra, molto spesso ognuna delle parti ha delle colpe, ma queste non sono mai esattamente equivalenti. Una delle parti è sempre più colpevole dell’altra. Il problema è che ciascuna parte vede solo le colpe dell’altra e non le proprie, o amplifica le colpe altrui e minimizza le proprie.

Considerando il mio status e quello di un altro, ci sono quattro aspetti da osservare: lo status che mi attribuisco e quello che l'altro mi attribuisce, lo stato che attribuisco all'altro, quello che l'altro si attribuisce. Quanto maggiore è la differenza tra i quattro status, tanto più conflittuale è il rapporto tra me e l'altro.

Il fatto che le coscienze siano modificabili e manipolabili (attraverso anestesie, droghe, ipnosi, educazione, propaganda, esperienze in generale, ecc.) dovrebbe farci dubitare dell'affidabilità, del potere e della libertà delle coscienze stesse, a cominciare dalla propria. La coscienza, come il cervello, ha plasticità e rigidità.

Il verbo essere dovrebbe essere usato il meno possibile. Al suo posto sarebbe meglio usare verbi come fare, agire, dare, prendere, inviare, ricevere, percepire, copiare, comunicare, rispondere. Il verbo essere non aiuta a capire la realtà. Questa, infatti, consiste in relazioni e interazioni, che il verbo essere non può descrivere.

Ogni umano ha bisogno della cooperazione altrui, ma questa non è un diritto né un dovere, perché ognuno può scegliere con chi e come cooperare. Perciò ogni umano ha bisogno di mezzi e di modi per ottenere tale cooperazione. Tra di essi il denaro, il potere politico, l'attrattività intellettuale, etica e/o estetica, la violenza ecc.

Qualsiasi informazione, dopo un certo numero di letture, perde di interesse, nel senso che non riesce più a tenere viva l'attenzione del lettore. In altre parole, dopo un certo tempo, se non si modifica, un'informazione diventa come invisibile a chi la conosce già. Per questo può essere utile descrivere in forme nuove idee già note.

Le cose avvengono per caso e/o per effetto di leggi e/o di logiche (cioè programmi). Questo vale anche per l'esercizio del libero arbitrio. Solo il caso è veramente libero nel senso di imprevedible. Le leggi e le logiche possono offrire margini di libertà se prevedono o consentono una o più scelte casuali accanto a quelle obbligate.

Per orientarsi in modo soddisfacente nella vita occorre avere una visione del mondo il più possibile completa di tutti i suoi aspetti più importanti. Occorre inoltre essere capaci di vedere tali aspetti tutti insieme, a grandi linee e senza tanti dettagli che renderebbero difficile contemplare il quadro generale in un colpo d'occhio.

Noi siamo come ci vogliono gli altri. Il problema è: quali altri? Infatti gli altri non sono tutti uguali: alcuni ci vogliono in un certo modo e altri in certi altri modi. Dobbiamo dunque scegliere chi contentare e chi scontentare. Ma non possiamo essere come nessuno ci vuole. Ne va della nostra sopravvivenza e della nostra felicità.

L'uomo è l'unico animale capace di asservire e sfruttare abitualmente i suoi simili. Se gli altri animali non lo fanno è perché non ne sono capaci. Per farlo ci vogliono certi requisiti come la capacità di apprendere un linguaggio simbolico per poter dare ed eseguire ordini. Infatti, non è possibile obbedire a ordini incomprensibili.

Se io, in quanto ente, subisco un'azione da parte di un altro ente, posso ignorare tale azione o reagire ad essa in certi modi. L'eventuale reazione può essere volontaria o involontaria, consapevole o inconsapevole, ma mai casuale, bensì programmata. In altre parole, la reazione segue necessariamente certe logiche consce o inconsce.

Quando la logica sembra soffocarci, il pensiero poetico, magico, spirituale, trascendentale, ebbro di bellezza, viene in nostro aiuto per liberarci dalle catene della razionalità. Che quel pensiero sia illusorio non ha allora alcuna importanza, dato che i suoi effetti ansiolitici ed esaltanti sul nostro umore sono reali e misurabili.

Ciò che determina la qualità delle interazioni umane sono le aspettative e i desideri reciproci, ovvero cosa ciascuno si aspetta e desidera dall'altro. Se tali cose sono compatibili e complementari, l'interazione è pacifica, costruttiva, soddisfacente; se sono incompatibili o conflittuali essa è violenta, distruttiva, insoddisfacente.

"Chi non è con me è contro di me." (Matteo 12,30). Difficile trovare un'affermazione più dannosa per le menti degli esseri umani e per la pacifica convivenza tra persone di vedute diverse. Questa logica è causa di schizofrenia, guerre, e dell'inibizione dell'empatia nei confronti di coloro che hanno una mentalità diversa dalla propria.

Molti discorsi servono solo a stabilire ciò che è buono e ciò che è cattivo, ciò che è bello e ciò che è brutto, ciò che è vero e ciò che falso, ciò a cui si deve ubbidire e ciò a cui ci si deve ribellare, senza spiegare perché una cosa sia più o meno buona o cattiva, bella o brutta, vera o falsa, oggetto di obbedienza o di ribellione.

Immaginiamo che in futuro, mediante un congegno elettronico, potremo misurare le quantità di piacere e di dolore che proviamo in ogni momento. Così potremmo sapere con precisione, ad esempio, quanto abbiamo sofferto e quanto abbiamo goduto durante negli ultimi sette giorni. Sicuramente questo rivoluzionerà la psicologia e la filosofia.

Il sonno inizia quando l’io cosciente confonde i propri pensieri con situazioni reali, cioè quando si perdono i confini e le differenze tra fantasie e realtà, tra mappe e territori, tra astrazioni e cose concrete. In tal senso ci sono persone che dormono ad occhi aperti, anzi, ognuno di noi lo fa più o meno spesso e più o meno a lungo.

Sia Spinoza che Einstein affermano che Dio "è" la natura, in contrapposizione al pensiero che Dio esista al di fuori della natura e che in passato l'abbia creata per poi restare a guardarla e in un giorno futuro (quello della fine del mondo) ad eliminarla. Nessuna delle due tesi è dimostrabile, e ognuno crede in quella che gli conviene.

Ogni essere umano considera (consciamente o inconsciamente) ogni altro come un potenziale o attuale amico o nemico, ovvero come una persona più o meno utile o dannosa per la soddisfazione dei propri bisogni. È sulla base di tali considerazioni che ognuno si comporta in modo più o meno cooperativo o competitivo nei confronti degli altri.

Quasi tutti gli umani escludono a priori che qualcuno possa essere più competente di loro per quanto riguarda la conoscenza della vita, della società, della natura umana, e di conseguenza, la conoscenza di loro stessi. Per questo la conoscenza della natura umana stenta ancora a svilupparsi, e il progresso civile è così lento e precario.

La società consiste essenzialmente in uno scambio di servizi, beni e denari necessari alla soddisfazione dei bisogni primari, regolato da norme imposte da alcuni e trasmesse e apprese consciamente e inconsciamente da tutti i suoi partecipanti. Tutto il resto dovrebbe servire a facilitare in vari modi tale scambio, ma a volte lo ostacola.

Il pensiero sistemico e complesso è caratterizzato dalla non linearità e molteplicità delle relazioni causa-effetto nel senso che le interazioni sono quasi sempre circolari (l'effetto ha una retroazione sulla causa, per cui ogni causa è anche effetto) e multiple (un effetto ha quasi sempre molteplici cause e una causa molteplici effetti.

Chi sfida il suo super-io deve aspettarsi subdole, ostili e morbose reazioni di questo guardiano, messe in atto "a fin di bene" cioè per proteggere la persona dal rischio di essere espulsa dalla comunità. Perciò lo sfidante dovrà essere vigile per riconoscere e respingere ogni tentativo da parte del super-io di boicottare la sua libertà.

Se non capiamo la logica per cui certi eventi accadono, non dobbiamo pensare che essi non seguano una precisa logica. Tutto avviene secondo una logica, anzi, secondo una combinazione di logiche, tranne gli eventi casuali. In realtà anche questi seguono una combinazione di logiche microscopiche, complesse, imprevedibili e non predefinite.

Nel dialogo tra due individui, quando il discorso diventa svantaggioso per uno dei due, lo svantaggiato sente il bisogno di interromperlo, di sminuirlo, di cambiarlo, di deviarlo dall'obiettivo che si proponeva, o di cambiare il significato delle parole usate, e trova ogni possibile giustificazione razionale per la sua tattica diversiva.

Se ognuno di noi continua a comportarsi secondo le proprie abitudini, i cambiamenti nella società saranno determinati dal caso, dalle guerre, dalle migrazioni, dai commerci, dalla globalizzazione, dalle catastrofi naturali, dalla tecnologia e dalla volontà di chi detiene il potere. Non da noi, che ci limiteremo a subirli e a lamentarcene.

Coloro che non si conformano ai costumi della propria comunità sono soggetti ad una paura inconscia dell'isolamento sociale che può essere alleviata solo mediante la partecipazione a riti di appartenenza reali o immaginari. La vita di queste persone oscilla tra l'affermazione delle loro differenze e il senso di colpa per essersi diversi.

Il modo in cui Il filosofo esamina le questioni filosofiche e ne discute dipende dai suoi neuroni, dalla sua psiche, dalla sua forma mentis, dalle informazioni depositate nella sua mente, dai suoi bias ecc. anche se si illude di pensare in modo "assolutamente" vero. Il filosofo che trascura la psicologia è mentalmente zoppo e mezzo cieco.

Quando ci chiediamo se ci conviene fare o non fare una certa cosa non dobbiamo pensare solo al risultato pratico immediato dell'eventuale azione, ma anche al modo in cui essa potrà essere considerata dagli altri. Perché possiamo essere giudicati e valutati per tutto ciò che facciamo, oltre che per ciò che non vogliamo o non sappiamo fare.

A mio parere, l'uomo ha un bisogno genetico di imitare gli altri, e quando non ci riesce abbastanza è preso da ansia o panico. Quando invece ci riesce bene, e gli altri glielo confermano, è felice. In alcuni uomini, però, a causa di una mutazione genetica, il bisogno di imitare è molto attenuato. Si tratta dei rivoluzionari della cultura.

La società è sistematicamente falsa, perché la verità è politicamente scorretta. Infatti non possiamo dire agli altri cosa veramente pensiamo di loro, cosa veramente vorremmo da loro e cosa veramente saremmo disposti (e non disposti) a offrire loro. E siamo talmente abituati a mentire, che finiamo per credere alle nostre stesse menzogne.

La psicoterapia è come imparare a suonare correttamente, leggendo le note, uno strumento musicale dopo averlo per anni suonato male ad orecchio. Si comincia con la teoria, la lettura delle note, e poi ci vogliono tante ripetizioni, tante prove, finché non si disimparano le vecchie cattive abitudini e il suonar bene non diventa automatico.

Riguardo alla “volontà”, per non cadere nell'errore prospettico antropocentrico dobbiamo pensare alla natura com’era prima dell'avvento dell'uomo, e ancora prima dell'avvento dei mammiferi, cioè quando è nata la prima forma di vita sulla Terra. Dov'era allora la volontà? Per me già esisteva e consisteva nel bisogno del gene, di riprodursi.

È fuori discussione che gli esseri umani facciano continuamente delle scelte, da quando sono nel grembo materno. Quello che si può discutere è se le scelte siano volontarie o involontarie, consapevoli o inconsapevoli. In altre parole, è discutibile se chi sceglie sia l'io cosciente o qualche meccanismo automatico, inconscio e involontario.

Purtroppo non conviene dire a una persona che è ignorante, stupida, falsa o cattiva, perché si offenderebbe e reagirebbe aggressivamente. Pertanto viviamo nella paura di giudicare, e di conseguenza rispettiamo la cattiveria, l’ignoranza, la stupidità e la falsità, con tutti i disturbi mentali e i problemi sociali che tale rispetto comporta.

La follia e la stupidità non sono fenomeni binari (per cui uno sarebbe sano o malato di mente, intelligente o stupido), ma fenomeni quantitativi. Intendo dire che siamo tutti, in misura variabile, pazzi e stupidi, chi più, chi meno, a volte di più, a volte di meno. Lo stesso vale per la consapevolezza di essere parzialmente pazzi e stupidi.

Le guerre di tutti i tipi, di tutti i tempi, e a tutti i livelli, hanno ampiamente e chiaramente dimostrato di quanto odio e di quanta distruttività noi umani siano capaci gli uni verso gli altri. Non illudiamoci di essere al sicuro da nuove guerre e da nuovi odii, dato che ancora non abbiamo capito cosa li scatena e come possiamo evitarli.

Spirito: «Uomo, perché hai fatto ciò che hai fatto?» Uomo: «Perché mi è piaciuto farlo.» Spirito: «E perché ti è piaciuto farlo?» Uomo: «Perché mi ha fatto sentire libero dalle costrizioni sociali.» Spirito: «Uomo, pagherai cara questa ribellione! Pensare di liberarsi dalle costrizioni sociali è un’arroganza che non resta a lungo impunita.»

Tra emozione e motivazione c'è un rapporto molto stretto nel senso che l'una condiziona l'altra. Infatti l'emozione consiste in piacere e dolore, e la motivazione consiste nella ricerca del piacere e nell'evitamento del dolore. D'altra parte proviamo piacere quando riusciamo a soddisfare una motivazione, e soffriamo quando non vi riusciamo.

Il tempo consuma e dissolve ogni cosa. Nulla di ciò che abbiamo ottenuto si mantiene nel tempo, se non agiamo per conservarlo o svilupparlo, e comunque un giorno perirà. Nulla è acquisito per sempre. Ciò è vero specialmente per i rapporti umani, i quali vanno rinnovati o trasformati frequentemente, altrimenti deteriorano fino a dissolversi.

Cosa desidero dagli altri? Cosa offro agli altri? Ognuno dovrebbe ogni tanto fare a se stesso queste domande, cercando di rispondere nel modo più sincero, coraggioso, spregiudicato, indiscreto e realistico possibile, anche se politicamente scorretto. Perché le risposte a queste domande costituiscono il nucleo della mentalità di ogni persona.

In un dato momento possiamo essere coscienti di pochissime cose, cioè di pochissime idee, tra tutte quelle di cui potremmo essere coscienti in momenti diversi. Questo è il grande limite della coscienza rispetto all'inconscio, che invece è capace di elaborare a nostra insaputa tutte le idee che abbiamo accumulato nel corso della nostra vita.

Tutti i problemi tipicamente umani hanno una matrice sociale, cioè riguardano i rapporti con gli altri o sono causati dagli altri. Di essi si occupa o dovrebbe occuparsi la psicologia, che pertanto è sempre psicologia sociale. Una psicologia che non si occupa di problemi, o che prescinde dai rapporti sociali non è psicologia, ma neurologia.

Non si può convivere né cooperare senza rispettare delle regole. Il problema è: quali regole, e chi le stabilisce. Ognuno vorrebbe contare il più possibile nella definizione delle regole, ma solo i più potenti contano in tal senso. Di conseguenza ognuno vorrebbe (consciamente o inconsciamente) essere più potente possibile rispetto agli altri.

Dato che non conosciamo la natura né l'origine della nostra coscienza, non possiamo escludere che nel nostro cervello, o nel resto del nostro corpo, esistano, oltre alla coscienza di cui siamo consapevoli, altre coscienze (di cui siamo inconsapevoli) le quali possono essere consapevoli o inconsapevoli della coscienza di cui siamo consapevoli.

L'uomo, a differenza degli altri animali, non ha istinti che possano guidare il suo comportamento in modo affidabile. Perciò l'uomo ha bisogno di essere guidato da altri. Guidare il comportamento umano (proprio o altrui), è difficilissimo. È così che l'uomo non trova miglior soluzione che imitare gli altri o obbedire ad un capo o ad una guida.

Il libero arbitrio non esiste, perché noi scegliamo necessariamente ciò che crediamo soddisfi più e meglio i nostri bisogni, ovvero ciò che più e meglio diminuisca i nostri dolori e aumenti i nostri piaceri. Dolori e piaceri possono essere di vario tipo: immediati e differiti, fisici e logici, realistici e illusori, sensibili e immaginari ecc.

Quando si ha paura di comportarsi in un certo modo diverso dal solito, bisognerebbe distinguere tra la paura degli altri e la paura di se stessi, laddove la seconda è prodotta, dalla prima durante gli anni della formazione. Inoltre, entrambe le paure si fossilizzano a causa di una generica paura del cambiamento delle proprie strutture mentali.

Quanto più un'idea è intelligente e profonda, tanto più difficile è condividerla con altre persone, perché più piccolo è il numero di persone capaci di comprenderla. Per questo le idee più condivise sono le più stupide e superficiali. Tuttavia ogni umano ha un profondo bisogno di condividere idee con altri umani, e soffre quando non ci riesce.

L’individuo senza gli altri, senza una società, senza una cultura, non vale nulla, non conta nulla, non può sopravvivere, non può soddisfare i suoi bisogni e non può essere felice. Noi esseri umani siamo tutti interdipendenti, dall’inizio alla fine della nostra vita. In tal senso, nessuno di noi è libero, se non per brevi intervalli di tempo.

Forse dovremmo evitare di cercare o di creare un codice di condotta per ottenere la felicità. Forse per essere meno infelici possibile conviene in ogni momento cercare di capire cosa il nostro inconscio ci chiede di fare e di pensare, e accontentarlo, a meno che non si tratti di richieste immorali, dannose o pericolose per noi o per gli altri.

L'esistenza di confini politici tra diversi paesi dimostra la tendenza dell'uomo al possesso sovrano, cioè esclusivo, di territori. Infatti due stati sovrani soddisfano il desiderio di sovranità di due persone anziché di una sola. Presumo che, consciamente o inconsciamente, ogni umano vorrebbe essere sovrano del territorio più grande possibile.

La disgrazia dell'umanità è che, normalmente, l'amore che uno desidera ricevere è maggiore di quello che uno è disposto a dare, per cui i conti non tornano e si finisce per litigare o separarsi. A ciò si aggiunge il fatto che l'amore è selettivo, per cui ci sono persone che ricevono tante offerte d'amore e altre che ne ricevono poche o nessuna.

Ogni cosa che facciamo, diciamo e scriviamo (compreso ciò che postiamo nei social network come Facebook) esprime inconsciamente l'identità sociale che assumiamo o desideriamo assumere, la posizione gerarchica, il ruolo e il prestigio che consideriamo giusti per noi e il desiderio che tali assunzioni vengano riconosciute e accettate dagli altri.

Comunemente si crede che l'aggiunta del suono al cinema inizialmente muto e l'aggiunta del colore al cinema e alla TV inizialmente in toni di grigio siano stati grandi progressi per l'umanità. Io credo che questi progressi tecnologici abbiano nuociuto alla capacità di immaginazione e abbiano reso la gente mentalmente più passiva e manipolabile.

Ognuno ha certe abitudini di pensiero, cioè tende a pensare a certe cose piuttosto che ad altre e in certi modi piuttosto che in altri. Per la salute e il successo di una persona, non tutti gli oggetti e i modi di pensare sono ugualmente sani ed efficaci. Dovremmo perciò chiederci, momento per momento: a cosa mi conviene pensare, e in che modo?

L'assunzione di Maria (che il 15 agosto di ogni anno si celebra) è stato, a mio parere, un caso di nepotismo. Infatti, per quanto sappiamo, Maria non aveva meriti particolari oltre al fatto di essere la madre di Gesù. Suppongo che miliardi di altre madri siano state più meritevoli della Madonna, ma non hanno goduto di alcun privilegio religioso.

L'io cosciente comprende tre soggettività: la cognizione, il sentimento e la motivazione (io so, io sento, io voglio). Tutto il resto è oggetto, e un oggetto può essere una macchina. D'altra parte, oggetti e macchine interni ed esterni alla propria persona causano e determinano le proprie cognizioni, i propri sentimenti e le proprie motivazioni.

Questa epidemia è un test d'intelligenza. Sentire le diverse opinioni sulla pericolosità o banalità del virus, sulla sicurezza o nocività del vaccino, sulla legittimità o illegittimità delle misure di contenimento emanate dal governo, sui complotti mondiali per soggiogare e sfruttare la gente, fa capire come certe persone ragionano e sragionano.

Una donna può causare il concepimento di un solo nuovo individuo ogni nove mesi (ad eccezione dei parti gemellari), mentre un uomo può causare il concepimento di più nuovi individui ogni giorno. Questa enorme sproporzione ha importanti conseguenze psicologiche, sociologiche e culturali, specialmente per quanto riguarda le differenze tra i sessi.

La differenza tra un romanzo psicologico e uno non psicologico, è che nel primo l'autore descrive le azioni dei personaggi cercando di spiegare perché esse vengono compiute, cioè in base a quali logiche, a quali programmi. Nel secondo l'autore non fornisce spiegazioni sul comportamento dei personaggi oltre a quelle fornite dai personaggi stessi.

Nella comunicazione tra due persone si nasconde a volte, tra le righe, un messaggio (reale o percepito) che dice "io sono superiore a te, perciò dovresti/devi fare e pensare come dico io". Se tale messaggio viene rifiutato dal ricevente, questo assume automaticamente una posizione difensiva o aggressiva, e la comunicazione può diventare violenta.

Le parole evocano immagini, altre parole e sentimenti. A loro volta le immagini evocano parole, altre immagini e sentimenti. Tali evocazioni sono determinate da associazioni programmate nelle memorie degli individui come effetto delle loro esperienze. Lo studio e il cambiamento di tali associazioni è, o dovrebbe essere, lo scopo della psicologia.

Nessuno può tollerare di essere considerato uno stupido, cioè uno che pensa in modo sbagliato o scarso. Perciò se una persona dice cose che confutano direttamente o indirettamente la nostra visione del mondo, un impulso irrefrenabile di autodifesa ci spinge a confutare gli argomenti di quella persona e/o a svalutare le sue capacità intellettuali.

In teoria, i più esperti di filosofia dovrebbero essere più felici dei meno esperti. Se così non fosse ci sarebbe da chiedersi perché uno dovrebbe interessarsi di filosofia. Si potrebbe, d'altra parte, pensare che le persone meno felici siano le più attratte dalla filosofia, come se questa potesse consolarle o aiutarle a lenire le loro sofferenze.

Nelle riflessioni e nelle discussioni mi pare che manchi generalmente una cosa per me fondamentale: la consapevolezza del fatto che i nostri pensieri non sono volontari, ma pilotati da meccanismi inconsci. Ci si illude di avere un controllo sulle parole da pensare o dire e sulle immagini mentali da vedere, ma questa è, a mio parere, una illusione.

La paura ci rassicura. La paura e il ribrezzo (che è un derivato della paura) ci rassicurano perché ci confinano in spazi familiari e ci scoraggiano dal vivere avventure (pratiche o intellettuali) potenzialmente pericolose. Infatti non c'è nulla di più rischioso che la libertà, e sfidare la paura richiede una certa dose di follia e di incoscienza.

Il passaggio dei mass media dalla modalità "broadcast" (larga diffusione) a quella "on demand" (su richiesta individuale) costituisce una rivoluzione culturale e antropologica di grandissima importanza. È un'occasione da non perdere per liberare l'uomo dalla nefasta influenza dei media controllati dalle autorità politiche, religiose e commerciali.

L'introverso è più lento dell'estroverso perché è meno spontaneo, ovvero perché si chiede più volte, prima di parlare o agire, se ciò che potrebbe dire o fare sia giusto o ingiusto, morale o immorale, appropriato o inappropriato, pertinente o impertinente, bello o brutto, utile o inutile, sicuro o pericoloso, buono o cattivo per sé e per gli altri.

Molto spesso si discute non per conoscere o apprendere, ma per celebrare un piacevole e rassicurante rito di appartenenza sociale. In tal caso le domande sono quasi del tutto assenti (mentre abbondano le risposte a domande che nessuno si cura di fare, illudendosi di conoscere già le risposte). Insomma, tanti punti esclamativi e pochi interrogativi.

Ogni essere umano è un nodo della rete dell’umanità, nel senso che scambia (cioè riceve e trasmette) informazioni con altri umani. Le informazioni che un umano trasmette sono il prodotto di una elaborazione di quelle che riceve, e l’elaborazione dipende dai contenuti e dalle strutture logiche cognitive, emotive e motivazionali della propria mente.

Alcuni pensano che un amore, se non è esclusivo, non è vero amore. Altri pensano, al contrario, che se un amore è esclusivo non è vero amore. Il poliamore propone un amore non esclusivo, ma pur sempre amore. Per qualcuno ciò è impossibile? Chi pensa che ciò sia impossibile non è obbligato a praticarlo, ma è pregato di non calunniare chi lo pratica.

Tra il mio io cosciente e il resto del mondo (compreso il mio inconscio e il resto del mio corpo) c'è una certa relazione, nel senso che, a seconda di ciò che penso e faccio, il resto del mondo reagisce in certi modi nei miei confronti (innescando piaceri e dolori) non casualmente, ma secondo certe logiche (cioè algoritmi) che conosco solo in parte.

Ammettiamo dunque che Dio esista. Ma di quale Dio stiamo parlando? Quello della Bibbia? Quello di Spinoza? Quello di Einstein? Quale altro? Come funziona questo Dio? Ci sono relazioni tra Lui e noi? Ci osserva singolarmente? Ci chiede qualcosa? Ci premia e punisce per ciò che facciamo? Come comunica con noi? Con quale linguaggio e quale vocabolario?

La filosofia si occupa delle ragioni e dei sentimenti della coscienza, la psicologia si occupa delle ragioni e dei sentimenti dell'inconscio. Siccome coscienza e inconscio sono interdipendenti (nel senso che si influenzano reciprocamente), anche la filosofia e la psicologia lo sono, e perciò andrebbero studiate insieme, non come discipline separate.

Non abbiamo il dovere di amare, ma se non amiamo nulla e nessuno, la nostra vita è insignificante, arida, e dolorosa, perché in tal caso nessuno ci amerà. Abbiamo infatti bisogno di essere amati, almeno in una certa misura, ma purtroppo essere amati non è un diritto, anche perché siamo liberi (almeno in teoria) di scegliere chi amare e quanto amare.

Qualcosa nella mente di ogni umano decide momento per momento quali sentimenti egli deve avere verso gli altri: amore, odio, apprezzamento, disprezzo, rispetto, insolenza, attrazione, repulsione, paura, fiducia, diffidenza, colpevolezza, vergogna, superiorità, inferiorità, rabbia, dolcezza, dominazione, sottomissione, ribellione, arrendevolezza ecc.

Gli umani fanno ciò che ad essi piace, o ciò di cui sentono il bisogno, e non fanno ciò che ad essi dispiace, e ciò di cui non sentono il bisogno. La psicologia dovrebbe aiutarci a capire perché a certe persone certe cose piacciono e certe altre cose dispiacciono, e perché sentono il bisogno di certe cose e non sentono il bisogno di certe altre cose.

Ognuno ha le sue particolari risposte cognitivo-emotivo-motivazionali agli stimoli esterni e interni. Gli umani si differenziano soprattutto per tali risposte. Se volete capire una persona, chiedetevi quali siano le sue particolari risposte a certi stimoli, ovvero a certe immagini, idee, parole, situazioni, eventi, domande, richieste, sensazioni ecc.

La vita non è sacra. Se lo fosse, ci sarebbe un'infinità di cose sacre, le une contro le altre, e la sacralità di ciascuna negherebbe quella delle altre che non siano ad essa collegate. Insomma, se tutto è sacro, nulla è sacro. In altre parole, la sacralità di una cosa esclude la sacralità di ogni altra che non sia una sua parte o una sua consorella.

La vita e il mondo sono troppo complessi e misteriosi perché un essere umano possa vivere una vita tranquilla e decidere cosa fare momento per momento con una certa sicurezza. Perciò abbiamo bisogno di inventare un mondo alternativo più semplice e di vivere come se quel mondo inventato fosse vero. È così che funzionano le religioni e certe filosofie.

Così come certi uccelli possono dormire durante il volo, facendo riposare solo una parte del cervello per volta, così forse anche nell'uomo ci sono parti del cervello che periodicamente passano dalla veglia al sonno e viceversa, ovvero dall'attività al riposo, determinando instabilità e incongruenze nella coscienza, nei sentimenti e nel comportamento.

Il problema con la logica aristotelica e il suo principio di non contraddizione è che l'essere è sempre relativo, mai assoluto, per cui, diversamente da quanto affermava Aristotele, una cosa può essere uguale a x e diversa da x allo stesso tempo, o essere uguale a x solo in una certa misura, a seconda del punto di vista, del contesto, del momento ecc.

I conformisti sono tali sia per un bisogno innato di imitazione, comune a tutti gli esseri umani, sia perché la conformità rispetto ai modelli sociali della comunità di appartenenza viene premiata, e la non conformità punita, esplicitamente o implicitamente. Di conseguenza, sentirsi conformi è causa di piacere, e sentirsi non conformi causa di dolore.

Leggere un testo incomprensibile per la maggior parte della gente ha il vantaggio di non farti sentire inferiore agli altri che non lo comprendono. D'altra parte, l'illusione di comprendere qualcosa di insensato ha il vantaggio di farti sentire superiore alla maggior parte della gente che non lo comprendono. Perciò molti trovano un senso dove non c'è.

Il tema dell'etica/morale è scottante perché consciamente o inconsciamente abbiamo tutti (o quasi) paura di essere giudicati immorali, e come tali emarginati. Perciò molti preferiscono non parlarne o liquidarlo citando il famoso "non fare ad altri...". Fare l'esame di coscienza è rischioso e complicato. Per i più è meglio parlare d'altro e fare altro.

