Dire che l'uomo è fondamentalmente buono è come dire che Dio ci ama. Beato chi ci crede. A mio avviso l'uomo è buono se gli conviene e finché gli conviene, o se crede che gli convenga.
Mai la ragione è stata in grado di definire il bene e il male, od anche separare il bene dal male, sia pure approsimativamente; al contrario li ha sempre confusi in modo meschino e vergognoso; mentre la scienza ha dato soluzioni brutali.
Anche una cosa buona, alla lunga diventa cattiva. È importante capire quando è opportuno smettere (temporaneamente o definitivamente) di usare ciò che è buono e cercare altri tipi di bontà.
Il bene e il male non esistono come entità a sé stanti. Ciò che esiste è il piacere e il dolore (fisici e mentali) e ciò che li può causare. Infatti gli umani chiamano "bene" ciò che causa loro piacere, e "male" ciò che causa loro dolore.
A volte è bene fare del male a qualcuno, se non c'è altro mezzo per fermare il suo male. Non si può combattere il male col bene, ma solo con un male più grande. Questo è il male che il saggio fa consapevolmente.
Ciò che ci piace, che ci sembra giusto e che ci rassicura può non avere altro valore che il fatto di darci piacere, di rassicurarci e di farci sentire giusti. Può essere perfino nocivo, prima o poi, per noi e per gli altri.
Per quanto attiene al Bene e al Male, neanch'essi indicano alcunché di positivo nelle cose, in sé considerate, e non sono altro che modi del pensare, ossia nozioni che formiamo mediante il confronto delle cose tra loro.
Bene e male, peccato e innocenza, attraversano il mondo tenendosi per mano. Chiudere gli occhi di fronte a metà della vita per vivere in tranquillità è come accecarsi per camminare con maggior sicurezza in una landa disseminata di burroni e precipizi.
Così ragiona l’inconscio: - se il tuo bene comporta il mio male, o se il tuo male comporta il mio bene, allora voglio il tuo male; - se il tuo male comporta il mio male, o se il tuo bene comporta il mio bene, allora voglio il tuo bene.
Consciamente o inconsciamente, l'uomo divide gli altri in amici e nemici, e desidera la distruzione dei propri nemici. Prima ancora, l'uomo, consciamente o inconsciamente, desidera essere amato da ogni altro, e classifica come nemici tutti coloro che non lo amano.
Ogni essere umano, per ogni altro, è una possibile fonte di bene e male, cioè di piacere e dolore, gioia e sofferenza, premura e disturbo, cooperazione e competizione, favore e ostilità, ansia e sicurezza, stress e serenità, accoglienza ed esclusione, dominazione e sottomissione, protezione e violenza, verità e falsità, ecc.. L'arte di vivere consiste nel trovare il modo di ottenere dagli altri il massimo bene e il minimo male possibili.
Sono certo che, se ogni umano avesse la possibilità materiale di distruggere ogni forma di vita sulla Terra, compreso se stesso, alcuni lo farebbero subito.