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I rapporti interpersonali sono regolati da valutazioni reciproche.
Chiunque parli di Dio, se non per negare che si possa sapere qualcosa di lui, è un ciarlatano.
Si può dire che un pensiero tira l'altro, ma anche che un pesiero scaccia l'altro. Infatti non possiamo pensare a più di un numero molto limitato di pensieri, che varia da persona a persona, forse due, tre o quattro.
Un pensiero scaccia l'altro.
Ogni umano valuta gli altri in funzione dei propri interessi.
Ogni cosa che facciamo, pensiamo o sentiamo, e che non facciamo, non pensiamo e non sentiamo,  ci qualifica, cioè definisce una nostra appartenenza a certe categorie di umani, valutate in un certo modo dagli altri. In altre parole, ogni cosa che facciamo, pensiamo e sentiamo, e che non facciamo, non pensiamo e non sentiamo, ci conferisce un certo valore o disvalore in quanto persone rispetto ad altre persone.
Una visione del mondo consiste in oggetti (caratterizzati da certe forme particolari), categorie di oggetti (caratterizzate da certe forme generali), e collegamenti tra categorie ed emozioni, tra oggetti e categorie, e tra oggetti ed emozioni.
L'uomo definisce oggetti, crea categorie e stabilisce l'appartenenza di certi oggetti a certe categorie. Allo stesso tempo l'uomo prende atto di oggetti, categorie e appartenenze definiti da altri.
Ogni cultura comprende un certo numero di subculture, e permette una certa libertà di scegliere a quale subcultura appartenere. Chi sceglie di non appartiene ad alcuna subcultura si ritrova solo e rischia di impazzire o di morire prematuramente.
La libertà si trova solo nella casualità.
Consciamente o inconsciamente, l'uomo divide gli altri in amici e nemici, e desidera la distruzione dei propri nemici. Prima ancora, l'uomo, consciamente o inconsciamente, desidera essere amato da ogni altro, e classifica come nemici tutti coloro che non lo amano.
Sono certo che, se ogni umano avesse la possibilità materiale di distruggere ogni forma di vita sulla Terra, compreso se stesso, alcuni lo farebbero subito.
Un essere umano è un automa motivato da sentimenti, ovvero da piaceri e dolori.
La gente non vuole migliorare la società, ma il suo posto nella società.
Chi ha stabilito che l'uomo ha più diritti di una cane, di un elefante, di una formica? Non certo Dio, né la natura, ma l'uomo, e lo ha fatto per favorire i propri interessi.
Il fatto che le coscienze siano modificabili e manipolabili (attraverso anestesie, droghe, ipnosi, educazione, propaganda, esperienze in generale, ecc.) dovrebbe farci dubitare dell'affidabilità, del potere e della libertà delle coscienze stesse, a cominciare dalla propria. La coscienza, come il cervello, ha plasticità e rigidità.
Ogni soggetto è anche un oggetto.
La sincronizzazione dei gesti tra umani costituisce un rito sociale, ovvero una manifestazione di comune appartenenza o di unione. La sincronizzazione consiste nel fare la stessa cosa allo stesso tempo insieme con altre persone, come, ad esempio, ridere insieme, cantare insieme, ballare insieme, pregare insieme, suonare insieme, assistere insieme ad uno spettacolo, applaudire insieme, distruggere qualcosa o qualcuno insieme, ecc.
La felicità è un fatto naturale e non si costruisce con la ragione. Tuttavia la ragione ci aiuta a individuare, e, se possibile, a rumuovere, gli ostacoli alla felicità propria e altrui.
La missione del messia Gesù è fallita definitivamente. Insistere con il vangelo cristiano è ormai solo una perdita di tempo e un'illusione. Abbiamo bisogno di nuove idee, nuove filosofie, nuove ideologie, anzi, abbiamo bisogno di metaidee, metafilosofie, metaideologie e, al limite, metareligioni.
La psicologia individuale è al tempo stesso, fin dall’inizio, psicologia sociale.
La musica è come una droga. Quando ascolto musica mi immergo in un piacevole e incantevole mondo immaginario che corrisponde ai miei interessi e alla mia sensibilità, dimenticando quello reale che non vi corrisponde.
