L'impero morale della maggioranza si fonda, in parte, sull'idea che vi sia più cultura e più saggezza in molti uomini riuniti che in uno solo, nel numero, più che nella qualità, dei legislatori. È la teoria dell'uguaglianza applicata all'intelligenza. Questa dottrina colpisce l'orgoglio dell'uomo nel suo ultimo rifugio: cosi la minoranza l'ammette solo a fatica, e non vi si abitua che a lungo andare.