Citazioni su Moralità

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Dove la moralità è troppo forte, l'intelletto perisce.
 
Fai agli altri quello che farebbero a te.
 
L'esistenza di confini politici tra diversi paesi dimostra la tendenza dell'uomo al possesso sovrano, cioè esclusivo, di territori. Infatti due stati sovrani soddisfano il desiderio di sovranità di due persone anziché di una sola. Presumo che, consciamente o inconsciamente, ogni umano vorrebbe essere sovrano del territorio più grande possibile.
 
La parte preparatoria dei rimorsi, di solito, è abbastanza piacevole.
 
L’uomo […] non è interamente colpevole, perché non ha dato inizio alla storia; né è del tutto innocente poiché la continua.
 
Non si può dire che un'atmosfera di alta moralità sia molto propizia alla salute, o alla felicità.
 
Non si fa politica con la morale, ma nemmeno senza.
 
In molti ambienti, a essere prese di mira, sono di solito le brave persone perché sono viste come una minaccia, perché si teme il giudizio morale della loro onestà, perché non sono in linea con i metodi usati per ottenere profitto negli affari, e diventano pericolose soprattutto quando fanno notare che certe cose non si fanno.
 
E non vuoi capire che la tua coscienza significa appunto "gli altri dentro te".
 
L'essere umano buono è anche intelligente, quello cattivo è, in più, imbecille. Le doti morali non possono essere separate da quelle intellettuali.
 
Il fine giustifica i mezzi.
 
L’ideale della verginità è l’ideale di quelli che vogliono sverginare.
 
L'uomo può soltanto proporsi di diminuire aritmeticamente il dolore nel mondo.
 
L'uomo è stato destinato alla società. La sua moralità, perciò, doveva essere plasmata su questo oggetto. Egli è stato dotato di un senso del giusto e dello sbagliato relativi solamente a questo oggetto. Questo senso fa parte della sua natura come il senso dell'udito, della vista, della sensibilità; è il vero fondamento della moralità (...). il senso morale, o coscienza, è parte integrante dell'uomo come lo sono le sue braccia e le sue gambe. È stato donato a tutti gli esseri umani con una gradazione più o meno forte, così come la forza delle membra è distribuita con una gradazione maggiore o minore. Si può forse rafforzare con l'esercizio, come lo possono fare altre parti del corpo umano.
 
Il vero pudore è nascondere ciò che non è bello far vedere.
 
L’amore deve generare pensieri. Nel linguaggio dell’ordine sociale la donna dice: «Che penserà di me!».
 
Sarebbe ora che i bambini illuminassero i genitori sui misteri della vita sessuale.
 
La maggiore felicità per il maggior numero di persone è il fondamento della morale e della legge.
 
Se è vero che l'esempio vien dall'alto, mettiamoci in salvo prima di esserne travolti.
 
L’erotismo è superamento di ostacoli. L’ostacolo più seducente e più popolare è la morale.
 
La misura c’insegna che occorre ad ogni morale una parte di realismo: la virtù pura è omicida; e che occorre una parte di morale ad ogni realismo: il cinismo è omicida.
 
Mentre il rigore morale e l’onestà non sono contagiosi, l’assenza di etica e la corruzione lo sono, e possono moltiplicarsi esponenzialmente con straordinaria velocità.
 
È morale ciò che ti fa sentir bene dopo che l'hai fatto, è immorale ciò che invece ti fa sentire male.
 
Il salto morale è molto più pericoloso del salto mortale.
 
Come poter vedere in un tumore infantile o in un terremoto, magari proprio il famoso terremoto di Lisbona del 1755, l'operare della provvidenza divina?
 
Se la società è malvagia, ciò è dovuto al fatto che l'uomo è generalmente malvagio. Forse non siamo tutti egualmente malvagi, ma chi può stabilire il diverso grado di malvagità di ciascuno di noi?
 
Fino ad ora, sulla morale ho appreso soltanto che una cosa: è morale se ti fa sentire bene dopo averla fatta, e che è immorale se ti fa star male.
 
La moralità è ciò che, pur senza essere osceno, offende grossolanamente il mio senso del pudore.
 
Si diventa morali non appena si è infelici.
 
Nelle religioni le colpe verso Dio prevalgono sulle colpe verso gli uomini. Nell'ateismo contano solo le colpe verso gli uomini.
 
Il moralista dice di no agli altri, l'individuo morale solo a se stesso.
 
Non esistono fenomeni "morali", ma solo interpretazioni "morali" dei fenomeni.
 
Tutto quanto oggi noi chiamiamo immorale, è stato, in un tempo qualsiasi e in un luogo qualsiasi, morale.
 
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