Signore, proteggimi da coloro che pretendono di conoscere la tua storia e le tue intenzioni!
Un errore molto comune di noi umani è quello di considerare oggettivi significati, cognizioni e valori soggettivi.
A volte è difficile stabilire se un piacere o un dolore sono dovuti a cause reali o immaginarie, a situazioni effettive o illusorie.
Il piacere di un essere umano è dovuto soprattutto ad un rapporto cooperativo con altri umani, rapporto reale o immaginario, effettivo o illusorio, presente, passato, o sperato.
Un'armonia è la percezione di un certo rapporto tra due o più percezioni separate. Infatti non si trova in nessuna delle percezioni elementari, ma nel rapporto tra di esse. Più semplice è il rapporto (ovvero più piccola è l'espressione matematica che lo rappresenta) più forte è la percezione di armonia.
Dovremmo cercare di metterci d'accordo almeno sulla definizione di ciò su cui non siamo d'accordo.
La cooperazione tra umani si basa sulla condivisione di modelli di comportamento.
Per esercitare il libero arbitrio (ammesso che sia possibile) è necessario essere liberi da emozioni e da motivazioni, ma in tal caso nessuna libera scelta avrebbe senso. Infatti una scelta è sensata, cioè non è casuale, solo se risponde a una emozione o a una motivazione.
Ci sono tante cose che danno l'illusione di essere in compagnia. Tra queste: l'adorazione di una divinità, la visione di uno spettacolo o di un film, la visita di un museo, l'ascolto di una musica, la lettura di un libro, la pratica di una disciplina o di una filosofia, la masturbazione ecc.
Il grande successo delle religioni è dovuto anche al fatto che esse danno agli umani l'illusione di non essere mai soli, in quanto sempre in compagnia di qualche divinità, e di altri credenti nelle stesse divinità.
Apprendere una conoscenza che non sia il risultato di una propria esperienza originale consiste nel copiare certe idee.
Ognuno imita altri.
La vita biologica è basata sulla riproduzione, la vita sociale sull'imitazione, che è una sorta di riproduzione.
Offendere la gente è facile, ma è difficile, se non impossibile, migliorarla.
Capire un discorso non implica essere d'accordo con il suo contenuto.
La stupidità è contagiosa.
La stupidità è contagiosa. Questo è il problema fondamentale, la tragedia, dell'umanità. Nemmeno i filosofi più famosi sfuggono a questa tragedia.
Facciamo ciò che facciamo perché proviamo (o ci aspettiamo) un piacere nel farlo o perché proviamo (o ci aspettiamo) un dolore nel non farlo.
Un rito serve anche a confermare una gerarchia, e di solito l'organizzatore del rito è il rappresentate della massima autorità.
Così come è normale per un umano amare i genitori, la patria e la lingua che non ha scelto, così dovrebbe essere normale che esso ami la sua stessa persona, che neppure ha scelto.
Ogni essere vivente senziente è un luogo di piacere e dolore.
La soddisfazione dei bisogni è sempre temporanea e va rinnovata periodicamente.
Nulla di ciò che ho letto o ascoltato soddisfa completamente il mio desiderio di conoscenza.
Pensare in termini relazionali (cioè non ontologici) significa chiedersi, per qualsiasi ente (persona o cosa): che rapporto c'è tra questo ente e me? Che rapporto c'è tra questo ente e il resto del mondo?
Vedendo una persona (nella realtà o nei media) chiedersi: che rapporto c'è tra questa persona e me? Chiedersi la stessa cosa vedendo un oggetto, un ambiente, un simbolo, o leggendo un testo.
Il fine della filosofia e della psicologia dovrebbe essere innanzitutto quello di aiutarci a migliorare i nostri rapporti con gli altri nel senso della maggiore soddisfazione possibile dei bisogni delle persone coinvolte.
Ogni umano, per ogni altro umano, può essere causa di piacere e di dolore, di benefici e di danni. La questione è dunque: come fare affinché dalla cooperazione con altri umani ognuna delle parti coinvolte possa ottenere piaceri e benefici e non dolori e danni?
