Ciò che stiamo facendo o che ci accingiamo a fare ha una valenza sociale, ovvero potrà essere usato con vantaggio o svantaggio nelle future interazioni sociali, oppure potrebbe convenire nasconderlo in quanto potrebbe non essere gradito agli altri. Chiediamoci dunque, quando ci accingiamo a fare qualcosa, quale sia la sua valenza sociale in relazione a vari tipi o gruppi di persone e scegliamo di conseguenza cosa ci conviene fare e cosa non fare.
Gli altri ci giudicano (e ci trattano di conseguenza) non per ciò che siamo né per i nostri meriti, ma per quanto ciò che siamo conviene loro, cioè per la misura in cui ciò che pensiamo, diciamo e facciamo è in armonia (o in contrasto) con i loro interessi e le loro visioni del mondo.
L'uomo è l'unico animale capace di asservire e sfruttare abitualmente i suoi simili. Se gli altri animali non lo fanno è perché non ne sono capaci. Per farlo ci vogliono certi requisiti come la capacità di apprendere un linguaggio simbolico per poter dare ed eseguire ordini. Infatti, non è possibile obbedire a ordini incomprensibili.
Le religioni non sono club riservati ai convinti sostenitori delle dottrine su cui si basano, ma pretendono di condizioinare politicamente, socialmente e privatamente l'intera popolazione dei Paesi in cui operano.
Il suicidio può servirci in certo modo da consolazione poiché ci dà la certezza che anche noi nel peggiore dei casi possiamo ricorrere a questa scappatoia - possibilità che altrimenti sembra dubbia tanto è contro natura.
Non credo che ci sarà luce del sole, o uccelli canterini nella primavera che sta arrivando; cercherò una tomba prematura, quando l'erba diventerà verde; amerò invitare là gli uccelli se hanno una musica gentile, e i più dimessi tra i fiori di campo, e gli umili, malinconici insetti. Com'è preziosa la tomba Abiah, quando tutto ciò che amiamo riposa là, e l'affetto ci porterebbe a raggiungerli volentieri, se coloro che abbiamo perso si sentissero soli!
I comportamenti degli esseri umani e di molti altri esseri viventi si influenzano reciprocamente in una certa misura. Dunque il mio comportamento influenza, in una certa misura, il comportamento di coloro che interagiscono con me, e di conseguenza, le interazioni tra me e gli altri. È perciò importante conoscere i modi in cui, e i mezzi con cui, possiamo influenzare i comportamenti altrui.
L’acqua non si solidifica a poco a poco per raffreddamento, quasi diventasse una poltiglia e s’indurisse poi gradualmente fino alla consistenza del ghiaccio, ma diventa dura d’un colpo. […] Può ancora, se sta immobile, conservare il suo stato liquido, ma alla minima scossa passa allo stato solido.
In molti casi le donne competono per gli uomini più potenti, e gli uomini per le donne più belle (nei limiti di ciò a cui possono realisticamente aspirare). Accade anche che una donna cerchi un uomo forte, ma non tanto forte da non farsi dominare almeno in parte da lei, e che un uomo cerchi una donna bella, ma non tanto bella da essere desiderata da uomini più competitivi.
Cosa dire, cosa non dire, come dirlo, come non dirlo, cosa fare, cosa non fare, come farlo, come non farlo, come presentarsi, come non presentarsi: sono domande che il nostro inconscio si pone quando interagiamo con altre persone.
C'è una continua interazione tra conscio e inconscio, ovvero tra l'apparato volontario e quello involontario del nostro organismo. Queste due dimensioni dell'esistenza si influenzano reciprocamente, anche se non lo vogliamo.
Ho spesso pensato che la gente tratti Dio abbastanza maleducatamente, e voi? Rivolgendogli triliardi e triliardi di preghiere ogni giorno, chiedendo e supplicando e implorando favori: fai questo, dammi quello, ho bisogno di una nuova auto, voglio un lavoro migliore. E la maggior parte di queste preghiere ha luogo di domenica: il suo giorno libero.
Ogni nostro oggetto potrebbe essere condiviso o scambiato con qualcuno, e il suo valore sociale coincide con il suo potenziale di condivisibilità, al pari di una moneta, che vale nella misura in cui è riconosciuta e accettata come titolo di credito.
Ogni progetto particolare, qualunque esso sia, ha senso soltanto in quanto è parte di un progetto più generale. Tutti gli adattamenti funzionali degli esseri viventi, al pari di tutti gli artefatti di loro produzione, realizzano progetti particolari che si possono considerare come aspetti o frammenti di un unico progetto primitivo, cioè la conservazione e la moltiplicazione della specie.
Bisogna criticare tutto ciò che l'uomo fa e dice, a partire da ciò che noi stessi facciamo, diciamo e pensiamo. Perché nessuno è innocente, nessuno onnisciente e nessuno immune da errori.
