Citations sur peur

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Il presente diventa un assoluto da vivere con la massima intensità, non perché questa intensità procuri gioia, ma perché promette di seppellire l’angoscia che fa la sua comparsa ogni volta che il paesaggio assume i contorni del deserto di senso.
 
La paura è la cosa di cui bisogna aver più paura.
 
Per liberarsi dall'ansia è necessario conoscerne le vere cause, in modo da evitarle o distruggerle.
 
Se temiamo qualcuno, riconosciamo a costui un potere su di noi.
 
Quando si ha paura di comportarsi in un certo modo diverso dal solito, bisognerebbe distinguere tra la paura degli altri e la paura di se stessi, laddove la seconda è prodotta, dalla prima durante gli anni della formazione. Inoltre, entrambe le paure si fossilizzano a causa di una generica paura del cambiamento delle proprie strutture mentali.
 
Una paura divide se è privata, unisce se è comune.
 
La paura ci rassicura. La paura e il ribrezzo (che è un derivato della paura) ci rassicurano perché ci confinano in spazi familiari e ci scoraggiano dal vivere avventure (pratiche o intellettuali) potenzialmente pericolose. Infatti non c'è nulla di più rischioso che la libertà, e sfidare la paura richiede una certa dose di follia e di incoscienza.
 
Tra le varie cose di cui un essere umano può aver paura c'è la paura stessa. Quando si ha paura di una certa cosa si tende ad evitarla sia nel comportamento che nel pensiero; quando si ha paura della paura si finisce per non rendersi conto di aver paura e per vivere evitando tutto ciò che potrebbe risvegliarla. Si cade così nella trappola della negazione della paura, che in realtà è solo una rimozione della stessa, cioè non riconoscerla pur subendone gli effetti inibitori.
 
Ci sono persone che sono state considerate coraggiose perché avevano troppa paura per scappare.
 
Tra le varie paure ci sono anche la paura della paura e la paura del coraggio.
 
La paura è una malattia mentale quando è troppa o troppo poca.
 
Noi possiamo perdonare un bambino che ha paura del buio: la vera tragedia della vita si ha quando gli uomini hanno paura della luce.
 
L'importante non è stabilire se uno ha paura o meno, è saper convivere con la propria paura e non farsi condizionare dalla stessa. Ecco, il coraggio è questo, altrimenti non è più coraggio ma incoscienza.
 
Un uomo che teme di soffrire soffre già quello che teme.
 
L'ansia è la ruggine dell'anima.
 
Chi ha paura di soffrire soffre sempre di paura.
 
Si sbaglierà di rado se si ricondurranno le azioni estreme alla vanità, quelle mediocri all'abitudine e quelle meschine alla paura.
 
Un sentimento paradossale e molto insidioso è, a mio parere, la paura di non aver paura. Infatti, la mia creatività, la mia produttività e la mia soddisfazione sono al massimo quando mi "dimentico" di aver paura di ciò che normalmente mi fa paura, a cominciare dalla paura di non aver paura. Perché siamo stati educati ad avere certe paure, siamo stati premiati quando quelle paure hanno attecchito nel nostro inconscio e castigati quando siamo stati "sfacciati", ovvero quando abbiamo dimostrato di non aver paura del giudizio altrui. Lo stato "estatico" di assenza della paura non dura però a lungo, e quando essa torna è aggravata dal ricordo (con senso di colpa) dei momenti in cui l'abbiamo dimenticata.
 
Una paura può essere vinta solo da una paura più grande o da un incentivo più potente.
 
Certe persone starebbero bene se non avessero paura di star male.
 
La paura ci fa spesso fare quello che non abbiamo il coraggio di fare.
 
I vigliacchi muoiono molte volte innanzi di morire; mentre i coraggiosi provano il gusto della morte una volta sola.
 
La gente ha paura di chi non ha paura.
 
La paura rende obbedienti.
 
Per stare tranquilli non bisogna preoccuparsi. Vogliamo davvero stare tranquilli?
 
Le nostre paure sono molto più numerose dei pericoli concreti che corriamo. Soffriamo molto di più per la nostra immaginazione che per la realtà.
 
Siamo tutti più o meno condizionati dalla paura conscia o inconscia che le nostre falsità, colpe, viltà, meschinità, brutture, sconfitte, asocialità e paure vengano scoperte, e che gli altri si accorgano che l'immagine sociale che mostriamo di noi stessi non è autentica.
 
Abbiamo paura di capire ciò che ci fa paura, perché per capire qualcosa dobbiamo avvicinarci ad essa, ma abbiamo paura di avvicinarci a ciò che ci fa paura.
 
Aver paura è morire ogni minuto.
 
Dal momento che l'amore e la paura possono difficilmente coesistere, se dobbiamo scegliere fra uno dei due, è molto più sicuro essere temuti che amati.
 
La paura è un ottimo meccanismo di difesa che, di fronte a un pericolo determinato, adotta strategie di attacco o di fuga. L'angoscia, invece, è un sentimento che insorge di fronte all'indeterminatezza di una minaccia non identificabile, non localizzabile, non prevedibile, ma vissuta come certa, come qualcosa che, prima o poi, capiterà. Dall'angoscia non ci si può difendere.
 
Le paure più insidiose sono quelle di cui non siamo consapevoli.
 
Le paure ci limitano, specialmente quelle inconscie, specialmente la paura della vergogna, del giudizio, della sofferenza, e della stessa paura.
 
La paura di cambiare è più forte della paura del riscaldamento e dell'inquinamento globali.
 
La paura è un importante strumento di dominio.
 
Il senso di colpa è la paura inconscia di essere esclusi dalla propria comunità interiorizzata a causa di un comportamento non rispettoso delle sue regole.
 
Siamo servi dei nostri desideri e delle nostre paure. Tuttavia senza di essi e senza di esse saremmo morti. Perciò abbiamo paura di non avere, e desideriamo avere, gli uni e le altre.
 
Il più grande sbaglio nella vita è quello di avere sempre paura di sbagliare.
 
È dunque il timore la causa che genera, mantiene ed alimenta la superstizione.
 
La paura della solitudine impedisce di entrare completamente in contatto con il proprio potere personale.
 
La paura crea il nemico, il nemico crea la difesa e la difesa crea l'attacco. Diventi violento, stai costantemente in guardia, sei contro tutti. Questo va compreso: sei hai paura, sei contro tutti.
 
La paura (conscia o inconscia) di essere esclusi dalle proprie comunità di appartenenza rende stupidi.
 
Ogni movimento che facciamo per paura della prossima guerra, la affretta.
 
Una paura è un forte desiderio di evitare un dolore. In tal senso la paura può essere definita come "desiderio negativo", che compete con altri desideri, positivi o negativi, per decidere l'azione o l'inazione del soggetto.
 
La più insidiosa delle paure è quella di avere coraggio.
 
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