Citazioni su Sagesse

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Le nostre più grosse stupidaggini possono essere molto sagge.
 
Saggio è colui che si contenta dello spettacolo del mondo.
 
La saggezza inquieta chi ne possiede poca.
 
La saggezza consiste nel chiedere alle cose e alle persone soltanto ciò che possono dare.
 
Al saggio tutta la Terra è aperta, perché patria di un'anima bella è il mondo intero.
 
La saggezza è la forza del debole.
 
Gli ignoranti non amano la sapienza né i sapienti, altrimenti non resterebbero ignoranti.
 
Accettare serenamente di non possedere alcuna dote richiede un buona dote di saggezza.
 
Agli stolti interessa chi ha più successo, ovvero chi è considerato più forte, più bello, più capace, per ammirarlo, imitarlo, screditarlo, invidiarlo o servirlo, trascurando tutti gli altri. Ai saggi interessa ciò che di forte, bello e costruttivo c'è in ogni essere umano, anche in coloro che non hanno ancora avuto successo e quelli che probabilmente non lo avranno mai.
 
Puoi dire che una persona è intelligente dalle sue risposte, puoi dire che è saggia dalle sue domande.
 
Tra gli stolti e i saggi c'è un'ostilità permanenente, più o meno più o meno dichiarata o dissimulata.
 
Il saggio sa quando conviene guidare e quando lasciarsi guidare, quando dominare e quando servire, quando lavorare e quando riposare, quando cercare la compagnia e quando la solitudine.
 
Sia chiaro, per saggezza intendo la capacità di agire in armonia coi miei errori preferiti.
 
Ho sempre constatato che per riuscire nel mondo bisogna aver l'aria folle ed essere saggi.
 
Se l'uomo fosse saggio, valuterebbe il vero prezzo di ogni cosa in funzione della sua utilità per la propria vita.
 
Per gli antichi greci la saggezza consisteva soprattutto nel conoscere i propri limiti e nel non tentare di superarli, pena la punizione divina. Credo che questo principio di saggezza valga anche per chi non crede negli dei. Ci pensano infatti la natura e la società a punire chi oltrepassa i propri limiti.
 
Solo i saggi amano la saggezza.
 
La saggezza è al di sopra delle parti.
 
La saggezza consiste nella comprensione, accettazione e gestione delle contraddizioni, delle ambivalenze, dei paradossi, dei conflitti, dei doppi vincoli, degli inganni, delle illusioni ecc. di cui è fatta la vita umana. In altre parole, la saggezza consiste nel sapere che ogni cosa può essere diversa e perfino opposta rispetto a come appare, e che ogni valore può nascondere e comportare un disvalore.
 
Il saggio vede il potenziale bene e male in ogni cosa e persona.
 
Il saggio sa cosa è opportuno dire e cosa non dire, quando è opportuno parlare e quando tacere.
 
Un uomo saggio crea più occasioni di quante ne trova.
 
La scienza è conoscenza organizzata. La saggezza è vita organizzata.
 
Dobbiamo fare di necessità virtù, nel senso che non dobbiamo combattere, ma assecondare ciò che è necessario in quanto imposto dalle leggi della natura. In questo consiste la virtù, anche detta saggezza, e il suo premio è il risparmio di lotte inutili e ancor più dannose dell'inevitabile.
 
La saggezza consiste nel non perdere di vista tutto il resto quando si guarda una parte del tutto.
 
Il saggio sa quando conviene guidare e quando lasciarsi guidare.
 
Essere saggio e amare eccede le capacità dell'uomo.
 
Chi non si limita sarà limitato.
 
Quasi tutti pensano di sapere quanto basta su come comportarsi con gli altri, e non cercano di imparare qualcosa a tale riguardo.
 
La saggezza non è il risultato di un’educazione ma del tentativo di una vita intera di acquistarla.
 
Dove parla l'ignoranza, l'intelligenza tace e la saggezza sorride.
 
È segno di saggezza capire che per altre persone ciò che non ci piace potrebbe essere buono, e che ciò che ci piace potrebbe essere cattivo.
 
L’arte di essere saggi è l’arte di capire a che cosa si può passare sopra.
 
Occorre un saggio per riconoscere un saggio.
 
A volte il fine coincide con la fine.
 
La condanna a morte di Socrate ci dice quanto sia pericoloso mostrarsi più saggi dei propri interlocutori.
 
E’ segno di immaturità discutere con gli altri per dimostrare di avere ragione. La persona saggia dialoga con gli altri per approfondire, per capire e per cambiare opinione.
 
Essere saggi significa, tra l'altro, conoscere meglio i rischi connessi con le diverse scelte di comportamento.
 
Una cosa può essere buona ma insufficiente per soddisfare un bisogno o un desiderio. In tal caso non va scartata, ma unita ad altre cose anch'esse buone ma insufficienti, in modo tale che l'insieme divenga sufficiente. In ogni caso è meglio qualcosa di imperfetto ma sufficiente, che qualcosa di perfetto ma insufficiente.
 
Certuni sarebbero saggi, se non fossero persuasi di esserlo.
 
A volte la scelta più saggia è quella di non fare, non dire, non scrivere, non lasciare tracce. Altre volte è il contrario.
 
Per vivere bene è molto meglio conoscere un poco di tante cose che molto di poche cose.
 
Il vero saggio non è umile, non si sopravvaluta, ma nemmeno si sottovaluta.
 
L'uomo saggio previene.
 
Il vero saggio è tanto felice quanto uno nelle sue condizioni possa essere, perché la saggezza è la scienza della felicità.
 
