Citazioni su Umanità

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Amare tutta l'umanità può riuscire più facile del tollerare una sola persona.
 
L'uomo è un'istituzione che ha contro di sé il tempo, la necessità, la fortuna e l'imbecille e sempre crescente supremazia del numero.
 
Non esiste massacro che protegga dal prossimo massacro.
 
L'umanità avrà la sorte che saprà meritarsi. 
 
Ogni uomo porta l'intera impronta della condizione umana.
 
Uomini e meloni hanno questo in comune, che dal di fuori non si capisce se sono buoni.
 
Ci sono bisogni imperativi che debbono venir soddisfatti prima di ogni altra cosa. Quando solo dopo la soddisfazione dei bisogni primari restano all'uomo tempo ed energia, la civiltà può svilupparsi e con essa quelle aspirazioni che accompagnano i fenomeni dell'abbondanza. Le azioni libere (o spontanee) sono sempre fenomeni di abbondanza.
 
Più gente conosco, e più apprezzo il mio cane.
 
Credete a tutto ciò che sentite sul conto del mondo, nulla è troppo brutto per essere impossibile.
 
Una persona è l'effetto dell'ambiente che lo circonda oppure è capace di avere effetto sull'ambiente che lo circonda.
 
È più facile conoscere l'uomo in generale che conoscere un uomo in particolare.
 
Io non domando a che razza appartiene un uomo; basta che sia un essere umano; nessuno può essere qualcosa di peggio.
 
Se da un punto di vista biologico l’umano è affine alla scimmia, da un punto di vista psicologico mi pare lo sia ancora di più alla pecora, con la sua tendenza a stare in gregge e a seguire un pastore.
 
Uomini e nazioni agiranno razionalmente solo dopo aver esaurito ogni altra possibilità.
 
L'uomo ha raccolto tutta la saggezza dei suoi predecessori, e guardate quanto è stupido!
 
Purtroppo sono più numerosi gli uomini che costruiscono muri di quelli che costruiscono ponti. (Proverbio cinese)
 
Il Colosseo di Roma è uno dei più grandi monumenti al sadismo umano.
 
L'uomo è veramente uomo soltanto grazie alla cultura.
 
Ho assiduamente cercato di imparare a non ridere delle azioni degli uomini, né a piangerne, né ad
odiarle, bensì a comprenderle.
 
Ogni uomo vale quanto le cose che ricerca.
 
L'uomo moderno, liberato dalle costrizioni della società preindividualistica, che al tempo stesso gli dava sicurezza e lo limitava, non ha raggiunto la libertà nel senso positivo di realizzazione del proprio essere: cioè di espressione delle sue potenzialità intellettuali emotive e sensuali. Pur avendogli portato indipendenza e razionalità, la libertà lo ha reso isolato e, pertanto, ansioso e impotente.
 
Gli uomini non avendo potuto guarire la morte, la miseria e l'ignoranza, hanno risolto, per vivere felici, di non pensarci.
 
L'uomo non è altro che la serie delle sue azioni.
 
L'uomo è al tempo stesso Super-io, Io ed Es, è al tempo stesso società, individuo, specie.
 
Se fosse vero che le sofferenze rendono migliori, l'umanità avrebbe raggiunto la perfezione.
 
Un essere che s'adatta a tutto: ecco, forse, la miglior definizione che si possa dare dell'uomo.
 
Nel mondo esiste un unico essere menzognero: l'uomo. Ogni altro essere è genuino e sincero, perché si fa vedere schiettamente qual è, manifestandosi così come si sente, mentre l'essere umano, a causa del suo abbigliamento, è diventato una caricatura, un mostro, la cui vista è ripugnante già per questo fatto, che è poi perfino sottolineato dal colore bianco e per lui innaturale della pelle e dalle disgustose conseguenze del suo nutrimento a base di carne, che è contro natura, nonché delle bevande alcoliche, del tabacco, degli stravizi e delle malattie. L'essere umano appare come una macchia ignominiosa nella natura.
 
Ovviamente è possibile amare un essere umano, se non lo si conosce abbastanza bene. 
 
La difficoltà nei rapporti umani sta proprio nel fatto che spesso non ci si confronta con esseri umani.
 
La grandezza dell'uomo sta in questo: che esso ha coscienza della propria miseria. Una pianta non si conosce miserabile. Conoscere di essere miserabile è, dunque, un segno di miseria, ma in pari tempo, un segno di grandezza.
 
Che cosa misera è l'umanità se non si sa elevare oltre l'umano!
 
L'essere umano è un uomo cieco che sogna di poter vedere.
 
Gli uomini, dice Marco Aurelio, o li migliori o li sopporti. Ma la prima cosa è impossibile e la seconda difficile.
 
Si possono fare impazzire gli animali mettendone troppi in un recinto troppo piccolo. L'Homo Sapiens è l'unico animale che lo fa volontariamente a sé stesso.
 
In ogni istinto, la verità ha preso la forma di un'illusione per agire sulla volontà. È, in effetti, un'illusione voluttuosa che abusa dell'uomo, facendogli credere che troverà tra le braccia di una donna, la cui bellezza lo seduce, una gioia più grande che non tra quelle di un'altra [...]. Così egli immagina di compiere tutti questi sforzi e tutti questi sacrifici per la sua gioia personale, ed è soltanto per la conservazione della tipologia della specie in tutta la sua purezza, o per la procreazione di un'individualità ben determinata che non può nascere se non da questi genitori [...]. La soddisfazione del suo desiderio è a profitto della sola specie, ha lavorato con dedizione a un fine che non era affatto suo.
 
L'unica cosa immutabile della natura umana, è la sua mutevolezza.
 
Credo che la migliore definizione che si possa dare dell'uomo sia questa: creatura bipede ed ingrata!
 
Il benessere ha corrotto l'umanità.
 
Se voi però avete diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri allora vi dirò che, nel vostro senso, io non ho Patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall’altro. Gli uni son la mia Patria, gli altri i miei stranieri.
 
Di molte persone si può affermare quanto vale per certi dipinti, cioè che la parte più preziosa è la cornice.
 
Gli uomini sono uomini. Bisogna cercare di renderli migliori e a questo scopo per prima cosa giudicarli con spregiudicato e indulgente pessimismo. In quasi tutte le mie azioni sento un elemento più o meno forte di interesse personale, egoismo, viltà, calcolo, ambizione, perché non dovrei cercarlo anche in quelle degli altri? Perché ritrovandolo dovrei condannarlo severamente?
 
L'uomo è la sola creatura che rifiuta di essere ciò che è.
 
I filosofi si sono limitati a interpretare in modi diversi il mondo; si tratta ora di trasformarlo.
 
È più necessario studiare gli uomini che i libri.
 
Gli uomini si sono sempre fatti idee false intorno a sé stessi, intorno a ciò che essi sono o devono essere. In base alle loro idee di Dio, dell'uomo normale, ecc. essi hanno regolato i loro rapporti. I parti della loro testa sono diventati più forti di loro. Essi, i creatori, si sono inchinati di fronte alle loro creature.
 
Dunque l'uomo ama costruire, e tracciare strade, è pacifico. Ma da che viene che ami appassionatamente anche la distruzione e il caos?
 
L'uomo è veramente imperfetto, ma bisogna capire e scusare, considerando l'epoca in cui è stato creato.
 
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