Le miserie della nostra società non sono il risultato della lotta tra il bene e il male (vinta dal male), ma di lotte tra stupidità e intelligenze, tra diverse stupidità, tra diverse intelligenze e tra diversi egoismi. In questo quadro si formano alleanze e cooperazioni a fini competitivi. Una cooperazione senza fini competitivi è rara e perciò nobile.

La mente è un sistema che ha come input il potere (cioè la libertà), il dovere (cioé la necessità), l'accadere (cioè il caso), il sentire (cioè il dolore e il piacere) e il rievocare (cioè la memoria), e come output il volere (cioè la scelta). Il suo funzionamento dipende da algoritmi innati e appresi, capaci di modificare se stessi entro certi limiti.

Il piacere può essere attivato dalla diminuzione di una sofferenza, di una paura o di un'ansia. Per esempio, il conformismo e la sottomissione (in ambito sociale o religioso) sono causati dalla paura dell'isolamento sociale o della punizione divina, e sono causa di piacere quando riescono ad alleviare tali paure e ad infondere sicurezza in tali ambiti.

Nel mio inconscio è scritto che se io agisco in un certo modo, una certa persona reagisce in un certo modo, e che se una certa persona agisce in un certo modo io devo reagire in un certo modo. Questa logica può essere cambiata attraverso nuove esperienze o una psicoterapia, D'altra parte una psicoterapia costituisce per il cliente una nuova esperienza.

Noi dobbiamo decidere di volta in volta se comportarci in modo spontaneo, cioè senza pensare a ciò che stiamo facendo né a ciò che vorremmo o dovremmo fare, oppure in modo "ragionato". Nel secondo caso dobbiamo imparare a ragionare in modo efficace rispetto ai nostri bisogni, ai nostri desideri e ai nostri fini, e in questo la filosofia ci può aiutare.

A parer mio, dovremmo imparare a riprogrammare il nostro software, ovvero le nostre risposte cognitivo-emotive, su basi razionali e sentimentali al tempo stesso, ovvero su una ragione al servizio dei sentimenti. Perché i sentimenti sono il fondamento della coscienza e dell'autoregolazione della vita degli animali superiori, come insegna Antonio Damasio.

Quando in una società le risorse indispensabili o desiderabili non sono sufficienti per tutti, e non sono divisibili in parti uguali, chi/cosa decide a chi esse debbano essere attribuite? Estrazione a sorte o meriti? Nel secondo caso, chi giudica i meriti? È possibile scegliere democraticamente chi debba essere escluso dalla distribuzione delle risorse?

È l'inconscio che stabilisce per primo cosa sia per noi conveniente o sconveniente, e ce lo dice scatenando le emozioni di attrazione e repulsione sulla base del suo giudizio, che noi subiamo. Per esempio, per l'inconscio è sconveniente qualsiasi comportamento che rischia di isolarci socialmente, di farci escludere dalla comunità, di farci disapprovare.

La coscienza serve (o dovrebbe servire) al corpo, cioè all'organismo, come qualsiasi altro organo, a partire dalle cellule. Tuttavia una coscienza può impazzire, nel senso che può smettere di servire l'organismo che la ospita, e svilupparsi indipendentemente, come una cellula tumorale, cosa che può condurre a malattie o alla morte dell'organismo stesso.

Ludwig Boltzmann ci ha insegnato che la probabilità che un cambiamento casuale produca un minor ordine è molto più alta della probabilità che esso produca un maggior ordine. In tale prospettiva, una mente (consapevole o inconsapevole) sembra essere l'unica cosa capace di produrre un maggior ordine in un insieme di oggetti materiali, forme o informazioni.

Una persona ha imparato una lingua straniera quando non si chiede più quale sia il significato delle singole parole e frasi che ode, perché tale significato prende forma automaticamente e senza sforzo nella sua mente. Vale a dire quando la comprensione del linguaggio diventa un processo passivo piuttosto che attivo, involontario piuttosto che volontario.

Scrivere un libro implica sfidare intellettualmente sia coloro che hanno scritto libri che esprimono idee diverse, sia coloro che non ne hanno scritto alcuno. Infatti, chiunque dica o scriva qualcosa che non sia ovvio o scontato si pone come uno che, rispetto a quella cosa, la sa più lunga degli altri. In tal senso ogni autore è arrogante e presuntuoso.

Quando si è bambini, gli sforzi per aumentare la propria sapienza vengono premiati dai genitori. Quando si è adulti, gli stessi sforzi vengono ostacolati, talvolta anche puniti, dai coetanei in quanto considerati come tentativi di superare gli altri, di saperla più lunga degli altri, e quindi di conquistare posizioni dominanti, in una società competitiva.

Ogni essere umano è come un computer: ci metti dentro delle idee e lui ne produce come risultato dell'elaborazione di quelle che ci hai messo. Perciò l'intelligenza di un computer e quella di un umano dipendono molto dalle idee che ci metti dentro. Inoltre, computer e umani sono diversi in quanto più o meno veloci e con più o meno memoria, ovvero neuroni.

Dovremmo prendere coscienza del fatto che i saperi diffusi dalle università, dai media e dalle comunità sono inaffidabili e insufficienti (anche se utili in una certa misura) per risolvere i problemi dell'umanità e soddisfare i bisogni umani. Questo non significa che non dobbiamo conoscere tali saperi, ma che dobbiamo farlo con spirito critico e dubbioso.

Da quando esiste, la religione cattolica (come altre) si arroga il diritto di stabilire quando un piacere (come ad esempio quello sessuale) o una violenza (come ad esempio il rogo di una persona o una guerra) siano leciti. Per contro, per i cattolici il dolore e il subire violenze sono sempre leciti, anzi, costituiscono un credito per ottenere il paradiso.

Certe persone, per farsi accettare dagli altri, sono costrette a nascondere la loro autentica personalità, le loro conoscenze ed esperienze, capacità, passioni, ambizioni, debolezze, i loro tormenti, le loro opinioni sugli altri in generale e in particolare sulle persone da cui vorrebbero essere accettati, e a fingere una normalità e affinità a loro aliene.

Per casualità occorre intendere "imprevedibilità", "indeterminabilità", ovvero ciò che non è possibile determinare prima che accada, ma solo dopo, a causa della impossibilità pratica di conoscere e computare le variabili da cui dipendono certi eventi. Per esempio, il particolare miscuglio di geni (50% dalla madre e 50% dl padre) nella riproduzione sessuata.

Tranne poche eccezioni, gli esseri umani non sanno perché fanno ciò che fanno e perché non fanno ciò che non fanno. Se qualcuno glielo chiede rispondono: perché mi piace o non mi piace, perché devo o non devo. Ma non sanno perché certe cose piacciono loro e non altre, perché sentono il dovere di fare certe cose e non altre, e non si preoccupano di saperlo.

Vincono le elezioni i partiti che riescono a far credere alla maggioranza degli elettori di essere i più capaci e disposti a soddisfare i loro bisogni, desideri e aspettative. Ciò è tanto più facile quanto meno istruiti sono gli elettori. La democrazia, pur essendo la forma di governo meno peggio che abbiamo conosciuto, è dunque la dittatura dei manipolati.

La vita umana è caratterizzata dalla ricerca del piacere e dalla fuga dal dolore (fisici o mentali). Il piacere e il dolore possono essere presenti o immaginari. L'immaginazione del piacere è piacevole, così come l'immaginazione del dolore è dolorosa. Immaginare una certa situazione piacevole o dolorosa è al tempo stesso ricordarne e prevederne una simile.

In un dato momento possiamo essere coscienti di pochissime cose, cioè di pochissime idee, tra tutte quelle di cui potremmo essere coscienti in momenti diversi. Questo è il grande limite della coscienza rispetto all'inconscio, che invece è capace di considerare e di elaborare a nostra insaputa tutte le idee che abbiamo accumulato nel corso della nostra vita.

Un essere vivente senziente fa ciò che fa per sentire piacere o per evitare di sentire dolore (piacere e dolore presenti o previsti, cioè sentiti realmente o immaginati). Tuttavia egli generalmente ignora i motivi per cui certe situazioni gli procurano piacere o dolore. La conoscenza di tali motivi (o motivazioni) dovrebbe essere l’oggetto della psicologia.

La realtà è un multifenomeno, ovvero un'insieme, in parte ordinato e in parte caotico, di innumerevoli fenomeni, molti dei quali interdipendenti. Dato che una mente può cogliere solo una minima parte dei fenomeni e delle loro interazioni, dovremmo mostrare una maggiore umiltà intellettuale, ma purtroppo la mente non conosce i suoi limiti, e si sopravvaluta.

Il processo di individuazione non dovrebbe essere finalizzato a differenziarsi dagli altri (anche se ciò accade inevitabilmente in una certa misura) ma a trovare condivisioni alternative rispetto a quelle native, più favorevoli alla soddisfazione dei propri bisogni. In altre parole individuarsi dovrebbe consistere nel trovare nuove e più favorevoli affinità.

Il guaio del conformismo non è tanto il fatto che i conformisti siano tali (a loro buon diritto), ma che siano ostili ai non conformisti a prescindere da ciò che questi propongono. Probabilmente i conformisti si sentono inconsciamente sotto accusa da parte dei non conformisti, anche quando non è il caso, e per questo provano antipatia o timore verso di loro.

Giustificare le sofferenze degli innocenti mediante la credenza nella reincarnazione, per cui le sofferenze attuali sarebbero la pene per colpe commesse nelle vite precedenti è un detestabile imbroglio che ostacola il progresso intellettuale e civile, il cui scopo principale dovrebbe essere quello di alleviare le sofferenze umane, non quello di giustificarle.

La mente chiese al resto del corpo: "Come posso servirti?" Il resto del corpo rispose: "Resta in ascolto degli ordini che ti comunicherò mediante il piacere e il dolore; nel frattempo esplora la natura, studia la cultura, cerca la saggezza, conoscimi, impara a giocare, fammi giocare con gli altri, gioca con te stessa, divertiti, fammi divertire e proteggimi."

La capacità critica è la capacità di rilevare incongruenze, discrepanze, contraddizioni, illogicità, inganni, illusioni, mistificazioni, dissimulazioni, ipocrisie nei discorsi e nei comportamenti di esseri umani. Si tratta di una dote innata legata all'intelligenza, che può essere incentivata o disincentivata, promossa o inibita mediante un'educazione ad hoc.

L'uomo tende ad obbedire ai suoi simili, ovvero a fare quanto gli viene richiesto. Il motivo di questa tendenza, a mio parere, si trova nel bisogno di interazione. In quanto animali sociali, ovvero interdipendenti, abbiamo bisogno (un bisogno primario, ovvero genetico) di interagire frequentemente con altri umani e l'obbedienza è un ottimo tipo di interazione.

La collage-terapia è un metodo psicoterapeutico (affiancabile a una psicoterapia basata su qualsiasi teoria o scuola) in cui il paziente, con o senza l'aiuto del terapeuta, costruisce un collage dinamico (sempre aggiornabile ed espandibile, su carta o mediante un computer) in cui sono rappresentate concettualmente le sue problematiche, con parole e/o immagini.

Stiamo attenti a ciò che diciamo, perché dalle nostre parole gli altri si faranno un'idea più o meno vera o falsa, secondo i loro paradigmi, di chi siamo, chi crediamo di essere, come li giudichiamo e delle nostre intenzioni. C'è sempre il rischio di passare per arroganti, narcisisti, nemici, ignoranti, sciocchi, ingenui, perdenti, falsi, incoerenti, pazzi ecc.

Nessuna cosa è buona sempre. Ciò che oggi è buono, domani sarà noioso o insufficiente, e perciò non sarà ripetuto nella stessa forma o quantità, fatta eccezione per i riti, i comandamenti morali e le tradizioni popolari, in quanto forme imposte dalla comunità. Siamo dunque condannati a cercare continuamente nuove forme o maggiori quantità di bontà e di piacere.

Noi non viviamo, ma siamo (veniamo) vissuti. Non siamo soggetti, ma oggetti, vettori e replicatori di vita. Non siamo nati per nostra scelta, e cesseremo di vivere quando le leggi della natura lo determineranno. Possiamo decidere se accettare o rifiutare il nostro destino, ma si tratta di una scelta obbligata dal dolore che il rifiuto non farebbe che aumentare.

Mentre gli animali di una stessa specie hanno la stessa visione del mondo (e di conseguenza gli stessi valori e interessi) gli esseri umani (dotati di capacità di astrazione simbolica e influenzati dalle diverse culture e subculture di appartenenza) hanno visioni del mondo, valori e interessi molto diversi, come se fossero animali appartenenti a specie diverse.

L'io chiese all'usciere dell'assemblea dei dèmoni riunita in seduta segreta: "Cos'hanno deciso che io faccia?". L'usciere rispose: "Ci sono questi ordini, alcuni sono contrastanti, scegli tu quali eseguire, quando e in quale misura. Come sempre, sarai ricompensato col piacere quando avrai successo e punito col dolore quando fallirai nell'eseguire ciascun ordine.

A differenza dell scienze naturali, dove la ricerca del vero è essenziale, nelle scienze umane e sociali quello che conta non è la verità, ma l'effetto delle idee sui sentimenti, ovvero sulla soddisfazione dei bisogni umani. Pertanto diffido dei filosofi che proclamano verità, mentre apprezzo quelli che parlano di sentimenti, bisogni e strategie per soddisfarli.

Gli animali nutrono e proteggono i loro piccoli senza chiedere nulla in cambio, e mostrano loro, con l'esempio, come difendersi e come procurarsi il cibo. Gli umani, invece, oltre a proteggere e a nutrire i loro piccoli, insegnano loro (con le buone o con le cattive maniere) ad obbedire ai genitori, a conformarsi ai loro costumi e a credere alle loro narrazioni.

Ogni visione del mondo è una mappa cognitiva, emotiva e volitiva, che si è sviluppata a seguito delle particolari esperienze del soggetto. In questa mappa, ad ogni oggetto o idea riconoscibile dal soggetto sono associati collegamenti con certi altri oggetti o idee, certi sentimenti più o meno piacevoli o dolorosi, e un’attrazione o repulsione più o meno intensa.

Ogni umano, consciamente o inconsciamente, vorrebbe essere libero di fare qualunque cosa gli piaccia fare, senza limiti, e al tempo stesso, per la propria sicurezza e per una convivenza pacifica e produttiva, vorrebbe limitare la libertà altrui. Il mancato riconoscimento di uguali diritti e doveri a tutti gli esseri umani è un problema fondamentale dell'umanità.

La gente comune pensa che il comportamento dell'uomo dipenda solo dalla sua volontà, ovvero da una buona o cattiva volontà, da una volontà giusta o sbagliata, e che per migliorare i rapporti umani sia sufficiente volerlo. Non capisce che la volontà non è autonoma ma è il risultato di logiche consce e ancor più inconsce, difficilmente controllabili e modificabili.

Ci hanno insegnato che Gesù è il nostro salvatore. Su questo avrei le seguenti domande che rivolgo soprattutto ai credenti:
1) Da cosa ci avrebbe salvato? 2) Ci ha davvero salvati o il salvataggio è fallito? 3) Non avrebbe potuto salvarci in un altro modo, ovvero senza farsi massacrare? 4) Chi ha voluto il suo sacrificio? 5) Chi ha beneficiato del suo sacrificio?


A mio avviso le dicotomie non esistono in natura, se non nella mente degli esseri viventi. Sono, a mio avviso, determinate dai limiti dell'attenzione e quindi del pensiero cosciente. Attenzione che può essere diretta simultaneamente solo in pochissime direzioni (credo meno di cinque, più spesso una o due) rispetto all'infinità di direzioni teoricamente possibili.

Cos'è un essere umano? Se lo chiedessimo ad ogni essere umano oggi vivente credo che la maggior parte di noi non saprebbe cosa rispondere e gli altri darebbero risposte tutte diverse. A mio parere, Il fatto che non ci sia un generale consenso sulla natura umana è una disgrazia per l'umanità. Tuttavia è meglio il dissenso che un consenso su idee false e oppressive.

L'analisi dei rischi epidemiologici è materia specialistica complessa e richiede conoscenze e capacità che i non specialisti non possiedono. Inoltre vi sono componenti psicologiche, sociologiche e politiche di cui tener conto. Coloro che pensano di saper calcolare i rischi meglio del governo (con il suo comitato tecnico-scientifico) sono, a mio avviso, pericolosi.

Per aumentare e mantenere i propri beni (materiali e immateriali) e quelli della propria comunità, occorre investire le proprie risorse (materiali e immateriali) in imprese vincenti e disinvestirle da imprese perdenti (in senso pragmatico). Questo vale per il denaro, i rapporti sociali, le ricerche scientifiche, filosofiche, psicologiche, il bene dell'umanità ecc.

La maggior parte delle interazioni umane consiste in rituali di approvazione reciproca, il cui scopo è soddisfare il profondo bisogno di essere approvati presente in ogni umano. Questi rituali si basano su un tacito accordo per cui io approvo te e in cambio tu approvi me. Infatti in questi rituali ogni gesto costituisce una implicita dimostrazione di approvazione.

Non appena A sospetta che B sia suo nemico, A diventa nemico di B, e perde ogni obiettività nel giudicarlo. Da quel momento A si arma contro B e il suo bias cognitivo trova in B ogni possibile colpa per dimostrare l'inimicizia di B verso A e giustificare quella di A verso B. Questo atteggiamento è reciproco, e dà luogo ad uno scambio di calunnie e di colpi bassi.

Ogni idea di una persona è contestualizzata nella visione del mondo della persona stessa, la quale dà alle parole che usa per esprimere la sua idee un significato soggettivo, che dipende anch'esso dalla propria visione del mondo. Ne consegue che due persone con visioni del mondo molto diverse faticano a comprendere le idee l'una dell'altra, e raramente vi riescono.

Mai come nella nostra epoca siamo stati liberi politicamente, moralmente e tecnicamente, ma la maggiore libertà (conquistata o ottenuta gratuitamente) ci ha reso più individualisti e soli, e sta disgregando la società, perché non ci sentiamo più obbligati ad unirci e organizzarci per un fine comune, per combattere uno stesso nemico o semplicemente per sopravvivere.

L'intelligenza non è una proprietà singolare, ma si può essere diversamente intelligenti in diversi contesti. In altre parole, ad esempio, una persona può essere superintelligente in un contesto A e imbecille in uno B, laddove un contesto è una particolare configurazione di idee a cui sono associate particolari risposte emotive e motivazionali, oltre che cognitive.

Se amare è un atto involontario, allora non c'è nessun merito nell'amare e nessun demerito nel non amare, come nell'amore materno caratteristico di molte specie animali. Tuttavia l'amore può essere volontario, ovvero deciso razionalmente, forzato, non spontaneo, non sentito, simulato, agito ad arte per ottenere la benevolenza dell'amato, ovvero per acquisire meriti.

Non possiamo non pensare, ma possiamo pensare a diverse cose e in diversi modi. Dai nostri pensieri dipende il nostro benessere nell'immediato e in tempi successivi. Perciò è importante scegliere opportunamente a cosa pensare e in che modo. Per esempio, un modo di pensare che potrebbe essere utile è quello di farsi delle domande su ciò che si vede, si sente e si fa.

Qualunque cosa una persona faccia o dica, non faccia e non dica, il modo in cui si veste e non si veste, i luoghi che frequenta e non frequenta, ecc. implicano messaggi non verbali che rivelano (a chi sa leggerli) le sue appartenenze, i suoi gusti, le sue idee, i suoi principi morali, i suoi interessi, le sue intenzioni, le sue paure, i suoi limiti, sue libertà ecc.

Uno dei fattori di coesione dei gruppi umani è la mutua approvazione tra i suoi componenti. Siccome ognuno ha bisogno di approvazione, ci si accorda tacitamente in modo da approvarsi l'un l'altro. In questo modo ci guadagnano tutti. Il prezzo da pagare per questa fonte di soddisfazione è la rinuncia alla capacità critica, ovvero la cecità ai difetti propri e altrui.

La vita sociale consiste nel continuo confrontarsi di volontà individuali, più o meno concordanti o discordanti, convergenti o divergenti, conflittuali o consensuali. Volontà che si affermano o si ritirano attraverso battaglie e compromessi, alleanze e opposizioni, cooperazioni e competizioni, intese e fraintendimenti, e negoziazioni più o meno pacifiche o violente.

Non esistono cause prime: ogni causa è conseguenza di una o più altre cause. L'uovo è prodotto dalla gallina, e la gallina è prodotta dall'uovo. La società è formata dagli individui, e gli individui sono formati dalla società. L'io cosciente è influenzato dall'inconscio, e l'inconscio è influenzato dall'io cosciente. La natura è piena di relazioni causali circolari.

Una mente non può esistere senza una corpo. Infatti la mente è un organo del corpo di cui fa parte, ed è al suo servizio. Similmente, una coscienza non può esistere senza una mente. Infatti, la coscienza (cioè l'io cosciente), è un organo della mente di cui fa parte. Di conseguenza, l'io cosciente (cioè la coscienza) è un sotto-organo del corpo ed è al suo servizio.

Un crocifisso esposto in un luogo pubblico equivale a un manifesto di un partito politico. Fa pubblicità e proselitismo per una certa visione del mondo (creazionista e antiscientifica), una certa morale e una certa politica. Ti piacerebbe che in un'aula scolastica frequentata dai tuoi bambini fosse affisso alla parete il manifesto di un partito politico a te avverso?

I computer non viventi sono estensioni di menti umane, come qualsiasi altro oggetto o forma culturale (che oggi chiamiamo "meme"). Infatti non esistono computer non viventi che non siano stati prodotti dall'uomo. I computer viventi sono invece i sistemi nervosi di piante e animali ottenuti per selezione naturale o per selezioni e modifiche genetiche operate dall'uomo.

Un individuo che non riesce a soddisfare i suoi bisogni soffre. Chi si occupa della soddisfazione dei miei bisogni? In quale misura mi occupo della soddisfazione dei bisogni altrui? Se io non mi occupo della soddisfazione dei bisogni altrui, perché qualcuno dovrebbe occuparsi della soddisfazione dei miei? I conti non tornano e per questo la sofferenza è molto diffusa.

Il piacere conferito da un oggetto può essere dovuto non tanto alle sue caratteristiche peculiari, ma alla sua valenza sociale, cioè al fatto che il soggetto si sente parte di una comunità che apprezza quel tipo di oggetto. È infatti difficile distinguere il piacere emanato da un oggetto dal piacere di condividere con altre persone l'apprezzamento dell'oggetto stesso.

Ogni essere umano ha bisogno di celebrare periodicamente rituali di condivisione con altri umani. Non importa ciò che viene condiviso (vanno bene anche cose false o senza senso) purché ci sia condivisione. Si può partire da una persona e cercare cose che possono essere condivise con essa, oppure partire da una cosa e cercare persone con cui essa può essere condivisa.

È interessante osservare come la questione dell'esistenza di Dio e della validità/invalidità del pensiero religioso siano oggetto di discussioni lunghe e appassionate tra due campi avversi. È una faccenda che sta molto a cuore sia dei credenti che dei non credenti, perché ne va della loro reputazione e autostima, della loro posizione nella gerarchia dell'intelligenza.

Quando pensiamo dovremmo pensare che il nostro pensiero è estremamente limitato rispetto alla complessità della realtà sia esterna che interna, delle quali il pensiero può afferrare solo pochissimi aspetti. Quindi non solo dobbiamo esercitarci all'autocritica come persone, ma dobbiamo ricordarci di criticare il nostro stesso pensiero in quanto insufficiente per natura.

Per quanto riguarda la tecnica sono previsti i seguenti ruoli: utente, tecnico, tecnologo, tecnocrate. Poi ci sono gli oppositori, che considerano la tecnica un pericolo per l'umanità. Ho il sospetto che questi ultimi odino la tecnica perché non sono abbastanza intelligenti per capire come si usa, giacché ogni tecnica richiede un certo apprendimento e un certo intuito.

La mente può essere considerata come una rete di idee interconnesse, e il pensiero come una concatenzazione di idee, cioè un percorso attraverso i nodi della rete. Quando pensiamo, visitiamo tali nodi uno alla volta, e dopo aver visitato un certo nodo, ne visitiamo un'altro scelto automaticamente (non sappiamo come, né da chi) tra quelli direttamente collegati ad esso.

Quando ero bambino nessuno sentiva la mancanza di uno smartphone, nessuno ne aveva bisogno, e a nessuno veniva in mente che uno smartphone potesse renderci più felici o alleviare le nostre sofferenze. E così è stato. Infatti lo smartphone, in generale, non ci ha reso più felici né ha alleviato le nostre sofferenze anche se ha facilitato la soluzione di qualche problema.

Il pensiero ecologico consiste nel considerare la vita come risultato di interazioni tra esseri viventi a tutti i livelli, a partire dalle cellule. Attraverso queste interazioni vengono scambiate informazioni, sostanze ed energie necessarie alla vita, le quali vengono prodotte, espresse, percepite ed elaborate secondo programmi variabili presenti in ogni essere vivente.

Un problema delle facoltà universitarie di filosofia è che si chiede agli studenti di apprendere le idee degli autori più noti della storia della filosofia evitando di esprimere un giudizio critico (di approvazione o disapprovazione) su di esse. Il risultato è che ci sono studiosi che non osano, nemmeno dopo aver ottenuto la laurea, criticare le idee di alcun filosofo.

L'uomo cerca un senso in ogni accadimento, e lo trova anche in fatti che non hanno alcun senso in quanto casuali, cioè imprevedibili per qualsiasi mente. Infatti molte persone non credono nella casualità, e ne hanno orrore, come hanno orrore di tutto ciò per cui non trovano un senso, temendo che tutto ciò che appare loro senza senso abbia uno sconosciuto senso malefico.

Agli stolti interessa chi ha più successo, ovvero chi è considerato più forte, più bello, più capace, per ammirarlo, imitarlo, screditarlo, invidiarlo o servirlo, trascurando tutti gli altri. Ai saggi interessa ciò che di forte, bello e costruttivo c'è in ogni essere umano, anche in coloro che non hanno ancora avuto successo e quelli che probabilmente non lo avranno mai.

Psicologia del sospetto è il nome che vorrei dare alla psicologia che più mi interessa, quella che studia le vere motivazioni del comportamento umano a dispetto di quelle che gli umani affermano, che sono quasi sempre false, mistificate, incomplete, fuorvianti, deformate ecc. per nascondere la meschinità e la miseria di quelle vere, che sono ben nascoste nell'inconscio.

A mio parere, sin dalla nascita, con i propri comportamenti, ognuno cerca, consciamente o inconsciamente, di influenzare i comportamenti altrui a proprio piacimento, per soddisfare i propri bisogni e desideri. Se faccio o non faccio, dico o non dico certe cose, come reagiranno gli altri versi di me? Questa è la domanda fondamentale su cui la nostra psiche si è costruita.

Noi umani possiamo pensiamo matematicamente in quanto siamo in grado di usare espressioni mentali con incognite che indicano categorie, e che possono essere sostituite con persone o cose particolari. Per esempio, posso dire "io vorrei fare la cosa y con x", dove x può essere "Mario", "Giulio", "Carla", "Laura" ecc. e y può essere "parlare", "lavorare", "viaggiare", etc.

Se il mio interlocutore non mi capisce ci possono essere varie possibili cause, anche concomitanti, come le seguenti:
1) mi sono espresso male;
2) ho detto cose false o assurde;
3) il mio interlocutore non è abbastanza intelligente o istruito per capirmi;
4) il mio interlocutore mi detesta;
5) il mio interlocutore non mi ascolta o mi ascolta solo in parte.


La vita di qualsiasi essere vivente è basata sull'immanenza di certi bisogni nell'essere stesso, e sulla loro soddisfazione. In altre parole, per vivere, un essere ha bisogno di bisogni da soddisfare e di soddisfarli, a tutti i livelli del suo organismo, da quello molecolare e cellulare, fino a quello, nell'uomo, dell'io cosciente. La morte è infatti assenza di bisogni.

Gli esseri umani vengono giudicati da altri umani (e di conseguenza premiati o puniti), non solo per le loro azioni e non azioni, ma anche per certi loro pensieri e sentimenti, e per l’assenza di certi pensieri e sentimenti. Ciò avviene con pensieri e sentimenti, non-pensieri e non-sentimenti, espressi esplicitamente o implicitamente, volontariamente o involontariamente.

Ogni cultura è fatta da umani per altri umani, per informare, formare, organizzare, regolare, limitare, sottomettere, comandare, manipolare, sfruttare, ingannare altri umani. Le culture si differenziano per i gradi di libertà che permettono agli umani e per la quantità e la qualità dei loro inganni e delle loro violenze verso chi non rispetta le regole da esse stabilite.

In ogni momento, in ogni umano, l'inconscio sceglie un insieme sociale a cui appartenere e il ruolo da assumere in esso. Allo stesso tempo l'inconscio comanda l'esecuzione di qualche rituale che caratterizza quell'insieme e quel ruolo. Infatti ogni umano ha un bisogno innato di appartenenza sociale, che può essere soddisfatto solo attraverso l'esecuzione di certi rituali.

È come se ogni umano, vivendo, producesse un film, un romanzo, una storia in cui sono coinvolti, insieme a sé stesso, tutti gli altri, con ruoli più o meno importanti. A ciascuno le storie altrui sono più o meno gradite in funzione della parte che vi ha. E allora ognuno dovrebbe chiedersi rispetto ad ogni altro: che ruolo ho nella sua storia? Che ruolo ha nella mia storia?

Se partiamo dal pregiudizio che una certa persona sia buona, siamo inclini ad interpretare tutto ciò che essa dice in senso benigno e, viceversa, se pensiamo che una persona sia cattiva, tendiamo ad interpretare in senso maligno tutto ciò che essa dice. È ciò che avviene, per esempio, nelle religioni, dove si parte dal pregiudizio che le sacre scritture siano buone e vere.

