Se disporre della vita umana fosse una prerogativa peculiare dell'Onnipotente, allora per gli uomini sarebbe ugualmente criminoso salvare o preservare la vita. Se cerco di scansare un sasso che mi cade sulla testa, disturbo il corso della natura, prolungando la mia vita oltre il periodo che, in base alle leggi generali della materia e del moto, le era assegnato. Se la mia vita non fosse del tutto mia, sarebbe delittuoso sia porla in pericolo sia disporne!
Immaginare che Dio esista, che mi voglia bene, che mi gradisca e che abbia intenzione di premiarmi eternamente per come sono, per ciò che penso, e per come mi sono comportato finora. È un'idea molto gradevole anche se inverosimile, talmente gradevole che molti ci credono e ne godono.
In questo mondo sbarazzato di Dio e degli idoli morali, l'uomo è ora solitario e senza padrone. Nessuno meno di Nietzsche, e in questo egli si distingue dai romantici, ha lasciato credere che tale libertà potesse essere facile. […] Dacché non crede più in Dio, né alla vita immortale, l'uomo diviene "responsabile di tutto ciò che vive, di tutto ciò che, nato dal dolore, è destinato a patire della vita".
Dio è una costruzione sociale dell'uomo. Ognuno se lo raffigura come gli conviene o come la società impone. Dio è un'idea e un fatto sociale. Nessuno può sapere se esista o no, come sia fatto, né come funzioni, né cosa voglia dagli umani. Chi pretende di saperlo è un ciarlatano e/o uno sprovveduto.
Dio in realtà non è che un altro artista. Egli ha inventato la giraffa, l'elefante e il gatto. Non ha un vero stile: non fa altro che provare cose diverse.
Io credo nel Dio di Spinoza, che si rivela nell'armonioso ordine di ciò che esiste, non in un Dio interessato al destino e al comportamento degli esseri umani.
Non lo faccio nella pur remota speranza di poter in qualche modo migliorare il mondo o me stesso: lo faccio semplicemente perché senza una reverenza, senza una devozione a un Dio io non posso vivere.
Anche essere atei, come essere credenti, è una fede perché io non posso dimostrare né che Dio c'è, né che non c'è. Io non credo perché non mi soddisfa l'idea di Dio, non posso pretendere di dimostrare che Dio non c'è. A me sembra assurda l'idea di Dio perché mi sembra infantile, ma questa è un'opinione personale.
Un tale ordine non può appartenere a una materia che si agiti casualmente. Un incontro di elementi senza piano e senza disegno non avrebbe questo equilibrio, né una così saggia disposizione. L'universo non può essere senza Dio.
A mio parere Dio (qualunque cosa esso sia) è un nemico perfido che ci punisce se denunciamo la sua perfidia, costringendoci in tal modo a considerarlo come un buon amico, e quindi ad autoingannarci. Se Dio ci ha intenzionalmente e consapevolmente messi al mondo, perché lo ha fatto? Sapeva che avremmo sofferto, ma evidentemente le nostre sofferenze sono per lui irrilevanti. E se Dio fosse a sua volta vittima di un perfido super-Dio e si autoingannasse a sua volta?