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Perché stupirsi della grande circolazione di fake news? Le religioni, che hanno miliardi di credenti, sono fondate su fake news, come, ad esempio, i racconti dei miracoli.
 
Chi inganna se stesso inganna anche gli altri.
 
I nostri sistemi, forse, non sono niente più che una scusa inconscia per le nostre mancanze - un'impalcatura gigante la cui funzione è di nascondere da noi i nostri peccati favoriti.
 
Gli esseri umani, me compreso, mi fanno pena perché sono costretti a mentire e a credere alle menzogne altrui e alle proprie.
 
Credere alle stesse bugie unisce più che credere alle stesse verità. Perché le bugie sono semplici e tutti le possono spiegare e capire, mentre le verità sono complesse e difficili da comprendere.
 
La vita umana è basata sulla vita sociale e la vita sociale è basata sulla condivisione, ovvero lo scambio, di beni materiali e immateriali. Questi ultimi consistono in informazioni, cognizioni, idee, narrazioni, valori, giudizi, pregiudizi ecc.
Dal momento che le nostre visioni del mondo e di noi stessi sono per lo più illusorie e ingannevoli (perché tendono ad affermare e difendere la nostra reputazione e autostima), ciò che condividiamo (per quanto riguarda il comportamento proprio e altrui) sono per lo più illusioni e autoinganni.
 
Chi si crede immune da autoinganni s'inganna.
 
Ignorare o denunciare le falsità, questo è il dilemma. Denunciarle significa inimicarsi coloro che vi credono, ignorarle essere complici di un inganno.
 
Siamo circondati, sommersi da falsità, a cominciare dalla pubblicità commerciale, dalla propaganda politica, dal proselitismo religioso e dalle opinioni delle masse amplificate dai social media. È difficile difendersi da tali falsità senza isolarsi.
 
Per quanto riguarda la conoscenza, l'uomo non ha bisogno di verità ma di approvazione e di condivisione. Infatti per un essere umano è meglio condividere una falsità che non poter condividere una verità.
 
Le nostre bugie non piacciono a nessuno. Ognuno ama le sue.
 
Uno dei motivi per cui molti evitano la filosofia e la psicologia, è che mediante queste discipline possono essere svelati gli inganni che preferiscono tenere nascosti.
 
Le bugie più difficili da scoprire sono quelle che diciamo a noi stessi.
 
Una bugia non avrebbe senso a meno che la verità venga sentita come pericolosa.
 
Chi non dice mai bugie non è sano di mente.
 
Alla lunga una verità che ferisce è meglio di una bugia di comodo.
 
Guai a chi non sa mentire!
 
L'inganno è un'affermazione totalmente o parzialmente falsa, l'illusione un'aspettativa improbabile o impossibile, ovvero non realistica. Gli esseri umani ingannano e illudono l'un l'altro (consciamente o inconsciamente) per ignoranza, per sfruttarsi reciprocamente, per conformismo o per salvare la faccia; ingannano e illudono se stessi inconsciamente per ignoranza e per soffrire di meno. Infatti la verità può essere disarmante, ridicola, dolorosa, atroce, sconvolgente, insopportabile.
 
Ogni umano è soggetto ad un “doppio vincolo”: da una parte il dovere di essere sinceri, dall’altra quello di non denunciare le menzogne collettive della comunità di appartenenza. Infatti, se lo facesse, gli altri lo punirebbero fino ad escluderlo dalla comunità stessa. La soluzione di questo doppio vincolo (per evitare stress emotivo e schizofrenia) consiste nel non vedere le menzogne altrui né le proprie, ovvero nel non considerarle menzogne.
 
Le masse sono abbagliate più facilmente da una grande bugia che da una piccola.
 
Tutti gli uomini nascono sinceri e muoiono bugiardi.
 
Amiamo tutto ciò che avalla le nostre menzogne e odiamo tutto ciò che minaccia di svelarle.
 
E’ difficile mentire agli altri senza mentire anche a se stessi. Per essere convincenti dobbiamo credere in ciò che diciamo agli altri, anche se si tratta di falsità. Infatti, se nella nostra mente coltivassimo due diverse versioni dei fatti, una vera a nostro uso e una falsa per gli altri, finiremmo per fare confusione tra di esse e rivelare inavvertitamente agli altri ciò che vogliamo tener loro nascosto, oppure per credere in alcune delle falsità che diciamo.
 
La parte peggiore di sentirsi dire una menzogna è il non essere stati ritenuti degni della verità.
 
Quando si parla di morale, di sentimenti e di motivazioni, io non credo a ciò che la maggior parte della gente dice, anche se molti sono in buona fede (nel senso che ingannano se stessi prima di ingannare gli altri).
 
