Per me cattivo gusto è mescolare il pulito con lo sporco, il bello col brutto, l'elegante con lo sciatto, la saggezza con la stupidità, la verità con la falsità, i tacchi alti con i blue jeans.
Noi studiosi delle scienze sociali faremmo bene ad evitare il desiderio di controllare un mondo che capiamo in modo così imperfetto. Non dovremmo permettere alla nostra imperfetta comprensione di nutrire la nostra ansia e di conseguenza il nostro bisogno di controllo. I nostri studi dovrebbero piuttosto essere ispirati da un più antico, meno perseguito motivo: una curiosità circa il mondo di cui siamo parte. La ricompensa di tale lavoro non è il potere, ma la bellezza.
La bellezza è nulla, la bellezza non si mantiene. Non sai quanto sei fortunato per la tua bruttezza, perché se a qualcuno piaci, sai che è per qualcos'altro.
Una bella donna non è colei di cui si lodano le gambe o le braccia, ma quella il cui aspetto complessivo è di tale bellezza da togliere la possibilità di ammirare le singole parti.
Coltiviamo la bellezza (è un bisogno umano), ma senza dimenticare che essa incanta, affascina, disarma, cattura, stupisce, distrae ecc. La bellezza è anche un'arma di distrazione e di manipolazione di massa. Vedi l'uso che ne fanno le religioni, le classi dominanti, i pubblicitari, le industrie per vendere i loro prodotti ecc.
La bellezza non si può catturare perché anche le cose più belle, se possedute e ripetute stancano. La bellezza, per sedurre e affascinare, deve essere nuova o esser vista con occhi nuovi.
L'uomo deve rendersi conto che occupa nel creato uno spazio infinitamente piccolo e che nessuna delle sue invenzioni estetiche può competere con un minerale, un insetto o un fiore. Un uccello, uno scarabeo o una farfalla meritano la stessa fervida attenzione di un quadro di Tiziano o del Tintoretto, ma noi abbiamo dimenticato come guardare.
La bellezza è la piacevole emozione che si prova osservando lo spettacolo dell'integrità di un insieme di parti (oggetti, forme o eventi), tra cui esistono evidenti relazioni funzionalmente, matematicamente, o logicamente armoniose e coerenti, ovvero dove le parti sono in accordo le une con le altre.
Non usare il tuo corpo per attirare attenzioni... troverai solo persone disposte ad usarlo... ricopriti di aculei e toglili solo a chi ti vuole per quello che sei dentro non per il tuo corpo.
Ci sono alcune persone che non hanno nulla di meglio da offrire che il proprio corpo, e in esso, più che nella propria mente, investono le proprie risorse, per renderlo sempre più forte, bello e sano. In quanto alla loro mente, non pensano che sia utile migliorarla e non ci investono.
Contrariamente a quello che ha detto un personaggio di Dostoevskij, la bellezza non salverà il mondo. Infatti da sempre la bellezza è stata usata come strumento di potere e di manipolazione dell'uomo sull'uomo.
Certe ragazze preferiscono essere belle piuttosto che intelligenti. Non hanno tutti i torti: moltissimi ragazzi hanno la vista più sviluppata del cervello.
Nella mente umana c'è un congegno che, alla percezione della bellezza, inietta nel cervello una certa quantità di droga stupefacente che dà piacere, allevia il dolore, e allenta le autocensure consce e quelle inconsce.
Una donna bella può tranquillamente esser se stessa, il mondo ne tollera sempre una sciocchezza o una goffaggine; mentre invece un solo sguardo spegne anche la più meravigliosa delle espressioni sulle labbra di una donna brutta, le intimidisce gli occhi, aumenta la malagrazia dei suoi gesti, imbarazza il suo compagno.
Una donna che si fa bella, lo fa per donare agli altri (specialmente agli uomini) la sua bellezza affinché ne godano, oppure per rendersi attraente, ovvero per aumentare il suo potere di attrazione e legame sugli uomini o il suo valore nella borsa della formazione delle coppie? Altrimenti per quale altro motivo potrebbe farlo? Non credo che lo faccia per piacere a se stessa.
L'arte, la musica, la poesia ed ogni forma di bellezza, incluse quelle di cui si servono le religioni, sono l'oppio dei popoli, e anche io ne faccio uso.
Sarebbe bello se ciò che è bello fosse anche buono e vero, e se ciò che è brutto fosse anche cattivo e falso. Sapremmo allora riconoscere facilmente il bene e la verità.
L'adorazione di uno stesso dio costituisce motivo e strumento di coesione sociale, così come l'adorazione di un certo tipo di bellezza ovvero di stile estetico.
La bellezza non insegna nulla, si limita a sedurre. Ma può essere usata da un insegnante per rendere seducenti i propri insegnamenti e da un dittatore per rendere seducenti i propri ordini.
La natura è ingiusta. A certe persone dà la bellezza, ad altre la nega, indipendentemente dai meriti. E la società non fa nulla per compensare questa ingiustizia, anzi l'accentua favorendo le persone più belle a svantaggio delle meno belle.
Nell'architettura nulla è mai brutto in sé: semplicemente nel posto sbagliato o della misura sbagliata, mentre la bellezza è figlia di una relazione coerente tra le parti.
La Bellezza è una forma del Genio, anzi, è più alta del Genio perché non necessita di spiegazioni. Essa è uno dei grandi fatti del mondo, come la luce solare, la primavera, il riflesso nell'acqua scura di quella conchiglia d'argento che chiamiamo luna.
La bellezza fa sembrare vero ciò che è falso, nobilita ciò che è ignobile, dà un senso a ciò che è insensato, incanta e in tal modo diminuisce la capacità critica. Per questo la bellezza viene normalmente usata per accompagnare ogni rito di appartenenza sociale civile e religioso.
La bellezza attrae e cattura l'attenzione, distrae, confonde, affascina, incanta, inganna, fa girar la testa, incute rispetto, suscita piacere, speranza e desiderio di possesso e di perfezione. La bellezza è un pericolo piacevole e un pericoloso piacere.
Una donna si fa bella per attrarre gli uomini, ma non tutti, solo quelli che a lei piacciono. Il problema è che può attrarre anche quelli che a lei non piacciono, e questo può avere conseguenze indesiderate.