Ciò che scelgo di fare in questo momento determinerà in parte il mio futuro e le opzioni che in futuro mi si presenteranno, tra cui potrò scegliere cosa fare.
Suppongo che il cervello umano sia predisposto geneticamente a credere in qualche divinità e ad aggregarsi in nome di qualche sacralità. Forse questa disposizione ha costituito un vantaggio evolutivo. Ma non è detto che oggi, con lo sviluppo della cultura che c'è stato, tale tendenza sia ancora vantaggiosa per la specie. Potrebbe essere la sua rovina. Sicuramente è una tendenza vantaggiosa per coloro che la sfruttano. Come il sobrio può avere la meglio sull'ubriaco, così chi è libero da credenze può avere la meglio sui credenti, in quanto individui meno liberi.
Non è facile distinguere il naturale dal culturale nel comportamento umano. Infatti possiamo considerare la cultura una seconda natura, senza la quale forse la specie umana si sarebbe già estinta.
Siamo in grado di volare. Possiamo vederci, ascoltarci e parlarci da un capo all'altro del mondo. E tuttavia, la forza di gravità che ci tira in basso è potente.
Bisogna educare i giovani a essere se stessi, assolutamente se stessi. Questa è la forza d'animo. Ma per essere se stessi occorre accogliere a braccia aperte la propria ombra.
Perché l'uomo desidera conoscere e imparare? È un bisogno fine a se stesso o è strumentale per soddisfare altri bisogni? Propendo per la seconda ipotesi.
Ogni qualvolta una teoria ti sembra essere l'unica possibile, prendilo come un segno che non hai capito né la teoria né il problema che si intendeva risolvere.
Che cosa è la Massoneria? Voi avete fatto molte parole sul suo significato spirituale, sulle correnti ideologiche che essa rappresenta; ma tutte queste sono forme di espressione di cui voi vi servite solo per ingannarvi reciprocamente, sapendo di farlo… La Massoneria è stato l'unico partito reale ed efficiente che la classe borghese ha avuto per lungo tempo… l'on. Martire ha oggi dichiarato che finalmente è stata raggiunta, alle spese della Massoneria, l'Unità Spirituale della Nazione Italiana. Poiché la Massoneria in Italia ha rappresentato l'ideologia e l'organizzazione reale della classe borghese capitalistica, chi è contro la Massoneria è contro il liberalismo, è contro la tradizione politica della borghesia italiana… in realtà il fascismo lotta contro la sola forza organizzata efficiente che la borghesia capitalistica avesse in Italia.
Ogni essere umano sa fare bene certe cose (cioè risolvere bene certi problemi) e male o per niente certe altre. In tal senso si può parlare di intelligenza solo al plurale: le varie intelligenze (e stupidità) di una persona.
La mia solitudine non dipende dalla presenza o assenza di persone; al contrario, io odio chi ruba la mia solitudine, senza, in cambio, offrirmi una vera compagnia.
Un essere umano nel corso di una giornata ha bisogno di diverse cose, e la frustrazione di un bisogno non può essere compensata dalla ipersoddisfazione di un altro.
Nessuna cosa è buona o cattiva in sé. Infatti il valore di una cosa è relativo ai vantaggi e agli svantaggi che essa reca a coloro che ne fanno uso, che la possiedono o che ad essa appartengono.
Lasciateci soli, senza libri, e ci confonderemo subito, ci smarriremo: non sapremo dove far capo, a che cosa attenerci; che cosa amare e che cosa odiare, che cosa rispettare e che cosa disprezzare.
Quando sono sopraffatto dalle preoccupazioni, ripenso a un uomo che, sul suo letto di morte, disse che tutta la sua vita era stata piena di preoccupazioni, la maggior parte delle quali per cose che mai accaddero.
Ciò che manca nelle scienze umane è la coscienza dell'umano nella sua complessità; l'umano è al contrario parcellizzato e suddiviso in compartimenti tra le discipline. Il romanzo fa vedere la complessità umana. Fa vedere la vita immersa nelle interrelazioni e interazioni, la vita immersa in un tempo, un luogo e una società hic et nunc.
Il fatto che molte azioni che in passato erano considerate morali oggi sono considerate immorali implica che molte azioni che oggi sono considerate morali, in futuro potrebbero essere considerate immorali.
Non c'è mai stato accordo, tra i filosofi, e nemmeno tra gli scienziati, sull'esistenza del libero arbitrio. Pertanto potrebbe non esistere affatto, esistere sempre o esistere più o meno raramente. Io propendo per la terza ipotesi, che però resta solo una ipotesi di lavoro, in quanto una dimostrazione scientifica o logica non è (ancora) possibile. Più precisamente suppongo che esso sia più o meno possibile e più o meno frequente da persona a persona, e, in una stessa persona, avere una frequenza variabile. Non saprei nemmeno dire se il libero arbitrio sia volontario o involontario.
