A sei anni, alle elementari a Milano, ero invidiato dai compagni perché saltavo l'ora di religione, e quando la maestra mi chiese perché, risposi "Perché sono un libero pensatore".
Un tale, accortosi che i cretini erano la maggioranza, pensò di fondare il Partito dei Cretini. Ma nessuno lo seguì. Allora cambiò nome al partito e lo chiamò Partito degli Intelligenti. E tutti i cretini lo seguirono.
Se dovessi scrivere un ricettario, in base alle mie esperienze, direi: A) Evitate di innamorarvi, è solo una perdita di tempo e vi farà rimpiangere le occasioni perdute. B) Evitate le tavolate (gli inglesi dicono: «Due è una compagnia, tre è una folla»). C) Non cercate la perfezione in una ragazza (un proverbio romano suona: «VIno di grotta e fica di zoppa»). D) Non andate in vacanza durante l'estate: troverete soltanto gente di cattivo umore. E) Cercate di fare un lavoro che vi piaccia. F) Evitate i politici, le femministe e le ex belle. G) Non scrivete lettere d'amore di cui vi pentirete. H) Non investite soldi in una impresa dove uno dei soci è soprannominato «il marsigliese» (Woody Allen). I) Non imitate nessuno, nemmeno voi stessi. L) Non prendete eccitanti: potenzierete soltanto la stupidità che è in voi. M) Non cercate la felicità: la troverete quando meno ve la aspetterete. N) Fate che la morte vi trovi vivi (proverbio di origine latina rimesso in circolazione da Marcello Marchesi).