In molti casi le donne competono per gli uomini più potenti, e gli uomini per le donne più belle (nei limiti di ciò a cui possono realisticamente aspirare). Accade anche che una donna cerchi un uomo forte, ma non tanto forte da non farsi dominare almeno in parte da lei, e che un uomo cerchi una donna bella, ma non tanto bella da essere desiderata da uomini più competitivi.

Quando si parla di "traumi" infantili si intendono momenti traumatici, cioè eventi particolari, che avrebbero conseguenze gravi nello sviluppo psichico degli interessati. A tal proposito io ritengo che siano generalmente molto più importanti e determinanti (nel bene e nel male) le situazioni abituali in cui un bambino vive, più che certi eventi particolari a cui partecipa.

Un essere umano non può vivere senza continuamente obbedire a delle leggi naturali e sociali. In tal senso, il libero arbitrio consiste nella scelta delle autorità (biologiche, intellettuali politiche, morali, estetiche, religiose, ecc. ) a cui obbedire, a cui sottomettersi. Il piacere è il premio per l'obbedienza, il dolore il castigo per la disobbedienza a tali autorità.

Ogni essere umano può contribuire alla soddisfazione dei bisogni di qualcun altro. Tuttavia non ha il dovere di farlo, né il diritto di ricevere contributi in tal senso, al di fuori di quanto stabilito nelle leggi dello stato di cui è cittadino. D'altra parte ogni essere umano ha il diritto di scegliere le persone che desidera soddisfare e il modo e la misura in cui farlo.

Sulla Terra ci sono miliardi di persone. Non possiamo seguire né con gli occhi, né col pensiero le vite di tutti, la maggior parte delle quali sappiamo essere, a dir poco, miserabili. Dirigiamo allora la nostra attenzione dove la vista ci dà più piacere e meno dolore, e ci dimentichiamo dei più sventurati. Infatti la loro vista ci rattrista e noi non vogliamo essere tristi.

Una donna che si fa bella, lo fa per donare agli altri (specialmente agli uomini) la sua bellezza affinché ne godano, oppure per rendersi attraente, ovvero per aumentare il suo potere di attrazione e legame sugli uomini o il suo valore nella borsa della formazione delle coppie? Altrimenti per quale altro motivo potrebbe farlo? Non credo che lo faccia per piacere a se stessa.

Il comportamento di ogni essere vivente è determinato da leggi fisiche e da logiche mentali. Le prime sono immutabili, le seconde mutabili, pur essendo soggette alle prime. Infatti una logica mentale non può cambiare in modo totalmente libero, ma solo entro certi margini di libertà determinati da certe leggi fisiche. In altre parole, ogni libertà è limitata da leggi fisiche.

Il disaccordo tra due persone non dipende quasi mai da errori di logica o contraddizioni nelle argomentazioni di una delle parti o di entrambe, ma da differenze nei punti di vista, ovvero sentimenti, valori, presupposti, definizioni e paradigmi cognitivi rispetto ai quali vengono sviluppati i ragionamenti. Pertanto si può ben dire che ognuno ha ragione dal suo punto di vista.

È molto difficile conoscere le vere cause dei nostri piaceri e dolori. Su questo tema è facile ingannarsi e ingannare gli altri, anche per le implicazioni etiche insite nelle cause dei nostri sentimenti. Potremmo infatti godere di situazioni in cui il nostro comportamento è qualificabile come immorale, o soffrire per non poter realizzare obiettivi qualificabili come immorali.

La vita è per lo più una prigione e una schiavitù. Siamo infatti tutti prigionieri e schiavi dei nostri corpi, dei nostri schemi mentali e delle nostre comunità, con pochi margini di libertà, come la possibilità di trasformare o sostituire schemi e comunità. Anche la sensazione di indipendenza che a volte proviamo è un effetto della nostra cattività, come ogni altra illusione.

La psicologia dovrebbe studiare le logiche consce e inconsce con cui un essere umano si relaziona e interagisce con gli altri, con se stesso e con il resto del mondo, per soddisfare i suoi bisogni e i suoi desideri. La psicoterapia dovrebbe fornire ai suoi utenti strumenti pratici e consulenza per migliorare le logiche di soddisfazione dei propri bisogni e dei propri desideri.

In questi giorni sto riflettendo sulle relazioni tra morale, competizione, conflitto, reazioni aggressive ecc. La buona gestione degli inevitabili conflitti (compresi quelli cognitivi) è importante per la buona vita. A mio parere, per ben gestire un conflitto bisogna salire di livello logico e ragionare in termini metaconflittuali. Rinunciare a confliggere non mi sembra utile.

Ci sono fenomeni sociali per capire i quali è necessario un certo grado di intelligenza e di cultura. Ma se diciamo a una persona che non è abbastanza intelligente e/o colta per capire certi fenomeni, questa si offende. Così, per non offendere nessuno, lasciamo che ognuno si illuda di poter capire tutto ciò che capiscono gli altri per quanto riguarda i rapporti interpersonali.

Ogni umano può, in una certa misura e in certe condizioni, soddisfare e/o frustrare ogni altro umano, ma non tutti gli altri umani. Deve decidere chi soddisfare e chi frustrare, in quale misura e in quali modi, e cosa fare e cosa non fare per ottenere soddisfazioni ed evitare frustrazioni da parte degli altri. Questa proposizione potrebbe costituire il fondamento di un'etica.

La vita è essenzialmente un fatto riproduttivo. Infatti si può dire che è vitale ciò che si riproduce, non solo in senso genetico, ma anche in senso culturale. Intendo il caso in cui le idee o il comportamento di un individuo vengono appresi (ovvero riprodotti) da un altro. Attraverso questa riproduzione culturale il comportamento di un individuo influenza la vita di un altro.

Il padrone ha bisogno del servo, il servo del padrone, il maestro dell'allievo, l'allievo del maestro, il produttore del consumatore, il consumatore del produttore, il venditore del compratore, il compratore del venditore, il carnefice della vittima, la vittima del carnefice, il vincitore del perdente, il perdente del vincitore, il pastore del gregge, il gregge del pastore ecc.

Gli ignoranti, specialmente se dispongono di libertà e di mezzi economici, vincono politicamente sui sapienti perché i primi sono uniti dalle loro comuni ignoranze e falsità, mentre i secondi sono divisi dalle differenze dei loro saperi. Perciò non è sempre positivo il fatto che in una società vi siano tante visioni e cognizioni del mondo e della natura umana non condivise.


Mi pare che il sesso sia un tema di grande interesse, sul quale quasi tutti hanno opinioni piuttosto decise e altrettanto decise reazioni emotive più o meno positive. Io suppongo che ciò sia dovuto ad una prevalente frustrazione sessuale. Intendo dire che la maggior parte della gente nella nostra società non ha abbastanza rapporti sessuali in senso quantitativo e/o qualitativo.

Per non mettere in difficoltà il nostro interlocutore ed evitare di essere considerati arroganti, conviene nascondere le parti migliori di noi stessi, le nostre conoscenze, i nostri giudizi, le nostre opinioni, i nostri principi morali, le nostre differenze, le nostre abilità, le nostre superiorità e mostrare di noi solo ciò che l'altro può tollerare ed è in grado di apprezzare.

Un essere umano non può ignorare gli altri, perché dipende da loro. Può scegliere le persone con cui interagire, ma non può fare a meno di interagire con qualcuno, né può ignorare le esigenze delle persone con cui interagisce. Il suo comportamento è dunque un compromesso tra le proprie esigenze e quelle delle persone con cui ha scelto di interagire o con cui è costretto a farlo.

Conoscere una cosa è possibile in due forme: esternamente e internamente. Nel primo caso si tratta di scoprire di quali sistemi la cosa fa parte e come interagisce con le altre parti di ciascuno di tali sistemi. Nel secondo caso si tratta di vedere la cosa come sistema essa stessa, ovvero come insieme di parti che interagiscono, e di individuare tali parti e le loro interazioni.

Il motivo principale per cui io ritengo che sia necessario riunificare la filosofia e la psicologia è che le speculazioni filosofiche sono prodotte da menti umane, con i loro limiti, i loro condizionamenti, i loro sentimenti e i loro bias, di cui le stesse speculazioni dovrebbero tenere conto, specialmente per quanto riguarda la nozione di "valore" nelle sue diverse applicazioni.

Mente, psiche, anima, spirito, sono la stessa cosa, ovvero sinonimi. Sono il software della vita. Esso può essere in tutto o in parte copiato da un vivente ad un altro e scritto in opere letterarie e artistiche, le quali non sono altro che simulazioni parziali della vita e dei rapporti umani. Lo scopo di tali opere è quello di facilitare la costruzione di paradigmi di interazione.

L'idea dell'inferno è molto più concreta e viva di quella del paradiso. Immaginare l'inferno, con le fiamme, i dolori, le torture, è molto più facile che immaginare il paradiso, dove non si sa di cosa si dovrebbe godere non essendoci più alcunché di fisico. Di conseguenza credo che nella storia delle religioni l'idea dell'inferno sia stata molto più efficace di quella del paradiso.

Ogni conoscenza è tautologica, cioè si riferisce ad altre conoscenze, senza le quali è impossibile. Per esempio, per conoscere il tempo abbiamo bisogno di conoscere lo spazio e viceversa e non credo che 'conosceremo' mai lo spazio/tempo come entità unica. Anche i concetti di finito e infinito sono tautologici, perché l'uno può essere definito solo in relazione (negazione) all'altro.

Quando ero giovane, parole come tipologia, problematica e metodologia erano di uso raro e specialistico. Oggi quasi tutti le usano come sinonimi di tipo, problema e metodo. Suppongo che pochi conoscano le rispettive differenze di significato e che si sia trattato di un fenomeno imitativo a partire da qualcuno che usava certi termini piuttosto che altri per farsi credere più erudito.

Credere è anche un mezzo per appartenere ad una comunità, soddisfacendo così uno dei più importanti bisogni umani. Infatti, credendo in certe sedicenti verità si appartiene automaticamente alla comunità di coloro che credono nelle stesse verità. Ma non debbono essere verità ovvie, altrimenti sarebbe come appartenere all'umanità in generale, cosa poco utile ai fini della solidarietà.

Definirei il sacro come tutto ciò che viene considerato un fattore assoluto di coesione sociale. In tal senso il sacro è superiore ad ogni individuo, e non può essere relativizzato, né analizzato, né messo in discussione, né manipolato. Il sacro esige rispetto assoluto e incondizionato, come una divinità da cui dipende la sopravvivenza della comunità e perciò degli stessi individui.

Ogni umano vorrebbe gli altri sottomessi a sé, ai propri interessi, ai propri dèi o ai propri principi morali e accusa di arroganza, ignoranza, stupidità, egoismo, asocialità, insensibilità o malvagità chi non si sottomette. D'altra parte, senza la sottomissione a qualcuno o a qualche regola morale condivisa, la cooperazione durevole tra esseri umani sarebbe praticamente impossibile.

Al "so di non sapere" socratico preferisco un più realistico e smaliziato, meno ingenuo e meno ipocrita "so di essere arrogante". Il problema non è l'arroganza, ma ignorare di essere arroganti o credersi umili. Perché ognuno di noi sa di sapere qualcosa di più e meglio di qualcun altro e, in tal senso, è arrogante. Di conseguenza, ogni insegnamento o consiglio è un atto di arroganza.

Ogni essere vivente è sempre intento a scegliere, selezionare, decidere cosa fare, cosa pensare, cosa prendere, cosa lasciare momento per momento, per meglio soddisfare i propri bisogni, secondo i propri algoritmi. A volte la scelta è indecisa o indifferente, e per superare il tormento del dubbio si può decidere di affidarsi al caso o di far scegliere per noi un altro essere vivente.

Ad un essere umano non interessa tanto se l'altro sia bravo, buono, giusto, bello e intelligente, ma soprattutto come l'altro si pone nei suoi confronti, sia cognitivamente che emotivamente. In altre parole ciò che conta per un umano è quanto egli sia gradito all'altro. Infatti ognuno tende a gradire coloro da cui si sente gradito, e a non gradire coloro da cui non si sente gradito.

Il problema principale nei rapporti interpersonali è quello della sostituibilità. Infatti ognuno è sostituibile con qualcun altro migliore, più utile, più produttivo, più attraente, più divertente, più piacevole, meno costoso, meno impegnativo, meno faticoso, meno problematico. Siamo tutti sostituibili e tendiamo a sostituire le persone con cui interagiamo con altre più interessanti.

Un'abitudine mentale sbagliata (in quanto induce comportamenti che causano inutili sofferenze a se stessi o agli altri) non si elimina solo con una "presa di coscienza" dell'errore, ma con lo stabilirsi di una nuova abitudine in senso opposto, ovvero con una ripetizione sufficientemente lunga di nuovi comportamenti opposti ai precedenti, fino al punto in cui essi diventano automatici.

Rinunciare alla competizione significa scegliere di vivere come eremiti o come servi. Io credo che la competizione non debba essere eliminata, ma demimistificata, svelata, regolata, limitata, arbitrata, gestita con intelligenza, lealtà ed empatia, insieme con la cooperazione, la selezione (che implica una certa competizione) e l'imitazione, le quattro motivazioni sociali fondamentali.

Non facciamo altro che reagire in modi programmati a situazioni che riconosciamo. Sia le situazioni che riconosciamo, sia i modi in cui reagiamo possono essere più o meno complessi e variabili a seguito di apprendimenti. I processi di apprendimento sono a loro volta automatici e variabili in quanto possiamo apprendere ad apprendere. Insomma, siamo automi variabili e possiamo cambiare.

L'inconscio «ragiona» per insiemi e parti di insiemi, nel senso che per esso nulla esiste se non come parte, o membro, di qualche insieme; e ogni cosa, idea o persona possiede, implica e comporta le qualità, le caratteristiche, le proprietà, le attrazioni, le repulsioni e gli antagonismi degli insiemi (fisici o logici, concreti o astratti, formali o sostanziali) a cui essa appartiene.

Uno che esprime sé stesso senza nascondere i propri veri pensieri e sentimenti può entrare in relazione solo con persone affini. Con quelli che hanno idee e/o sentimenti molto diversi avrà rapporti conflittuali o di indifferenza. Essere sé stessi significa essere selettivi. Infatti, quanto più si è diversi dagli altri, tanto più è difficile trovare persone con cui entrare in relazione.

Quanta superbia e quanta stoltezza vi è nel voler capire tutto, e ancor più nel credere di aver capito tutto. Io ho capito che non possiamo capire tutto, ma solo certe cose, importanti, ma sempre incomplete e insufficienti. In particolare, non credo che possiamo capire l'essenza delle cose, ma solo alcune relazioni e interazioni tra le cose, cioè solo alcune relazioni di causa-effetto.

La scienza non si occupa di filosofia, mentre la filosofia si occupa di tutto, compresa la scienza. Perciò la filosofia si pone ad un livello intellettuale ed etico superiore rispetto a quello della scienza, anzi, rispetto a quello di ogni altro sapere. Resta da vedere se i filosofi hanno competenze sufficienti per valutare il sapere scientifico nei suoi aspetti intellettuali ed etici.

Il disaccordo è sempre una disgrazia. Se tutti gli umani fossero d'accordo sulla visione del mondo e della società, la vita sociale sarebbe molto più gradevole e meno difficile. Non ci sarebbero conflitti politici, ideologici, né religiosi, e ci sarebbe un fondamentale rispetto reciproco, pur con differenze di ruolo e di posizioni gerarchiche sulle quale ci sarebbe comunque un accordo.

Ogni essere umano ha un profondo bisogno di appartenere, ovvero di partecipare attivamente, ad almeno una comunità a lui congeniale, non importa quanto grande. Per “partecipare attivamente” intendo essere coinvolti in interazioni cooperative frequenti con altri membri della stessa comunità, secondo le regole, i rituali, i principi e i valori morali e intellettuali della comunità stessa.

Il sacrificio (piccolo o grande che sia) è un elemento essenziale della celebrazione del sacro, ovvero della conferma dell'appartenenza ad una comunità umana. Il sacrificio comporta necessariamente un disagio, una rinuncia, una violenza, una frustrazione, una sofferenza perché serve a dimostrare che l'attaccamento alla comunità è più forte della sofferenza provocata dal sacrificio stesso.

Chi considera sacra una certa cosa e investe la propria esistenza e i propri rapporti sociali sulla base di quella sacralità, si sente offeso, ovvero aggredito, da chi afferma che quella cosa è falsa, non ha alcun valore, non ha alcuna importanza o è nociva, e reagisce di conseguenza, come si reagisce quando si subisce un'aggressione, o quando viene messa in pericolo la propria esistenza.

Per evitare la noia, l'angoscia e l'immobilismo abbiamo continuamente bisogno di sfide, di problemi da risolvere, di ostacoli da superare, di nemici, di attrazioni, di competizioni, di mete, di negoziati, di giochi, e di domande a cui rispondere. Infatti, la felicità è l'insieme dei momenti (di breve durata) in cui troviamo ciò che abbiamo cercato, in cui otteniamo ciò che abbiamo voluto.

Ognuno vorrebbe possedere certe persone, cioè vorrebbe averle a propria disposizione per soddisfare i propri desideri. Ma, a tale scopo, egli è costretto a compiacere tali persone, a servirle o a pagarle, a essere loro utile o indispensabile, oppure ad usare la forza e le minacce per costringerle a farsi da lui possedere. Amare una persona potrebbe costituire una strategia per possederla.

Noi esseri umani abbiamo delle aspettative, cioè ci aspettiamo che in certe circostanze, certe persone si comportino in un certo modo. Quando ciò non succede. siamo sorpresi e confusi, protestiamo, accusiamo chi avrebbe dovuto comportarsi in un certo modo di non averlo fatto per sua colpa. Difficilmente capiamo che la colpa è stata solo nostra in quanto avevamo aspettative non realistiche.

L'uomo è l'unico animale capace di commerciare, cioè di scambiare consapevolmente e intenzionalmente prodotti, servizi o denari con altri umani in cambio di altri prodotti, servizi o denari. Questi scambi comportano la ricerca di clienti e di fornitori, l’inventare, il costruire o il reperire prodotti o servizi, il convenire prezzi o compensi e lo stipulare contratti scritti o non scritti.

I comportamenti degli esseri umani e di molti altri esseri viventi si influenzano reciprocamente in una certa misura.
Dunque il mio comportamento influenza, in una certa misura, il comportamento di coloro che interagiscono con me, e di conseguenza, le interazioni tra me e gli altri. È perciò importante conoscere i modi in cui, e i mezzi con cui, possiamo influenzare i comportamenti altrui.


Dato che ogni umano ha bisogno della cooperazione con altri umani per sopravvivere (sia come individuo, sia come specie), ogni interazione sociale è caratterizzata dalla domanda e dall'offerta di cooperazione. Tuttavia la cooperazione richiesta o offerta è sempre condizionata nei modi, nei ruoli, e negli obiettivi specifici, e ciò può rendere difficile l'incontro tra la domanda e l'offerta.

Una festa, oltre che costituire un rito di comune appartenenza ad una certa comunità, è un'occasione programmata che permette ad una grande quantità di persone di incontrarsi tutte insieme, simultaneamente. Da questo tipo di incontro di gruppo possono scaturire nuovi rapporti sociali, nuove amicizie e nuove relazioni amorose, possibilità che rende le feste generalmente gradite e desiderabili.

Ci sono due tipi di conoscenze: positive e negative. Le prime riguardano ciò che è vero, le seconde le false conoscenze, cioè il sapere che certe cose che certe persone affermano, è falso. Le false conoscenze sono nocive nella misura in cui ci danno false idee (o mappe) della realtà, e di conseguenza ci inducono a fare false previsioni del futuro, e a comportarci in modi per noi svantaggiosi.

Avendo un fisico più debole e più fragile rispetto alla media dei maschi della mia specie, nella cooperazione e competizione sociale ho preferito investire e puntare soprattutto sulla mia intelligenza, a differenza di altri che hanno investito principalmente sulla loro forza, la loro salute, la loro bellezza, la loro ricchezza, la loro conformità rispetto ai modelli culturali prevalenti, ecc.

Sei amato da una persona nella misura in cui sei (o le fai credere di essere) ciò che essa desidera che tu sia, pensi (o le fai credere di pensare) ciò che essa desidera che tu pensi, senti (o le fai credere di sentire) ciò che essa desidera che tu senta, vuoi (o le fai credere di volere) ciò che essa desidera che tu voglia, e fai (o le fai credere di fare) ciò che essa desidera che tu faccia.

Per imparare qualcosa da una discussione dovremmo salire di livello, passare dalla discussione alla metadiscussione, cioè discutere sul nostro modo discutere. Ma questo richiederebbe un approccio sistemico e psicologico autocritico, che per i più è impossibile. Nel frattempo continuiamo a discutere non per imparare o per costruire un movimento collettivo, ma per competere e/o per socializzare.

Nulla ha senso in sé. Il senso alle cose lo danno gli umani, e ognuno a modo suo. Se la maggior parte della gente accettasse questo principio sarebbe possibile negoziare e mettersi d'accordo su cosa fare per il bene comune. Quando invece si pensa che esistano principi intellettuali, etici ed estetici assoluti e inderogabili, un accordo tra chi crede in verità diverse è praticamente impossibile.

Non si può dimostrare l'inesistenza di qualcosa che non esiste. Noi atei, infatti, non vogliamo dimostrare l'inesistenza di Dio, perché l'onere della prova spetta a chi l'afferma. Vogliamo invece dimostrare l'esistenza di inganni e ingannatori (in buona o cattiva fede) che danneggiano l'umanità in quanto ostacolano il progresso della conoscenza della natura umana, oltre a creare disagi mentali.

Ogni incontro tra umani può avere effetti più o meno prevedibili o imprevedibili, favorevoli o sfavorevoli, gradevoli o sgradevoli per ognuna delle parti. Chi è abituato a incontri insoddisfacenti e/o sgradevoli si trova normalmente in uno stato di ansia sociale più o meno intensa, dato che, a causa della nostra interdipendenza, non possiamo fare a meno di incontrare qualcuno quasi ogni giorno.

L'introverso giudica negativamente (in senso morale e intellettuale) la maggior parte della gente e, a causa del suo profondo senso di giustizia, si sente inconsciamente in colpa per questo suo atteggiamento. Pertanto si aspetta di essere punito dalle persone che sono oggetto del suo giudizio negativo. Di conseguenza teme gli altri e non ha pace. Questa dinamica mentale è normalmnete inconscia.

Si fa presto a dire "migliorare", ma rispetto a cosa? Cos'è il buono? Cos'è il bene al di fuori dei luoghi comuni e religiosi? Io credo che oggi si parli troppo poco e male dei bisogni umani, del piacere e del dolore (in tutte le loro forme), che secondo me sono la misura di ogni etica e pragmatica. Limitarsi a dire che si tratta di cose soggettive non ci aiuta, anzi ci fa smarrire, ci confonde.

La vacanza al mare è un'occasione di confronto e interazione sociale. Si mostrano il proprio corpo seminudo, le proprie capacità sportive acquatiche, la propria resistenza all'aggressione del sole e delle rocce, le proprie facoltà economiche e i propri gusti. È una fiera di esibizione e competizione di forza, abilità, resistenza, bellezza, eleganza e ricchezza in cui scegliere e farsi scegliere.

In base alle mie esperienze, alla fine di ogni discussione dialettica (dove vengono confrontate una tesi e un'antitesi) ognuno rimane della sua idea. Solo alla fine di una discussione basata su domande, in cui uno dei due o entrambi cercano di conoscere cose che non conoscono, cercano insegnanti, è possibile un travaso di conoscenze, o la formazione di una conoscenza, o idea, nuova per entrambi.

Che significa conoscere se stessi? Quali sono i requisiti per ottenere tale conoscenza? A quale età è possibile cominciare a conoscere se stessi? In quale modo e in quale misura la gente comune conosce se stessa? Come si descrive? Secondo quali teorie scientifiche, filosofiche o religiose? Come spiega il suo comportamento? Cosa sa di ciò che avviene nel suo cervello? Cosa sa dei suoi automatismi?

Esercitare il libero arbitrio significa arbitrare tra esigenze contrastanti. Per esercitare saggiamente il libero arbitrio occorre conoscere le esigenze in conflitto e le possibili conseguenze negative o positive della frustrazione o soddisfazione di ciascuna di esse. Ciò può essere talmente complicato e difficile che spesso preferiamo lasciare l'arbitrio, cioè la scelta, all'inconscio o al caso.

Se ad un umano fa bene credere in una certa narrazione che riguarda il suo passato e il suo futuro ultraterreno, questo benessere costituisce per lui la prova che quella narrazione è vera. Non sente il bisogno di "falsificarla" perché se ci riuscisse perderebbe quel benessere. Questo mio stesso pensiero è malvagio perché se fosse preso in considerazione priverebbe tante persone di quel benessere.

Nulla ha senso in sé o a priori. Se crediamo o sentiamo che una cosa ha senso per noi è perché noi stessi o altre persone glielo abbiamo attribuito. Si tratta di risposte cognitive ed emotive a stimoli (parole, immagini, suoni, ecc.), risposte che dipendono dalla nostra mente, non dall'oggetto a cui attribuiamo il senso, essendo quell'oggetto solo uno stimolo o un agente con cui possiamo interagire.

Il pensiero di Vilfredo Pareto (in particolare i concetti di “Azioni non logiche”, “Residui” e “Derivazioni”) corrisponde bene alle mie opinioni sul divario tra le "vere" motivazioni umane (normalmente censurate e rimosse in senso psicoanalitico) e quelle "dichiarate" che sono, a mio avviso, razionalizzazioni e giustificazioni (normalmente mistificate, più o meno fantasiose e vaghe) di quelle vere.

Per comprendere il comportamento di qualunque essere umano occorre chiedersi:
- quali sono i suoi bisogni?
- quali sono le sue logiche (metodi, tattiche e strategie) per soddisfare i suoi bisogni?
- con chi si relaziona e interagisce per soddisfare i suoi bisogni?
- quali bisogni non riesce a soddisfare?
- quanto è consapevole dei suoi bisogni e delle sue logiche di soddisfazione?


Il lato tragico della vita umana è che ognuno ha bisogno di qualcuno, ma nessuno ha necessariamente bisogno di alcuna persona particolare, perché siamo tutti sostituibili. Perciò ognuno di noi vive col timore (conscio o inconscio) di essere sostituito. Un certo sollievo a tale timore può venire dal poter sostituire qualcuno con cui si è in relazione, nel caso in cui si sia desiderati da più persone.

La missione di ogni umano è quella di conoscere e realizzare la propria natura nel modo più completo possibile. In altre parole, la missione di ogni uomo è quella di essere un uomo nel senso più completo e naturale del termine, così come la missione di ogni gatto è quella di essere gatto nel senso più completo e naturale possibile, lo stesso vale per le lucertole, i vermi e qualsiasi essere vivente.

I pensieri sono catene di parole colorate, le emozioni sono i colori delle parole, i sentimenti sono i colori del fondo sul quale le parole sono scritte. Sia i colori delle parole sia quelli del fondo sono soggettivi e variabili, ed esprimono piacere o dolore più o meno intensi. Ogni parola richiama certe immagini, certe forme e/o certe altre parole. Anche tali richiami sono soggettivi e variabili.

Credo che il dialogo tra un credente e un non credente sia nel migliore dei casi inutile ed innocuo, nel peggiore dei casi letale. Più che di dialogo (tra sordi) c'è bisogno di reciproca tolleranza. Non intendo il dialogo in generale tra credenti non credenti, che ci deve essere, ma il dialogo specifico su temi religiosi, teologici, ovvero sulla filosofia, psicologia e psicopatologia della religione.

Nel profondo della psiche, e anche in superficie (ovvero nell'inconscio e nel conscio) vi è la constatazione della nostra totale dipendenza dagli altri, per cui non possiamo comportarci in modi che abbiano come conseguenza la nostra emarginazione sociale. Da questa constatazione di base derivano gran parte dei nostri comportamenti esteriori e interiori consci e inconsci, e i nostri sentimenti morali.

I cambiamenti (nella natura e nella società) sono determinati da un complesso di cause concomitanti raggruppabili in di tre tipi: (1) le leggi fisiche, (2) il caso e (3) gli algoritmi (autoapprendenti e quindi variabili) degli esseri viventi. Gli algoritmi viventi sono "intelligenze" (per lo più inconsce) ovvero gestori di informazioni e interazioni, cioè sistemi di governo, controllo e comunicazione.

La saggezza consiste nella comprensione, accettazione e gestione delle contraddizioni, delle ambivalenze, dei paradossi, dei conflitti, dei doppi vincoli, degli inganni, delle illusioni ecc. di cui è fatta la vita umana. In altre parole, la saggezza consiste nel sapere che ogni cosa può essere diversa e perfino opposta rispetto a come appare, e che ogni valore può nascondere e comportare un disvalore.

Una casa è molto di più della somma dei materiali e degli oggetti che la compongono. Il di più consiste nelle relazioni, nei legami, nei collegamenti, nelle posizioni, negli accostamenti, nelle forme, nelle configurazioni, insomma: nell'organizzazione e nella correlazione complessiva e dettagliata dei materiali e degli oggetti che la compongono, tale da soddisfare le esigenze di chi la abita e la usa.

Non possiamo non giudicare gli altri (consciamente o inconsciamente), ma dovremmo evitare di rivelare agli interessati i nostri giudizi negativi quando farlo potrebbe nuocere ai nostri rapporti. Tuttavia è difficile nascondere i sentimenti associati ai nostri giudizi. Dissimulare i propri sentimenti negativi è un'arte che si può e che conviene imparare al fine di una convivenza pacifica e cooperativa.

