Citazioni di Walter Di Gemma

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L'occasione fa l'uomo politico.
Da certe persone si può solo fuggire.
L'ironia è l'adrenalina dell'intelletto.
La cosa peggiore è quando si è soli in due.
Semplice ed essenziale sono figli del geniale.
Un uomo senza amore è come un gambo senza fiore.
Non è mai sconfitto chi riesce ancora a piangere.
Quando saremo eterni, tempo e memoria saranno inutili.
Tanti "non è vero" sono in realtà dei "non lo accetto"
Siamo ciò che facciamo, non ciò che diciamo di essere.
È sempre sconveniente entrare nella testa della gente.
Viviamo di convinzioni e pregiudizi che chiamiamo idee.
Le più grandi delusioni si hanno dai cuori senza memoria.
Le nostre bugie non piacciono a nessuno. Ognuno ama le sue.
Se quando stiamo male sappiamo a chi dirlo, siamo fortunati.
Non sempre chi tace è saggio, a volte non sa proprio parlare.
A volte è terribile sentire ciò che un'altra persona non sente.
Molti fanno del bene solo per disperato bisogno di riconoscenza.
Un'idea si realizza solo con individui concreti, non concretini.
Ci sono dolori nell'animo così profondi che non contemplano le lacrime.
Non ci si può aspettare rispetto da chi non lo ha nemmeno per sé stesso.
Solitamente chi ha qualcosa da nascondere ti risponde con altre domande.
Viva la mia stupidità, se serve a far sentire qualcun altro intelligente.
Non sempre leggere apre la mente; certi libri la chiudono irrimediabilmente.
La cosa peggiore da sentire dopo un "ti amo" o un "ti voglio bene", è: grazie!
L'ipocrisia è una pittrice molto esperta ma non è in grado di fare autoritratti.
Un tempo molte qualità umane erano considerate virtù, oggi sono diventate difetti.
Ad alcuni basta uno sguardo per conoscere una persona, ad altri non basta una vita.
Chi dice che le persone sono tutte uguali è evidente che non vive su questo pianeta.
Sarebbe bello dimenticare il male ricevuto, magari insieme a quello che abbiamo fatto!
Ci sono persone che non amano risolvere vecchi problemi; preferiscono crearne di nuovi.
Ci sono persone alle quali non puoi togliere le illusioni di cui vivono. Le uccideresti.
Sarebbe meglio smettere di rispondere alle domande di chi non ha mai risposto alle nostre!
Se certe persone amassero il loro partner come amano il loro iphone, sarebbe già qualcosa!
Il vero signore non sbatte mai la propria ricchezza in faccia agli altri, un arricchito sì!
Non è facile credere a un paese in cui i programmi televisivi più fasulli si chiamano "Reality"
L'individuo profondo e quello superficiale hanno una cosa in comune: l'uno trova pesante l'altro.
Ci sono verità di noi stessi che sappiamo benissimo ma che odiamo sentire dalla bocca degli altri.
Molti uomini sono profondi, molti altri superficiali, moltissimi altri: profondamente superficiali.
Dietro la maschera della rabbia si nasconde molto spesso un cuore offeso che ha bisogno di essere coccolato.
I parassiti sono soliti dare dell'egoista a chi si accorge di loro e non è più disposto a dare il suo sangue.
È tipico dell'uomo attribuirsi il merito di ciò che è bene, per tutto ciò che è male la colpa è degli altri o di Dio.
C'è chi non vuole farsi aiutare dagli altri solo per orgoglio, o anche per infondere loro un costante senso di colpa.
La prova che nell'universo ci sono forme di vita intelligente è che non hanno alcuna intenzione di comunicare con noi.
Quanta frustrazione in tante verità che nascondiamo per pudore, per non farci ancora del male, per il solito quieto vivere.
Uomini e donne che amano davvero? Rari. Più che altro vedo maschi e femmine simili a muri; uomini con il bisogno di un buco e donne col bisogno di un trapano.
Dispiacersi per alcuni morti e non per altri, spesso vittime innocenti della stupidità altrui, politica o religiosa che sia, è come dare un colore diverso alla merda.
Adoro le persone che mi rendono migliore, alle quali riesco a dire grazie solo con lo sguardo, che loro capiscono e restituiscono con un tenero e rassicurante sorriso.
Quanta musica sopraffatta dal ritmo, distrutta dai rumori, sminuita dai volumi, e quanto pentolame ben suonato e furbescamente proposto per far muovere il culo, viene scambiato per musica.