Dare ragione a qualcuno con cui c'è stata una discussione dialettica significa dichiararsi a lui intellettualmente inferiore, almeno per quanto riguarda il contesto della discussione. Per questo (dato che ognuno teme la propria inferiorità) è così raro che qualcuno ammetta di aver avuto torto nei confronti di un altro.
La dialettica è un gioco di logica. Ci sono i giocatori e gli spettatori, e quelli che non amano giocare con la logica, i quali vanno a fare o a vedere altri giochi per loro più congeniali.
Ciò che più conta nel rapporto tra due persone A e B è il posto di B nella visione del mondo di A, e il posto di A nella visione del mondo di B.
Noi umani tendiamo a credere vere le narrazioni che suscitano in noi emozioni piacevoli, e false quelle che suscitano in noi emozioni dolorose.
Tra emozione e motivazione c'è un rapporto molto stretto nel senso che l'una condiziona l'altra. Infatti l'emozione consiste in piacere e dolore, e la motivazione consiste nella ricerca del piacere e nell'evitamento del dolore. D'altra parte proviamo piacere quando riusciamo a soddisfare una motivazione, e soffriamo quando non vi riusciamo.
Sulla scrivania si è fatto incidere il motto che ha decretato la sua fortuna: cos'è che ho detto?
Sono vivo, anche se vivere non è la mia specialità.
Preferisco incantare piuttosto che essere incantato.
Far parte di una società (bisogno umano fondamentale dovuto alla nostra interdipendenza) significa occupare un posto e avere una funzione, un ruolo, un valore, riconosciuti dagli altri membri della società stessa.
Quanto più una cosa o una persona ci valorizza, tanto più noi la valorizziamo.
Scegliere liberamente, momento per momento, se pensare o non pensare, e a cosa pensare, può costituire una meravigliodsa avventura intellettuale e una conquista di libertà.
Una conoscenza serve a orientarsi, a decidere cosa fare e non fare, o a dimostrare qualcosa.
L'uomo è un animale valutatore.
Gli atei non si pongono come pastori di anime, non fanno promesse assurde, perciò le percorelle restano in cerca di un pastore e sono smarrite non trovandolo. L'ateo non può sostituire il pastore cristiano. L'ateo prefigura una società i cui membri non sono pecore, ma a quanto pare le masse restano pecore in cerca di pastori.
È opportuno distinguere il sentimento d'amore dall'atto d'amore, perché si può avere la sensazione di amare, o di essere amati, senza che vi sia alcuna interazione reale, alcuno scambio di informazioni, di beni o di energie, tra l'amante e l'amato. In tal caso si può dire che si tratta di amore immaginario.
La mente serve a gestire i rapporti con gli altri e col resto del mondo.
Prima di tutto gli uomini sono spruzzatori di sperma, e le donne ricettacoli di sperma. Poi tutto il resto.
Se Dio esistesse, non avrebbe bisogno di intermediari. Ma Dio non esiste, e approfittando di questo molti fanno dell'intermediazione divina un mestiere e un vanto.
Simpatizzare con certe persone può implicare antipatizzare con certe altre.
Pensare il futuro è combinare in modo nuovo pezzi del proprio passato.
Spesso le volontà del mio corpo e quelle della mia coscienza confliggono.
Ognuno qualifica, valuta, giudica ogni altro, ed è qualificato, valutato, giudicato da ogni altro.
Felicità è sentirsi amati dalle persone amate.
Solo ciò che è casuale è illogico. Tutto il resto è logico.
L'uomo entra, la donna ospita. L'uomo sceglie dove entrare, la donna sceglie chi ospitare. È una faccenda genitale, ormonale e sociale.
Se vuoi piacere ad una persona devi essere come lei ti vuole e fare ciò che lei desidera.
L'opposto dell'amore non è l'odio; l'opposto dell'amore è l'indifferenza.
Esiste davvero l'altruismo puro? Si può mai separare il fare del bene dall'aspettativa di reciprocità, dal plauso pubblico, dall'autostima o dalla promessa del paradiso?
Ci vogliono due anni per imparare a parlare e cinquanta per imparare a tacere.