Ogni cosa, persona o informazione appartiene a qualche insieme di cose, persone e/o informazioni caratterizzato da certe proprietà, e costituisce un insieme di cose, persone e/o informazioni. Ogni appartenenza implica certe proprietà e/o certe relazioni o interazioni. Due cose, persone o informazioni che interagiscono e/o sono tra loro in relazione costituiscono un insieme a cui entrambe appartengono.

L'immaginazione è una sorta di simulazione. La creatività è basata sull'immaginazione/simulazione. Per creare qualcosa nella realtà bisogna prima immaginarla, simularla nella propria mente. Meglio ancora se si può simulare in laboratorio, in una scala più semplice e piccola, più facile da gestire. Come quando un artista, prima di fare un affresco su una parete, ne fa un bozzetto su un foglio di carta.

Quando due persone si incontrano ognuna si presenta consciamente o inconsciamente all'altra in un certo modo, ognuna si definisce, qualifica e racconta usando certe parole, gesti, abbigliamento, ognuna dice all'altra "io sono così, da me ti puoi aspettare certe cose e non altre, io interagisco in un certo modo, ti considero in un certo modo e ti propongo un certo tipo rapporto e di interazioni. E tu?".

A mio parere, le interazioni sociali sono animate da due motivazioni fondamentali: cooperazione e competizione. Esse possono essere più o meno consce o inconsce e di intensità variabile. A volte prevale la prima, altre volte la seconda. Nella nostra società la prima è normalmente esaltata e palese, la seconda censurata, nascosta o mascherata. La prima può essere del tutto assente, la seconda quasi mai.

L'espressione "immunità di gregge", così spesso ricorrente ai tempi del coronavirus, mi fa pensare al concetto nietzschiano di gregge. A tal proposito, mi diverte pensare che gli esseri umani potrebbero essere divisi in cinque grandi categorie: pecore, pastori, cani da pastore, cani randagi e animali extraterrestri. Io mi collocherei nell'ultima categoria, con occasionali metamorfosi in tutte le altre.

Il mio modo di apprendere non è dalla teoria alla pratica, ma dalla pratica alla teoria. Infatti, prima osservo un fatto, ne valuto l'interesse per me e per gli altri, e soltanto dopo, se trovo quel fatto interessante, cerco di sapere e di capire come e perché esso avviene. Di conseguenza studio solo le cause e i meccanismi dei fatti che interessano me e/o gli altri. È un modo pragmatico di apprendere.

Il fatto che uno stesso oggetto sia attraente per una persona A e repellente per una persona B non significa che una delle due persone abbia ragione e l'altra torto, ma che l'attrattività e la repulsività non sono qualità dell'oggetto ma valutazioni (consce o inconsce) da parte delle persone. In altre parole, ogni oggetto è in sé assiologicamente neutro, ossia non ha un valore né positivo, né negativo.

Il comportamento umano può essere, per certi aspetti, soggetto a critiche in senso etico, estetico e logico. Infatti ognuno sceglie, consciamente o inconsciamente, chi, se, e cosa criticare degli altri e di se stesso, e a chi, e in quale misura esprimere le proprie critiche, sapendo che le sue critiche possono a loro volta essere criticate, e così anche la propria persona, per le critiche che esprime.

Noi siamo i modi in cui rispondiamo agli stimoli esterni e interni, ovvero siamo le nostre risposte cognitive, emotive e motivazionali a ciò che ci capita. Tali risposte dipendono dalla personalità del soggetto, ovvero dal suo temperamento genetico, dalle sue esperienze e dalle sue cognizioni, che insieme costituiscono una specie di programma o strategia di comportamento, modificabile con le esperienze.

Non è che l'uomo di oggi sia più stupido o meno saggio di quello del passato. Il problema è che i mezzi tecnologici di cui l'uomo oggi dispone consentono alla sua stupidità di fare molti più danni. Infatti la tecnologia attuale dà più potere, molto più potere, agli stupidi, consentendo una maggiore diffusione della stupidità (danni culturali) e una maggiore distruttività dell'ambiente (danni ecologici).

Ogni cosa che vediamo o che ci accade suscita in noi una tripla risposta: cognitiva, motiva ed emotiva. Quella cognitiva dipende dalle nostre conoscenze, quella motiva dai nostri bisogni e quella emotiva dal loro grado di soddisfazione. Le tre risposte si influenzano a vicenda. Potrebbe essere utile chiederci quali siano le nostre risposte a certi eventi, e quali quelle delle persone con cui interagiamo.

L'artista, lo scrittore, il filosofo, il sacerdote, il politico, il pubblicitario, il giornalista, propongono vecchi e nuovi criteri etici ed estetici di appartenenza, ovvero vecchi e nuovi giudizi sul bello e il brutto, il buono e il cattivo, il piacere e il dovere, il vero e il falso, il possibile e l'impossibile, giudizi sulla base dei quali confermare vecchie comunità ideali o fondarne di nuove.


L'autostima di una persona si basa normalmente su certi valori condivisi della cultura della propria comunità di appartenenza, nel senso che quanto più e meglio quei valori sono incarnati nella persona e da essa rappresentati, tanto più alta è la propria autostima. L'autostima di un individuo è dunque sempre relativa a valori altrui fatti propri, vale a dire che è una conseguenza della convivenza civile.

L'istinto di competizione è geneticamente programmato nella natura umana. Si compete anche a chi la sa più lunga, a chi è più virtuoso, a chi è più morale, a chi è più politicamente corretto, a chi è più rispettoso degli altri, a chi è più immune dall'istinto di competizione! Lo status game si nasconde dietro ogni interazione umana, anche se ci hanno insegnato (con successo) a rimuoverlo dalla coscienza.

Per capire certi comportamenti umani per noi incomprensibili o repellenti, forse è sufficiente questo semplice esperimento mentale: immaginare di avere un pulsante premendo il quale per un certo tempo vengono inibiti il proprio senso critico e la propria capacità di rilevare incoerenze logiche, e premere tale pulsante ogni volta che non capiamo il comportamento di una o più persone o ne siamo disgustati.

Non solo ci sentiamo spinti ad imitare gli altri (e spesso siamo indecisi sui modelli da scegliere), ma percepiamo gli altri sempre come somiglianti a certi "modelli di umanità". Infatti ci sentiamo a disagio se non riusciamo a capire quali sono i modelli che gli altri imitano, ovvero a quali gruppi sociali e tipi psicologici gli altri appartengono. Siamo prigionieri degli stereotipi della nostra cultura.

Il libero arbitrio, se esiste, consiste nella capacità di scegliere se seguire o no le proprie motivazioni, se andare avanti guidati dai propri demoni o fermarsi, se assecondare certi automatismi o arrestarli, o, per essere più precisi, decidere quali automatismi consentire e quali inibire. Perché, in ogni caso, qualunque cosa facciamo è il risultato dell'azione di uno o più automatismi, consci o inconsci.

Anche quando siamo fisicamente soli, non lo siamo mai virtualmente. Per il nostro inconscio siamo sempre osservati e giudicati da altri. Siamo dunque virtualmente sempre in compagnia di altre persone, ed è importante capire chi esse siano e quali siano i loro criteri di giudizio (ovvero la loro morale) e quanto abbiamo bisogno della loro approvazione. Questo dovrebbe essere il compito di una psicoterapia.

Qualsiasi espressione umana, qualunque messaggio può essere interpretato in modi diversi dal ricevente. Per esempio, come un apprezzamento, un disprezzo, un'accusa, un rimprovero, una derisione, una minaccia, una promessa, una deferenza, una richiesta, una dichiarazione di amicizia o di inimicizia, di fratellanza, di estraneità, di indifferernza, di attrazione, di repulsione, di simpatia, di antipatia ecc.

La coscienza è un ascoltatore, scrittore e narratore di storie. Tuttavia la vita non è fatta di storie, bensì di processi simultanei e concorrenti (cause ed effetti di interazioni elementari tra organi e tra organismi) che la nostra coscienza cerca di tradurre in storie. Pertanto, tutte le storie che narriamo agli altri e a noi stessi sono invenzioni più o meno false, più o meno complete e più o meno utili.

In ogni momento ogni essere umano deve stabilire (consciamente o inconsciamente) il grado ottimale di altruismo a cui attenersi a seconda delle circostanze, sapendo che troppo egoismo comporta il rigetto, e troppo altruismo lo sfruttamento, da parte degli altri. La difficoltà di tale compito è fonte di stress mentale e fisico, e comporta una certa mistificazione delle proprie reali motivazioni e intenzioni.

L’uomo non è padrone, ma schiavo, dei propri sentimenti. Questi hanno un insieme di padroni (che qualcuno chiama dèmoni), i quali usano i sentimenti per obbligare l’uomo a comportarsi come essi vogliono. All’uomo non resta dunque che conoscere le volontà di questi padroni, per obbedire loro ed essere premiato con sentimenti gradevoli, sapendo che in caso di disobbedienza sarà punito con sentimenti dolorosi.

Data l’interdipendenza degli esseri umani, ogni individuo è costantemente preoccupato del grado della sua integrazione sociale, e perciò cerca costantemente di misurarlo. La misura consiste nel riconoscimento e nella valutazione che gli altri gli dimostrano in vari modi, per esempio salutandolo, sorridendogli, accettandolo come collaboratore, come compagno di gioco, come cliente o fornitore di servizi ecc.

Tra tutti gli umani vi è una competizione permanente, spesso dissimulata, che solo gli ingenui non vedono. Una competizione che riguarda i valori umani, da cui dipende la posizione gerarchica intellettuale, morale, estetica ed economica di ciascuno. Dall’esito, sempre instabile, di tale competizione dipende l’assegnazione dell’autorità e dei privilegi nei gruppi sociali, e la regolazione della cooperazione.

Le religioni abramitiche sono contro il progresso della conoscenza. Infatti il peccato originale fu quello di mangiare il frutto dell'albero della conoscenza del bene e del male e fu punito in modo dolorosissimo, una punizione che dura ancora oggi, nonostante la venuta del cosiddetto Messia. E ancora oggi chi cerca di conoscere il bene e il male oltre quanto insegnato dal clero è mal visto dal clero stesso.

L’uomo è valutato e giudicato dai propri simili anche in merito ai propri bisogni e ai propri desideri. Per questo è indotto ad “aggiustare” i propri bisogni e i propri desideri secondo le aspettative e le esigenze altrui, finendo per non sapere se i suoi bisogni e i suoi desideri sono autentici, innati, originali, oppure finti, copiati, artificiali, costruiti per compiacere gli altri e fare “bella figura”.

Che significa il verbo essere? Io credo che sarebbe meglio non usare tale verbo in quanto non significa nulla se non una equazione o uguaglianza perfetta di termini, e al suo posto usare termini più significativi, come "fare", "appartenere" (a cose o categorie) , "possedere" (cose o qualità) ecc. Per esempio, invece di dire X è buono, dire X fa bene (precisando a chi fa bene, in che modo e in quale contesto.

A giudicare dal comportamento della gente in tutto il mondo e in ogni tempo, mi pare che l'uomo abbia un profondo bisogno di superare tutto ciò che si oppone o potrebbe opporsi alla realizzazione dei suoi desideri, e quindi di superare anche gli altri umani in tutte le possibili scale gerarchiche, tra cui quelle della forza, intelligenza, sapienza, ricchezza, potere, bontà, moralità, bellezza, conformità ecc.

La vita di qualsiasi essere umano, nessuno escluso, è interessante e istruttiva se osservata da un punto di vista umanistico, scientifico, storico, biologico, psicologico, filosofico ed empatico, cosa che avviene molto raramente, forse mai. Infatti il punto di vista più comune è quello dell'interesse personale e dell'inclinazione a trovare conferme della validità delle proprie idee e dei propri comportamenti.

Essere umili significa ammettere che vi siano disuguaglianze di valore tra gli esseri umani, e di valere meno di altri. Perciò non ha senso qualificare come umile una persona superdotata che nasconde le sue doti dietro una modestia di maniera. In ogni caso l'umiltà è sempre relativa alle persone con cui ci si paragona, nel senso che si può essere umili verso alcuni e allo stesso tempo presuntuosi verso altri.

Ogni cosa che facciamo, pensiamo o sentiamo, e che non facciamo, non pensiamo e non sentiamo,  ci qualifica, cioè definisce una nostra appartenenza a certe categorie di umani, valutate in un certo modo dagli altri. In altre parole, ogni cosa che facciamo, pensiamo e sentiamo, e che non facciamo, non pensiamo e non sentiamo, ci conferisce un certo valore o disvalore in quanto persone rispetto ad altre persone.

I riti (formali, informali, religiosi, civili, folcloristici, sportivi, artistici ecc.) hanno un effetto stupefacente sui partecipanti. L'intensa e concentrata soddisfazione del bisogno di appartenenza che i riti producono inibisce più o meno profondamente la capacità critica e analitica nei confronti dei contenuti del rito stesso e di tutto ciò che unisce i membri della comunità intenta a celebrare se stessa.

Io non so cosa significhi "essere" e non riesco a digerire le "filosofie dell'essere". Per me l'essere è e resta un mistero, e, come per tutti i misteri, ritengo inutile parlarne (Wittgenstein docet). Se lo potessimo definire non sarebbe più un mistero, ma nessuna definizione dell'essere mi convince, mi sembrano tutte tautologie. Preferisco parlare di "identità sociale" come concetto psicologico e sociologico.

Se l'inconscio di una persona è mal formato, spesso lo è anche il suo conscio. Penso infatti che l'io cosciente e l'inconscio si influenzino reciprocamente nel bene e nel male. D'altra parte, a mio avviso, la maggior parte della gente non sa pensare in modo efficace ed efficiente per soddisfare al meglio i propri bisogni, dato che questi, quando sono politicamente scorretti, sono spesso rimossi nell'inconscio.

Lo scopo della politica è l'ottenimento e il mantenimento del potere, cioè del più alto livello gerarchico. Per raggiungere tale scopo il politico deve far credere al popolo che il suo scopo sia il bene e la difesa degli interessi del popolo stesso. Tuttavia il popolo non può essere ingannato troppo a lungo, per cui il politico, se vuole mantenere il potere, è costretto a fare qualcosa di buono per il popolo.

Tutti gli esseri viventi dimostrano straordinarie competenze senza consapevolezza né comprensione di ciò che stanno facendo, né dei relativi fini. In altre parole, fanno inconsapevolmente le cose "giuste" per sopravvivere e riprodursi. L'uomo non è da meno, in quanto imita gli altri senza esserne consapevole e senza sapere perché. Tuttavia la sua imitazione può rivelarsi controproducente e portarlo alla rovina.

L'uomo tende (geneticamente) a credere nelle storie che gli altri gli raccontano. La credenza è tanto più radicata, quanto più numerosi sono i narratori di una stessa storia, quanto più spesso le narrazioni vengono ripetute, e quanto minore è l'età in cui uno comincia a udirle. Solo un'educazione alla critica, alla diffidenza e al sospetto, e un temperamento ribelle possono attenuare la naturale credulità umana.

Siamo più liberi e meno liberi di quanto crediamo. In altre parole, la nostra reale libertà è diversa da quella che crediamo di avere. Infatti non siamo liberi di necessitare ciò di cui abbiamo bisogno, di volere ciò che vogliamo, di desiderare ciò che desideriamo, di amare ciò che amiamo, di odiare ciò che odiano, ma siamo liberi di raggiungere i nostri scopi in vari modi, più o meno efficaci, utili o dannosi.

In ogni momento scegliamo se cooperare o competere, cambiare o conservare. obbedire o comandare, accettare o rifiutare, avvicinarci o allontanarci, dare o prendere, credere o non credere, sperare o disperare, mostrarci o nasconderci, combattere o arrenderci, pensare o non pensare, dire o non dire, giudicare o non giudicare, punire o perdonare. separare o riunire, costruire o distruggere, accumulare o disperdere.

Ciò che intendo per inconscio non è solo l'inconscio freudiano, né ciò che abbiamo dimenticato o di cui ci vergogniamo, ma un organismo attivo multi-agente, che comunica col resto del corpo e con l'io cosciente, in ogni momento, e li condiziona. Volendo semplificare molto direi che si tratta di un sistema complesso di automatismi involontari e inconsapevoli, di vario tipo, sia psicomotori che emotivi e cognitivi.

Gli eventuali (sempre possibili) errori della "scienza" non si combattono con le dicerie, né con le opinioni, né con "a un mio amico è successo questo, quindi la verità è che...", ma con una migliore scienza, con protocolli di ricerca e con statistiche scientificamente significative, ovvero con grandi numeri. Diffidare della scienza in generale conduce ad una mentalità prescientifica, con tutti gli orrori del caso.

Io cerco di aprire gli occhi a coloro che credono nel dio di Abramo come ente reale, cerco di far vedere loro le assurdità (e quindi l'irrealtà) di tale ente. Essi non riescono a vedere le assurdità e incoerenze della loro credenza a causa di una autodifesa della loro psiche, la quale si è costruita su fondamenta fideistiche, e crollerebbe se queste venissero minate. Possiamo chiamare tale fenomeno cecità selettiva.

Nell'interazione tra due persone il comportamento di ciascuna di esse è influenzato dalla percezione e dall'interpretazione del comportamento dell'altra, come in un gioco. Ogni interazione è infatti parte di uno o più giochi, ed è interessante sapere se gli interattori giocano agli stessi giochi o a giochi diversi, e se sono consapevoli dei giochi a cui giocano, cioè degli obiettivi e delle regole dei giochi stessi.

Il fenomeno della masturbazione è di grande importanza filosofica in quanto rivela come certi pensieri, o la visione di certe immagini, possono provocare reazioni fisiologiche identiche a quelle provocate da interazioni fisiche reali con persone reali. In altre parole, l'immaginazione può causare cambiamenti fisici nel corpo dell'immaginatore. Insomma, l'informazione, sebbene immateriale, può trasformare la materia.

L'enorme successo della televisione in tutto il mondo è dovuto alla sua capacità di facilitare la condivisione di contenuti culturali e mentali tra grandi quantità di persone. Infatti l'uomo ha un profondo e irresistibile bisogno di condividere i contenuti della sua psiche con altre persone, perché la psiche è una costruzione sociale fondata sulla condivisione di linguaggi e di modelli di pensiero e di comportamento.

In senso assoluto ogni cosa o persona è ugualmente importante o ugualmente non importante. In senso relativo una certa cosa o persona può essere più o meno importante relativamente a un certo scopo. È perciò importante sapere distinguere l'ambito dell'assoluto da quello del relativo. In realtà tutto ciò che un essere umano può conoscere è relativo. Pertanto ogni importanza apprezzabile da un essere umano è relativa.

L'io deve salire di livello rispetto al resto della mente, ovvero al resto del software che ci governa. Non deve perciò dire "io voglio x e non voglio y", ma "il mio software vuole x e non vuole y". Non deve dire "io e te non siamo d'accordo, ma i nostri software non sono d'accordo. Non "io amo x", ma "il mio software ama x". Non "io odio y", ma "il mio software odia y". Non "io penso x", ma "il mio software pensa x".

Per me i dèmoni sono una metafora degli agenti mentali inconsci che presidiano i bisogni (sia innati che acquisiti) di una persona, nel senso che la motivano a fare e a pensare certe cose e la premiano e la castigano per mezzo dei sentimenti di piacere e dolore (in varie forme), costringendola a vivere come vogliono loro. Ascoltare la volontà dei propri demoni è intuire, attraverso i propri sentimenti, i loro comandi.

Ogni giorno, in ogni momento, le opinioni, i sentimenti e il rispetto degli altri nei nostri confronti possono cambiare in peggio o in meglio. Per questo viviamo in un continuo stato di ansia più o meno grande, e abbiamo continuamente bisogno di sapere quali atteggiamenti e quali intenzioni gli altri hanno verso di noi. Questa conoscenza ci serve per adeguare i nostri atteggiamenti e le nostre intenzioni verso di loro.

Rispettare le opinioni altrui non significa condividerle. L'importante è non disprezzare la persona che esprime opinioni che non si condividono. Tuttavia è difficile non considerare "sbagliato" chi esprime idee che riteniamo sbagliate. Così, per evitare di disprezzare gli altri, molti preferiscono non giudicare le idee altrui, col risultato che certe persone dicono cose sbagliate senza che qualcuno glielo faccia notare.

L'uomo desidera fare ciò da cui prevede di ottenere piacere, e non fare ciò da cui prevede di ottenere dolore. Tali previsioni possono tuttavia essere più o meno realistiche. Inoltre ci sono cose che danno sia piaceri, sia dolori, in tempi e misure diversi; per esempio, prima piacere e poi dolore, o prima dolore e poi piacere. In tale ottica, la saggezza è la capacità di prevedere realisticamente il piacere e il dolore.

"Essere se stessi" è un non senso perché noi siamo comunque il risultato delle nostre interazioni sociali, quindi siamo sempre, in un certo senso, "gli altri", ovvero quelli che ci hanno formato, cioè l'altro generalizzato (termine coniato da George H. Mead). Non ha quindi senso cercare il proprio "vero sé", mentre ha senso scegliere le persone con cui interagire in modo che siano adatte al proprio temperamento genetico.

L’emergenza Covid ha costituito un test di intelligenza funzionale. Molti non hanno superato il test, nel senso che non hanno capito la situazione in termini di probabilità di danni per sé e per gli altri, connessi alla vaccinazione, alla non vaccinazione, e all’uso e al non uso dei vari green pass. In altre parole, molti hanno dimostrato di non essere capaci di valutare la probabilità e l’entità del danno nei vari casi.

Se è vero, come io penso, che l’uomo abbia un profondo bisogno di appartenere a cose più grandi, più forti e più durature di se stesso, allora c’è da aspettarsi che egli provi un grande piacere quando tale appartenenza si realizza (realmente o illusoriamente, oggettivamente o immaginariamente, fisicamente o logicamente), e che provi una grande sofferenza quando tale appartenenza si dissolve o viene negata da altri umani.

La mia ipotesi è che non esistano cause prime, ovvero che ogni causa sia conseguenza di una o più altre cause. In altre parole, a mio parere, ogni cosa, evento, fatto, fenomeno è allo stesso tempo causa ed effetto di una o più altre cose, eventi, fatti, fenomeni. La causalità è dunque, secondo me, circolare, non lineare, e procede per infinite relazioni, e concatenazioni, ovvero maglie di reti energetiche spaziotemporali.

Bisogna distinguere la realtà da una certa sensazione della realtà, sensazione che può non corrispondere alla realtà stessa. Per esempio "sentirsi" parte indistinta dell'Uno e in perfetta armonia col mondo e con gli altri può dare al soggetto un immenso piacere (reale), anche se non significa che le cose stiano realmente come lui le le percepisce. Ciò avviene per esempio in chi è sotto l'effetto di sostanze psichedeliche.

L'uomo ha bisogno di modelli da seguire e di autorità a cui sottomettersi, senza i quali non saprebbe comme cooperare con i suoi simili. La creatività consiste nella capacità di creare nuovi modelli e nuovi principi di autorità, o di modificare in misura più o meno grande i modelli e i principi precedenti. La libertà non è creativa in sé, ma è necessaria per permettere i cambiamenti, come difesa contro il conservatorismo.

Purtroppo non tutti sono in grado di comprendere la complessità dei problemi, ovvero la molteplicità delle cause di ogni conseguenza e la molteplicità delle conseguenze di ogni causa. Molti tendono a pensare, semplicisticamente, che ogni causa ha una sola conseguenza, e che ogni conseguenza ha una sola causa. Il grado d'intelligenza di una persona è proporzionale al grado di complessità che essa è in grado di comprendere.

Ragione e torto dipendono dal contesto o paradigma di riferimento. Due persone che comunicano sulla base di contesti o paradigmi diversi, o più semplicemente con punti di vista diversi, possono avere entrambe ragione (rispetto ai propri punti di vista, contesti e paradigmi) anche se dicono cose opposte. È il contesto che dà significato al testo. Senza un contesto di riferimento qualsiasi affermazione non significa alcunché.

È bene dubitare di tutto, lo hanno detto fior di filosofi (tra cui Cartesio, che però se ne dimenticava spesso). Tuttavia nella vita dobbiamo continuamente prendere decisioni e fare scelte, e il dubbio sistematico è paralizzante. Allora scegliamo ciò che ci sembra probabilisticamente, plausibilmente più vero, più buono, più bello, più giusto, più produttivo. In qualche modo ci dobbiamo orientare se non vogliamo stare fermi.

Gli altri mi dicono ciò che è bene e ciò che è male, ciò che è vero e ciò che è falso, ciò che è bello e ciò che è brutto. Posso fidarmi? Gli altri mi dicono cosa loro piace e cosa loro dispiace. Mi conviene contentarli? Se non mi fido di loro e se non li contento, loro non cooperano con me. Se non voglio restare solo, di qualcuno mi devo fidare, qualcuno devo contentare. Posso solo scegliere di chi fidarmi e chi contentare.

Non sono convinto, né sicuro, di alcunché, seguo il mio spirito critico che mi porta a diffidare di qualunque teoria, e a dare una certa probabilità di verità (sempre inferiore al 100%) alle varie idee che incontro leggendo, e a quelle che formulo io stesso. Penso (e di questo sono quasi sicuro) che nessun autore (me compreso) sia sufficiente per capire il mondo, e che non tutto ciò che ogni autore dice sia interamente vero.

Uno degli aspetti più assurdi dell'infelicità umana è che essa è oggetto di vergogna, poiché tanto meno una persona si dimostra felice, tanto più è considerata malata o incapace ("looser") e quindi emarginata. Questo ci induce a nascondere la nostra infelicità, fino a rimuoverla nell'inconscio. Ci si può perfino illudere di essere felici per timore dell'emarginazione, o negare che si possa essere più felici di quanto uno sia.

L'arroganza non è indice di ignoranza, così come l'umiltà non è indice di sapienza. Sono altri i fattori che determinano la sapienza o l'ignoranza di una persona. Altrimenti sarebbe troppo facile. Basterebbe mostrarsi umili per passare per sapienti. Spesso, chi non ha argomenti razionali contro una tesi assertiva di un interlocutore, accusa questo di arroganza come prova di falsità. Ma così dimostra solo la propria ignoranza.

Una comunità a cui cerco di appartenere è quella dei saggi. Si tratta di una comunità senza segni esteriori, senza rituali e senza distinzioni. I suoi membri sono accomunati solo dal desiderio di conoscere la natura umana criticamente, cioè mettendo in discussione tutti i saperi tradizionali che la riguardano. In questa comunità lo status di ciascun membro è determinato soltanto dalla misura delle sue conoscenze in tal senso.

Quando due umani si trovano tra loro in prossimità, ovvero in comunicazione o telecomunicazione, essi comunicano e interagiscono secondo i rispettivi programmi mentali, ovvero automaticamente. Quando un umano si trova da solo, ovvero non in prossimità o comunicazione con qualcuno, la sua mente si prepara alle prossime interazioni con gli altri, ipotizzandole e simulandole consciamente e inconsciamente mediante l’immaginazione.

Non facciamoci ingannare dai luoghi comuni. Socrate diceva “so di non sapere”. In realtà era convinto di saperla molto più lunga dei suoi interlocutori. Altrimenti non avrebbe esercitato la professione di insegnante di filosofia o di “buona vita”. Questa presunzione, difficile da nascondere, irritava coloro che non si sentivano a lui inferiori né intellettualmente, né moralmente. Sappiamo come l'arroganza di Socrate fu punita.

Ogni umano vorrebbe essere amato incondizionatamente, ma l'amore è sempre condizionato. Infatti chi ama vuole sempre qualcosa in cambio, anche se lo nega. Chi ama ha certe esigenze sul modo di essere dell'amato. Infatti questo deve corrispondere a certe sue idee e comportarsi in certi modi. È comunque difficile amare senza la speranza, anche se illusoria, di essere ricambiati da qualcuno, che potrebbe anche non essere l’amato.

Per fare una casa non bastano specialisti in muratura, in idraulica, in elettricità, in infissi, in mobili, ecc. È necessario un architetto per mettere insieme tutti i componenti secondo una certa struttura generale. Lo stesso vale per il pensiero, per il quale l'architetto dovrebbe essere il filosofo. Purtroppo, però, il filosofo invece di fare l'architetto generale del pensiero, fa spesso lo specialista di qualche dettaglio.

L'essere, cioè il fatto di essere qualcosa, è sempre relativo ad altri o ad altre cose. Infatti "essere" è sempre essere-per-qualcuno o essere-per-qualcosa. Essere per se stessi non significa nulla, anche perché nulla esiste che non interagisca con qualcos'altro e nessun essere (vivente o non vivente) è indipendente dall'ambiente in cui vive, se non altro per la forza di gravità. Comunque, "essere" ed "esistere" sono sinonimi.

L'uomo prova un certo piacere o dolore in certe attività e pensa che quei sentimenti siano dovuti all'attività stessa, a ciò che in essa è intrinseco. In realtà piaceri e dolori sono dovuti ai significati delle attività, ovvero alle loro implicazioni psicologiche. Infatti, soprattutto provocano piacere i momenti di condivisione, indipendentemente dai contenuti condivisi, e provocano dolore i momenti di mancanza di condivisione.

Di cosa ha bisogno l'uomo? Dopo la sopravvivenza, il sostentamento e la cooperazione con gli altri, l'uomo ha bisogno di chiarezza, di demistificazione degli inganni, degli autoinganni e degli imbrogli (causati e sostenuti da altri umani imbrogliati e imbroglioni), di distinzione delle confusioni, di conoscenza delle vere motivazioni dell'agire umano e di comprensione di ciò che più importa per il proprio benessere psicofisico.