Molti individui leggono un pensiero senza valutarlo personalmente; guardano prima chi lo ha espresso e se a loro non piace, non lo accettano nemmeno sotto tortura, anche se esprimesse la pura verità.
Che tristezza quando i partiti politici o chi per essi, decidono chi sono gli artisti che rappresentano la "vera" cultura. Ancora più triste è vedere coloro che li ascoltano raggiungere in massa l'abbeveratoio.
Io non sono umile sempre e comunque. Lo sono solo di fronte a persone e cose che sento "vere". Per tutto il resto posso essere presuntuoso, altero, indisponente; ho anch'io il mio tesoro interiore a cui credo e, giusto o sbagliato che sia, dovrò pur difenderlo.
Molti raccontano i loro dolori con l'enfasi di chi al mondo ha provato per primo i mali più grandi. Con un compiaciuto vittimismo nello sguardo, sottolineano anche l'eroismo o il privilegio di essere sopravvissuti; quasi come se gli altri, di disgrazie anche peggiori, non ne avessero mai avute!
In molti ambienti, a essere prese di mira, sono di solito le brave persone perché sono viste come una minaccia, perché si teme il giudizio morale della loro onestà, perché non sono in linea con i metodi usati per ottenere profitto negli affari, e diventano pericolose soprattutto quando fanno notare che certe cose non si fanno.
Se una persona si dimostra arrabbiata, ti evita e non vuole più parlare con te, quando hai l'assoluta certezza di non averle fatto nulla di male e, anzi, fai di tutto per contattarla e chiederle spiegazioni, evidentemente non sa più come giustificare e reggere la sua invidia nei tuoi confronti, se non con l'ultimo tentativo di fingersi offesa e farti sentire in colpa per un male che non hai mai commesso.
Quando sono triste ascolto canzoni tristi, sento il bisogno di accomunarmi a chi esprime la mia stessa tristezza, per condividerla. Solo così riesco a consolarmi e a superare il mio dolore, e solo dopo questa comunione posso ripartire, sapendo che la mia allegria da quel momento in poi me la sarò guadagnata e sarà sincera, proprio perché ha attraversato il valore della tristezza. Ho provato ad ascoltare solo cose allegre quando sono triste, ma mi sento uno che fugge, quasi un vigliacco.
Più sentiamo che una verità è vicina al dolore, più ce ne allontaniamo. Preferiamo una verità più velata d'ipocrisia umana, che sia digeribile dai nostri valori traballanti o non ancora conquistati, probabilmente una verità nuda e cruda non fa ancora per noi, pur se nel profondo la percepiamo bene, perché sappiamo che toccherebbe i nostri nervi scoperti, provocandoci una reazione così violenta e un dolore tale da costringerci a vedere il nostro volto più buio e nascosto, dal quale fuggiremmo forse terrorizzati!
Sono del parere che in certe persone il buono non esista, anche volendo cercare e scavare, con la pazienza, con il tempo, seminando del buono e coltivando speranza a nostra volta. Quando dopo tanto seminare nulla cresce ma al contrario si riceve in risposta tutto quanto ci sia di negativo, non è più una questione di ottimismo o pessimismo, semplicemente si è seminato in un terreno sbagliato. Essere pessimisti verso cose e persone è senza dubbio scorretto, ma perseverare laddove si ottiene il contrario di ciò che si semina, comprese cattiverie e umiliazioni, non è da ottimisti, è da stupidi!
Ci sono vecchie foto che riguardiamo con gioia, ci sembra di rivivere ogni cosa, osserviamo i nostri volti così "diversi", a volte non esteticamente, ma nella sostanza che solo noi percepiamo, e ci riconosciamo con altre sensazioni, altri gusti. Di alcuni vissuti avvertiamo nuovamente stati d'animo e profumi, ricordiamo ogni particolare, di come stavamo in quel preciso momento, prima dello scatto. Ci sentiamo sia vicini che lontani, in uno strano effetto spazio-tempo. Poi ci sono altre foto, quelle che scorriamo veloci, che vorremmo avere già buttato, che quasi ci infastidiscono, che ci imbarazzano per come eravamo, con le nostre sofferenze e le nostre ingenuità, di cui sentiamo ancora un disagio misto a vergogna, immagini rovinate da quegli attimi che vorremmo dimenticare, da storie che non ci appartengono più, come vecchie fotografie di cui ci è rimasto soltanto il negativo.
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