Ciascuno esamini i propri pensieri. Troverà che sono tutti concentrati nel passato o nell'avvenire. Non pensiamo quasi per niente al presente, e se ci pensiamo è solo in funzione di predisporre il futuro. Il presente non costituisce mai il nostro fine. Passato e presente sono mezzi, solo l'avvenire è il nostro fine. Così non viviamo mai, ma speriamo di vivere, e preparandoci sempre a essere felici è inevitabile che non lo siamo mai.
La tracotanza di esigere l'amore si era manifestata solo adesso che non era ricambiato; ero rimasto solo con la mia passione, indifeso, senza diritti, al di là della legge, scandalosamente brutale nella mia pretesa: Amami! Per quale ragione? Avevo solo la solita meschina giustificazione: Perché io ti amo...
Il futuro è molto aperto, e dipende da noi, da noi tutti. Dipende da ciò che voi e io e molti altri uomini fanno e faranno, oggi, domani e dopodomani. E quello che noi facciamo e faremo dipende a sua volta dal nostro pensiero e dai nostri desideri, dalle nostre speranze e dai nostri timori. Dipende da come vediamo il mondo e da come valutiamo le possibilità del futuro che sono aperte.
Non guardare né avanti né indietro, guarda in te stesso, senza paura e senza rimpianto. Nessuno scende in sé finché rimane schiavo del passato o del futuro.
Vivere nel tempo futuro significava alimentare, in contrasto con il presente, una vitaideale che ci avrebbe preservato dalla necessità di lasciarci coinvolgere dalla situazione che ci circondava.