I sistemi viventi sono unità di interazione; essi esistono in un ambiente. Da un punto di vista puramente biologico non possono essere compresi indipendentemente da quella parte dell'ambiente con cui interagiscono: la nicchi; né la nicchia può essere definita indipendentemente dai sistemi viventi che la specificano
Tutti gli animali, asini compresi, fanno quello che Venere comanda, però hanno il buon gusto di non parlarne. L'animale uomo, invece, ci scrive sopra montagne di romanzi.
L'egoismo ispira un tale orrore che abbiano inventato le buone maniere per nasconderlo, ma traspare attraverso tutti i veli e si tradisce in ogni occasione.
Un proverbio dice che "il medico pietoso fa la piaga puzzolente". Lo stesso si potrebbe dire del filosofo e dello scienziato in cerca della verità, perché questa non ha nulla a che vedere con la pietà, né con la bontà, né con la bellezza.
Umiltà e tolleranza possono essere deleterie se generalizzate. Bisogna essere umili e tolleranti solo quando è opportuno e con chi è opportuno esserlo. Infatti ci sono persone che non devono essere tollerate e persone di fronte alle quali non bisogna inchinarsi.
Dato che il filosofo è un essere che dà agli agli uomini solo il loro effettivo valore, nulla di più naturale che questo modo di giudicare non riesca gradito ad alcuno.
La felicità dipende dalla saggezza, dalla salute, dai rapporti sociali e da quelli economici, e tutte queste cose dipendono dalla fortuna, perciò la felicità dipende dalla fortuna.
Abbiamo paura di capire ciò che ci fa paura, perché per capire qualcosa dobbiamo avvicinarci ad essa, ma abbiamo paura di avvicinarci a ciò che ci fa paura.
La potenza di una religione, la sua capacità di manipolare le menti, si dimostrano, ad esempio, nella sua capacità di trasformare un'immagine raccapricciante (come quella di una persona barbaramente torturata e uccisa) in un'immagine dolce e attraente. Immaginate di vedere in tutti i luoghi pubblici e nella maggior parte delle case private di una certa nazione l'immagine di un impiccato seminudo e con segni di sevizie. Pensereste che abbiamo a che fare con un popolo sadico e psicopatico? No, abbiamo a che fare con un popolo religioso che adora l'impiccato e lo considera divino. Che poi si tratti di un impiccato o di un crocefisso non fa molta differenza.
Nulla ha senso in sé o a priori. Se crediamo o sentiamo che una cosa ha senso per noi è perché noi stessi o altre persone glielo abbiamo attribuito. Si tratta di risposte cognitive ed emotive a stimoli (parole, immagini, suoni, ecc.), risposte che dipendono dalla nostra mente, non dall'oggetto a cui attribuiamo il senso, essendo quell'oggetto solo uno stimolo o un agente con cui possiamo interagire.
Ma il mito del potere è un mito molto potente, e probabilmente la maggior parte della gente in questo mondo ci crede più o meno. È un mito che, se tutti ci credono, diventa per tale motivo auto-validante. Ma resta epistemologicamente una assurdità e porta inevitabilmente a vari tipi di disastri.
Praticare la psicologia significa chiedersi perché ci piace ciò che ci piace, se ci fa bene, se fa bene agli altri, e se ci piace veramente; come pure chiedersi perché ci dispiace ciò che ci dispiace, se ci fa male, se fa male agli altri, e se ci dispiace veramente.
L'umanità si trova oggi ad un bivio: una via conduce alla disperazione, l'altra all'estinzione totale. Speriamo di avere la saggezza di scegliere bene.
Rinunciare alla competizione significa scegliere di vivere come eremiti o come servi. Io credo che la competizione non debba essere eliminata, ma demimistificata, svelata, regolata, limitata, arbitrata, gestita con intelligenza, lealtà ed empatia, insieme con la cooperazione, la selezione (che implica una certa competizione) e l'imitazione, le quattro motivazioni sociali fondamentali.
Io suppongo che i geni non siano costituzionalmente diversi dagli altri, ma che in essi siano venute meno, per cause fortuite, certe inibizioni del pensiero che impediscono a certe idee di collegarsi con certe altre.
Nelle questioni intellettuali gli stupidi non hanno nemici perché non vengono presi in considerazione. Al contrario, le persone geniali hanno molti nemici nelle persone che si sentono minacciate da conoscenze che non posseggono.
