Anche essere atei, come essere credenti, è una fede perché io non posso dimostrare né che Dio c'è, né che non c'è. Io non credo perché non mi soddisfa l'idea di Dio, non posso pretendere di dimostrare che Dio non c'è. A me sembra assurda l'idea di Dio perché mi sembra infantile, ma questa è un'opinione personale.
Nulla ha senso in sé. Il senso alle cose lo danno gli umani, e ognuno a modo suo. Se la maggior parte della gente accettasse questo principio sarebbe possibile negoziare e mettersi d'accordo su cosa fare per il bene comune. Quando invece si pensa che esistano principi intellettuali, etici ed estetici assoluti e inderogabili, un accordo tra chi crede in verità diverse è praticamente impossibile.
La negazione non proviene mai da un ragionamento, ma da un non so che di oscuro e di antico. Le argomentazioni vengono dopo, per giustificarla e comprovarla. Ogni no scaturisce dal sangue.
Quando in un rapporto uno dei due subisce una delusione, la tentazione è quella di negare il valore dell'altro prima idealizzato. Non si è voluto vedere l'ombra dell'altro quando si era innamorati, ora, dopo il tradimento, si ricaccia l'altro per intero nella sua ombra. Due eccessi, dove prima l'amore cieco e poi il cieco odio dicono quanto infantile e primitiva è la nostra anima.
I preti affermano che l'omosessualità sia contro natura. Ma cosa ne sanno di natura i preti che ancora la considerano come il disegno intelligente di un Dio che ha creato l'uomo direttamente e non come il risultato di una evoluzione spontanea?
Se nessuno apprezza ciò che stai facendo, non significa che ciò che stai facendo non sia valido. Significa piuttosto che, per il momento, non è sufficiente all'ottenimento di apprezzamenti. Anche perché i più apprezzano solo cose già apprezzate da masse di persone o da persone influenti.
La miseria è una malattia. Inutile ammirarla, parlarne, ed è pericoloso volerla curare. Stare lontani dal contagio è tutto quanto la persona saggia deve fare.
I difetti degli uomini sono per noi l'occasione di esercitare in questa vita la nostra filosofia; e questo è il modo migliore di usare delle nostre virtù; se tutto fosse permeato d'onestà, se gli uomini fossero tutti sinceri, giusti, rispettosi, la maggior parte delle nostre virtù sarebbero inutili, poiché il loro esercizio consiste soprattutto nel sopportare senza tragedie che l'ingiustizia altrui prevalga a volte sul nostro buon diritto.
L'umorismo richiede il capovolgimento improvviso e rassicurante di una seria aspettativa, come quando lo status di una persona passa da saggio a stupido, o da stupido a saggio, nel tempo di una parola.
A nessuno interessano i pensieri, progetti, bisogni, desideri, sentimenti, ragionamenti di un altro, a meno che essi non siano favorevoli ai propri o costituiscano una minaccia rispetto ad essi.
La volontà non è una causa prima, ma la conseguenza di altre volontà che risiedono nella parte inconsapevole e involontaria del corpo. In altre parole la volontà è voluta da qualcosa di diverso da se stessa.
Siamo più complessi di quanto le nostre facoltà mentali siano in grado di afferrare. L'ipertrofia dei lobi frontali è grande, ci ha permesso di arrivare sulla luna, scoprire i buchi neri e riconoscerci cugini delle coccinelle; ma è ancora insufficiente a chiarire noi a noi stessi.
La Bibbia è un Volume antico – | scritto da Uomini dissolti | su suggerimento di Sacri Spettri – | Soggetti – Betlemme – | l'Eden – l'antica Dimora – | Satana – il Generale – | Giuda – il Grande Malfattore – | Davide – il Trovatore – | il Peccato – un distinto Precipizio | a cui altri devono resistere – | i Ragazzi che "credono" sono molto soli – | gli altri Ragazzi sono "perduti" – | avesse il Racconto un armonioso Narratore – | tutti i Ragazzi verrebbero – | il Sermone di Orfeo affascinava – | non condannava.
Linus: Qualche mattino mi voglio alzare presto per vedere sorgere il sole. Sally: In realtà non è il sole che sorge, è la terra che gira. Linus: Qualche mattino mi voglio alzare presto per vedere la terra che gira.
Guai all'uomo di studio che non appartiene a nessuna consorteria; gli saran rimproverati anche i più piccoli e incerti successi, e l'alta virtù trionferà derubandolo.
L'uomo moderno ha rinunciato all'idea di un'etica condivisa e oggi siamo all'assurdo che ognuno ha un'etica soggettiva, "fai-da-te", il che toglie all'etica la sua ragione di esistere. Comunque, per definire un'etica occorre una profonda conoscenza della natura umana, cosa che oggi è alquanto rara.
Gli umani litigano spesso sulle idee e le procedure (consce o inconsce) che dovrebbero regolare le loro interazioni. Infatti ognuno tende a interpretare le idee e le procedure a proprio favore.
