Da quando ho letto la "Semantica generale" di Alfred Korzybski, uso la logica non aristotelica, in cui il principio di non contraddizione ("tertium non datur") non solo non vale, ma è una iattura.
C'è sempre il rischio di scendere troppo nel particolare perdendo di vista il generale. Quando succede, dimostriamo di essere specialisti bravi ma incapaci di soddisfare i bisogni nostri e altrui. Perché la vita richiede che siano soddisfatte un certo insieme di condizioni, non solo alcune, quantunque perfettamente.
... una volta ripudiato Cristo, l'intelletto umano può giungere a risultati stupefacenti» poiché «vivere senza Dio è un rompicapo e un tormento. L'uomo non può vivere senza inginocchiarsi davanti a qualcosa. Se l'uomo rifiuta Dio, si inginocchia davanti ad un idolo. Siamo tutti idolatri, non atei.