Io ho nome Giordano della famiglia di Bruni, della città de Nola vicina a Napoli dodeci miglia [...] e la professione mia è stata ed è di littere e d'ogni scienza [...] e nacqui, per quanto ho inteso dalli miei, dell'anno 48.
Ci sono infinite cose che potrei scegliere di fare, ma di pochissime sono di volta in volta consapevole. Ciò riduce enormemente la mia libertà pratica rispetto a quella teorica.
La dittatura perfetta avrà sembianza di democrazia. Una prigione senza muri nella quale i prigionieri non sogneranno di fuggire. Un sistema di schiavitù dove, grazie al consumo e al divertimento, gli schiavi ameranno la loro schiavitù.
Tra la maggior parte degli umani c'è un tacito accordo per cui nessuno vede la falsità dell'altro, né la propria. Questa è la base del rispetto reciproco e dell'autostima.
Il niente è da preferirsi al soffrire? Io perfino nelle pause in cui piango sui miei fallimenti, le mie delusioni, i miei strazi, concludo che soffrire sia da preferirsi al niente.
Una famiglia non è un gruppo di parenti; è più dell'affinità del sangue, deve anche essere un'affinità del temperamento. Un uomo di genio spesso non ha famiglia. Ha dei parenti.
Da cinquant'anni si è accumulato un immenso sapere sull'umano, sulle sue origini, sulla sua natura, sulle sue complessità. Ma questo sapere è disperso, parcellizzato e compartimentato fra tutte le scienze, e l'impotenza o l'incapacità di riunire questo sapere mantiene un'immensa ignoranza sulla nostra stessa identità.
Ogni umano coltiva, nutre e difende il proprio status (nei confronti di quelli altrui) come meglio può, usando le risorse materiali, sociali, fisiche e mentali di cui dispone.
Quando comincio a scrivere non so cosa scriverò se non le prossime quattro o cinque parole. Le successive mi vengono ispirate da quelle precedenti e alla fine avrò scritto e corretto qualcosa di nuovo che trasformerà in una certa misura la mia mente e, di conseguenza, la mia vita.
Ricordati di spogliare gli avvenimenti dal tumulto che li accompagna e di considerarli nella loro essenza: capirai che in essi non c'è niente di terribile se non la nostra paura.
Alta cultura e cultura di massa si ricongiungono, l’una per il suo aristocraticismo volgare, l’altra per la sua volgarità assetata di riconoscimento sociale.
Il fatto che l'intelligenza, o meglio, le intelligenze di una persona non si possano misurare, non impedisce che esistano notevoli differenze nei relativi gradi da persona a persona, e che ognuno di noi li misuri intuitivamente, consciamente o inconsciamente, in modo del tutto arbitrario.
Se non vuoi soffrire di solitudine, devi scegliere se essere intellettualmente pecora o pastore, e, nel secondo caso, devi competere per la miglior posizione nella gerarchia dei pastori e combattere contro la concorrenza.
La logica, l'estetica, l'amore, la solidarietà umana, la collaborazione e il linguaggio scaturiscono dalle necessità della convivenza umana. Contro di esse si rivolta automaticamente l'atteggiamento del nervoso, che tende all'isolamento e che è assetato di potenza.”
Coloro che indossano jeans volutamente strappati, forse lo fanno per distinguersi da quelli che li indossano sani, facendo intendere che essi sono più liberi, coraggiosi e meno conformisti degli altri.
Fino ad oggi le culture di massa hanno assecondato la natura violenta dell'uomo, perfino attraverso le religioni. Se vogliamo che la nostra specie sopravviva dobbiamo cambiare le culture di massa in senso filosofico e non violento.
Ci si può sposare per aver trovato la persona giusta o, perlomeno, perché si pensa di aver trovato la persona giusta; ma il più delle volte ci si sposa perché non si spera più di trovarla.
O dunque forte, vittoriosa e trionfatrice mascella d'un asino morto, o diva, graziosa e santa mascella d'un polledro defunto, or che deve essere della santità, grazia e divinità, fortezza, vittoria e trionfo dell'asino tutto, intiero e vivente, ? asino, pullo e madre, ? se di quest'osso e sacrosanta reliquia la gloria ed exaltazion è tanta? [...] Pregate, pregate Dio, o carissimi, se non siete ancora asini, che vi faccia dovenir asini.
Tutta la vita umana non è se non una commedia, in cui ognuno recita con una maschera diversa, e continua nella parte, finché il gran direttore di scena gli fa lasciare il palcoscenico.