La forma di ignoranza più diffusa e pericolosa non consiste nel non conoscere qualcosa, ma nel credere che qualcosa sia più semplice di quanto realmente sia, ovvero di non riconoscere la complessità dei problemi, specialmente quelli sociali, e, di conseguenza, nel proporre soluzioni che anziché alleviarli li aggravano.
La vita consiste in un’enorme quantità di problemi e in una piccola quantità di soluzioni, molte delle quali si dimostrano inefficaci e causa di ulteriori problemi.
Un essere umano ha due tipi di problemi: quelli attuali e quelli potenziali; la sua mente si dedica alla soluzione dei problemi potenziali quando non ha problemi attuali da risolvere. I problemi potenziali ci sono sempre, in quanto non possono mai essere risolti completamente, né definitivamente.
L'umanità non si propone se non quei problemi che può risolvere, perché, a considerare le cose da vicino, si trova sempre che il problema sorge solo quando le condizioni materiali della sua soluzione esistono già o almeno sono in formazione.
Per evitare la noia, l'angoscia e l'immobilismo abbiamo continuamente bisogno di sfide, di problemi da risolvere, di ostacoli da superare, di nemici, di attrazioni, di competizioni, di mete, di negoziati, di giochi, e di domande a cui rispondere. Infatti, la felicità è l'insieme dei momenti (di breve durata) in cui troviamo ciò che abbiamo cercato, in cui otteniamo ciò che abbiamo voluto.
La soluzione del problema che tu vedi nella vita è un modo di vivere che fa scomparire ciò che rappresenta un problema. Se la vita è problematica è segno che la tua vita non si adatta alla forma della vita. Devi quindi cambiare la tua vita; quando si adatterà alla forma, allora scomparirà ciò che è problematico.
Ci sono persone che, non riuscendo a capire né a risolvere i loro problemi e non sopportandone il peso, se ne distraggono frequentemente mediante viaggi, conversazioni, letture e spettacoli divertenti.