Non è che uno stupido pensi in modo illogico. Infatti ciò che determina il grado di intelligenza di un pensiero non è la sua logicità o razionalità, ma la sua complessità. Intendo dire che anche i più stupidi pensano in modo logico, ma la loro logica è più semplice di quella con cui pensano i più intelligenti. Infatti questi, nei loro ragionamenti, prendono in considerazione concetti e collegamenti logici che gli altri ignorano.

Pensare ad una certa persona implica provare certi sentimenti e certi desideri, e avere certe aspettative, certe previsioni e certe presupposizioni riguardo ad essa. Implica anche una supposizione di come reagirebbe quella persona se sapesse cosa pensiamo e proviamo nei suoi riguardi. Tale supposizione può essere fonte di ansia in caso di pensieri, sentimenti, desideri e aspettative non gratificanti per la persona considerata.

L'etica è basata sul giudizio morale, ovvero sul giudicare se un'azione o un'intenzione è buona o cattiva. Se non giudichiamo gli altri e noi stessi, non applichiamo l'etica, e un'etica non applicata non serve a nulla. Quindi giudicare è un dovere morale. Dunque sospendere il giudizio morale è immorale, o amorale. Il problema allora è giudicare correttamente, con giustizia, con equità, non astenersi dal giudicare (a mio avviso).

La sincronizzazione dei gesti tra umani costituisce un rito sociale, ovvero una manifestazione di comune appartenenza o di unione. La sincronizzazione consiste nel fare la stessa cosa allo stesso tempo insieme con altre persone, come, ad esempio, ridere insieme, cantare insieme, ballare insieme, pregare insieme, suonare insieme, assistere insieme ad uno spettacolo, applaudire insieme, distruggere qualcosa o qualcuno insieme, ecc.

Siamo dei robot biologici, sentimentali, emotivi, capaci di soffrire e di godere, coscienti e pieni di conflitti interiori, generati e programmati da altri robot. Siamo fatti di hardware biologico e di software, e capaci di modificare parzialmente entrambi. Il nostro comportamento è determinato dai nostri automatismi. Il libero arbitrio o non c'è o è molto limitato e comunque influenzato dai nostri sentimenti. Spaventoso ma vero.

Suppongo che la mente serva a stabilire in quale misura una certa cosa (oggetto, persona, azione, idea, evento, opzione, luogo, posizione ecc.) possa soddisfare o frustrare i bisogni del corpo a cui appartiene, e ad imparare ad accrescere e a migliorare tale capacità. Infatti, ritengo che la mente sia un organo del corpo sviluppatosi nel corso dell'evoluzione per favorire e facilitare la salute e la riproduzione del corpo stesso.

Le interazioni tra esseri umani non sono casuali, ma seguono certe logiche che risiedono nelle rispettive menti. Tali logiche, che evolvono con le esperienze e con l'apprendimento del soggetto, coinvolgono e riguardano le sue cognizioni, i suoi sentimenti e le sue motivazioni. La psicologia dovrebbe occuparsi principalmente di decifrare queste logiche nell'uomo in generale, in gruppi e tipi di persone, e in individui particolari.

Per quanto riguarda il modo di pensare e di conoscere, ci sono due opposte tendenze: separare vs. unire, differenziare vs. accomunare, distinguere vs. confondere, analizzare vs. sintetizzare ecc. Per me la conoscenza consiste nel praticare e nel conciliare tali estremi. In altre parole, per me è impossibile conoscere qualcosa senza prima scomporla e poi ricomporla dopo aver osservato le relazioni e le interazioni tra le sue parti.

Giudicare implica prendere posizione a favore o a sfavore di certe idee e delle persone che le diffondono. Purtroppo La maggior parte della gente giudica e prende posizione, non giudica e non prende posizione, semplicemente adottando i giudizi e le posizioni, i non giudizi e le non prese di posizione, della maggioranza delle persone della cui cooperazione ha bisogno. Le conseguenze di questo fenomeno sono sotto gli occhi di tutti.

Tutto ciò che avviene è, in un certo senso, giusto, anche le cose che ci addolorano o irritano, in quanto obbediscono alle leggi della natura. Potremmo dire che le leggi della nature siano ingiuste, ma dovremmo specificare rispetto a chi o a cosa, e perché. Nasciamo forse con qualche diritto naturale? Non esistono diritti naturali. I diritti si chiedono, affermano e concedono solo nella società e riguardano solo i rapporti sociali.

Cosa vogliono gli altri da me? Che io compri i loro prodotti, che segua i loro consigli, che creda alle loro spiegazioni, che stia in un posto che non dia loro fastidio, che non li critichi, che li rispetti, che li stimi, che li ami, che li aiuti o li serva quando hanno bisogno di aiuto o di un servizio, che stia dalla loro parte quando essi sono in contrasto con qualcuno, e che non chieda loro nulla che non siano disposti a darmi.

Da bambino ho imparato che l'amore e la stima che ottenevo dai miei genitori erano condizionati ad un certo mio comportamento. Quel comportamento è così diventato per me un modello di virtù, in quanto mezzo per ottenere amore e stima. Da grande continuo in parte a comportarmi in quel modo sperando in una ricompensa affettiva, ma i miei genitori non ci sono più, e i miei coetanei non sono disposti a premiarmi per quel comportamento.

Ogni gruppo sociale ha le sue liturgie, sacre e profane, essenziali per la sua coesione e caratterizzazione. Si tratta di rituali che celebrano implicitamente o esplicitamente, le forme, le nome e i valori della collettività. Chi non partecipa alle celebrazioni si estranea e si isola dal gruppo. Per questo, per non restare soli, molti partecipano alle celebrazioni liturgiche collettive pur senza credere che abbiano un qualche senso.

I momenti felici sono quelli in cui un bisogno viene soddisfatto, una mancanza viene colmata, un problema viene risolto, un pericolo viene scampato, una crisi viene superata, una sfida viene vinta, un enigma viene chiarito, una giustizia viene ottenuta, un danno viene riparato, una malattia guarisce, un dolore cessa, una cosa cercata viene trovata, un sogno viene realizzato. Senza difficoltà non ci può essere felicità, ma solo noia.

Le differenze umane si possono dividere in due categorie: quelle di origine genetica e quelle di origine culturale. Le prime sono per lo più impossibili da eliminare o da ridurre, le seconde sono, almeno in teoria, eliminabili, riducibili o incrementabili. L'importante, in tutti i casi, è riconoscere tali differenze. Chi non vede le differenze e chi non ne sa stabilire le origini, non può giudicare saggiamente i comportamenti umani.

Quando vediamo l'immagine (reale o virtuale) di una persona, automaticamente e inconsapevolmente ci facciamo un'idea di quanto essa sia contenta o scontenta, soddisfatta o insoddisfatta, amichevole o ostile, calma o irritata, generosa o avida, vincente o perdente, nociva o innocua, e di conseguenza ci sentiamo attratti o repulsi da essa in quanto persona, e dalle cose che essa rappresenta, che mostra di possedere o a cui appartiene.

Le neuroscienze ci insegnano che i neuroni attivi allo stesso tempo stabiliscono forti connessioni tra di loro. Questo conferma l'importanza della "percezione sinottica" (termine da me coniato), ovvero della percezione simultanea di vari oggetti materiali o simbolici. In poche parole, non è tanto importante ciò che percepiamo, quanto ciò che percepiamo "insieme", perché la concomitanza permette la formazione di connessioni "logiche".

Tema scottante quello della stupidità, politicamente scorretto. Quanti sono gli stupidi (cioè qualli al di sotto di un certo grado "normale" di stupidità) in circolazione? Chi sono? (I nomi, i nomi!). Sono anche vicini a noi? E chi di noi non fa e non dice stupidità ogni tanto? Chi può parlare di stupidità senza essere accusato di razzismo o di arroganza? E per favore, evitiamo di dire: "Chi può giudicare la stupidità di una persona?"

Quando ti viene in mente di fare una certa cosa, chiediti: ho proprio bisogno di farla? Starò meglio dopo averla fatta? Perché la vorrei o la dovrei fare? Per fare piacere a chi? Chi mi ha chiesto di farla? Che vantaggi o svantaggi, piaceri o dolori potrei avere dopo averla fatta? Ho veramente voglia di farla? È bene che la faccia? Dopo aver tentato di rispondere ad almeno alcune di queste domande, decidi se fare o non fare quella cosa.

Ogni essere umano ha una certa idea della società in cui vive, dei ruoli che ciascuno vi esercita e di quelli che ciascuno vorrebbe esercitarvi, a cominciare da se stesso. Le differenze tra i presunti ruoli attuali di ciascuno e quelli da lui desiderati costituiscono le dinamiche psicologiche individuali e sociali. Tuttavia le idee sui ruoli attuali e quelli desiderati possono essere ingannevoli e illusorie, ovvero più o meno realistiche.

Il primo rapporto umano che un umano apprende è quello genitore-figlio. Da adulto, egli tende a formare lo stesso tipo di rapporto nei confronti degli altri adulti, scegliendo di preferenza il ruolo paterno (paternalismo) o quello filiale (filialismo), vale a dire il ruolo di dominatore/tutore o quello di dominato/tutelato. Un rapporto paritario è possibile solo sotto il controllo di una autorità terza a cui ambo le parti sono sottomesse.

La coscienza è un organo di supervisione e di parziale controllo delle autonomie del comportamento della persona cosciente. Il potere della coscienza su tali autonomie (che possiamo chiamare collettivamente "inconscio") è molto limitato e dipende dalla formazione culturale del soggetto. Si tratta di un potere "consultivo", non "esecutivo". Tuttavia la coscienza, in circostanze eccezionali, può porre il veto sulle decisioni dell'inconscio.

Nel mondo accademico le facoltà scientifiche sono le più affidabili perché l'errore in una teoria scientifica si dimostra prima o poi tale, per esempio, con il crollo di un edificio o la morte di un paziente. Ma l'errore in una teoria filosofica, letteraria, artistica, giuridica o economica è difficilmente dimostrabile e può perdurare senza fine. Anzi, si può dire che al di fuori della scienza non esistono errori, ma solo vedute soggettive.

Ci sono piaceri e dolori che dipendono da ciò che stiamo facendo o che ci sta succedendo al momento, e ci sono gioie e sofferenze attuali che dipendono da ciò che abbiamo fatto e non fatto, dato e non dato, ricevuto e non ricevuto nei giorni passati. Di conseguenza, ciò che avviene qui e adesso può avere un effetto piacevole o doloroso immediato, ma può averne anche uno nei giorni a venire e i due effetti potrebbero essere di segno opposto.

La libertà di pensiero è un’illusione, dato che i pensieri sono limitati da schemi mentali precostituiti, i quali definiscono i possibili contesti, i significati degli elementi che li costituiscono e le rispettive valenze sociali. Uscire dagli schemi noti è difficile e pericoloso perché non si sa dove tale libertà potrebbe portare, né come potrebbe essere interpretata e giudicata dagli altri. La creatività richiede coraggio e/o incoscienza.

Le relazioni di causa-effetto tra fenomeni (naturali, sociali, psicologici ecc.) sono generalmente complesse, nel senso che ogni fenomeno è al tempo stesso causa e conseguenza di un certo numero di altri fenomeni. Tuttavia gli esseri umani hanno molta difficoltà a pensare in modo complesso, col risultato che spesso s'ingannano credendo di vedere, tra certi fenomeni, relazioni di causa-effetto semplici, laddove esse sono molto più complesse.

I peggiori e più pericolosi fascisti sono quelli che non sanno di esserlo di esserlo, mentre i fascisti autentici sono facilmente riconoscibili e perciò più facili da smascherare e da contrastare. L'Italia è piena di fascisti inconsapevoli, che del fascismo vedono solo i lati positivi, i quali si riducono ad uno solo: l'ordine sociale, non importa come venga ottenuto. Tutto il resto, come la libertà di espressione, per loro non è importante.

Ogni umano ha bisogno di cooperare con altri umani, ma è disposto a farlo solo con certi tipi di persone e in certi modi adatti alla propria personalità, alle proprie esigenze, e ai propri gusti. Perciò la cooperazione è a volte difficile, se non impossibile. Questa difficoltà può causare solitudine, incomprensione, frustrazione, sofferenza, rassegnazione, umiliazione, infelicità, tanto più, quanto più si è diversi dai tipi umani più comuni.

Abbiamo bisogno di sentirci uniti da una reciproca approvazione e benevolenza. Scambiarsi gli auguri di buone feste ci illude in tal senso, ma l'illusione dura poche ore e poi ci sentiamo di nuovo disuniti. Per farci sentire davvero uniti, è necessario qualcosa di più sostanziale e concreto, e precisamente la condivisione di certi valori intellettuali, morali ed estetici, cosa impossibile senza l'appartenenza ad una stessa comunità filosofica.

La grande importanza che gli umani, per identificare una persona, hanno sempre dato ai suoi possedimenti (sin da quando esiste la proprietà privata) è testimoniata dal fatto che i nomi dei nobili venissero comunemente trasformati in quelli dei loro possedimenti, preceduti dalla particella "di", "de", "von" ecc. (a seconda della lingua), spesso anche senza. Per esempio, Camillo Benso, conte di Cavour, è più spesso chiamato semplicemente Cavour.

La cosa più importante per un animale sociale come l'uomo non è la conoscenza della verità scientifica o religiosa, ma la capacità di interagire utilmente con un sufficiente numero di persone, perché da ciò dipende la sua sopravvivenza e la soddisfazione dei suoi bisogni e desideri. Tale capacità si apprende euristicamente attraverso tentativi ed errori, l'educazione, la cultura e, in qualche raro caso, la conoscenza teorica della natura umana.

La democrazia è un sistema di regole che va riempito di contenuti. Se è vuota può essere pericolosa. Non basta votare, si può e si deve fare politica anche senza far parte di un partito, cercando di capire cosa succede mediante approfondimenti e analisi non di parte, che prendono in considerazione vari punti di vista. La gente è per lo più superficiale e semplicista e questo è pericoloso. Una democrazia vuota equivale ad un vuoto di democrazia.

Ogni umano è soggetto ad un “doppio vincolo”: da una parte il dovere di essere sinceri, dall’altra quello di non denunciare le menzogne collettive della comunità di appartenenza. Infatti, se lo facesse, gli altri lo punirebbero fino ad escluderlo dalla comunità stessa. La soluzione di questo doppio vincolo (per evitare stress emotivo e schizofrenia) consiste nel non vedere le menzogne altrui né le proprie, ovvero nel non considerarle menzogne.

In libreria, ogni libro mi dice «Leggimi, ne ricaverai un vantaggio, un piacere, un'appartenenza, uno status, una chiave per aprire porte o per capire cose, qualcosa di cui parlare con altri, una conferma dele tue idee e della tua moralità, un divertimento, una distrazione dai tuoi problemi, ecc.». Ma i libri sono migliaia e non so quali considerare. Inoltre mi viene il sospetto che siano tutti, o quasi, ciarlatani, cioè venditori di illusioni.

C'è qualcosa che non mi è chiaro negli articoli e nei post che fanno appello ad un'assunzione di responsabilità ecologica e raccomandano cambiamenti di comportamento per migliorare la società e il pianeta. Non capisco se l'autore intende che anche lui si è comportato male e s'impegna a correggersi oppure se a correggersi debbano essere solo gli altri o i governi. In secondo luogo non capisco chi e come dovrebbe cambiare comportamento in pratica.

Pensare è come scandire una memoria, è come il lavoro della puntina di diamante che scorre tra i solchi di un disco che gira su un grammofono. Quella puntina può generare un suono, più o meno semplice, alla volta. Per percepire il contenuto completo del disco completo bisogna aspettare che la puntina lo percorra tutto, e alla fine ci resterà un vago ricordo di ciò che abbiamo ascoltato, filtrato dalla nostra sensibilità e dalle nostre preferenze.

Ciò che stiamo facendo o che ci accingiamo a fare ha una valenza sociale, ovvero potrà essere usato con vantaggio o svantaggio nelle future interazioni sociali, oppure potrebbe convenire nasconderlo in quanto potrebbe non essere gradito agli altri. Chiediamoci dunque, quando ci accingiamo a fare qualcosa, quale sia la sua valenza sociale in relazione a vari tipi o gruppi di persone e scegliamo di conseguenza cosa ci conviene fare e cosa non fare.

La teologia è anti-scienza, apologia della fede cieca e dell'incoerenza logica, glorificazione dell'irrazionalità e sfida contro il buon senso. Se il Dio studiato dai teologi esistesse veramente, per farsi conoscere non avrebbe bisogno di sedicenti dotti che spiegano le sue intenzioni con argomenti tanto assurdi da richiedere l'inibizione del giudizio critico per essere compresi. Un Dio che prima ci dà l'intelligenza, poi ci chiede di non usarla.

Il potere di una persona consiste nella quantità e qualità di danni e di benefici che essa può arrecare ad altri umani e ad altri esseri viventi. Perciò, per dimostrare il proprio potere, certe persone danneggiano e/o beneficano gli altri e la natura per quanto è loro possibile. D'altra parte, dimostrare il proprio potere è un modo per ottenerlo, perché la gente rispetta e teme gli altri in misura proporzionale al potere che essi dimostrano loro.

Diciamo spesso "perché" senza specificare il significato di questo avverbio (o congiunzione). Infatti esso può avere due significati molto diversi: causalità o finalità. Se, ad esempio, chiedo ad una persona "perché hai fatto questo?" potrei intendere (1) cosa ha causato l'azione che hai compiuto? oppure (2) a quale scopo hai voluto compiere questa azione? Nel secondo caso si dà per scontato che l'azione era consapevole e volontaria, nel primo no.

La verità che possiamo capire è sempre parziale, un frammento della verità totale che la nostra mente non è in grado di afferrare per intero. La mente costruisce e usa mappe della realtà, e una mappa non è il territorio che rappresenta. La mappa "segna" solo acuni aspetti del territorio facendone astrazione. Continuiamo dunque a cercare "la" verità, ma senza illuderci di trovare altro che frammenti di essa, che ognuno completa con la sua fantasia.

Ci sono testi che, sebbene io trovi sgradevoli, inutili o dannosi, piacciono a certe persone. Come possiamo giustificare queste differenze di gusti e di opinioni? Qualcuno ha gusti o opinioni erronei? Qualcuno sbaglia ad apprezzare certe idee? Se adottiamo il principio che i gusti e le opinioni non siano discutibili e quindi non siano mai "errati", non rischiamo di avallare tendenze decadenti, asociali o distruttive negli individui e nella società?

La libertà dell'uomo è al tempo stesso limitata e illimitata. Illimitata perché possiamo fare un'infinità di cose (per esempio, c'è un'infinità di luoghi che possiamo esplorare, di libri che possiamo leggere e di persone che possiamo incontrare); limitata perché non possiamo fare qualsiasi cosa, in qualsiasi modo e in qualsiasi momento, ma solo certi tipi di cose, in certi modi, in certi luoghi, in certi momenti, in certe quantità e a certe velocità.

L'amore di cui tanti parlano è volontario o involontario? Se è volontario, non amare è una scelta responsabile e quindi una colpa. Se è involontario non è una soluzione di cui siamo responsabili. L'amore è un concetto che ognuno definisce come gli pare, come gli conviene. Infatti non esiste una definizione scientifica, oggettiva dell'amore. Dissertare d'amore è una faccenda da poeti, romanzieri, religiosi e politicanti, non da sociologi o scienziati.

La mia più o meno grande felicità (o infelicità) dipende dalla qualità delle mie relazioni col resto del mondo e in particolare con l'ambiente (sociale e naturale) in cui vivo. Per migliorare tali relazioni ci sono tre possibilità (non mutuamente esclusive): (1) migliorare la mia costituzione (cioè la mia mente e il mio corpo fisico), (2) migliorare quella di certe parti dell'ambiente (persone o cose) o (3) migrare in un altro ambiente più adatto a me.

Nei rapporti interpersonali, a ogni quiete segue quasi sempre, dopo un certo tempo più o meno lungo, una tempesta, perché i rapporti interpersonali sono basati su compromessi tra gli interessi propri e quelli altrui. Infatti i compromessi, in quanto implicano dei sacrifici personali, sono spesso fragili e soggetti a incomprensioni, stanchezza, e insoddisfazioni, che inducono alla ricerca di compromessi più soddisfacenti da stabilire con altri partner.

Le religioni abramitiche sono intrinsecamente fondamentaliste, come si evince dalla lettura delle loro sacre scritture. L'unico modo per sfuggire al loro fondamentalismo è non prenderle alla lettera, non prenderle completamente sul serio, non seguirle fino in fondo, non leggere i loro testi interamente, ma solo alcune parti, opportunamente selezionate come non violente e politicamente corrette, ignorando quelle violente e inaccettabili per l'uomo odierno.

Gli animali non si offendono. Se non hanno la forza sufficiente per contrastare l'avversario, accettano la sconfitta e la conseguente posizione gerarchica. Non conoscono l'umiliazione, che è un fenomeno esclusivamente umano. Noi umani, invece, siano sempre occupati a difendere la nostra dignità dalle umiliazioni che gli altri vorrebbero infliggerci, e siamo pronti a fare lo stesso verso gli altri, con la forza, con la logica, con l'etica o con l'estetica.

Vorrei essere l'araldo di una nuova filosofia/religione agnostica, logica, antropologica, psicologica, ecologica, cibernetica, sistemica, etica, sentimentale, umanista, genetica, evolutiva, eclettica, olistica, relazionale, comunitaria, transdisciplinare, ispirata al pensiero di Gregory Bateson, Edgar Morin, Yuval Harari ed altri scienziati-filosofi che hanno proposto nuovi paradigmi di comprensione della natura in generale e di quella umana in particolare.

Le tradizioni sono esercizi e gare di imitazione. L'imitazione (cioè la riproduzione) di forme sociali è un valore "dimostrativo". Infatti, chi meglio imita le forme sociali della comunità di appartenenza dimostra una maggiore integrazione sociale e quindi una maggiore forza e resilienza. Anche le mode, in quanto forme sociali, costituiscono un terreno di competizione nella gara a chi è più "sociale", ovvero più conforme alle caratteristiche della comunità.

Ogni essere umano segue (imita, riproduce) dei modelli. Modelli di pensiero, di comportamento, di interazione, di partecipazione, di integrazione sociale. Comportamenti, azioni, gesti che non seguano un modello sono possibili, ma molto rari e difficili da attuare in quanto richiedono uno sforzo di volontà e di autocontrollo in tal senso. D'altra parte, l'apprendimento umano è basato sull'imitazione di modelli e tutto ciò che abbiamo appreso è parte di modelli.

La differenza tra piacere e gioia è che il primo è causato dall'assunzione fisica di qualche sostanza o da un contatto fisico, mentre la seconda è causata dalla percezione di informazioni simboliche che promettono o anticipano un piacere. Tuttavia piacere e gioia spesso si confondono, nel senso che un piacere può essere causa di gioia per il suo significato simbolico, e una gioia può essere causa di piacere in quanto anticipazione o promessa di piacere fisico.

La mia libertà è limitata, come per ogni altro essere vivente. Posso fare certe cose e non posso fare certe altre cose. Posso fare certe cose in certi modi e non posso farle in altri modi. Fare certe cose in certi modi mi fa star bene, mentre fare certe altre cose, o fare le stesse cose in certi altri modi, mi fa star male. Non so bene cosa mi convenga fare e cosa non fare per star meglio, ma presumo che mi convenga migliorare le mie conoscenze a tale riguardo.

Qualunque messaggio, inteso come espressione linguistica o transazione comunicativa, può essere considerato come una domanda e/o come una risposta ad una domanda, oppure come domanda e risposta allo stesso tempo. Se il messaggio non è collocato in una chiara struttura domanda-risposta, dovremmo chiederci: a quale domanda questo messaggio costituisce una risposta? Oppure: quali sono le risposte che questo messaggio sta cercando, sta suggerendo o dà per scontate?

E’ difficile mentire agli altri senza mentire anche a se stessi. Per essere convincenti dobbiamo credere in ciò che diciamo agli altri, anche se si tratta di falsità. Infatti, se nella nostra mente coltivassimo due diverse versioni dei fatti, una vera a nostro uso e una falsa per gli altri, finiremmo per fare confusione tra di esse e rivelare inavvertitamente agli altri ciò che vogliamo tener loro nascosto, oppure per credere in alcune delle falsità che diciamo.

A mio parere Dio (qualunque cosa esso sia) è un nemico perfido che ci punisce se denunciamo la sua perfidia, costringendoci in tal modo a considerarlo come un buon amico, e quindi ad autoingannarci. Se Dio ci ha intenzionalmente e consapevolmente messi al mondo, perché lo ha fatto? Sapeva che avremmo sofferto, ma evidentemente le nostre sofferenze sono per lui irrilevanti. E se Dio fosse a sua volta vittima di un perfido super-Dio e si autoingannasse a sua volta?

Ogni discorso implica una divisione del mondo in parti, e le parti in cui il mondo viene diviso sono diverse da persona a persona. Ogni parte ha, per chi l’ha definita, certi attributi, certe caratteristiche e interagisce con altre parti in certi modi. Ogni filosofia, ogni religione, ogni scuola di pensiero, insomma, ogni ideologia, divide il mondo in certe parti e definisce gli attributi di ciascuna parte in termini di necessità, di dipendenze, e di interazioni.

Per la mente emotiva i giudizi sono assoluti, cioè senza misura: uno è totalmente colpevole o totalmente innocente, totalmente giustificato o totalmente ingiustificato. La mente razionale, invece, misura il grado di colpevolezza di una persona e lo confronta con quelli di altre persone. In ogni umano la mente emotiva convive con quella razionale, ma in rapporti di potenza diversi da persona a persona. In alcuni prevale la mente emotiva, in altri quella razionale.

Una mente serve essenzialmente a elaborare informazioni, cioè a distinguere, riconoscere e associare sensazioni, forme, idee (ovvero percezioni), e azioni. Queste ultime sono sempre reazioni (fisiche o semantiche) a qualche percezione. Quanto detto vale sia per la mente di un sistema vivente (cioè di un organismo), sia per quella di un sistema non vivente (cioè inorganico, come ad esempio un computer) con diversi gradi di complessità, sensibilità e consapevolezza.

Tutto quello che dite o scrivete può essere usato contro di voi, per esempio, per classificarvi come mediocri, stupidi, ingenui, utopisti, razzisti, cattivi, ignoranti, arroganti, presuntuosi, pignoli, perfezionisti, aggressivi, offensivi, freddi, senza sentimenti, senza empatia, megalomani, opportunisti, bugiardi, incapaci, perdenti, di cattivo gusto ecc. Fate perciò attenzione a ciò che dite e scrivete, e soprattutto alle personalità di chi vi ascolta e vi legge.

Io (inteso come il mio io cosciente) non dovrei decidere liberamente e autonomamente cosa fare e non fare momento per momento, perché non ho sufficienti criteri per farlo se non dei principi razionali che potrebbero non aver nulla a che fare con la vita, col dolore e col piacere. La decisione spetta ai miei dèmoni, cioè ai miei agenti mentali inconsci. Io devo solo ascoltare e decifrare le loro decisioni, conciliarle o arbitrarle in caso di confllitti, ed eseguirle.

Il racconto del sacrificio di Isacco è la dimostrazione della violenza e della follia che si nasconde dietro le religioni abramitiche. La virtù di Abramo, che dovrebbe essere un modello di virtù morale a cui tutti i cristiani, i musulmani e gli ebrei dovrebbero conformarsi, consiste nell'obbedire senza esitazione ad una "voce" che gli ordina di uccidere suo figlio. Follia e violenza pura mascherate da virtù. Su questa base si sono costruite le religioni abramitiche.

Ciò che ogni umano vuole sapere di ogni altro è: come si pone rispetto a me? (Superiore, uguale o inferiore?) Come mi giudica? Che sentimenti prova verso di me? Cosa si aspetta da me? Cosa cerca da me? Cosa è disposto a darmi? Che intenzioni ha nei miei confronti? Come potrei essergli utile? Che male potrei fargli? Se non possiamo avere una risposta esplicita a queste domande, risponderemo ad esse noi stessi, intuitivamente e inconsciamente, e agiremo di conseguenza.

La cosa più importante per un essere umano, oltre l'evitamento dei dolori e dei pericoli per la propria salute, è cosa gli altri pensano e penseranno di lui in relazione al proprio essere e al proprio comportamento passato, presente e futuro. In altre parole, la cosa più importante per un uomo è l'atteggiamento più o meno benevolo degli altri nei propri confronti. Tale atteggiamento, reale o presunto, condiziona fortemente il proprio modo di pensare e di comportarsi.

Nell'essere umano convivono due tendenze fondamentali: l'istinto di cooperazione e l'istinto di competizione. In certe persone prevale il primo e in altre il secondo. Per "prevale" intendo che si manifesta più spesso e in modo più forte, ma senza annullare del tutto l'altro. Ebbene, credo che nella maggior parte delle donne (ma non in tutte) prevalga l'istinto di cooperazione e che nella maggior parte degli uomini (ma non in tutti) prevelga l'istinto di competizione.

Non possiamo evitare il giudizio altrui come non possiamo non giudicare. Il giudizio può essere più o meno realistico, più o meno fondato, più o meno consapevole, più o meno onesto. Possiamo anche non vedere ciò che ci disturba, cosa che comunque avviene inconsciamente e involontariamente. Per questo considero l'invito a non giudicare un nonsenso. Io inviterei piuttosto a migliorare il proprio giudizio attraverso una migliore e più ampia conoscenza della natura umana.

Noi umani abbiamo bisogno di appartenere a cose più grandi e più durature di noi, e di avere conferme di tali appartenenze. Infatti la percezione di non appartenere ad un insieme di ordine superiore (di tipo sociale e/o religioso) è per molti causa di ansia, panico o depressione. D'altra parte il senso di appartenenza che una persona prova può essere più o meno veritiero o illusorio in quanto basato su espressioni e rituali più o meno sinceri e più o meno consistenti.