Il silenzio non è vuoto, ma è pieno di risposte. È solo quando riesci a “tacere”, evitando discussioni inutili, che mostri la tua intelligenza e la tua saggezza.
Questa è quel genere di filosofia che non è nata per essere insegnata, ma per essere “praticata”.
Tous les changements, même les plus souhaités, ont leur mélancolie, car ce que nous quittons, c'est une partie de nous-mêmes; il faut mourir à une vie pour entrer dans une autre.
The art of progress is to preserve order amid change and to preserve change amid order.
Le cose che ci succedono, ci cambiano, anche se noi non vogliamo cambiare.
L’infondatezza della chiacchiera non è un impedimento per la sua diffusione pubblica, bensì un fattore che la favorisce. La chiacchiera è la possibilità di comprendere tutto senza alcuna appropriazione preliminare della cosa da comprendere. La chiacchiera garantisce già in partenza dal pericolo di fallire in questa appropriazione. La chiacchiera, che è alla portata di tutti, non solo esime dal compito di una comprensione genuina, ma diffonde una comprensione indifferente, per la quale non esiste più nulla di inaccessibile.
Ognuno, in ogni momento, vede solo una piccolissima parte del mondo, e a una certa distanza.
I rapporti umani sono regolati da algoritmi mentali.
Dubito che a chi crede nell'immortalità dell'anima i piaceri e i dolori della vita mortale siano indifferenti. D'altra parte l'idea di una nuova e migliore vita dopo la morte è per molti causa di piacere e di lenimento del dolore in questa vita. Mortalisti e immortalisti dovrebbero rispettarsi reciprocamente.
Il motivo principale per cui io ritengo che sia necessario riunificare la filosofia e la psicologia è che le speculazioni filosofiche sono prodotte da menti umane, con i loro limiti, i loro condizionamenti, i loro sentimenti e i loro bias, di cui le stesse speculazioni dovrebbero tenere conto, specialmente per quanto riguarda la nozione di "valore" nelle sue diverse applicazioni.
La gente non ama coloro che attribuiscono a se stessi titoli o valori. La gente vorrebbe che valori e titoli fossero assegnati a furor di popolo o da istituzioni autorizzate dalla società ad esercitare tale funzione.
Felicità = buone interazioni.
La vita è un compromesso variabile, temporaneo, mai definitivo.
Una religione può essere usata nel rapporto tra due umani come presunto giudice, alleato, difensore, protettore, contro le pretese indesiderate dell'altro.
Ciò che è accaduto non poteva accadere diversamente date le circostanze. Tuttavia le circostanze possono cambiare o essere cambiate.
La vita è un compromesso.
La selezione sociale consiste nello scegliere con chi e quando interagire.
La vita di un essere umano è un compromesso tra ciò che lui vuole essere e ciò che gli altri vogliono che lui sia.
Non fidatevi delle religioni che non hanno il senso dell'umorismo (praticamente tutte).
Quando si ride, si ride sempre di qualcuno (o di se stessi), e ogni ridere è un deridere, ovvero un abbassare il bersaglio della derisione, diminuire il suo status.
Abbiamo bisogno di sentirci uniti da una reciproca approvazione e benevolenza. Scambiarsi gli auguri di buone feste ci illude in tal senso, ma l'illusione dura poche ore e poi ci sentiamo di nuovo disuniti. Per farci sentire davvero uniti, è necessario qualcosa di più sostanziale e concreto, e precisamente la condivisione di certi valori intellettuali, morali ed estetici, cosa impossibile senza l'appartenenza ad una stessa comunità filosofica.
Il valore di una persona per gli altri determina il suo status.
Mi sento come uno vissuto in un lontano futuro, trasferito nel 2023 mediante una macchina del tempo. Tutti, con rare eccezioni, mi sembrano tanto presuntuosi, convinti di sapere tutto ciò che è importante sapere per vivere nel modo migliore possibile.
Se una cosa mi appartiene, in virtù di tale appartenenza la mia persona acquisisce di riflesso parte del valore della cosa stessa. Per questo la gente ama ornarsi di gioielli, monili, tatuaggi, opere d'arte, titoli accademici, trofei ecc.
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