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Quando in un rapporto uno dei due subisce una delusione, la tentazione è quella di negare il valore dell'altro prima idealizzato. Non si è voluto vedere l'ombra dell'altro quando si era innamorati, ora, dopo il tradimento, si ricaccia l'altro per intero nella sua ombra. Due eccessi, dove prima l'amore cieco e poi il cieco odio dicono quanto infantile e primitiva è la nostra anima.
A molti potrà dispiacere di dover riconoscere che, se esistono sociologi, la sociologia non esiste ancora. Altri, fra i quali io stesso, attingono entusiasmo dall'idea che la sociologia deve ancora nascere.
Di tanto in tanto, per distrazione, la natura produce alcune anime distaccate dalla vita. Non parlo di quel distacco voluto, ragionato e sistematico, che è opera della riflessione e della filosofia. Parlo di un distacco naturale, innato alla struttura del senso o della coscienza, che si manifesta subito, per così dire, in una maniera virginale di vedere, di intendere o di pensare. Se questo distacco fosse completo, se l’anima non aderisse più all’azione in nessuna delle sue percezioni, sarebbe l’anima di un artista che il mondo non ha ancora mai visto. Sarebbe eccellente in tutte le arti allo stesso tempo, o piuttosto le fonderebbe tutte in una sola. Percepirebbe tutte le cose nella loro purezza originaria, sia le forme, i colori e i suoni del mondo materiale, sia i più sottili movimenti della vita interiore.
Ci sono persone che, per nascondere anche a se stesse il fatto che cercano il potere per il potere, credono e fanno credere che operano per volontà di Dio.
Ogni volta che rivolgiamo la nostra attenzione verso una cosa, la distogliamo da ogni altra. Ci vorrebbe una cosa generale che riassume organicamente tutte tutte le altre, da tenere sempre presente insieme alla cosa particolare a cui stiamo pensando. Quella «cosa generale» dovrebbe essere l'oggetto principale della filosofia.
Un analfabeta sa di essere tale. Un analfabeta funzionale non sa di esserlo. Tuttavia l'analfabetismo funzionale non è una proprietà binaria (presente o assente) ma graduale da un minimo ad un massimo.
Il mondo è popolato da coscienze, le quali, in quanto coscienze, soffrono e godono, cercano di evitare dolori e di procurarsi piaceri, soffrono prevedendo dolori, e godono prevedendo piaceri.
Quella che gli uomini hanno chiamato amicizia no è altro che un'alleanza, una reciproca cura d'interessi e uno scambio di servigi: insomma, una relazione in cui l'egoismo si prefigge sempre qualche utile.
Ogni umano è impegnato in tre conflitti strutturali, permanenti, inevitabili: quello tra la sua coscienza e il suo inconscio, quello tra la sua volontà e quelle altrui, e quello tra il bisogno di appartenenza sociale e il bisogno di libertà.