Ma se il senso della realtà esiste, e nessuno può mettere in dubbio che la sua esistenza sia giustificata, allora ci dev'essere anche qualcosa che chiameremo senso della possibilità. Chi lo possiede non dice, ad esempio: qui è accaduto questo o quello, accadrà, deve accadere; ma immagina: qui potrebbe, o dovrebbe accadere la tale o tal altra cosa; e se gli si dichiara che una cosa è com'è, egli pensa: beh, probabilmente potrebbe anche esser diverso. Cosicché il senso della possibilità si potrebbe anche definire come la capacità di pensare tutto quello che potrebbe essere, e di non dar maggior importanza a quello che è, che a quello che non è.
L'immaginazione non ha limiti e non è soggetta a critiche. Per molti (me compreso) è una consolazione, un conforto. Tuttavia io cerco di distinguere tra realtà e immaginazione.
Pensare è immaginare. Immaginare è simulare interazioni, relazioni, combinazioni, eventi, come se avvenissero realmente, sapendo che non sono reali. Solo i bambini e i malati di mente non riescono a distinguere l'immaginazione dalla la realtà.
L'uomo è un animale immaginario, ovvero capace di immaginare e immaginarsi, ma incapace di conoscersi. La sua vita e il suo benessere dipendono dalla qualità della sua immaginazione, perché da essa dipende la qualità del suo comportamento.
L'immaginazione è reale (in quanto meccanismo cerebrale) e ha effetti reali cognitivi ed emotivi (come, ad esempio, il godimento), anche se ciò che immaginiamo è spesso del tutto irreale.
L’immaginazione, funzione specificamente umana, permette all’uomo, e a nessuna altra specie animale, di “informare” (mettere in forma, modellare) e, così facendo, di trasformare il mondo che lo circonda.
Immaginare di essere un'altra persona è un esercizio difficile, pericoloso e sorprendente. Richiede coraggio, libertà e cultura. Potrebbe cambiare in modi imprevedibili la vita di chi lo fa.
1) Immagina una cosa A qualsiasi; 2) immagina una cosa B più piacevole di A; 3) immagina una cosa C più piacevole di B; 4) immagina una cosa D più piacevole di C; 5) e così via...
Immaginando nuovi comportamenti possiamo, poco a poco, cambiare i nostri algoritmi di comportamento. Ma anche solo immaginare di comportarsi in modi nuovi, diversi dal solito, richiede un coraggio, un'apertura mentale e un'intelligenza che pochi possiedono.
La meditazione è una specie di immaginazione non creativa. La fantasia è una specie di immaginazione non realistica. La religione è una combinazione di meditazione e fantasia. L'immaginazione che preferisco è creativa e realistica. Consiste nel prevedere cose nuove possibili, utili, piacevoli e realizzabili. È un'attività che richiede apprendimento, esercizio, stimoli, e il superamento di inibizioni conformiste, della resistenza al cambiamento e della paura di avventurarsi in percorsi mentali inesplorati e logiche alternative.