C'è qualcosa che non mi è chiaro negli articoli e nei post che fanno appello ad un'assunzione di responsabilità ecologica e raccomandano cambiamenti di comportamento per migliorare la società e il pianeta. Non capisco se l'autore intende che anche lui si è comportato male e s'impegna a correggersi oppure se a correggersi debbano essere solo gli altri o i governi. In secondo luogo non capisco chi e come dovrebbe cambiare comportamento in pratica.
Qual è il limite di sopportabilità reciproca tra esseri umani? Quanti miliardi di umani il pianeta, e la società, possono sopportare prima che le persone comincino a uccidersi reciprocamente per riportare la popolazione a livelli numerici accettabili? Nel poverissimo Niger ogni donna ha in media sette figli!
Mi abbandono alla convinzione fiduciosa che il mio conoscere è una piccola parte di un più ampio conoscere integrato che tiene unita l'intera biosfera.
Il microcosmo (cioè una mente) e il macrocosmo (cioè il mondo ad essa esterno) sono ecologie di bisogni e di conseguenti volontà. Perciò la questione fondamentale in ogni momento e in ogni luogo è: chi comanda?
Parti della mia persona interagiscono automaticamente tra loro e con parti del resto del mondo per soddisfare i loro bisogni o quelli di coloro che le usano.
L’uomo cosciente, in quanto modificatore del suo ambiente, è ora pienamente in grado di devastare se stesso e quell’ambiente… con le migliori intenzioni coscienti.