La libertà dell'uomo consiste nel poter obbedire ai propri istinti e soddisfare i propri bisogni e desideri. Istinti, bisogni e desideri che l'uomo non può cambiare a sua volontà. Tuttavia un uomo può sentire il bisogno di cambiare alcune sue motivazioni e obbedire a tale bisogno. La volontà è infatti soggetta al bisogno, vale a dire che l'uomo vuole ciò che ha bisogno di volere. Come diceva Schopenhauer, l'uomo può fare ciò che vuole, ma non può volere ciò che vuole.

Ci sono cose che piacciono ad un certo numero (più o meno grande) di persone. Se noi non facciamo parte di quel numero, tendiamo a pensare che si tratti di un piacere perverso, stupido, grezzo, infantile, irrazionale o assurdo, e che, di conseguenza, quelle persone siano perverse, stupide, grezze, infantili, irrazionali o assurde. Ci sentiamo allora diversi e superiori rispetto a loro, e disprezziamo (consciamente o inconsciamente) quel piacere e coloro che lo provano.

Ogni essere umano desidera essere accettato e amato dagli "altri". Ma chi sono gli altri? Gli altri sono diversi per ciascuno di noi, e sono molto diversi tra loro (e rispetto a noi) per carattere, temperamento, capacità cognitive, emotive e fisiche, interessi economici e culturali, orientamenti morali ecc. Di conseguenza non possiamo essere accettati e amati che da poche persone, le quali possono essere disperse nel mondo e lontane da noi. Potremmo non incontrarle mai.

C'è bisogno delle sacre scritture per imparare che dobbiamo aiutarci l'un l'altro? Dobbiamo farlo perché ce lo chiede un rappresentante di Dio? Non riusciamo a capirlo da soli con la nostra intelligenza? Dobbiamo farlo perché se non lo facciamo andiamo all'inferno? Io ritengo che possiamo e dobbiamo emancipare la nostra etica dalle religioni. Siamo abbastanza intelligenti per costruire un'etica non basata su favolose rivelazioni divine ma sul buon senso e sulla scienza.

Un rito consiste in una cerimonia di imitazione, di ripetizione di gesti prestabiliti da parte di un gruppo in cui ognuno recita la parte a lui assegnata. Si tratta di una imitazione collettiva in cui al tempo stesso vengono imitati (cioè riprodotti) gesti del passato e del presente, e gli imitatori vengono a loro volta imitati come in un gioco di specchi che si riflettono all'infinito. Un gioco in cui vince chi fa la migliore imitazione, la più autentica, la più fedele.

La mia concezione dell'inconscio è molto più estesa di quella freudiana in quanto comprende qualsiasi meccanismo involontario e non consapevole, compresi quelli di tipo biochimico, governati da logiche algoritmiche definite nel DNA e altre apprese. In pratica, per me l'inconscio include tutto il corpo e le sue attività interne, ad eccezione dell'io cosciente, a partire dalle cellule e dagli organi, che hanno una "mente" nel senso che si comportano secondo certe "logiche".

Nella perfezione delle forme e delle formule, nella bellezza, l'uomo cerca il suo creatore e lo chiama Dio. Ma Dio non cerca l'uomo. Dio ha creato questo mondo e questo ci ha creati.
Dopo aver creato questo mondo, Dio è andato a crearne altri, inventando nuovi giochi e nuovi esperimenti, incurante delle precedenti creature.
Se vogliamo imitare Dio e continuare la sua opera, dobbiamo giocare, sperimentare, creare, nelle pause dei nostri conflitti e dei nostri dolori.


Tra le varie cose di cui un essere umano può aver paura c'è la paura stessa. Quando si ha paura di una certa cosa si tende ad evitarla sia nel comportamento che nel pensiero; quando si ha paura della paura si finisce per non rendersi conto di aver paura e per vivere evitando tutto ciò che potrebbe risvegliarla. Si cade così nella trappola della negazione della paura, che in realtà è solo una rimozione della stessa, cioè non riconoscerla pur subendone gli effetti inibitori.

Il comportamento più o meno favorevole di una persona A verso una persona B dipende da come A giudica B e da come A si sente giudicata da B. Il giudizio, che è sempre razionale ed emotivo allo stesso tempo, non riguarda solo le azioni volontarie, ma anche quelle involontarie (reali e presunte), i pensieri, le emozioni, e i sentimenti (reali e presunti). Per questo può essere sconveniente manifestare sinceramente i propri pensieri, i propri sentimenti e le proprie emozioni.

Nell'Ave Maria si trova la frase «Sancta Maria, mater Dei, ora pro nobis peccatoribus, nunc et in hora mortis nostrae». Il fatto che l'implorazione di pregare per noi non sia estesa al dopo-vita è forse una svista, o un lapsus che rivela che le preghiere per i morti non hanno alcun effetto, nemmeno per i credenti. Agli atei come me, la locuzione «nunc et in hora mortis nostrae» è una conferma del fatto che ciò che conta è la vita presente, ed una morte non troppo dolorosa.

Quando pensiamo ad una certa cosa (oggetto, persona, idea ecc.) abbiamo automaticamente certe aspettative (consce o inconsce) in relazione ad essa. Vale a dire che da quella cosa ci aspettiamo certi effetti più o meno piacevoli o spiacevoli, e proviamo sentimenti anticipatori coerenti con gli effetti attesi. Quelle aspettative possono essere più o meno realistiche, perciò conviene chiedersi: cosa mi aspetto da quella cosa? Quanto sono fondate e realistiche quelle aspettative?

Separare l'«essere» dal «divenire» mi pare un grave errore, perché non è possibile l'essere senza il divenire, e viceversa. In altre parole, essere e divenire sono la stessa cosa, come pure il tempo individuale e quello storico. La chiave per capire la realtà, il mondo, la storia, la psiche, è il concetto di relazione, ovvero di interazione. Il concetto di «essere» è totalmente sterile se esaminato indipendentemente delle interazioni e dalle relazioni, dalle cause e dagli effetti.

Essere è agire. Una cosa che non agisce, né reagisce, non esiste. Perciò per definire l’essenza di qualsiasi cosa è necessario definire il suo agire e il suo reagire, cioè le sue transazioni, interazioni e relazioni con il resto del mondo. Ogni cosa esistente è dunque necessariamente un agente e/o un reagente. Se di una cosa non siamo in grado di descrivere le sue azioni o le sue reazioni nei confronti del resto del mondo, di essa non sappiamo nulla, e faremmo bene a non parlarne.

Chi è (o sente di essere) parte di un insieme tende a credere (consciamente o inconsciamente) di essere l'insieme stesso. Infatti l'inconscio, a mio avviso, non riesce a distinguere un insieme dalle singole parti che lo compongono, cioè non riesce a dividere un insieme in parti autonome. Tale divisione è possibile solo alla ragione cosciente. È così che a volte qualcuno crede in cuore suo di essere il mondo intero, o Dio stesso, e gode la libido della fusione mistica con il tutto.

Qualunque affermazione che non risponda ad un perché è una risposta senza domanda. Viviamo in un mondo dove i punti esclamativi sono molto più numerosi di quelli interrogativi. Dovremmo porre più domande, perché la sapienza è fondata soprattutto sulle domande, per alcune delle quali non ci può essere risposta. Ecco alcune domande che possiamo (e dovremmo) porre a fronte di qualunque affermazione: "a che e a chi è utile?", "quali sono le sue cause?", "quali sono le sue conseguenze?"

Io sarei felicissimo se la maggior parte degli esseri umani seguissero realmente gli insegnamenti di Gesù, specialmente per quanto riguarda l'amore incondizionato verso tutti, compresi i nemici, e auguro a tutti i cristiani di riuscire a raggiungere tale obiettivo. Penso infatti che se questo avvenisse staremmo tutti meglio. Però vorrei avere il diritto di non seguire tali insegnamenti e non vorrei essere giudicato male dai cristiani per questo, né moralmente, né intellettualmente.

Il cosiddetto dialogo interreligioso è una finzione perché le religioni, per definizione, non possono mettere in discussione se stesse, e anche quando tollerano le altre religioni o l'ateismo, lo fanno con un senso di superiorità, in quanto si credono depositarie dell'unica vera verità. Non ho mai sentito un prete (di qualunque religione) dubitare della verità delle sacre scritture della sua confessione. Le religioni sono arroganti per definizione, altrimenti non sarebbero religioni.

L'inganno è un'affermazione totalmente o parzialmente falsa, l'illusione un'aspettativa improbabile o impossibile, ovvero non realistica. Gli esseri umani ingannano e illudono l'un l'altro (consciamente o inconsciamente) per ignoranza, per sfruttarsi reciprocamente, per conformismo o per salvare la faccia; ingannano e illudono se stessi inconsciamente per ignoranza e per soffrire di meno. Infatti la verità può essere disarmante, ridicola, dolorosa, atroce, sconvolgente, insopportabile.

Pregare "per qualcuno" ovvero intercedere con Dio a favore di terzi è un caposaldo del cristianesimo e il Papa ci esorta continuamente a pregare per varie categorie di persone (tra cui il clero). La cosa interessante è che chi prega presuppone che colui per cui prega possa beneficiare della preghiera stessa. A mio parere chi prega crede nella magia. Certamente la preghiera serve a chi prega e a chi esorta alla preghiera, non al presunto beneficiario. Finzione consapevole o autoinganno?

Uno dei criteri di differenziazione degli esseri umani è la personale relazione tra l'io cosciente e il caso. Ci sono infatti persone che non amano il caso, anzi lo temono, e cercano di programmare ogni cosa secondo regole ben note, in cui non vi è spazio per incertezze e improvvisazioni. Altre persone, invece, amano l'indeterminatezza, l'imprevisto, la sorpresa, e si divertono a giocare col caso. Inutile dire che le persone del secondo tipo sono molto più creative di quelle del primo tipo.

La democrazia perfetta è catastrofica (e ne stiamo facendo l’esperienza con questo “governo del popolo”). Una buona democrazia non deve dare al popolo un potere assoluto, ma mitigato da privilegi concessi alle persone più intelligenti e capaci, anche se non è facile misurare l’intelligenza e la capacità di qualcuno. I titoli accademici e i riconoscimenti della comunità scientifica sono meglio che nessun criterio, come avviene nella democrazia perfetta, dove tutti valgono nella stessa misura.

Ogni espressione umana diretta verso altri umani costituisce una promessa di piacere o di dolore, di soddisfazione o di frustrazione di qualche bisogno, di prestazione di un serviziodi una punizione ecc. La promessa è sempre condizionata ad una certa risposta, che può essere un avvicinamento, un allontanamento, un acquisto, una vendita, un dare, un ricevere, un prendere, un legare, uno sciogliere, un credere, un negare, un pagare, un accogliere, un proteggere, un difendere, un partecipare ecc.

Il problema non è il sentirsi superiori (anche perché non siamo tutti allo stesso livello in tutti i campi) ma il ritenere che chi è inferiore debba obbedire a chi è superiore e pensare, ragionare e sentire come lui. L'obbedire al superiore (ma non il pensare, ragionare e sentire allo stesso modo) è giusto solo nelle organizzazioni in cui è indispensabile il rispetto della gerarchia e della disciplina, come, ad esempio, nelle forze armate, nelle scuole e nelle organizzazioni pubbliche e private.

Il bisogno di comunità (ovvero di condivisione) dà luogo a diversi desideri, come quelli di stare in compagnia di persone simili a sé, indurre gli altri a diventare come se stessi, e diventare come gli altri. In altre parole, il bisogno di comunità è causa del desiderio di imitare gli altri e/o di essere imitati dagli altri nella visione del mondo, nei comportamenti, nei modi di pensare (e di non pensare), nei sentimenti, nelle motivazioni, nelle capacità (e incapacità) e negli aspetti esteriori.

Quando parliamo, ogni frase che diciamo presuppone certe idee, certi valori e certi interessi, si situa in un certo contesto, è un dettaglio di un discorso molto più grande, che include tutto ciò che abbiamo imparato da quando siamo nati. E il significato di ciò che diciamo dipende dal contesto a cui facciamo riferimento, dai nostri presupposti, dai nostri valori e interessi, e dalle nostre esperienze. La soggettività dei contesti personali rende difficile la comprensione e l'accordo tra individui.

Quando un essere umano deve decidere se avvicinarsi o allontanarsi rispetto ad un altro, se essere cooperativo, competitivo, o indifferente nei riguardi dell'altro, nella sua mente conscia e inconscia avvengono una quantità di calcoli di convenienza e inconvenienza i cui risultati sono espressi dall'inconscio in termini di sentimenti e di emozioni che si posizionano in un punto del continuum tra odio e amore, posizione che può essere più o meno stabile o variabile, più o meno assertiva o dubitativa.

Condividere il tempo significa fare esperienza delle stesse cose alle stesso momento con altre persone; significa partecipare, cioè far parte, insieme ad altri, di uno stesso accadimento; significa essere in un processo insieme ad altri, non da soli. La solitudine è infatti mancanza di condivisione del tempo. L'evento che viene condiviso può essere più o meno favorevole e più o meno gradito a ciascun partecipante, per questo a volte si preferisce la solitudine nonostante il bisogno di condivisione.

Chi studia psicologia e filosofia non può non "criticare" i bisogni che gli esseri umani hanno o dicono di avere. La psicologia, e la psicoanalisi in particolare, ci insegnano a non credere a ciò che la gente afferma quando parla di sé. Questo vale ovviamente anche per lo stesso studioso. Io infatti non mi fido nemmeno di me stesso, di ciò che dico e di ciò che penso. Quando dico qualcosa non sono mai sicuro di dire la verità. Ho imparato la lezione dei "maestri del sospetto" (Nietzsche, Marx, Freud).

Ogni azione, gesto, comportamento di un essere vivente serve a soddisfare direttamente o indirettamente certe sue necessità, certi suoi bisogni o certi suoi desideri. Sarebbe dunque utile conoscere le necessità, i bisogni e i desideri che motivano le azioni, i gesti e i comportamenti degli esseri viventi che ci interessano. Col termine "valenza motiva" io indico il valore funzionale di un atto (azione, gesto o comportamento), cioè, le necessità, i bisogni e i desideri che quell'atto mira a soddisfare.

La vita umana è caratterizzata da una quantità di conflitti esistenziali e sociali che la rendono difficile e che impongono continuamente scelte rischiose e dolorose: appartenenza vs. libertà, cooperazione vs. competizione, imitazione vs. differenziazione, uguaglianza vs. diversità, responsabilità vs. irresponsabilità, impegno vs. disimpegno, accoglienza vs. rigetto, approvazione vs. critica, tolleranza vs. punizione, fiducia vs. diffidenza, obbedienza vs. ribellione, cambiamento vs. mantenimento, ecc.

I rituali (cioè le ripetizioni di gesti e di comportamenti canonici tipici di certe classi o di certe comunità) servono soprattutto, o esclusivamente, a confermare (consciamente o inconsciamente) l'appartenenza di chi li pratica alle classi o alle comunità ad essi associate. In tal senso essi riducono l'ansia da non appartenenza o da dubbio di appartenenza, ovvero da carenza di identità sociale, e tale riduzione di ansia può essere fonte di piacere. Questo spiega il successo e la persistenza dei rituali.

La società è un ecosistema dove ogni essere umano vorrebbe avere un posto adatto al proprio temperamento, al proprio carattere, ai propri limiti e alle proprie capacità, per poter soddisfare i propri bisogni senza troppe difficoltà. Questo desiderio può essere soddisfatto solo se gli altri ce lo permettono e se noi lo permettiamo agli altri, perché la società non è un ente esterno, ma è costituita da ognuno di noi. Infatti, essere accettati dagli altri è un bisogno primario che condiziona tutti gli altri.

La psicoanalisi ci ha insegnato a non fidarci di nessuno, nemmeno di noi stessi, dato che la coscienza è sempre pronta a nascondere o mistificare le motivazioni inconfessabili dell’inconscio (il vero direttore del nostro comportamento). Questa sfiducia generalizzata, non solo è causa di stress psichico, ma rende difficili i nostri rapporti sociali. Tra l'altro, ci costringe a nascondere la nostra sfiducia nel prossimo per non offenderlo. Come sarebbe bello potersi fidare di qualcuno, aver fede in qualcosa!

Io penso che la sistematica o prolungata sospensione del giudizio (intellettuale e morale) pubblicamente espresso, sempre più in voga a tutti i livelli, sia una delle principali cause del declino (intellettuale e morale) della nostra civiltà. Siamo passati da un estremo all'altro, da un moralismo becero e bigotto ad un amoralismo sistematico, cioè all'idolatria della libertà di fare e di non fare, di pensare e di non pensare, di dire e di non dire, quello che ci pare, insomma, di farci solo i fatti nostri.

Le persone «autosufficienti» o «autosoddisfacenti» in senso lato, cioè quelle che hanno la capacità di procurarsi piacere e sussistenza da soli, senza l'aiuto o il contributo di altre persone, sono viste come asociali e antipatiche da coloro che non possono fare a meno degli altri per sopravvivere e per soddisfare i propri bisogni e desideri. Tali «autosufficienti» sono una piccola minoranza della gente e non sono nemmeno sicuro che esistano, in quanto penso che nessuno possa essere sempre autosufficiente.

A volte facciamo con piacere certi sforzi perché ci aspettiamo che ci porteranno dei vantaggi o dei piaceri. Se poi i risultati anziché positivi sono negativi, ci sentiamo triplamente infelici: perché siamo delusi e frustrati, perché ci siamo sforzati inutilmente (non ne valeva la pena) e perché ne abbiamo ricavato una sofferenza o uno svantaggio. Per evitare questa tripla sconfitta, conviene, quando ci accingiamo a fare qualcosa di impegnativo, essere realisti nel prevedere le conseguenze dei nostri sforzi.

La coscienza si estende tra passato, presente e futuro. Queste tre dimensioni non sono separabili. Infatti, ciò che è avvenuto incide su ciò che sta avvenendo, e ciò che sta avvenendo incide su ciò che avverrà. Ciò che sta avvenendo non avrebbe senso senza una prospettiva futura, sia pure di pochi secondi. Infatti, ciò che facciamo, lo facciamo affinché qualcosa avvenga (o non avvenga) in futuro, ovvero per causare (o impedire) un certo potenziale cambiamento, cioè una certa trasformazione interna e/o esterna.

Analizzarsi e valutarsi liberi da ogni pregiudizio, moralismo e autocensura è molto rischioso. Potremmo scoprire di non essere innocenti, di non essere sinceri, di esserci ingannati e di non aver capito le cose più importanti della vita in genere e di quella umana in particolare. Per evitare che la nostra visione del mondo e di noi stessi si riveli infondata e contraddittoria, meglio evitare di guardarci dentro, meglio occuparci solo delle nostre apparenze e di ciò che gli altri pensano o potrebbero pensare di noi.

La storia della filosofia è la storia senza fine di una competizione a chi la sa più lunga; un susseguirsi di autori presuntuosi, che ritenevano di saperla più lunga di tutti i loro predecessori, dei quali pretendevano di correggere gli errori e di colmare le lacune con le proprie idee e conoscenze, ritenute più efficaci delle precedenti. Altrimenti ogni autore si sarebbe limitato a spiegare e commentare le idee dei suoi predecessori senza aggiungervi nulla di originale, come fanno i bravi professori di filosofia.

La qualità e quantità delle nostre risposte cognitive ed emotive a certe percezioni ci qualificano e ci espongono al giudizio altrui. Questo fatto può avere conseguenze gravi quando le nostre risposte cognitive ed emotive contrastano con quelle della maggior parte delle persone che ci circondano. Il contrasto può avere diversi esiti, tra i quali l’emarginazione, l’autoisolamento, la rinuncia a opinioni e gusti propri, la perdita di autenticità, la vergogna di se stessi, il credersi anomali o malati, l’ipocrisia ecc.

Le uniche cose sicuramente reali nel mondo sono i sentimenti in quanto tali, ovvero ciò che uno sente (mi riferisco al piacere e al dolore in tutte le possibili forme e intensità). Ma non c’è alcuna certezza sulle cause dei sentimenti stessi e dei fenomeni in generale, né sulla loro natura e le loro connessioni, relazioni e interazioni. Su questo ci sono infinite narrazioni erronee, semplicistiche, lacunose e per lo più mistificate al fine di evitare il dolore e aumentare il piacere del narratore o degli ascoltatori.

Io penso che il mondo sia composto da materia/energia e informazioni, oltre a un quid di misterioso a noi inconoscibile e che io non cerco di conoscere perché credo sia fatica sprecata. Se qualcuno pretende di conoscere quel quid (che non consiste di materia/energia né di informazioni) io lo ritengo un ciarlatano, un imbroglione, un illuso, un esaltato, un allucinato, un paranoico, un ingenuo, uno sciocco ecc. (uno o più di tali appellativi). Diceva bene Wittgenstein: "Di ciò di cui non si può parlare si deve tacere."

La scienza non nega l'esistenza di Dio. Infatti non ne parla, non lo definisce e non si pone domande sulla sua esistenza. Lascia che se ne occupino discipline non scientifiche. Dio è una faccenda che non riguarda la scienza e che la scienza non riguarda. Del resto non è stato mai possibile fare esperimenti su Dio perché questo non si è mai reso disponibile in tal senso. Perciò su Dio si può dire tutto e il contrario di tutto, ma è ingannevole cercare di dimostrare l'esistenza di Dio chiamando la scienza a testimoniare.

È praticamente impossibile sapere perché una certa cosa ci piace o ci dispiace. Possiamo solo percepire un collegamento tra certe forme, simboli, parole, concetti, idee, oggetti ecc., e certi nostri sentimenti. Tuttavia tale collegamento non indica una relazione causale, ma solo una compresenza. D'altra parte possiamo ipotizzare che una cosa ci piaccia quando soddisfa qualche nostro bisogno e ci dispiaccia quando lo frustra. Resta il fatto che logiche dei bisogni e delle loro soddisfazioni sono inconsce e involontarie.

Ogni tanto abbiano bisogno di sentirci in pace col mondo e con la società, e per questo abbiamo bisogno di sentirci uguali agli altri e di ricevere conferme che anche gli altri si sentano uguali a noi. Perciò ci piace celebrare rituali di comunione religiosi e civili, sacri e profani, formali e informali, pianificati e spontanei, in forma di feste, cerimonie, raduni, convegni ecc. Sono momenti di illusione collettiva di breve durata, dopo i quali tornano a imperare le differenze, le gerarchie, i privilegi, le esclusioni.

La maggioranza degli esseri umani tende a difendere, confermare, giustificare, affermare, condividere la propria visione del mondo e di se stessi, ed evita con qualsiasi pretesto ogni occasione di metterla in discussione, come si evitano i grandi pericoli, come se quella visione, che coincide con la propria personalità, fosse una barca che rischierebbe di affondare se si avventurasse in acque sconosciute, fuori da un porto sicuro in cui le onde della critica, ovvero del giudizio intellettuale e morale, non possono entrare.

Prima di prima di parlare di una certa cosa, prima di valutarla, bisognerebbe definirla, a meno che non si intenda assumere la definizione standard data da un vocabolario autorevole della lingua che si usa. Tuttavia, il vocabolario può dare più di una definizione, per cui se dal contesto non si capisce quale sia quella applicabile, essa andrebbe specificata. Altrimenti il rischio di incomprensione è grande. In ogni caso, definire arbitrariamente il significato delle parole è una forma di prevaricazione del pensiero altrui.

La coscienza è lenta, unidirezionale, seriale, riflessiva, poco efficiente; l'inconscio è invece veloce, multidirezionale, parallelo (multitasking), automatico, e, in assenza di conflitti interiori, molto efficiente. Ciò che si apprende a fatica con la coscienza viene applicato efficientemente e senza sforzo solo quando diventa inconscio, cioè automatico. Questo vale sia per le interazioni sociali, sia per l'uso di strumenti, come suonare il pianoforte, dove ogni dito si muove automaticamente, indipendentemente dagli altri.

Ognuno è influenzato dagli altri e li influenza a sua volta in misura più o meno grande. I problemi nascono quando poche persone ne influenzano tante, e quando per una persona il bilancio tra le influenze passive e quelle attive è molto sbilanciato a favore delle prime. E’ ciò che Yuval Harari chiama "irrilevanza" (sociale) dell’individuo. Quanto meno una persona è socialmente rilevante, tanto meno essa è in grado di soddisfare i propri bisogni, dal momento che la soddisfazione di questi dipende dalla reciproca cooperazione.

Quando due intelligenze si incontrano, esse tentano di dialogare costruttivamente, ma il tentativo fallisce quando l’una si accorge che i presupposti e i pregiudizi dell’altra sono inconciliabili con i propri. E allora esse decidono di andare ognuna per la sua strada oppure l’una cerca di modificare l’altra affinché si adatti ai propri presupposti e pregiudizi, e a tale scopo cerca di demolire le idee altrui con argomenti che l’altra parte rifiuta di prendere in considerazione per un istinto di autodifesa e di conservazione.

L’io cosciente deve gestire due categorie di agenti: quelli interni e quelli esterni. Quelli interni sono i propri bisogni e desideri (spesso inconsci), i propri sentimenti e le proprie cognizioni. Quelli esterni sono gli altri esseri umani, con i loro bisogni e desideri, i loro sentimenti e le loro cognizioni, spesso in contrasto con quelli degli agenti interni. E’ impresa difficile e rischiosa, perché sia gli agenti interni che quelli esterni reagiscono in modo punitivo alle politiche dell’io cosciente a loro sfavorevoli.

La credenza nella reincarnazione è, a mio parere, incompatibile con l'evoluzionismo, per il quale la vita è iniziata con un unico organismo molto semplice che si è riprodotto e moltiplicato diventando sempre più complesso. La reincarnazione, invece, per quanto ne so, non ammette che una singola vita possa reincarnarsi in più d'una, e suppone che il numero totale di esseri viventi resti costante nel tempo. La reincarnazione non spiega nemmeno come si sia formata la vita in un mondo che ne era privo, alcuni miliardi di anni fa.

Secondo me non abbiamo bisogno della verità oggettiva (altrimenti la società sarebbe perfetta) ma di una verità che soddisfi i nostri bisogni, una verità "aggiustata", a noi favorevole, coerente con i nostri schemi mentali. Amiamo la verità solo nella misura in cui ci aiuta a sopravvivere, a vincere i nostri nemici e a soddisfare i nostri bisogni, in particolare quello di essere accettati, rispettati e amati dagli altri. Tutto ciò che va in direzione opposta, che ci fa star male, lo neghiamo, non lo vediamo, lo mistifichiamo.

La meditazione è una specie di immaginazione non creativa. La fantasia è una specie di immaginazione non realistica. La religione è una combinazione di meditazione e fantasia. L'immaginazione che preferisco è creativa e realistica. Consiste nel prevedere cose nuove possibili, utili, piacevoli e realizzabili. È un'attività che richiede apprendimento, esercizio, stimoli, e il superamento di inibizioni conformiste, della resistenza al cambiamento e della paura di avventurarsi in percorsi mentali inesplorati e logiche alternative.

L'uomo, per fare cessare la violenza tra individui ha escogitato la violenza di gruppo verso altri gruppi o verso alcuni individui o animali. Così si è passati dalla violenza interna alla comunità a quella esterna, ovvero contro altre comunità o contro qualche capro espiatorio. Questo passaggio è avvenuto per iniziativa delle autorità religiose, le quali si sono arrogate il diritto esclusivo di amministrare la violenza, facendone una cosa sacra. Infatti la violenza esercitata in nome di un dio non solo è lecita, ma è doverosa.

A mio parere il cosiddetto libero arbitrio non è libero in quanto noi scegliamo sempre in base ad una logica (conscia o inconscia), e precisamente quella che riteniamo (consciamente o inconsciamente) più adatta e appropriata per soddisfare i nostri bisogni. Insomma la scelta è obbligata in base ai nostri bisogni e alle nostre logiche di soddisfazione. Quindi noi siamo liberi da un punto di vista esterno, ma "regolati" da logiche da un punto di vista interno. Anche se cambiamo una logica lo facciamo seguendo una (altra) logica.

Quelli che vengono ritenuti arroganti e presuntuosi non fanno male a nessuno perché la loro presunta superiorità non viene riconosciuta e perciò non vengono creduti né seguiti. E allora perché i cosiddetti arroganti e presuntuosi, i non "umili", danno tanto fastidio a chi li ritiene tali? La mia risposta è che essi mettono in evidenza le inferiorità di chi li ritiene tali, cosa che li imbarazza. Chi ha una sufficiente e ben fondata autostima non è infastidito dagli arroganti, anzi ne è divertito perché non li considera rivali.

Ho notato che tutte le religioni e le filosofie spiritualiste aspirano ad una collettivizzazione delle proprie credenze, fino al punto che la comunanza della credenza è per i credenti ancora più importante della credenza stessa. Infatti il credente soffre per il fatto che qualcuno non condivida la sua credenza, e cercano di convertirlo se possibile. Quando si rendono conto che una conversione è impossibile, rinunciano ad un ulteriore proselitismo e considerano il non credente un minus habens e un potenziale o effettivo nemico.

Per razionalizzare non s'intende ragionare o pensare in modo razionale, ma rendere forzatamente e in modo mistificato "razionale" ciò che non lo è, ovvero spiegare un certo comportamento in modo che la spiegazione (o motivazione dichiarata) sia accettabile, politicamente corretta, nascondendone e dissimulandone (consciamente o inconsciamente) i veri motivi, meno nobili e meno razionali. In tal senso si tratta di una pratica molto diffusa, che ci riguarda tutti. Chi non razionalizza il proprio comportamento scagli la prima pietra.

