Ogni umano ha un certo potere, più o meno grande, su altri, anche per il solo fatto che può accusarli di atti illegali o immorali, costringendo gli accusati a difendersi.
Il potere dà piacere a chi lo esercita, mentre l'impotenza è causa di frustrazione. Per questo ognuno di noi cerca (consciamente o inconsciamente) di avere il maggior potere possibile sulla natura e sugli altri umani.
Da sempre l'uomo approfitta della sua superiorità fisica e politica rispetto ad altri per imporre loro la sua volontà e ottenere da loro ciò che desidera.
Il potere (dell’uomo sull’uomo) è la capacità di ottenere dagli altri ciò che si desidera ottenere. Esso si ottiene per conquista (con l’intelligenza, con la forza, e/o con il denaro) o per conferimento o cessione (volontaria o forzata) da parte degli altri.
Chi sono quelli che in ciò si riveleranno più forti? I più moderati, coloro che non hanno bisogno di alcun dogma estremo, quelli che non solo ammettono, ma amano una buona parte di caso, di non senso, quelli che possono pensare all’uomo riducendone notevolmente il valore, senza per ciò divenire piccoli e deboli: [...] uomini sicuri della loro potenza e che rappresentano con cosciente fierezza la raggiunta forza dell’uomo.
Il sistema del comando è universalmente ammesso. Lo si trova sommamente accentuato nell’esercito. Ma anche molti altri ambiti della vita civile sono dominati e caratterizzati dal comando. La morte quale minaccia è la moneta del potere. Qui è facile mettere una moneta sull’altra e accumulare enormi capitali. Chi vuole riuscire ad aggredire il potere deve guardare negli occhi senza timore il comando e trovare i mezzi per sottrargli la sua spina.
L'uomo desidera sempre più potere perché più ha potere, maggiori e più efficaci sono i propri poteri sugli altri, da usare al momento opportuno per soddisfare i propri bisogni e i propri desideri. Il potere è infatti la capacità di influenzare o controllare altre persone.
La società va trattata tenendo conto che è composta di persone sensibili alla corruzione, all'adulazione e al disprezzo. Usando queste tre leve non dovrebbe essere difficile dominarla.
Ma il mito del potere è un mito molto potente, e probabilmente la maggior parte della gente in questo mondo ci crede più o meno. È un mito che, se tutti ci credono, diventa per tale motivo auto-validante. Ma resta epistemologicamente una assurdità e porta inevitabilmente a vari tipi di disastri.
Gli umani cercano di accrescere non solo la propria potenza (il più possibile e per quanto possibile), ma anche l'apparenza, agli occhi altrui, della propria potenza.
Status e potere sono intimamente connessi. Infatti lo status conferisce potere e viceversa, ed entrambi sono oggetto di desiderio e di competizione per ogni essere umano.
Credere di avere più poteri di quelli che realmente si hanno può avere gravi conseguenze negative. Questo vale anche per quanto riguarda i poteri altrui, e per il credere nel libero arbitrio.
Ognuno vorrebbe possedere certe persone, cioè vorrebbe averle a propria disposizione per soddisfare i propri desideri. Ma, a tale scopo, egli è costretto a compiacere tali persone, a servirle o a pagarle, a essere loro utile o indispensabile, oppure ad usare la forza e le minacce per costringerle a farsi da lui possedere. Amare una persona potrebbe costituire una strategia per possederla.
Il potere di una persona consiste nella quantità e qualità di danni e di benefici che essa può arrecare ad altri umani e ad altri esseri viventi. Perciò, per dimostrare il proprio potere, certe persone danneggiano e/o beneficano gli altri e la natura per quanto è loro possibile. D'altra parte, dimostrare il proprio potere è un modo per ottenerlo, perché la gente rispetta e teme gli altri in misura proporzionale al potere che essi dimostrano loro.