Tutto ciò che un umano fa o pensa è soggetto a valutazione da parte degli altri e ad autovalutazione, e in tal senso può modificare le relazioni tra il soggetto e gli altri.
Il pensiero trascendente può avere una funzione costrittiva e/o liberatoria rispetto alle libertà e ai vincoli del pensiero logico razionale. È costrittivo quando è dogmatico, assoluto, esclusivo, determinato, semplice; è liberatorio quando è possibilista, relativista, inclusivo, indeterminato, complesso.
Ogni filosofia cerca di descrivere il mondo in qualche libro. Le cattive filosofie hanno la presunzione che la propria descrizione del mondo sia sufficiente, quelle buone ne riconoscono l'insufficienza.
Quando parliamo delle conseguenze di un'azione, dobbiamo includere cose come il ricordo di averla commessa, e l'effetto che questo ricordo avrà sulle proprie future esperienze, relazioni e credenze.
Uomini e donne che amano davvero? Rari. Più che altro vedo maschi e femmine simili a muri; uomini con il bisogno di un buco e donne col bisogno di un trapano.
Mi sento come uno vissuto in un lontano futuro, trasferito nel 2023 mediante una macchina del tempo. Tutti, con rare eccezioni, mi sembrano tanto presuntuosi, convinti di sapere tutto ciò che è importante sapere per vivere nel modo migliore possibile.
È interessante cercare di capire le ragioni per cui le persone sono così attaccate a questo concetto di libertà. Innanzitutto, è rassicurante per l'individuo pensare di poter "scegliere" il proprio destino perché è libero. Può costruirlo con le sue mani. Eppure, curiosamente, appena viene al mondo, cerca sicurezza nell'appartenenza a gruppi: familiari, poi professionali, di classe, di nazione, ecc. che non possono che limitare la sua presunta libertà, poiché le relazioni che si stabiliranno con gli altri individui del gruppo saranno basate su un sistema gerarchico di dominio. L'uomo libero non desidera altro che essere paternalizzato, protetto dal numero, dall'uomo eletto o provvidenziale, dall'istituzione, da leggi che sono stabilite solo dalla struttura sociale del dominio e per la sua protezione.
A qualcuno dobbiamo piacere o almeno non dispiacere, perché se non piacessimo a nessuno, saremmo in guai seri. Per questo il nostro comportamento è molto influenzato dalla necessità di piacere agli altri, o almeno di non dispiacere loro.
"Normale" non significa "sano". Sano è chi non soffre se non in misura occasionale, giustificata e proporzionata rispetto alle cause. Ci sono società, come la nostra, dove è "normale" avere disturbi mentali, soffrire per motivi irrazionali, ovvero cercare ciò che fa male e non cercare ciò che fa bene.