Penso, dunque sono. Ciò che sono dipende da ciò che penso e da come lo penso.
Faccio, dunque sono. Ciò che sono dipende da ciò che faccio e da come lo faccio.
Sento, dunque sono. Ciò che sono dipende da ciò che sento e da come lo sento.
Appartengo, dunque sono. Ciò che sono dipende da ciò a cui appartengo e da come vi appartengo.
Possiedo, dunque sono. Ciò che sono dipende da ciò che possiedo e da come lo possiedo.
Pensare, fare, sentire, appartenere, possedere sono processi interdipendenti e costituiscono l'essere.


Una sincera lode agli ingegneri che hanno costruito e gestito il veicolo Opportunity (che ha esplorato Marte per 15 anni), e anche a quelli che hanno mandato l'uomo sulla luna. Allo stesso tempo mi chiedo perché non siamo capaci di risolvere problemi molto più semplici, come quello di organizzare e governare un gruppo di esseri umani con soddisfazione di tutti gli interessati. La mia risposta è che ne sappiamo molto, ma molto, di più di fisica e di ingegneria che della natura umana. Tanta scienza e tanta ignoranza fianco a fianco.

Oggi se un bambino vede l'immagine di un impiccato forse prova un sentimento di repulsione o di rabbia verso quell'espressione di violenza. Ma se lo stesso bambino fin dalla nascita fosse stato abituato a vedere immagini e statuette di impiccati, rimarrebbe del tutto indifferente di fronte ad un'ulteriore statuetta di impiccato. È ciò che è avvenuto con i crocifissi. L'immagine di un crocifisso dovrebbe farci riflettere, ma prima ancora dovrebbe farci soffrire. Ma questo non è possibile se da sempre vediamo crocifissi dappertutto.

Il nostro inconscio non ha il senso della misura. Infatti per lui una persona è completamente buona o completamente cattiva, completamente sincera o completamente falsa, completamente stupida o completamente intelligente. Solo la razionalità cosciente ha il senso della misura ed è in grado di capire che ognuno è parzialmente buono e parzialmente cattivo, parzialmente sincero e parzialmente falso, parzialmente stupido e parzialmente intelligente. Tuttavia i sentimenti sono determinati dall'inconscio, non dalla razionalità cosciente.

Un organismo complesso è costituito dall'interconnessione e interazione di organismi più semplici. Pertanto, per conoscere un organismo complesso occorre conoscere gli organismi più semplici che lo compongono e le relazioni tra di essi. Questo vale specialmente per l'uomo e per le società, che sono gli organismi più complessi di cui conosciamo l'esistenza. Senza seguire tale principio e metodo, la conoscenza degli organismi può essere solo emotiva, irrazionale, riduzionista, riduttiva, superficiale, tendenziosa, fallace o inconcludente.

A mio parere la psicologia e la filosofia sono, tra le scienze umane e sociali, quelle più screditate e prese meno sul serio dai non addetti ai lavori, perché basate su teorie troppo diversificate e spesso contrastanti. Si potrebbe perciò dire che si tratta di discipline indisciplinate. Invece, le altre scienze umane e sociali (come la sociologia, l'antropologia e le neuroscienze) sono più unitarie, più oggettive, più "scientifiche", più condivise dagli studiosi e dai ricercatori, anche se molto specialistiche e non abbastanza integrate.

Trovo interessante il fatto che i discorsi relativi alla morale sessuale riscuotano sempre un grande interesse e rivelino una marcata polarizzazione dei giudizi. Credo che ciò sia il sintomo di un problema che ci riguarda tutti e che né la modernità né la postmodernità hanno ancora risolto. In altre parole: la sessualità resta un grosso problema per la società in generale e per la nostra in particolare. Altri sintomi sono la diffusione e la vitalità della prostituzione e della pornografia dovunque non siano severamente proibite per legge.

La vita umana è basata sulla vita sociale e la vita sociale è basata sulla condivisione, ovvero lo scambio, di beni materiali e immateriali. Questi ultimi consistono in informazioni, cognizioni, idee, narrazioni, valori, giudizi, pregiudizi ecc.
Dal momento che le nostre visioni del mondo e di noi stessi sono per lo più illusorie e ingannevoli (perché tendono ad affermare e difendere la nostra reputazione e autostima), ciò che condividiamo (per quanto riguarda il comportamento proprio e altrui) sono per lo più illusioni e autoinganni.


La vita sociale è regolata da modelli di interazione, di partecipazione e di integrazione, che gli individui assumono per imitazione, e attraverso i quali interagiscono con i loro simili. Ad ogni transazione viene attribuito un significato facendo riferimento a qualche modello sociale. Quando non si trova un modello corrispondente, la transazione viene considerata strana o violenta. I mass media presentano modelli sociali pronti da imitare, da indossare, con ruoli predefiniti da assumere, che promettono una soddisfacente partecipazione sociale.

Il "senso della misura" è una capacità della mente umana distribuita in modo ineguale. Può difettare anche in persone altrimenti molto intelligenti. Ci sono persino persone che odiano i numeri e le misure, come se fossero la strada verso l'inferno dell'insensibilità e della freddezza emotiva, e sanno pensare solo in modo "qualitativo". Senza un maggiore senso della misura non ci salveremo. L'ecologia e l'economia sono questioni di numeri e di misure, oltre che di sentimenti e di cognizioni. Non c'è saggezza senza un adeguato senso della misura.

Suppongo che durante il sonno la memoria si riorganizzi in quanto quella a breve termine viene elaborata e svuotata, trasferendo le parti ritenute significative in quella a lungo termine e cancellando le altre. In tale processo suppongo che avvenga un adattamento reciproco tra le nuove esperienze e quelle precedenti, adattamento che può dar luogo ad una distorsione o rimozione delle prime e/o delle seconde affinché il tutto sia logicamente (ovvero cognitivamente) coerente e moralmente (ovvero socialmente) accettabile, e non crei troppa angoscia.

Io non ho mai capito l'essenza dell'essere (che alcuni scrivono con la E maiuscola), se non come equazione o copula, ovvero come relazione di uguaglianza tra due termini o di appartenenza di un termine ad una classe o categoria. E ho sempre sospettato che la filosofia dell'Essere sia una cosa inutile e inutilmente astrusa. Detta con Fantozzi: una boiata pazzesca. La lettura di Korzybski sull'uso errato del verbo essere ha poi rafforzato la mia opinione. Ma io non sono laureato in filosofia, quindi sicuramente è una cosa al di sopra dei miei limiti.

Ci sono persone che, se non fingessero di essere normali, sarebbero sole come cani randagi (a volte mi sento come uno di loro). Il problema è che gli "anormali" lo sono tutti in modi diversi per cui un anormale è "normalmente" incompatibile non solo con i "normali", ma anche con tutti gli altri anormali. Un'amicizia tra anormali è dunque molto improbabile, per cui essi sono condannati alla solitudine a meno che, ogni tanto, non fingano di essere normali o che la loro anormalità sia uguale a quella della persona con cui vogliono avere una relazione.

Uno dei bisogni umani più importanti è quello di essere compresi, almeno da una persona. Infatti l'amore è basato sulla reciproca comprensione. Il bisogno di essere compresi è tanto più frustrato quanto più si è diversi dalla normalità ed è talmente forte che i più hanno paura di differenziarsi rispetto ai tipi di persona più comuni. Succede così che molti, non riuscendo ad essere compresi, e soffrendone, tendano inconsciamente a trasformarsi in persone più comprensibili, ovvero più normali, rinunciando ad affermare le loro peculiarità più originali.

Resteresti calmo se qualcuno facesse esplicitamente o implicitamente affermazioni come le seguenti? Io valgo, tu non vali , io merito, tu non meriti, io sono bello, tu brutto, io sono buono, tu cattivo, io sono intelligente, tu stupido, io sono sapiente, tu ignorante, io sono forte, tu debole, io sono potente, tu impotente, io possiedo, tu non possiedi, io sono capace, tu no, ecc. Probabilmente saresti preso dalla rabbia e faresti il gioco del tuo detrattore. Se invece riuscissi a restare calmo e ci ridessi sopra dimostreresti di essergli superiore.

L'atteggiamento verso la filosofia dovrebbe essere nettamente diverso da quello che si ha verso l'arte, la poesia, la letteratura, la storia, l'archeologia ecc. Eppure molte persone non fanno differenze tra queste aree della cultura e la filosofia. In quanto a me, ritengo che lo scopo della filosofia non sia quello di piacere, di intrattenere o di condividere conoscenze, ma quello di prevedere il futuro, di farci riflettere, di porci domande e di insegnarci a pensare in modo razionale e critico, sfidando le consuetudini della cultura in cui viviamo.

La ricerca della Verità (con la v maiuscola, da intendersi come verità assoluta, universale, eterna) è a mio avviso nociva sia quando qualcuno in buona o cattiva fede asserisce di averla trovata e la descrive per manipolare le menti degli ingenui a fini di potere, sia quando distoglie chi la cerca dall'affrontare i problemi pratici, concreti e dolorosi della convivenza, della cooperazione, della competizione tra umani, della morale, dove si possono raggiungere certe verità (con la v minuscola) utili alla soluzione di problemi, e dove si può progredire.

Quando due individui si incontrano, in ciascuno di essi si attiva un automatismo inconscio che mira a stabilire quale atteggiamento assumere verso l'altro. Tale atteggiamento può essere più o meno amichevole o ostile, cooperativo o competitivo, fiducioso o diffidente ecc. L'algoritmo che determina l'atteggiamento da tenere verso l'altro tiene conto simultaneamente di vari fattori che possiamo solo ipotizzare. Tra di essi suppongo vi sia un'interpretazione del modello di comportamento altrui e una stima della compatibilità di tale modello con il proprio.

Criticare le religioni è molto pericoloso perché ci sono tante persone che non sanno distinguere la critica dall'offesa, e considerano la critica religiosa sempre e comunque offensiva. La faccenda è paradossale in quanto i primi a criticare chi la pensa diversamente in materia religiosa sono proprio le persone religiose. Infatti in ogni religione è implicita, costituzionalmente, la critica verso i non credenti, che nel migliore dei casi sono considerati persone spiritualmente povere, nel peggiore pericolosi immorali e asociali da reprimere o sopprimere.

L'uomo ha bisogno di essere amato, ma essere amati non è un diritto, e amare non un dovere. Siamo liberi di amare e non amare chi vogliamo, ma non possiamo rinunciare ad essere amati. L'amore è un fenomeno selettivo, competitivo e a volte retributivo: questo fatto rende tragica e miserabile la vita per la parte dell'umanità perdente in amore. Alleviare le sofferenze delle persone meno amate (perché non hanno sufficienti risorse di amabilità o sufficienti probabilità di trovare persone congeniali) dovrebbe essere l'obiettivo principale di qualsiasi etica.

Credo che il concetto di "essere" non esista né in matematica né in fisica, dove al suo posto si usa il concetto di "equazione", simboleggiata dal segno "=". Per quanto riguarda, invece, la logica, il concetto di essere mi pare coincida con l'attribuzione di qualità, e in particolare di verità o falsità, realtà o irrealtà, a delle entità o proposizioni. Ritengo dunque che quello di "essere" sia un concetto né scientifico, né logico, ma metafisico, e che pertanto ognuno possa definirlo e intenderlo a suo piacimento, quindi un'idea completamente soggettiva.

Quando leggiamo un articolo di un giornale, acquisiamo un pezzo di software che va ad aggiungersi a quello che già possediamo. In realtà non si tratta di una semplice aggiunta, perché il software preesistente esamina e valuta il nuovo frammento e "decide" se accoglierlo tutto, in parte o per niente e in quale zona, ovvero contesto, della sua struttura inserirlo, dopo averlo adattato, semplificato, tradotto, interpretato, completato, modificato, distorto in modo "conveniente", ovvero "congeniale", secondo i propri bias cognitivi e le proprie risposte emotive.

Il concetto di “essere” implica la costanza dell’essere stesso, a meno che non si intenda l’essere sempre relativamente ad un certo spazio e/o tempo. Infatti, che senso ha dire che A “è” X se questo è vero solo per un periodo di tempo e/o uno spazio limitato, e non è vero né prima né dopo tale periodo, né fuori di tale spazio? Dobbiamo quindi distinguere tra un essere assoluto, che è costante nello spazio e nel tempo, e un essere relativo, che varia nello spazio e/o nel tempo. Tuttavia dubito che possa esistere un essere assoluto, se è vero che “tutto scorre”.

Suppongo che il cervello umano sia predisposto geneticamente a credere in qualche divinità e ad aggregarsi in nome di qualche sacralità. Forse questa disposizione ha costituito un vantaggio evolutivo. Ma non è detto che oggi, con lo sviluppo della cultura che c'è stato, tale tendenza sia ancora vantaggiosa per la specie. Potrebbe essere la sua rovina. Sicuramente è una tendenza vantaggiosa per coloro che la sfruttano. Come il sobrio può avere la meglio sull'ubriaco, così chi è libero da credenze può avere la meglio sui credenti, in quanto individui meno liberi.

A mio parere, se la cosiddetta "filosofia" è così poco rispettata dalle masse, è anche colpa di quei cosiddetti filosofi che considerano la filosofia qualcosa di unitario e unitamente buono, vero e utile. In realtà "la" filosofia non esiste, ma esistono diverse filosofie, molte delle quali si contraddicono o si ignorano, e perciò, come le religioni, non possono essere tutte buone, vere e utili. Il primo compito di una filosofia dovrebbe essere quello di criticare le cattive filosofie, e anche se stessa, ma ciò avviene raramente, specialmente nel mondo accademico.

Ognuno desidera ardentemente essere approvato e apprezzato per come è, con tutte le sue virtù e tutti i suoi difetti. Ma come facciamo ad approvare e ad apprezzare persone che non ci piacciono? Persone la cui stupidità, ignoranza e/o cattiveria ci lasciano sgomenti? Questo è un grande problema dell'umanità. Potremmo chiudere gli occhi per non vedere i difetti altrui (così come li chiudiamo per non vedere i nostri) ma come possiamo vivere eticamente e progredire socialmente se non vediamo il male in noi e negli altri, e se consideriamo tutti ugualmente buoni e bravi?

Tutto ciò che facciamo e che pensiamo consiste in transazioni facenti parte di uno o più “giochi”. Per “giochi” intendo programmi cibernetici funzionanti come regolatori automatici e inconsci delle nostre interazioni, e delle transazioni che le costituiscono. In tal senso, giocare è inevitabile e indispensabile. Tuttavia possiamo fare “metagioco”; cioè cercare di capire a quali giochi stiamo giocando e con quali regole (logiche, formali, sintattiche, semantiche, energetiche ecc.) ed eventualmente negoziare con gli altri nuovi giochi o modifiche ai giochi conosciuti.

Forse la coscienza, l'intelligenza, la volontà, l'inconscio, sono computer biologici che prevedono continuamente le conseguenze di possibili eventi, azioni, decisioni, pensieri propri e altrui (e delle loro mancanze), e determinano motivazioni e sentimenti sulla base dei risultati dei loro calcoli consci e inconsci. La logica delle previsioni potrebbe essere quella fondamentale di ogni software: se... allora... altrimenti... (if-then-else). Le previsioni possono essere tanto più complesse e raffinate quanto maggiore è il grado di intelligenza e di cultura del soggetto.

Il progresso della tecnica è molto più veloce di quello dell'intelletto medio dell'umanità che può farne uso. Ne consegue un utilizzo sconsiderato e pericoloso degli strumenti tecnologici. Infatti oggi non solo disponiamo di mezzi di distruzione di massa dell'uomo e della natura, ma qualunque idiota ha la possibilità di diffondere le sue idee raggiungendo potenzialmente, gratuitamente, miliardi di persone. Questa situazione permette la formazione di comunità numerose di idioti uniti intorno a narrazioni tanto semplici quanto false, e distruttive per la convivenza civile.

L’inconscio consiste in un insieme di strategie di cooperazione sociale, costituite da regole (obblighi e divieti, diritti e doveri), da astuzie (come ottenere la cooperazione altrui al minimo costo in termini di beni, fatiche e frustrazioni), da aspettative (come reagiranno gli altri se mi comporto in un certo modo), da modelli (quali forme imitare per appartenere a certe comunità), da valori (cosa vale per gli altri) e da risorse competitive (come conquistare e mantenere i posti più alti possibile nelle varie gerarchie e come essere preferiti nella selezione sociale).

A mio parere, per migliorare il nostro benessere e la nostra efficienza (sia a livello individuale che sociale) possiamo migliorare, entro certi limiti, sia il nostro hardware (cioè la parte organica, fisiologica, biochimica, materiale della nostra persona), sia il nostro software (cioè la sua parte logica, informatica, cognitiva, spirituale, motivazionale, conscia e inconscia). A tale scopo ci può essere d'aiuto la conoscenza dei sistemi neurologici di ricompensa connessi con la produzione di dopamina e di ossitocina, specialmente quelli riguardanti le ricompense sociali.

L'errore più comune che spesso facciamo è supporre che gli altri ragionino come noi, che reagiscano emotivamente come noi, che abbiano simili principi morali, simili interessi, simili motivazioni e simili paure, che sappiano ciò che noi sappiamo, che soffriamo e godiamo per motivi simili, che le nostre menti siano simili. È come credere che tutti i computer siano simili. In effetti tutti i computer sono simili per quanto riguarda i principi generali di funzionamento, ma molto diversi tra loro nei materiali (hardware) e nei programmi (software), ovvero nelle "applicazioni".

Le chiese abramitiche si ostinano a sostenere che la Bibbia è parola di Dio, e che Dio ci ama. Basta leggere quel libro per capire che si tratta di un inganno. Ma, sorprendentemente, molti restano ingannati, probabilmente a causa della paura di pensare cose in contrasto col pensiero maggioritario. Uno degli effetti delle religioni di massa è quello di inibire la capacità critica delle persone, di renderle cieche alle incongruenze e alle assurdità, di indurle a chiamare bene il male, giusto l'ingiusto, razionale l'irrazionale, logico l'illogico, utile l'inutile e il dannoso.

Sapere significa essere capaci di prevedere il futuro in certe ipotesi. Per esempio, io so che se metto la mano nel fuoco, questa brucerà e io proverò un forte dolore, oppure che se voglio percorrere a piedi l'Equatore, devo fare un certo numero di passi di una certa lunghezza. L'uomo sa ben poche cose su se stesso; per esempio non sa perché soffre né perché gode, ovvero non conosce le cause dei suoi piaceri e dei suoi dolori essendo queste molto complesse e poco esplorate, o le conosce in minima parte e spesso erroneamente, illudendosi di conoscerle pienamente e certamente.

Radio, televisione e giornali ci manipolano perché decidono cosa udiamo, vediamo e leggiamo, ci addestrano alla passività sensoriale e culturale, ci guidano e orientano, ci danno una visione della realtà semplicistica, riduttiva e tendenziosa e godono di prestigio, autorità e credibilità pari alla dimensioni delle loro audience.Non ho citato il web perché è uno strumento attivo, che ci costringe a scegliere cosa vogliamo leggere, udire, vedere. Anche se gli irriducibili trovano il modo di usarlo passivamente e, una volta scelto il canale, si prendono ciò che passa il convento.

La gente parla, parla, parla. A quale scopo? Secondo me lo fa soprattutto per socializzare, per fare comunità, per condividere qualcosa, non importa cosa. Per stare in compagnia, per sfoggiare la propria “normalità”, cioè la propria dignità sociale, e per dimostrare di meritare il proprio status. A volte la gente parla anche per per scambiare beni e servizi, per cambiare la società e la natura, per fare dei fatti, ma questo genere discorsi è largamente minoritario e a molti dà anche fastidio, specialmente a coloro che non amano i cambiamenti di stato, di gerarchie e di valori.

La mente reagisce non soltanto a certi stimoli ma anche all'assenza degli stessi. Infatti, come insegna Gregory Bateson, l'assenza di una certa informazione costituisce una particolare informazione. Tale "informazione su un'assenza" può dare luogo ad una certa risposta cognitivo-emotivo-motiva ad essa associata. Perciò, ad esempio, se un bisogno, anche se dormiente, non viene soddisfatto entro un certo periodo di tempo, l'organismo può entrare (automaticamente, involontariamente, inconsciamente) in uno stato di sofferenza, agitazione, angoscia, paura, disperazione, malattia ecc.

La soluzione dei problemi sociali non è l'amore, ma l'intelligenza cognitivo-emotiva e la conoscenza della natura umana. Altrimenti diamo la colpa dei mali della società a coloro che non amano, come se bastasse amare qualcuno per sentirsi con la coscienza a posto. Tutti sono capaci di amare qualcuno se ci sono le condizioni, pochissimi di amare anche coloro che non appartengono alla propria famiglia e comunità. Capire come funziona il mondo, l'uomo e la società è molto più difficile che amare, ma è necessario per riparare i danni causati dagli ignoranti, che sono la maggioranza.

Nei dialoghi e nelle conversazioni, la società, con le sue forme, i suoi linguaggi e le sue regole, è sempre presente come riferimento e come contesto che dà significato e valore a tutto ciò che viene detto. D'altra parte, ciò che viene detto serve anche a dimostrare e a confermare l'appartenenza e la conformità dei parlanti alla società in certi ranghi e in certi ruoli. In altre parole, noi parliamo non solo per raccontare fatti reali o presunti che ci riguardano in quanto membri di una società, ma, al tempo stesso, per confermare la nostra identità e la nostra dignità sociale.

Secondo me, le scienze dell'uomo e della società dovrebbero partire dall'unica cosa certa per un essere umano: il suo "sentire" ovvero il dolore e il piacere. Questi sono causati da diversi fattori (materiali e/o immateriali) più o meno noti. Lo scopo principale del filosofo e dello psicologo dovrebbe essere dunque quello di individuare i fattori che causano (o prevengono) il dolore e il piacere, per alleviare il dolore e aumentare il piacere, nella misura del possibile. Se prescindiamo dai sentimenti, a mio parere, tutti i discorsi psicologici o filosofici diventano irrilevanti.

Non c'è mai stato accordo, tra i filosofi, e nemmeno tra gli scienziati, sull'esistenza del libero arbitrio. Pertanto potrebbe non esistere affatto, esistere sempre o esistere più o meno raramente. Io propendo per la terza ipotesi, che però resta solo una ipotesi di lavoro, in quanto una dimostrazione scientifica o logica non è (ancora) possibile. Più precisamente suppongo che esso sia più o meno possibile e più o meno frequente da persona a persona, e, in una stessa persona, avere una frequenza variabile. Non saprei nemmeno dire se il libero arbitrio sia volontario o involontario.

Suppongo che i sentimenti (piacere, dolore, gioia, sofferenza) abbiano un ruolo fondamentale nel funzionamento della vita, in quanto servono al corpo per indicare alla mente cosciente la valenza vitale di particolari percezioni o idee, ovvero in quale misura ogni cosa percepita e ogni idea o ipotesi di azione è associabile alla soddisfazione o alla frustrazione dei suoi bisogni in un rapporto di causa-effetto. Attraverso tali segnalazioni la mente si sviluppa e forma la sua struttura, ovvero essa programma la logica delle risposte comportamentali della persona alle diverse situazioni.

L'uomo esercita il libero arbitrio (ammesso che questo non sia solo un'illusione) non casualmente ma secondo certi criteri (morali, utilitaristici, edonistici ecc.). Tali criteri costituiscono il "programma" che regola il comportamento dell'individuo. Sono criteri che non ha fissato lui. O meglio, quando gli capita di fissare dei criteri, lo fa non a caso, ma secondo certi criteri stabiliti da altri umani o dalla natura. Insomma, il nostro comportamento o è casuale, o rispetta certi criteri, cioè programmi che noi abbiamo scritto (consciamente o inconsciamente) seguendo criteri altrui.

Quando si esprime un'idea, questa ha senso solo rispetto ad un certo contesto, ovvero ad un'idea più grande e più generale, di cui l'idea espressa costituisce un dettaglio o un caso particolare. L'idea generale è quindi più importante di quella particolare, perché la prima conferisce senso alla seconda. Tuttavia normalmente le persone comunicano idee particolari senza condividere quelle generali e questo è causa di incomprensione e di fraintendimento. Prima di esprimere idee particolari dovremmo dunque assicurarci che siano chiare e condivise le idee generali a cui esse si riferiscono.

Se potessimo controllare volontariamente le nostre reazioni emotive e i nostri sentimenti (nel senso di attivare o inibire a volontà i nostri sentimenti e le nostre emozioni) conquisteremmo il mondo, ma diventeremmo disumani. Tuttavia, suppongo che un minimo autocontrollo emotivo sia possibile per qualcuno, per brevi lassi di tempo. Potrebbe essere molto utile a scopo psicoterapeutico e di automiglioramento in quanto potrebbe farci vedere le cose, le persone, il bene e il male in modo diverso, più reale, più acuto e più profondo, non filtrato né manipolato dai sentimenti e dalle emozioni.

Quando leggo un post assurdo e pericoloso in un social network sono assalito da un dilemma: ignorarlo o commentare dicendo che si tratta di pericolose assurdità? Il problema è che nel secondo caso l'autore del post mi invita, anzi mi sfida, a confutare logicamente, con argomentazioni razionali, il contenuto del post. Tuttavia so che le mie confutazioni razioni non servirebbero a nulla (se non ad ottenere insulti) dato il bias cognitivo dell'autore del post, che difenderà a spada tratta il suo pensiero senza prendere in considerazione le mie argomentazioni, come mi è capitato centinaia di volte.

Ogni umano adotta o costruisce una sua visione del mondo atta a dare un senso a ciò che gli accade. Non importa se tale visione sia realistica, ma che fornisca una spiegazione di ciò che altrimenti sarebbe inspiegabile. È per questo che miliardi di persone credono in assurdità, perché comunque danno un senso agli avvenimenti. Perché l'uomo non accetta ciò di cui non capisce il senso, ovvero non accetta di non capire il senso delle cose. Saremmo tutti più intelligenti e realistici se accettassimo la non-comprensione come un fatto normale e non necessariamente pericoloso, nulla di cui vergognarci.

La filosofia può essere una professione, un hobby, un passatempo, la giustificazione morale e razionale del proprio comportamento o delle proprie scelte politiche, un mezzo di distinzione sociale, un prerequisito per appartenere ad certi gruppi, un modo per sentirsi o apparire intellettualmente o moralmente superiori agli altri, una risorsa per imparare a ragionare in modo più efficace e facendo meno errori, oppure, come nel mio caso, uno strumento per capire e comprendere meglio la natura umana, per crescere e migliorare sempre di più, ovvero per meglio soddisfare i miei bisogni e quelli altrui.

I gruppi sociali si differenziano, tra l'altro, per il grado di complessità e di astrazione del modo di pensare dei propri membri (che si riflette nella quantità e nella qualità delle parole che questi conoscono e usano nel pensare e nel comunicare), e per il loro grado di interesse verso particolari campi culturali come la scienza, la tecnologia, la letteratura, la storia, la filosofia, la psicologia, la politica, l'economia, l'ecologia, le piante, gli animali, l'arte, lo sport, la musica, la religione, la morale, il cibo, la sessualità, le droghe, la moda, l'arredamento, il turismo, i mass media ecc.

La nostra meta dovrebbe essere il livello meta. Infatti, crescere intellettualmente comporta il salire al livello meta in ogni attività mentale in cui ciò sia possibile. Esempi:
Metapensiero: pensiero sul pensare.
Metaidea: idea sulle idee.
Metadomanda: domanda sul fare domande.
Metalogica: logica sulle logiche.
Metaapprendimento: apprendere ad apprendere.
Metaschema mentale: Uno schema mentale di cui fanno parte degli schemi mentali.
Metainganno: inganno sull'inganno, ad esempio negare l'inganno.
Metaillusione: illusione sull'illusione, ad esempio illudersi di non essere illusi.


A causa dei disastri causati da certe ideologie, oggi quasi tutti pensano che le ideologie siano un male da evitare senza distinzioni. Infatti oggi non ci sono più nuove ideologie, e quelle vecchie hanno perso la loro spinta innovativa. Questa carenza di ideologie sta rendendo la gente indifferente ai problemi comuni e demotivata a fare qualcosa per risolverli. Per migliorare la società, ovvero il nostro benessere fisico e psichico, a mio parere abbiamo bisogno di nuove ideologie, più complesse, realistiche, intelligenti e prudenti di quelle passate, capaci di unire e mobilitare cospicui gruppi di persone.

Se scienza e religione si contraddicono, una delle due è falsa. Affinché non si contraddicano, la scienza dovrebbe affermare che le leggi della fisica e della biologia (così come le conosciamo) non valgono sempre, ma a volte restano sospese permettendo eventi di tipo divino, esoterico o magico. Per conciliare scienza e religione dobbiamo dunque vedere il mondo e la vita come realtà parzialmente deterministiche e parzialmente non deterministiche, cioè divinamente determinate. Tuttavia, mentre il determinismo scientifico può essere dimostrato mediante esperimenti, quello divino non può esserlo ed è oggetto di fede.

Comportamento e motivazioni sono rispettivamente l'esterno e l'interno di un umano. Il comportamento proprio e quello altrui è conseguenza e causa delle motivazioni delle persone in gioco. Il comportamento è oggettivo, misurabile e registrabile, le sue motivazioni sono invece misteriose, soggettive, immaginabili e deducibili solo intuitivamente, con tutti gli errori di cui l'intuizione e l'immaginazione sono capaci. Tuttavia non possiamo fare a meno di interessarci delle motivazioni, perché sono il principio della vita, padrone e arbitre del nostro volere e dei nostri sentimenti, dispensatrici di piaceri e dolori.