La democrazia è un sistema di regole che va riempito di contenuti. Se è vuota può essere pericolosa. Non basta votare, si può e si deve fare politica anche senza far parte di un partito, cercando di capire cosa succede mediante approfondimenti e analisi non di parte, che prendono in considerazione vari punti di vista. La gente è per lo più superficiale e semplicista e questo è pericoloso. Una democrazia vuota equivale ad un vuoto di democrazia.
Un errore molto comune è quello di scambiare alcune parti per il tutto, il parziale per il totale. D'altra parte non possiamo mai vedere e capire il tutto, ma solo alcune delle sue parti e alcune interazioni tra di esse.
È un bene che qualunque fonte di piacere venga a noia dopo un certo numero di volte che la si gode. Se non fosse così, l'uomo non farebbe che godere continuamente delle stesse fonti, senza cercarne altre, fino allo sfinimento.
La vita è essenzialmente automatica. Per cambiare vita bisogna cambiare gli automatismi, sostituirli con dei nuovi. I cambiamenti desiderati saranno effettivi solo quando avranno prodotto nuovi automatismi, ovvero nuovi affetti.
Cambiamento significa movimento. Movimento significa frizione. Il movimento o il cambiamento senza frizioni o conflitti appartiene solamente al vuoto rappresentato da un mondo astratto che non esiste.
Ciò che stiamo facendo o che ci accingiamo a fare ha una valenza sociale, ovvero potrà essere usato con vantaggio o svantaggio nelle future interazioni sociali, oppure potrebbe convenire nasconderlo in quanto potrebbe non essere gradito agli altri. Chiediamoci dunque, quando ci accingiamo a fare qualcosa, quale sia la sua valenza sociale in relazione a vari tipi o gruppi di persone e scegliamo di conseguenza cosa ci conviene fare e cosa non fare.
Ci sono un'infinità di esperienze che non abbiamo mai fatto e che non faremo mai, e che possiamo solo intuire dai racconti di coloro che le hanno fatte e dai romanzieri che le hanno immaginate.
La massa è impulsiva, mutevole e irritabile. È governata quasi per intero dall’inconscio. A seconda delle circostanze gli impulsi cui la massa obbedisce possono essere generosi o crudeli, eroici o pusillanimi; sono però imperiosi al punto da non lasciar sussistere l’interesse personale, neanche quello dell’autoconservazione. Nulla in essa è premeditato. Pur potendo desiderare le cose appassionatamente, non le desidera mai a lungo, è incapace di volontà duratura. Non tollera alcun indugio fra il proprio desiderio e il compimento di ciò che desidera. Si sente onnipotente, per l’individuo appartenente alla massa svanisce il concetto dell’impossibile.
Ci hanno insegnato a chiedere perdono a Dio dei nostri peccati. Io penso invece che Dio dovrebbe chiedere perdono a noi umani per averci fatti così vulnerabili e sensibili al dolore.
Essere amati da chi si ama è una gran fortuna; essere amati da chi non si ama, una seccatura; non essere amati da chi si ama, una sventura; non amare e non essere amati, una condizione a rischio.
Ci sono fenomeni sociali per capire i quali è necessario un certo grado di intelligenza e di cultura. Ma se diciamo a una persona che non è abbastanza intelligente e/o colta per capire certi fenomeni, questa si offende. Così, per non offendere nessuno, lasciamo che ognuno si illuda di poter capire tutto ciò che capiscono gli altri per quanto riguarda i rapporti interpersonali.
Dare è la più alta espressione di potenza. Nello stesso atto di dare, io provo la mia forza, la mia ricchezza, il mio potere. Questa sensazione di vitalità e di potenza mi riempie di gioia. Mi sento traboccante di vita e di felicità. Dare dà più gioia che ricevere, non perché è privazione, ma perché in quell'atto mi sento vivo.
Il pacifismo è una dottrina troppo comoda e sfuggente, in nome della quale un uomo accetta i benefici del gruppo sociale senza volerli pagare, e in più esige che gli venga detto "Bravo!" per la sua disonestà.
Se vuoi avere una relazione (libera e non forzata) con qualcuno, devi dargli di te un'immagine compatibile con i suoi gusti, i suoi desideri e le sue aspettative.
Abbiamo tutti dentro un mondo di cose: ciascuno un suo mondo di cose! E come possiamo intenderci, signore, se nelle parole ch'io dico metto il senso e il valore delle cose come sono dentro di me, mentre chi le ascolta inevitabilmente le assume col senso e col valore che hanno per sé, del mondo com'egli l'ha dentro? Crediamo di intenderci; non ci intendiamo mai.
Siamo doppiamente alienati. Prima perché rinunciamo a soddisfare i nostri bisogni fondamentali per conformarci a norme sociali che non li riconoscono, poi perché rimuoviamo tale alienazione per conformarci a norme che ci impongono di essere felicemente normali.
La nostra vera storia non è quasi mai decifrata da altri. La parte principale del dramma è un monologo, o meglio un dibattito intimo tra Dio, la nostra coscienza, e noi stessi. Lacrime, dolori, depressioni, delusioni, irritazioni, buoni e cattivipensieri, decisioni, incertezze, deliberazioni: tutto questo appartiene al nostro segreto, e sono quasi tutte incomunicabili e intrasmissibili, anche quando cerchiamo di parlare di loro, e anche quando le scriviamo.