La saggezza è l'intelligenza del sistema come insieme.
 
Il saggio sa quando è il momento di parlare e quando è il momento di tacere.
 
Gli uomini non sono saggi in proporzione tanto all'esperienza quanto alla loro capacità di fare esperienza.
 
Più saggi, più soli.
 
La vita di un essere umano implica ubbidire e comandare alla natura e agli altri umani. Saggio è colui che capisce quando è opportuno ubbidire e quando comandare, e a chi e come.
 
In politica i saggi non fanno conquiste: la medesima massima vale, infondo, in amore.
 
Il primo passo verso la saggezza è rendersi conto che le leggi dell'universo non si curano di noi.
 
Nessun maggior segno di essere poco filosofo e poco savio, che voler savia e filosofica tutta la vita.
 
Il Danubio scorre in silenzio. Sono i ruscelli o i rigagnoli che fanno rumore. Così sono anche gli uomini: il saggio tace, l'ometto imbecille si agita e strepita.
 
Il saggio sa cosa aspettarsi e cosa non aspettarsi dagli altri nelle varie circostanze.
 
L'arte di essere saggi è l'arte di capire a cosa si può passar sopra.
 
Ci sono momenti in cui siamo infastiditi dalla nostra saggezza e cerchiamo di metterla a tacere, come pure la nostra coerenza.
 
La saggezza non può essere trasmessa. La saggezza che un saggio tenta di trasmettere suona sempre simile alla follia.
 
Il saggio vive la saggezza, non la insegna (se nessuno gli chiede di farlo). Perciò non sono saggio.
 
Gli uomini saggi [...] non dicono tutto quello che pensano, ma pensano tutto quello che dicono.
 
La saggezza non sta nel distruggere gli idoli, sta nel non crearne mai.
 
Come la rupe massiccia non si scuote per il vento, così pure non vacillano i saggi in mezzo a biasimi e lodi.
 
Il senno di poi è una scienza esatta.
 
Troppo cibo rovina lo stomaco, troppa saggezza l'esistenza.
 
Riconoscere i propri limiti è il primo passo per superarli.
 
La saggezza non consiste nel cercare di strappare il bene dal male, ma nell'imparare a "cavalcare" entrambi, proprio come un tappo di sughero si adatta alla cresta e al solco dell'onda.
 
Ognuno ha bisogno di maestri, e preferisce un cattivo maestro piuttosto che nessun maestro.
 
Un ramo di pazzia abbellisce l’albero della saggezza.
 
Saggezza è pensare la cosa giusta al momento giusto.
 
È più saggia non la persona che ha più conoscenze, ma quella le cui conoscenze sono più utili al fine della soddisfazione dei bisogni propri e altrui.
 
Per ottenere la conoscenza, aggiungi qualcosa ogni giorno. Per ottenere la saggezza, togli qualcosa ogni giorno.
 
Avendone fatto esperienza anche lo stolto sa.
 
E una grande follia voler essere saggio da solo.
 
Per imparare a vivere non basta una vita.
 
Saggezza è conoscere le vere cause dei piaceri e dei dolori propri e altrui.
 
L'optimum non coincide col maximum.
 
Immagina che oggi, e ogni giorno da oggi in poi, sia l'ultimo della tua vita. Se accetti serenamente l'idea della tua morte puoi vivere una vita piena, serena e coraggiosa e darle perfino un senso.
 
Sii piu' saggio degli altri, se puoi, ma non glielo dire.
 
La stupidità deriva dall'avere una risposta per ogni cosa. La saggezza deriva dall'avere, per ogni cosa, una domanda.

 
La saggezza del padre è il più grande ammaestramento per i figli.
 
Chi la sa più lunga cerca di nasconderlo.
 
La saggezza è un punto di vista sulle cose.
 
La grande saggezza è generosa; la piccola saggezza è litigiosa.
 
Il saggio sa di non sapere, pur sapendo di sapere più di certi altri.
 
La sapienza consiste nel sapere come il mondo funziona, la saggezza nel sapere cosa conviene e cosa non conviene fare nelle diverse situazioni.
 
Il più saggio è colui che sa vedere più cose insieme.
 
Il saggio vivrà entro i limiti del proprio spirito e del proprio reddito.
 
Man mano che aumenta la saggezza diminuiscono le occasioni di utilizzarla.
 
Ogni cosa ha un senso, o più di uno, anche quelle che ci sembrano assurde, insensate, inutili, nocive, bestiali, mostruose, spaventose. Capire il senso nascosto e mistificato delle cose, e specialmente del comportamento umano, è la missione del saggio.
 
La saggezza non è avere tutte le risposte, ma sapere quali domande trascurare.
 
A mio parere, la saggezza implica la capacità e l'abitudine di esplorare, sorvegliare e valutare le risposte cognitivo-emotive proprie e altrui agli stimoli esterni e interni.
 
Non potendo contare sulla mia forza fisica, ho scelto di coltivare la saggezza, ovvero la forza morale e intellettuale.
 
Un uomo saggio svolge la propria funzione, si applica a qualsiasi lavoro e, una volta finito, se lo lascia alle spalle.
 
La saggezza è saper stare con la differenza senza voler eliminare la differenza.
 
L'importante è capire cosa è più importante.
 
La saggezza consiste in una serie di consigli su cosa non fare e cosa fare per vivere nel migliore dei modi possibili.
 
Il saggio resta sereno e socievole anche di fronte a persone che non gli piacciono o che lo disturbano.
 
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