Grazie alla sicura prospettiva della morte si potrebbe mescolare a ogni vita una preziosa e profumata goccia di leggerezza – e invece voi, stravaganti anime di farmacisti, ne avete fatto una goccia di veleno di pessimo sapore, per la quale tutta la vita diventa rivoltante.
Dobbiamo essere felici di morire (al momento opportuno) perché la nostra morte è indispensabile per la sopravvivenza della nostra specie e quella dell'ambiente che ci ospita. Se nessuno di noi morisse, la vita diventerebbe impossibile.
Ogni giorno che passa è una giorno in più che ho vissuto e un giorno in meno che mi resta da vivere. Due cose di segno emotivo opposto, che sono in realtà la stessa cosa. Infatti la morte non è il contrario della vita, ma parte di essa.
Abituarsi a guardare la vita come una cosa d'altri, rubata per scherzo, da restituire domani. Convincersi ch'è uno sbaraglio per temerari, che la precauzione suprema è morire...
Tutti moriremo prima o poi, ma al momento della morte non avremo sofferto e goduto tutti nella stessa misura. Queste differenze sono la cosa più importante per le nostre vite.
Ci vuole tutta la vita per imparare a vivere e, quel che forse sembrerà più strano, ci vuole tutta la vita per imparare a morire.javascript:add_record(false)