Non la coscienza, ma l'inconscio decide se uno ha o non ha paura di qualcosa e se è attratto o repulso da qualcosa. L'inconscio è il decisore e l'autore di ogni sentimento e di ogni comportamento involontario.
L’uomo è un albero morente, un albero secco, senza vita; gli uccelli non vi si posano, le nuvole non cantano le loro canzoni per lui, il vento non danza fra i suoi rami. Cos’è accaduto all’uomo, e come gli è accaduto? Perché l’uomo si trova in un simile inferno? Perché ha sempre così tanti problemi? Dev’esserci qualcosa di fondo che non funziona. L’analisi portata dallo Zen, la sua diagnosi, è che tutto questo accade perché l’uomo pensa di esistere.
Così scorre tutta la vita; si cerca la quiete affrontando gli ostacoli ma, quando li abbiamo superati, il riposo diventa insopportabile per la noia che procura; dobbiamo uscirne mendicando un po' di agitazione...
Tutto è ignoto: un enigma, un inesplicabile mistero. Dubbio, incertezza, sospensione del giudizio appaiono l'unico risultato della nostra più accurata indagine in proposito. Ma tale è la fragilità della ragione umana, e tale il contagio irresistibile delle opinioni, che non è facile tener fede neppure a questa posizione scettica, se non guardando più lontano e opponendo superstizione a superstizione, in singolar tenzone; intanto, mentre infuria il duello, ripariamoci felicemente nelle regioni della filosofia, oscure ma tranquille.
A mio parere, sin dalla nascita, con i propri comportamenti, ognuno cerca, consciamente o inconsciamente, di influenzare i comportamenti altrui a proprio piacimento, per soddisfare i propri bisogni e desideri. Se faccio o non faccio, dico o non dico certe cose, come reagiranno gli altri versi di me? Questa è la domanda fondamentale su cui la nostra psiche si è costruita.
Una stampante 3D è una dimostrazione pratica di come certe informazioni possano dare forma alla materia. Un'altro esempio è il DNA. Altri esempi sono le religioni, le ideologie, gli insegnamenti e i costumi, che danno forme alla storia umana.
Io desidero prima di tutto che le mie idee vengano capite, anche se non vengono condivise. Ma ho spesso l'impressione che chi non condivide le mie idee non le condivide perché non le ha capite, non perché abbia trovato in esse degli errori o delle falsità.
In ognuno, c'è qualcosa che non sarà mai compreso da nessuno. Questo qualcosa è la causa stessa della nostra solitudine, della solitudine che ci è connaturale. È questa solitudine rudimentale che dobbiamo accettare in primo luogo.
L'uomo non può decidere ciò che deve piacergli o non piacergli. Essendo i gusti involontari essi non possono essere giudicati moralmente. Tuttavia certi gusti possono essere pericolosi per sé e/o per gli altri. In tali casi una psicoterapia per modificarli o controllarli può essere opportuna.
La disgrazia dell'umanità è che, normalmente, l'amore che uno desidera ricevere è maggiore di quello che uno è disposto a dare, per cui i conti non tornano e si finisce per litigare o separarsi. A ciò si aggiunge il fatto che l'amore è selettivo, per cui ci sono persone che ricevono tante offerte d'amore e altre che ne ricevono poche o nessuna.
Le discipline accademiche umanistiche contemporanee non dicono cose errate, ma lacunose. Ad esempio, il sociologo dice che certi fenomeni sociali sono causati da certe mentalità, ma non si preoccupa di sapere come certe mentalità si stabiliscono nell'individuo e se e come possono cambiare. Da parte sua lo psicologo dice che certe mentalità sono causate da certe situazioni sociali, ma non si preoccupa di sapere come le situazioni sociali si sono stabilite e se e come possono essere cambiate. È uno stallo da cui si può uscire solo unificando sociologia e psicologia. La psicologia sociale è un timido e riduttivo tentativo in tal senso. Quando la psicologia era individualistica, G. H. Mead era considerato un sociologo. Ora che la psicologia è sempre più relazionale non c'è motivo per non considerare Mead uno psicologo di prima grandezza a tutti gli effetti. Lo dice anche il titolo del suo libro: "Mente. sé e società".
Io (inteso come il mio io cosciente) non dovrei decidere liberamente e autonomamente cosa fare e non fare momento per momento, perché non ho sufficienti criteri per farlo se non dei principi razionali che potrebbero non aver nulla a che fare con la vita, col dolore e col piacere. La decisione spetta ai miei dèmoni, cioè ai miei agenti mentali inconsci. Io devo solo ascoltare e decifrare le loro decisioni, conciliarle o arbitrarle in caso di confllitti, ed eseguirle.