Nella nostra cultura c'è poco orgoglio e molta superbia, poca dignità e molta apparenza, dove "per apparire si è disposti perfino a svendersi e a servire".
Sogliono essere odiatissimi i buoni e i generosi perché ordinariamente sono sinceri, e chiamano le cose coi loro nomi. Colpa non perdonata dal genere umano, il quale non odia mai tanto chi fa male, né il male stesso, quanto chi lo nomina.
La prontezza a credere al male senza averlo esaminato abbastanza è un effetto dell’orgoglio e della pigrizia. Vogliamo trovare dei colpevoli senza darci la pena di esaminare i crimini.
La messa in atto della propria capacità di fare del male a qualcuno può dare una piacevole sensazione di potenza. Per questo molti fanno del male anche gratuitamente.
L'uomo è quasi sempre tanto malvagio quanto gli bisogna. Se si conduce dirittamente, si può giudicare che la malvagità non gli è necessaria. Ho visto persone di costumi dolcissimi, innocentissimi, commettere azioni delle più atroci, per fuggire qualche danno grave, non evitabile in altra guisa.