La percezione della realtà è il risultato di inquadrature, filtri e trasformazioni di informazioni, come avviene nella fotografia. In tal senso una fotografia è una falsa (oltre che ridotta) riproduzione della realtà. A maggior ragione è falsa la nostra percezione. Spesso consiste in "fotografie" ritoccate e in fotomontaggi.
Noi non siamo altro che fasci o collezioni di differenti percezioni che si susseguono con una inconcepibile rapidità, in un perpetuo flusso e movimento.
Ogni forma che percepisco, ogni parola o frase, ogni situazione, ogni dettaglio di ciò che vedo o sento ha una carica emotiva più o meno positiva o negativa (cioè di attrazione o repulsione) e può accadere che in uno stesso quadro percettivo vi siano elementi a cui sono associate cariche emotive di segno opposto.
Tutti gli uomini generalmente tendono a concepire gli altri esseri come simili a loro stessi, ed a trasferire in ogni oggetto le qualità più familiari, più intimamente presenti alla loro coscienza.
Per parte mia, quando mi addentro più profondamente in ciò che chiamo "me stesso" m'imbatto sempre in una particolare percezione di caldo o di freddo, di luce o di oscurità, di amore o di odio, di dolore o di piacere. Non riesco mai a sorprendere "me stesso" senza una percezione e a cogliervi altro che la percezione.