In questo infatti noi sbagliamo: nel fatto che vediamo la morte lontano davanti a noi: gran parte della morte è ormai trascorsa, la morte tiene in pugno tutto il tempo che è dietro a noi.
In ogni momento, in ogni umano, l'inconscio sceglie un insieme sociale a cui appartenere e il ruolo da assumere in esso. Allo stesso tempo l'inconscio comanda l'esecuzione di qualche rituale che caratterizza quell'insieme e quel ruolo. Infatti ogni umano ha un bisogno innato di appartenenza sociale, che può essere soddisfatto solo attraverso l'esecuzione di certi rituali.
Io ho nome Giordano della famiglia di Bruni, della città de Nola vicina a Napoli dodeci miglia [...] e la professione mia è stata ed è di littere e d'ogni scienza [...] e nacqui, per quanto ho inteso dalli miei, dell'anno 48.
Per noi è chiaro che la guerra potrà finire soltanto con la liquidazione delle popolazioni ariane oppure con la scomparsa del Giudaismo dall'Europa [...]. Il risultato di questa guerra sarà [...] l'annientamento del Giudaismo.
Le cose piacciono o dispiacciono, non per ciò che sono intrinsecamente, ma per i loro collegamenti e le loro relazioni con altre cose che piacciono o dispiacciono. In altre parole, ciò che piace o dispiace di una cosa non è la cosa in sé, ma ciò che essa evoca.
La ragione è, e deve solo essere, schiava delle passioni, e non può rivendicare in nessun caso una funzione diversa da quella di obbedire e di servire ad esse.
L'artista ... permette che gli aspetti fondamentali di una cultura vengano appresi non attraverso il significato delle sue parole, ma dalla sua enfasi. [Egli può] raggruppare ed enfatizzare [le parole] così che il lettore riceva quasi inconsciamente informazioni che non sono esplicite nelle frasi, e che l'artista avrebbe difficoltà a esprimere in termini analitici o gli sarebbe impossibile farlo. Questa tecnica impressionistica è totalmente estranea al metodo scientifico.
Nulla "è" qualcosa in sé, ma solo in relazione a qualcos'altro. Infatti ogni predicato riguardante una certa entità implica relazioni con altre entità, anzi, è definito solo da tali relazioni. D'altra parte si potrebbe dire che ogni entità appartiene alle sue relazioni, o che possiede le sue relazioni.
Immaginate che vi siano dei libri leggendo i quali si provano sensazioni simili a quelle causate da certe sostanze stupefacenti. La gente leggerebbe molto di più. In effetti ci sono certi libri che in certe persone provocano simili sensazioni, anche se in modo molto più blando.
Il fatto che l'intelligenza, o meglio, le intelligenze di una persona non si possano misurare, non impedisce che esistano notevoli differenze nei relativi gradi da persona a persona, e che ognuno di noi li misuri intuitivamente, consciamente o inconsciamente, in modo del tutto arbitrario.
Per non mettere in difficoltà il nostro interlocutore ed evitare di essere considerati arroganti, conviene nascondere le parti migliori di noi stessi, le nostre conoscenze, i nostri giudizi, le nostre opinioni, i nostri principi morali, le nostre differenze, le nostre abilità, le nostre superiorità e mostrare di noi solo ciò che l'altro può tollerare ed è in grado di apprezzare.
Un grande limite del pensiero è che possiamo pensare solo poche cose alla volta, una quantità infinitamente più piccola rispetto alle cose della vita, della società, e del mondo, che sono interconnesse e interdipendenti.
Il grado di civiltà raggiunto da una nazione si misura innanzitutto dal modo in cui i propri abitanti affrontano il problema della gestione dei rifiuti prodotti.