Citazioni di Jean-Paul Sartre

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Io sono ciò che ho.
L'inferno sono gli altri.
Dare significa asservire.
Non si giudica chi si ama.
Tutto è lecito se Dio non esiste.
La modestia è la virtù dei tiepidi.
Il sarcasmo è il rifugio dei deboli.
Non può esserci libertà senza scelta.
L'uomo è condannato ad essere libero.
Il bagaglio più pesante, è una borsa vuota.
L'inferno sono gli altri alla prima colazione.
Ogni parola ha conseguenze. Ogni silenzio anche.
Anche se Dio esistesse, ciò non cambierebbe nulla.
Confondevo le cose coi loro nomi; questo è credere.
La libertà è ciò che fai di ciò che ti è stato fatto.
Ciò che non è assolutamente possibile è non scegliere.
Se l’ebreo non esistesse l’antisemita lo inventerebbe.
Amare è, nella sua essenza, il progetto di farsi amare.
Il più vile degli assassini è quello che ha dei rimorsi.
Quando Dio tace, gli si può far dire quello che si vuole.
La libertà è ciò che fai con ciò che di te è stato fatto.
L'esistenzialismo dichiara volentieri che l'uomo è angoscia.
Quando giudicate gli altri, non definite loro, ma voi stessi.
Quando i ricchi si fanno la guerra, sono i poveri che muoiono.
Si è sempre responsabili di quello che non si è saputo evitare.
Indebolire un pensiero per farlo comprendere non è poi gran male.
L'uomo è un essere nel quale l'essenza è preceduta dall'esistenza.
Non credo che la felicità esista; credo che esista soltanto la gioia.
Dio è il Silenzio, Dio è l’Assenza, Dio è la Solitudine degli uomini.
Le idee sono libertà quando si fanno, catene quando si sono realizzate.
Se sei triste quando sei da solo, probabilmente sei in cattiva compagnia.
Io sono responsabile di tutto. Tranne che della mia stessa responsabilità.
Essere liberi non è poter fare ciò che si vuole, ma volere ciò che si può.
Non credeva in nulla; tuttavia, il suo scetticismo le impediva di essere atea.
Uno scrittore deve rifiutare di permettersi di essere trasformato in un'istituzione.
In una partita di calcio, tutto è complicato dalla presenza della squadra avversaria
L'esistenzialista non prenderà mai l'uomo come fine, perché l'uomo è sempre da fare.
L'avventura: un evento che esce dall'ordinario, senza essere necessariamente straordinario.
All'inizio, l'uomo esiste, si alza e compare sulla scena, solo in seguito definisce se stesso.
Quando l'uomo capisce che è inutile voler capire, ha capito tutto ciò che vale la pena di capire.
La parte peggiore di sentirsi dire una menzogna è il non essere stati ritenuti degni della verità.
È vero che non sei responsabile di quello che sei, ma sei responsabile di quello che fai di ciò che sei.
Per quanto riguarda gli uomini, non sono interessato a ciò che essi sono, ma a quel che possono diventare.
L'esistenzialismo non è altro che uno sforzo per dedurre tutte le conseguenze da una posizione atea coerente.
A che cosa serve lottare per la liberazione degli uomini, quando li si disprezza al punto da imbottirgli il cranio?
Noi diventiamo ciò che siamo solo col radicale e profondamente insito rifiuto di ciò che gli altri hanno fatto di noi.
Il disordine è il miglior servitore dell'ordine costituito. Indebolisce i deboli, arricchisce i ricchi, accresce la potenza dei potenti.
Non si recita per guadagnarsi la vita: si recita per mentire, per essere quello che non si può essere, e perché si è stufi di essere quello che si è.
La separazione tra teoria e pratica ebbe come risultato di trasformare questa in un empirismo senza princìpi e quella in un sapere puro e cristallizzato.
La vita non ha senso a priori. Prima che voi la viviate la vita di per sé non è nulla; sta a voi darle un senso e il valore non è altro che il senso che scegliete.
L’uomo si fa; non è qualcosa di bell’e fatto in partenza; egli si fa scegliendo la propria morale, e la pressione delle circostanze è tale che non può non sceglierne una.
L'esistenzialismo è un ottimismo, una dottrina d'azione, e solo per malafede − confondendo la loro disperazione con la nostra, − i cristiani possono chiamarci «disperati».
L'uomo è condannato a essere libero: condannato perché non si è creato da se stesso, e pur tuttavia libero, perché, una volta gettato nel mondo, è responsabile di tutto ciò che fa.
Ci sono due specie di poveri: quelli che sono poveri insieme e quelli che sono poveri da soli. I primi sono i veri poveri, gli altri sono soltanto dei ricchi che non hanno avuto fortuna.
L'uomo non è niente altro che quello che progetta di essere; egli non esiste che nella misura in cui si realizza; non è dunque niente altro che l'insieme dei suoi atti, niente altro che la sua vita.
Sono i bravi bambini che fanno i rivoluzionari più terribili. Non dicono nulla, non si nascondono sotto la tavola, mangiano un cioccolatino per volta. Ma, poi, lo fanno pagar caro alla Società. Diffidare sempre dei bravi bambini.
Così appare chiaro che amare è, nella sua essenza, il progetto di farsi amare. Di qui una nuova contraddizione ed un nuovo conflitto: ciascun amante è del tutto prigioniero dell’altro in quanto vuole farsi amare lui ad esclusione di qualsiasi altro.
La gioia è quando ci si sente nel pieno delle proprie forze, della propria intelligenza, del proprio potere; quando si compie un'azione, un'azione difficile, e si riesce ad ampliare con essa il potere dell'uomo. Non il proprio potere soltanto, ma quello dell'uomo.
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