Quotes on Justice

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27 quotes    

Chi commette ingiustizia è più infelice di chi la subisce.
 
Molto è dato a pochi, e poco è dato a molti. L'ingiustizia si è divisa il mondo e niente è distribuito equamente tranne il dolore.
 
Il vero giusto è colui che si sente sempre a metà colpevole dei misfatti di tutti.
 
Nulla si vede di giusto o di ingiusto che non muti col mutare di clima. Tre gradi di latitudine
sovvertono tutta la giurisprudenza; un meridiano decide della verità [...] Singolare giustizia che ha
come confine un fiume! Verità di qua dei Pirenei, errore di là. [...] Il furto, l'incesto, l'uccisione dei
figli o dei padri, tutto ha trovato posto tra le azioni virtuose. Si può dar cosa più spassevole di
questa: che un uomo abbia il diritto di ammazzarmi solo perché abita sull'altra riva del fiume e il
suo sovrano è in lite con il mio, sebbene io non lo sia con lui?
 
È meglio correre il rischio di salvare un colpevole piuttosto che condannare un innocente.
 
Piove sul giusto e piove anche sull’ingiusto; ma sul giusto di più, perché l’ingiusto gli ruba l’ombrello.
 
La vigliaccheria chiede: è sicuro? L'opportunità chiede: è conveniente? La vana gloria chiede: è popolare? Ma la coscienza chiede: è giusto?
 
Tacere di fronte a un’ingiustizia significa divenirne complici.
 
La giustizia non è qualcosa che esiste di per sé, ma solo nei rapporti reciproci, e in quei luoghi nei quali si sia stretto un patto circa il non danneggiare e il non essere danneggiati.
 
La giustizia deve essere congiunta al potere, così che ciò che è giusto possa anche aver potere, e che ciò che ha potere possa essere giusto.
 
L'ingiustizia è una maestra rigida ma impareggiabile.
 
L'italiano è mosso da un bisogno sfrenato di ingiustizia.
 
Se noi riconosciamo [...] che errare è dell'uomo, non è crudeltà sovrumana la giustizia?
 
Supponete ancora che parecchie società distinte mantengano dei rapporti per il vantaggio e l'utilità che essi potrebbero reciprocamente derivare; i confini della giustizia si allargherebbero ancora, in proporzione alla larghezza delle vedute umane ed alla forza delle connessioni reciproche. La storia, l'esperienza, la ragione ci istruiscono abbastanza su questo naturale progresso dei sentimenti umani e sul graduale allargarsi della nostra considerazione per la giustizia, in proporzione alla conoscenza che acquistiamo dell'ampia utilità di questa virtù.
 
L'ingiustizia ci deve essere, altrimenti non si finisce mai.
 
Un'ingiustizia condivisa appare giusta a chi la condivide.
 
Una cosa non è giusta sempre, dovunque e comunque, ma solo al momento giusto, ovvero nelle circostanze in cui soddisfa un bisogno senza frustrarne altri, in una o più persone.
 
Libertà e giustizia sono inversamente proporzionali.
 
Togliere al mondo un individuo perché ha fatto del male è come abbattere un albero perché uno dei suoi frutti è marcio.
 
Di quanto prendo, prendo di più o di meno, non prendo il giusto. Il giusto non mi serve.
 
Per la maggior parte degli uomini l'amore della giustizia è soltanto paura di patire l'ingiustizia.
 
Il giusto secondo natura corrisponde a ciò che si rivela utile a non danneggiare gli altri e a non essere da essi danneggiati.
 
Ciò che era giusto ieri potrebbe non esserlo oggi, ciò che è giusto in questo momento potrebbe non esserlo il momento successivo.
 
Il senso della giustizia fa sentire in colpa i più fortunati.
 
La voce della maggioranza non è garanzia di giustizia.
 
Se subisci un'ingiustizia, consolati: la vera infelicità consiste nel commetterla.
 
Dinanzi alla legge tutti i cittadini erano uguali, ma non tutti erano, appunto, cittadini.
 
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