Tutto era rimasto senza inganno, quella volta. E quella volta ebbi paura di tutto.
 
L'autoinganno è normale. Tutti ci autoinganniamo perché è l'inconscio che decide di cosa dobbiamo essere consapevoli e di cosa non dobbiamo esserlo.
 
Colui che finalmente si accorge quanto e quanto a lungo fu preso in giro, abbraccia per dispetto anche la più odiosa delle realtà; cosicché, considerando il corso del mondo nel suo complesso, la realtà ebbe sempre in sorte gli amanti migliori, poiché i migliori furono sempre e più a lungo burlati.
 
Una bugia ne rende necessarie molte altre.
 
Un tipo di inganno è farti credere che uno faccia certe cose per il tuo bene, per il tuo piacere, mentre invece mira a influenzarti, a indurti a fare cose che gli piacciono o gli convengono.
 
L'autoinganno è il trionfo dell'inganno.
 
L'uomo è un animale bugiardo, che nega di esserlo.
 
Fingersi stupidi richiede una grande intelligenza, e fingersi pazzi un grande equilibrio mentale.
 
La società è sistematicamente falsa, perché la verità è politicamente scorretta. Infatti non possiamo dire agli altri cosa veramente pensiamo di loro, cosa veramente vorremmo da loro e cosa veramente saremmo disposti (e non disposti) a offrire loro. E siamo talmente abituati a mentire, che finiamo per credere alle nostre stesse menzogne.
 
A forza di mentire e di cercare e inventare prove della verità delle nostre menzogne, finiamo per crederci anche noi.
 
La facoltà di ingannare se stesso, questo requisito essenziale per chi voglia guidare gli altri.
 
Per chi sa troppo è difficile non mentire.
 
Ogni volta che sento o vedo un messaggio pubblicitario, perdo un po' di fiducia nell'umanità.
 
Più si è intelligenti, più si è capaci di mentire in modo raffinato, con stile.
 
Le falsità si dividono in inganni e illusioni.
 
La ragione per cui non conviene mentire (salvo eccezioni) non è di ordine morale, ma pragmatico. È che la menzogna, se scoperta, fa perdere credibilità al mentitore.
 
Più siamo certi di non ingannarci, più ci inganniamo. E viceversa, più siamo certi di ingannarci, meno ci inganniamo.
 
L'uomo si distingue dal resto della natura soprattutto per uno strato gelatinoso di menzogna che lo veste e lo protegge.
 
Nel paese della bugia, la verità è una malattia.
 
Per mentire bene bisogna in primo luogo credere alle proprie bugie.

 
L'unica maniera per giustificare una bugia è un'altra bugia.
 
Quando si ha il sospetto che uno menta, si faccia finta di credergli: allora quello diverrà sfacciato, mentirà con più sfrontatezza, e verrà scoperto. Se invece si nota che uno sta per lasciarsi sfuggire una verità che vorrebbe tenere nascosta, si simuli incredulità, di modo che quello, provocato dalla contraddizione, faccia avanzare la retroguardia della verità intera. 
 
Metainganno: inganno sull'inganno, ovvero non accorgersi di essere stati ingannati, di avere ingannato qualcuno o di essersi ingannati, non vedere l'inganno.
 
Nascondere l'inganno è la parte più importante dell'inganno.
 
La verità è irritante per chi vive nella menzogna e nell'autoinganno.
 
Il tatto è una disattenzione volontaria praticata per non mettere in difficoltà il proprio interlocutore quando questo rivela inavvertitamente qualcosa di inquietante.
 
Mentire, è offendere Dio.
 
La verità ci fa impazzire. La salute mentale si regge sulla mistificazione.
 
La vita e il mondo sono troppo complessi e misteriosi perché un essere umano possa vivere una vita tranquilla e decidere cosa fare momento per momento con una certa sicurezza. Perciò abbiamo bisogno di inventare un mondo alternativo più semplice e di vivere come se quel mondo inventato fosse vero. È così che funzionano le religioni e certe filosofie.
 
Non so se sia meglio ingannare gli altri consapevolmente o farlo inconsapevolmente.
 
Nessuno tollera di farsi ingannare, ma certe persone si fanno ingannare da persone che si spacciano per svelatori di inganni. Mi riferisco ai cosiddetti complottisti, che vedono inganni inesistenti e non vedono quelli esistenti.
 
Non c'è niente di così difficile come non ingannare se stessi.
 
Far passare per oggettivo ciò che è soggettivo è una truffa.
 
Credere in falsità ci rende falsi.
 
Chi non vede l'inganno insito in ogni cultura è ingannato.
 
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