L'essere umano ha bisogno di interagire cooperativamente con altri umani per soddisfare i suoi bisogni e desideri, ma l'interazione è possibile solo se c'è accordo tra gli interattori sui termini, condizioni e modalità della stessa, e se entrambi la desiderano. Spesso tale accordo manca a causa della diversità di aspettative, gusti, interessi, mentalità, moralità, temperamento ecc., e per il fatto che ognuno vorrebbe ricevere più di quanto è disposto a dare. In altre parole, ognuno vorrebbe che i ricavi ottenibili dall'interazione siano superiori ai costi (in denaro, beni, servizi, sentimenti, emozioni, tempo ecc.).

Io non condivido molte idee di Freud, specialmente quelle che hanno a che fare con lo sviluppo sessuale e le relative simbologie, ma ritengo questo autore un grande demistificatore, un rivoluzionario del pensiero, del calibro di Darwin, Nietzsche e Marx, anche solo per la sua teoria dell'inconscio (inteso come es e super-io). Una teoria che va corretta e completata, ma che ci ha insegnato un fatto fondamentale: che l'io (inteso come io cosciente) "non è padrone in casa propria" in quanto è succube inconsapevole del suo inconscio. Una realtà che la maggior parte dell'umanità si ostina ancora a non vedere e a non capire.

Ogni umano ha bisogno di conferme quotidiane del proprio status, del proprio valore, della propria dignità, delle proprie appartenenze, della propria accettabilità e del proprio gradimento da parte degli altri. Non basta un successo, perché gli altri potrebbero in ogni momento cambiare il proprio giudizio. Inoltre il proprio status rischia costantemente di essere superato da quello di altri. Il successo (che implica manifestazioni di stima e di rispetto) deve essere sempre ripetuto, rinnovato, deve assumere forme sempre nuove e quantità sempre maggiori, perché qualsiasi successo, se non si rinnova, viene a noia, passa inosservato.

Geneticamente l'uomo di oggi è praticamente identico a quello di 10000 ani fa. I cambiamenti che ci sono stati nella sua evoluzione sono quasi esclusivamente culturali. L'uomo è diverso dagli altri animali soprattutto perché è il solo a poter usare la cultura. Questa comporta, tra l'altro, il credere in narrazioni inventate e tramandate, cosa che nessun altro animale è capace di fare. Ecco cosa è importante capire quando si confronta l'uomo con gli altri animali. Se l'uomo non usasse la cultura sarebbe una specie di scimmia. Se ad un bambino non insegni nulla, nemmeno a parlare, quello cresce come una bestia, non lo distingui da una bestia.

Se al momento non possiamo interagire e cooperare con qualche altro umano di nostro gusto realmente e direttamente, cioè in persona, corpo a corpo, intimamente, lo facciamo virtualmente, indirettamente, col pensiero, con l'immaginazione, con la scrittura, con un simulacro, attraverso i media (letteratura, giornali, arte, cinema, musica, internet ecc.) o spettacoli e rituali di gruppo o di massa. Perché tra i bisogni umani quello di interazione e cooperazione, di intimità, è il più forte, importante e insopprimibile, indispensabile per il benessere psicofisico. Tuttavia l'interazione virtuale è di gran lunga meno soddisfacente e sana di quella reale.

A mio parere non esistono valori assoluti dato che i valori dipendono dai fini e questi non sono universali. Infatti ognuno può avere fini più o meno diversi da quelli altrui. Di conseguenza, ognuno ha il diritto di ritenere i propri valori più validi di quelli altrui (rispetto ai propri fini), ma non quello di imporre i propri valori o di sanzionare quelli altrui, a meno che non contravvengano leggi stabilite democraticamente. Riassumendo, dobbiamo considerare innanzitutto i fini, poi i valori come strategie per raggiungere i primi. Perciò prima di discutere di valori occorre discutere di fini. Tuttavia molti non sanno distinguere tra valori e fini.

La potenza di una religione, la sua capacità di manipolare le menti, si dimostrano, ad esempio, nella sua capacità di trasformare un'immagine raccapricciante (come quella di una persona barbaramente torturata e uccisa) in un'immagine dolce e attraente. Immaginate di vedere in tutti i luoghi pubblici e nella maggior parte delle case private di una certa nazione l'immagine di un impiccato seminudo e con segni di sevizie. Pensereste che abbiamo a che fare con un popolo sadico e psicopatico? No, abbiamo a che fare con un popolo religioso che adora l'impiccato e lo considera divino. Che poi si tratti di un impiccato o di un crocefisso non fa molta differenza.

A mio parere, per essere felici è necessaria, oltre la soddisfazione dei bisogni fisici, l'interazione con un certo numero di persone a noi congeniali. Per questo è necessario "avere" certe risorse materiali, economiche, fisiche, intellettuali ed emotive. A tal fine occorre appartenere a certe comunità, cioè "essere" certe persone, requisito che, a sua volta, implica certe interazioni. "Interagire" è dunque l'obiettivo finale (ma, anche quello iniziale) di una vita felice. "Avere" ed "essere" sono infatti obiettivi intermedi, cioè mezzi e strumenti, per raggiungere il vero fine, che è, appunto, l'interazione sociale. Auguriamoci dunque "buone interazioni!".

Si sente spesso dire "conosci te stesso!". Ma è impossibile capire chi siamo né chi siano le persone con cui interagiamo se non in relazione ad un paradigma della natura umana con il suo vocabolario e le sue possibili varianti. Di tali paradigmi ne esistono diversi, più o meno formali ed espliciti (ogni scuola di psicologia ha il suo), ma secondo me sono tutti insoddisfacenti e/o parzialmente fallaci. Spero che un geniale psicologo e filosofo ne concepisca e divulghi al più presto uno nuovo sufficientemente attendibile e utile. L'umanità ne ha bisogno per conoscere se stessa, prima che sia troppo tardi, per evitare una catastrofe umanitaria a livello planetario.

Non tutto ciò che uno scienziato dice è necessariamente scientifico. Un'affermazione ha validità scientifica solo quando è condivisa dalla maggior parte degli scienziati. Non basta avere un titolo accademico per fare scienza, e su certe cose gli scienziati non sono tutti d'accordo. Inoltre ci sono scienziati che da principi "scientificamente" dimostrati traggono conseguenze non scientifiche e tutte da dimostrare, come ad esempio per quanto riguarda la fisica quantistica e l'epigenetica. Infatti, la fisica quantistica non dimostra che la "telepatia" sia possibile, né l'epigenetica che i figli possano ereditare dai genitori nozioni o abilità che questi hanno appreso.

Quando sentiamo un discorso, se supponiamo a priori che esso sia sensato, logico, fondato e plausibile, ci sforziamo di comprenderlo, e alla fine necessariamente lo comprendiamo facendo, se necessario, forzature, omissioni, salti illogici, distorsioni, e/o attribuendo significati arbitrari e di comodo alle parole usate. Se invece non escludiamo, sin dall'inizio, che quel discorso possa essere falso, illogico e/o assurdo, allora non abbiamo bisogno di forzature, omissioni, salti illogici, distorsioni o di attribuire significati arbitrari alle parole, e forse per buone ragioni non comprendiamo quel discorso se esso è alla fonte falso, infondato, illogico o insensato.

Una delle cose più irritanti, indisponenti e insopportabili per un essere umano è la percezione che qualcuno si ritenga superiore a lui. Questo fatto è causa di almeno tre inconvenienti: il primo è che chi vuole insegnare qualcosa agli altri deve fingere di non essere superiore a loro sebbene lo sia almeno nella materia d'insegnamento, altrimenti non avrebbe nulla da insegnare loro; il secondo è che l'uomo non impara nulla da coloro che non nascondono la propria superiorità, restando così ignoranti; il terzo è che l'uomo non cerca di superare se stesso perché se lo facesse supererebbe anche qualcun altro, e questo guasterebbe i suoi rapporti con le persone superate.

Ci hanno insegnato che la Bibbia è parola di Dio, ma che è stata scritta dagli uomini, con le idee e i limiti del loro tempo. Per me questo è un controsenso e un imbroglio. Per quale strano motivo un dio onnipotente avrebbe bisogno di intermediari (per di più fallibili) e non parlerebbe direttamente agli esseri umani? Un dio che si diverte a complicare la vita delle sue creature? Sarebbe molto più intelligente, oltre che onesto, dire che Dio non si è mai rivelato con parole o simboli all'uomo, e che ognuno deve cercare di capire la sua volontà sulla base dell'osservazione della natura e dei propri sentimenti, senza fidarsi di quelli che pretendono di essere i suoi intermediari.

Ci sono parole molto usate che nessuno sa spiegare se non tautologicamente, e che hanno un alone di sacralità, di spiritualità, di religiosità. Esempi: anima, spirito, amore. Queste parole hanno avuto grande fortuna si dagli inizi di tutte delle civiltà umane perché vengono associate a promesse di felicità e di armonia, e indicate come soluzioni dei problemi sociali e individuali. Chi le usa attribuisce loro poteri magici, come fossero degli amuleti, e le protegge contro ogni attacco intellettuale materialista che cerca di dimostrare la loro inconsistenza e irrazionalità, proprio come ogni religione si difende dalle idee dei miscredenti, ovvero in modo irrazionale e tautologico.

La vita, per mantenersi e riprodursi, ha bisogno di particolari interazioni tra l'essere vivente e il mondo esterno, cioè il suo ambiente. Da tale bisogno fondamentale derivano tutte le motivazioni ovvero le strategie di sopravvivenza e riproduzione di ogni essere essere vivente e le associate relazioni ecologiche e sociali. I desideri sono infatti trasformazioni di bisogni e tutti loro fanno capo ad un bisogno primario, che è quello dei geni, di riprodursi. In tale contesto, il piacere e il dolore sono gli strumenti con cui la vita, ovvero la natura, costringe gli animali capaci di sentimenti (tra cui l'uomo) a vivere e a riprodursi attraverso la soddisfazione dei propri bisogni.

Le interazioni tra esseri viventi sono regolate dai rispettivi software, i quali determinano il comportamento, cioè cosa cercare (ovvero le motivazioni e gli interessi) e come reagire ai vari stimoli o input. Le motivazioni di due esseri viventi possono essere tra di loro più o meno sinergiche ("win-win") o conflittuali. In caso di conflitti ciascuna parte può cercare di indurre o costringere il software dell'altra ad adattarsi ai propri desideri, oppure indurre o costringere il proprio software ad adattarsi a quelli dell'altra. La condizione umana è caratterizzata infatti da una continua dialettica tra i software delle persone che interagiscono, che può essere più o meno violenta.

La mente è una specie di assemblea di agenti mentali che possono essere antagonisti, cioè voler cose opposte. L'io cosciente (l'unico agente cosciente) è uno di essi, e il suo volere puà essere in contrasto con quello di altri agenti. In caso di conflitto ci sono due possibilità: l'immobilismo (quando i due agenti hanno eguale forza) e il prevalere dell'uno sull'altro. Ebbene io credo che l'io cosciente sia il più delle volte soverchiato da uno o più agenti mentali inconsci. Il fatto è che l'io cosciente non può controllare l'inconscio (se non in minima parte e in tempi lunghi), mentre è vero il contrario, cioè l'inconscio controlla l'io consciente in tempi brevi e in grande misura.

Raccontare i propri pensieri è pericoloso perché a qualcuno potrebbero non piacere. Per diminuire il rischio di farci dei nemici, dato che è quasi impossibile non comunicare i nostri pensieri, conviene adattare le nostre idee ai desideri e alle aspettative della maggioranza dei membri della comunità a cui apparteniamo. Se invece vogliamo essere liberi di pensare in modo indipendente, dobbiamo difenderci da ogni sorta di antipatie, calunnie e rappresaglie da parte di coloro che si sentono offesi o minacciati dall'irriverenza delle nostre idee, specialmente quando queste mettono direttamente o indirettamente in discussione le loro visioni del mondo e le loro sedicenti motivazioni e intenzioni.

Un sentimento paradossale e molto insidioso è, a mio parere, la paura di non aver paura. Infatti, la mia creatività, la mia produttività e la mia soddisfazione sono al massimo quando mi "dimentico" di aver paura di ciò che normalmente mi fa paura, a cominciare dalla paura di non aver paura. Perché siamo stati educati ad avere certe paure, siamo stati premiati quando quelle paure hanno attecchito nel nostro inconscio e castigati quando siamo stati "sfacciati", ovvero quando abbiamo dimostrato di non aver paura del giudizio altrui. Lo stato "estatico" di assenza della paura non dura però a lungo, e quando essa torna è aggravata dal ricordo (con senso di colpa) dei momenti in cui l'abbiamo dimenticata.

L'uomo è sempre impegnato in una partita a tre. I giocatori sono il suo io cosciente, il suo sé (inconscio) e gli altri individui, considerati collettivamente e individualmente. Ognuno dei giocatori ha le sue motivazioni, le sue esigenze e la sua logica, spesso contrastanti e in conflitto di interessi. Nessuno può vincere a danno di un altro senza subire una pericolosa rappresaglia. Scopo del gioco è trovare il miglior compromesso per soddisfare tutte e tre le parti. Ne consegue che ogni parte deve in una certa misura adattarsi alle esigenze delle altre due senza rinunciare alla sua natura essenziale e senza mortificarla. Il raggiungimento di tale compromesso è l'oggetto della saggezza e della psicoterapia.

A mio parere, nella ricerca filosofica e psicologica, la cosa più importante è capire cosa causi gioie e sofferenze negli esseri umani e perché, ovvero quali siano i bisogni umani, se è vero che il piacere e la gioia sono generati dallo loro soddisfazione e il dolore e la tristezza dalla loro frustrazione. Mi pare che questo obiettivo sia stato perso di vista nella ricerca umanistica contemporanea, la quale mi sembra smarrita in questioni che servono solo gli interessi degli intellettuali, degli accademici, degli editori, dei politici, degli industriali e di chi ama sentirsi intelligente o colto. Direi perciò che la ricerca filosofica e psicologica attuale, pregna di idee postmoderniste, non sia più umanista.

Il cervello non è un semplice computer, ma un sistema cibernetico ipercomplesso che include parti sconosciute e parti casuali. Anche se non sappiamo nulla dell'essenza della coscienza, dei sentimenti e della volontà, sappiamo però molto, in senso sistemico, delle interazioni tra queste entità e il resto del corpo e della mente, e grazie a tali conoscenze o ipotesi possiamo fare molto per migliorare la condizione umana. Per quanto riguarda tutto ciò che non sappiamo, forse in futuro ne sapremo di più, ma intanto possiamo lavorare su ciò che abbiamo capito, intuito, ipotizzato. Al di fuori dell'approccio sistemico (e quindi cibernetico) non ci resta che quello esoterico, che non mi sembra più affidabile né più promettente.

Ogni tanto dovremmo fermarci per integrare, ovvero riunire, tutte le cose che abbiamo nella mente. Si tratta di vederle tutte insieme, anche quelle più ostiche, compresi noi stessi, in un grande quadro sinottico immaginario, ecologico, ovvero relazionale, una immensa mappa cognitiva ed emotiva spaziotemporale. Possiamo chiamare questo tipo di esercizio come vogliamo: meditazione, contemplazione, raccoglimento, preghiera, sottomissione, adorazione, comunione, devozione, conciliazione, sintesi, non importa il nome. Grazie a tali esercizi, oltre a riposarci dalle fatiche e i conflitti della razionalità e a lasciarci andare dolcemente e senza resistenze nel ciclo della vita, forse intuiremo quale sia il nostro posto nel mondo.

Ciò di cui non si parla è più importante di ciò di cui si parla. Per esempio, non si parla abbastanza del fatto che inconsciamente ogni umano tende ad ottenere e/o a difendere una posizione più alta possibile nella gerarchia intellettuale e morale della società in cui vive. Ma questa motivazione è rimossa dalla coscienza, e pochi la "confessano". Io la confesso pubblicamente, e cerco di controllarla per quanto posso. Il paradosso è che confessando questa "colpa" mi pongo in una posizione intellettualmente e moralmente superiore nei confronti di chi non la confessa e divento dunque arrogante, come chiunque pensi di saperla più lunga di qualcun altro. Insomma, non si esce da questa maledetta tragicommedia umana, molto umana.

I paradigmi filosofici del passato non sono in grado di affrontare l'attuale complessità scientifica, tecnologica, sociale, storica, politica (che include, ad esempio, il fallimento del fascismo e del comunismo e la crescente diffusione del populismo). Il fallimento dei paradigmi accademici favorisce uno sterile relativismo e un nichilismo distruttivo che sta causando il declino della nostra civiltà. Io credo che si possa uscire dalla attuale crisi intellettuale e morale attraverso una filosofia della complessità (E. Morin), una visione cibernetica e sistemica della vita (G. Bateson), una logica non aristotelica (A. Korzybski), una pragmatica neurologica dei sentimenti (A. Damasio) e una dialettica dei bisogni umani (L. Anepeta).

Sia l'Antico che il Nuovo testamento contengono affermazioni sagge e altre stolte, verità e falsità, dolcezze e orrori. L'errore è pensare che questi testi siano completamente buoni o completamente cattivi, completamente veri o completamente falsi, completamente giusti o completamente sbagliati. L'importante è saper distinguere cosa c'è di buono, cosa di cattivo e cosa di irrilevante; cosa di giusto e cosa di sbagliato, ovvero di ingiusto. Ma purtroppo il sacro non si può mettere in discussione, non si può criticare, non si può esaminare razionalmente, richiede la "fede", e allora si prende per buono anche ciò che è cattivo, si finisce per giustificare cose sbagliate, per "interpretare" in senso positivo anche ciò che è negativo.

Molti pensano che una persona possa cambiare la propria mente (ovvero il proprio comportamento e i propri pensieri) a piacimento, cioè a volontà ("basta volerlo") perché non la considerano una cosa materiale. Suppongono che la mente sia, in un certo senso, come il software di un computer che può essere cambiato parzialmente o totalmente in pochi secondi a seguito di una scelta. A parer mio, si tratta di una illusione fatale, da cui derivano tante altre illusioni ed errori. In realtà la mente consiste in una logica supportata da sostanze e tessuti materiali interconnessi, biochimici, molecolari, elettrici, per cambiare i quali sono necessarie nuove esperienze e tempi lunghi, cambiamenti sui quali non abbiamo alcun controllo diretto.

Paradossalmente, per essere comprensivi e non sprezzanti nei confronti di una persona che si comporta in modo immorale o stupido bisogna sentirsi superiori ad essa. Perché se io penso di essere più intelligente, più colto, di avere una maggiore conoscenza della natura umana, di me stesso e della società, di avere un maggior senso di responsabilità, di avere una maggiore capacità di capire le cause e le conseguenze del mio comportamento, allora posso "comprendere" che quella persona commetta errori morali e intellettuali che io non commetterei. Ma se invece penso che quella persona sia dotata quanto me o più di me in tutte quelle cose che ho detto sopra, come posso tollerare che si comporti in un modo che io ritengo immorale o stupido?

La gente ha bisogno di unirsi intorno a certe idee (ideologie, credenze, teorie, valori ecc.). Dato che la realtà è troppo complessa per essere comprensibile alle menti comuni, una quantità crescente di persone si unisce intorno a idee tanto semplici quanto false, riduttive e fuorvianti. Tali idee sono tuttavia molto efficaci nel conferire ai loro aderenti un senso di appartenenza ad una comunità di brave persone che resistono o lottano contro i responsabili dei mali della società, identificati in certi individui e gruppi, palesi o nascosti. Il fenomeno QAnon è un esempio di questa tendenza, che ci sta portando rapidamente verso una nuova forma di dittatura, sostenuta dalla democratizzazione dei mezzi di informazione e di comunicazione.

Io ho un pregiudizio negativo contro l'idea stessa di "ontologia". Ho infatti imparato (da Gregory Bateson) che non è possibile conoscere una cosa "in sé" ma solo le relazioni e le interazioni di una cosa col resto del mondo. Possiamo inoltre conoscere una cosa in quanto sistema, cioè osservando le parti da cui è costituita e le relazioni e interazioni tra di esse. D'altra parte, a mio parere, una cosa che non ha alcuna relazione con altre o che non può essere suddivisa in parti (in relazione tra loro) non merita nemmeno di essere conosciuta, oltre al fatto che non penso possa esistere qualcosa che non abbia relazioni con altre. In conclusione, ritengo l'approccio ontologico (cioè non relazionale) inutile, illusorio, arbitrario e fuorviante.

Le persone sono "costituzionalmente" più o meno sensibili e attente a non ferire il prossimo, cosa che le differenzia in più o meno "buone" o "cattive". Tuttavia, il ferimento, o l'offesa, che uno percepisce può non essere intenzionale, nel senso che uno può dire qualcosa all'interlocutore non per offenderlo o sminuirlo, ma per "aprirgli gli occhi", cioè per mostrargli qualcosa di reale che quello non vede, mentre il ricevente percepisce il messaggio solo come un'offesa o una umiliazione. In altre parole, un gesto di "generosità intellettuale" può essere frainteso come manifestazione di arroganza e di sopraffazione. Per tale motivo, chi più sa dovrebbe evitare, se possibile, di svelare la sua maggiore sapienza a coloro che non gli chiedono di farlo.

Ama il prossimo tuo come te stesso. Questa formula potrebbe essere la soluzione di tutti i problemi sociali, politici, etici ed economici. Potrebbe essere, come qualcuno crede, la chiave della felicità. Ma come si può amare chi ti odia, chi ti disprezza, chi non tollera la tua diversità né le tue qualità, chi non riconosce i tuoi diritti né le tue ragioni, chi ti ignora, chi ti calunnia, chi ti inganna, chi vorrebbe la tua sconfitta o il tuo annientamento, chi ti sta derubando, sfruttando, ferendo o uccidendo? Cosa otterremmo porgendo l'altra guancia? La bonifica del malvagio? L'illuminazione dello stolto? Questo fondamento del cristianesimo è l'ipocrisia di chi vuole dominare e sfruttare gli ingenui, e a tale scopo divide l'umanità in pecore e pastori.

Si dice che Gesù abbia detto: "Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati” (Giovanni; 15, 12). E poi ancora: “Sapete che è stato detto: ama i tuoi amici e odia i tuoi nemici. Ma io vi dico: amate anche i vostri nemici…” Matteo; 5, 43-44). In questi passaggi Gesù usa il verbo amare in forma imperativa, assumendo che per amare qualcuno basti volerlo. Per i veri cristiani, dunque, l'amore è volontario e questo rende la loro religione una potenziale causa di schizofrenia, se è vero che l'amore è, come io credo che sia, un sentimento involontario, oltre che impossibile verso i propri nemici. Su tale questione regna l'ambiguità e non si è mai studiato e scritto abbastanza, per cui ognuno considera l'amore volontario o involontario come gli conviene.

Una delle caratteristiche fondanti di ogni religione è il suo "spirito" di conservazione. Essendo il sacro l'oggetto di ogni religione, ed essendo il sacro ineffabile, assolutamente buono e quindi non migliorabile, non analizzabile e quindi non criticabile, ogni religione che pretende di descrivere, promuovere e difendere il sacro, e di unire le genti intorno ad esso, è contraria alla creatività, al progresso, alla rivoluzione, all'idea di evoluzione e ad ogni cambiamento che non consista nella restaurazione di un ordine religioso in via di disfacimento o nel proselitismo. Il rogo degli eretici, le guerre di religione, la critica del razionalismo e del relativismo etico, sono prove dell'ostinata e cieca difesa di un ordine basato su una certa concezione del sacro e della sua rappresentanza.

L'inconscio freudiano è un concetto molto limitato. Oggi c'è una tendenza a considerare inconscio tutto ciò che è meccanico, automatico, non consapevole e involontario, quindi ben oltre ciò che è "proibito" o "vergognoso". In pratica è inconscio tutto il corpo e tutta la mente, tutta l'attività neurale ad eccezione di una piccola parte che è l'io cosciente. Ritengo l'inconscio freudiano un'idea ancora valida, ma non dobbiamo fermarci lì. Insomma, la faccenda in un certo senso si semplifica perché si può dividere (ma non separare) la persona, ovvero l'organismo, in due parti: quella conscia e quella inconscia, laddove quella inconscia è tutto l'organismo meno la parte conscia. Ovviamente le due parti interagiscono tra loro. A sua volta, l'inconscio è costituito da parti che interagiscono tra loro.

La ragione, intesa come verità razionale oggettiva e universale, non esiste. Esistono ragioni, cioè logiche individuali, consce e inconsce, più o meno efficaci ed efficienti, per la soddisfazione dei bisogni propri e altrui. Una di queste logiche, che qui vi propongo, consiste nell'idea che noi umani abbiamo bisogno gli uni degli altri, cioè della reciproca cooperazione, ma che gli altri possono costituire un pericolo, un inconveniente, un ostacolo per la soddisfazione dei nostri bisogni. Ciò è dovuto alla naturale competizione per le posizioni gerarchiche più alte e per le risorse più limitate ed ambite. Le nostre logiche consce dovrebbero essere dunque finalizzate a trovare la relazione ottimale tra noi e gli altri, il giusto compromesso tra il dare e il ricevere, tra il prendere e il lasciare, tra l'egoismo e l'altruismo.

Imita il prossimo tuo migliore di te. Questo potrebbe essere il motto di una nuova, e apparentemente semplice etica. Tuttavia il significato di “migliore” (cioè di "buono") è vago e soggettivo. Per di più si tratta di un aggettivo comparativo e gli umani non amano essere giudicati e tanto meno confrontati con altri se c’è il minimo rischio che il giudizio sia loro sfavorevole. Il risultato di questa impasse etica è che ciascuno pensa di essere quanto di meglio possa diventare, di fare quanto di meglio possa fare, e non è spinto a migliorare e a fare meglio. Di conseguenza la società non migliora eticamente a meno che non vi sia costretta da forze politiche o religiose, o da un aumentato benessere materiale, dal momento che l’egoismo e la malvagità sono direttamente proporzionali alla scarsità di risorse disponibili per tutti.

Le discipline accademiche umanistiche contemporanee non dicono cose errate, ma lacunose. Ad esempio, il sociologo dice che certi fenomeni sociali sono causati da certe mentalità, ma non si preoccupa di sapere come certe mentalità si stabiliscono nell'individuo e se e come possono cambiare. Da parte sua lo psicologo dice che certe mentalità sono causate da certe situazioni sociali, ma non si preoccupa di sapere come le situazioni sociali si sono stabilite e se e come possono essere cambiate. È uno stallo da cui si può uscire solo unificando sociologia e psicologia. La psicologia sociale è un timido e riduttivo tentativo in tal senso. Quando la psicologia era individualistica, G. H. Mead era considerato un sociologo. Ora che la psicologia è sempre più relazionale non c'è motivo per non considerare Mead uno psicologo di prima grandezza a tutti gli effetti. Lo dice anche il titolo del suo libro: "Mente. sé e società".

Si fa presto a dire “ti voglio bene”. Ma cosa significa veramente? A quante persone possiamo voler bene simultaneamente, e in quale misura? E come si può dimostrare o misurare il bene che una persona “vuole” ad un’altra? La benevolenza è qualcosa che si può dare e ricevere da una persona ad un’altra, quindi possiamo parlare di “economia della benevolenza”, in modo analogo all’economia generale, cioè allo scambio di beni e servizi. A tale riguardo ci sono altre questioni, come le seguenti. La benevolenza (cioè il voler bene) è volontaria o involontaria? Siamo liberi di volere bene e di non voler bene a chi ci pare e quanto ci pare? In altre parole, la benevolenza è un dovere morale e di conseguenza un diritto? Il fatto è che ogni umano ha bisogno che un certo numero di persone gli vogliano bene, e soffre quando la benevolenza che riceve è inferiore a quella di cui ha bisogno. In conclusione, se la benevolenza non è un dovere né un dovere, allora è una questione di fortuna!

Per spirituale io non intendo ciò che intendono le religioni o i movimenti spiritualisti, ma semplicemente ciò che non è né materiale, né informazione, ma qualcosa di cui non sappiamo nulla se non gli effetti. La questione è dunque se noi ammettiamo o escludiamo che possano esistere cose che non conosciamo e la cui natura sia diversa dalle nature che conosciamo. Io credo che ciò non si possa escludere. Per esempio, come spiegare la coscienza? Come spiegare l'origine del mondo? Possono esistere cose che non possiamo conoscere? Ecco queste cose io chiamo spirito. Quindi un concetto in senso "negativo". Altro esempio, i sentimenti. Di essi sappiamo molto, sappiamo perfino come stimolarli, cosa succede nel cervello quando si provano i sentimenti, ma non sappiamo nulla della loro essenza e origine, ovvero della loro essenza originaria. In altre parole, per me spirito è ciò che non possiamo conoscere (in quanto essenza originaria), ma di cui possiamo vedere e persino misurare gli effetti.

Io ipotizzo che, oltre al fatto che gli ormoni neurotrasmettitori facilitano le comunicazioni tra neuroni, possa avvenire anche un processo inverso, cioè che una continua stimolazione delle comunicazioni tra neuroni ottenuta mediante opportune percezioni possa incrementare la secrezione dei neurotrasmettitori stessi, tra cui le endorfine, dando in tal caso luogo a sensazioni di piacere o euforia. Ciò spiegherebbe il piacere che può essere provocato dalla percezione di particolari configurazioni di immagini, testi e suoni. L'effetto potrebbe essere duraturo, analogamente allo sviluppo dei muscoli attraverso l'allenamento degli stessi. Si tratterebbe dunque di allenare le comunicazioni tra neuroni attraverso la lettura, la visione e l'ascolto di particolari oggetti, forme e informazioni allo scopo di rendere più efficaci ed efficienti le interconnessioni neurali (con effetti positivi sulla creatività e l'intelligenza), e di godere del piacere connesso alla conseguente secrezione di endorfine.

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